LA MUCHACHA DEL OESTE
Personajes
MINNIE DICK JOHNSON JACK RANCE NICK SONORA ASHBY JACK WALLACE TRIN HARRY JOE SID HAPPY WOWKLE |
Muchacha, Dueña del
Salón "La Polka" Bandido (Ramerrez), Enamorado de Minnie Sheriff, Enamorado de Minnie Camarero de La Polka Minero, enamorado de Minnie Representante de la "Wells Fargo" Cantor Ambulante Minero Minero Minero Minero Minero Mujer India, Sirvienta de Minnie |
Soprano Tenor Barítono Tenor Barítono Bajo Barítono Tenor Tenor Tenor Barítono Barítono Mezzosoprano |
La acción se desarrolla en California, Estados Unidos, en enero de 1848.
ATTO PRIMO (L'interno della "Polka". Uno stanzone costruito rozzamente in forma di triangolo, del quale due pareti costituiscono i lati, quello a destra più sviluppato. L'angolo nel fondo è smussato da una grande apertura che forma la porta, a due battenti, che si sprangano dall'interno. In una parete laterale una scaletta porta ad un pianerottolo che sporge sulla stanza come un ballatoio dal quale pendono pelli di cervo e ruvidi drappi di vivi colori. Sotto il ballatoio un breve passaggio immette nella "sala da ballo" come indica una scritta a caratteri rossi. Il passaggio è custodito da un orso impagliato. Presso la porta di fondo, è il banco con bicchieri, bottiglie, ecc: dietro di esso, ad un lato, una credenzetta senza sportelli, con stoviglie, e dall'altro lato, un piccolo barile nel quale i minatori depositano la polvere d'oro. Dietro il banco, nel mezzo, una finestra rettangolare con telaio a dadi: in alto, sopra la finestra è scritto a grandi lettere: " A real home for the boys". Sulla stessa parete è affisso un avviso di taglia di 5000 dollari: si leggono chiaro le cifre, il nome "Ramerrez" la firma "Wells Fargo". Dal soffitto pende una varietà di caratteristici commestibili. Da una parte uno schermo di lamina di ferro, per riparare le persone dai colpi di pistola: dall'altro un largo camino. Verso il proscenio il tavolo del "faraone" con accessori pel giuoco - un altro tavolo verso il fondo - un altro ancora presso il banco. Dalla grande porta del fondo e attraverso la finestra si scorge la valle, con la sua vegetazione selvaggia di quercie e conifere basse, tutta avvolta nel fiammeggiare del tramonto. Lontano, le montagne nevose si sfumano di toni d'oro e di viola. La luce violenta dell'esterno, che va calando rapidamente, rende anche più oscuro l'interno della "Polka". Nel buio appena si scorgono i contorni delle cose. A sinistra, quasi al proscenio, presso il camino, si vede rosseggiare la bragia del sigaro di Jack Rance. Presso la scaletta a destra, su di una botte è seduto, con la testa fra le mani, Larkens. A un tratto si alza, si leva di tasca una lettera, la guarda con tristezza, va al banco, prende un francobollo, ve l'appiccica sopra, la depone nella cassetta e ritorna a sedere. Fuori, nella lontananza, s'incrociano grida ed echi lamentosi di canti). VOCI LONTANE Alla "Polka"! Alle "Palme"! "Hallo!" «Hallo!» (un ritornello lontanissimo) "Là lontano, Là lontano, quanto piangerà!..." (Nick, esce dal sottoscala con una candela che ha acceso al lumino ad olio. Accende le candele sparse qua e là: sale su uno sgabello e accende la lampada di mezzo : accende i lumi della sala da ballo, poi sale ad accendere quelli della saletta superiore. La Polka si anima ad un tratto. Cominciano ad entrare a gruppi i minatori di ritorno dal campo) HARRY, JOE, BELLO ED ALTRI (entrando) "Hallo", Nick! NICK Buona sera, ragazzi SID, HAPPY, BILLY "Hallo"! NICK "Hallo"! JOE, BELLO (canterellando un ritornello americano) "Dooda, dooda, day" HARRY (sedendosi al tavolo del faraone) Sigari, Nick! JOE (battendo una mano sul tavolo) whisky! NICK Son qua. BELLO Minnie? NICK Sta bene. SID (che si è seduto al tavolo del faraone, agli altri che sono intorno) Ragazzi, un faraone! Chi ci sta? HARRY Io ci sto. HAPPY Anch'io ci sto. JOE Anch'io. BELLO "All right!» Chi è che tiene banco? HAPPY (indicando Sid) Sid. BELLO Brutto affare. SID (gettando con sprezzo le carte sul tavolo) Chi vuol mischiare, mischi. (Harry mischia le carte) JOE (battendo con la palma aperta sulla spalla di Sid) "Holla!" (Entrano Sonora e Trin seguiti da parecchi minatori con selle ed arnesi che sono gettati rumorosamente a terra; alcuni poi salgono alle sale superiori, altri vanno nella sala da ballo e attorno al tavolo di giuoco) SONORA, TRIN Da cena, Nick! Che cosa c'è? NICK C'è poco. Ostriche sott'aceto... SONORA Quello che c'è. TRIN ... con whisky. SONORA (battendo sulle spalle di Larkens ) "Hallo", Larkens! LARKENS (con melanconia, senza alzare il capo dalle mani) "Hallo"! MINATORI (preparandosi al giuoco) Andiamo!... SID Fate il giuoco. (Nick, affaccendato, va e viene con bottiglie e bicchieri dalla saletta superiore alla sala da ballo. Apparecchia anche il tavolino di mezzo per Sonora e Trin) JOE (puntando) Al "giardino"! HARRY (c. s.) Alle "piccole"! BELLO (c. s.) Alle "grandi"! MINATORI (dal ballatoio) Nick, da bere! SONORA (a Trin, sedendo al tavolino apparecchiato) Ti aspetto? TRIN (dal gruppo dei giuocatori, a Sonora) Vengo... HAPPY Gettoni! SID Un re... Un asso. BELLO (con rabbia) Maledetto RANCE (a Nick che gli passa accanto, accennandogli Larkens, che ha chinato il capo sulle braccia) Larkens che ha? Sta male? NICK Il suo solite male. Nostalgia. Mal di terra natia Ripensa la sua vecchia Cornovaglia e la madre lontana che l'aspetta... RANCE (riaccendendo il sigaro) Che terra maledetta, quest'occidente d'oro! NICK Ha la malaria gialla. L'oro avvelena il sangue a chi lo guarda. RANCE E Minnie, come tarda! (Esce per la porta del fondo) (Al tavolo del faraone il giuoco continua più intenso) SID (a Happy, indicando la puntata) Quanti dollari? HAPPY Dieci. SID (dandogli il resto) E novanta, fan cento. Fante... Regina... JOE Hurrà! Evviva! HAPPY (con rabbia) Sacramento! TRIN Australiano d'inferno! JOE Il tre non vince mai. TRIN Tutto sul tre! SID Tre... Sette... (I giuocatori puntano con più accanimento, s'odono parole come bestemmie represse e tintinnii di monete) TRIN Tutto perso. "Good bye!" (Si stacca dal tavolo del giuoco e siede a quello dove Sonora sta mangiando. Al tavolo del giuoco si accalorano di più le discussioni e le proteste. Nick corre di qua e di là portando bibite, sigari, ecc. Alcuni minatori salgono al piano superiore, altri ne discendono; chi va ai banco, chi si sofferma al tavolo del giuoco interessandosene. Entrano pure nuovi tipi di minatori. Billy si avvicina al banco furtivamente, ruba dei sigari ed esce. Nel cielo nuvoloso si vedono grandi squarci stellati). NICK (rientrando dalla sala da ballo, forte a tutti) Nella sala, ragazzi, vi si vuole a ballare! SONORA A ballare? Son pazzi! Io non ballo con uomini! (a Trin) Ti pare? TRIN Giusto. SONORA (alzandosi, in disparte a Nick che torna dal banco con la cassetta dei sigari) Minnie infine s'è decisa per me? NICK (furbescamente, secondandolo) Certo: ho capito che siete il preferito!... SONORA (gongolando, forte ai compagni) Sigari a tutti! TUTTI Hurrà! (Nick corre a prendere la cassetta dei sigari, distribuendo; discende dalla sala da ballo escono due giovanotti danzando). TRIN (fermando Nick, in disparte, sottovoce) Nick, che ti ha detto? NICK (furbescamente anche a lui) Mah! Se ho ben capito voi siete il preferito. TRIN (gongolando) Whisky per tutti! TUTTI Hurrà! (Nick porta in giro bottiglie e bicchieri) JAKE WALLACE (di fuori cantando) "Che faranno i vecchi miei là lontano, là lontano, che faran laggiù? Tristi e soli i vecchi miei piangeranno, penseranno ch'io non torni più!" NICK (facendosi sulla porta) Ragazzi, vi annunzio Jake Wallace il menestrello del campo! (Ma già la canzone nostalgica ha preso tutte quelle anime avide e rudi: le teste si sollevano, gli orecchi sono tesi: il giuoco langue. Quelli del piano superiore si affacciano ad osservare: nel silenzio, il tintinnio dei gettoni adagio, adagio si spegne. Jake Wallace, il cantastorie, appare sulla porta cantando e accompagnandosi sul banjo). JAKE WALLACE (entrando) "La mia mamma... (Si ferma stupito del silenzio che l'accoglie. Tutti i minatori, col viso proteso verso di lui, gli fanno cenno con le mari di continuare) ... che farà s'io non torno, s'io non torno? Quanto piangerà!" ALCUNI MINATORI (dal tavolo del giuoco) Al telaio tesserà lino e duolo pel lenzuolo che la coprirà..." ALCUNI MINATORI (dal ballatoio della sala superiore) E il mio cane dopo tanto... JAKE WALLACE Il mio cane... ALTRI MINATORI (di sopra) il mio cane mi ravviserà?..." (Una nostalgia quasi disperata si impadronisce di tutti. Qualcuno, che ha cominciato ad accompagnare la canzone battendo col pugno dei colpi sordi sul tavolo, si interrompe) HARRY (prorompendo come in un singhiozzo) O mia casa, al rivo accanto... I MINATORI (dal tavolo) ... là lontano... I MINATORI (di sopra) là lontano... TUTTI (sommessamente) ... Chi ti rivedrà?" (Il canto si spegne angosciosamente. Silenzio. Larkens, al canto nostalgico, si scosso dai suo torpore doloroso, e si è alzato. Alle ultime parole del coro scoppia in pianto. Jake Wallace entra nella stanza, si fa versare da bere al banco da Nick e poi esce per la porta del fondo) VOCI Jim, perchè piangi?... Jim!... Che hai ?... LARKENS (in lacrime, supplicando) Non reggo più, non reggo più, ragazzi! Son malato, non so di che.. Mandatemi,. ah, mandatemi via! Son rovinato! Son stanco di piccone e di miniera! Voglio l'aratro, vo' la mamma mia!... (Tutti gli sono attorno, confortandolo, commossi. Sonora prende un cappello e invita tutti a versar denari per Larkens. Rance rientra in scena) SONORA Per rimandarlo a casa... VOCI Prendi... - To'... - Cinque dollari! Altri cinque!... - A te, Son... Anche questi..- SONORA (Versa il contenuto del vassoio nelle mani di Larkens) Coraggio! LARKENS (commosso, rivolgendosi un po' a tutti ed avviandosi, mandando saluti, esce, salutato da tutti con cenni della mano) Grazie, grazie ragazzi!... (Larkens esce; i minatori riprendono il loro posto ai tavoli) VOCI Va tutto?... - Al quattro... - Al tre- Raddoppio... - Giuoco fatto... Niente va più!... - Due!... Re! BELLO (che ha colto Sid a barare, dà un gran pugno sul tavolo e butta le carte in faccia a Sid) Questa è da ladro! SONORA (estraendo il revolver e minacciandone Sid) Su le mani!... Baro! (tutti si alzano in grande agitazione. Joe prende per le spalle Sid she si è alzato e tiene alte le braccia. Trin gli piglia il revolver e lo dà a Nick che si è avvicinato appena scoppia il tumulto. Nick ripone il revolver di Sid in un cassetto del banco) BELLO (a Sid) Su le braccia! (prende il mazzo di carte che Sid teneva nascoste in una tasca interna della giacca e le butta sul tavolo) Guardate! HARRY Sia legato! VOCI Al laccio il ladro! Al laccio il baro! (Sid è afferrato e portato in mezzo alla scena. Tutti gli sono addosso malmenandolo. Jake Rance, che era uscito, comparisce sulla porta della sala da ballo, osservando la scena con fredda indifferenza) SID (supplichevole) Per carità'... JACK RANCE (avvicinandosi, freddamente) Che succede? BELLO Ha barato! Avrà ciò che gli spetta!... VOCI Al laccio!... RANCE (sorride, si leva di tasca con fiamma il fazzoletto, lo spiega con flemma, e si pulisce le scarpe appoggiando il piede ad una sedia) Andiamo, ragazzi! Un po' di calma... Qua... vediamo. VOCI Al laccio, Sid A morte! (Tutti si stringano di nuovo minacciosi attorno a Sid tremante) RANCE (trattenendoli, freddo) Evvia! Che è poi la morte? Un calcio dentro al buio e buona notte! So un castigo più degno. Datemi la sua carta... (Dànno a Rance il due di picche; egli con uno spillo lo appunta sul petto di Sid, sopra il cuore) Sopra il cuore, come si porta un fiore. Non toccherà più carte. È questo il segno. Se si azzardasse a toglierlo, impiccatelo. (a Bello, con autorità) Domani al campo, tu spargi la voce. (dando un calcio a Sid) Va! SID (piagnucoloso, raccomandandosi) Ragazzi, siate buoni!... TUTTI (sbertandolo e spingendolo fuori) Via di qua! Via! - Fuori! - Via di qua! - Ladro! - Uh! Uh! (Lo cacciano a pedate. Rance si siede al tavolo del faraone, invitando Sonora, Trin e altri) RANCE (a Sonora e Trin) Un poker! (a Nick) Nick, gettoni! (Nick porta i gettoni. Mentre si rimettono al giuoco, entra Ashby) ASHBY Sceriffo, "hallo!» RANCE (ai minatori) Ragazzi, fate largo! Presento mister Ashby, dell'Agenzia Wells Fargo. (Ashby stringe la mano a Rance, a Sonora e a Trin e agli altri più vicini. Saluta con un cenno della mano i più lontani, che rispondono con lo stesso cenno) ASHBY Nick, portami da bere. (ai vicini, sedendosi al tavolo con Rance) Come sta la ragazza? TUTTI (lusingati) Grazie, bene. (Nick porta da bere a Ashby) RANCE Che nuove del bandito? ASHBY Da tre mesi lo apposto non è molto discosto... (Nick esce) RANCE (a Ashby) Dicon che ruba come un gran signore! È spagnuolo? ASHBY La banda di ladri, a cui comanda, è messicana: gentaccia gagliarda, astuta, pronta a tutto. State in guardia. Io mi, sdraio. Son stanco, ho l'ossa rotte. (Si alza e s'avvia verso il sottoscala) A tutti, buona notte! (Prende un mantello sotto la scala: si adagia sui sacchi, senza curarsi di quanto gli succede intorno. Nick ritorna dentro con un vassoio pieno di bicchieri con whisky e limone) TRIN (a Nick) Che cos'è ? NICK Offre Minnie! TUTTI Viva Minnie! Viva la nostra Minnie! RANCE (con sussiego) Mistress Rance, fra poco. SONORA (scattando) No, faccia di cinese! Minnie si prende giuoco di te! RANCE (alzandosi, livido) Ragazzo, è l'whisky che lavora. Ti compatisco... Di Jack Rance finora nessuno, intendi, s'è mai preso giuoco! (avanza verso Sonora) E buon per te ch'io non curi le offese degli ubriachi! SONORA (Dà un pugno sul tavolo; gli altri si voltano, cercano di calmare Sonora, ma questi si svincola e si alza minacciando Rance) Vecchio biscazziere! Minnie ti burla! RANCE (avanzandosi d'un passo) Provalo! SONORA (svincolandosi) Ti burla, muso giallo! RANCE Ah, miserabile! (Gli si slancia contro; si azzuffano; gli altri cercano dividerli, ma non fanno a tempo; una donna è entrata d'un balzo, li ha, con ferino polso, divisi violentemente, strappando dalle mani di Sonora la pistola, È Minnie. Bello la segue, fermandosi al banco a guardare, ammirato. Un grido scoppia da tutte le parti: l'ira cade subitamente. Solo Rance si apparta, tutto cupo, nella sua sedia di sinistra). TUTTI (con entusiasmo, agitando i cappelli) "Hallo" Minnie! "Hallo" Minnie! MINNIE (avanzandosi, con autorità) Che cos'è stato?... (severa, a Sonora) Sempre tu, Sonora? TRIN Nulla, Minnie; sciocchezze... Si scherzava! MINNIE (adirata) Voi manderete tutto alla malora! Vergogna!... JOE Minnie... MINNIE Non farò più scuola. TUTTI No, Minnie, no!... SONORA (imbarazzato) Sai, quando tu ritardi ci si annoia... Ed allora... MINNIE (scuote la testa e sorride rabbonita; avvicinandosi al banco, vede Bello in contemplazione) Bello, che fai? Che guardi? BELLO (si scuote, sorridendo impacciato) Nulla... ALCUNI (ridendo) Guardava... te! JOE (offrendole il mazzolino di fiori) Minnie, li ho colti lungo il Torrente Nero... Al mio paese ce ne son tanti! I prati ne son folti... MINNIE Oh, grazie, grazie, Joe!... SONORA (levandosi di tasca un nastro ripiegato) È passato pel campo oggi un merciaio di San Francisco... Aveva trine e nastri. (con galanteria affettuosa, svolgendo il nastro) Questo è per voi... Vedete, è color porpora colpe la vostra bocca... HARRY (come Sonora, spiegando un fazzoletto di seta) E questo è azzurro, come il vostro sguardo! MINNIE Grazie, grazie!... ASHBY (che si è rialzato e si è avvicinato al banco, alzando il bicchiere) Gli omaggi di Wells Fargo! MINNIE (toccando il suo bicchiere con quello di Ashby) Hip! Hip!... (offrendo sigari ad Ashby) "Regalias" ? "Auroras" ? "Eurekas" ? ASHBY (con galanteria affettata) Se li scegliete voi, la qualità non conta nulla. Ognuno avrà per me il profumo della man che li tocca! NICK (a Minnie, sommessamente) Vi prego, andate in giro ogni vostra parola, ogni sorriso è una consumazione! MINNIE (battendolo sulla spalla) Mala lingua! (scorgendo Rance in disparte) Vi do la buona sera, sceriffo! RANCE Buona sera, Minnie. SONORA (a Minnie consegnandole un sacchetto d'oro) Tira una riga sul mio conto! (Minnie cancella il conto di Sonora, pesa l'oro, io contrassegna e lo ripone nel barile) ASHBY (a Rance) Con queste bande in giro, è una pazzia tener l'oro qua dentro... All'Agenzia starebbe molto meglio. (Continua a parlare con Rance, seduto al tavolo del faraone. Minnie ha preso dal cassetto del banco un libro, la Bibbia, ed è venuta in mezzo alla stanza. Tutti i minatori la seguono e le fanno circolo intorno. Qualcuno rimane in piedi, due portano lì vicino una panca e si siedono. Anche Minnie si siede ed apre la Bibbia. Rance e Ashby, di lontano, guardano e tacciono) MINNIE (sfogliando la Bibbia) Dove eravamo?... Ruth... Ezechiel... No... Ester?... Ali, ecco il segno. "Salmo cinquantunesimo, di David..." (a Harry che si è seduto) Harry, ricordi chi era David? HARRY (alzandosi, grottescamente, come uno scolaretto che reciti la lezione) Era un re dei tempi antichi, un vero eroe che quando ancor era ragazzo, armatosi d'una mascella d'asino, affrontò un gran gigante e l'ammazzò... MINNIE (ridendo) Che confusione!... Siedi. (Harry siede confuso) A posto, Joe! Ora leggiamo. "Versetto secondo Aspergimi d'issòpo e sarò mondo..." TRIN (ingenuo) Che cos'è quest'issòpo, Minnie? MINNIE È un'erba che fa in Oriente... JOE (dolcemente) E qui da noi non fa? MINNIE Sì, Joe, nel cuore ognun di noi ne serba un cespuglietto... JOE (ridendo) Nel cuore? MINNIE Nel cuore. (continuando a leggere) "Lavami e sarò bianco come neve. Poni dentro al mio petto un puro cuore, e rinnovella in me uno spirito eletto..." (interrompendosi) Ciò vuol dire, ragazzi, che non v'è, al mondo, peccatore cui non s'apra una via dl redenzione... Sappia ognuno di voi chiudere in se questa suprema verità d'amore. (se senti il galoppo d'un cavallo) NICK (accorrendo alla porta) La posta! POSTIGLIONE (fuori, apparendo sulla porta, a cavallo) "Hallo", ragazzi! (dà le lettere a Nick, che le porta dentro) State attenti! S'è visto sul sentiero un ceffo di meticcio... (Nick distribuisce; un dispaccio per Ashby; lettere a Happy, Bello e Joe; a Harry un giornale. Ashby apre il dispaccio, lo legge con stupore) ASHBY Postiglione! (Entra il Postiglione. Tutti gli sono intorno: Ashby lo interroga) Conosci certa Nina? Nina Micheltorena? MINNIE (interponendosi, con aria di donna informata) E una finta spagnola nativa di Cachuca, una sirena che fa molto consumo di nerofumo per farsi l'occhio languido. ... Chiedetene ai ragazzi! (Il Postiglione esce con Nick. Minnie torna al banco. Happy, Bello, Joe ed altri, in varie pose, chi più indietro, chi più avanti scorrono le loro lettere. Harry legge il giornale. Ashby e Rance si avanzano verso il proscenio) ASHBY Sceriffo, questa sera ho Ramerrez al laccio... RANCE Come? ASHBY (mostrandogli il dispaccio ripiegato) L'avventuriera mi dice che sa il covo del bandito e che stanotte a mezzanotte vada alle "Palme" a trovarla. RANCE (dubitoso) Quella Micheltorena è una canaglia. Ashby non vi fidate: è un brutto azzardo. ASHBY (strizzando l'occhio) Hum! Vendette di donne innamorate... Ad ogni modo, Rance, tengo l'invito. (Asbby esce per la porta di fondo, accompagnato da Rance. Sparsi qua e là i minatori continuano a leggere le loro lettere; chi straccia con dispetto la lettera dopo averla letta, dicendo: Maladetta. Altri invece la bacia e la mette con grande cura nel portafoglio; altri leggono e ripongono le loro lettere dicendo: va bene. Minnie, al banco, parla scherzosa con Sonora e Trin) BELLO (leggendo una lettera) Ketty sposa? E chi sposa la mia Ketty? Sentì! L'orologiaio suo vicino... Quel vecchio sordo!... Mah!... (sospiro di chi ricorda molte cose) Povera Ketty! HAPPY (leggendo sottovoce) "... Perfino il pappagallo s'è avvilito; non grida più: "Buongiorno, fratellino!" ma chiama: te Happy" e poi dice: "Partito!"... HARRY (leggendo il giornale) Incendi, guerre, terremoti, piene... Quante cose nel mondo!... E al mio villaggio, che faranno laggiù? Staranno bene?... JOE (leggendo) "Pur troppo, Joe, ci son notizie tristi..." (continua a leggere sottovoce, poi dà un gran pugno sul tavolo e si butta di schianto sdraiato su una panca, con la testa fra le mani, mugolando) TUTTI (facendoglisi attorno) Joe, che c'è? - Brutte nuove? - Su, coraggio! JOE (sbattendo in terra il berretto, con ira dolorosa) Ed anche nonna se n'è andata! (sta per dire altre parole, ma si trattiene, si morde un dito, asciuga gli occhi col dorso della mano e ordina, seccamente) Whisky! (va al banco dove è Minnie, beve ed esce). NICK (rientrando, dalla porta di fondo) C'è fuori uno straniero... MINNIE Chi è NICK Non l'ho mai visto... Sembra di San Francisco. Mi ha chiesto un whisky ed acqua. MINNIE Whisky ed acqua? Che son questi pasticci? NICK È quello che gli ho detto Alla "Polka" si beve l'whisky schietto. MINNIE Bene, venga. Gli aggiusteremo i ricci. (Nick esce di nuovo. Intorno a un tavolo rimangono tre o quattro a giuocare ai dadi; dopo poco se ne vanno; tutti a poco a poco si allontanano, chi nella sala da ballo, chi esce, chi va sopra. Rimangono soli Minnie e Rance. Rance si fa più dappresso a Minnie, parlandole con voce tremante di desiderio) RANCE Ti voglio bene, Minnie... MINNIE (sorridendo, indifferente) Non lo dite... RANCE Mille dollari, qui, se tu mi baci!... MINNIE (nervosa, ridendo) Rance, voi mi fate ridere... Su via, finitela! RANCE (incalzandola) Tu non puoi star qui soia! Ti sposo.., MINNIE (scansandolo, ironica) E vostra moglie, che dirà?... RANCE Se tu lo vuoi, mai più mi rivedrà! MINNIE (con fierezza) Rance, basta! M'offendete! Vivo sola così, voi lo sapete, perchè così mi piace... (frugandosi ili petto e facendo luccicare in faccia a Rance una pistola ) con questa compagnia sicura e buona, che mai non m'abbandona... Rance, lasciatemi in pace. (Si ripone la pistola nel petto. Rance si allontana dal banco in silenzio, siede al tavolo del faraone e nervosamente mischia le carte. Minnie lo guarda di sottecchi, poi gli si avvicina) Siete in collera, Rance? Perchè? Vi ho detto il mio pensiero schietto... RANCE (getta le carte sul tavolo con un gesto violento, poi con voce aspra e tagliente) Minnie, dalla mia casa son partito, ch'è là dai monti, sopra un altro mare: non un rimpianto, Minnie, m'ha seguito, non un rimpianto vi potea lasciare! Nessuno mai mi amò, nessuno ho amato, nessuna cosa mai mi diè piacere! Chiudo nei petto un cuor di biscazziere, amaro e avvelenato, che ride dell'amore e del destino: mi son messo in cammino attratto sol dal fascino dell'oro... È questo il solo che non m'ha ingannato. Or per un bacio tuo getto un tesoro! MINNIE (sognando) L'amore è un'altra cosa... RANCE (beffardo) Poesia MINNIE Laggiù nel Soledad, ero piccina, avevo una stanzuccia affumicata nella taverna sopra la cucina. Ci vivevo con babbo e mamma mia. Tutto ricordo: vedo le persone entrare e uscire a sera. Mamma facea da cuoca e cantiniera, babbo dava le carte a faraone. Mamma era bella, aveva un bel piedino. Qualche volta giuocava anch'essa; ed io, che me ne stavo sotto al tavolino aspettando cader qualche moneta per comprarmi dei dolci, la vedevo serrar furtiva il piede al babbo mio... S'amavan tanto!... Anch'io così vorrei trovare un uomo: e certo l'amerei. RANCE (guardandola fisso, minaccioso, poi reprimendosi) Forse, Minnie, la perla è già trovata? (Minnie stà per rispondere, quando Nick rientra. È con lui Dick Johnson. Ha sotto il braccio la sella del suo cavallo) JOHNSON (posando la sella in terra, fieramente) Chi c'è, per farmi i ricci?... MINNIE (ha uno scatto di sorpresa, come chi riconosce una persona. Ma si frena subito) Salute allo straniero! JOHNSON (anche lui, dopo un moto di stupore, con fare più dolce) Io son quello che chiesi whisky ed acqua. MINNIE (premurosa) Davvero? Nick, il signore prende l'whisky come gli pare. (Controscena di meraviglia di Nick e Rance. Nick cerca sotto il banco la caraffa dell'acqua. Rance osserva, con le ciglia aggrottate) (indicando a Johnson una panca, un po' imbarazzata) Sedetevi... Dovete essere stanco... JOHNSON (con lo stesso imbarazzo, guardandola) La ragazza del campo? MINNIE (arrossendo) ... Sì. RANCE (provocante e canzonatorio, avvicinandosi a Johnson) Nessuno straniero può entrare al campo. Certo, voi sbagliaste sentiero, giovinotto. Per caso, andavate a trovare Nina Micheltorena? MINNIE (a Rance, sgridandolo) Rance! JOHNSON Fermai il cavallo qualche momento appena per riposarmi... e, al caso, tentare un baccarat. RANCE (aspro) Giuocare? E il vostro nome? MINNIE (ridendo) Forse che qui si sa il nome della gente? JOHNSON (fissando Rance) Johnson. RANCE (ostile) Johnson... E poi? JOHNSON Vengo da Sacramento. MINNIE (con molta gentilezza) Benvenuto fra noi, Johnson di Sacramento! (Rance si ritira in disparte, fremendo. Nick esce) JOHNSON (a Minnie. Entrambi sono appoggiati al banco) Grazie... Vi ricordate di me? MINNIE (sorridendo) Sì, se anche voi mi ricordate... JOHNSON E come non potrei? Fu pel sentiero di Monterey... MINNIE Fu nel tornare... Mi offriste un ramo di gelsomino... JOHNSON E poi vi dissi: Andiamo a cogliere le more... MINNIE Ma io non venni... JOHNSON È vero... MINNIE Ricordate, signore? JOHNSON Come adesso... MINNIE Io ripresi il mio cammino, Voi dicevate... (abbassando gli occhi) Non ricordo più... JOHNSON (avvicinandolesi) Sì, che lo ricordate Dissi che da quell'ora... MINNIE Non m'avreste scordato. JOHNSON Nè v'ho scordato mai! MINNIE Quanto tempo sperai di rivedervi... E non vi vidi più! RANCE (si è avvicinato al banco. Con un colpo rovescia il bicchiere di Johnson) Signor Johnson, infine voi m'avete seccato! Sono Jack Rance, sceriffo. Non mi lascio burlare. Che venite a far qui? (Johnson si ritrae d'un passo e lo guarda sdegnosamente. Rance va alla porta della sala da ballo e chiama:) Ragazzi! Uno straniero ricusa confessare, perchè si trova al campo! I MINATORI (investendo Johnson) Chi é ? Dov'è? Lo faremo cantare! MINNIE (arrestandoli con un gesto imperioso) Io lo conosco! Innanzi al campo intero sto garante per Johnson!... (L'intervento di Minnie calma tutti i minatori, che si avvicinano a Johnson, salutando con fare cordiale) SONORA Buona sera, signor Johnson! JOHNSON (con effusione, stringendo le mani che gli si tendono) Ragazzi, buona sera TRIN (indicando Rance, che si è ritirato indietro, più pallido del consueto) Ho piacere per lui! Questo cialtrone smetterà quel suo fare da padrone! HARRY (a Johnson, indicando la sala da ballo) Signor Johnson, un valzer?... JOHNSON Accetto. (offrendo il braccio a Minnie) Permettete ? (Tutti guardano Minnie, fra lo stupore e la gioia, sorridendo come per incitare Minnie a ballare. Soltanto Rance ha l'aspetto accigliato) MINNIE (confusa, ridendo) Io?... Scusatemi, Johnson : voi non lo crederete, tua non ho mai ballato in vita mia... JOHNSON (sorridendo) Andiamo... TUTTI Avanti, Minnie!... Sarebbe scortesia! MINNIE (decidendosi, graziosamente) E andiamo pure! (prende il braccio di Johnson) TUTTI Avanti! Musica!... Hip!... Hurrah! (Trin e Sonora tengono aperto l'uscio della sala: Harry ed altri minatori battono il tempo con le mani: Minnie e Johnson scompaiono nella sala, danzando, seguiti dagli uomini; restano Sonora, Tin, Bello, Harry, Rance) NICK (rientrando) Dov'è Minnie ? RANCE (ringhioso) E là dentro che balla con quel can di pelo fino giunto da Sacramento! (Vede la sella di Johnson a terra, con un calcio la butta lontano Nick scrolla le spalle. Si sentono di fuori delle grida. Appare sulla porta Ashby, con pochi uomini, gettandosi innanzi José Castro) ASHBY Al laccio! Legatelo! (Alcuni lo legano. Castro cade a terra, a sinistra, quasi al proscenio, con aria di bestia terrorizzata) CASTRO (vedendo la sella di Johnson, fra sè) La sella del padrone! L'hanno' preso! ASHBY (a Nick, ansando) Da bere!... Sono morto. RANCE (afferrando Castro per i capelli e rovesciandogli il capo) Figlio di cane, mostraci la tua lurida faccia! Tu sei con Ramerrez!... (Un gruppo di minatori esce precipitosamente dalla sala da ballo. Di dentro la danza continua) CASTRO (impaurito) Son fuggito. L'odiavo. Se volete, vi porto sulla sua traccia! SONORA (violento) Questo sudicio ladro c'inganna! CASTRO Non v'inganno! RANCE Conosci il nascondiglio? CASTRO (con voce fioca) É a poco più d'un miglio: alla Madrona Canyada. (tutti, meno Rance, si avvicinano, curvandosi, a Castro, e ansiosamente ascoltano) Vi mostrerò la strada. In nome di mia madre Maria Saltaja, giuro che non v'inganno! Se volete, vi porto. Gli pianterò nel dorso la mia navaja! RANCE (interrogando intorno) Si Va? ASHBY (guardando fuori, scrutando il cielo) S'è annuvolato... Avremo la tormenta... RANCE Legatelo! SONORA E un buon colpo... TRIN Si tenta! (Trin e Sonora, verso la porta della sala da ballo, chiamando) TRIN, SONORA A cavallo! a cavallo! (all'aprirsi della porta Castro ha guardato dentro; ha visto Johnson; Johnson lo ha notato) CASTRO (fra se, lieto) Non è preso! É nel ballo! UOMINI DEL CAMPO E DEL MONTE (uscendo dalla sala da ballo) Dove si va? RANCE S'insegue Ramerrez! Presto NICK (a Sonora, preoccupato per Minnie e per il barile) E l'oro ? SONORA (con galanteria) Gli occhi di Minnie bastano a guardarci il tesoro! (Tutti escono. Poco appresso esce dalla sala Johnson: vede Castro, si domina. Nick si trae dalla cintura la pistola e si mette sulla porta a fare la guardia) CASTRO (a Nick) Aguardiente! (Nick va dietro il banco a prendere l'acquavite, Johnson si avvicina a Castro senza farsi notare) CASTRO (pianissimo, rapido) Mi son lasciato prendere per sviarli. Mi seguono nel bosco i nostri. Presto udrete un fischio; se c'è il colpo, rispondete col fischio vostro. (Nick porta a Castro l'acquavite. Johnson si volge, indifferente. Castro beve con avidità) NICK (a Johnson). Quest'uomo sa la traccia di Ramerrez... (Dalla finestra, dietro il banco, si vedono apparire e sparire torce e lumi bianchi e rossi: si odono passi di cavalli: le teste dei cavalli appariscono all'altezza della finestra: si alternano voci. Rance entra con alcuni nomini) RANCE (Fissa Johnson, con dispetto, senza salutare; si morde di nascosto rabbiosamente una mano; ordina agli nomini di portare fuori Castro, che esce, guardando furtivamente Johnson) Ora via! (Partono: Nick, sulla porta, saluta) NICK Buona fortuna! (Nick si dispone a chiudere la "Polka". Sale ai piano superiore e spegne il lume: spegne, qua e là, lumi e candele; va alla sala da ballo; Minnie ne esce; Nick entra, spegne e ritorna) MINNIE (a Johnson) Oh, signor Johnson, Siete rimaste indietro a farmi compagnia per custodir la casa?... JOHNSON (con un lieve turbamento) Se volete... (siede presso al tavolo del giuoco. Minnie rimane in piedi dinanzi a lui, appoggiata al tavolo. Dopo una pausa) Che strana cosa' Ritrovarvi qui dove ognuno può entrare col tranquillo pretesto di bere, e con l'intento di rubare... MINNIE Vi dò la mia parola che saprei tener fronte a chiunque... JOHNSON (osservandola, sorridendo) Anche a chi non volesse rubare più che un bacio?... MINNIE (ridendo) Anche!... Onesto mi è accaduto, talvolta... (abbassando gli occhi con grazia) Ma il primo bacio debbo darlo ancora. JOHNSON (guardandola con interesse crescente) Davvero? Ed abitate qui alla «Polka?» MINNIE Abito una capanna a mezzo il monte. JOHNSON Meritate di meglio. MINNIE Mi contento a me basta; credete. Ci vivo sola, sola, senza timore... (mette le monete in una cassetta da sigari vuota e si avvicina al barile) Strano! Io sento che di voi mi fiderei, ben ch'io non sappia ancora chi voi siate... JOHNSON Non so ben neppur io quello che sono. Amai la vita, e l'amo, e ancor bella mi appare. Certo anche voi l'amate, ma non avete tanto vissuto per guardare fino in fondo alle cose del mondo... MINNIE Non so, non vi comprendo. Io non son che una povera fanciulla oscura e buona a nulla: mi dite delle cose tanto belle che forse non intendo... Non so che sia, ma sento nel cuore uno scontento d'esser così piccina, e un desiderio d'innalzarmi a voi su, su, come le stelle, per esservi vicina, per potervi parlare. JOHNSON Quello che voi tacete me l'ha già detto il cuore quando il braccio v'ho offerto alla danza con me, quando contro il mio petto sentendovi tremare ho provato una gioia strana, una nuova pace che ridire non so! MINNIE Ed anch'io, come voi, leggermi in cuor non so, ma ho l'anima piena di tanta allegrezza, di tanta paura... (Nick è apparso sulla soglia, con aria preoccupata. Minnie resta contrariata) Che cosa c'è? NICK Guardatevi. S'è visto qui attorno un altro ceffo messicano... MINNIE (alzandosi, verso la porta) Dove, Nick? JOHNSON (trattenendola, con mistero) Non andate! (Si ode un fischio acuto, nella notte. Johnson fra se) Il segnale!... MINNIE (a un tratto timorosa, come rifugiandosi accanto a Johnson) Ascoltate! Che sarà questo fischio? (indica il barile) In quel barile, Johnson, c'è un tesoro. Ci ripongono l'oro i ragazzi... JOHNSON E vi lasciano così?... MINNIE Ogni notte rimangon qui a vegliarlo a turno, un po' per uno. Stanotte son partiti sulle peste di quel dannato... (con impeto) Oh, ma, se qualcuno vuole quell'oro, prima di toccarlo, dovrà uccidermi qui! Povera gente! Quanti son di loro che han lasciato lontano una famiglia, una sposa, dei bimbi, e son venuti a morir come cani, in mezzo alla fanghiglia, per mandare un po' d'oro ai cari vecchi, ed ai bimbi lontani! (risoluta, con semplicità) Ecco, Johnson, perchè chi vuol quest'oro, prima passerà su di me! (Minnie va dietro il banco, vi piglia due revolver e viene a posarli sul barile come per custodirlo) JOHNSON Oh, non temete, nessuno ardirà (con un movimento appassionato) Come mi piace sentirvi parlare! E me ne debbo andare... Avrei voluto salire a darvi l'ultimo saluto nella vostra capanna... MINNIE (malinconica) Dovete proprio andare? Che peccato! (si avvicina alla porta, sta un momento in ascolto) I ragazzi saranno qui fra poco. Quando saran tornati, io me ne andrò. Se volete venirmi a salutare, seguiteremo la conversazione standoci accanto al fuoco... JOHNSON (esita, poi decidendosi) Grazie. Minnie... Verrò. MINNIE (scherzosa e triste) Non vi aspettate molto! Non ho che trenta dollari soli di educazione... (si sforza a ridere, ma gli occhi le si gonfiano di lacrime) Se studiavo di più, che avrei potuto essere? Ci pensate? JOHNSON (commosso, come fantasticando) Ciò che avremmo potuto essere!... Io lo comprendo ora soltanto che vi guardo, Minnie! MINNIE (asciugandosi una lacrima) Davvero?... Ma che vale! (risale la scena, appoggia le braccia al banco colla faccia nascosta, singhiozzando) Io non son che una povera fanciulla oscura, e buona a nulla... JOHNSON (le si avvicina, con tenerezza) No, Minnie, non piangete... Voi non vi conoscete. Siete una creatura d'anima buona e pura... e avete un viso d'angiolo!... (Prende la sella, si avvia verso la porta con un gesto violento. Sta un momento in ascolto, poi apre, esce rapidamente. Nick rientra, spegne il lume sul banco, guarda Minnie e se ne va pel sottoscala) MINNIE (Minnie come stordita, rimane ferma in mezzo alla stanza oscura. A un tratto, come perduta in un ricordo inebriante, mormora, piano) Ha detto... Come ha detto?... (raccogliendosi tutta in un sospiro e coprendosi il viso con le mani) Un viso d'angiolo!... (Cala la tela lentamente) |
ACTO PRIMERO (Interior del" Salón Polka", un casetón tosco y polvoriento en forma de triángulo, cuyos dos lados constituyen las paredes y el ángulo del fondo forma una gran abertura en donde se ubica la puerta, con dos batientes, de entrada al local. En un lateral se observa una escalera, sin pasamanos, que conduce a una especie de cobertizo que se asoma al salón. Sobre la baranda del cobertizo hay colgadas diversas pieles de animales como, ciervos, bisontes, etc; así como telas y paños. de vivos colores. En el breve espacio bajo el cobertizo, hay un cartel en el que está escrito con letras rojas: "Sala de Baile" y presidiéndolo todo hay una enorme cabeza disecada de oso. Por todo el salón hay diseminadas, por un lado y otro, mesas y taburetes de madera. Al fondo, junto a la puerta de entrada hay un mostrador con botellas, vasos, etc, y junto a éste, un pequeño barril en donde los mineros depositan el polvo de oro. Tras el mostrador, en mitad de la pared, se abre una ventana rectangular y sobre ella hay un gran letrero en el que está escrito: "Una casa real para los chicos". Pegado en la pared, al lado de la ventana, hay un cartel en el que puede distinguirse: una cifra, "$ 5.000 $" en gruesos trazos negros; un nombre, "Ramerrez" y una firma, "Wells Fargo". En un lateral hay almacenados gran cantidad de diversos comestibles como sacos de harina, de azúcar, carne seca, etc. En otro lado hay una pantalla de hierro para protegerse de los impactos de bala. Hacia el proscenio hay una mesa con todos los accesorios para jugar al "Faraón". A través de la gran puerta del fondo y de la ventana, puede apreciarse un valle de vegetación exuberante iluminado por la luz dorada del ocaso. En el horizonte se aprecian las cumbres nevadas de las montañas. En un ángulo oscuro, se ve brillar el ascua del cigarro del Sheriff Jack Rance. Cerca de la escalera está sentado Larkens, escribiendo con tristeza una carta. Fuera se oyen voces lejanas) VOCES LEJANAS ¡A la Polka! ¡A la Palma! ¡Hola! ¡Hola! (muy lejano) ¡Allá a lo lejos! ¡A lo lejos! ¡Ella llorara!... (Entra Nick y enciende los candiles y lámparas que están por todo el salón, luego se dirige a la zona de baile y hace lo mismo; por último, sube al cobertizo y enciende el candil que hay allí, de manera que toda la Polka queda iluminada. Harry, Joe y Bello, entran alegremente en compañía de los demás mineros) HARRY, JOE, BELLO, MINEROS (Entrando) ¡Hola, Nick! NICK ¡Buenas noches, muchachos! SID, HAPPY, BILLY ¡Hola! NICK ¡Hola! JOE, BELLO (cantando) "Dooda, dooda, dooda, day" HARRY (Sentándose en la mesa del Faraón) ¡Cigarros, Nick! JOE (Golpeando la mesa con la mano) ¡Y whisky! NICK ¡Allá voy! BELLO ¿Y Minnie? NICK Esta bien. SID (Se sienta en la mesa del Faraón mientras el resto lo rodean) ¡Muchachos, un faraón! ¿Quién se suma? HARRY ¡Yo! HAPPY ¡También yo! JOE ¡Y yo! BELLO ¡All right! ¿Quién será la banca? HAPPY (señalando a Sid) Sid. BELLO ¡Empezamos mal! SID (tirando con desprecio las cartas en la mesa) ¡El que quiera barajar, que baraje! (Harry baraja las castas) JOE (golpeando con la mano a Sid en la espalda) ¡Epa! (Entran Sonora y Trin, seguidos de muchos mineros con sus herramientas y aparejos. Unos se sientan en las mesas, mientras otros se dirigen al cobertizo superior o a la zona de baile) SONORA, TRIN ¡Nick, la cena! ¿Qué hay? NICK No mucho, Ostras al vinagre... SONORA ¿Con qué?... TRIN ... con whisky. SONORA (Dando una palmada a Larkens en la espalda) ¡Hola, Larkens! LARKENS (con melancolía) ¡Hola! MINEROS (preparando el juego) ¡Comencemos!... SID ¡Haced vuestras apuestas! (Nick, afanosamente va y viene con la botella y los vasos desde la parte inferior al cobertizo. Luego prepara una mesa para Sonora y Trin) JOE (con fuerza) ¡Al jardín! HARRY (con fuerza) ¡A la pequeña! BELLO (con fuerza) ¡A la grande! MINEROS (desde la galería) ¡Nick, bebidas! SONORA (sentándose a la mesa, a Trin) ¿Te espero? TRIN (a Sonora, desde el grupo de jugadores)) ¡Ahí voy!... HAPPY ¡Fichas! SID Un rey... un as... BELLO (con rabia) ¡Maldito! JACK RANCE (a Nick que pasa cerca de Larkens, el cual permanece con la cabeza inclinada) ¿Que le pasa a Larkens? ¿Está mal? NICK Lo mismo de siempre. Nostalgia. ¡El mal de la madre tierra! Piensa en su vieja casa de Cornwail y en su madre que allí lo espera... JACK RANCE (encendiendo de nuevo el cigarro) ¡Que tierra maldita, el oeste de oro! NICK Produce malaria. El oro envenena la sangre de aquel que lo mira. JACK RANCE ¡Cuánto tarda Minnie! (Sale por la puerta del fondo) (En la mesa del Faraón, el juego se anima) SID (A Happy, señalando la apuesta) ¿Cuántos dólares? HAPPY Diez. SID (apostando su resto) ¡Y noventa, hacen cien! Sota... reina... JOE ¡Hurra! ¡Viva! HAPPY (con rabia) ¡Sacramento! TRIN ¡Australiano del Infierno! JOE ¡El tres nunca gana! TRIN ¡Todo al tres! SID Tres... siete... (los jugadores continúan apostando y blasfeman mientras se oye el tintineo de las monedas) TRIN ¡He perdido todo! ¡Good bye! (Se levanta de la mesa de juego y va a sentarse junto a Sonora que está comiendo, mientras los jugadores se acaloran cada vez más. Nick no para de ir de aquí para allá sirviendo bebidas. Algunos mineros bajan del cobertizo, otros suben, algunos se sientan en los bancos y por último, algunos otros se acercan a la mesa de juego. Entran al salón más mineros. Billy, se acerca furtivamente al mostrador, roba dos cigarros y sale. Entre las nubes se distinguen algunas estrellas) NICK (Gritando desde la pista de baile) ¡Eh muchachos!... ¿Alguien quiere bailar? SONORA ¿Bailar? ¡Estás loco! ¡Yo no bailo con hombres! (a Trin) ¿Y tú qué dices?... TRIN Estoy de acuerdo. SONORA (levantándose, habla en privado con Nick que regresa del mostrador con la caja de cigarros) Al final ¿Minnie se decidió por mí? NICK (burlón) Sí. Tengo entendido que... ¡Tú eres su favorito! SONORA (gritando) ¡Cigarros para todos! TODOS ¡Hurra, hurra! (Nick reparte rápidamente a todos cigarros. En la pista de baile, dos mineros bailan) TRIN (susurrándole a Nick) Nick... ¿Qué dijo ella? NICK (Burlón) Bueno, hasta donde yo sé... ¡Que tú eres el preferido! TRIN (gritando) ¡Whisky para todos! TODOS ¡Hurra, hurra! (Nick hace una ronda con la botella) JAKE WALLACE (desde afuera, cantando y acercándose) ¿Qué estarán haciendo mis viejos, allá lejos, muy lejos, qué estarán haciendo?... ¡Tristes y solitarios mis viejos, llorando, pensando que nunca mas volveré! NICK (asomándose a la puerta) ¡Muchachos, les presento a Jake Wallace! ¡El trovador del campo! (la nostálgica canción a hecho que todos entristezcan, que bajen el tono de voz y que sus miradas se pierdan en recuerdos. Algunos observan en silencio el salón, asomados a la baranda del cobertizo. El tintineo de las monedas se apaga. Jake Wallace, el cantautor, entra al salón cantando y acompañándose por su banjo) JAKE WALLACE (Entrando) Mi madre... (Por un instante se sorprende al ver que todos los mineros, con rostro melancólico, están en silencio mirándolo a él. Se repone y continúa) ¿Qué hará si yo no vuelvo, si no vuelvo?... ¡Cuánto llorará! ALGUNOS MINEROS (desde la mesa de juego) En el telar tejerá un tul de lino y dolor para hacer una mortaja que la cubrirá... OTROS MINEROS (asomados a la baranda del cobertizo) Y después de tanto tiempo, mi perro... JAKE WALLACE ... mi perro... OTROS MINEROS (desde arriba) ¿Mi perro me reconocerá?... (Una desconsolada nostalgia se apodera de todos. Algunos, que estaban acompañando la canción con golpes secos de la mano sobre las mesas, se interrumpen) HARRY (sollozando) ¡Oh, mi casa, cerca del río... MINEROS (desde la mesa) ... allá, tan lejos... OTROS MINEROS (desde arriba) ... tan lejos... TODOS (en un susurro) ... ¿Quién te volverá a ver? (el canto se extingue lastimosamente. Silencio. Larkens, tras la nostálgica canción, rompe en un llanto directo y en voz alta. Jack Wallace se dirige hacia el mostrador, bebe de un solo trago un vaso de whisky y sale por la puerta del fondo) VOCES Jim, ¿por qué lloras? ¡Jim!... ¿Qué tienes?... ¡Jim, Jim! LARKENS (suplicante, con lágrimas en los ojos) ¡No puedo más! ¡No puedo más, chicos! ¡Mandadme lejos! ¡Estoy enfermo! ¡No se de qué... pero estoy acabado! ¡Estoy cansado de picos y minas! ¡Quiero el arado y a mi madre! (Todos lo miran conmovidos. Sonora toma su pañuelo de cuello e invita a los demás a depositar algunas monedas para Larkens. Rance entra) SONORA Para que se pueda marchar a casa... MINEROS Toma... aquí tienes... ¡cinco dólares! ¡Otros cinco!... Para ti, hijo... Esto también... SONORA (vacía el pañuelo en las manos de Larkens) ¡Valor! LARKENS (camina hacia la puerta conmovido, saludando a su alrededor agradecido, todos le dicen adiós con gestos de las manos) ¡Gracias, gracias, muchachos!... (Larkens sale. Los mineros retoman sus lugares en la mesa de apuestas) VOCES ¿Seguimos?... ¡Al cuatro!... ¡Al tres!... ¡Doblo la apuesta!... ¡Paso!... ¡No va más!... ¡Dos!... ¡Rey! BELLO (viendo a Sid hacer trampa, da un puñetazo en la mesa y arroja sus cartas a la cara de Sid) ¡Eres un tramposo! SONORA (apuntando con el revólver a Sid) ¡Arriba las manos!... ¡Ladrón! (Todos se levantan con gran agitación. Joe inmoviliza por la espalda a Sid que tiene los brazos en alto. Trin desarma a Sid y entrega el arma a Nick, el cual guarda el revólver en un cajón tras el mostrador) BELLO (a Sid) ¡Los brazos!... (toma las cartas que Sid llevaba ocultas en las mangas y las tira sobre la mesa) ¡Mirad!... HARRY ¡Atadlo! TODOS ¡A la horca! ¡A la horca el ladrón! ¡A la horca el tramposo! (Sid queda inmovilizado en medio de la escena. Todos lo rodean con rabia. Jack Rance, que había salido, reaparece en la puerta observando la escena con frialdad e indiferencia) SID (suplicante) ¡Por favor!... JACK RANCE (entrando, fríamente) ¿Qué sucede? BELLO ¡Ha hecho trampa! ¡Tendrá lo que se merece!... VOCES ¡A la horca!... JACK RANCE (sonriendo, extrae del bolsillo un pañuelo, lo extiende con calma y se limpia las botas apoyando el pié sobre una silla) ¡Vamos, muchachos! ¡Un poco de calma!... ¡Vamos, calmaos!... VOCI ¡A la horca con Sid! ¡Que muera! (Todos rodean al tembloroso Sid con gesto amenazante) JACK RANCE (con frialdad) Pero... ¿Qué es la muerte? ¡Una patada en la oscuridad y buenas noches! Conozco un castigo mas digno. Dadme su carta... (Le dan el dos de picas y con un alfiler clava la carta sobre el pecho de Sid, en el corazón) Sobre el corazón, como si llevara una flor. No tocará jamás ninguna carta. Esta es la señal... Si osase volver a jugar... lo ahorcaremos. (a Bello, con autoridad) Mañana corre la voz por todo el campamento. (dándole una patada a Sid) ¡Fuera de aquí! SID (lloriqueando) ¡Muchachos, sois buenos!... TODOS (insultándolo y arrojándolo fuera) ¡Ladrón!... ¡Fuera!... ¡Largo de aquí!... ¡Uh, uh, uh, uh! (Lo sacan a patadas. Rance se sienta en la mesa del Faraón e invita a Sonora, Trin y otros) JACK RANCE (a Sonora, Trin y a los otros) ¡Un póquer! (a Nick) ¡Nick, fichas! (Nick lleva las fichas. Mientras el juego se reanuda, entra Ashby) ASHBY Sheriff... ¡hola! JACK RANCE (a los mineros) ¡Muchachos, haced sitio! ¡Este es mister Ashby, de la Wells Fargo! (Ashby estrecha las manos de Rance, Sonora, Trin y los demás que están próximos a él, al resto les hace un saludo con la mano) ASHBY ¡Nick, tráeme algo de beber! (se sienta en la mesa de juego) ¿Cómo está la muchacha? TODOS (halagados) ¡Muy bien, gracias!... (Nick lleva un whisky para Ashby) JACK RANCE ¿Sabes algo del bandido? ASHBY ¡Hace tres meses que lo acecho! No ha de estar muy lejos... (Nick sale) JACK RANCE (A Ashby) ¡Dicen que roba como un gran caballero! ¿Es español? ASHBY Su banda de cuatreros es mejicana, gentuza intrépida, astuta y dispuesta a todo. Estad atentos. Me voy a acostar. Estoy cansado y tengo los huesos molidos. (Se levanta y se dirige bajo la escalera) A todos, ¡buenas noches! (Coge una manta de debajo la escalera y se acurruca sin preocuparse de lo que ocurre a su alrededor. Nick entra con una bandeja llena de vasos de whisky con limón) TRIN (a Nick) ¿Qué es eso? NICK ¡De parte de Minnie! TODOS ¡Viva Minnie! ¡Viva nuestra Minnie! JACK RANCE (provocador) Señora Rance, dentro de muy poco. SONORA (impulsivo) ¡No, cara de chino! ¡Minnie se enciende de odio cuando te ve! JACK RANCE (se levanta, pálido) Muchacho, es el whisky el que habla por ti... Me das lástima... De Jack Rance, ¿comprendes?... ¡Nadie se ha burlado jamás! (avanza hacia Sonora) Será mejor para ti que no vuelva a escuchar estupideces de borrachos. SONORA (Da un puñetazo sobre la mesa; los demás se vuelven y se aproximan a Sonora para calmarlo, pero éste se levanta amenazador) ¡Viejo envenenado! ¡Minnie se burla de ti! RANCE (avanza un paso) ¡Pruébalo! SONORA (se zafa de los demás) ¡Se burla de ti, viejo estúpido! RANCE ¡Miserable! (Se abalanzan uno contra otro. Los más próximos intentan separarlos pero no lo consiguen. Minnie entra en el salón y al instante, comprendiendo la situación, se abalanza sobre Sonora y le agarra la mano en la que ya sostenía la pistola. Un suspiro de alivio escapa de todas las gargantas la tensión disminuye por momentos. Rance, sombrío, se vuelve hacia su silla) TODOS (con entusiasmo) ¡Hola, Minnie! MINNIE (con autoridad) ¿Qué ha pasado?... (severa, a Sonora) ¿Siempre tienes que ser tú... Sonora? TRIN No ha sido nada, Minnie, tonterías... ¡Se divertían!... MINNIE (enojada) ¡Siempre la misma historia!... ¿No os da vergüenza? JOE Minnie... MINNIE Espero que no se vuelva a repetir... TODOS ¡No, Minnie, no!... SONORA (con embarazo) Es que... cuando tú tardas en llegar... nos aburrimos... y luego... MINNIE (sonríe pícaramente y se dirige al mostrador. Bello está absorto, contemplándola fijamente) ¡Bello, que haces! ¿Qué miras? BELLO (se estremece y sonríe) Nada... MINEROS (riendo) ¡Te miraba! JOE (ofreciéndole un ramito de flores salvajes) Minnie, las he recogido en el río Negro... ¡Son tan abundantes en mi país!... Los prados están repletos... MINNIE ¡Oh, gracias, Joe!... SONORA (sacando del bolsillo una cinta) Ha pasado por la mina un comerciante de San Francisco, llevaba lazos y cintas... (con galantería) Esta es para ti... Es roja como tu boca... HARRY (igual que Sonora, sacando un pañuelo de seda) ¡Y éste es azul, como tus ojos!... MINNIE ¡Gracias, gracias!... ASHBY (regresando, sigue bebiendo y alza el vaso ofreciéndoselo a Minnie) ¡Cortesía de Wells Fargo! MINNIE (bebe un poco y se lo devuelve) ¡Hip, hip!... (ofreciendo cigarrillos a Ashby) ¿Regalías, Auroras, Eurekas?... ASHBY (galante) Si tú lo eliges, la marca no importa. ¡Cualquiera tendrá el perfume de la mano que lo toca! NICK (a Minnie, en voz baja) Te lo ruego, date una vuelta pues ¡cada sonrisa tuya es un negocio! MINNIE (dándole la espalda) ¡Pícaro! (viendo a Rance) ¡Le doy las buenas noches, sheriff! RANCE ¡Buenas noches, Minnie! SONORA (dando una bolsita de oro a Minnie) ¡Cancela mi cuenta con esto! (Minnie da el oro a Nick que pesa la bolsa, la vuelve a pesar y la deposita en el barril) ASHBY (a Rance) Con esos bandidos rondando por aquí, es una locura tener el oro aquí adentro... Estaría mucho más seguro en la Agencia. (Mientras continúan hablando y jugando al Faraón, Minnie toma del estante del mostrador un libro, La Biblia, y se sienta en medio del salón. Los mineros se sitúan en grupos, haciendo círculos alrededor de ella, unos en pie, otros sentados. Minnie abre el libro. Ashby y Rance permanecen en sus sitios mirando y en silencio) MINNIE (hojeando la Biblia) ¿Dónde estábamos?... Ruth... Ezequiel... No... ¿Ester? No... ¡Aquí está señalado! Salmo cincuenta y uno, de David... (a Harry que está sentado) Harry, ¿recuerdas quién era David? HARRY (levantándose grotescamente, como un escolar al que le preguntan la lección) Era un rey de tiempos antiguos, un héroe, que cuando era un niño, armado sólo con un colmillo de asno, se enfrento a un gran gigante y lo mató... MINNIE (riendo) ¡Qué confusión!... ¡Siéntate! (Harry se sienta confuso) ¡A tu lugar, Joe! Ahora leeremos el versículo segundo. "Salpicadme con hisopo y seré puro"... TRIN (ingenuo) ¿Qué es este hisopo, Minnie? MINNIE Es una hierba que crece en Oriente... JOE (dulcemente) ¿Y aquí no? MINNIE Sí, Joe, en el corazón de cada uno de nosotros, crece un brote... JOE (riendo) ¿En el corazón? MINNIE En el corazón. (continua la lectura) "Lavadme y seré blanco como la nieve... Poned un corazón puro en mi pecho y nacerá en mí un espíritu firme..." (interrumpiéndose) Quiere decir, muchachos, que no hay en el mundo pecador que no tenga un camino a la redención... Sabed que en cada uno de vosotros se esconde esta suprema verdad de amor. (se oye el galope de un caballo en el exterior) NICK (corre y mira por la puerta) ¡El correo! CARTERO (fuera, a caballo desde la puerta) ¡Hola, muchachos! (dando las cartas a Nick) ¡Estad alertas! Dicen que merodea por aquí un mestizo... (Nick distribuye el correo: un paquete para Ashby, carta para Happy, Bello y Joe. A Harry, un periódico. Ashby abre el paquete y lee) ASHBY ¡Eh, cartero! (Entra el cartero. Todos lo rodean mientras Ashby le pregunta) ¿Conoces a una tal Nina? ¿Nina Micheltorena? MINNIE (interrumpe con cara de estar bien informada) Es una española arpía nativa de Cachuca, una sirena que usa el carbón de humo para pintarse lánguidos ojos... ...¡Pregúntales a los muchachos! (El cartero sale con Nick. Minnie va al mostrador. Happy, Bello, Joe y otros, permanecen en sus sitios leyendo el correo. Harry lee el periódico. Ashby y Rance avanzan hacia el proscenio) ASHBY Sheriff, esta noche tendremos a Ramerrez en la horca... RANCE ¿Cómo? ASHBY (mostrándole la carta que acaba de recibir) La aventurera me dice que conoce la guarida del bandido y que a medianoche acuda al Salón Palma. RANCE (pensativo) Esa Micheltorena es una canalla. Ashby, no confíes en ella. ASHBY (guiñando un ojo) ¡Hum!... ¿Venganza de mujer enamorada? Aun así, Rance, tengo la invitación. (Ashby sale por la puerta del fondo, acompañado de Rance. Los demás mineros, continúan leyendo las cartas recibidas; uno golpea la carta con furia diciendo: ¡Maldita!; Otro la besa con pasión, la dobla y se la guarda con gran cuidado; otro con cara relajada dice: Esta bien. Minnie, tras el mostrador, charla alegre con Sonora y Trin) BELLO (leyendo la carta) ¿Ketty se casa?... ¿Con quién, Ketty? ¡Mira!... ¡Con el relojero, su vecino!... ¡Ese viejo sordo!... ¡Bah!... (suspirando) ¡Pobre Ketty! HAPPY (leyendo a media voz) "... Perfino, el papagayo, está triste, pues cuando grita: "¡Buenos días hermanito!" luego dice: "¿Happy?... ¡Oh, se ha ido!" HARRY (leyendo el periódico) Incendios, guerras, terremotos, inundaciones... ¡Cuantas cosas pasan en el mundo!... ¿Y en mi pueblo? ¿Estarán bien? JOE (leyendo) "Joe, hay malas noticias!... (da un puñetazo sobre la mesa y arroja con gran estruendo un taburete contra un banco. Con la cabeza entre las manos, gime) TODOS (acercándose a Joe) ¿Joe, qué pasa?... ¿Malas noticias?... ¡Vamos, coraje! JOE (airado, arroja al suelo su sombrero) ¡La abuela ha muerto! (quiere decir algo más, pero se detiene, se muerde un dedo, se seca los ojos con la palma de la mano y ordena secamente) ¡Whisky! (va al mostrador, bebe y sale) NICK (entrando, desde la puerta) Hay un extraño ahí afuera... MINNIE ¿Quien será?... NICK Nunca lo había visto... Parece que es de San Francisco. Ha pedido un vaso de whisky y agua. MINNIE ¿Whisky y agua?... ¿Qué mezcla tan extra?... NICK Lo mismo le he dicho yo; que aquí, en La Polka, se bebe el whisky puro. MINNIE Bueno, que entre. Le atusaremos los rizos... (Nick vuelve a salir. En una mesa hay tres o cuatro jugadores de dados que, poco a poco, se marchan, unos a la zona de baile, otros al cobertizo. Únicamente permanecen en el salón Minnie y Rance, éste aprovecha y acercándose a Minnie le dice con voz llena de deseo:) RANCE Te quiero mucho, Minnie... MINNIE (sonriendo indiferente) No me digas... RANCE ¡Mil dólares si me besas ahora mismo!... MINNIE (riendo nerviosa) Rance, me haces gracia... Vamos... ¡Basta ya! RANCE (apremiante) ¡No puedes seguir sola! ¡Me caso contigo!... MINNIE (irónica) Y tu esposa, ¿que dirá?... RANCE Si tú lo deseas, ¡ella jamás me volverá a ver! MINNIE (con autoridad) ¡Rance, basta ya!... ¡Me estás ofendiendo! Si estoy sola, bien lo sabes, es porque me gusta estar así,... (saca un revolver del pecho y lo pasa por la cara de Rance) ... con esta compañía buena y segura, que jamás me abandona... ¡Rance, déjame en paz!... (Se vuelve a guardar el revólver en el pecho. Rance va a la mesa del Faraón, se sienta y baraja un mazo de cartas nerviosamente. Minnie, sin dejar de mirarlo, le dice) ¿Estas enojado, Rance?... ¿Por qué? Simplemente he sido sincera contigo... RANCE (arroja con un gesto violento las cartas sobre la mesa, luego dice ásperamente:) Minnie, desde que salí de mi casa, tras las montañas, más allá del mar, ¡no me he permitido, Minnie, ni un solo lamento, ni una sola lagrima! Nunca nadie me amó y a nadie he amado. ¡No conozco el placer! En mi pecho anida un corazón de jugador, amargado y envenenado, que se burla del amor y del destino. Ahora, a mitad del camino, ha sido embrujado por el brillo fascinante del oro... Es lo único verdadero y sin engaño. Por un beso tuyo... ¡daría toda una fortuna! MINNIE (pensativa) ¡El amor es otra cosa!... RANCE (con desprecio) ¡Poesía! MINNIE Allá, en Soledad, cuando era pequeña, vivía en un cuchitril lleno de humo, sobre la cocina de una taberna. Vivía con mis padres. ¡Ah, lo recuerdo todo! La gente, entraba y salía durante toda la noche. Mi madre hacia de cocinera y de cantinera. Padre daba las cartas en el Faraón. Mamá era bella, con unos hermosos piececitos. De vez en cuando, se sentaba a jugar y yo me escondía bajo la mesa esperando a que cayera alguna moneda. Desde allí veía cómo su pierna rozaba furtivamente la de mi padre... ¡Se amaban tanto!... Si yo encontrara a un hombre así... lo amaría de verdad. RANCE (la mira amenazador, luego disimula) Dime, Minnie, ¿has encontrado a tu príncipe azul? (Minnie va a responder cuando Nick entra con Dick Johnson que lleva la silla de montar en el brazo) JOHNSON (deja la silla de montar en el suelo y dice serio) ¿Quien será el que me atuse los rizos? MINNIE (reconoce a Johnson, pero disimula su sorpresa) ¡Bienvenido, extranjero! JOHNSON (disimulando también la sorpresa, con tono dulce) Yo soy el que pide whisky y agua. MINNIE (presurosa) ¿De verdad?... ¡Nick, que beba el whisky como le plazca! (Caras de contrariedad en Nick y Rance. Nick va al mostrador a por una jarra de agua. Rance observa la escena con curiosidad) (a Johnson, un poco confusa) ¡Siéntese!... Estará cansado... JOHNSON (mirándola con igual embarazo) ¿La cantinera de la mina? MINNIE (sonrojándose) ¡Sí!... RANCE (acercándose a Johnson, provocador) Un extraño no puede entrar en la zona de la mina. Ciertamente, se equivocó el camino, jovencito. Por casualidad, ¿no irá a encontrarse con Nina Micheltorena? MINNIE (a Rance reprendiéndolo) ¡Rance! JOHNSON Detuve mi caballo sólo por un momento, apenas, para descansar... y, si es posible, jugar un bacará. RANCE (ácidamente) ¡Jugar! ¿Y su nombre es?... MINNIE (Riendo) ¿Desde cuando se pregunta aquí el nombre de la gente? JOHNSON (mirando fijamente a Rance) Johnson. RANCE (hostil) ¿Johnson?... Y, ¿nada más? JOHNSON Vengo de Sacramento... MINNIE (gentil) Sea bienvenido, ¡Johnson de Sacramento! (Rance se aparta. Nick sale) JOHNSON (a Minnie. Cada uno a un lado del mostrador) Gracias... ¿Me recuerdas? MINNIE (sonriendo) Sí, ¿y tú?... JOHNSON ¿Y cómo no podría? Fue en el camino de Monterrey... MINNIE A la vuelta... Me ofreciste un ramo de jazmines... JOHNSON Y después te dije que fuéramos a coger moras... MINNIE Pero no fui... JOHNSON Sí, es verdad... MINNIE ¿Aún lo recuerdas? JOHNSON Como si fuera hoy... MINNIE Volví a retomar mi camino... Tú dijiste... (a punto de llorar) No recuerdo nada más... JOHNSON (aproximándose) Sí que lo recuerdas. Te dije que desde ese momento... MINNIE ...Nunca me olvidarías. JOHNSON ¡Y jamás me olvidé, jamás! MINNIE ¡Cuánto tiempo esperé para volver a verte!... Pero nunca más te vi... RANCE (se acerca al mostrador y golpea adrede el vaso de Johnson) ¡Señor Johnson, me ha engañado! Soy Rance, el sheriff, y no me dejo engatusar. ¿Qué viene a hacer aquí? (Johnson pone la mano en el revolver. Minnie lo detiene con un gesto. Rance va a la zona de baile y grita) ¡Muchachos! ¡Un extraño se niega a confesar qué le ha traído por aquí! MINEROS (llegan y rodean a Johnson) ¿Quién eres? ¿De dónde vienes? ¡Haremos que cantes! MINNIE (deteniéndolo con gesto autoritario) ¡Yo lo conozco! Ante todo el campo, ¡doy fe por Johnson!... (la intervención de Minnie calma a todos los mineros, que se muestran cordiales) SONORA ¡Buenas noches, señor Johnson! JOHNSON (efusivo, estrechando manos) ¡Muchachos, buenas noches! TRIN (señalando a Rance, que se a apartado de los demás pálido de rabia) ¡Qué placer verlo así! ¡Ese canalla se las da de superior! HARRY (señalando la zona de baile) Señor Johnson, ¿un vals?... JOHNSON Acepto. (Ofreciendo el brazo a Minnie) ¿Me permite? (todos miran a Minnie, entre estupefactos y divertidos, sonriendo como para animarla a bailar. Solitario, Rance mira con cara de odio) MINNIE (confusa y riendo) ¿Yo?... Discúlpeme, Johnson, no va a creerlo, pero no he bailado en toda mi vida... JOHNSON (sonriendo) Vamos... TODOS ¡Vamos, Minnie!... ¡No seas descortés! MINNIE (decidiéndose) ¡Vamos, entonces! (toma el brazo de Johnson) ALGUNOS MINEROS ¡Adelante! ¡Música!... ¡Hip!... ¡Hurra! (Harry y algunos mineros hacen palmas con las manos. Minnie y Johnson bailan seguidos de algunos otros mineros. En el salón permanecen Sonora, Trin, Bello, Harry y Rance) NICK (entrando) ¿Dónde esta Minnie? RANCE (como con un gruñido) ¡Esta ahí, bailando con ese perro que ha venido de Sacramento! (al ver la montura de Johnson, le da una patada y la arroja lejos. Nick le da la espalda. Por la puerta aparece Ashby, con unos pocos hombres, que traen a José Castro, el bandido) ASHBY ¡A la horca! ¡A la horca! (Algunos golpean a Castro que cae a suelo, casi en el proscenio) CASTRO (ve en el suelo la montura de Johnson, para sí) ¡La montura del jefe! ¡Lo han atrapado! ASHBY (a Nick) ¡Dame de beber!... ¡Estoy muerto! RANCE (agarrando a Castro del cabello para verle le cara) ¡Hijo de perra! ¡Muestra tu inmunda cara! ¡Tú eres de la banda de Ramerrez!... (Un grupo de mineros acude desde la zona de baile, los otros continúan bailando) CASTRO (aterrado) ¡Soy un prófugo! ¡Lo odio! ¡Si quieres, te puedo llevar hasta él! SONORA (violento) ¡Este sucio patán está mintiendo! CASTRO ¡No, no es cierto! RANCE ¿Conoces su guarida? CASTRO (con un hilo de voz) A poco menos de una milla de aquí, en la cañada Madrona. (todos, menos Rance, se aproximan a Castro, escuchando ansiosos) Os mostraré el camino... ¡Por el nombre de mi madre, María Saltaja, juro que no os estoy mintiendo! Si queréis os guiaré ¡y yo mismo le clavaré en la espalda mi propia navaja! RANCE (a todos) ¿Vamos? ASHBY (asomándose afuera y mirando el cielo) Esta nublado... Tendremos tormenta... RANCE ¡Atadlo! SONORA ¡Puede ser un buen golpe de suerte! TRIN ¡Valdrá la pena arriesgarse!... (Trin y Sonora, van hacia la zona de baile, gritando) TRIN, SONORA ¡A caballo! ¡A caballo! (al abrirse la cortina de separación de la zona de baile, Castro y Johnson se ven mutuamente) CASTRO (para sí) No esta preso... ¡Está bailando! MINEROS (saliendo de la zona de baile) ¿A dónde vamos? RANCE ¡Tras Ramerrez! ¡Rápido! NICK (a Sonora, preocupado por el barril de oro) ¿Y qué hacemos con el oro? SONORA (galante) ¡Bastan los ojos de Minnie para cuidar el tesoro! (Todos salen. Johnson sale de la zona de baile y viendo a Castro, disimula la sorpresa. Nick hace guardia en la puerta del entrada al salón) CASTRO (a Nick, cuando todos salen) ¡Aguardiente! (Mientras Nick va al mostrador a por aguardiente, Johnson se aproxima a Castro) CASTRO (muy rápido y en voz baja) Me dejé atrapar para alejarlos de aquí. Los nuestros están apostados en el bosque, pronto escucharas un silbido. ¡Si estás de acuerdo en que demos el golpe, responde de igual forma! (Nick lleva a Castro el aguardiente y éste lo bebe con avidez. Johnson se vuelve indiferente) NICK (a Johnson) Este hombre sabe donde se esconde Ramerrez... (A través de la ventana que hay tras el mostrador, se ven ir y venir cabezas de caballos; se oyen voces, órdenes y trajinar de pasos. Rance entra con algunos hombres) RANCE (Mira con desprecio a Johnson, sin saludarlo; se muerde rabiosamente una mano y ordena a sus hombres que se lleven a Castro. Éste sale mirando furtivamente a Johnson) ¡Lleváoslo! (salen. Nick se asoma a la puerta) NICK ¡Buena suerte! (Se dispone a cerrar el salón. Va al cobertizo y apaga la luz, luego lo hace con todas las demás luces. Con indiferencia mira a Johnson, y se retira. Minnie regresa de la zona de baile) MINNIE (a Johnson) ¿Oh, señor Johnson, se ha quedado aquí para hacerme compañía mientras custodio el salón? JOHNSON (ligeramente turbado) Si así lo quiere... (se sienta en la mesa del Faraón. Minnie se aproxima, quedando en pie y apoyada en la mesa de juego) Es extraño encontrarla aquí donde cualquiera puede entrar, con cualquier pretexto, a beber o con intención de robar... MINNIE Le aseguro que sabré enfrentarme a quien sea... JOHNSON (mirándola sonriendo) ¿Incluso a quien sólo desee robar nada mas que un beso?... MINNIE (riendo) ¡Incluso!... Otros, ya lo intentaron en otras ocasiones... (bajando los ojos graciosamente) Pero mi primer beso aún no lo he dado... JOHNSON (mirándola con creciente interés) ¿En serio?... ¿Y vive aquí, en La Polka? MINNIE Vivo cerca, en una cabaña en el monte. JOHNSON Merece algo mejor... MINNIE Me conformo con esto... A mí me basta, créame. Vivo allí sola, sin temor alguno... (Mete unas monedas en una caja de cigarros y la guarda en el barril) ¡Es extraño! Siento que puedo confiar en ti, aún sin saber quien eres realmente... JOHNSON Tampoco sé bien quien soy yo realmente. Amaba la vida, la amo aún y me parece hermosa todavía. Es cierto que también tú la amas, pero no has vivido lo suficiente como para distinguir el verdadero fondo de las cosas de este mundo... MINNIE No lo sé. No soy mas que una pobre muchacha ignorante y buena para nada. Me dices cosas tan hermosas que quizás no las entiendo... No sé qué será, pero siento en el corazón un desasosiego de ser así, tan pequeña. Siento un anhelo de crecer, alto, muy alto, hasta las estrellas, para estar cerca de ti y poder hablarte. JOHNSON Lo que callas, me lo dijo tu corazón cuando te ofrecí el brazo para bailar... Noté que temblabas contra mi pecho y experimente una extraña alegría, una paz que no sabría describir. MINNIE Al contrario que tú, yo no se leer el corazón, pero el alma la tengo llena de alegría, de tem... (se detiene al entrar Nick, que aparece con aire contrariado) ¿Qué sucede? NICK ¡Cuidado! He visto merodear por aquí, a otro sucio mejicano... MINNIE (yendo a la puerta) ¿Dónde?, Nick. JOHNSON (tratando de retener a Minnie, misteriosamente) ¡No te vayas! (al oír un silbido, Johnson dice para sí) ¡La señal! MINNIE (Un poco temerosa, como refugiándose en Johnson) ¡Escucha! ¿Qué habrá sido ese ruido? (señalando el barril) En aquel barril, Johnson, está el tesoro. Allí depositan los muchachos el oro... JOHNSON ¿Y te dejan sola con eso? MINNIE Cada noche, se turnan para cuidarlo, uno por uno. Esta noche han salido todos tras la pista de ese bandido... (con ímpetu) ¡Ah, si alguno quiere el tesoro, deberá primero matarme para tocarlo! ¡Pobre gente! Cuántos de ellos han abandonado una familia, esposa e hijos para venir hasta aquí a morir en la mina, como perros, y enviar a sus seres queridos un poco de oro: a los ancianos, a los niños... ¡Allá lejos! (resoluta) Por eso, Johnson, aquel que quiera el oro, ¡tendrá que pasar por encima de mi cadáver! (Minnie va al mostrador, toma dos revólveres y se sitúa junto al barril, como para custodiarlo) JOHNSON ¡Oh, no temas! ¡Ninguno se atreverá! (apasionado) ¡Cómo me gusta oírte hablar así! Ahora, debo seguir mi camino... Me hubiera gustado despedirme de ti en tu cabaña... MINNIE (triste) ¿Realmente debes irte? ¡Qué lastima! (se asoma a la puerta) Los muchachos regresaran dentro de un rato. Cuando lleguen, yo me iré. Si deseas venir a verme, seguiremos la conversación sentados junto al fuego... JOHNSON (decidido) Gracias, Minnie... ¡allí estaré! MINNIE (triste) ¡No esperes mucho de mí! Solo treinta dólares tengo en educación... (se esfuerza por reír, pero los ojos se le llenan de lágrimas) Si hubiera estudiado más, ¡quién sabe lo que podría haber sido! ¿En qué piensas? JOHNSON (fantaseando) ¡Lo que podríamos haber sido!... Cuando te miro, Minnie, lo comprendo... MINNIE (secándose una lágrima) ¿De verdad? Pero, ¿de qué me sirve? (va hacia el mostrador, se apoya en él con un brazo y solloza) No soy mas que una pobre muchacha ignorante e inútil... JOHNSON (acercándosele con ternura) No, Minnie, no llores... No sabes lo que vales... Eres una criatura pura y de buen corazón... ¡Y tienes una cara angelical! (Johnson toma la montura y sale brusca y rápidamente. Nick entra, apaga la luz del mostrador, y ve como Minnie se acomoda bajo la escalera) MINNIE (Minnie, como aturdida, permanece inmóvil en medio del salón oscuro. De repente, como perdida en un recuerdo embriagador, murmura) Ha dicho... ¿Cómo ha dicho?.. (se estremece con un suspiro y se lleva las manos a la cara) ¡Una cara angelical!... ¡Ah!... (El telón cae lentamente) |