EDGAR

 

Personajes

TIGRANA

FIDELIA

EDGAR

FRANK

GUALTIERO      

Amante de Edgar

Enamorada de Edgar

Amante de Tigrana.

Enamorado de Tigrana

Padre de Frank y Fidelia

Mezzosoprano

Soprano

Tenor

Barítono

Bajo

 

La acción se desarrolla en Flandes, en 1302.

 

ATTO PRIMO

(Villaggio presso Courtray. A destra, sul davanti, 
la casa di Edgar; presso la porta della casa un 
sedile di pietra; più in là una chiesuola. A sinistra, 
sul davanti, una taverna con pergolato sotto al 
quale un tavolo e panche; più in là gruppo di alberi.     
Subito dietro la chiesa un poggio poco alto 
attraversa tutta la scena e va a perdersi dietro il 
gruppo d'alberi a sinistra; a metà del poggio un 
alberello di mandorlo in fiore, presso al quale un 
sentiero scende sulla piazza. Sfondo di paesaggio 
ridentissimo, aperto, sul dinanzi del quale, in modo 
che appaiano poco lontani, alcuni tetti del villaggio.
Alba pura primissima. All'alzarsi della tela Edgar 
dorme seduto dinanzi alla taverna. Rintocchi
d'Angelus alla chiesuola. Contadini e pastori 
attraversano la scena venendo da diverse parti; poi si
allontanano salutandosi, come muovessero ai lavori 
della giornata)

CONTADINI 
(lontanissimi)
Qual voce lontana
Squillò la campana
E l'ultima stella
Fulgor più non ha!

FIDELIA
(dalla destra, di dentro)
O fior del giorno, 
Salve alba serena!
Speranza ed esultanza!
Inno gentil, del giorno fior.
Di celestial profumo 
È l'aura piena...

(appare sul poggio)

O fior dell'anno, 
Salve alba d'april!

(scorgendo Edgar addormentato e chiamandolo)

Edgar...

EDGAR
(destandosi)
Chi mi chiamò?

(volgendosi e vedendo Fidelia)

Sei tu, fanciulla?

FIDELIA
Buon dì!

EDGAR
Buon dì...

FIDELIA
Non ha dunque riposo
Per te la notte, 
Se qui il sol ti ha côlto
Ancor vinto dal sonno...

EDGAR
Io non son lieto
Come sempre sei tu...

FIDELIA
Lieta non sono
Se ti veggo così.

EDGAR
Va!... Ti saluto, o Fidelia gentil...

FIDELIA
Senti lo strano pensier 
Ch'io feci quando mi svegliai:

Già il mandorlo vicino
Dei primi fior si ornò;
Se sovra il mio cammino
Edgar incontrerò,
Troncar ne voglio un ramo
E a lui lo vo' gettar...
Il mattinal saluto
Così gli voglio dar!

(tronca un ramoscello dal mandorlo,
poi scende verso il proscenio; bacia 
il fiore e lo getta a Edgar)

Eccolo!

EDGAR
(raccogliendo il ramoscello)
Grazie!

FIDELIA
(dopo aver guardato a destra,
come se avesse veduto avvicinarsi alcuno,
fuggendo per la sinistra sul fondo)
Addio...

EDGAR
(correndole dietro)
Fermati!..

CONTADINI
(interno, più vicino)
O fior dei giorno, 
Salve alba serena!
O fior dell'anno, 
Salve alba d'april!

(Tigrana, al cessar del coro, entra in scena
dalla destra. Ha un dembal (specie di liuto) ad
armacollo e va verso la parte d'onde è uscito
Edgar spiando i suoi passi; poi indietreggia
verso la destra, come vedendolo tornare,
e si ritrae sul fondo. Rientra Edgar dalla
sinistra, non si accorge di Tigrana e si avanza 
verso il proscenio tenendo nella destra il
ramoscello di mandorlo, che egli 
contempla con tenerezza).

TIGRANA
(avvicinandosi, alle spalle di Edgar,
sghignazzando)
Ah!... Ah!... Ah!...

EDGAR
(volgendosi, riponendo in seno il ramoscello)
Tu qui?...

TIGRANA
(ironica)
Tenera scena
Dunque venni a turbar...

(indicando a sinistra)

Fuggir di balzo la colombella io feci!... 
Io non credea che a te piacesse 
Il miele di pastorali amori!...

EDGAR
(con sprezzo, andando a sedere pensieroso
sulla porta di casa sua)
Evvia!... Mi lascia!

(L'organo preludia a una preghiera. Donne,
vecchi, fanciulli vengono da diverse parti alla
spicciolata, si avviano alla chiesa e vi entrano
durante tutta la scena che segue. Anche Gualtiero,
venendo dalla destra sul poggio con alcuni 
vecchi, ne scende con loro e con loro entra nella 
chiesa.)

TIGRANA
(avvicinandosi a Edgar
con piglio di scherno e di tentazione)
Tu voluttà di fuoco, 
Ardenti baci sognavi un dì... 
Non, pastorali amor!...
Era un desio febbril 
D'orgia e di gioco.

(avvicinandosi gli di più)

Era un desio febbril 
D'orgia e di gioco.

EDGAR
(come resistendo, ma scosso, alzandosi)
Taci, demonio!... Taci!

TIGRANA
Era un desio febbril 
Di vizio e d’or..

EDGAR
Demonio! Demonio!... Taci!

TIGRANA
(con ironia crescente)
Fur vani sogni, Edgar! 
Sogni fugaci di chi nacque 
Per gemere e tacer...
Nella chiesa tu pur dovresti entrar,
Non ha d'aquila i voli il tuo pensier!

EDGAR
(sempre più agitato, poi, come ribellandosi,
entrando bruscamente in casa)
Ah! Taci, demonio... Taci!

(Tigrana guarda verso la casa di Edgar scoppiando 
in una risata; poi si avvia e quando è giunta presso 
la taverna, Frank, sopravvenendo dal passaggio
vicino ad essa, le sbarra la strada)

FRANK
(sbarrando il passo a Tigrana)
Ove fosti stanotte?

TIGRANA
(come cercando di evitarlo)
A te che importa?

FRANK
(con passione)
Io t'attesi iersera...

TIGRANA
(con sprezzo)
Ed io non venni!

FRANK
(con ira)
Tigrana!...

TIGRANA
(con alterigia)
Evvia!... 
Non ho di te paura!
Il tuo amor mi dà noia...
Mi dà noia il tuo amor!

FRANK
(con accento straziante)
Chi detto a me l'avrebbe mai
Che della vita mia
L'angoscia più crudel saresti stata!

TIGRANA
(sarcastica)
Chieder dovea l'oroscopo tua madre
All'errabonda schiera di Moreschi,
Che, or fanno quindici anni,
Bambina qui m'abbandonò!

FRANK
Figlia di tutti...
In mezzo a noi crescesti...
Ahimè!... Nel nostro seno
La vipera scaldammo!

TIGRANA
(sarcastica,)
Se della tua virtù cara 
Hai la fama
Fa che con me 
Non t'abbiano a veder.

(Frank, intanto, è caduto a sedere col volto fra 
le mani come affranto dalla passione singhiozzando, 
Tigrana, crollando le spalle e, con piglio sprezzante 
dà in una risata, ed entra nella taverna. Frank si 
rialza)

FRANK
Questo amor, vergogna mia,
Io spezzar, scordar vorrei;
Ma d'un' orrida malìa
Sono schiavi i sensi miei...
Mille volte al ciel giurai
Di fuggirla!... 
E a lei tornai!
Di fuggirla!... 
E a lei tornai!
Ella ride del mio pianto,
Ed io, vil, col cuore infranto,
Ai suoi piedi mi prosterno...
Ai suoi piedi mi prosterno...
E lei sola io sogno, io bramo!
Ah sventura!... 
Io l'amo!... Io l'amo!

(esce per la sinistra in fondo)

(Appena Frank è uscito, entrano da diverse
parti, più frettolosi e più numerosi di prima, dei
gruppi di contadini e di contadine. Come non 
trovassero più posto nella chiesa essi si 
inginocchiano fuori sotto il portico.
L'organo riprende. Il coro attacca la 
preghiera. Tigrana durante questa preghiera 
rientra in scena dalla taverna guardandosi 
sospettosamente intorno conte temesse di 
incontrare nuovamente Frank. Non vedendolo, 
siede con piglio insolente e sguaiato sul tavolo)

CONTADINI
(uscendo processionalmente dalla chiesuola
e avanzandosi con pio entusiasmo)
Iddio non benedice
Che gli umili quaggiù...
Viver può sol felice
Chi segue la virtù...
Signor, noi non affanna
Non gloria e d’or,
Noi ti chiediamo 
Ma pace e amor!
Ave, Signor! Ave!

TIGRANA
(accompagnandosi col dembal)
Tu il cuor mi strazii... 
Io muoio!
Che feci a te, crudel?
Belava all'avvoltoio
Nell'agonia l'agnel...
Agnellin, fai pietà, 
Fai pietà! Ah! Ah! Ah!

CONTADINI
(a Tigrana, con indignazione)
Dal bieco canto cessa!

TIGRANA
(arrogante)
Evvia... Perché?

CONTADINI 
(minacciosi, avanzandosi)
Di qui ten va!
Lontana di qui ten va!

TIGRANA
Sia per voi l'orazion,
È per me la canzon!
Vo' cantar, vo' trillar!
Chi non vuole ascoltar
Torni in chiesa a pregar!

CONTADINI
Vanne, sciagurata! 
Serpe, t'allontana!
Sciagurata!
Va, scomunicata! 
Vile cortigiana!
T'allontana! T'allontana!
Serpe! Serpe, t'allontana!
Non vogliam la canzon
Che lo scherno ha nel suon!
Non trillar, non cantar
Dove, chini all'altar
Noi veniamo a pregar!
Vattene! Va! Va!

TIGRANA
L'ira vostra o il perdon
Io del par sprezzerò!
L’aborrita canzon
Sempre qui canterò!
Vo' cantar... Vo' trillar!
Chi non vuole ascoltar
Torni in chiesa a pregar!

CONTADINI 
Cortigiana! Via di qui! Va!
Vattene! Vattene! Vattene!
Vil cortigiana, t'allontana!
Va! Va! Va!
Via di qui!
D'ogni sozzura simbolo,
Fra noi perchè – torva la sorte
Bella e fatal così giunger ti fe'?
Dei tuoi sorrisi il fascino
Sol può recar – sciagura e morte!...
Pietà, perdon non puoi sperar!
Pietà, perdon da noi non puoi sperare.

(Il coro si scaglia minaccioso su Tigrana,
la quale indietreggia fino alla casa di Edgar.
Qui, vedendosi perduta, con un movimento di 
disperazione afferra il battente e bussa.)

EDGAR
(apparendo sulla porta)
Che fu?...

CONTADINI 
(a Edgar, indicando Tigrana)
Col canto suo le nostre preci
Ella osava schernir...

(a Tigrana, con nuovo impeto)

Vattene! Vattene! Vattene!...

EDGAR
(frapponendosi, ai Contadini e alle Contadine)
Indietro... turba idiota!

CONTADINI 
(con stupore a Edgar)
Tu la difendi?...

EDGAR
(toccando l'elsa del pugnale e minaccia i
contadini)
Se alla devota nenia non torni, 
Di questo acciar
A te la lama farò provar...
Ed or da voi men vo',
Stolido gregge,
Per non tornar mai più.

(esaltandosi)

Maledetto paterno tetto,
Su te, fra poco,
Ruggendo, il fuoco per mano 
Mia divamperà!

(rientra nella casa. Presto cominciano a
sprigionarsi scintille e fumo dalla casa)

CONTADINI
Orror!

(Alcuni entrano nella casa d'Edgar come per
impedire l'incendio, ma, dopo pochi momenti,
vengono respinti in scena da Edgar che compare
sulla porta con un tizzone acceso nella destra)

CONTADINI 
Sventura!... 
Al fuoco! Al fuoco!

EDGAR
Fuori di qui!... 
Nessuno queste soglie osi varcar!... 
Nessuno d'imporsi a me pretenda!
È mia la casa... ed ardere dovrà!

(getta il tizzone nella casa, con trasporto 
a Tigrana)

Tigrana, vieni!
Noi pure accenda
Di nuova vita la voluttà!

(Edgar prende Tigrana per mano e fa per uscire
con lei dalla sinistra in fondo. Gli astanti fanno
loro largo inorriditi.  Frank compare e sborra
loro la strada)

FRANK
(a Edgar)
T'arresta!

TUTTI
Frank!

EDGAR
(a Frank)
Sgombrami il passo!

FRANK
(indicando Tigrana)
Teco costei non dee partir!

EDGAR
(con disprezzo)
Di riso é degna la tua parola!

FRANK
(toccando l'elsa del pugnale e avanzandosi
verso il proscenio a sinistra)
Questa lama a te l'apprenderà!

EDGAR
(venendo anch'egli verso il proscenio a destra
e facendo atto di metter mano al pugnale)
Sta ben!

(nel momento in cui Edgar e Frank stanno per 
sguainare i pugnali, Fidelia appare dalla 
sinistra, Gualtiero dalla chiesa)

GUALTIERO
(accorrendo a Frank)
Mio figlio!

FIDELIA
(accorrendo a Edgar)
Edgar!

GUALTIERO
Giù l'armi!... La voce 
D'un vecchio ascoltate! 
Del giovane sangue 
Lo sdegno frenate!

TUTTI
Giù l'armi!

EDGAR
D'un vecchio che prega 
La voce tremante
Quai tristi memorie
Nel cuor mi destò!
O della mia vita
Terribile istante...
Di colpe novelle
Macchiarmi non vo'.

FIDELIA
D'entrambi nel sangue
Qual nembo veloce
Il cieco delirio
Dell'ira scoppiò!
Ma, a un tratto, 
L'insania dell'impeto atroce
D'un vecchio la voce
A vincer bastò.

GUALTIERO
Del giovane sangue
Io sdegno frenate!
D'un vecchio la voce,
D'un vecchio ascoltate!
Frenate! Frenate!
D'un vecchio la voce ascoltate!
La mano vi pose
Sull'elsa soltanto,
Il torvo consiglio
D'un cieco delir.
Ah, un padre, un vegliardo
Nell'onta en il pianto,
O figlio, fratelli,
Non fate morir!
Lo sdegno frenate, olà!

FRANK
D'un padre la voce
Mi supplica invano,
Placar del mio sdegno
La fiamma non può!
Qual fascino arcano,
Qual turbido incanto,
Qui fascino arcano
Nel cor mi gettò!
Tigrana, il tuo sguardo
Nel cor mi gettò!
D'un padre la voce...

TIGRANA
(guardando Frank ed Edgar ironica)
D'un vecchio alla voce
Ah, spegner a spegner bastò!
Al suolo si chinan gli sguardi,
Ah, la man già l'elsa lasciò!
Ah, al suolo d'entrambi
Si chinan gli sguardi,
La mano delle spade
già l'elsa lasciò!...
A spegner dell'ira la fiamma, 
O codardi, la tremula voce
Di un vecchio bastò!

CONTADINI
D'un vecchio la voce ascoltate!
Del giovane sangue lo sdegno frenate!
Il ciglio bagnato è di pianto
Il cuore con te palpitò.
Si, o padre,
Ogni cuore con te palpitò
Il cielo un soave
mestissimo incanto
D'un padre alla voce
Che implora donò!
O vecchio, ogni ciglio
Bagnato è di pianto...
Io sdegno frenate, olà!

EDGAR
(riprendendo per mano Tigrana
in atto di condurla seco)
Or dunque, addio!

FRANK
(brandendo il pugnale e
sbarrando loro nuovamente il passo)
No... Tu non passerai!

EDGAR
(volgendosi a Gualtiero e
sguainando anch'egli, indicando Frank)
Egli lo vuole!

GUALTIERO
(cercando di frenarli)
Frank!

FIDELIA
(cercando di frenarli)
Edgar!

EDGAR, FRANK
Parli il pugnale!

(si battono)

FIDELIA
Edgar!

GUALTIERO
Olà!

CORO
Terror! Olà!

FIDELIA
Fratello!
Ferma, Edgar! Fratello!

GUALTIERO
Figlio!
Cessate!
Cessate! Olà!

TIGRANA
(come aizzando Edgar)
Su!... Ferisci!
Su!... Ferisci!
Incalza!... Incalza!
Ferisci! Ferisci!
Su!... Ferisci!
Incalza! Su! Su!

CONTADINI
Per pietà!
Fermi olà! No! No!
Oh terror! Qual furor!
Qual demonio li spinge?
Giù il pugnale!
Per pietà!
Fermi olà!
Giù il pugnale!
No! No! No! No!

(a Tigrana)

Ah... crudel!... Taci, tu!
Oh! Terror! Terror!
L'armi a lor, su, strappiam!
Ah! Non più, che tardiam?

(il pugnale di Edgar striscia sul petto di Frank)

EDGAR
(a Frank, ritraendosi)
Sei ferito!

FRANK
No!... No!...

TIGRANA
(a Edgar, tirandolo a sè)
Vieni Fuggiam... Ferito egli è. 
Perchè restar?

FRANK
(con ira)
Deve un di noi
Lasciar la vita qui!

(fa per rimettersi in guardia ma vacilla)

GUALTIERO
(lanciandosi su Frank, strappandogli l'arme)
Per Dio, quell'arme a me!...

EDGAR
(a Tigrana, allontanandosi rapidamente con lei)
Partiamo!

FRANK
(facendo come uno sforzo supremo
per seguirla, ma trattenuto)
Abbietta creatura,
Maledizion! Maledizione a te!

TUTTI
(ai due fuggenti)
Maledizion! Maledizion!

(Frank cade fra le braccia di Gualtiero; tutti lo 
circondano; Fidelia accorre a lui, l'incendio 
divampa.)
ACTO PRIMERO

(Aldea cerca de Courtray. A la derecha, delante, la 
casa de Edgar. Cerca de la puerta de la casa un 
banco de piedra; más allá una iglesia y cerca de 
ella un pórtico. A la izquierda, delante, una taberna 
con un emparrado sobre una mesa y bancos; más allá 
un grupo de árboles. Detrás de la iglesia una colina 
cruza toda la escena y finaliza tras el grupo de árboles 
de la izquierda; en medio de la colina un almendro 
en flor y cerca del mismo un sendero que desciende 
hasta la plaza. Al fondo del risueño paisaje, dando 
la sensación de un poco lejanas, algunas azoteas de  
la aldea. Amanecer luminoso. Al alzarse el telón, 
Edgar duerme sentado delante de la taberna. Las 
campanas de la iglesia llaman al Angelus. 
Campesinos y pastores atraviesan la escena 
acudiendo desde diversas  partes; después se alejan 
saludándose, como encaminándose a sus trabajos 
cotidianos)

CAMPESINOS
(Desde lejos)
Como una voz lejana
resonó la campana
y la última estrella
su brillo perdió.

FIDELIA
(a la derecha, desde dentro)
¡Oh, flor de la mañana,
salve, alba serena!
¡Esperanza y regocijo!
¡Himno gentil, flor del nuevo día!
Todo está lleno
de celestial fragancia...

(aparece sobre la colina)

¡Oh flor del año,
salve, alba de abril!

(viendo a Edgar adormecido y llamándolo)

¡Edgar!...

EDGAR
(despertándose)
¿Quién me llama?

(volviéndose y viendo a Fidelia)

¿Eres tú, chiquilla?

FIDELIA
¡Buenos días!

EDGAR
¡Buenos días!...

FIDELIA
Parece que la noche
no te ha dado reposo,
pues el sol te ha sorprendido
vencido aún por el sueño...

EDGAR
Yo no soy tan feliz
como tú lo estás siempre...

FIDELIA
Feliz no estoy
si te veo así.

EDGAR
¡Venga! ¡Te saludo, oh amable Fidelia!...

FIDELIA
Escucha el extraño pensamiento
que tuve cuando me desperté:

"Puesto que el almendro ya se adornó
con sus primeras flores,
si hoy encuentro
a Edgar en mi camino,
le cortaré un ramo
y se lo arrojaré...
¡Así quiero darle
los buenos días!"

(corta una ramita del almendro; después 
desciende hacia el proscenio, besa la
flor y se la lanza a Edgar )

¡Aquí está!

EDGAR
(recibiendo la ramita)
¡Gracias!

FIDELIA
(después de haber mirado hacia la derecha,
como si hubiese visto acercarse a alguien,
sale a prisa hacia el fondo, a la izquierda)
¡Adiós!...

EDGAR
(corriendo tras ella)
¡Espera!

CAMPESINOS
(desde dentro, más cerca)
¡Oh, flor de la mañana,
salve, alba serena!
¡Oh, flor del año,
salve, alba de abril!

(Tigrana, al concluir el coro, entra en escena
desde la derecha. Tiene un "dembal" ,especie 
de laúd, en bandolera y va hacia el lugar
 por donde ha salido Edgar, como si espiara 
sus pasos; después retrocede hacia la derecha,
como si lo viera volver y se retira al fondo. 
Edgar reaparece desde la izquierda sin ver a
Tigrana y avanza hacia el proscenio sujetando 
con la mano derecha la ramita de almendro, que
contempla con ternura)

TIGRANA
(acercándose, de espaldas a Edgar, riéndose
burlonamente)
¡Ja! ¡Ja! ¡Ja!...

EDGAR
(volviéndose, escondiendo la ramita en el pecho)
¿Tú aquí?...

TIGRANA
(irónica)
¡Qué escena tan tierna
he venido a perturbar!...

(indicando hacia la izquierda)

Hice huir a la palomita...
No pensaba que a ti te gustara
la miel del amor bucólico...

EDGAR
(con desprecio, yéndose a sentar pensativo
a la puerta de su casa)
¡Vete!... ¡Déjame!...

(El órgano da comienzo a una plegaria. Mujeres,
viejos y niños, que llegan poco a poco desde 
diversas partes, acuden a la iglesia y entran 
durante toda la escena siguiente. También 
Gualtiero, que llega desde la loma a la derecha 
con algunos viejos, desciende con ellos y con 
ellos entra en la iglesia)

TIGRANA
(acercándose a Edgar
con gesto de menosprecio y de tentación)
Hubo un tiempo en que soñabas
con un amor de besos ardientes, 
no con un amor platónico.
Era un deseo febril
de orgía y juego.

(acercándose más)

Era un deseo febril
de orgía y juego...

EDGAR
(como resistiendo, pero agitado, levantándose)
¡Calla, demonio!... ¡Calla!

TIGRANA
Era un deseo febril
de vicio y oro...

EDGAR
¡Demonio! ¡Demonio!... ¡Calla!

TIGRANA
(con ironía creciente)
¡Fueron sueños vanos, Edgar!
Sueños fugaces del que nace...
para orar y callar.
También tú deberías entrar en la iglesia,
¡tus pensamientos no tienen el vuelo del águila!

EDGAR
(cada vez más agitado, después, como 
rebelándose, entra bruscamente en la casa)
¡Ah! ¡Calla, demonio!... ¡Calla!

(Tigrana mira hacia la casa de Edgar y rompe
 a reír; después se va y cuando llega junto a 
la taberna, Frank, llegando desde un pasadizo 
contiguo, se interpone)

FRANK
(Cortándole el paso a Tigrana)
¿Dónde fuiste anoche?

TIGRANA
(como intentándolo evitar)
¡A ti qué te importa!

FRANK
(con pasión)
Ayer te estuve esperando...

TIGRANA
(con desprecio)
¡Y yo no fui!

FRANK
(con ira)
¡Tigrana!...

TIGRANA
(con arrogancia)
¡Lárgate!...
¡No te tengo miedo!
Tu amor me aburre...
¡Me aburre tu amor!

FRANK
(con tono desgarrado)
¡Quién me hubiera dicho
que tú provocarías
la angustia más cruel de mi vida!

TIGRANA
(sarcástica)
¡Tu madre debería haber consultado tu horóscopo 
a los moros nómadas que, 
hace ahora quince años,
me abandonaron aquí siendo niña!

FRANK
Hija de todos...
Creciste entre nosotros...
¡Ay! ¡En nuestro seno
la víbora avivamos!

TIGRANA
(sarcástica)
Si tanto te preocupas
de tu buen nombre,
deberías cuidarte
de que no te vean conmigo.

(Frank, entretanto, se ha dejado caer y se encuentra
sentado con el rostro entre las manos, sollozando,
como quebrado por la pasión. Tigrana 
encogiéndose de hombros, con gesto displicente, se 
echa a reír y entra en la taberna. Frank se levanta)

FRANK
Este amor, es mi vergüenza,
quisiera despreciarlo y olvidarlo,
pero mis sentidos son presa
de un horrible encantamiento.
Mil veces juré al cielo
alejarme de ella...
¡Y a ella volví!
¡Alejarme de ella!
¡Y a ella volví!
Ella se ríe de mi llanto,
y yo, miserable, con el corazón roto,
a sus pies quedo postrado,
a sus pies quedo postrado...
¡Sólo con ella sueño y a ella deseo!
¡Ah, qué infortunio!
¡La amo! ¡La amo!

(se aleja con un gesto de desesperación)

(Apenas ha salido Frank, llegan de diversas 
partes, con mayor premura y más numerosos 
que antes, grupos de campesinos y campesinas. 
Al no encontrar ya sitio en la iglesia, se 
arrodillan fuera, debajo del pórtico. El órgano 
vuelve a sonar. El coro comienza la plegaria. 
Tigrana, durante esta plegaria, sale de 
la taberna, mirando alrededor como si temiera 
encontrarse nuevamente con Frank. No viéndolo, 
se sienta con una actitud insolente y 
desvergonzada sobre la mesa)

CAMPESINOS
(saliendo en procesión de la iglesia y avanzando
con mucho entusiasmo)
Dios sólo bendice
a los humildes aquí abajo.
Sólo puede vivir feliz
quien busca la virtud...
¡Ave, Señor! ¡Ave, Señor!
No te pedimos
gloria y riquezas,
sino paz y amor.
¡Ave, Señor! ¡Ave!

TIGRANA
(acompañándolos con el dembal)
¡Me has destrozado el corazón!...
¡Me muero!
¿Qué te hecho, cruel?
Los balidos del cordero en la agonía
atraen al buitre.
¡Ten compasión del corderito,
ten compasión! ¡Ja! ¡Ja! ¡Ja!

CAMPESINOS
(a Tigrana, con indignación)
¡Deja tu canto infame!

TIGRANA
(arrogante)
¡Largaos!... 

CAMPESINOS
(avanzando amenazantes)
¡Vete de aquí!
¡Vete lejos de aquí!

TIGRANA
Lo que para vosotros es oración,
¡para mí es canción!
¡Quiero cantar, quiero gorjear!
¡Quien no quiera escuchar,
que vuelva a la iglesia a orar!

CAMPESINOS
¡Vete, desgraciada!
¡Aléjate, víbora!
¡Desgraciada!
¡Vete, excomulgada!
¡Vete, mala pécora!
¡Aléjate! ¡Aléjate!
¡Víbora! ¡Víbora, aléjate!
¡No queremos canciones
que transmiten afrentas!
Nada de gorjeos, nada de cantar donde, 
inclinados ante el altar,
venimos a rezar.
¡Vete! ¡Fuera! ¡Fuera!

TIGRANA
¡Vuestra ira o vuestro perdón
por igual despreciaré!
Cantaré esa canción
que aborrecéis.
¡Quiero cantar! ¡Quiero gorjear!
¡Quien no quiera escuchar
que vuelva a la iglesia a orar!

CAMPESINOS
¡Mala pécora! ¡Fuera de aquí! ¡Vete!
¡Lárgate! ¡Fuera! ¡Fuera!
¡Aléjate, miserable, mala pécora!
¡Vete! ¡Vete! ¡Vete!
¡Fuera de aquí!
¡Símbolo de toda bajeza!
¿Por qué la suerte torva
te trajo aquí, bella y fatal?
¡La sola fascinación de tu sonrisa
basta para atraer la desgracia y la muerte!...
¡Piedad o perdón no puedes esperar!
¡De nosotros perdón no puedes esperar!

(El coro se aproxima amenazante sobre Tigrana,
que retrocede hacia la casa de Edgar.
Viéndose perdida, con un movimiento de
desesperación coge la aldaba y llama)

EDGAR
(apareciendo en la puerta de su casa)
¿Qué pasa?

CAMPESINOS 
(a Edgar, señalando a Tigrana)
Ella osaba mofarse con sus cantos 
de nuestros rezos...

(a Tigrana, con ímpetu)

¡Vete! ¡Vete! ¡Vete!...

EDGAR
(anteponiéndose a los campesinos)
¡Atrás, turba idiota!

CAMPESINOS
(con estupor, a Edgar)
¿Tú la defiendes?... ¿La defiendes?

EDGAR
(tocando el mango del puñal y amenaza a los
campesinos)
Si no volvéis a las pías cantinelas,
el filo de este puñal
presto os lo haré probar.
Y ahora os dejo,
estúpida grey,
para no volver jamás.

(exaltándose)

Maldito techo paterno.
Sobre ti, dentro de poco,
se abatirá rugiente el fuego,
prendido por mi mano.

(entra en la casa e inmediatamente comienzan
a salir de ella centellas y humo)

CAMPESINOS
¡Horror!

(Algunos entran en la casa de Edgar como para
extinguir el incendio, pero, poco después, vuelven
a escena empujados por Edgar, que aparece en la 
puerta con una tea encendido en la mano)

CAMPESINOS
¡Infortunio!...
¡Al fuego! ¡Al fuego!

EDGAR
¡Fuera de aquí!...
¡Que nadie ose traspasar este umbral!
¡Que nadie pretenda plantarme cara!
Esta es mi casa... ¡y en el fuego arderá!

(arroja la tea a la casa. Con arrebato, abrazando
a Tigrana)

¡Tigrana, ven!
¡Que también nos inflame
de nueva vida la voluptuosidad!

(Edgar coge a Tigrana de la mano y se encamina
con ella hacia el fondo a la izquierda. Los presentes
les abren paso horrorizados. Aparece Frank y les 
corta el paso)

FRANK
(a Edgar)
¡Detente!

TODOS
¡Frank!

EDGAR
(a Frank)
¡Apártate de mi camino!

FRANK
(señalando a Tigrana)
¡Ella no debe irse contigo!

EDGAR
(con desprecio)
¡Tus palabras me hacen reír!

FRANK
(tocando el mango del puñal y avanzando
hacia el proscenio a la izquierda)
¡Este puñal te enseñará!

EDGAR
(yendo hacia el proscenio a la derecha
y haciendo ademán de coger el puñal)
¡Muy bien!

(En el momento en que Edgar y Frank van
a sacar los puñales, Fidelia y Gualtiero 
salen de la Iglesia)

GUALTIERO
(corriendo hacia Frank)
¡Hijo mío!

FIDELIA
(corriendo hacia Edgar)
¡Edgar!

GUALTIERO
¡Dejad las armas! 
¡Escuchad las palabras de un viejo! 
¡Frenad la cólera 
de la sangre!

TODOS
¡Dejad las armas!

EDGAR
La voz temblorosa
de un viejo que reza...
¡Qué tristes recuerdos
despierta en mi pecho!
¡Oh, terrible momento
de mi vida,
no quiero mancharme
con nuevos delitos!

FIDELIA
En la sangre de ambos
cual veloz nubarrón
el ciego delirio
de furia estalló.
Mas, de golpe, la locura
de este impulso atroz
se vio derrotada
por la voz de un viejo.

GUALTIERO
¡Frenad la cólera
de vuestra sangre joven!
¡Escuchad las palabras
y los consejos de un viejo!
¡Basta! ¡Basta!
¡Escuchad las palabras de un viejo!
La mano os coloca,
al blandir el puñal,
ante el torvo consejo
de un ciego delirio.
¡Ah, no hagáis morir,
oh hijo, hermanos, a un padre, a un anciano
en la vergüenza y el llanto!
¡No lo hagáis morir!
¡Aplacad la cólera!

FRANK
De un padre la voz
me suplica en vano,
¡no puedo aplacar
el fuego de mi cólera!
¡Qué antiguo hechizo,
qué turbio encanto,
qué antiguo hechizo 
atrapó mi corazón!
¡Tigrana, fue tu mirada,
la que lo apresó!
De un padre la voz...

TIGRANA
(mirando irónica a Frank y a Edgar)
Bastó la voz de un viejo
para apaciguar la ira,
ya las miradas apuntan al suelo.
¡Ah, las manos sueltan el puñal!
¡Ah, las miradas de ambos
apuntan al suelo
y las manos soltaron
los mangos de los puñales!
Para aplacar el fuego de la ira,
¡oh, cobardes! 
bastaron las palabras de un viejo.

CAMPESINOS
¡Escuchad la voz de un viejo
y aplacad la ira de la sangre joven!
Los ojos están bañados en lágrimas.
El corazón palpitó contigo.
¡Sí, oh padre,
todos los corazones palpitaron contigo!
El cielo otorgó
a la voz de un padre que implora 
un encanto
tristísimo y conmovedor.
¡Oh, viejo, todos los ojos
están bañados en lágrimas!
¡Aplacad la furia! ¡Basta ya!

EDGAR
(volviendo a coger a Tigrana de la mano con 
ademán de llevársela con él)
Entonces, ¡adiós!

FRANK
(desenvainando el puñal e interponiéndose
nuevamente en su camino)
No... ¡Tú no pasarás!

EDGAR
(Volviéndose a Gualtiero y desenvainando
también él, señalando a Frank)
¡Es su deseo!

GUALTIERO
(intentando detenerlos)
¡Frank!

FIDELIA
(intentando detenerlos)
¡Edgar!

EDGAR, FRANK
¡Que hable el puñal!

(luchan)

FIDELIA
¡Edgar!

GUALTIERO
¡Basta!

CORO
¡Horror! ¡Basta!

FIDELIA
¡Hermano!
¡Basta, Edgar! ¡Hermano!

GUALTIERO
¡Hijo!
¡Basta!
¡Basta ya!

TIGRANA
(animando a Edgar)
¡Venga! ¡Clávaselo!
¡Venga! ¡Clávaselo!
¡Persíguelo! ¡Persíguelo!
¡Clávaselo! ¡Clávaselo!
¡Venga! ¡Clávaselo!
¡Persíguelo! ¡Venga! ¡Venga!

CAMPESINOS
¡Por piedad!
¡Detente! ¡No! ¡No!
¡Oh, terror! ¡Qué furor!
¿Qué demonio lo empuja?
¡Abajo el puñal!
¡Por piedad!
¡Basta ya!
¡Abajo el puñal!
¡No! ¡No! ¡No! ¡No!

(a Tigrana)

¡Ah! ¡Cruel! ¡Cállate!
¡Oh! ¡Horror! ¡Horror!
¡Venga, quitémosles las armas!
¡Ah! ¿A qué esperamos?

(el puñal de Edgar rasguña el pecho de Frank)

EDGAR
(a Frank, apartándose)
¿Estás herido?

FRANK
¡No! ¡No!

TIGRANA
(a Edgar, tirando de él)
¡Ven! ¡Huyamos! ¡Está herido! 
¿Por qué quedarnos?

FRANK
(con ira)
Uno de nosotros
debe dejarse aquí la vida...

(hace por ponerse en guardia, pero vacila)

GUALTIERO
(precipitándose sobre Frank, arrancándole el arma)
¡Dios mío, dame ese arma!

EDGAR
(A Tigrana, alejándose rápidamente con ella)
¡Vámonos!

FRANK
(Haciendo un esfuerzo supremo para seguirla,
pero lo retienen)
¡Abyecta criatura!
¡Maldición! ¡Maldita seas!

TODOS
(a los dos que huyen)
¡Maldición! ¡Maldición!

(Frank cae entre los brazos de Gualtiero, todos los 
rodean; Fidelia corre hacia él, el incendio
 se aviva)

Acto II