ATTO SECONDO                               


(Campo solitario nei d'intorni di Boston
appiè d'un colle scosceso. A sinistra, nel
basso, biancheggiano due pilastri; la
luna leggermente velata illumina alcuni
punti della scena. Amelia appare dalle
eminenze, s'inginocchia e prega, poi si
alza ed a poco a poco discende dal
colle.)

AMELIA 
Ecco l'orrido campo ove s'accoppia 
Al delitto la morte! 
Ecco là le colonne... 
La pianta è là, verdeggia al piè. 
S'inoltri! 
Ah, mi si aggela il core! 
Sino il rumor de' passi miei, qui tutto 
M'empie di raccapriccio e di terrore! 
E se perir dovessi? 
Perire! 
Ebben! quando la sorte mia,
Il mio dover tal è, s'adempia, e sia!

(Fa per avviarsi)

Ma dall'arido stelo divulsa 
Come avrò di mia mano quell'erba, 
E che dentro la mente convulsa 
Quell'eterea sembianza morrà, 
Che ti resta, perduto l'amor... 
Che ti resta, mio povero cor!
Ah! chi piange, 
qual forza m'arretra? 
M'attraversa la squallida via? 
Su, coraggio... 
e tu fatti di pietra, 
Non tradirmi, dal pianto ristà; 
O finisci di battere e muor, 
T'annienta, mio povero cor!

(S'ode un tocco d'ore)

Mezzanotte! - Ah, che veggio? una testa 
Di sotterra si leva... 
e sospira! 
Ha negli occhi il baleno dell'ira 
E m'affissa e terribile sta!

(Cade in ginocchio)

Deh! 
mi reggi, m'aita, o Signor, 
Miserere d'un povero cor!

RICCARDO 
(uscendo improvvisamente)
Teco io sto.

AMELIA 
Gran Dio!

RICCARDO 
Ti calma!

AMELIA 
Ah!

RICCARDO 
Di che temi?

AMELIA 
Ah, mi lasciate... 
Son la vittima che geme... 
Il mio nome almen salvate... 
O lo strazio ed il rossore 
La mia vita abbatterà.

RICCARDO 
Io lasciarti? No, giammai; 
Nol poss'io; che' m'arde in petto 
Immortal di te l'affetto.

AMELIA 
Conte, abbiatemi pietà.

RICCARDO 
Così parli a chi t'adora? 
Pietà chiedi, e tremi ancora? 
Il tuo nome intemerato, 
L'onor tuo sempre sarà.

AMELIA 
Ma, Riccardo, io son d'altrui... 
Dell'amico più fidato...

RICCARDO 
Taci, Amelia...

AMELIA 
Io son di lui, 
Che daria la vita a te.

RICCARDO 
Ah crudele, e mel rammemori, 
Lo ripeti innanzi a me! 

Non sai tu che se l'anima mia 
Il rimorso dilacera e rode, 
Quel suo grido non cura, non ode, 
Sin che l'empie di fremiti amor?... 
Non sai tu che di te resteria, 
Se cessasse di battere il cor! 
Quante notti ho vegliato anelante! 
Come a lungo infelice lottai! 
Quante volte dal cielo implorai 
La pietà, che tu chiedi da me! 
Ma per questo ho potuto un instante, 
Infelice, non viver di te?

AMELIA 
Ah! deh, soccorri tu, cielo, all'ambascia 
Di chi sta fra l'infamia e la morte: 
Tu pietoso rischiara le porte 
Di salvezza all'errante mio piè. 

(a Riccardo)

E tu va, ch'io non t'oda, mi lascia: 
Son di lui, che il suo sangue ti diè.

RICCARDO 
La mia vita... 
l'universo, per un detto...

AMELIA 
Ciel pietoso!

RICCARDO 
Di' che m'ami...

AMELIA 
Va, Riccardo!

RICCARDO 
Un sol detto...

AMELIA 
Ebben, sì, t'amo... 

RICCARDO 
M'ami, Amelia!

AMELIA 
Ma tu, nobile, 
Me difendi dal mio cor!

RICCARDO 
(fuori di sè)
M'ami, m'ami!... 
oh sia distrutto 
Il rimorso, l'amicizia 
Nel mio seno: estinto tutto, 
Tutto sia fuorchè l'amor!

Oh, qual soave brivido 
L'acceso petto irrora! 
Ah, ch'io t'ascolti ancora 
Rispondermi così! 
Astro di queste tenebre 
A cui consacro il core: 
Irradiami d'amore 
E più non sorga il di!

AMELIA 
Ahi! sul funereo letto 
Ov'io sognava spegnerlo, 
Gigante torna in petto 
L'amor che mi feri! 
Chè non m'è dato in seno 
A lui versar quest'anima? 
O nella morte almeno 
Addormentarmi qui?

RICCARDO 
Amelia, tu m'ami?

AMELIA 
Sì... t'amo.

RICCARDO 
Irradiami d'amor! 
Tu m'ami, Amelia? 
Oh, qual soave brivido ecc.

 (La luna illumina sempre più)

AMELIA 
Ahimè! S'appressa alcun!

RICCARDO 
Chi giunge in questo 
Soggiorno della morte? 

(fatti pochi passi)

Ah, non m'inganno...

(Si vede Renato)

Renato!

AMELIA 
(abbassando il velo atterrita)
Il mio consorte!

RICCARDO 
(incontrando Renato)
Tu qui?

RENATO 
Per salvarti da lor, che celati 
Lassù, t'hanno in mira.

RICCARDO 
Chi son?

RENATO 
Congiurati.

AMELIA 
O ciel!

RENATO 
Trasvolai nel manto serrato, 
Così che m'han preso per un dell'agguato, 
E intesi taluno proromper: 
L'ho visto, è il Conte; 
un'ignota beltade è con esso. 
Poi altri qui volto: 
Fuggevole acquisto! 
S'ei rade la fossa, 
se il tenero amplesso 
Troncar di mia mano repente saprò.

AMELIA 
(fra sè)
Io muoio...

RICCARDO 
(a lei)
Fa core.

RENATO 
(coprendolo col suo mantello)
Ma questo il do. 

(poi additandogli un viottolo a destra)

E bada, 
lo scampo t'è libero là.

RICCARDO 
(Prende per mano Amelia)
Salvarti degg'io...

AMELIA 
(sottovoce a lui)
Me misera! Va...

RENATO 
(passando ad Amelia)
Ma voi non vorrete segnarlo, o signora, 
Al ferro spietato!

(Dilegua nel fondo e va a 
vedere se s'avanzano)

AMELIA 
(a Riccardo)
Deh, solo t'invola.

RICCARDO 
Che qui t'abbandoni?...

AMELIA 
T è libero ancora 
Il passo, deh, fuggi...

RICCARDO 
E lasciarti qui sola 
Con esso? No, mai! piuttosto morrò.

AMELIA 
O fuggi, o che il velo 
dal capo torrò.

RICCARDO 
Che dici?

AMELIA 
Risolvi.

RICCARDO 
Desisti.

AMELIA 
Lo vo'.

(Riccardo esita, ma ella rinnova 
l'ordine colla mano)

(fra sè)

Salvarlo a quest'alma se dato sarà,
Del fiero suo fato più tema non ha.

(Al ricomparire di Renato, il Conte 
gli va incontro)

RICCARDO 
(solennemente)
Amico, 
gelosa t'affido una cura: 
L'amor che mi porti garante mi sta.

RENATO 
Affidati, imponi.

RICCARDO 
(indicando Amelia)
Promettimi, giura 
Che tu l'addurrai, velata, in città, 
Nè un detto, nè un guardo su essa trarrai.

RENATO 
Lo giuro.

RICCARDO 
E che tocche le porte, n'andrai 
Da solo all'opposto.

RENATO 
Lo giuro, e sarà. 

AMELIA 
(sommessamente a Riccardo)
Odi tu come fremono cupi 
Per quest'aura gli accenti di morte? 
Di lassù, da quei negri dirupi 
Il segnal de' nemici partì. 
Ne' lor petti scintillano d'ira... 
E già piomban, t'accerchiano fitti... 
Al tuo capo già volser la mira... 
Per pietà, va, t'invola di qui.

RENATO 
(staccandosi dal fondo ove stava
esplorando)
Fuggi, fuggi, per l'orrida via 
Sento l'orma dei passi spietati. 
Allo scambio dei detti esecrati 
Ogni destra la daga brandi, 
Va, ti salva, o che il varco all'uscita 
Qui fra poco serrarsi vedrai; 
Va, ti salva; del popolo è vita, 
Questa vita che getti così.

AMELIA
Di lassù, 
da quei negri dirupi...

RICCARDO 
(fra sè)
Traditor, congiurati son essi 
Che minacciano il vivere mio? 
Ah, l'amico ho tradito pur io . . . 
Son colui che nel cor lo ferì! 
Innocente, sfidati li avrei: 
Or d'amore colpevole... fuggo. 
La pietà del Signore su lei 
Posi l'ale, protegga i suoi di!

AMELIA, RENATO 
Va, fuggi, ti salva, va, fuggi

AMELIA
Odi tu come fremono cupi...

RENATO
Fuggi, fuggi, per l'orrida via...

(Riccardo esce)

RENATO
Seguitemi.

AMELIA 
Mio Dio!

RENATO 
Perchè tremate? 
Fida scorta vi son, l'amico accento 
Vi risollevi il cor!

(Dalle alture compariscono Samuel 
e Tom con seguito)

SAMUEL, TOM, CORO 
(dall'alto)
Avventiamoci su lui, 
Ché scoccata è l'ultim'ora.

AMELIA 
Eccoli!

RENATO 
Presto. Appoggiatevi a me.

AMELIA 
Morir mi sento.

SAMUEL, TOM, CORO 
Il saluto dell'aurora 
Pel cadavere sarà.

SAMUEL 
(a Tom)
Scerni tu quel bianco velo 
Onde spicca la sua dea?

TOM 
Sì precipiti dal cielo 
All'inferno.

RENATO 
(forte)
Chi vi là?

SAMUEL 
Non è desso!

TOM 
O furor mio!

CORO 
Non è il conte?

RENATO 
No, son io 
Che dinanzi a voi qui sta.

TOM 
Il suo fido!

SAMUEL 
Men di voi 
Fortunati fummo noi; 
Chè il sorriso d'una bella 
Stemmo indarno ad aspettar.

TOM 
Io per altro il volto almeno 
Vo' a quest'Iside mirar.

(Alcuni dei suoi rientrano con 
fiaccole accese)

RENATO 
(colla mano sull'elsa)
Non un passo: se l'osate 
Traggo il fero...

SAMUEL 
Minacciate?

TOM 
Non vi temo.

(La luna è in tutto il suo splendore)

AMELIA 
O ciel, aita!

CORO 
(verso Renato)
Giù l'acciaro!

RENATO 
Traditori!

TOM 
(Va per instrappare il velo ad Amelia)
Vo' finirla...

RENATO 
(snudando la spada)
E la tua vita 
Quest'insulto pagherà.

AMELIA 
No; fermatevi...

(Nell'atto che tutti s'avventano 
contro Renato, Amelia fuori di sè, 
inframmettendosì, lascia cadere il velo)

RENATO 
(colpito)
Che!... Amelia! 

SAMUEL, TOM, CORO 
Lei!... Sua moglie!

AMELIA 
O ciel! pietà!

CORO
Sua moglie!

AMELIA 
O ciel! pietà!

RENATO 
Amelia!

SAMUEL 
Ve', se di notte qui colla sposa 
L'innamorato campion si posa 
E come al raggio lunar del miele 
Sulle rugiade corcar si sa!

SAMUEL, TOM 
Ah! ah! ah! 
E che baccano sul caso strano 
E che commenti per la città! 

RENATO 
(fisso alla via onde fuggi Riccardo)
Così mi paga se l'ho salvato! 
Ei m'ha la donna contaminato!
Per lui non posso levar la fronte, 
Sbranato il cor per sempre m'ha!

AMELIA 
A chi nel mondo crudel più mai, 
Misera Amelia, ti volgerai?... 
La tua spregiata lacrima, quale, 
Qual man pietosa rasciugherà?

SAMUEL, TOM, CORO 
Ah! ah! ah! 
E che baccano sul caso strano 
E che commenti per la città! 
Ve', 
la tragedia mutò in commedia.

RENATO 
(Si avvicina a Samuel e Tom 
e risolutamente dice loro)
Converreste a casa mia 
Sul mattino di domani?

SAMUEL 
Forse ammenda aver chiedete?

RENATO 
No, ben altro in cor mi sta.

SAMUEL 
Che vi punge?

RENATO 
Lo saprete se verrete.

SAMUEL, TOM 
E ci vedrai. 

(nell'uscire seguiti dai loro)

Dunque andiam: per vie diverse 
L'un dall'altro s'allontani.

SAMUEL, TOM, CORO 
Il mattino di domani 
Grandi cose apprenderà. 
Andiam, andiam. 
Ve', la tragedia mutò in commedia. 
Ah! ah! ah! ecc.

RENATO 
(Rimasto solo con Amelia, le dice
fremendo)
Ho giurato che alle porte 
V'addurrei della città. 

AMELIA 
(fra sè)
Come sonito di morte 
La sua voce al cor mi va!

SAMUEL, TOM, CORO 
(in lontananza)
Ah! ah! ah! 

RENATO 
Andiam! Andiam!

AMELIA 
Oh no! pietà!

SAMUEL, TOM, CORO 
(fuori scena)
E che baccano sul caso strano ecc. 
ACTO SEGUNDO


(Campo solitario en los alrededores
de Boston, en el lugar donde se
ajusticia a los condenados. Es de
noche. A la izquierda se vislumbran
dos columnas. Amelia aparece en lo
alto de la colina, se arrodilla y reza,
luego se alza y, poco a poco, desciende
de la altura.)

AMELIA
¡He aquí el horrendo campo donde 
se unen el delito y la muerte!
He allí las columnas...
La planta está allí, verdea a sus pies.
Adelante.
¡Ah, se me hiela el corazón!
¡Hasta el rumor de mis pasos...
todo me llena de espanto y terror!
¿Y si debiera perecer?
¡Morir! Pues bien, 
si ésa es mi suerte,
si ése es mi deber... ¡que así sea!

(inicia su camino)

Cuando con mi mano haya arrancado
esa hierba de su árido tallo,
y dentro de mi mente convulsa
haya muerto esa etérea imagen,
¿qué te quedará, ya perdido el amor...
qué te quedará, 
pobre corazón mío?
¡Oh! ¿Quién llora, qué fuerza 
me hace retroceder impidiéndome
seguir el desolado camino?
¡Vamos, ánimo!... Sé fuerte,
no me traiciones, cesa el llanto;
o bien deja de latir y muere,
¡aniquílate, pobre corazón mío!

(tocan las campanas)

¡Medianoche! Ah, ¿qué veo? 
¡Una cabeza surge de debajo 
de la tierra... y suspira!
¡Tiene en sus ojos el relámpago 
de la ira y me mira, terrible!

(cae de rodillas)

¡Ay de mí! 
¡Dame fuerzas, ayúdame, oh Señor,
ten piedad de mi pobre corazón!

RICARDO
(saliendo de repente)
Estoy contigo.

AMELIA
¡Gran Dios!

RICARDO
¡Cálmate!

AMELIA
¡Ah!

RICARDO
¿Qué temes?

AMELIA
Ah, déjame...
Soy una víctima que gime...
Salvad al menos mi buen nombre...
O el dolor y la vergüenza
acabarán con mi vida.

RICARDO
¿Dejarte yo? No, jamás; no puedo,
pues en mi pecho arde 
un inmortal amor por ti.

AMELIA
Conde, tened piedad de mí.

RICARDO
¿Qué dices? ¿A quien te adora
pides piedad, y aún tiemblas ante él?
Tu nombre inmaculado
será siempre un motivo de honor.

AMELIA
Pero, Ricardo, yo soy de otro...
De tu amigo más fiel...

RICARDO
Calla, Amelia...

AMELIA
Yo soy de él,
que daría la vida por ti.

RICARDO
¡Ah, cruel, y me lo recuerdas,
lo repites ante mí!

¿No sabes que, aunque mi alma
está desgarrada por el remordimiento,
no atiende a su grito ni lo oye, pues 
la llenan los ardores del amor?
¿No sabes que seguiría siendo tuyo,
incluso si cesara de latir mi corazón?
¡Cuántas noches ha velado anhelante!
¡Cuán largamente he luchado, infeliz!
¡Cuántas veces imploré al cielo
la piedad que tú me pides!
Pero, a pesar de esto, ¿he podido, 
infeliz, por un instante, vivir sin ti?

AMELIA
¡Ah! Socorre cielo, la angustia de
quien está entre la infamia y la muerte.
Tú, piadoso, ilumina las puertas
de la salvación a mis errantes pasos.

(a Ricardo)

Y tú vete, que no te oiga, déjame...
soy de él, que su sangre te ha dado.

RICARDO
Mi vida... 
el universo, por una palabra...

AMELIA
¡Cielo misericordioso!

RICARDO
Dime que me amas...

AMELIA
¡Vete, Ricardo!

RICARDO
Una sola palabra...

AMELIA
Pues bien, sí, te amo...

RICARDO
¡Me amas, Amelia!

AMELIA
¡Pero tú, con nobleza,
defiéndeme de mi propio corazón!

RICARDO
(fuera de sí)
¡Me amas, Amelia!... 
¡Oh, que sean destruidos
el remordimiento y la amistad
en mi pecho: que todo se extinga,
todo salvo el amor!

¡Oh, qué suave estremecimiento
riega mi encendido pecho!
¡Ah, déjame oír otra vez
que me respondes así!
Astro de estas tinieblas
a que consagro el corazón:
¡irrádiame con tu amor
y que ya no surja el día!

AMELIA
¡Ay, sobre el fúnebre lecho
en que soñaba extinguirlo,
vuelve agitado a mi pecho
el amor que me hirió!
¿Por qué no me es concedido
entregarle mi alma?
¿O al menos en la muerte
adormecerme aquí?

RICARDO
¡Amelia! ¿tú me amas?

AMELIA
Sí... te amo.

RICARDO
¡Inúndame de amor!
¿Me amas Amelia?
Ah, sobre el fúnebre lecho...

(La luna se ilumina cada vez más.)

AMELIA
¡Ay de mí! ¡Alguien se acerca!

RICARDO
¿Quién llega a esta
morada de la muerte?...

(da algunos pasos)

¡Ah, ¡no me engaño!

(se ve a Renato)

¡Renato!

AMELIA
(bajándose el velo aterrorizada)
¡Mi esposo!

RICARDO
(yendo a su encuentro)
¡Tú aquí!

RENATO
Para salvarte de los que, escondidos
allí arriba, te acechan.

RICARDO
¿Quiénes son?

RENATO
Conjurados.

AMELIA
¡Oh, cielos!

RENATO
Pasé raudo, envuelto en mi capa...
me han tomado por uno de ellos.
Oí a uno decir: 
"Lo he visto: es el Conde; 
una desconocida beldad está con él".
Luego, otro, mirando aquí: 
"¡Una efímera conquista!
Él ya casi toca la fosa, 
mi mano sabrá pronto
truncar el tierno abrazo".

AMELIA
(aparte)
Me muero...

RICARDO
(a ella)
¡Valor!

RENATO
(dando su capa a Ricardo)
Toma mi capa.

(enseñándole un sendero)

Y ten cuidado; 
por allí tienes vía libre.

RICARDO
(toma a Amelia de la mano)
Debo salvarte...

AMELIA
(en voz baja, a él)
¡Pobre de mí! Vete...

RENATO
(acercándose a Amelia)
¡Señora, no querrás entregarlo, 
al despiadado puñal!

(va hacia el fondo para ver
si se aproximan)

AMELIA
(a Ricardo)
¡Ah, escapa solo!

RICARDO
¿Que te abandone aquí?...

AMELIA
Aún tienes el camino libre, 
ah, huye...

RICARDO
¿Y dejarte aquí sola con él? 
¡No, nunca! Antes moriré.

AMELIA
O huyes o me quitaré el velo 
de la cabeza.

RICARDO
¿Qué dices?

AMELIA
¡Decídete!

RICARDO
¡Desiste!

AMELIA
¡Lo exijo!

(Ricardo vacila, pero ella repite 
la orden con la mano)

(para sí)

Si a mi alma le es dado salvarle
a su feroz destino ya no deberá temer.

(al reaparecer Renato, el Conde 
va a su encuentro)

RICARDO
(a Renato, solemnemente)
Amigo, 
te confío un delicado cometido:
el amor que me tienes es mi garantía.

RENATO
Confía en mí, ordena.

RICARDO
(señalando a Amelia)
Prométeme, jura
que la llevarás, velada, a la ciudad,
sin dirigirle la palabra, ni mirarla.

RENATO
Lo juro.

RICARDO
Y que llegados a las puertas, te irás,
solo, en la dirección opuesta.

RENATO
Lo juro, así será.

AMELIA
(en voz baja, a Ricardo)
¿Oyes cómo susurran sombríos
por el aire los murmullos de muerte?
De allá arriba, de aquellos peñascos
ha partido la señal de los enemigos.
Sus pechos centellean de ira...
Ya caen sobre ti, te rodean...
Ya apuntan a tu cabeza...
Por piedad, vete, escapa de aquí.

RENATO
(viniendo del fondo, donde estaba
explorando)
¡Huye! ¡huye! por la horrible senda
oigo sus despiadados pasos.
Diciéndose execrables palabras
cada diestra su daga empuñó.
¡Vete! o muy pronto verás cerrarse 
el único camino hacia la salida.
¡Sálvate! es la vida del pueblo
la que expones así.

AMELIA
De allá arriba, 
de aquellos negros peñascos...

RICARDO
(para sí))
¿Traidores, conjurados, son los
que amenazan mi vida?
También yo traicioné al amigo...
¡Soy aquel que en el corazón lo hirió!
Si fuera inocente, los desafiaría:
ahora, culpable de amor... huyo.
¡Que la piedad del Señor pose sus alas
sobre ella y proteja sus días!

AMELIA, RENATO
Ah, ¡huye!... ¡sálvate!... ¡vete, huye!

AMELIA
¿Oyes cómo susurran sombríos...?

RENATO
¡Huye! ¡huye!, por la horrible senda...

(Ricardo sale)

RENATO
¡Seguidme!

AMELIA
¡Dios mío!

RENATO
¿Por qué tembláis?
Soy vuestra fiel escolta, 
¡que mi voz os reconforte el corazón!

(En lo alto aparecen Samuel, Tom
y sus secuaces.)

CORO
(desde arriba)
Lancémonos sobre él,
pues ya ha sonado su última hora.

AMELIA
¡Ahí están!

RENATO
De prisa. Apoyaos en mí.

AMELIA
Me siento morir.

CORO
El saludo de la aurora
será para su cadáver.

SAMUEL
(a Tom)
¿Distingues ese blanco velo
en el que se destaca su diosa?

TOM
Que se precipite del cielo
al infierno.

RENATO
(en voz alta)
¿Quién va?

SAMUEL
¡No es él!

TOM
¡Maldición!

CORO
¿No es el Conde?

RENATO
No, soy yo
quien está ante vosotros.

TOM
¡Su amigo fiel!

SAMUEL
Nosotros fuimos
menos afortunados que vos;
ya que la sonrisa de una bella dama
en vano hemos esperado.

TOM
Yo, sin embargo, al menos
quiero ver el rostro de esa Isis.

(Algunos de los suyos se acercan con
antorchas encendidas.)

RENATO
(con la mano en la espada)
¡No deis ni un paso! Si os atrevéis
desenvainaré mi acero...

SAMUEL
¿Nos amenazáis?

TOM
No os temo.

(La luna está en todo su esplendor.)

AMELIA
¡Oh, cielo, ayúdame!

CORO
(hacia Renato)
Baja la espada...

RENATO
¡Traidores!

TOM
(hacia Amelia para quitarle el velo)
Quiero acabar con esto...

RENATO
(sacando su espada)
Y con tu vida
pagarás este insulto.

AMELIA
¡No; deteneos...!

(cuando todos se lanzan contra
Renato, Amelia, fuera de sí, se
interpone y deja caer su velo.)

RENATO
(impresionado)
¿Qué? ¡Amelia!

CORO
¡Ella! ¡Ella! ¡Su mujer!

AMELIA
¡Oh, cielos! ¡Piedad!

CORO
¡Su mujer!

AMELIA
¡Oh, cielos! ¡Piedad!

RENATO
¡Amelia!

SAMUEL
¡Ved como de noche con su esposa
el enamorado héroe pasea,
y bajo los melosos rayos lunares
sabe tenderse sobre el rocío!

SAMUEL, TOM
¡Ja! ¡Ja! ¡Ja! ¡Ja!
¡Cuánto alboroto por el extraño caso,
cuántos chismes habrá en la ciudad!

RENATO
(mirando por donde huye Ricardo)
¡Así me paga el haberlo salvado!
¡Ha deshonrado a mi mujer!
¡Por él no podré ir con la frente alta,
me ha destrozado el corazón!

AMELIA
¿Hacia quién en este mundo cruel,
pobre Amelia, te dirigirás?...
¿Qué mano, qué piadosa mano,
enjugará tus despreciadas lágrimas?

SAMUEL, TOM, CORO
¡Ja! ¡Ja! ¡Ja!
¡Cuánto alboroto por el extraño caso
cuántos chismes habrá en la ciudad!
Mirad: 
la tragedia se transformó en comedia.

RENATO
(acercándose a Samuel y Tom
resueltamente les dice:)
¿Vendríais a mi casa
mañana por la mañana?

SAMUEL
¿Acaso queréis pedir un desagravio?

RENATO
No, en algo muy distinto pienso.

SAMUEL
¿Qué es lo que os preocupa?

RENATO
Si venís, lo sabréis.

SAMUEL, TOM
Allí nos verás,

(mientras salen)

Así pues, vayámonos, 
pero por caminos diferentes.

SAMUEL, TOM, CORO
La mañana por la mañana
grandes cosas se conocerán.
Vamos, vamos.
Mirad, la tragedia...
¡Ja, ja, ja!...

RENATO
(que se ha quedado solo con Amelia,
le dice encolerizado.)
He jurado que os llevaría
a las puertas de la ciudad.

AMELIA
(aparte)
¡Como el sonido de la muerte
su voz me llega al corazón!

SAMUEL, TOM, CORO
(a lo lejos)
¡Ja! ¡Ja! ¡Ja!...

RENATO
¡Vámonos!

AMELIA
¡Oh, no! ¡piedad!

SAMUEL, TOM, CORO
(fuera de escena)
Cuánta algazara...

Acto III