LE VILLI

 

Personajes

ANA

GUILLERMO WOLF

ROBERTO

NARRADOR

Hija de Guillermo

Guarda forestal

Joven heredero, enamorado de Ana

Narrador 

Soprano

Bajo

Tenor

Tenor

La acción se desarrolla en la Selva Negra, Alemania, en época no determinada.

 

ATTO PRIMO

(Spianata nel bosco.  
A destra, sul dinanzi, una casa modesta, 
quella di Guglielmo. In fondo, a sinistra, 
un sentiero che si perde nel folto salendo 
una rupe. Da questa ad un'altra rupe un 
ponticello. - È primavera. - Alberi in fiore.  
Festoni di fiori pendenti da ogni parte.
La scena è pavesata a festa. Mensa presso 
la casa, con bottiglie, bicchieri, cibarie, ecc. 
Suonatori presso la mensa. Su una seggiola, 
presso la casa, la valigia di Roberto. )

(Guglielmo, Anna, Roberto, seduti 
a capotavola. Coro di Montanare e 
Montanari. - Suonatori. Roberto è 
in abito da viaggio.)
 
MONTANARI
Evviva! Evviva! Evviva!
Evviva i fidanzati!
Evviva il babbo Guglielmo!

ANNA, GUGLIELMO e ROBERTO
Grazie... Grazie. 

(Anna e Roberto si allontanano dal fondo 
dandosi il braccio. Guglielmo resta a mensa 
a trincare con qualche vecchio. 
Il Coro dei Montanari e delle 
Montanare viene verso il proscenio) 

MONTANARI, MONTANARE
(come chiacchierando fra loro) 
Dalla vecchia di Magonza
Roberto ereditò!
Era avara la mattina...
I tesori accumulati
son molti davver!
Dunque povero stasera 
Roberto partirà...
E a sposar la fidanzata 
Ei ricco tornerà
Evviva! Evviva! Evviva!
Evviva i fidanzati!

(Si odono i preludi di un valzer. - Danze)

Gira!...gira!...gira!...
Balza!... gira!...balza!...
La musica freme e delira,
La danza sospinge ed incalza.
Gira! Balza!
Balza! Gira!
Oh, volano rapide l'ore
Se il piede alla danza è leggier!
Il ballo è il rival dell'amore  
E il cuore fa batter davver!
Gira!...gira!...gira!...
Balza!... gira!...balza!...

ALCUNI
(a Guglielmo) 
Ohe... Babbo Guglielmo!...  
Venite voi pure a danzar.

GUGLIELMO
Ebben, perchè no ?... Poffar mio!
Son vecchio, ma in gambe so star!

(Va a prendere una ragazza e la invita a 
ballare con galanteria.)

MONTANARI
Gira!...gira!...gira!...
Balza!... gira!...balza!...

(Il vecchio Guglielmo, 
ballando fra gli applausi e le risa, esce colla 
danzatrice per la destra, dietro la casa. Poco a 
poco tutti lo seguitano. La scena rimane vuota per 
un momento, poi Anna rientra sola dal fondo) 

ANNA
(con un mazzolino di Nontiscordardimé) 
Se come voi piccina io fossi, 
o vaghi fior, sempre, sempre 
vicina potrei stare al mio amor.
Allor dirgli potrei:
" Io penso sempre a te! "
Ripeter gli vorrei: 
" Non ti scordar di me! "
Voi, di me più felici,
Lo seguirete, o fior;
Per valli e per pendici 
Seguirete il mio amor...
Ah, se il nome che avete
Menzognero non è,
Al mio amor ripetete:
" Non ti scordar di me! "

(Va a mettere il mazzolino nella 
valigia di Roberto. Entra Roberto)

ROBERTO
(vedendo l'atto di Anna e avvicinandosele 
sorridendo) 
Ah!... Ah!... T'ho colta!...

ANNA
Tu!...

ROBERTO
(prendendo dalla valigia il mazzolino 
lo bacia, poi lo ripone) 
Grazie, Anna mia...
Ma un più gentil ricordo 
Io chiederti vorrei...

ANNA
Quale?...

ROBERTO
Un sorriso...

(Anna scuote mestamente la testa)

Non esser, Anna mia, mesta sì tanto; 
Passeran pochi giorni e tornerò. 

ANNA
Io tento invan di trattenere il pianto...
Ho una tristezza che vincer non so...
Foschi presagi mi turban la mente...
Mi par ch'io non ti debba più veder...

ROBERTO
Anna!...

ANNA
Stanotte sognai 
che morente t'attendevo...

ROBERTO
Suvvia!... Quali pensier !
Pensa invece ai dì lieti 
che il destino ci promette, 
benigno al nostro amor!...

ANNA
Ma... m'ami tu davver?...

ROBERTO
Mio cherubino,
Perchè dell'amor mio dubiti ancor?
Tu dell'infanzia mia
I giuochi dividesti e le carezze;
Da te soave e pia
Imparai della vita le dolcezze;
Ero povero, e tu l'affetto mio
Più d'ogni ricco volesti pregiar...
Ah... dubita di Dio...
Ma no, dell'amor mio non dubitar !
Io t'amo!... Io t'amo!

ANNA
Dolci e soavi accenti,
Deh vi scolpite nel mio mesto cor,
E nei foschi momenti
Dell'attesa alleviate il mio dolore!
Dolci e soavi accenti, il labbro mio 
Oh quante volte vi dee mormorar: 
"Ah, dubita di Dio...
"Ma no, dell'amor mio non dubitar !
"Io t'amo!... Io t'amo! "

(S'ode la campana dell'Angelus. Il montanari
rientrano con Guglielmo) 

MONTANARI
Presto!... Presto!... In viaggio!
È l'ora di partir!

ALCUNI MONTANARI
Pria che il giocondo raggio
Del sole abbia a svanir si parta!...

ROBERTO
(ad Anna)
Anna, coraggio !

ANNA
Io mi sento morir!

ALCUNI MONTANARI
(a Roberto)
Della foresta al limite
Noi verremo con te...

ROBERTO 
(a Guglielmo)
Padre mio, benediteci!...

GUGLIELMO
Tutti qui intorno, intorno a me...

(Anna e Roberto s'inginocchiano 
ai piedi di Guglielmo; tutti li imitano)

Angiol di Dio, che l'ali
Rivolgi al ciel stasera,
Reca questa preghiera 
Al trono del Signor:
" Sia propizio il cammino
"Ad ogni pellegrino;
"Sorridano ai mortali
"I bei sogni d'amor! "

TUTTI 
Angiol di Dio, che l'ali
Rivolgi al ciel stasera, 
Reca questa preghiera
Al trono del Signor
"Sia propizio il cammino
"Ad ogni pellegrino;
"Sorridano ai mortali
"I bei sogni d'amor! "

(Finita la preghiera, Guglielmo abbraccia 
Roberto, poi Roberto abbraccia Anna e 
saluta i Montanari e le Montanare 
stringendo loro la mano) 

ROBERTO
Padre... Anna... Addio!...

GUGLIELMO, ANNA, 
MONTANARI e MONTANARE
Addio, Roberto!

(Roberto con alcuni amici si avvia; 
giunti sul ponticello ultimo saluto) 

TUTTI
Addio!

(Cala la tela) 


INTERMEZZO


Prima parte: L'Abbandono

IL NARRATORE
Di quei giorni a Magonza una sirena
I vecchi e i giovinetti affascinava.
Ella trasse Roberto all'orgia oscena 
E l'affetto per Anna ei vi obliava. 
Intanto, afflitta da ineffabil pena,
La fanciulla tradita lo aspettava. 
Ma invan l'attese... Ed al cader del verno 
Ella chiudeva gli occhi al sonno eterno.

(Si vede, dietro un velo, passare il corteggio 
funebre di Anna che, uscendo dalla casa
 di Guglielmo, attraversa la scena) 

CORO DI DONNE
Come un giglio reciso
Nel feretro ella giace!
Raggio di luna è i1 pallor del suo viso...
O pura virgo, requiesce in pace!...

Seconda parte: La Tregenda

IL NARRATORE
V'è nella Selva Nera una leggenda
Che delle Villi la leggenda è detta
E ai spergiuri d'amor suona tremenda.
Se muor d'amore qualche giovinetta
Nella selva ogni notte la tregenda
Viene a danzare, e il traditor vi aspetta;
Poi, se l'incontra, con lui danza e ride
E, colla foga del danzar, l'uccide.
Or per Roberto venne un triste giorno.
Dalla sirena in cenci abbandonato
Egli alla Selva pensò far ritorno,
E questa notte appunto ei v'è tornato.
Già nel bosco s'avanza; intorno, intorno
Riddan le Villi nell'aer gelato...
Ei, tremando di freddo e di paura,
È già nel mezzo della Selva oscura.

(Durante la Seconda Parte si scorge lo stesso 
paesaggio dell'atto primo, ma è il verno; 
è notte; gli alberi, sfrondati e stecchiti, 
sono sovraccarichi di neve; il cielo è sereno 
e stellato; la luna illumina il tetro paesaggio. 
Le Villi vengono a danzare, precedute da 
fuochi fatui che guizzano da ogni parte 
e percorrono la scena) 


ATTO SECONDO


(Guglielmo siede sulla porta di casa 
in atto di dolore profondo) 

GUGLIELMO
No, possibil non è che invendicata
Resti la colpa sua. 
Vivea beata e tranquilla 
al mio fianco la mia dolce figliola,
Ed egli venne... e, colla sua parola,
D'amor le smanie in lei destò...

(alzandosi con impeto)

Chi, dunque,
O scellerato, l'amor tuo ti chiese?
Quali orribili offese
T'abbiam mai fatto noi
Per uccider quell'angelo,
E agli estremi miei giorni
Serbar cotanta angoscia?
No, possibil non è che invendicata
Resti colpa sì grande!
Anima santa della figlia mia,
Se la leggenda delle Villi è vera,
Deh non esser con lui, qual fosti, pia...
Ma qui l'attendi al cader della sera...
S'io potessi saperti vendicata
Lieto saluterei l'ultimo dì...
Ah, perdona, o Signor, l'idea spietata
Che dal mio cor, che sanguina, fuggì...


(rientra nella casa)

LE VILLI
(interno)
Ei giunge! 
Anna!... Anna!... Anna!...
Di morte alla condanna,
Alla vendetta - che qui l'aspetta,
Ei viene il traditor
Eccolo... Ei s'avvicina...
Su... Dannato... Cammina!...

(Roberto appare sul ponticello)

ROBERTO
(fra sé) 
Ecco la casa... 
Dio, che orrenda notte!
Strane voci m'inseguono... 
Le Villi...Evvia!... 
Son fole

(scende)

No, delle Villi - me non perseguita
La vendetta fatal!
Tu sol m'insegui, - rimorso!... 
Vipera infernal!
Tu sol m'insegui, - rimorso!... 
Vipera dal veleno infernal!
Torna ai felici dì
Dolente il mio pensier...
Ridean del maggio i fior,
Fioria per me l'amor...
Or tutto si coprì
Di lugubre mister
Ed io non ho nel cuor
Che tristezza e terror!
Forse ella vive!...

(guarda verso la casa, poi va verso 
di essa come avesse presa una decisione)

Bussiam!

(fa per bussare, ma indietreggia come 
se una forza ignota glielo impedisse)

Qual brivido Mi colse!... 
Invan Di quella soglia 
tentai sul limite levar la man!

CORO DI VILLI
(interno) 
Su... Dannato, cammina!

ROBERTO
(con spavento) 
Pur d'intendere parmi
Davvero un canto funebre 

(si inginocchia, come estenuato, per pregare)

O sommo Iddio! Del mio cammino, 
Del mio destino, questa è la meta...
Fa che il perdono  la renda lieta... 
Un solo istante... 
E poi morrò!

CORO DI VILLI
(interno)
Su!... Cammina!... Cammina!...

ROBERTO
(balzando in piedi) 
Pregar non posso!... 
Ah, maledetto il dì
Che andai lontan di qui!...
E maledetta sia la tua bellezza,
O cortigiana vil...
Per te, quaggiù, sofferse ogni amarezza
L'angiolo più gentil
Tu corrompesti la mia Giovinezza
Ad un verme simìl!
Maledetta in eterno! Maledetta!

CORO DI VILLI
Cammina! Cammina! Cammina!

VOCE DI ANNA
(interna) 
Roberto!...

ROBERTO
Ciel!

ANNA 
(Appare sul ponticello)
Roberto!

ROBERTO
La sua voce!

(volgendosi, scorgendo Anna e 
andando verso di lei)

Dunque spento non sei, dolce amor mio!

ANNA
Io non son più l'amor...
Son la vendetta!

ROBERTO
(cade affranto su un sasso
Gran Dio!... Gran Dio!...

ANNA
(scende verso di lui)
Ricordi quel che dicevi 
nel mese dei fiori?
Tu dell'infanzia mia
I giuochi dividesti e le carezze...
Da te soave e pia
Imparai della vita le dolcezze...
Ero povero... E tu l'affetto mio
Più d'un ricco volesti pregiar...
Ah, dubita di Dio,
Ma no, dell'amor mio, non dubitar
Io t'amo!... Io t'amo!...
Io t'amai... Tu mi tradisti...
Io ti attesi... e non venisti...
Ma è tremendo dolore
In silenzio soffrir!
Senza speranza in cuore
Mi facesti morir...

ROBERTO
La scordai, l'ho tradita,
e per me perdé la vita.
Ah! È tremendo il dolore
che mi tocca soffrir!
Col rimorso nel cuore
io mi sento morir!

(Roberto va verso Anna come spinto 
da una forza ignota; poi fa per vincere 
il fascino che lo investe, ma non può, 
e si slancia verso di lei; Anna, avanzandosi, 
stende le braccia e lo attira a sè. Intanto 
Le Villi accorrono, circondano Roberto ed Anna 
e li trascinano, danzando vertiginosamente, 
fuori di scena)
 
SPIRITI
(internamente)
Qui noi t'aspettiamo traditor... 
Da noi non attender pietà!

SPIRITI, VILLI
Chi in vita fu sordo all'amor 
In morte perdono non ha...
Traditor! T'aspettiam!
Gira! Balza!... Gira! Balza !

(Roberto accorrendo ansimante, 
coi capelli irti, va a bussare alla casa 
di Guglielmo; poi, scorgendo le Villi, 
che l'inseguono venendo dalla destra,
 fa per fuggire dalla parte opposta;
ma Anna appare dalla sinistra, gli 
sbarra il passo, lo riafferra e lo 
travolge nuovamente in una ridda, 
fra le Villi che sopraggiungono) 

ROBERTO 
(sfinito, cadendole ai piedi)
Anna... Pietà!...

(muore)

ANNA
(disparendo)
Sei mio!

SPIRITI, VILLI
(eseguendo Anna)
Osanna!... Osanna!... Osanna!...

GUGLIELMO
(uscendo e vedendo il cadavere di Roberto)
È giusto Iddio!...

FINE DELL'OPERA



ACTO PRIMERO

(Claro en el bosque.
A la derecha, delante, una casa modesta,
la de Guillermo. Al fondo, a la izquierda,
un sendero que se pierde junto a un peñasco 
en la espesura del bosque. Este y otro peñasco 
se hallan unidos por un puentecillo. Es primavera.
Guirnaldas de flores cuelgan por todas partes.
La escena está engalanada para una fiesta. Hay una
mesa junto a la casa, con botellas, vasos, comida,
etc. Músicos junto a la mesa. En una silla, cerca 
de la casa, la maleta de Roberto.)

(Guillermo, Ana y Roberto se encuentran
sentados en la cabecera de la mesa. Coro de
montañeses y montañesas. Músicos. Roberto con
traje de viaje)

MONTAÑESES
¡Viva! ¡Viva! ¡Viva!
¡Vivan los novios!
¡Viva papá Guillermo!

ANA, GUILLERMO y ROBERTO
¡Gracias!... ¡Gracias!...

(Ana y Roberto se alejan hacia el fondo
cogidos del brazo. Guillermo se queda en la
mesa para charlar con algún viejo.
El coro de montañeses y montañesas
se acercan hacia el proscenio)

MONTAÑESES, MONTAÑESAS
(como si charlaran entre ellos)
¡Roberto es el heredero
de la vieja Maguncia!
Era avara la madrina...
¡Son muchos en verdad
los tesoros acumulados!
Por eso pobre esta noche
Roberto partirá...
pero rico volverá
para casarse con su novia.
¡Viva! ¡Viva! ¡Viva!
¡Vivan los novios!

(Se oye el preludio de un vals. Baile)

¡Gira!...¡Gira!... ¡Gira!...
¡Brinca!... ¡gira!... ¡brinca!...
La música bulle y delira,
la danza alienta y apremia.
¡Gira!.. ¡Brinca!
¡Brinca!... ¡Gira!
¡Oh, vuelan rápidas las horas
si bailamos con el pie ligero!
El baile es rival del amor...
Hace que palpiten los corazones
¡Gira!... ¡Gira!... ¡gira!..
¡Brinca!... ¡gira!... ¡brinca!...

ALGUNOS
(a Guillermo)
¡Eh!.. ¡Papá Guillermo!.. 
¡Venga usted también a bailar!

GUILLERMO
Muy bien, ¿por qué no? ¡Vaya que sí!
¡Soy viejo, pero sé mover las piernas!

(Va a buscar a una chica y la invita
a bailar con galantería)

MONTAÑESES
¡Gira!... ¡Gira!... ¡gira!..
¡Brinca!... ¡gira!... ¡brinca!...

(El viejo Guillermo, bailando, entre aplausos y
 risas, sale con la bailarina por la derecha, por 
detrás de la casa. Todos los siguen poco a poco. 
La escena queda vacía durante un momento. 
Después reaparece Ana sola por el fondo)

ANA
(con un ramo de nomeolvides)
Si fuese pequeña como vosotras,
oh hermosas flores, siempre, siempre
podría estar cerca de mi amor.
Entonces me gustaría decirle:
"¡Siempre estoy pensando en ti!"
Podría repetirle:
"¡No te olvides de mí!"
Vosotras, más dichosas que yo,
lo seguiréis, oh flores;
por valles y laderas
seguiréis a mi amor..
Ah, si el nombre que tenéis
no es engañoso,
repetidle a mi amor:
"¡No te olvides de mí!"

(Va a colocar el ramito en la
maleta de Roberto. Entra Roberto)

ROBERTO
(viendo lo que está haciendo Ana y acercándose
a ella sonriendo)
¡Ah! ¡Ah, te he pillado!

ANA
¡Tú!

ROBERTO
(cogiendo el ramito de la maleta,
lo besa y después vuelve a dejarlo donde estaba)
Gracias, querida Ana.
Pero me gustaría pedirte
un recuerdo más dulce...

ANA
¿Cuál?...

ROBERTO
Una sonrisa...

(Ana sacude tristemente la cabeza)

No estés tan triste, querida Ana;
en unos pocos días estaré de vuelta.

ANA
En vano intento contener las lágrimas...
Tengo una tristeza que no logro vencer...
Oscuros presagios me turban la mente.
Me parece que no debería volver a verte.

ROBERTO
¡Ana!...

ANA
Esta noche he soñado
que, moribunda, te esperaba...

ROBERTO
¡Venga! ¡Vaya idea!
Piensa mejor en los días felices 
que el destino nos promete,
benévolo con nuestro amor.

ANA
Pero... ¿tú me amas de verdad?...

ROBERTO
Ángel mío, ¿por qué
sigues dudando de mi amor?
Tú has compartido
las alegrías y las caricias de mi infancia;
de ti, dulce y piadosa, aprendí
la dulzura de la vida;
era pobre y quisiste apreciar más
mi afecto que el de cualquier rico.
¡Ah! Duda de Dios...
¡Pero no dudes de mi amor!
¡Te amo! ... ¡Te amo!

ANA
Dulces y suaves palabras, ¡ay!
Grabaos en mi corazón afligido,
y en los momentos sombríos de la espera,
¡aliviad mi dolor!
Dulces y suaves palabras,
¡cuántas veces os susurrarán mis labios!
" ¡Ah! Duda de Dios...
¡pero no de mi amor!
¡te amo!...¡te amo!"

(Se oye la campana del Ángelus. Los montañeses
reaparecen con Guillermo)

MONTAÑESES
¡Rápido!... ¡Rápido! ¡Ponte ya en camino!
¡Es la hora de partir!

ALGUNOS MONTAÑESES
¡Hay que partir antes de que el
jovial rayo de sol se desvanezca!

ROBERTO
(a Ana)
¡Ana, ánimo!

ANA
¡Me siento morir!

ALGUNOS MONTAÑESES
(a Roberto)
Te acompañaremos hasta
la linde del bosque...

ROBERTO
(a Guillermo)
¡Padre mío, bendíganos!

GUILLERMO
Venid todos aquí, a mi alrededor...

(Ana y Roberto se arrodillan
a los pies de Guillermo; todos los imitan)

Ángel de Dios, que, esta noche, 
vuelves tus alas hacia el cielo,
lleva esta plegaria
al trono del Señor...
"Sea propicio el camino
a todo peregrino;
¡Que sonrían a los mortales
los bellos sueños de amor!"

TODOS
Ángel de Dios, que, esta noche, 
vuelves tus alas hacia el cielo,
lleva esta plegaria
al trono del Señor...
"Sea propicio el camino
a todo peregrino;
¡Que sonrían a los mortales
los bellos sueños de amor!"

(Acabada la plegaria, Guillermo abraza a
Roberto, después Roberto abraza a Ana y
saluda a los montañeses y montañesas
dándoles la mano)

ROBERTO
Padre.. Ana... ¡Adiós!

GUILLERMO, ANA,
MONTAÑESES Y MONTAÑESAS
¡Adiós, Roberto!

(Roberto se aleja con algunos amigos;
da un último saludo sobre el puentecillo)

TODOS
¡Adiós!

(Cae el telón)


INTERMEDIO


Primera parte: El abandono

EL NARRADOR
En aquellos días en Maguncia una sirena
hechizaba a jóvenes y a viejos.
Ella atrajo a Roberto a una orgía obscena
y allí olvidó su amor por Ana.
Entretanto, presa de una pena indecible,
la muchacha traicionada lo esperaba.
Pero le esperó en vano... Y al caer el invierno
ella cerró sus ojos en un sueño eterno.

(Se ve pasar, tras un velo, el cortejo fúnebre
de Ana, que atraviesa la escena saliendo
de casa de Guillermo)

CORO DE MUJERES
Como un lirio cortado
yace en su ataúd.
El candor de su rostro es un rayo de luna...
¡Oh virgen pura, descansa en paz!...

Segunda parte: El Aquelarre

EL NARRADOR
Hay en la Selva Negra una leyenda
conocida como la leyenda de las Villis
y que suena terrible a los perjuros del amor.
Si muere de amor una jovencita,
en la selva todas las noches el aquelarre
viene a danzar y espera al traidor.
Después, si lo encuentra, baila y ríe con él
y, con el ardor del baile, lo mata.
Ahora llega un triste día para Roberto.
Abandonado en harapos por la sirena
pensó en volver a la Selva
y justo esta noche ha regresado.
Ya avanza por el bosque, a su alrededor
ríen las Villis en el aire helado.
Él, temblando de frío y de miedo,
está ya en medio de la selva oscura.

(Durante la segunda parte se divisa el mismo
paisaje del acto primero, pero en invierno;
es de noche, los árboles, deshojados y enjutos,
están recubiertos de nieve; el cielo, sereno,
está estrellado; la luna ilumina el lóbrego paisaje.
Las Villis vienen a bailar precedidas de fuegos
fatuos que relampaguean por todas partes y
recorren la escena)


ACTO SEGUNDO


(Guillermo está sentado en la puerta de su
casa con expresión de profundo dolor)

GUILLERMO
¡No!, no es posible
que su falta quede sin vengar.
Vivía feliz y tranquila
a mi lado, mi dulce hijita.
Entonces llegó él y, con sus palabras,
despertó en ella el frenesí del amor....

(Levantándose con ímpetu)

¿Y quién, desgraciado,
quién te pidió tu amor?
¿Qué horribles ofensas
te hemos hecho
para matar a este ángel,
y llevar tanta angustia
al final de mis días?
¡No, no es posible
que quede sin vengar culpa tan grande!
Alma santa de mi hija,
si la leyenda de las Villis es cierta,
¡ay!, no seas, como entonces misericordiosa...
Sino espéralo aquí al caer la tarde.
Si pudiese saberte vengada
feliz saludaría a mi último día.
Ah, perdona, Señor, la idea inhumana
salida de mi corazón ensangrentado.
Perdona, Señor...

(Entra en la casa)

LAS VILLIS
(dentro)
¡Ya llega!
¡Ana! ¡Ana! ¡Ana!
¡A la condena de muerte,
a la venganza, que aquí le espera,
ya llega el traidor!
¡Míralo... ya se acerca!...
¡Vamos...condenado... camina!

(Roberto aparece sobre el puentecillo)

ROBERTO
(para sí)
Aquí está la casa.
¡Dios, que noche tan horrible!
Me siguen voces extrañas... 
Las Villis... ¡vamos ya!
Eso son historias para dar miedo!

(Baja)

¡No, no me persigue la venganza
fatal de las Villis!
¡Sólo me sigues tú, remordimiento!
¡Víbora infernal!
¡Sólo me sigues tú, remordimiento!
¡Víbora del veneno infernal!
Mi pensamiento doloroso
vuelve a los felices días...
Cuando reían las flores de mayo
y el amor florecía para mí...
Ahora todo se ha cubierto
de un lúgubre misterio
y mi corazón sólo alberga
tristeza y terror.
¡Quizás ella viva!...

(Mira hacia la casa, después camina hacia ella
como si hubiera tomado una decisión)

¡Llamemos!

(Va a llamar, pero retrocede como si una
fuerza desconocida se lo impidiese)

¡Qué escalofríos me recorren!
¡En vano intento alzar la mano
en este umbral!

CORO DE VILLIS
(dentro)
¡Vamos! ¡Condenado, camina!

ROBERTO
(aterrorizado)
Me parece escuchar
un lúgubre canto

(Se arrodilla, como extenuado, para rezar)

¡Oh, Dios todopoderoso! De mi camino,
de mi destino, esta es la meta...
Haz que el perdón me de la felicidad
un solo instante.
¡Y después moriré!

CORO DE VILLIS
(dentro)
¡Vamos! ¡Camina!... ¡camina!

ROBERTO
(levantándose de golpe)
¡No puedo rezar!
¡Ah, maldito sea el día,
el día en que me fui lejos de aquí!
¡Maldita sea tu belleza,
oh vil cortesana!...
Por ti, aquí abajo, sufrió amargamente
el ángel más gentil.
¡Tu corrompiste a mi jovencita
y ahora parece un gusano!
¡Maldita seas eternamente! ¡Maldita!

CORO DE VILLIS
¡Camina! ¡Camina! ¡Camina!

VOZ DE ANA
(dentro)
¡Roberto!...

ROBERTO
¡Cielos!...

ANA
(aparece sobre el puentecillo)
¡Roberto!

ROBERTO
¡Su voz! 

(Volviéndose, descubre a Ana
y anda hacia ella)

¡Entonces no está muerta!

ANA
Ya no soy el amor...
¡Soy la venganza!

ROBERTO
(cae abatido sobre una roca)
¡Dios mío!... ¡Dios mío!

ANA
(desciende hacia él)
¿Recuerdas aquello que decías
en el mes de las flores?
"Tú has compartido
las alegrías y las caricias de mi infancia...
De ti, dulce y piadosa, aprendí
la dulzura de la vida;
era pobre y quisiste apreciar más
mi afecto que el de cualquier rico...
¡Ah! Duda de Dios,
¡pero no dudes de mi amor!
¡Te amo!... ¡te amo!..."
Te amé... me traicionaste.
Te esperé... y no viniste.
Pero es un dolor tremendo
sufrir en silencio.
¡Me hiciste morir
sin esperanza en el corazón!...

ROBERTO
La olvidé, la he traicionado,
y por mí perdió la vida.
¡Ah, es tremendo el dolor
que me toca sufrir!
¡Con el remordimiento en el corazón
me siento morir!

(Roberto va hacia Ana como empujado por una
fuerza desconocida. Después intenta superar el
hechizo que lo ha atrapado, pero no puede y se
lanza hacia ella. Ana se adelanta, tiende los 
brazos y lo lleva hacia ella. Entretanto.
acuden las Villis y rodean a Roberto
y a Ana y los arrastran, bailando 
vertiginosamente, fuera de la escena)

ESPÍRITUS
(dentro)
¡Aquí te esperamos, traidor!
¡No esperes compasión de nosotros!

ESPÍRITUS, VILLIS
¡Quien en vida fue sordo al amor
en la muerte no recibe el perdón!...
¡Traidor, te esperamos!
¡Gira! ¡Brinca! ¡Gira! ¡Brinca!

(Roberto acude jadeante, con los pelos de punta,
a la casa de Guillermo para llamar a la
puerta. Después, al ver a las Villis, que lo
persiguen acudiendo desde la derecha,
intenta huir por el lado contrario, pero
Ana aparece por la izquierda, le cierra el paso,
lo agarra otra vez y lo envuelve nuevamente
en medio del corro formado por las
Villis que llegan de improviso)

ROBERTO
(exhausto, cayendo a sus pies)
¡Ana... piedad!...

(Muere)

ANA
(desapareciendo)
¡Eres mío!

ESPÍRITUS, VILLIS
(siguiendo a Ana)
¡Hosanna!... ¡Hosanna!... ¡Hosanna!

GUILLERMO
(saliendo y viendo el cadáver de Roberto)
¡Dios es justo!...

FIN DE LA ÓPERA



Escaneado y adaptado por:
Rafael Torregrosa Sánchez 2002