TANCREDO
Personajes
TANCREDO
AMENAIDA ARGIRIO ORBAZZANO ISAURA ROGGIERO |
Noble Siracusano
Enamorada de Tancredo Padre de Amenaida Noble siracusano Dama de Amenaida Amigo de Tancredo |
Mezzosoprano
Soprano Tenor Barítono Mezzosoprano Mezzosoprano |
La acción se desarrolla en Siracusa (Sicilia), en el año 1005.
ATTO PRIMO (Galleria nel palazzo d'Argirio.) Scena Prima (Cavalieri sparsi per la scena, altri che arrivano introdotti da scudieri, che restano poi alle porte. Isaura e varie damigelle seco; due scudieri portano due bacili d'argento, su' quali molte sciarpe bianche; i cavalieri s'abbracciano, slacciano le loro sciarpe, alcune bleu, altre rosse, che distinguevano i vari partiti. Cantasi intanto in) CORO Pace, onore, fede, amore Regni, splenda, ogn'alma accenda Spento il rio civil furore Siracusa esulterà. ISAURA (cingendo ai cavalieri le sciarpe bianche) Sia tra voi concordia eguale Delle insegne al bel candore: Stringa eterna il vostro core La più tenera amistà. CORO Serberà costante il core La più tenera amistà. Scena Seconda (Argirio, a mano con Orbazzano, cavalieri con sciarpa bianca, scudieri) ARGIRIO Se amistà verace e pura Serberete ognor nel petto, Se di patria il vivo affetto L'alme vostre accenderà, Sì: felice, vincitrice Siracusa ognor sarà. ORBAZZANO Rea discordia invan fra noi Scuoterà la nera face: Alla patria in guerra, in pace Giuriam tutti fedeltà. CORO Sì, giuriam. ARGIRIO Respiro omai. CORO Fede, o morte. ARGIRIO Or vissi assai: E contento in tal momento Altri volti il cor non ha. ORBAZZANO, CORO Sempre illesa in guerra, in pace Sia la nostra libertà. ARGIRIO, CORO Di noi/voi tremi il Moro audace, Vinto alfin da noi/voi cadrà. Rezitativo ARGIRIO Ed ecco, o prodi cavalier, l'eroe Che alla sublime, e di voi degna impresa Vi guiderà in mia vece. Ogni contesa Fra gli Orbazzani e fra gli Argiri omai Cessa in tal dì; pianse la patria assai Nelle nostre discordie: oggi respira, Ché intorno a sé rimira, Da gloria mosso, nel comun periglio, Un sol voto, un sol cor, ogni suo figlio... ORBAZZANO Sì: per la patria, per la fede il sangue Verserem tutti nel più fier cimento; Ma contro vile, occulto tradimento Noi chi difenderà? ARGIRIO L'antica legge Che all'infamia condanna, ed alla morte Ogni fellon, d'età qualunque, e sesso, Che, empio, mantenga, della patria a danno, Commercio reo col Saracen tiranno. ORBAZZANO (marcato) E con altro nemico, Di Solamir più da temersi ancora. Avvi fra noi chi onora, esulta al nome Dell'esule Tancredi. ISAURA (Turbandosi) Oh cielo! e come? E che può mai la patria Da lui temer? ORBAZZANO Qui nato Da un sangue che regnava, discacciato Fin da' prim'anni suoi, Odio e vendetta ei de' nudrir ver noi. ARGIRIO Ver te primier, quando saprà che giusto A te accordò il Senato, Premio del tuo valore, i beni suoi; E fremerà quando egli udrà te sposo D'Amenaide mia. ISAURA (Fra sè) Che intendo! ORBAZZANO Ei frema entro Bisanzio, e sia Intanto la tua figlia alla mia fede Dolce e cara mercede, e stabil pegno Della nostra amistà. ARGIRIO (a due scudieri) Qui Amenaide. Dopo tante vicende il ciel pietoso Serbar mi volle ad un felice evento. ISAURA (Fra sè) Misera amica! ORBAZZANO Sarò alfin contento! Scena Terza (Amenaide, a suo tempo, preceduta da' scudieri, accompagnata da damigelle) CORO Più dolci e placide Spirano Paure In sì bel giorno: Fra tanta gioia, Sembra che s'animi Tutto d'intorno, Or che trionfano Concordia e amor. (Comparisce Amenaide). Vezzosa vergine, il nostro giubilo Con noi dividi, E della patria a' voti fervidi Lieta sorridi: Compi la speme del genitor. Cavatina AMENAIDE Come dolce all'alma mia Scende il suon de' vostri accenti! Come a' vostri, a' suoi contenti Va esultando questo cor! (Fra sè) E tu quando tornerai Al tuo ben, mio dolce amor! CORO In tal dì, respira omai, Sì, godrai felicità. AMENAIDE Voglia il ciel che brilli omai Per me pur felicità! (Fra sè) Se il mio bene a me non viene Pace il cor sperar non sa. Rezitativo ARGIRIO È già decisa, o figlia: Ed obbedendo ai cenni Del genitor, che amico ti consiglia, Della patria che attende questo nodo, Sì necessario al comun ben, felici Renderai tutti in questo dì. AMENAIDE (sorpresa) Che dici? ARGIRIO La tua fé, la tua mano Ad Orbazzan concessi. AMENAIDE (colpita) Ad Orbazzano! (Sottovoce ad Isaura) Oh Isaura! ISAURA (Piano, e con arte) Non tradirti! AMENAIDE (Sottovoce ad Isaura) E il foglio!... ISAURA (Sottovoce ad Amenaide) Ver Tancredi Già partito è lo schiavo. ORBAZZANO Amenaide, D'immenso amore io t'amo. Di mia sorte Superbo oggi mi rende Il tuo gran genitor, che a me concede La tua man, la tua fede: e fra' mortali Io sarò il più felice Se pari amor da te sperar mi lice. AMENAIDE (Fra sè) Che far? Oh me perduta! ARGIRIO Il suo valore. Il sangue, il grado, la fortuna, tutto Degno di te lo rende; ed è la scelta Del paterno amor mio Prova non dubbia. AMENAIDE (Fra sè) O Dio! ORBAZZANO Tu non rispondi? AMENAIDE (incerta) Signor... io... non credevo... e... ARGIRIO Ti confondi? AMENAIDE Ed a ragion. Da tante ree vicende Oppressa fino ad ora, mi sorprende L'inaspettato cangiamento. (Marcata) Oh padre! Tu conosci il mio cor. ARGIRIO (grave) So che mia figlia Gli affetti suoi col suo dover consiglia. AMENAIDE Ma... ORBAZZANO E dunque?... ARGIRIO (deciso) Amenaide A te la destra porgerà. ORBAZZANO S'affretti la sacra pompa... AMENAIDE Al giorno nuovo almeno Vi piaccia differir. ARGIRIO (severo) Figlia?... ORBAZZANO E tu vuoi!... AMENAIDE L'alma acchetar, parlarti, o padre!... ARGIRIO E poi? ORBAZZANO (con qualche fierezza) Temer forse degg'io?... AMENAIDE (marcata) Compirò, non temete, il dover mio. (Partono) Scena Quarta Rezitativo ISAURA Amenaide sventurata! oh quale Angoscioso per lei giorno fatale! E come ad Orbazzano Potrà porger la mano ella, che il core Del più violento amore Entro Bisanzio per Tancredi accesa A lui giurò sua fé! Quale d'affanni, E di sciagure negro nembo intorno Veggo addensarsi in così infausto giorno! (Parte) Scena Quinta (Parco delizioso nel palazzo d'Argirio, di cui si vede magnifica parte: nel prospetto una fiorita spiaggia d'un seno di mare, che lambe le mura del palazzo. Viali, statue, cancelli ecc. Approda uno schiffo: ne scende Roggiero, che esplora, e poi Tancredi; quattro scudieri portano le insegne di Tancredi, la lancia, lo scudo, su cui si vedono scritte le parole "Fede, Onore". Gli scudieri restano in disparte) TANCREDI Oh patria! Dolce e ingrata patria! Alfine a te ritorno! Io ti saluto, O cara terra degli avi miei: ti bacio. È questo per me giorno sereno: Comincia il core a respirarmi in seno. Amenaide! o mio pensier soave, Solo de' miei sospir, de' voti miei Celeste oggetto, io venni alfine: io voglio, Sfidando il mio destin, qualunque sia, Meritarti, o morir, anima mia. Cavatina Tu che accendi questo core, Tu che desti il valor mio, Alma gloria, dolce amore, Secondate il bel desio. Cada un empio traditore, Coronate la mia fé. Di tanti palpiti, Di tante pene, Da te mio bene, Spero mercé. Mi rivedrai... Ti rivedrò... Ne' tuoi bei rai Mi pascerò. Deliri, sospiri... Accenti, contenti!... Sarà felice, il cor mel dice, Il mio destino vicino a te. (A Roggiero) Rezitativo D'Amenaide ecco il soggiorno. Or vanne, fido Roggiero, di lei cerca, E dille che uno straniero cavalier Desia occultamente favellarle. Esplora I moti suoi!... se mai speranza in lei Del mio venir... se mai di me ti chiede... ROGGIERO Deggio svelar!... TANCREDI No, no. Tutto voglio Il giubilo goder di sua sorpresa: Fra que' viali ascoso T'attenderò. Va', t'affretta, ritorna, E consola quest'anima ansiosa. ROGGIERO Lo possa io pur! Sulla mia fé riposa. (Parte pel palazzo) Scena Sesta Rezitativo TANCREDI (agli scudieri) E voi, nella gran piazza Le sconosciute insegne mie recate, E l'armi formidabili: annunziate Che ignoto guerrier s'offre compagno Di Siracusa ai difensor. (Partono) Ma quanto Tarda Roggier!... arde il mio core intanto: Io stesso... (s'incammina, e si ferma) Gente qui s'avanza. Scena Settima Rezitativo (Argirio, Amenaide, scudieri d'Argirio; Tancredi, che tratto tratto comparirà guardingo) ARGIRIO (a' scudieri) Andate: al gran tempio invitate Gli amici, i cavalier pel sacro rito; Fia al meriggio compito. (Partono) TANCREDI Amenaide!... è dessa. (Ravvisandola, e si ritira) AMENAIDE Oh padre! ARGIRIO Taci: Vano è il dire, il pregar. AMENAIDE Al nuovo giorno Promesso avevi pur!... ARGIRIO Nuovi perigli Esigono da noi nuovi consigli. L'altero Solamir, quel Moro audace, Che di non chiesta pace in pegno un giorno Tua destra domandò, stringe d'intorno Con nuove forze la città; Tancredi Giunto è in Messina. AMENAIDE (con emozione, frasè) Oh Dio! Come lo sa. (Ad Argirio) Tancredi!... TANCREDI (Piano) Il nome mio! (si ritira affatto) AMENAIDE (agitata) E forse ch'egli viene... ARGIRIO Da vendetta guidato a queste arene. AMENAIDE Tancredi!... ARGIRIO Ma non osi, Pe' suoi disegni ascosi, il piè ribelle Fra noi portar: vi troverà la morte. AMENAIDE (colpita) La morte! ARGIRIO Della patria ogni nemico Danna a morte il Senato. Al nuovo giorno Si dee pugnar: Ed Orbazzan dall'ara, Ove il nodo bramato or si prepara, Al campo volerà. Dal suo valore Tutto attende la patria: E un fido amore ei da te spera; E trovar spero anch'io La mia figlia in te... Non più: m'intendi; addio. Aria Pensa che sei mia figlia, Il dover tuo rammenta: E d'irritar paventa La patria e il genitor. Serba all'amato sposo I dolci affetti tuoi: Per te dal campo a noi Ritorni vincitor. Se poi... ma il dubbio è vano: Quel cor... tremar dovrai... Ma tu seguir saprai La voce dell'onor. (Parte) Scena Ottava Rezitativo AMENAIDE Che feci! Incauta! ed or che far? se mai Quel foglio che inviai Per lo schiavo a Tancredi?... E s'egli viene, quale periglio! TANCREDI (avanzando) É sola. AMENAIDE Oh cielo! tu lo salva, tu l'invola De' suoi nemici all'ira. Io ti pregavo Pel suo ritorno; adesso. Che patria ingrata al suo venir l'uccide, Da me tu l'allontana. TANCREDI (vicino) Amenaide! AMENAIDE (colpita) Ah! che veggo? Tancre... TANCREDI Sì: il tuo Tancredi... AMENAIDE (come atterrita) Taci, deh, taci: misero! a che vieni? In questo infausto asilo, di', che vuoi? TANCREDI (sorpreso) Che voglio! e a me tu domandar lo puoi! Amenaide, o morte. AMENAIDE Oh qual scegliesti Terribil ora? sventurato! e dove Fier destino ti guida? TANCREDI Qual terrore? AMENAIDE È troppo giusto: i vili tuoi nemici... TANCREDI (deciso) Li sfido... AMENAIDE Fuggi... salvati. TANCREDI Che dici?... AMENAIDE Trema... TANCREDI (fiero) Tremar Tancredi? AMENAIDE Oh Dio!... che questo nome!... TANCREDI Un dì t'era pur caro! AMENAIDE (mesta) Ah! que' tempi cangiaro! TANCREDI (subito e vivamente) Anche il tuo core!... AMENAIDE Compiangilo: non sai!... Giorno è questo d'onor... TANCREDI Fremer mi fai. Airoso è Duetto AMENAIDE (Con passione e terrore) L'aura che intorno spiri, Aura è feral di morte: Fuggi terribil sorte, T'invola ai traditor. TANCREDI (con sicurezza e tenerissimo) Dimmi che a te son caro, Che a me sarai fedele: Contro il destin crudele Trionferà l'amor. AMENAIDE (agitata) Ma il padre... e il dover mio!... TANCREDI (turbandosi) E che! ti spiega. AMENAIDE Oh Dio! TANCREDI (con tenerezza) Pel nostro dolce affetto... AMENAIDE (vorrebbe parlare) Ah! ti trafiggo il cor... AMENAIDE, TANCREDI Quale per me funesto... Tremendo giorno/arcano è questo! E dovrò sempre vivere Nel pianto e nel dolor! TANCREDI (risoluto) Parla omai. AMENAIDE (con visibile sforzo) Mi lascia, e parti. TANCREDI E dovrei così lasciarti! AMENAIDE, TANCREDI Parti/Parla omai, tremar/penar mi fai. Quando, oh ciel, quest'alma amante Pace alfin potrà sperar?... Questo è dunque il lieto istante Che vicino a lui/te sperai? (Partono) Scena Nona (Roggiero) ROGGIERO Che intesi! oh tradimento! Infelice Tancredi! io mi figuro La sua pena, il furor: egli sicuro Vivea del cor d'Amenaide, e intanto Orbazzano gl'invola e ben, e sposa, La patria a morte lo condanna. Ah, lunge Da questi ingrati lidi A respirar, se lo potrà, si guidi. (Parte) Scena Decima (Luogo pubblico, in vicinanza alle mura, che corrisponde a piazzale di magnifico gotico tempio; monumenti antichi. Popolo che accorre alla festa nuziale. Nobili che s'uniscono. Damigelle) CORO DI NOBILI Amori scendete, Scendete o piaceri Soavi e sinceri: Due cori stringete Con nodo costante Di pace, di fé. (Marcia di guerrieri e cavalieri, che sfilano e si dispongono poi nel prospetto) CORO DI GUERRIERI Alla gloria, al trionfo, agli allori, Avvampante di bellici ardori, Là sul campo Orbazzano ci guidi Degli infidi, nemici terror. CORO GENERALE E poi vincitore Felice riposi Su i mirti amorosi: Fra dolci diletti, Fra' teneri affetti Respiri il suo cor. Scena Undicesima (Tancredi che avrà udita parte del coro, fremente, desolato; Roggiero, che lo segue) TANCREDI Oh canti! Oh voti! O festa D'angoscia, di rossor, di rabbia a questa Lacerata alma mia! (con trasporto) Iniqui! no, non compirassi, e pria... ROGGIERO Che fai, signor? ti frena Fra' nemici qui sei: pensa che pena Corri di morte, se scoperto. TANCREDI Ancora Compito un lustro io non avevo allora, Ch'esule il padre mio seco mi trasse Da questa infame terra; il quinto or volge; Chi scoprir. mi potrebbe? ROGGIERO Il tuo gran core E que' trasporti tuoi... TANCREDI (fremente) Del suo terrore, Di sue smanie segrete ecco l'oggetto! L'opprimeva l'aspetto Dell'amante tradito. ROGGIERO Ebbene, oblia, Fuggi, sprezza l'infida. TANCREDI Invendicato! E il perfido Orbazzano! il fier nemico Di mia famiglia, or mio rival! vendetta, Terribile vendetta. ROGGIERO (cerca di trarlo altrove) Vieni: appressa La nuzial pompa. TANCREDI (osservando) Ed ella, ed ella istessa? Spergiura! (Roggiero lo guida a forza verso il fondo) Scena Dodicesima Rezitativo (Scudieri, che precedono; paggi, damigella nobili, cavalieri. In mezzo a questi Argirio, Amenaide, Isaura. Tancredi e Roggiero (in disparte) ARGIRIO Amici, cavalieri, al tempio; Sacro nodo solenne ivi assicuri, D'amor, di fé tra i venerandi giuri, Concordia eterna a Siracusa, e assodi La patria libertade, or che sì prodi Campion per lei vanno a pugnar. ROGGIERO (cercando trattenere Tancredi. Fra sè) Ti perdi... TANCREDI (Fra sè) Eh! lasciami. (Si presenta ad Argirio) Concedi, tu che primier nel gran Senato siedi, Che di sì illustri cavalier sull'orme, Di Siracusa alla difesa anch'io Possa pugnar guerriero ignoto. AMENAIDE (ravvisandolo. Fra sè) Oddio! Eccolo, Isaura! ISAURA (Fra sè) Incauto! AMENAIDE (Fra sè) Ora è deciso il mio destin. ARGIRIO La generosa offerta Accetto, o cavalier; di fede or segno Dammi la destra: e questo amplesso è il pegno Di mia fiducia in te. TANCREDI Fede ed onore Io porto per divisa, impressi ho in core. (marcato e dando fiera occhiata ad Amenaide) E so morir pria di mancarvi. AMENAIDE (Fra sè) Oh accenti! L'intendi, Isaura; egli infedel mi crede! ISAURA (Sottovoce) Non ti riman più tempo omai. ARGIRIO Né riede Orbazzano per anco? e che può mai Tanto arrestarlo al nostro campo? TANCREDI (amaramente ad Amenaide) E vai tu dunque ad Orbazzano A giurar fede e amor! Perfida! ARGIRIO È questa L'ora felice: andiamo! (Prende per mano Amenaide) AMENAIDE (Ardir.) T'arresta. Perdono, o padre: ma in quel tempio... all'ara Tu mi guidi di morte. Ah, se t'è cara Ancor la figlia tua, cessa, deh cessa Di volerla infelice. ARGIRIO (sorpreso) E Che? oseresti?... TANCREDI (Piano) Sperare ancor potrei! AMENAIDE Tu a me scegliesti Sposo che amar non posso, (marcato sguardo espressivo a Tancredi) Ed io spergiura Mai diverrò. TANCREDI (con gioia, piano) Fia ver! ARGIRIO (fiero) Quale trasporto! Deliri tu? Vieni: resisti invano. AMENAIDE Oh padre! cavalieri, d'Orbazzano, Di morte a costo io non sarò giammai. Scena Tredicesima Rezitativo (Orbazzano che viene dal fondo e l'udì, avanza fiero, e con tutto furore) ORBAZZANO E morte infame, o traditrice, avrai. (Sorpresa generale) TANCREDI Da chi? perché... AMENAIDE Orbazzan!... ARGIRIO Gran Dio! ISAURA Che avvenne? ORBAZZANO (mostrando un foglio) Il suo infernal delitto, Qui, di sua mano è scritto: al vile oggetto Del suo nascosto ed esecrando affetto, All'empio Solamir, nel proprio campo, Un di lei fido schiavo or lo recava: Da' miei sorpreso ebbe la morte. Leggi, Misero padre, (gli porge il foglio) E reggi A tanto orror, se puoi. ARGIRIO Mia figlia! Io tremo. AMENAIDE (fra sè) Ah! son perduta! TANCREDI (Fra sè) A Solamiro! Io fremo. ARGIRIO (legge) "T'affretta: in Siracusa atteso sei: Gloria ed amor t'invitano. Trionfa Degli mimici tuoi: Vieni a regnar su questo cor, su noi". (Sorpresa, fremito, affanno, sdegno, relativo a' personaggi; quadro) Finale ARGIRIO, ORBAZZANO, TANCREDI, ISAURA, ROGGIERO Ciel che intesi/lessi! oh tradimento! fece! Figlia indegna/infedele! quale orrore? Di terrore/furore ingombro il core Geme/Freme in sen, più fren non ha. AMENAIDE (Fra sè) Ciel! che feci! fier cimento! Me infelice! Quale orrore! Di terrore ho ingombro il core. Ah, di me che mai sarà! (Ad Argirio) Padre amato... ARGIRIO Ed osi ancora Di fissar su me le ciglia!... Una rea non è mia figlia, Non ti son più genitor. AMENAIDE (a Tancredi) Deh! tu almen... TANCREDI La fé, l'onore Tu così tradir potesti! Va': nel seno orror mi desti; Mori, indegna, di rossor. AMENAIDE (ad Orbazzano) Empio! esulta... ORBAZZANO E tanto altera In tua colpa ancor sarai? Ma tremar alfin dovrai Là di morte fra l'orror. AMENAIDE Quanto fiero è il mio destino! Quanto barbari voi siete! Tutti rea voi mi credete, E innocente è questo cor. CORO E innocente ancor ti vanti? Morte avrai, ci desti orror. ARGIRIO, ORBAZZANO, TANCREDI Gli infelici affetti miei A chi mai serbai finor! AMENAIDE Ah, se giusto, o ciel, tu sei, Mi difenda il tuo favor. CORO Vendetta! Rigore Il core n'/v'accenda: Tremenda discenda: Non s'oda pietà. AMENAIDE (con espressione) Tutti m'odiate? M'abbandonate! Pietà né meno Sperar potrò? CORO No. AMENAIDE Ah, padre. ARGIRIO T'invola. AMENAIDE (a Tancredi) Saprai... TANCREDI Seppi assai! AMENAIDE (ad Orbazzano) Tiranno!... ORBAZZANO Morrai. AMENAIDE (ad Isaura) Amica!... ISAURA Fedele D'un fato crudele Fra l'aspre vicende Ognor ti sarò. (Parte) ORBAZZANO, CORO S'arresti. AMENAIDE Venite. ORBAZZANO, CORO Punirla. AMENAIDE Ferite. Qual vissi, innocente Morire saprò. AMENAIDE, TANCREDI (con tutta espressione) Chi duol sì orribile Provò sinora? Come quest'anima Chi mai penò? ARGIRIO, ORBAZZANO Padre più misero Vedeste ancora? Figlia sì misera/perfida Salvar/Amar si può? CORO No! TUTTI (sottovoce) Quale infausto orrendo giorno Di sciagure e di terrore! Cupa voce suona intorno... Suon di morte gela il core... Fremo... smanio... avvampo... tremo... Ah, qual fin tal giorno avrà? |
ACTO PRIMERO (Galería del palacio de Argirio) Escena Primera (Sala con caballeros y otros más que van llegando acompañados por sus escuderos, los cuales llevan en bandejas de plata bandas blancas. Isaura está acompañada por sus damas. Los caballeros, unos con escarapelas blancas y otros rosa, representando las distintas facciones, se saludan unos a otros) CORO La paz, el honor, la fe y el amor reinen espléndidos en nuestras almas. Siracusa renacerá de entre las cenizas del odio de las banderías. ISAURA (Poniéndole a un caballero la escarapela blanca) Que la más tierna amistad una eternamente vuestros corazones, y sea tan pura como el color de esta insignia. CORO En nuestros corazones anidará por siempre la más tierna amistad. Escena Segunda (Argirio y Orbazzano se estrechan la mano. Sus seguidores llevan escarapelas blancas) ARGIRIO Si la amistad, constante y pura, permanece en nuestros pechos, y ofrecemos a la patria nuestros brazos y anhelos con lealtad, entonces Siracusa feliz y vencedora reinará. ORBAZZANO La discordia en vano intentará dividirnos. A la patria, en paz o en guerra, juremos lealtad. CORO ¡Sí, lo juramos! ARGIRIO ¡Por fin! CORO ¡Fidelidad o muerte! ARGIRIO ¡Histórico momento! Más felicidad ya no se puede desear. ORBAZZANO, CORO La patria en guerra, salga ilesa; en paz, permanezca libre. ARGIRIO, CORO Que tiemble el audaz moro, pues caerá vencido ante nosotros. Recitativo ARGIRIO ¡Caballeros! Aquí os presento al héroe que, en mi lugar, os conducirá a las más sublimes empresas. ¡Desde hoy desaparece cualquier diferencia entre argirios y orbazzanos! La patria ya ha derramado suficientes lágrimas por nuestras rencillas. Hoy une nuestros corazones el peligro común y los mismos deseos... ORBAZZANO Sí, derramaremos nuestra sangre por defender a la patria del peligro que la acecha pero, contra la artera traición ¿quién nos defenderá? ARGIRIO Está escrito en la ley que aquel que, sea de cualquier sexo o edad, comercie o tenga tratos con los sarracenos sea condenado por la patria como el más infame traidor. ORBAZZANO (Con firmeza) Existen entre nosotros peores enemigos que Solimán, pues aún hay quien honra y ensalza el nombre del desterrado Tancredo. ISAURA (Turbándose) ¡Oh, cielos! ¡Cómo! ¿Qué puede temer la patria de él? ORBAZZANO Nacido en e seno de una noble familia, al estar desterrado desde su más tierna infancia, debe de albergar contra nosotros gran odio y venganza. ARGIRIO Y tú concitarás sus mayores iras pues el Senado, en premio a tu valor, te adjudicó todos sus bienes y, por si eso no fuera suficiente, tomarás por esposa a Amenaida. ISAURA (Para sí) ¡Qué escucho! ORBAZZANO ¡Que muera de odio, allá, en Bizancio! Tu hija será la recompensa de mi amor y el más dulce sello de amistad entre nuestras dos familias. ARGIRIO (a dos de sus escuderos) ¡Lamad a Amenaida! Por fin el piadoso cielo me depara un dichoso acontecimiento. ISAURA (Para sí) ¡Desdichada amiga! ORBAZZANO ¡Gozoso momento! Escena Tercera (Amenaida, a su tiempo, acompañada por un séquito de damas y escuderos) CORO ¡Qué dulce y plácido se respira el aire en este bello día! Tanta alegría contagia los espíritus por doquier, haciendo que triunfe la concordia y el amor. (Entra Amenaida) Hermosa virgen, ¡participa de nuestro júbilo! y al cumplir los deseos de la patria, calma a la vez el triste dolor de un padre. Cavatina AMENAIDA Con cuanta dulzura se llena mi alma al oír vuestras palabras. ¡Vuestra alegría hace que mi corazón exulte de gozo! (Para sí) Y tú, ¿cuándo regresarás dulce amor mío? CORO A partir de hoy, serás completamente feliz. AMENAIDA Quiera el cielo que brille para mí la más pura felicidad. (Para sí) Si mi amado no viene pronto, mi corazón no alcanzará la paz. Recitativo ARGIRIO ¡Está decidido, hija mía! Obedeciendo a mis deseos como padre y siguiendo mis consejos como amigo, hoy contraerás un enlace ordenado por la patria, necesario al bien común y deseado por todos nosotros. AMENAIDA (Mostrando sorpresa) ¿Qué dices? ARGIRIO He concedido tu mano a Orbazzano. AMENAIDA (Incrédula) ¿A Orbazzano? (En voz baja a Isaura) ¡Oh, Isaura! ISAURA (En voz baja) ¡No te descubras! AMENAIDA (En voz baja a Isaura) ¿Y la carta?... ISAURA (En voz baja a Amenaida) He mandado un esclavo para que se la entregue a Tancredo. ORBAZZANO Amenaide. Mi amor por ti es inmenso como inmensa es la gratitud que siento hacia tu padre por haber accedido a concederme tu mano. Yo sería el más feliz de los hombres si tú también me correspondieras. AMENAIDA (Para sí) ¿Qué hacer?... ¡Oh, estoy perdida! ARGIRIO Su valor, su sangre, su nobleza y su fortuna, lo hacen digno de ser tu esposo. Esta elección es buena prueba del amor que siento por ti. AMENAIDA (Para sí) ¡Oh, Dios! ORBAZZANO ¿No dices nada? AMENAIDA (Dudando) Señor... yo... no creía que... ARGIRIO ¿Dudas? AMENAIDA ¿Acaso no debería? Entristecida por recientes acontecimientos funestos, estoy sorprendida por esta inesperada proposición. (Suplicante) ¡Oh, padre, tú conoces mi corazón! ARGIRIO (Serio) Sólo sé que el corazón de mi hija debe inclinarse hacia lo que es su deber. AMENAIDA Pero... ORBAZZANO ¿Así pues?... ARGIRIO (Decidido) Amenaida te dará su mano. ORBAZZANO ¡Celebremos la solemne ceremonia!... AMENAIDA Aplacémosla al menos hasta mañana. ARGIRIO (Severo) ¡Hija!... ORBAZZANO Si ése es tu deseo... AMENAIDA ¡Padre! Deseo sosegar mi alma. ARGIRIO ¿Y luego? ORBAZZANO (Con un poco de dureza) ¿Acaso te arrepentirás?... AMENAIDA (Con decisión) No temas, cumpliré con mi deber. (Salen todos menos Isaura) Escena Cuarta Recitativo ISAURA ¡Desgraciada Amenaida! ¡Oh, cuánto sufre su corazón! ¿Cómo poder amar a Orbazzano si su corazón está arrebatado por la más loca de las pasiones? Tancredo, suspirando en el exilio de Bizancio, le ha jurado amor eterno. ¡En alas del amor él no tardará mucho tiempo en regresar! (Sale) Escena Quinta (Parque del palacio de Argirio junto al mar. Al fondo, un embarcadero. Fuentes, verjas y estatuas adornan el delicioso conjunto. Atraca una barca desde la que desembarca, primero, Roggiero, que explora los alrededores; luego, lo hace Tancredo, protegido por una escolta de cuatro soldados en cuyos escudos puede leerse la divisa de Tancredo: "Fidelidad y Honor") TANCREDO ¡Oh, patria, dulce e ingrata patria! ¡Al fin te vuelvo a ver! Te saludo y beso, tierra de mis antepasados. Mi corazón comienza a palpitar en este hermoso día. ¡Amenaida! Tú eres el único ser al que van dirigidos todos mis pensamientos y anhelos. Por ti, desafiaré cualquier peligro, hasta vencer o morir. Cavatina Tú que das fuerza a mi corazón, tú que inflamas mi valor, alma adorada, dulce amor, ¡ayúdame a vencer! Que el impío traidor muera y acaben nuestros pesares. De tantos sufrimientos, de tanta angustia, de tantas penas, ¡sé tú mi consuelo! Tú me veras... Yo te veré... ¡Cuán dichosos seremos! ¿Deliro?... ¿Sueño?... El corazón me dice que muy pronto estaré junto a ti. (A Roggiero) Recitativo Esta es la morada de Amenaida. ¡Ve, fiel Roggiero! Dile que un caballero extranjero desea hablarle en secreto. ¡Fíjate en sus palabras!... Si me añora, si tiene esperanza de verme, si pregunta por mí... ROGGIERO ¿Debo decirle que estás aquí? TANCREDO ¡No, no! Deseo gozar viendo su cara de júbilo al verme. Me ocultaré en este jardín. ¡Ve! ¡Corre! Y regresa con un bálsamo para mi alma ansiosa. ROGGIERO ¡Ojalá sea así! ¡Confía en mí! (Roggiero sale) Escena Sexta Recitativo TANCREDO (A los soldados) Id hasta la plaza de la ciudad y mostrando mis insignias, pregonad que un guerrero extranjero desea unirse a los defensores de la heroica Siracusa. (Los soldados salen) ¡Cuánto tarde Roggiero! Mi corazón late cada vez con más fuerza. ¡Iré yo mismo!... (Comienza a caminar, pero se detiene) Alguien viene... Escena Séptima Recitativo (Entran Argirio, Amenaida, con séquito y soldados. Tancredo permanece oculto) ARGIRIO (A sus soldados) Id a dar la noticia que, hoy a mediodía, en la Iglesia Mayor, están invitados todos aquellos que quieran asistir a los esponsales. (Los soldados salen) TANCREDO ¡Amenaida!... ¡Es ella! (Continúa oculto) AMENAIDA ¡Oh, padre! ARGIRIO ¡Calla! Tus ruegos son en vano... AMENAIDA Me habías prometido esperar hasta mañana... ARGIRIO Las circunstancias aconsejan adelantar la ceremonia. El orgulloso Solimán, ese moro audaz, desde que le negué tu mano, no deja de hostigarnos ni un solo día. Ha ordenado un asalto general contra la ciudad. Por otro lado, Tancredo, ha llegado a Mesina... AMENAIDA (Para sí, con emoción) ¡Oh, Dios mío! ¿Cómo se habrá enterado? (A Argirio) ¡Tancredo!... TANCREDO (En voz baja) ¡Me está nombrando! (Vuelve a ocultarse) AMENAIDA (Con agitación) ¿Y crees posible que venga a Siracusa?... ARGIRIO ¡Seguro que la venganza lo guía hasta acá! AMENAIDA Tancredo... ARGIRIO Pero si ese rebelde, osa poner sus pies en esta tierra, encontrará la muerte. AMENAIDA (Con asombro) ¡La muerte! ARGIRIO Sí, al enemigo de la patria el Senado ha condenado a muerte. Al nacer el nuevo día habremos de luchar y Orbazzano, que ansioso espera en el templo, irá a la cabeza de nuestras huestes. El futuro de la patria descansa en su valor. Él confía que cumplas con tu deber, lo mismo espero yo... Nada más hija mía. ¡Adiós! Aria Piensa que eres mi hija y recuerda tu promesa pues si la rompes, irritarás a la patria y a tu padre. Concede a tu nuevo esposo tus afectos, pues así estará ansioso por volver de la lucha ¡y volverá vencedor! Pero si... de sólo dudarlo me avergüenzo... tu corazón... flaquea... ¡sabrá seguir la voz del honor! (sale con el resto del séquito) Escena Octava Recitativo AMENAIDA ¿Qué es lo que he hecho? ¡Infeliz! Si Tancredo ha recibido mi carta... Si él se decidiera a venir... ¡Se enfrentaría a la muerte! TANCREDO (Saliendo de entre la maleza) Está sola... AMENAIDA ¡Oh, cielo, sálvalo! ¡Protégelo de la ira de sus enemigos! Yo te rezaba para que él volviera, pero ahora que la patria lo condena a muerte, te pido que lo alejes de mí. TANCREDO (Acercándose) ¡Amenaida! AMENAIDA (Sobresaltada) ¡Ah! ¿Qué veo?.... ¡Tancredo! TANCREDO ¡Sí, tu Tancredo! AMENAIDA (Aterrorizada) ¡Calla infeliz! ¿A qué vienes? ¿Qué buscas en esta infausta tierra? TANCREDO (Sorprendido) ¿Qué busco? ¿Y tú me lo preguntas? ¡A Amenaida o la muerte! AMENAIDA ¡Desventurado! ¿Sabes el fatal momento que has elegido? ¿Sabes a dónde te conducirá tu destino? TANCREDO ¿Qué debo temer? AMENAIDA Tus enemigos acechan... TANCREDO (Con decisión) ¡Los desafío! AMENAIDA ¡Huye!... ¡Sálvate! TANCREDO ¿Qué dices?... AMENAIDA Tiembla... TANCREDO (Con decisión) ¡Temblar!... ¿Tancredo? AMENAIDA ¡Oh, Dios mío! Tu nombre... TANCREDO En otro tiempo tan querido por ti. AMENAIDA (Con tristeza) ¡Ah! Las circunstancias cambian... TANCREDO (Con brusquedad) ¡Y también tu corazón!... AMENAIDA ¡Ten compasión de mí! ¿Acaso no sabes que hoy mi padre me entrega... TANCREDO ¿Qué estás insinuando? Airoso y Dúo AMENAIDA (Con decisión y terror) El aire que respiras es u aire de muerte. ¡Huye de la terrible suerte que te depara el traidor! TANCREDO (Con decisión y ternura) Dime que me amas y que me serás fiel. Contra el cruel destino triunfará el amor. AMENAIDA (Nerviosa) Pero mi padre... mi deber... TANCREDO (Turbándose) Pero ¿qué estás diciendo? AMENAIDA ¡Oh, Dios mío! TANCREDO (Con ternura) Por nuestro dulce amor dime... AMENAIDA (Interrumpiéndolo) ¡Ah, te partiría el corazón!... AMENAIDA, TANCREDO ¡Qué día tan aciago es éste para mí! ¡A partir de hoy viviré en llanto y dolor! TANCREDO (Con decisión) Habla... AMENAIDA (Con esfuerzo) Déjame... vete. TANCREDO ¿Debo dejarte?... AMENAIDA, TANCREDO Hablar/Marchar me hace temblar. ¿Cuándo ¡oh, cielo! alcanzará mi alma la paz? ¿Es éste el feliz y deseado reencuentro con que soñaba? (Salen) Escena Novena (Roggiero regresa) ROGGIERO ¡Qué es lo que he oído! ¡Oh, traición! ¡Infeliz Tancredo! ¡Le traigo noticias funestas! Él creía en la fidelidad de Amenaida, pero Orbazzano no sólo le ha robado sus bienes, ¡sino también a su prometida! Y por si eso no fuera suficiente, la patria lo ha condenado a muerte. (Sale) Escena Décima (Plaza pública con las ruinas de un magnífico templo antiguo próximo a las murallas. Nobles, damas y pueblo corren para presenciar los esponsales) NOBLES ¡Descended, amores! Dulces y tiernos placeres, ¡bajad! Que dos sinceros corazones van a unirse con el doble nudo de la paz y la fe. (Al son de una marcha militar, desfilan guerreros y caballeros) GUERREROS ¡Por la gloria y el triunfo! ¡Afilad los aceros! ¡Orbazzano será el terror de nuestros enemigos! TODOS Que al regresar victorioso repose feliz en las tiernas caricias de los brazos amorosos llenos de paz y amor. ¡Que respire feliz! Escena Undécima (Tancredo, seguido de Roggiero, sale de entre la multitud) TANCREDO ¡Oh, cantos! ¡Oh, deseos! ¡Fiesta de angustia y rabia para mi lacerado corazón! (Vehemente) ¡Inicuos! No se cumplirán vuestros... ROGGIERO ¡Conténte, señor! Estamos entre enemigos y si te descubres, tu vida correrá un gran peligro. TANCREDO Mi padre me sacó de esta infame tierra cuando apenas era un muchacho. Desde entonces han pasado cinco lustros, ¿quién podría reconocerme? ROGGIERO Podrían traicionarte tu valentía y tu arrojo... TANCREDO (enérgico) Ya comprendo la causa de su desmedido terror: ¡no podía soportar la presencia del amante traicionado! ROGGIERO Pues entonces, ¡desprecia a la infiel! TANCREDO ¿Sin venganza? Orbazzano, el cruel enemigo de mi familia, es ahora mi rival... ¡Mi venganza será terrible! ROGGIERO (intentando llevárselo) ¡Vamos! Ya se acerca el cortejo nupcial. TANCREDO (Observando) ¡Es ella!... ¡Perjura! (Roggiero lo conduce hacia el fondo) Escena Duodécima Recitativo (Cortejo formado por escuderos, pajes, damas, nobles y caballeros. Luego Argirio, Amenaida, Isaura) ARGIRIO ¡Amigos, caballeros! En el templo se formalizará el sagrado nudo que será la salvaguarda eterna de la concordia en Siracusa. Hoy, nuestros valerosos campeones lucharán por la libertad de la patria. ROGGIERO (Intentando calmar a Tancredo) Que te pierdes... TANCREDO (Para sí) ¡Déjame! (Se sitúa ante Argirio) A ti, primer senador de la ciudad, solicito que permitas a un guerrero desconocido luchar entre las filas de los caballeros de Siracusa. AMENAIDA (En voz baja, reconociéndolo) ¡Dios mío!... ¡Es él, Isaura! ISAURA (Para sí) ¡Incauto! AMENAIDA (Para sí) Mi destino está decidido. ARGIRIO Tu generosa oferta acepto, noble caballero. Y como prueba de mi confianza en ti estrechémonos la mano. TANCREDO Mi divisa, Fidelidad y Honor, la llevo grabada en el corazón (Mirando a Amenaida fijamente) ¡Y antes moriré que quebrantarla! AMENAIDA (En voz baja) ¡Qué palabras! Isaura, él me cree infiel. ISAURA (En voz baja) ¡Estás acorralada! ARGIRIO Parece que Orbazzano se está demorando. ¿Qué puede haberle sucedido? TANCREDO (Bruscamente, en voz baja, a Amenaida) ¡Pérfida! ¿Vas a jurarle eterno amor a Orbazzano? ARGIRIO Ya es la hora. ¡Vamos! (Toma a Amenaida de la mano) AMENAIDA ¡Detente, Padre! Llevándome al templo me entregas en brazos de la muerte. Si amas a tu hija, no la hagas infeliz. ARGIRIO (Con sorpresa) ¿Qué?... ¿Cómo te atreves? TANCREDO (Para sí) ¡Aún tengo esperanzas! AMENAIDA No puedo amar al esposo que tú me has elegido. (Mirando a Tancredo fijamente) No quiero ser perjura a mi verdadero amor. TANCREDO (Con alegría, para sí) ¡Es cierto! ARGIRIO (enojado) ¿Estás loca? ¡Vamos, no te resistas! AMENAIDA ¡Padre, caballeros! Aunque me cueste la vida, ¡nunca seré de Orbazzano! Escena Decimotercera Recitativo (Orbazzano, que lo ha oído todo, aparece por el fondo furioso) ORBAZZANO ¡Traidora! ¡Tendrás una muerte infame! (Sorpresa general) TANCREDO ¿Quién se atreverá? AMENAIDA ¡Orbazzano!... ARGIRIO ¡Dios mío! ISAURA ¡Qué sucederá? ORBAZZANO (Mostrando una carta) ¡Aquí está escrito, de su propio puño y letra, el fatal delito! Mis hombres interceptaron a un esclavo suyo que le llevaba esta carta a su amor oculto: ¡el impío Solimán! Toma, padre desdichado, (Le da la carta a Argirio) y si puedes, lee tanto horror... ARGIRIO ¡Hija mía!... Tiemblo. AMENAIDA (Para sí) ¡Ah, estoy perdida! TANCREDO (Para sí) ¿A Solimán?... ¡Me estremezco! ARGIRIO (Leyendo) "Siracusa te aguarda, date prisa. Te esperan la gloria y el amor. Triunfarás sobre tus enemigos y reinarás en mi corazón y sobre nosotros" (Todos expresan diferentes sentimientos de sorpresa, horror e indignación) Final ARGIRIO, ORBAZZANO, TANCREDO ISAURA, ROGGIERO ¡Cielos, qué oigo/leo!... ¡Oh, traición! ¡Hija indigna!...¡Infiel! El furor que anida en mi pecho no lo puedo refrenar. AMENAIDA (Para sí) ¡Cielos!... ¿Qué he hecho?... ¡Oh, tormento! ¡Infeliz de mí!... ¡Qué horror! El terror anida en mi pecho. ¡Qué será de mí! (A Argirio) Padre amado... ARGIRIO ¿Y aún osas mirarme? Una traidora no puede ser mi hija... ¡He dejado de ser tu padre! AMENAIDA (A Tancredo) Al menos tú... TANCREDO ¿Cómo has podido traicionar tus promesas y tu honor!... ¡Me das asco! Mereces morir de vergüenza... AMENAIDA (a Orbazzano) ¡Alégrate, cruel! ORBAZZANO ¿Cómo es posible que una traidora aún conserve tanta soberbia? Pero muy pronto temblarás ante los horrores de la muerte. AMENAIDA ¡Oh, qué fatal destino! ¡Qué crueles sois todos creyéndome culpable, cuando mi corazón es inocente! CORO ¿Aún te proclamas inocente? Tu destino será la muerte. ARGIRIO, ORBAZZANO, TANCREDO Todas mis esperanzas desvanecidas... ¡Qué cruel es el destino! AMENAIDA ¡Ah, justo cielo, que me defienda tu favor! CORO Mi pecho grita ¡venganza y rigor! Que el castigo sea ejemplar, que no haya piedad. AMENAIDA (Con emoción) ¡Todos me odian y me abandonan! ¿Es que no hallaré piedad en nadie? CORO ¡No! AMENAIDA ¡Ah, padre! ARGIRIO ¡Apártate! AMENAIDA (A Tancredo) Sabes que... TANCREDO ¡De sobra lo sé! AMENAIDA (A Orbazzano) ¡Canalla!... ORBAZZANO ¡Morirás! AMENAIDA (A Isaura) ¡Amiga!... ISAURA ¡Te sigo siendo fiel! Desprecio el destino amargo y junto a ti estaré. (Sale) ORBAZZANO, CORO ¡Apresadla! AMENAIDA ¡Venid! ORBAZZANO, CORO ¡Castigadla! AMENAIDA ¡Heridme! Soy inocente y como tal moriré. AMENAIDA, TANCREDO (Con emoción) ¿Quién puede sufrir mayores tormentos? ¿Qué alma puede sufrir mayor rigor? ARGIRIO, ORBAZZANO ¡Nunca hubo un padre tan desgraciado! ¿Acaso podré salvar/amar a tan gran traidora? CORO ¡No! TODOS (Para sí) ¡Qué día tan infausto! ¡Qué suerte tan aciaga! Fúnebres voces resuenan en mi apenado corazón... ¡Temo!... ¡Sufro!... ¡Me horrorizo! ¿Cómo terminará este funesto día? |