TANCREDO

 

 

Personajes

TANCREDO

AMENAIDA

ARGIRIO

     ORBAZZANO    

ISAURA

ROGGIERO

Noble Siracusano

               Enamorada de Tancredo                

Padre de Amenaida

Noble siracusano

      Dama de Amenaida       

Amigo de Tancredo

Mezzosoprano

Soprano

Tenor

Barítono

Mezzosoprano

Mezzosoprano

 

La acción se desarrolla en Siracusa (Sicilia),  en el año 1005.

 

ATTO PRIMO


(Galleria nel palazzo d'Argirio.)

Scena Prima 

(Cavalieri sparsi per la scena, altri che arrivano 
introdotti da scudieri, che restano poi alle porte. 
Isaura e varie damigelle seco; due scudieri portano 
due bacili d'argento, su' quali molte sciarpe bianche; 
i cavalieri s'abbracciano, slacciano le loro sciarpe, 
alcune bleu, altre rosse, che distinguevano i vari 
partiti. Cantasi intanto in)

CORO
Pace, onore, fede, amore
Regni, splenda, ogn'alma accenda
Spento il rio civil furore
Siracusa esulterà.

ISAURA
(cingendo ai cavalieri le sciarpe bianche)
Sia tra voi concordia eguale
Delle insegne al bel candore:
Stringa eterna il vostro core
La più tenera amistà.

CORO
Serberà costante il core
La più tenera amistà.

Scena Seconda 

(Argirio, a mano con Orbazzano, cavalieri 
con sciarpa bianca, scudieri)

ARGIRIO
Se amistà verace e pura
Serberete ognor nel petto,
Se di patria il vivo affetto
L'alme vostre accenderà,
Sì: felice, vincitrice
Siracusa ognor sarà.

ORBAZZANO
Rea discordia invan fra noi
Scuoterà la nera face:
Alla patria in guerra, in pace
Giuriam tutti fedeltà.

CORO 
Sì, giuriam.

ARGIRIO 
Respiro omai.

CORO 
Fede, o morte.

ARGIRIO
Or vissi assai:

E contento in tal momento
Altri volti il cor non ha.

ORBAZZANO, CORO
Sempre illesa in guerra, in pace
Sia la nostra libertà.

ARGIRIO, CORO
Di noi/voi tremi il Moro audace,
Vinto alfin da noi/voi cadrà.

Rezitativo

ARGIRIO
Ed ecco, o prodi cavalier, l'eroe
Che alla sublime, e di voi degna impresa
Vi guiderà in mia vece. Ogni contesa
Fra gli Orbazzani e fra gli Argiri omai
Cessa in tal dì; pianse la patria assai
Nelle nostre discordie: oggi respira,
Ché intorno a sé rimira,
Da gloria mosso, nel comun periglio,
Un sol voto, un sol cor, ogni suo figlio...

ORBAZZANO
Sì: per la patria, per la fede il sangue
Verserem tutti nel più fier cimento;
Ma contro vile, occulto tradimento
Noi chi difenderà?

ARGIRIO
L'antica legge
Che all'infamia condanna, ed alla morte
Ogni fellon, d'età qualunque, e sesso,
Che, empio, mantenga, della patria a danno,
Commercio reo col Saracen tiranno.

ORBAZZANO
(marcato)
E con altro nemico,
Di Solamir più da temersi ancora.
Avvi fra noi chi onora, esulta al nome
Dell'esule Tancredi.

ISAURA
(Turbandosi)
Oh cielo! e come?
E che può mai la patria
Da lui temer?

ORBAZZANO
Qui nato
Da un sangue che regnava, discacciato
Fin da' prim'anni suoi,
Odio e vendetta ei de' nudrir ver noi.

ARGIRIO
Ver te primier, quando saprà che giusto
A te accordò il Senato,
Premio del tuo valore, i beni suoi;
E fremerà quando egli udrà te sposo
D'Amenaide mia.

ISAURA 
(Fra sè)
Che intendo!

ORBAZZANO
Ei frema entro Bisanzio, e sia
Intanto la tua figlia alla mia fede
Dolce e cara mercede, e stabil pegno
Della nostra amistà.

ARGIRIO
(a due scudieri)
Qui Amenaide.
Dopo tante vicende il ciel pietoso
Serbar mi volle ad un felice evento.

ISAURA 
(Fra sè)
Misera amica!

ORBAZZANO 
Sarò alfin contento!

Scena Terza 

(Amenaide, a suo tempo, preceduta da'
scudieri, accompagnata da damigelle)

CORO
Più dolci e placide
Spirano Paure
In sì bel giorno:
Fra tanta gioia,
Sembra che s'animi
Tutto d'intorno,
Or che trionfano
Concordia e amor.

(Comparisce Amenaide).

Vezzosa vergine, il nostro giubilo
Con noi dividi,
E della patria a' voti fervidi
Lieta sorridi:
Compi la speme del genitor.

Cavatina 

AMENAIDE
Come dolce all'alma mia
Scende il suon de' vostri accenti!
Come a' vostri, a' suoi contenti
Va esultando questo cor!

(Fra sè) 

E tu quando tornerai
Al tuo ben, mio dolce amor!

CORO
In tal dì, respira omai,
Sì, godrai felicità.

AMENAIDE
Voglia il ciel che brilli omai
Per me pur felicità!

(Fra sè) 

Se il mio bene a me non viene
Pace il cor sperar non sa.

Rezitativo

ARGIRIO
È già decisa, o figlia:
Ed obbedendo ai cenni
Del genitor, che amico ti consiglia,
Della patria che attende questo nodo,
Sì necessario al comun ben, felici
Renderai tutti in questo dì.

AMENAIDE
(sorpresa)
Che dici?

ARGIRIO
La tua fé, la tua mano
Ad Orbazzan concessi.

AMENAIDE
(colpita)
Ad Orbazzano!

(Sottovoce ad Isaura) 

Oh Isaura!

ISAURA
(Piano, e con arte)
Non tradirti!

AMENAIDE 
(Sottovoce ad Isaura)
E il foglio!...

ISAURA
(Sottovoce ad Amenaide)
Ver Tancredi
Già partito è lo schiavo.

ORBAZZANO
Amenaide,
D'immenso amore io t'amo.
Di mia sorte
Superbo oggi mi rende
Il tuo gran genitor, che a me concede
La tua man, la tua fede: e fra' mortali
Io sarò il più felice
Se pari amor da te sperar mi lice.

AMENAIDE
(Fra sè)
Che far? Oh me perduta!

ARGIRIO
Il suo valore.
Il sangue, il grado, la fortuna, tutto
Degno di te lo rende; ed è la scelta
Del paterno amor mio
Prova non dubbia.

AMENAIDE 
(Fra sè)
O Dio!

ORBAZZANO 
Tu non rispondi?

AMENAIDE
(incerta)
Signor... io... non credevo... e...

ARGIRIO 
Ti confondi?

AMENAIDE
Ed a ragion. 
Da tante ree vicende
Oppressa fino ad ora, mi sorprende
L'inaspettato cangiamento.

(Marcata)

Oh padre!
Tu conosci il mio cor.

ARGIRIO
(grave)
So che mia figlia
Gli affetti suoi col suo dover consiglia.

AMENAIDE 
Ma...

ORBAZZANO 
E dunque?...

ARGIRIO
(deciso)
Amenaide
A te la destra porgerà.

ORBAZZANO
S'affretti la sacra pompa...

AMENAIDE
Al giorno nuovo almeno
Vi piaccia differir.

ARGIRIO
(severo)
Figlia?...

ORBAZZANO
E tu vuoi!...

AMENAIDE
L'alma acchetar, parlarti, o padre!...

ARGIRIO 
E poi?

ORBAZZANO
(con qualche fierezza)
Temer forse degg'io?...

AMENAIDE
(marcata)
Compirò, non temete, il dover mio.

(Partono)

Scena Quarta 

Rezitativo

ISAURA
Amenaide sventurata! oh quale
Angoscioso per lei giorno fatale!
E come ad Orbazzano
Potrà porger la mano ella, che il core
Del più violento amore
Entro Bisanzio per Tancredi accesa
A lui giurò sua fé! Quale d'affanni,
E di sciagure negro nembo intorno
Veggo addensarsi in così infausto giorno!

(Parte)

Scena Quinta 

(Parco delizioso nel palazzo d'Argirio, di cui si vede 
magnifica parte: nel prospetto una fiorita spiaggia 
d'un seno di mare, che lambe le mura del palazzo. 
Viali, statue, cancelli ecc. Approda uno schiffo: ne 
scende Roggiero, che esplora, e poi Tancredi; 
quattro scudieri portano le insegne di Tancredi, la 
lancia, lo scudo, su cui si vedono scritte le parole 
"Fede, Onore". Gli scudieri restano in disparte)

TANCREDI
Oh patria! Dolce e ingrata patria! 
Alfine a te ritorno! Io ti saluto, 
O cara terra degli avi miei: ti bacio. 
È questo per me giorno sereno:
Comincia il core a respirarmi in seno.
Amenaide! o mio pensier soave,
Solo de' miei sospir, de' voti miei
Celeste oggetto, io venni alfine: io voglio,
Sfidando il mio destin, qualunque sia,
Meritarti, o morir, anima mia.

Cavatina 

Tu che accendi questo core,
Tu che desti il valor mio,
Alma gloria, dolce amore,
Secondate il bel desio.
Cada un empio traditore,
Coronate la mia fé.

Di tanti palpiti,
Di tante pene,
Da te mio bene,
Spero mercé.
Mi rivedrai...
Ti rivedrò...
Ne' tuoi bei rai
Mi pascerò.
Deliri, sospiri...
Accenti, contenti!...
Sarà felice, il cor mel dice,
Il mio destino vicino a te.

(A Roggiero) 

Rezitativo

D'Amenaide ecco il soggiorno.
Or vanne, fido Roggiero, di lei cerca, 
E dille che uno straniero cavalier 
Desia occultamente favellarle. Esplora
I moti suoi!... se mai speranza in lei
Del mio venir... se mai di me ti chiede...

ROGGIERO 
Deggio svelar!...

TANCREDI
No, no. Tutto voglio
Il giubilo goder di sua sorpresa:
Fra que' viali ascoso
T'attenderò. Va', t'affretta, ritorna,
E consola quest'anima ansiosa.

ROGGIERO
Lo possa io pur! Sulla mia fé riposa. 

(Parte pel palazzo)

Scena Sesta 

Rezitativo

TANCREDI
(agli scudieri)
E voi, nella gran piazza
Le sconosciute insegne mie recate,
E l'armi formidabili: annunziate
Che ignoto guerrier s'offre compagno
Di Siracusa ai difensor.

(Partono)

Ma quanto
Tarda Roggier!... arde il mio core intanto:
Io stesso... 

(s'incammina, e si ferma)

Gente qui s'avanza.

Scena Settima 

Rezitativo

(Argirio, Amenaide, scudieri d'Argirio; Tancredi, 
che tratto tratto comparirà guardingo)

ARGIRIO
(a' scudieri)
Andate: al gran tempio invitate
Gli amici, i cavalier pel sacro rito;
Fia al meriggio compito.

(Partono)

TANCREDI
Amenaide!... è dessa. 

(Ravvisandola, e si ritira)

AMENAIDE 
Oh padre!

ARGIRIO
Taci:
Vano è il dire, il pregar.

AMENAIDE
Al nuovo giorno
Promesso avevi pur!...

ARGIRIO
Nuovi perigli
Esigono da noi nuovi consigli.
L'altero Solamir, quel Moro audace,
Che di non chiesta pace in pegno un giorno
Tua destra domandò, stringe d'intorno
Con nuove forze la città;
Tancredi Giunto è in Messina.

AMENAIDE
(con emozione, frasè)
Oh Dio! Come lo sa. 

(Ad Argirio) 

Tancredi!...

TANCREDI
(Piano)
Il nome mio!

(si ritira affatto)

AMENAIDE
(agitata)
E forse ch'egli viene...

ARGIRIO
Da vendetta guidato a queste arene.

AMENAIDE 
Tancredi!...

ARGIRIO
Ma non osi,
Pe' suoi disegni ascosi, il piè ribelle
Fra noi portar: vi troverà la morte.

AMENAIDE
(colpita)
La morte!

ARGIRIO
Della patria ogni nemico
Danna a morte il Senato.
Al nuovo giorno
Si dee pugnar: 
Ed Orbazzan dall'ara,
Ove il nodo bramato or si prepara,
Al campo volerà.
Dal suo valore
Tutto attende la patria: 
E un fido amore ei da te spera; 
E trovar spero anch'io
La mia figlia in te... 
Non più: m'intendi; addio.

Aria 

Pensa che sei mia figlia,
Il dover tuo rammenta:
E d'irritar paventa
La patria e il genitor.
Serba all'amato sposo
I dolci affetti tuoi:
Per te dal campo a noi
Ritorni vincitor.
Se poi... ma il dubbio è vano:
Quel cor... tremar dovrai...
Ma tu seguir saprai
La voce dell'onor.

(Parte)

Scena Ottava 

Rezitativo

AMENAIDE
Che feci! Incauta! ed or che far? se mai
Quel foglio che inviai
Per lo schiavo a Tancredi?... 
E s'egli viene, quale periglio!

TANCREDI
(avanzando)
É sola.

AMENAIDE
Oh cielo! tu lo salva, tu l'invola
De' suoi nemici all'ira. Io ti pregavo
Pel suo ritorno; adesso.
Che patria ingrata al suo venir l'uccide,
Da me tu l'allontana.

TANCREDI
(vicino)
Amenaide!

AMENAIDE
(colpita)
Ah! che veggo? Tancre...

TANCREDI 
Sì: il tuo Tancredi...

AMENAIDE
(come atterrita)
Taci, deh, taci: misero! a che vieni?
In questo infausto asilo, di', che vuoi?

TANCREDI
(sorpreso)
Che voglio! e a me tu domandar lo puoi!
Amenaide, o morte.

AMENAIDE
Oh qual scegliesti
Terribil ora? sventurato! e dove
Fier destino ti guida?

TANCREDI 
Qual terrore?

AMENAIDE
È troppo giusto: i vili tuoi nemici...

TANCREDI
(deciso)
Li sfido...

AMENAIDE 
Fuggi... salvati.

TANCREDI 
Che dici?...

AMENAIDE 
Trema...

TANCREDI
(fiero)
Tremar Tancredi?

AMENAIDE
Oh Dio!... che questo nome!...

TANCREDI
Un dì t'era pur caro!

AMENAIDE
(mesta)
Ah! que' tempi cangiaro!

TANCREDI
(subito e vivamente)
Anche il tuo core!...

AMENAIDE
Compiangilo: non sai!...
Giorno è questo d'onor...

TANCREDI 
Fremer mi fai.

Airoso è Duetto

AMENAIDE
(Con passione e terrore)
L'aura che intorno spiri,
Aura è feral di morte:
Fuggi terribil sorte,
T'invola ai traditor.

TANCREDI
(con sicurezza e tenerissimo)
Dimmi che a te son caro,
Che a me sarai fedele:
Contro il destin crudele
Trionferà l'amor.

AMENAIDE
(agitata)
Ma il padre... e il dover mio!...

TANCREDI
(turbandosi)
E che! ti spiega.

AMENAIDE 
Oh Dio!

TANCREDI
(con tenerezza)
Pel nostro dolce affetto...

AMENAIDE
(vorrebbe parlare)
Ah! ti trafiggo il cor...

AMENAIDE, TANCREDI
Quale per me funesto...
Tremendo giorno/arcano è questo!
E dovrò sempre vivere
Nel pianto e nel dolor!

TANCREDI
(risoluto)
Parla omai.

AMENAIDE
(con visibile sforzo)
Mi lascia, e parti.

TANCREDI
E dovrei così lasciarti!

AMENAIDE, TANCREDI
Parti/Parla omai, tremar/penar mi fai.
Quando, oh ciel, quest'alma amante
Pace alfin potrà sperar?...
Questo è dunque il lieto istante
Che vicino a lui/te sperai?

(Partono)

Scena Nona 

(Roggiero)

ROGGIERO
Che intesi! oh tradimento!
Infelice Tancredi! io mi figuro
La sua pena, il furor: egli sicuro
Vivea del cor d'Amenaide, e intanto
Orbazzano gl'invola e ben, e sposa,
La patria a morte lo condanna. Ah, lunge
Da questi ingrati lidi
A respirar, se lo potrà, si guidi.

(Parte)

Scena Decima 

(Luogo pubblico, in vicinanza alle mura, che 
corrisponde a piazzale di magnifico gotico tempio; 
monumenti antichi. Popolo che accorre alla festa 
nuziale. Nobili che s'uniscono. Damigelle)

CORO DI NOBILI
Amori scendete,
Scendete o piaceri
Soavi e sinceri:
Due cori stringete
Con nodo costante
Di pace, di fé.

(Marcia di guerrieri e cavalieri, che sfilano e si 
dispongono poi nel prospetto)

CORO DI GUERRIERI
Alla gloria, al trionfo, agli allori,
Avvampante di bellici ardori,
Là sul campo Orbazzano ci guidi
Degli infidi, nemici terror.

CORO GENERALE
E poi vincitore
Felice riposi
Su i mirti amorosi:
Fra dolci diletti,
Fra' teneri affetti
Respiri il suo cor.

Scena Undicesima 

(Tancredi che avrà udita parte del coro,
fremente, desolato; Roggiero, che lo segue)

TANCREDI
Oh canti! Oh voti! O festa
D'angoscia, di rossor, di rabbia a questa
Lacerata alma mia!

(con trasporto)

Iniqui! no, non compirassi, e pria...

ROGGIERO
Che fai, signor? ti frena
Fra' nemici qui sei: pensa che pena
Corri di morte, se scoperto.

TANCREDI
Ancora
Compito un lustro io non avevo allora,
Ch'esule il padre mio seco mi trasse
Da questa infame terra; il quinto or volge;
Chi scoprir. mi potrebbe?

ROGGIERO
Il tuo gran core
E que' trasporti tuoi...

TANCREDI
(fremente)
Del suo terrore,
Di sue smanie segrete ecco l'oggetto!
L'opprimeva l'aspetto
Dell'amante tradito.

ROGGIERO
Ebbene, oblia,
Fuggi, sprezza l'infida.

TANCREDI
Invendicato! 
E il perfido Orbazzano! il fier nemico
Di mia famiglia, or mio rival! vendetta,
Terribile vendetta.

ROGGIERO
(cerca di trarlo altrove)
Vieni: appressa
La nuzial pompa.

TANCREDI
(osservando)
Ed ella, ed ella istessa?
Spergiura!

(Roggiero lo guida a forza verso il fondo)

Scena Dodicesima 

Rezitativo

(Scudieri, che precedono; paggi, damigella nobili, 
cavalieri. In mezzo a questi Argirio, Amenaide, 
Isaura. Tancredi e Roggiero (in disparte)

ARGIRIO
Amici, cavalieri, al tempio;
Sacro nodo solenne ivi assicuri,
D'amor, di fé tra i venerandi giuri,
Concordia eterna a Siracusa, e assodi
La patria libertade, or che sì prodi
Campion per lei vanno a pugnar.

ROGGIERO
(cercando trattenere Tancredi. Fra sè)
Ti perdi...

TANCREDI
(Fra sè)
Eh! lasciami.

(Si presenta ad Argirio)

Concedi, tu che primier nel gran Senato siedi,
Che di sì illustri cavalier sull'orme,
Di Siracusa alla difesa anch'io
Possa pugnar guerriero ignoto.

AMENAIDE
(ravvisandolo. Fra sè)
Oddio! Eccolo, Isaura!

ISAURA 
(Fra sè)
Incauto!

AMENAIDE
(Fra sè)
Ora è deciso il mio destin.

ARGIRIO
La generosa offerta
Accetto, o cavalier; di fede or segno
Dammi la destra: e questo amplesso è il pegno
Di mia fiducia in te.

TANCREDI
Fede ed onore
Io porto per divisa, impressi ho in core.

(marcato e dando fiera occhiata ad Amenaide)

E so morir pria di mancarvi.

AMENAIDE
(Fra sè)
Oh accenti!
L'intendi, Isaura; egli infedel mi crede!

ISAURA
(Sottovoce)
Non ti riman più tempo omai.

ARGIRIO
Né riede
Orbazzano per anco? e che può mai
Tanto arrestarlo al nostro campo?

TANCREDI
(amaramente ad Amenaide)
E vai tu dunque ad Orbazzano
A giurar fede e amor!
Perfida!

ARGIRIO
È questa
L'ora felice: andiamo!

(Prende per mano Amenaide)

AMENAIDE
(Ardir.) T'arresta. 
Perdono, o padre: ma in quel tempio... all'ara
Tu mi guidi di morte. Ah, se t'è cara
Ancor la figlia tua, cessa, deh cessa
Di volerla infelice.

ARGIRIO
(sorpreso)
E Che? oseresti?...

TANCREDI
(Piano)
Sperare ancor potrei!

AMENAIDE
Tu a me scegliesti
Sposo che amar non posso,

(marcato sguardo espressivo a Tancredi)

Ed io spergiura
Mai diverrò.

TANCREDI
(con gioia, piano)
Fia ver!

ARGIRIO
(fiero)
Quale trasporto!
Deliri tu? Vieni: resisti invano.

AMENAIDE
Oh padre! cavalieri, d'Orbazzano,
Di morte a costo io non sarò giammai.

Scena Tredicesima 

Rezitativo

(Orbazzano che viene dal fondo e l'udì, 
avanza fiero, e con tutto furore)

ORBAZZANO
E morte infame, o traditrice, avrai.

(Sorpresa generale)

TANCREDI 
Da chi? perché...

AMENAIDE 
Orbazzan!...

ARGIRIO 
Gran Dio!

ISAURA 
Che avvenne?

ORBAZZANO
(mostrando un foglio)
Il suo infernal delitto,
Qui, di sua mano è scritto: al vile oggetto
Del suo nascosto ed esecrando affetto,
All'empio Solamir, nel proprio campo,
Un di lei fido schiavo or lo recava:
Da' miei sorpreso ebbe la morte. Leggi,
Misero padre,

(gli porge il foglio)

E reggi
A tanto orror, se puoi.

ARGIRIO 
Mia figlia! Io tremo.

AMENAIDE 
(fra sè)
Ah! son perduta!

TANCREDI 
(Fra sè)
A Solamiro! Io fremo.

ARGIRIO
(legge)
"T'affretta: in Siracusa atteso sei:
Gloria ed amor t'invitano. Trionfa
Degli mimici tuoi:
Vieni a regnar su questo cor, su noi".

(Sorpresa, fremito, affanno, sdegno,
relativo a' personaggi; quadro)

Finale

ARGIRIO, ORBAZZANO, TANCREDI,
ISAURA, ROGGIERO
Ciel che intesi/lessi! oh tradimento! fece!
Figlia indegna/infedele! quale orrore? 
Di terrore/furore ingombro il core 
Geme/Freme in sen, più fren non ha.

AMENAIDE
(Fra sè)
Ciel! che feci! fier cimento!
Me infelice! Quale orrore!
Di terrore ho ingombro il core.
Ah, di me che mai sarà!

(Ad Argirio) 

Padre amato...

ARGIRIO
Ed osi ancora
Di fissar su me le ciglia!...
Una rea non è mia figlia,
Non ti son più genitor.

AMENAIDE
(a Tancredi)
Deh! tu almen...

TANCREDI
La fé, l'onore
Tu così tradir potesti!
Va': nel seno orror mi desti;
Mori, indegna, di rossor.

AMENAIDE
(ad Orbazzano)
Empio! esulta...

ORBAZZANO
E tanto altera
In tua colpa ancor sarai?
Ma tremar alfin dovrai
Là di morte fra l'orror.

AMENAIDE
Quanto fiero è il mio destino!
Quanto barbari voi siete!
Tutti rea voi mi credete,
E innocente è questo cor.

CORO
E innocente ancor ti vanti?
Morte avrai, ci desti orror.

ARGIRIO, ORBAZZANO, TANCREDI
Gli infelici affetti miei
A chi mai serbai finor!

AMENAIDE
Ah, se giusto, o ciel, tu sei,
Mi difenda il tuo favor.

CORO
Vendetta! Rigore
Il core n'/v'accenda:
Tremenda discenda:
Non s'oda pietà.

AMENAIDE
(con espressione)
Tutti m'odiate?
M'abbandonate!
Pietà né meno
Sperar potrò?

CORO 
No.

AMENAIDE 
Ah, padre.

ARGIRIO 
T'invola.

AMENAIDE
(a Tancredi)
Saprai...

TANCREDI 
Seppi assai!

AMENAIDE
(ad Orbazzano)
Tiranno!...

ORBAZZANO 
Morrai.

AMENAIDE
(ad Isaura)
Amica!...

ISAURA
Fedele
D'un fato crudele
Fra l'aspre vicende
Ognor ti sarò.

(Parte)

ORBAZZANO, CORO
S'arresti.

AMENAIDE 
Venite.

ORBAZZANO, CORO
Punirla.

AMENAIDE
Ferite.
Qual vissi, innocente
Morire saprò.

AMENAIDE, TANCREDI
(con tutta espressione)
Chi duol sì orribile
Provò sinora? 
Come quest'anima
Chi mai penò?

ARGIRIO, ORBAZZANO
Padre più misero
Vedeste ancora?
Figlia sì misera/perfida
Salvar/Amar si può?

CORO 
No!

TUTTI
(sottovoce)
Quale infausto orrendo giorno
Di sciagure e di terrore! 
Cupa voce suona intorno...
Suon di morte gela il core...
Fremo... smanio... avvampo... tremo...
Ah, qual fin tal giorno avrà?
 ACTO PRIMERO 


(Galería del palacio de Argirio) 

Escena Primera 

(Sala con caballeros y otros más que van 
llegando acompañados por sus escuderos, 
los cuales llevan en bandejas de plata bandas 
blancas. Isaura está acompañada por sus 
damas. Los caballeros, unos con escarapelas 
blancas y otros rosa, representando las distintas 
facciones, se saludan unos a otros) 

CORO
La paz, el honor, la fe y el amor
reinen espléndidos en nuestras almas.
Siracusa renacerá de entre las cenizas 
del odio de las banderías.

ISAURA
(Poniéndole a un caballero la escarapela blanca)
Que la más tierna amistad
una eternamente vuestros corazones,
y sea tan pura 
como el color de esta insignia.

CORO
En nuestros corazones anidará por siempre 
la más tierna amistad.

Escena Segunda 

(Argirio y Orbazzano se estrechan la mano. 
Sus seguidores llevan escarapelas blancas) 

ARGIRIO
Si la amistad, constante y pura,
permanece en nuestros pechos,
y ofrecemos a la patria
nuestros brazos y anhelos con lealtad,
entonces Siracusa
feliz y vencedora reinará.

ORBAZZANO
La discordia en vano 
intentará dividirnos.
A la patria, en paz o en guerra,
juremos lealtad.

CORO
¡Sí, lo juramos!

ARGIRIO
¡Por fin!

CORO
¡Fidelidad o muerte!

ARGIRIO
¡Histórico momento!

Más felicidad
ya no se puede desear.

ORBAZZANO, CORO
La patria en guerra, salga ilesa;
en paz, permanezca libre.

ARGIRIO, CORO
Que tiemble el audaz moro,
pues caerá vencido ante nosotros.

Recitativo

ARGIRIO
¡Caballeros! Aquí os presento al héroe que, 
en mi lugar, os conducirá 
a las más sublimes empresas.
¡Desde hoy desaparece cualquier diferencia
entre argirios y orbazzanos!
La patria ya ha derramado 
suficientes lágrimas por nuestras rencillas.
Hoy une nuestros corazones
el peligro común y los mismos deseos...

ORBAZZANO
Sí, derramaremos nuestra sangre por defender 
a la patria del peligro que la acecha pero,
contra la artera traición 
¿quién nos defenderá?

ARGIRIO
Está escrito en la ley que aquel que,
sea de cualquier sexo o edad,
comercie o tenga tratos con los sarracenos
sea condenado por la patria 
como el más infame traidor.

ORBAZZANO
(Con firmeza)
Existen entre nosotros 
peores enemigos que Solimán, 
pues aún hay quien honra y ensalza 
el nombre del desterrado Tancredo.

ISAURA
(Turbándose)
¡Oh, cielos!
¡Cómo! 
¿Qué puede temer la patria de él?

ORBAZZANO
Nacido en e seno de una noble familia,
al estar desterrado desde su más tierna infancia,
debe de albergar contra nosotros
gran odio y venganza.

ARGIRIO
Y tú concitarás sus mayores iras 
pues el Senado, en premio a tu valor, 
te adjudicó todos sus bienes y, 
por si eso no fuera suficiente,
tomarás por esposa a Amenaida.

ISAURA
(Para sí)
¡Qué escucho!

ORBAZZANO
¡Que muera de odio, allá, en Bizancio!
Tu hija será la recompensa de mi amor
y el más dulce sello de amistad 
entre nuestras dos familias.

ARGIRIO
(a dos de sus escuderos)
¡Lamad a Amenaida!
Por fin el piadoso cielo
me depara un dichoso acontecimiento.

ISAURA
(Para sí)
¡Desdichada amiga!

ORBAZZANO
¡Gozoso momento!

Escena Tercera 

(Amenaida, a su tiempo, acompañada por 
un séquito de damas y escuderos) 

CORO
¡Qué dulce y plácido 
se respira el aire
en este bello día!
Tanta alegría
contagia los espíritus
por doquier,
haciendo que triunfe
la concordia y el amor.

(Entra Amenaida) 

Hermosa virgen,
¡participa de nuestro júbilo!
y al cumplir los deseos de la patria,
calma a la vez
el triste dolor de un padre.

Cavatina 

AMENAIDA
Con cuanta dulzura se llena mi alma 
al oír vuestras palabras.
¡Vuestra alegría hace que 
mi corazón exulte de gozo!

(Para sí) 

Y tú, ¿cuándo regresarás
dulce amor mío?

CORO
A partir de hoy,
serás completamente feliz.

AMENAIDA
Quiera el cielo que brille para mí 
la más pura felicidad.

(Para sí) 

Si mi amado no viene pronto,
mi corazón no alcanzará la paz.

Recitativo

ARGIRIO
¡Está decidido, hija mía!
Obedeciendo a mis deseos como padre
y siguiendo mis consejos como amigo,
hoy contraerás un enlace ordenado por la patria,
necesario al bien común
y deseado por todos nosotros.

AMENAIDA
(Mostrando sorpresa)
¿Qué dices?

ARGIRIO
He concedido tu mano
a Orbazzano.

AMENAIDA
(Incrédula)
¿A Orbazzano?

(En voz baja a Isaura) 

¡Oh, Isaura!

ISAURA
(En voz baja)
¡No te descubras!

AMENAIDA
(En voz baja a Isaura)
¿Y la carta?...

ISAURA
(En voz baja a Amenaida)
He mandado un esclavo
para que se la entregue a Tancredo.

ORBAZZANO
Amenaide.
Mi amor por ti es inmenso
como inmensa es la gratitud
que siento hacia tu padre 
por haber accedido 
a concederme tu mano.
Yo sería el más feliz de los hombres
si tú también me correspondieras.

AMENAIDA
(Para sí)
¿Qué hacer?... ¡Oh, estoy perdida!

ARGIRIO
Su valor, su sangre,
su nobleza y su fortuna,
lo hacen digno de ser tu esposo.
Esta elección es buena prueba
del amor que siento por ti.

AMENAIDA
(Para sí)
¡Oh, Dios!

ORBAZZANO
¿No dices nada?

AMENAIDA
(Dudando)
Señor... yo... no creía que...

ARGIRIO
¿Dudas?

AMENAIDA
¿Acaso no debería? Entristecida 
por recientes acontecimientos funestos, 
estoy sorprendida 
por esta inesperada proposición.

(Suplicante) 

¡Oh, padre,
tú conoces mi corazón!

ARGIRIO
(Serio)
Sólo sé que el corazón de mi hija 
debe inclinarse hacia lo que es su deber.

AMENAIDA
Pero...

ORBAZZANO
¿Así pues?...

ARGIRIO
(Decidido)
Amenaida
te dará su mano.

ORBAZZANO
¡Celebremos la solemne ceremonia!...

AMENAIDA
Aplacémosla al menos 
hasta mañana.

ARGIRIO
(Severo)
¡Hija!...

ORBAZZANO
Si ése es tu deseo...

AMENAIDA
¡Padre! Deseo sosegar mi alma.

ARGIRIO
¿Y luego?

ORBAZZANO
(Con un poco de dureza)
¿Acaso te arrepentirás?...

AMENAIDA
(Con decisión)
No temas, cumpliré con mi deber.

(Salen todos menos Isaura) 

Escena Cuarta 

Recitativo

ISAURA
¡Desgraciada Amenaida!
¡Oh, cuánto sufre su corazón!
¿Cómo poder amar a Orbazzano
si su corazón está arrebatado
por la más loca de las pasiones?
Tancredo, suspirando en el exilio de Bizancio, 
le ha jurado amor eterno.
¡En alas del amor él no tardará 
mucho tiempo en regresar!

(Sale) 

Escena Quinta 

(Parque del palacio de Argirio junto al mar. 
Al fondo, un embarcadero. Fuentes, verjas y 
estatuas adornan el delicioso conjunto. Atraca 
una barca desde la que desembarca, primero, 
Roggiero, que explora los alrededores; luego, 
lo hace Tancredo, protegido por una escolta de 
cuatro soldados en cuyos escudos puede leerse 
la divisa de Tancredo: "Fidelidad y Honor") 

TANCREDO
¡Oh, patria, dulce e ingrata patria!
¡Al fin te vuelvo a ver!
Te saludo y beso, tierra de mis antepasados.
Mi corazón comienza a palpitar
en este hermoso día.
¡Amenaida! Tú eres el único ser
al que van dirigidos todos mis
pensamientos y anhelos.
Por ti, desafiaré cualquier peligro, 
hasta vencer o morir.

Cavatina 

Tú que das fuerza a mi corazón,
tú que inflamas mi valor,
alma adorada, dulce amor,
¡ayúdame a vencer!
Que el impío traidor muera
y acaben nuestros pesares.

De tantos sufrimientos,
de tanta angustia,
de tantas penas,
¡sé tú mi consuelo!
Tú me veras...
Yo te veré...
¡Cuán dichosos seremos!
¿Deliro?... 
¿Sueño?...
El corazón me dice
que muy pronto
estaré junto a ti.

(A Roggiero) 

Recitativo

Esta es la morada de Amenaida.
¡Ve, fiel Roggiero!
Dile que un caballero extranjero 
desea hablarle en secreto.
¡Fíjate en sus palabras!... Si me añora,
si tiene esperanza de verme, si pregunta por mí... 

ROGGIERO
¿Debo decirle que estás aquí?

TANCREDO
¡No, no! Deseo gozar viendo 
su cara de júbilo al verme.
Me ocultaré en este jardín.
¡Ve! ¡Corre! Y regresa con un bálsamo 
para mi alma ansiosa.

ROGGIERO
¡Ojalá sea así! ¡Confía en mí!

(Roggiero sale) 

Escena Sexta 

Recitativo

TANCREDO
(A los soldados)
Id hasta la plaza de la ciudad
y mostrando mis insignias,
pregonad que un guerrero extranjero
desea unirse a los defensores 
de la heroica Siracusa.

(Los soldados salen) 

¡Cuánto tarde Roggiero!
Mi corazón late cada vez con más fuerza.
¡Iré yo mismo!...

(Comienza a caminar, pero se detiene) 

Alguien viene...

Escena Séptima 

Recitativo

(Entran Argirio, Amenaida, con séquito 
y soldados. Tancredo permanece oculto) 

ARGIRIO
(A sus soldados)
Id a dar la noticia que, hoy a mediodía,
en la Iglesia Mayor, están invitados todos 
aquellos que quieran asistir a los esponsales.

(Los soldados salen) 

TANCREDO
¡Amenaida!... ¡Es ella!

(Continúa oculto) 

AMENAIDA
¡Oh, padre!

ARGIRIO
¡Calla!
Tus ruegos son en vano...

AMENAIDA
Me habías prometido
esperar hasta mañana...

ARGIRIO
Las circunstancias aconsejan 
adelantar la ceremonia.
El orgulloso Solimán, ese moro audaz,
desde que le negué tu mano,
no deja de hostigarnos ni un solo día.
Ha ordenado un asalto general contra la ciudad.
Por otro lado, Tancredo, ha llegado a Mesina...

AMENAIDA
(Para sí, con emoción)
¡Oh, Dios mío! ¿Cómo se habrá enterado?

(A Argirio) 

¡Tancredo!...

TANCREDO
(En voz baja)
¡Me está nombrando!

(Vuelve a ocultarse) 

AMENAIDA
(Con agitación)
¿Y crees posible que venga a Siracusa?...

ARGIRIO
¡Seguro que la venganza lo guía hasta acá!

AMENAIDA
Tancredo...

ARGIRIO
Pero si ese rebelde,
osa poner sus pies en esta tierra,
encontrará la muerte.

AMENAIDA
(Con asombro)
¡La muerte!

ARGIRIO
Sí, al enemigo de la patria
el Senado ha condenado a muerte.
Al nacer el nuevo día 
habremos de luchar
y Orbazzano,
que ansioso espera en el templo,
irá a la cabeza de nuestras huestes.
El futuro de la patria
descansa en su valor.
Él confía que cumplas con tu deber,
lo mismo espero yo...
Nada más hija mía. 
¡Adiós!

Aria 

Piensa que eres mi hija
y recuerda tu promesa
pues si la rompes,
irritarás a la patria y a tu padre.
Concede a tu nuevo esposo tus afectos,
pues así estará ansioso 
por volver de la lucha
¡y volverá vencedor!
Pero si... 
de sólo dudarlo me avergüenzo...
tu corazón... flaquea...
¡sabrá seguir la voz del honor!

(sale con el resto del séquito) 

Escena Octava 

Recitativo

AMENAIDA
¿Qué es lo que he hecho? ¡Infeliz!
Si Tancredo ha recibido mi carta...
Si él se decidiera a venir... 
¡Se enfrentaría a la muerte!

TANCREDO
(Saliendo de entre la maleza)
Está sola...

AMENAIDA
¡Oh, cielo, sálvalo!
¡Protégelo de la ira de sus enemigos!
Yo te rezaba para que él volviera,
pero ahora que la patria lo condena a muerte,
te pido que lo alejes de mí.

TANCREDO
(Acercándose)
¡Amenaida!

AMENAIDA
(Sobresaltada)
¡Ah! ¿Qué veo?.... ¡Tancredo!

TANCREDO
¡Sí, tu Tancredo!

AMENAIDA
(Aterrorizada)
¡Calla infeliz! ¿A qué vienes?
¿Qué buscas en esta infausta tierra?

TANCREDO
(Sorprendido)
¿Qué busco? ¿Y tú me lo preguntas?
¡A Amenaida o la muerte!

AMENAIDA
¡Desventurado!
¿Sabes el fatal momento que has elegido?
¿Sabes a dónde te conducirá tu destino?

TANCREDO
¿Qué debo temer?

AMENAIDA
Tus enemigos acechan...

TANCREDO
(Con decisión)
¡Los desafío!

AMENAIDA
¡Huye!... ¡Sálvate!

TANCREDO
¿Qué dices?...

AMENAIDA
Tiembla...

TANCREDO
(Con decisión)
¡Temblar!... ¿Tancredo?

AMENAIDA
¡Oh, Dios mío! Tu nombre...

TANCREDO
En otro tiempo tan querido por ti.

AMENAIDA
(Con tristeza)
¡Ah! Las circunstancias cambian...

TANCREDO
(Con brusquedad)
¡Y también tu corazón!...

AMENAIDA
¡Ten compasión de mí!
¿Acaso no sabes que hoy mi padre me entrega...

TANCREDO
¿Qué estás insinuando?

Airoso y Dúo

AMENAIDA
(Con decisión y terror)
El aire que respiras
es u aire de muerte.
¡Huye de la terrible suerte 
que te depara el traidor!

TANCREDO
(Con decisión y ternura)
Dime que me amas
y que me serás fiel.
Contra el cruel destino
triunfará el amor.

AMENAIDA
(Nerviosa)
Pero mi padre... mi deber...

TANCREDO
(Turbándose)
Pero ¿qué estás diciendo?

AMENAIDA
¡Oh, Dios mío!

TANCREDO
(Con ternura)
Por nuestro dulce amor dime...

AMENAIDA
(Interrumpiéndolo)
¡Ah, te partiría el corazón!...

AMENAIDA, TANCREDO
¡Qué día tan aciago
es éste para mí!
¡A partir de hoy viviré
en llanto y dolor!

TANCREDO
(Con decisión)
Habla...

AMENAIDA
(Con esfuerzo)
Déjame... vete.

TANCREDO
¿Debo dejarte?...

AMENAIDA, TANCREDO
Hablar/Marchar me hace temblar.
¿Cuándo ¡oh, cielo! 
alcanzará mi alma la paz?
¿Es éste el feliz y deseado 
reencuentro con que soñaba?

(Salen) 

Escena Novena 

(Roggiero regresa) 

ROGGIERO
¡Qué es lo que he oído! ¡Oh, traición!
¡Infeliz Tancredo!
¡Le traigo noticias funestas!
Él creía en la fidelidad de Amenaida,
pero Orbazzano no sólo le ha robado sus bienes, 
¡sino también a su prometida!
Y por si eso no fuera suficiente,
la patria lo ha condenado a muerte.

(Sale) 

Escena Décima 

(Plaza pública con las ruinas de un magnífico
templo antiguo próximo a las murallas. Nobles, 
damas y pueblo corren para presenciar los 
esponsales) 

NOBLES
¡Descended, amores!
Dulces y tiernos placeres,
¡bajad!
Que dos sinceros corazones
van a unirse con el doble nudo 
de la paz y la fe.

(Al son de una marcha militar, 
desfilan guerreros y caballeros) 

GUERREROS
¡Por la gloria y el triunfo!
¡Afilad los aceros!
¡Orbazzano será 
el terror de nuestros enemigos!

TODOS
Que al regresar victorioso
repose feliz
en las tiernas caricias
de los brazos amorosos
llenos de paz y amor.
¡Que respire feliz!

Escena Undécima 

(Tancredo, seguido de Roggiero, sale 
de entre la multitud) 

TANCREDO
¡Oh, cantos! ¡Oh, deseos!
¡Fiesta de angustia y rabia 
para mi lacerado corazón!

(Vehemente) 

¡Inicuos! No se cumplirán vuestros...

ROGGIERO
¡Conténte, señor!
Estamos entre enemigos y si te descubres,
tu vida correrá un gran peligro. 

TANCREDO
Mi padre 
me sacó de esta infame tierra 
cuando apenas era un muchacho.
Desde entonces han pasado cinco lustros,
¿quién podría reconocerme?

ROGGIERO
Podrían traicionarte 
tu valentía y tu arrojo...

TANCREDO
(enérgico)
Ya comprendo la causa 
de su desmedido terror:
¡no podía soportar la presencia
del amante traicionado!

ROGGIERO
Pues entonces, 
¡desprecia a la infiel!

TANCREDO
¿Sin venganza?
Orbazzano, el cruel enemigo de mi familia,
es ahora mi rival...
¡Mi venganza será terrible!

ROGGIERO
(intentando llevárselo)
¡Vamos!
Ya se acerca el cortejo nupcial.

TANCREDO
(Observando)
¡Es ella!...
¡Perjura!

(Roggiero lo conduce hacia el fondo) 

Escena Duodécima 

Recitativo

(Cortejo formado por escuderos, pajes, damas, 
nobles y caballeros. Luego Argirio, Amenaida, 
Isaura) 

ARGIRIO
¡Amigos, caballeros! En el templo 
se formalizará el sagrado nudo 
que será la salvaguarda eterna 
de la concordia en Siracusa.
Hoy, nuestros valerosos campeones
lucharán por la libertad de la patria.

ROGGIERO
(Intentando calmar a Tancredo)
Que te pierdes...

TANCREDO
(Para sí)
¡Déjame!

(Se sitúa ante Argirio) 

A ti, primer senador de la ciudad,
solicito que permitas a un guerrero desconocido 
luchar entre las filas 
de los caballeros de Siracusa.

AMENAIDA
(En voz baja, reconociéndolo)
¡Dios mío!... ¡Es él, Isaura!

ISAURA
(Para sí)
¡Incauto!

AMENAIDA
(Para sí)
Mi destino está decidido.

ARGIRIO
Tu generosa oferta acepto,
noble caballero.
Y como prueba de mi confianza en ti
estrechémonos la mano.

TANCREDO
Mi divisa, Fidelidad y Honor,
la llevo grabada en el corazón

(Mirando a Amenaida fijamente) 

¡Y antes moriré que quebrantarla!

AMENAIDA
(En voz baja)
¡Qué palabras! 
Isaura, él me cree infiel.

ISAURA
(En voz baja)
¡Estás acorralada!

ARGIRIO
Parece que Orbazzano 
se está demorando.
¿Qué puede haberle sucedido?

TANCREDO
(Bruscamente, en voz baja, a Amenaida)
¡Pérfida!
¿Vas a jurarle 
eterno amor a Orbazzano?

ARGIRIO
Ya es la hora.
¡Vamos!

(Toma a Amenaida de la mano) 

AMENAIDA
¡Detente, Padre!
Llevándome al templo 
me entregas en brazos de la muerte.
Si amas a tu hija,
no la hagas infeliz.

ARGIRIO
(Con sorpresa)
¿Qué?... ¿Cómo te atreves?

TANCREDO
(Para sí)
¡Aún tengo esperanzas!

AMENAIDA
No puedo amar 
al esposo que tú me has elegido.

(Mirando a Tancredo fijamente) 

No quiero ser perjura 
a mi verdadero amor.

TANCREDO
(Con alegría, para sí)
¡Es cierto!

ARGIRIO
(enojado)
¿Estás loca?
¡Vamos, no te resistas!

AMENAIDA
¡Padre, caballeros! Aunque me cueste la vida,
¡nunca seré de Orbazzano!

Escena Decimotercera 

Recitativo

(Orbazzano, que lo ha oído todo, aparece 
por el fondo furioso) 

ORBAZZANO
¡Traidora! ¡Tendrás una muerte infame!

(Sorpresa general) 

TANCREDO
¿Quién se atreverá?

AMENAIDA
¡Orbazzano!...

ARGIRIO
¡Dios mío!

ISAURA
¡Qué sucederá?

ORBAZZANO
(Mostrando una carta)
¡Aquí está escrito, 
de su propio puño y letra, 
el fatal delito!
Mis hombres interceptaron a un esclavo suyo 
que le llevaba esta carta a su amor oculto:
¡el impío Solimán!
Toma, padre desdichado,

(Le da la carta a Argirio) 

y si puedes, 
lee tanto horror...

ARGIRIO
¡Hija mía!... Tiemblo.

AMENAIDA
(Para sí)
¡Ah, estoy perdida!

TANCREDO
(Para sí)
¿A Solimán?... ¡Me estremezco!

ARGIRIO
(Leyendo)
"Siracusa te aguarda, date prisa.
Te esperan la gloria y el amor.
Triunfarás sobre tus enemigos
y reinarás en mi corazón y sobre nosotros"

(Todos expresan diferentes sentimientos 
de sorpresa, horror e indignación) 

Final

ARGIRIO, ORBAZZANO, TANCREDO
ISAURA, ROGGIERO
¡Cielos, qué oigo/leo!... ¡Oh, traición!
¡Hija indigna!...¡Infiel!
El furor que anida en mi pecho
no lo puedo refrenar.

AMENAIDA
(Para sí)
¡Cielos!... ¿Qué he hecho?... ¡Oh, tormento!
¡Infeliz de mí!... ¡Qué horror!
El terror anida en mi pecho.
¡Qué será de mí!

(A Argirio) 

Padre amado...

ARGIRIO
¿Y aún osas mirarme?
Una traidora 
no puede ser mi hija...
¡He dejado de ser tu padre!

AMENAIDA
(A Tancredo)
Al menos tú...

TANCREDO
¿Cómo has podido traicionar
tus promesas y tu honor!...
¡Me das asco!
Mereces morir de vergüenza...

AMENAIDA
(a Orbazzano)
¡Alégrate, cruel!

ORBAZZANO
¿Cómo es posible que una traidora
aún conserve tanta soberbia?
Pero muy pronto temblarás
ante los horrores de la muerte.

AMENAIDA
¡Oh, qué fatal destino!
¡Qué crueles sois todos
creyéndome culpable,
cuando mi corazón es inocente!

CORO
¿Aún te proclamas inocente?
Tu destino será la muerte.

ARGIRIO, ORBAZZANO, TANCREDO
Todas mis esperanzas desvanecidas...
¡Qué cruel es el destino!

AMENAIDA
¡Ah, justo cielo, 
que me defienda tu favor!

CORO
Mi pecho grita
¡venganza y rigor!
Que el castigo sea ejemplar,
que no haya piedad.

AMENAIDA
(Con emoción)
¡Todos me odian 
y me abandonan!
¿Es que no hallaré 
piedad en nadie?

CORO
¡No!

AMENAIDA
¡Ah, padre!

ARGIRIO
¡Apártate!

AMENAIDA
(A Tancredo)
Sabes que...

TANCREDO
¡De sobra lo sé!

AMENAIDA
(A Orbazzano)
¡Canalla!...

ORBAZZANO
¡Morirás!

AMENAIDA
(A Isaura)
¡Amiga!...

ISAURA
¡Te sigo siendo fiel!
Desprecio 
el destino amargo
y junto a ti estaré.

(Sale) 

ORBAZZANO, CORO
¡Apresadla!

AMENAIDA
¡Venid!

ORBAZZANO, CORO
¡Castigadla!

AMENAIDA
¡Heridme!
Soy inocente
y como tal moriré.

AMENAIDA, TANCREDO
(Con emoción)
¿Quién puede sufrir
mayores tormentos?
¿Qué alma puede sufrir
mayor rigor?

ARGIRIO, ORBAZZANO
¡Nunca hubo un padre
tan desgraciado!
¿Acaso podré salvar/amar
a tan gran traidora?

CORO
¡No!

TODOS
(Para sí)
¡Qué día tan infausto!
¡Qué suerte tan aciaga!
Fúnebres voces resuenan 
en mi apenado corazón...
¡Temo!... ¡Sufro!... ¡Me horrorizo!
¿Cómo terminará este funesto día? 

Acto  II