LA ESCALA DE SEDA

 

Personajes

DORMONT

JULIA

LUCÍA

DORVIL

BLANSAC

GERMÁN

Tutor de Julia

Enamorada de Dorvil

Prima de Julia

Enamorado de Julia

Prometido de Julia

Criado de Dormont

Tenor

Sprano

Mezzosoprano

Tenor

Bajo

Bajo bufo

 

La acción se desarrolla en París a mediados del siglo XIX.

 

ATTO UNICO 

 
(Il teatro rappresenta l'appartamento di Giulia. 
Una porta nel fondo e due gabinetti ai lati. Sul 
davanti, una porta vetrata che conduce ad un 
poggiolo. Dirimpetto, una porta che guida ad 
una stanza. Una tavola coperta da un tappeto, 
una scrivania, sedie)

Scena Prima 

GIULIA
(inquieta)
Va' sciocco, non seccarmi,
qui sola vo' restar.

GERMANO
(con flemma)
Pazienza un pochettino,
lasciatemi parlar.

GIULIA 
Da te non voglio nulla
m'hai tu ben capito?

GERMANO
(con riso sciocco e malizioso)
Capisco che vicina
a prendere marito
avete, o padroncina, 
un po' di convulsione.
Un'ottima lezione 
perciò vi voglio dar.

GIULIA 
(inquietandosi sempre più e passeggiando)
Non voglio sentir niente!

GERMANO
(andandole dietro)
Un savio colla barba...

GIULIA 
Diventi impertinente!

GERMANO 
Ha detto già mill'anni...
Che ognun che si marita
va a caccia di malanni!..
Non vo' che andiate in collera;
saprò poi terminar.

GIULIA 
Che dica, ch'abbia detto
a me non preme un zero.
Non farmi andar in collera,
va' via, non mi seccar. 

(Germane parte.)

GIULIA 
Son pur sola, alfin respiro.
S'allontani il caro oggetto.
Deh corona un dolce affetto
se pur senti amor pietà.

(s'avvia al gabinetto alla destra. Alla voce 
di Lucilla, che sorte, retrocede precipitosamente)

LUCILLA 
Cugina, cugina!

GIULIA 
(fra sè)
Un altro malanno!

LUCILLA 
Vi dice il tutore,
che in sala verghiate.

GIULIA 
Verrò, ma frattanto voi prima n'andate.

(Germano esce correndo)

GERMANO 
Padrona, padrona...

GIULIA 
Qui ancora scioccone!

GERMANO 
Mi manda il padrone...

GIULIA 
Ho inteso, son lesta...

Trio

GIULIA
Ma prima un affare 
Compir vo alla presta. 
Andate voi altri.
Verrò, non capite!
Uscite, finite, 
Mi fate inquietar.

(fra sè)

O cielo quest'alma
Mi fan palpitar.

GERMANO, LUCILLA
Lasciate l'affare
Di poi finirete
Andiamoci insieme
Gran cose saprete.
Via, via colle buone,
non serve gridar.

(fra sè)

Quei detti quel foco
mi fan sospettar.

(partono dalla porta del fondo, 
che vien chiusa da Giulia)

Scena Seconda 

(Giulia chiusa la porta, apre la scrivania 
e ne trae una scala di seta, indi passa al 
gabinetto, e n'esce Dorvil)

GIULIA 
Siamo sicuri. Uscite;
caro Dorvil sollecito partite.

DORVIL 
O cielo! così presto?

GIULIA
Un giorno intero vi par poco?

DORVIL
Un momento.

GIULIA 
(gli da la scala di seta, e poi va 
ad aprire la porta vetrata)
Eh, al solito poggiolo
questa scala attaccate, che vi serve
per venirmi a trovar, e tosto andate.

DORVIL 
Ah! con quanto martir!

GIULIA
Perché?

DORVIL
A momenti
dee venir quel Blansac
destinatovi in sposo dal tutore.

GIULIA 
Essendo vostra moglie
ei non mi può sposar.

DORVIL 
Ma quando penso
alle espression d'amante
ch'egli sarà per farvi...

GIULIA
E che? Geloso siete tuttora? 
E maiscacchierete da voi questa mania?
Non basta ch'io mi sia dinanzi all'ara
fatta segretamente a voi consorte?

Verrà la buona zia col cui consenso
v'ho sposata in segreto. Del tutore
per opra sua lo sdegno cederà.
E tutto allora in bene finirà.

DORVIL 
E intanto?

GIULIA 
A mezza notte
con il solito mezzo della scala
a trovar mi verrete,
e allo spuntar del giorno partirete.
Tutt'oggi, con periglio
che il tutor se ne accorga,
meco vi tenni. Egli or mi chiama: dunque
senz'altro indugio andate,
ed alla mezza notte ritornate.

DORVIL 
Ubbidisco, ma ancora non son le sei...

GIULIA
(vivamente)
Ogni cosa vuoi rovinar?

DORVIL
No, no. Vado mia sposa.

(va al poggiolo, attacca per 
di fuori la scala e scende)
ACTO ÚNICO


(Habitación de Julia. Una puerta al fondo 
con dos habitaciones a los lados. A la 
izquierda una ventana que da a un jardín. 
A la derecha, una puerta abierta que da a 
una habitación. Una mesa cubierta por 
una manta, un escritorio, y sillas)

Escena Primera

JULIA 
(inquieta) 
¡Vete loco, no me molestes!
¡Quiero estar sola!

GERMÁN 
(con tranquilidad), 
Tened un poquito de paciencia,
dejadme hablar. 

JULIA 
¡No quiero nada de ti!
¿Te ha quedado claro? 

GERMÁN 
(con una risa tonta y maliciosa) 
Comprendo que dentro de poco 
os casareis
y sé que, oh amita, 
estáis un poco nerviosa.
Pero quiero daros
un buen consejo.

JULIA 
(paseando, cada vez más preocupada) 
¡No quiero oír nada! 

GERMÁN 
(detrás de ella) 
Un sabio con barba... 

JULIA 
¡Atrás, impertinente! 

GERMÁN 
...dijo hace mil años... 
¡Todos los que se casan,
van en busca de la felicidad!...
No montéis en cólera;
dejadme acabar. 

JULIA 
No me importa nada
lo que ese sabio halla dicho.
¡No me hagas montar en cólera
márchate y no me molestes!

(Germán sale)

JULIA 
Por fin estoy sola, por fin puedo respirar.
Al amado objeto de mi deseo
le inunda un dulce afecto
de amor y ternura.

(Se dirige a la habitación de la derecha. 
cuando oye a Lucía, retrocede rápido) 

LUCÍA 
¡Prima, prima! 

JULIA 
(para sí)
¡Otra pesada! 

LUCÍA 
Tu tutor me ha dicho 
que vayas a la sala.

JULIA 
Iré, pero ve tú primero.

(Germano entra corriendo)

GERMÁN 
¡Ama, ama!... 

JULIA 
¡Qué sucede, tontorrón! 

GERMÁN 
Dice el amo... 

JULIA 
Ya lo sé, ya voy... 

Trío

JULIA 
Pero prima un asunto 
quiero terminar antes...
Id vosotros primero.
¡Iré! ¿No comprendéis?
Salid, acabad.
Hacéis que me ponga nerviosa. 

(Para sí)

¡Oh, cielos, mi alma
no cesa de palpitar!

GERMÁN, LUCÍA 
Dejad ese asunto 
que ya lo acabareis luego.
Vamos todos juntos
que conoceréis grandes noticias.
¡Vamos, vamos, a los que te quieren bien,
no debes gritarles! 

(para sí)

¡Esas palabras, ese fuego 
me hacen sospechar!

(salen por la puerta del fondo, 
la cual cierra Julia)

Escena Segunda 

(Julia abre un cajón y saca una 
escala de seda, va a la habitación 
donde se encuentra Dorvil)

JULIA 
Estamos seguros. Salid; querido Dorvil.
Marchaos.

DORVIL 
¡Oh cielos! ¿Tan pronto? 

JULIA 
¿Os parece poco un día entero? 

DORVIL 
Como un suspiro. 

JULIA 
(le da la escala de seda y luego 
va a abrir la ventana) 
Esta escalera os servirá 
para venir a verme todos los días y...
para marcharos.

DORVIL 
¡Ah, qué sufrimiento! 

JULIA 
¿Por qué? 

DORVIL 
Por momentos 
veo venir a ese Blansac,
el esposo que os ha elegido vuestro tutor.

JULIA 
Siendo vuestra esposa, 
no podrá casarse conmigo.

DORVIL 
Pero cuando pienso 
en ese amante, 
que intentará...

JULIA 
¿Y qué? ¿Aún estáis celoso?
¿Todavía con esa manía? 
¿No os basta que os halla hecho 
mi esposo, en secreto? 

Mi querida tía dará el consentimiento 
para nuestra boda secreta. 
El enojo del tutor acabará
y entonces, todo irá bien.

DORVIL 
¿Y mientras tanto?...

JULIA 
A media noche, 
mediante la escala,
vendréis a buscarme.
Cuando amanezca, os marchareis...
Hoy, con el peligro
de que el tutor os descubriera, 
os mantuve conmigo. 
Ahora me llama y debo ir.
Hasta la medianoche...

DORVIL 
Obedezco, pero aún no son las seis... 

JULIA 
(Agobiada)
¿Queréis que nos descubran? 

DORVIL 
No, no. Me voy, esposa mía. 

(echa la escalera al 
jardín y baja por ella) 
Scena Terza

(Giulia dopo aver ritirato dal poggiolo
e rimessa nel scrivania la scala di seta, 
e chiusa la porta serrata)

GIULIA 
Egli è sceso... respiro! Apriam la porta.

(va ad aprire)

A tempo egli è partito. Ecco il tutore.

(Escono Dormont e Lucilla.)

DORMONT
(un po' risentito)
Per Bacco! tutto il giorno
perché chiusa nel vostro appartamento?
Pensate che a momenti
ritorna qui Blansac
destinatovi in sposo.

LUCILLA
(vivacemente) 
O com'è bello, amabile, elegante, allegro!

DORMONT
Eh, basta, or non marito voi.

LUCILLA
(mortificata) 
Lo so, pur troppo!

GIULIA 
Vi supplico signore... 
troppo presto concluso avete.

DORMONT
Anzi sia fatto, e lesto.

Scena Quarta

GERMANO 
(entra)
Signor padron, signor padron...

DORMONT 
Ch'è stato?

GERMANO 
C'è il signor di... 
come diavol si chiama?...
Aspettate che vada a domandargli il suo nome...

(per andare)

DORMONT 
(trattenendolo) 
E' Blansac sicuramente.

GERMANO 
Signor, sì, un nome in ac... Blansac!

DORMONT 
(fra sè)
Stordito!

LUCILLA 
(fra sè)
Che gioia

GIULIA 
(fra sè)
Che imbarazzo!

DORMONT 
Vo ad incontrarlo.

(a Giulia)

Voi pensate al modo
di ricever lo sposo degnamente. 

(parte)

LUCILLA 
Voglio andarlo a vedere destramente. 

(parte)

GERMANO 
Vado anch'io, servo suo...

GIULIA 
Ferma... senti...

(imbrogliata a Germano e come per parlargli, 
ma s'astrae e parla seco medesima fantasticando)

GERMANO
Son qua.

GIULIA 
(passeggiando e parlando fra sè. Germano 
le va dietro osservandola)
Per liberarmi
da questo sposo qual util progetto
mi passa per la testa!

GERMANO 
Onde, signora?..

GIULIA 
(fra sè)
Capisco che a Lucilla mia cugina
piace molto Blansac.

GERMANO
Non ho capito neppure una parola...

GIULIA
(fra sè)
Se impegnarlo potessi
a sposarla in mia vece...

(guardando Germano. Fra sè) 

La sciocchezza 
di costui può giovarmi.

GERMANO
Ma parlate con me o col muro?

GIULIA 
(artificiosamente) 
Caro il mio Germano!

GERMANO 
(con riso sciocco)
Caro!.. oh perdono alla sua gran bontà!...
Cosicché... si, si può...

GIULIA 
Sentimi qua.
Io so ch'hai buon core, 
che m'ami davvero;
e un pegno d'amore 
or bramo di te.

GERMANO 
Ah cara padrona 
se amor mi chiedete,
oh quanto volete 
ne avrete da me.

GIULIA 
(fra sè)
Per altro ci vuole 
giudizio e prudenza!

GERMANO 
(fra sè)
Non trova parole, 
cotanto è in ardenza!

GIULIA 
(fra sè)
Se a lei si fa sposo, 
che sorte per me!

GERMANO 
(fra sè)
Se dice davvero 
che sorte per me!

(vivamente) 

Via chiaro spiegate...

GIULIA 
(con artificiosa riserva)
Mi manca il coraggio...

GERMANO 
(incalorendosi sempre più)
Son qui, comandate...

GIULIA 
Sei pronto?

GERMANO 
Prontissimo.

GIULIA 
Disposto?

GERMANO 
Ardentissimo.

GIULIA 
(lo piglia a se, e gli parla in aria 
del più grande segreto)
Attento ti bramo 
all'ospite ognora:
e se mia cugina 
con esso talora
fa un poco la corte 
saper vo da te.

GERMANO 
(mortificato) 
Io!

GIULIA 
Tu caro mio...

GERMANO 
Io, grazie... pulito! 
Volete? ho capito.

(fra sè)

Credea la braciola 
d'avere sul piatto,
ma ohimè venne il gatto 
e via la sgraffiò.

(affettando vivacità)

Oh in somma, poiché 
son uomo di spirito,
andrò... sentirò... 
e tutto dirò.

GIULIA 
Oh quanto son grata
a tanto buon core!
Gran prove d'amore
t'attendi da me.

GERMANO
O quanto son grato
a tanto buon core!
Gran prove d'amore
son queste per me!

(Giulia entra in un gabinetto, e Germano 
parte dal fondo.)
Escena Tercera 

(Julia, retira la escala
de seda, la guarda 
y cierra la ventana)

JULIA 
Ya ha bajado... ¡respiro! Abriré la puerta.

(va a abrir)

Justo a tiempo, aquí llega el tutor.

(entran Dormont y Lucía) 

DORMONT 
(un poco enojado)
¡Por Baco! 
¡Todo el día encerrada en tu habitación!
Piensa que en cualquier momento 
puede llegar Blansac, 
tu futuro esposo.

LUCÍA 
(alegremente), 
¡Tan bello, amable, elegante y alegre!

DORMONT 
¡Eh, basta, que no es tu marido!

LUCÍA 
(avergonzada) 
¡Lo sé de sobra! 

JULIA 
Os lo suplico señor... 
No toméis la decisión tan rápido.

DORMONT 
Todo está preparado. 

Escena Cuarta

GERMÁN 
(entrando)
Señor patrón, señor patrón... 

DORMONT 
¿Qué sucede? 

GERMÁN 
Ahí está el señor... 
¿Cómo diablos se llama?...
Esperad, voy a preguntarle su nombre... 

(para irse) 

DORMONT 
(reteniéndolo) 
Seguramente será Blansac.

GERMÁN 
Sí señor, acabado en ac... ¡Blansac! 

DORMONT 
(para sí)
¡Qué nervios! 

LUCÍA 
(para sí)
¡Qué alegría!

JULIA 
(para sí)
¡Qué contratiempo!

DORMONT 
Iré a buscarlo.

(A Julia) 

Pensad la manera 
de recibirlo con dignidad. 

(sale) 

LUCÍA 
Quiero ir a verlo bien.

(sale) 

GERMÁN 
Yo también voy, seré un criado suyo... 

JULIA 
Espera... escucha... 

(Hace como que le habla a Germán, pero 
lo hace para sí, fantaseando)

GERMÁN 
Aquí estoy.

JULIA 
(Paseando y hablando para sí. 
Germán va detrás), 
¡Vaya una idea que 
se me pasa por la cabeza 
para librarme de ese novio!

GERMÁN 
¿Cuál, señora?...

JULIA 
(para sí)
Sé que a mi prima Lucía 
le gusta mucho Blansac 

GERMÁN 
No entiendo nada... 

JULIA 
(para sí)
Si pudiera hacer
que se casara ella en vez que yo... 

(mirando Germán. Para sí) 

La estupidez de éste,
podrá ayudarme.

GERMÁN 
¿Pero habla conmigo o con la pared? 

JULIA 
(De forma artificial) 
¡Me querido Germán! 

GERMÁN 
(Con risa tonta) 
¡Querido!... ¡Gracias por su bondad!... 
Esto puede ser... sí, sí puede... 

JULIA 
Escúchame
Sé que me quieres de verdad, 
y tienes un buen corazón.
Te pido una prenda 
de amor.

GERMÁN 
Ah, querida ama 
si me pedís amor,
todo el que queráis 
tendréis de mí.

JULIA 
(para sí)
¡Por otro lado hace falta 
tener juicio y prudencia!

GERMÁN 
(para sí)
¡Con tanta emoción
no encuentra las palabras!

JULIA 
(para sí)
¡Si se compromete con ella 
será una suerte para mi!

GERMÁN 
(para sí)
¡Si lo dice de veras 
será una suerte para mi! 

(vivamente)

Pero explicaos... 

JULIA 
(con artificiosa reserva) 
Me falta coraje...

GERMÁN 
(impacientándose cada vez más)
Aquí estoy, mandad...

JULIA 
¿Estás preparado? 

GERMÁN 
¡Preparado!

JULIA 
¿Dispuesto? 

GERMÁN 
¡Dispuestísimo!

JULIA 
(lo atrae para sí y le habla 
con gran misterio)
Quiero que estés 
atento al huésped.
Si mi prima,
mientras tanto,
lo corteja,
quiero que me lo comuniques.

GERMÁN 
(avergonzado)
¿Yo?

JULIA 
Sí, querido mío... 

GERMÁN 
Gracias... ¡ahora mismo! 
¿Queréis?... ¡Lo he entendido!

(para sí)

La coqueta quiere tenerlo 
sobre el plato,
pero tal vez venga el gato
y la arañe.

(Rebosando viveza) 

¡Oh, en resumen, 
porque soy un hombre leal
iré... oiré... 
y todo se lo diré!

JULIA 
¡Oh, doy las gracias
a este buen corazón! 
Grandes pruebas de amor
obtendrás de mí.

GERMÁN 
¡Oh, doy las gracias 
a ese buen corazón! 
¡Esas son para mí
grandes pruebas de amor! 

(Julia entra en la habitación y Germán
sale por el fondo)
Scena Quinta

BLANSAC 
(entra)
Oh senza cerimonia... di buon core...
Grazie... ma ov'è la sposa?

DORMONT 
Giulia e certo allo specchio, 
ma a momenti verrà qui. 

BLANSAC 
Alla campagna 
non servon tante smorfie. Or finché viene, 
conoscete Dorvil in questo amico 
che vi presento. 

DORMONT 
Il nome suo m'è noto. 

(Dorvil entra) 

BLANSAC 
Lo incontrai qui dappresso, 
e testimonio lo vo del mio contratto. 

DORVIL 
(fra sè)
Buono!

BLANSAC
Doman sia fatto. 

DORMONT 
E doman si farà. Vò a dar degli ordini 
e Giulia ad affrettar. 

BLANSAC 
(affettatamente) 
Ve ne scongiuro. 

DORMONT 
Tutto compito fia, state sicuro. 

(parte col servitore.)

Scena Sesta

DORVIL 
(fra sè)
Distoglierlo tentiam da queste nozze

(a Blansac)

E che? tu ti mariti?

BLANSAC 
Qual sorpresa!

DORVIL 
So che il tuo core è instabil tanto.

BLANSAC
(in aria romanzesca) 
Voglio fissarlo divenendo il più fedele,
il più tenero sposo. 

DORVIL 
Odi in segreto.
Fai la più gran pazzia sposando Julia.

BLANSAC 
Perché? 

DORVIL 
(marcatamente)
Ho le mie ragion.

BLANSAC 
Qual tuono mai misterioso è questo? 

DORVIL 
(in aria di gran confidenza) 
Per Parigi si dice già che Giulia si fa sposa
solo per obbedire al suo tutore, 
ma non perché ti stimi o porti amore.

BLANSAC
(molto presto)
Ah cospetto! son punto. Ella non m'ama?
Io non saprò piacere a lei? tu stesso
giudicar ne dovrai. All'entusiasmo 
io sono già d'averti ritrovato.

DORVIL 
Perché? 

BLANSAC 
Per riparare la mia gloria 
qui presente ti vo' di mia vittoria. 

DORVIL 
(fra sè)
Quest'è proprio superbia!

BLANSAC
Ma potrebbe
Julia in presenza tua 
avere dei riguardi... e allor... ci vuole
un ripiego... osserviamo...

(apre la porta con griglia)

DORVIL
(con rabbia segreta) 
Il mio espediente proprio è in bene riuscito!

BLANSAC 
Ottimamente!
Asconditi qui dietro e osserva tutto.

DORVIL 
Tu vuoi?...

BLANSAC
Va lesto.
Vedrai, godrai...

DORVIL 
Eh, lascia...

BLANSAC 
Quai riserve?

DORVIL 
(fra sè)
Sì, conosciamo il cor di Giulia a fondo.

BLANSAC 
Ebben, che dici?

DORVIL
Il tuo desir secondo.
Vedrò qual sommo incanto
di femmina nel petto
rechi un novello affetto,
o un lusinghiero ardor.

(fra sè)

Bramo l'istante e il temo.
Curioso è l'accidente...
Ah che in pensarvi io fremo...

(a Blansac)

Ti credo assai possente:
Del tuo trionfo io stesso
sarò qui ammirator.

(fra sè)

Ah se per te m'accendo,
deh non tradirmi ancor.

(entra nella porta a griglia e si chiude.)
 
Scena Settima

BLANSAC 
Io non so conquistar un cor di donna?
Un Blansac! impossibile!

(esce Germano, e non veduto, si ferma 
indietro in osservazione presso un gabinetto)
Escena Quinta

BLANSAC 
(entrando)
¡Oh sin ceremonia!... De todo corazón... 
Gracias... ¿Pero dónde está la novia? 

DORMONT 
Julia se está arreglando, 
pero en un momento estará aquí. 

BLANSAC 
En el campo no hace falta todo eso...
Ahora vendrá un amigo mío, 
llamado Dorvil, 
que os presentaré.

DORMONT 
Me suena su nombre...

(entra Dorvil)

BLANSAC 
Aquí cerca nos encontramos
y quiero que sea testigo de mi enlace.

DORVIL 
(para sí)
¡Bien! 

BLANSAC 
Mañana lo firmaremos.

DORMONT 
Así será. 
Voy a ordenarlo y a avisar a Julia.

BLANSAC 
(afectadamente) 
Lo estoy deseando.

DORMONT 
Todo estará listo para mañana, estad seguro. 

(sale con el criado) 

Escena Sexta 

DORVIL 
(para sí)
Tengo que intentar disuadirlo de esta boda.

(a Blansac)

Así que... ¿te casas? 

BLANSAC 
¿Te sorprende?...

DORVIL 
Sé de tu corazón voluble...

BLANSAC 
(con aire teatral)
Quiero ser el más fiel
y el más tierno de los esposos.

DORVIL 
Escucha.
Haces una gran locura casándote con Julia. 

BLANSAC 
¿Cómo?

DORVIL 
(marcadamente)
Tengo mis razones.

BLANSAC 
¿Qué tono tan misterioso es ése? 

DORVIL 
(con aire de gran confidencia)
En París, se dice que Julia se casa
sólo para obedecer a su tutor,
pero no porque vaya buscando el amor.

BLANSAC 
(vivamente) 
¡Ah, diablos! ¡Muero! 
¿Ella no me quiere? ¿No le agrado? 
Tú mismo serías el testigo.
Me alegró mucho el haberte encontrado.

DORVIL 
¿Por qué? 

BLANSAC 
Quiero que me ayudes a conseguir 
mi gloria y mi victoria.

DORVIL 
(para sí)
¡Qué soberbia!

BLANSAC 
Pero Julia podría,
en presencia tuya,
recatarse... y ahora... se requiere
prudencia... observamos... 

(abre la puerta con cuidado) 

DORVIL
(disimulando su rabia)
Mi experiencia te ayudará.

BLANSAC 
¡Bien! 
Escóndete aquí detrás y obsérvalo todo.

DORVIL 
¿Quieres?... 

BLANSAC 
Rápido. 
Ya verás, te divertirás...

DORVIL 
Pero deja... 

BLANSAC 
¿El qué? 

DORVIL 
(para sí)
De esta forma conoceré el corazón de Julia.

BLANSAC 
Y bien... ¿qué dices? 

DORVIL 
Apoyo tu juego.
Veremos el encanto 
que lleva esta mujer en el pecho,
un ligero afecto
o un profundo ardor. 

(para sí)

Estoy deseando saberlo.
Curioso es la situación... 
¡Ah, tiemblo con sólo pensarlo!...

(a Blansac)

Te creo muy poderoso: 
aquí seré admirador 
de tu triunfo.

(para sí)

¡Ah, por ti me muero,
ojalá no me traiciones!

(sale por la puerta y se oculta)

Escena Séptima 

BLANSAC 
¿Un corazón de mujer que se resista?
¿A un Blansac?... ¡Imposible! 

(entra Germán, y sin que le vea, empieza 
a observar desde una habitación)
GERMANO 
(fra sè)
Eccolo qui, osserviamo,
e a servir la padrona incominciamo.

(entra nel gabinetto e si fa vedere a suo tempo.)

BLANSAC 
(fra sè)
Son punto, e la vedremo.

(esce Giulia, concentrata in se stessa)

GIULIA 
(fra sè)
Sì, voglio che Blansac sposi Lucilla,
E in tal guisa allontano il mio periglio.

DORVIL 
(aprendo un poco, a Blansac, 
che gli si trova vicino)
Mi sembra assai pensosa.

BLANSAC 
(a Dorvil, sottovoce)
Taci.

GERMANO
(osservando Dorvil, fra sè)
Oh bella! un altro lì in gabbiotto!

GIULIA 
(fra sè)
Ma conosciamo in prima s'egli è tale
da renderla felice.

BLANSAC 
(scoprendosi) 
Ah bella Giulia
posso offrirvi una volta i voti miei!
N'è rapita quest'alma!
Deh! perchè mai celarvi a chi v'adora?

GIULIA 
Voi supponete d'essere 
un amante tenero!

BLANSAC 
Tenerissimo.

GIULIA 
Con vostra buona grazia non vi credo.

BLANSAC 
Quest'è un ingiusto oltraggio.

GIULIA 
Voi volete
piacere a tutte, e, s'ho da dirvi il vero,
non mi sapete interessar.

DORVIL
(fra sè)
Va bene!

GERMANO 
(fra sè)
Ma perché mai quell'altro fa bao, bao?

BLANSAC 
Signora!...

GIULIA
Ognun vi taccia di leggero. 

BLANSAC 
Ah che più non lo sono. E' l'incostanza 
dell'età mia il difetto, ma i suoi dritti
su me ragion riprende. 
Finché libero io fui correr potei
di bella in bella, ma se d'esser fido
ad una degna sposa io giurerò
lei sola eternamente adorerò.

GIULIA 
Dite davvero! voi 
così parlando m'incantate. 

DORVIL 
(fra sè)
Oimè! Che vuol dir questo?

GERMANO 
(fra sè)
Oh bella! si rimescola!

GIULIA 
(fra sè)
Egli mi par sincero, e di Lucilla
può far la sorte.

BLANSAC
(fra sè)
Ella di già s'accende.

GIULIA 
E voi certo?... 

BLANSAC
Ah qual dubbio! egli m'offende! 
Sì che unito a cara sposa 
io sarò fedele ognor.

DORVIL 
(fra sè)
A qual barbaro cimento 
or si trova questo cor!

GIULIA 
Ah ch'io temo che sincero 
non sia il voto dell'amor. 

GERMANO 
(fra sè)
Qui v'è sotto qualche imbroglio, 
qui v'è troppo mal umor.

BLANSAC 
Sì che a lei sarò costante. 

GIULIA 
Sempre fido!... 

BLANSAC
Sempre amante...
Di tutti i sposi sarò il miglior.

GIULIA, BLANSAC 
I voti unanimi, la tenerezza,
gioie, desiri, piaceri, ebbrezza!
Ah quest'è un'anima felicitar. 

DORVIL 
(fra sè)
Bravi si servano, vadano avanti; 
godano pure de' loro incanti,
ma tutto in aria farò volar.

GERMANO 
(fra sè)
Quel si rimescola, quello riscaldasi...
Ah qui di certo v'è uno sconcerto...
Voglio la storia decifrar.

(accostandosi a Giulia ed 
accennando ov'è Dorvil)

Padrona, è lì...

GIULIA 
(fissando Blansac) 
Lo vedo.

GERMANO
No, no ch'è lì...

GIULIA
Sei matto! 

GERMANO 
E' lì dico!..

GIULIA 
Ma chi? 

(Blansac apre la porta e n'esce Dorvil)

BLANSAC
(a Dorvil in aria di trionfo)
Sei già scoperto. Avanti.
Dimmi, chi porta i vanti?

DORVIL 
(ironico)
Con lei me ne consolo
amabile signora.
Quei dolci affetti teneri
si goda lieta ognora.
Esempio è suo bel core
Di vera fedeltà.

GIULIA 
Che ardire! che imprudenza!

(fra sè)

Freniamci.

(a Blansac) 

Ei come qua? 

BLANSAC
Io stesso l'ho condotto
e il volli testimonio
di mia felicità.

(Ognuno tirando a sé Germano che 
si mostra imbarazzatissimo.)

DORVIL 
Insolente e chi t'ha detto
ch'io colà mi stava ascoso?

GERMANO 
Compatite mio signore,
per istinto io son curioso.

BLANSAC 
Dimmi un po' chi t'ha ordinato
metter man nei fatti miei?

GERMANO 
V'assicuro che l'ho fatto
sol per dare gusto a lei.

GIULIA 
Io che c'entro se ciascuno
qui di te si chiama offeso?

GERMANO 
Padroncina, perdonate
v'avrò forse mal inteso.

GIULIA, BLANSAC 
Tu sei causa bestia matta! 
Pria si sente, pria s'intende... 
Per te ognuno è in convulsione... 
Sempre ben non si comprende... 

(a Dorvil)

Ah la testa in confusione
traballare or qui mi fa!

DORVIL 
(a Germano)
Tu sei causa bestia matta! 
Per te ognuno è in convulsione... 

(a Julia)

Tutto chiaro ho ben sentito... 
Pienamente ho già capito... 

(a Blansac)

Ah la testa in confusione
traballare or qui mi fa!

GERMANO 
Ma pazienza miei signori...
Veh che caso indiavolato!
Vi dirò la mia ragione...
Bella mancia che ho pigliato!
Ah la testa in confusione
traballare or qui mi fa!

(Giulia e Germano partono.)
GERMÁN 
(para sí)
Ahí está, observemos 
y empecemos a servir al ama.

(Entra en la habitación y se hace ver)

BLANSAC 
(para sí)
Estoy listo.

(entra Julia, pensativa) 

JULIA 
(para sí)
Sí, quiero que Blansac se case con Lucía,
así cesará mi peligro.

DORVIL 
(abriendo un poco, a Blansac,
que se encuentra próximo)
Parece que está muy pensativa...

BLANSAC 
(a Dorvil en voz baja)
¡Cállate!

GERMÁN 
(Viendo a Dorvil)
¡Oh, Dios, otro en la habitación!

JULIA 
(para sí)
Pero debo saber primero 
si él la hará feliz.

BLANSAC 
(apareciendo) 
¡Ah, bella Julia
por fin os puedo ofrecer mis deseos! 
¡Mi alma se encuentra secuestrada! 
¡Oh! ¿Por qué despreciáis al que os adora? 

JULIA 
¿Supongo que vos seréis 
un amante tierno?

BLANSAC 
¡Tiernísimo!

JULIA 
Con esta prestancia... no lo creo. 

BLANSAC 
¡Eso es un injusto ultraje!

JULIA 
Vos creéis gustarle a todas, 
y os tengo que decir,
que a mí no me interesáis.

DORVIL 
(para sí)
¡Todo va bien!

GERMÁN 
(para sí)
¿Pero qué hace aquel otro escondido?

BLANSAC 
¡Señora!... 

JULIA 
Hay quien os tacha de mujeriego.

BLANSAC 
¡Ah, pero no lo soy! Mi único defecto
es la inconstancia propia de mi edad, 
pero eso se puede solucionar.
Es cierto que desde que me emancipé, 
he ido de flor en flor,
pero juraré fidelidad eterna
a una esposa digna.

JULIA 
¿De verás? 
Con vuestras palabras me hechizáis...

DORVIL 
(para sí)
¡Ay de mí! ¿Qué quiere decir eso?...

GERMÁN 
(para sí)
¡Oh, cielos! ¡Está cediendo!...

JULIA 
(para sí)
Parece que es sincero...
Lucía puede tener suerte.

BLANSAC 
(para sí)
Ya se me rinde...

JULIA 
¿Habláis con sinceridad?...

BLANSAC 
¡Ah, la duda ofende! 
Si os unís a mí,
por mi honor que os seré fiel.

DORVIL 
(para sí)
¡En qué angustiosa situación 
se encuentra mi corazón! 

JULIA 
Temo que no seáis sincero,
que esas palabras de amor...

GERMÁN 
(para sí)
Todo esto es muy extraño,
aquí hay algún embrollo...

BLANSAC 
Seré constante.

JULIA 
¿Siempre fiel?... 

BLANSAC 
Siempre amante... 
Seré el mejor de todos los esposos.

JULIA, BLANSAC 
¡Sentimientos unánimes, de ternura 
alegría, gozo, placer y ebriedad! 
Este alma es digna de felicidad.

DORVIL 
(para sí)
Que gocen alegres, 
que gocen de sus encantos...
Pero yo haré volar todo por el aire.

GERMÁN 
(para sí)
Éste se impacienta... aquel se calienta.
Es seguro que aquí hay una trama... 
Quiero descifrar toda esta historia.

(acercándose a Julia y 
señalando a Dorvil) 

Ama... ¡allí!...

JULIA 
(fijándose en Blansac)
Lo veo. 

GERMÁN 
No, no... ¡allí!...

JULIA 
¿Estás loco?

GERMÁN 
¡Allí digo!... 

JULIA 
¿Pero quién? 

(Blansac abre la puerta y sale Dorvil)

BLANSAC 
(A Dorvil, con aire de triunfo) 
Adelante. Ya puedes pasar. 
Dime, ¿qué te ha parecido esto? 

DORVIL 
(irónico) 
Estoy emocionado
con esa amable señora.
Que goces siempre
de esos dulces y tiernos afectos.
Es el ejemplo de un bello corazón
y de la verdadera fidelidad. 

JULIA
¡Qué atrevimiento! ¡Qué imprudencia! 

(para sí)

Tengo que mantener la calma...

(a Blansac)

¿Por qué está él aquí? 

BLANSAC
Yo le he traído 
para que fuera testigo
de mi felicidad.

(Cada uno tirando de Germán, 
que se muestra incomodísimo)

DORVIL 
Insolente, 
¿Por qué estabas espiando? 

GERMÁN 
Compadeceos, señor mío,
soy curioso por instinto.

BLANSAC 
¿Quién te manda entrometerte
en mis asuntos?

GERMÁN 
Os aseguro que lo he hecho 
sólo para darle gusto a ella.

JULIA 
¿Y qué has hecho
qué a todos has ofendido? 

GERMÁN 
Amita, perdonad,
quizás todo esto sea un malentendido. 

JULIA, BLANSAC 
¡Bestia loca, tú eres la causa! 
Ni razonas, ni atiendes...
Por ti todos estamos alterados...
Nunca razonas...

(A Dorvil) 

¡Ah, mi confusa cabeza
se tambalea! 

DORVIL 
(A Germán)
¡Bestia loca, tú eres la causa! 
Por ti todos estamos alterados.

(A Julia)

Lo he oído todo...
Lo he entendido todo perfectamente...

(A Blansac)

¡Ah, mi confusa cabeza
se tambalea!

GERMÁN 
Pero señores míos, paciencia... 
¡Vaya caso endemoniado!
Os diré mi razón...
¡Una bella propina he conseguido! 
¡Ah, mi confusa cabeza
se tambalea!

(Julia y Germán salen) 
Scena Ottava 

BLANSAC 
(vivamente)
Va là presto, va là! del mio trionfo
Riempi tutta Parigi.

DORVIL 
Io!

BLANSAC
Te ne spiace?

DORVIL 
Anzi ne godo, e corro sul momento
a darti lode. 

(fra sè)

O gelosia, o tormento!

(parte dal fondo)

Scena Nona 

BLANSAC 
Or andiam dal tutor... 

(esce Lucilla)

Bella Lucilla,
voi qui?

LUCILLA 
Credea trovarvi mia cugina...
Io vado!..

BLANSAC
Deh! un istante. Mi sembrate
Molto più bella.

LUCILLA 
Oh adesso mi burlate!

BLANSAC 
Parlo da senno.

LUCILLA
E mia cugina?

BLANSAC
E come
vicino a voi d'altra beltà si puote
rammentar o parlar?

LUCILLA
Che dite mai?
Forse che mia cugina?..

BLANSAC 
Essa è adorabile,
ma non è sola in cui beltà s'accolga.
V'è qualch'altra...

LUCILLA
Signore, arrossir voi mi fate.

BLANSAC
Ebben, più cara
vi rende quel rossor.

LUCILLA
Cara! a chi mai?
Priva di merti, io temo che la vostra
eccedente bontà a riguardo mio
ingannare vi posa.

BLANSAC
O quanto mai
felice si saria
arrivando a piacervi!

LUCILLA
(fra sè)
Veramente
non ho crudele il core,
né mi duole goder l'altrui favore.
Sento talor nell'anima
Un dolce movimento,
Che lusinghiero e tenero
Mi va parlando in sen.
Allor se un caro sposo
Avessi al fianco mio,
Quanto nel cor desio
Saria compito appien.

(parte)

Scena Decima

BLANSAC 
Bellissima! il cassetto e proprio nuovo!
Cerco una bella, e duo qui ne ritrovo.

(Esce Germano

GERMANO 
Signore. 

(posa il lume sul scrivania)

BLANSAC
Cosa vuoi?

GERMANO 
La compagnia è già rientrata nel Salone.

BLANSAC
Han detto che ad avvertir mi venga?

GERMANO
Signor no.
Ma non importa. Allor che si sta solo
si prova noia... ma... 

(con riso sciocco) 

Oh sì, sì... vicino
alla signora Giulia... mi capite...
è vero?.. si sta bene, anzi benone.

BLANSAC 
Ah bravo! hai dello spirito. Vedete
come si vanno calunniando gli uomini!
Dicono che sei sciocco!

GERMANO
(in aria di goffo complimento)
Oh signor mio!..
Grazie... voi siete buono...

BLANSAC 
(ridendo)
Addio, addio.

(parte dal fondo)

Scena Undicesima 

GERMANO 
E ognun mi dice sciocco! E anche Tognetta
se fo' all'amor con lei... me ne dispiace...
Io so che ho dello spirito...
Oh finiamo le ciarle. Si fa notte.
Chiudiam porte e finestre. 

(sbadiglia) 

Veramente ho bevuto un pochetto...
Cominciamo da questo gabinetto.

(entra nel gabinetto alla sinistra, 
lasciando il lume sul scrivania.)

Scena Dodicesima 

GIULIA 
(entra)
Sollecitiam perché Blansac si sposi
domani a mia cugina... E quel Dorvil qui trattenersi? 
Ah perché un sol momento,
almeno alla sfuggita,
non potei favellargli!
Ma appieno il torto suo conoscerà,
e per forza perdon mi chiederà.

GERMANO 
(uscendo, trattenendosi in disparte, parlando da 
sé, non veduto da Giulia, che parla sempre astratta)
Qui ancor la padroncina... 

GIULIA 
Ma nol potrà ottenere
sennon a mezza notte...
Or sotto il mio balcon forse m'attende.

GERMANO 
(fra sè)
Sotto il balcon!

GIULIA 
Sarei troppo crudel, se a lui
negassi il randevu.

GERMANO 
(fra sè)
Il randevu! picciole bagattelle!

GIULIA 
Esso è geloso, è vero,
ma d'un amor sincero
quest'è prova fedele... ormai vicina
è già la mezzanotte.

GERMANO 
(fra sè)
La mezzanotte!

GIULIA
Al punto egli è già di venir. 
Dunque attacchiamo 
la nostra scala sul balcone e andiamo.

(s'incammina al scrivania 
poi si ferma con riflessione)

E il povero Blansac!

GERMANO 
(fra sè)
Blansac! ah! intendo.
E' l'amico aspettato...
Ora capisco tutto.

GIULIA
Ma se mai,
ora che il mio tutore
è in si gran movimento
o sospetta o discopre... Ah! qual cimento!
Il mio ben sospiro e chiamo
vita e speme a questo core;
ma fra l'ombre del timore
son costretta a palpitar.

(accorgendosi di Germano che fa vista 
d'entrare nell'altro gabinetto)

Ah si vada... qui che fai?
Vai a chiuder?.. Ti dispenso...

(Fra sè, osservando verso la porta del fondo)

Vien qualcun... Chi sarà mai?..
E' il tutor sicuramente!...
Gli dirai... 
cresce l'imbroglio...

(a Germano)

Tu va pur... 

(fra sè)

Confusa incerta
io mi sento vacillar.
Quanto pena un'alma amante!
Quanto costa un vero amar!

(entra nel gabinetto a sinistra e si chiude.)
Escena Octava  

BLANSAC 
(vivamente)
¡Vete rápido, rápido!
Haz que todo París se entere de mi triunfo.

DORVIL 
¿Yo?...

BLANSAC 
¿No has oído? 

DORVIL 
Enhorabuena.
¡Corro en este momento a difundirlo! 

(para sí)

¡Oh, celos, oh tormento!, 

(Sale por el fondo)

Escena Nona  

BLANSAC 
Ahora, vayamos a por el tutor... 

(entra Lucía) 

Bella Lucía.
¿Vos aquí? 

LUCÍA 
Creía que iba a encontrar a mi prima... 
¡Me voy!...

BLANSAC 
¡Eh! Un momento.
Me parecéis... mucho más bella.

LUCÍA 
¡Oh, ahora os burláis de mí! 

BLANSAC 
Hablo de veras.

LUCÍA 
¿Y mi prima? 

BLANSAC 
¿Y porque es vuestra parienta
con otra belleza
no puedo hablar?

LUCÍA 
¿Qué decís? 
Puede que mi prima...

BLANSAC 
Es adorable,
pero no es la única belleza.
Hay otras...

LUCÍA 
Señor, hacéis que me ruborice.

BLANSAC 
Bien, querida,
Os sienta bien el rojo.

LUCÍA 
¡Querida! ¿Qué decís? 
Estoy falta de méritos, 
temo que vuestra gran bondad 
pueda confundirme. 

BLANSAC 
¡Oh, que feliz sería 
si llegara
a gustaros! 

LUCÍA 
(para sí)
Verdaderamente 
no tengo un corazón cruel,
ni me duele gozar de otro favor.
Siento un calor en el alma
lisonjero y tierno,
un dulce movimiento
que va hablando mi interior.
Tener ahora un esposo 
a mi lado,
es todo lo que mi corazón desea,
pero no creo que sea posible. 

(sale) 

Escena Décima 

BLANSAC 
¡Bravo! ¡Qué magnífico!
¡Voy buscando una bella, y encuentro dos!

(entra Germán)

GERMÁN 
Señor. 

(pone un candelabro sobre el escritorio) 

BLANSAC 
¿Qué quieres? 

GERMÁN 
La compañía ya ha regresado al Salón. 

BLANSAC 
¿Te han dicho que vengas a avisarme? 

GERMÁN 
No señor 
Pero no importa. El aburrimiento
cuando se está solo... pero... 

(con risa tonta)

¡Oh, sí, sí... junto a la señora Julia!...
Comprendo... ¿Verdad?... 
Eso está bien, muy bien

BLANSAC 
¡Ah, bravo! No eres tan estúpido. 
Los hombres te van calumniando.
¡Dicen que eres tonto!

GERMÁN 
(con aire de torpe) 
¡Oh, señor mío!... 
Gracias... vos sois bueno...

BLANSAC 
(riendo) 
¡Adiós, adiós!

(sale por el fondo) 

Escena Undécima  

GERMÁN 
¡Y dicen que soy tonto!...
Pero el amor con Tognetta... me gusta...
Sé que tengo espíritu...
¡Oh, basta de charlas! Anochece.
Cerremos puertas y ventanas. 

(bosteza)

Verdaderamente he bebido un poquito...
Empecemos por esta habitación.

(entra en la habitación de la izquierda, 
dejando el candelabro en el escritorio)

Escena Duodécimo  

JULIA 
(entrando)
Supongamos que Blansac
se casa mañana con mi prima... 
¿Y a qué espera Dorvil? 
¡Hasta que no emprendamos la huida 
no podré hablarle!
Pero en cuanto se de cuenta de su error, 
vendrá a pedirme perdón.

GERMÁN 
(Saliendo, hablando para sí, ve a Julia, 
que habla siempre abstractamente )
Todavía está aquí la amita... 

JULIA 
Pero no lo conseguirá 
hasta la media noche... Quizás 
me esté esperando ahora bajo el balcón.

GERMÁN 
(para sí)
¡Bajo el balcón! 

JULIA 
¡Sería demasiado cruel 
si se negara ahora a tener la cita!

GERMÁN 
(para sí)
¡La cita! ¡Pequeñas batallitas! 

JULIA 
Es verdad que es celoso, 
pero esa es la prueba fiel
de un amor sincero...
Ya es casi medianoche.

GERMÁN 
(para sí)
¡Medianoche

JULIA 
Estará a punto de llegar. 
Ataré la escala 
al balcón.

(va hacia el escritorio 
y se para a pensar) 

¡Pobre Blansac!

GERMÁN 
(para sí)
¡Blansac! ¡Ah, entiendo!
Espera al amigo... 
Ahora lo comprendo todo.

JULIA 
Ahora que mi tutor 
está tan atareado,
no sospechará ni nos descubrirá... 
¡Ah!, ¡Qué momento! 
Mi querido bien,
da esperanza y vida a mi corazón 
que está obligado a palpitar
entre las sombras del temor.

(dándose cuenta de que Germán 
está en la otra habitación) 

¡Ah, vaya! ¿Qué haces aquí? 
¿Vas a cerrar?... Te dejo... 

(Para sí, observando la puerta del fondo) 

Viene alguien... ¿Quién será?...
El tutor, seguramente... 
¿Qué querrá?... 
¡Qué contratiempo!... 

(a Germán)

¡Márchate!...

(para sí)

Confusa e incierta,
me siento vacilar.
¡Cuánto tiene que padecer un alma amante! 
¡Cuánto cuesta un amor verdadero! 

(entra en la habitación de la izquierda)
Scena Tredicesima 

GERMANO 
Brava!.. vada, si serva...
Che grand'uomo che son io! 
Scoperto ho il tutto
E' chiaro, è indubitabile, è sicuro.
qui il signor di Blansac
Deve venire a mezzanotte! buono!
Un randevu! va bene.
Vengano adesso a dirmi che son sciocco?
E' un randevu al signor Blansac, sì, sì.
E la causa di questo... 

(pensa un poco)

Bravo Germano! ho ben capito il resto.
Amore dolcemente
tu prima accendi il core; 
poi crescer fai l'ardore,
e a delirar si va.
Perciò la padroncina... 

(sbadiglia e siede a canto alla tavola)

Che sonno!.. stamattina...
volea... pensiamo un poco...
che io... facessi... il gioco...
se... l'altro... che... si sa!..

(mezzo s'addormenta. Esce Blansac.)

BLANSAC
(fermandosi un poco indietro)
Giulia dov'è?.. oh colui 
seduto lì che fa?

GERMANO
(mezzo stordito dal sonno) 
Sì... la signora Giulia...

BLANSAC 
(interesandosi ad ascoltare senza muoversi)
Che?

GERMANO
Ha dato...il randevu... 

BLANSAC 
Il randevu!...

GERMANO
A Blansac...

BLANSAC 
A me!...

GERMANO 
Stanotte...

BLANSAC 
E che?
Sogna? e finzion? sappiamo.
Germano!...

(lo scuote)

GERMANO
Chi va la! 

(s'alza impetuosamente ed impaurito) 

BLANSAC 
Che dici in tua malora!

GERMANO 
(ridendo e rassicurato) 
Eh, nulla... sono un sciocco...

BLANSAC 
Su parla alloco!

GERMANO 
(puntigliato)
Io alloco!..
Attento e ve lo spiffero
tal quale la sarà.
Quando suona mezzanotte
voi dovete venir qua;

(Blansac è stupito assai)

e una scala la padrona
per salir vi calerà!

(accennandogli la porta vetrata)

Voi entrato che sarete
poi direte, poi farete...
Io non cerco i fatti altrui,
e sarà quel che sarà!
Su via ditemi bravissimo!
Argutissimo, acutissimo!
Della vostra bella sorte
mi consolo in verità. 

(parte dal fondo)

Scena Quattordicesima 

BLANSAC 
Cosa? come? a me Giulia un randevu?
E non mel dice?.. ora capisco!.. brava!
Che donnesca finezza!
Perché n'ha certo un poco di rossore
mel fa sapere dal suo servitore.
Ma che vorrà mai dirmi?
Ah che certo le è nato
qualche grande accidente...
Vien mezzanotte! Io sono impaziente.

(Escono Dormont, Germano e Lucilla.)

DORMONT 
Perché spariste? Già s'è ritirato
Dorvil l'amico vostro. Un poco troppo
perseguitate Giulia.

LUCILLA 
E questo è vero.

BLANSAC 
Io l'ho cercata invano.

DORMONT 
Eh, eh, la troveremo,
e il contratto doman soscriveremo.
Ritiriamoci tutti.

LUCILLA 
Immantinente.

BLANSAC 
Bella Lucilla addio.

(fra sè)

Vien mezzanotte! o qual ardore è il mio!

(parte dal fondo)

DORMONT 
Parto con voi!

(segue Blansac)

GERMANO 
Servo. Gran novità!

LUCILLA
Cos'è successo?

GERMANO 
Vostra cugina in questo appartamento
ha dato a mezzanotte un randevu...

LUCILLA 
A chi?

GERMANO 
Eh!.. al signor Blansac.

LUCILLA 
Come?

GERMANO
Ma zitto!
Fate com'io, tacete, o nascerà
qualche diavol...

DORMONT 
(di dentro) 
Germano!

GERMANO 
Sono qua. 

(via correndo)

LUCILLA 
Qui per Giulia, Blansac! Sentir potessi!
Faccio per imparare...
Ho una smania... Vien gente... 
Ascondiamci lì dentro prestamente.

(entra nella porta a griglia, e si chiude)
Escena Decimotercera  

GERMÁN 
¡Bravo!... 
¡Soy un gran hombre! 
Lo he descubierto todo.
¡Es claro, seguro e indiscutible
que el señor Blansac
vendrá a medianoche! 
¡Bravo, una cita!
¿Quién dice ahora que soy tonto? 
Una cita para el señor Blansac... sí, sí. 
Y la causa de todo esto...

(piensa un poco)

¡Bravo Germán, has entendido todo! 
Primero encientes dulcemente
el amor en el corazón;
luego haces crecer el ardor
y haces que delire.
Por eso la amita...

(bosteza y se sienta junto a la mesa) 

¡Qué sueño!.. esta mañana... 
me gustaría... pensemos un poco... 
que yo... siguiera... el juego... 
si... el otro... ¡quién... sabe!...

(Se queda medio dormido y entra Blansac) 

BLANSAC 
(Deteniéndose un poco más atrás) 
¿Dónde estará Julia?...
¿Quién está sentado ahí?

GERMÁN 
(medio aturdido por el sueño) 
Sí... la señora Julia... 

BLANSAC 
(Escuchando sin moverse) 
¿Qué? 

GERMÁN 
Tiene... una cita... 

BLANSAC 
¿Una cita?... 

GERMÁN 
Con Blansac... 

BLANSAC 
¿Conmigo?... 

GERMÁN 
Esta noche... 

BLANSAC 
¿Qué significa esto? 
¿Sueña?... ¿finge?... Ahora lo sabré.
¡Germán!...

(lo sacude)

GERMÁN 
¡Quién está ahí! 

(se levanta impetuosamente y asustado) 

BLANSAC 
¿Qué tonterías estás diciendo?

GERMÁN 
(riendo)
Nada... soy un tonto... 

BLANSAC 
¡Habla, loco! 

GERMÁN 
(molesto) 
¿Loco yo?... 
Estad atento
a lo que os voy a decir.
Cuando sea medianoche
tendréis que venir aquí.

(Blansac se queda asombrado)

¡Y para salir tendréis que descender
por la escala del ama! 

(señalándole la ventana) 

por aquí entraréis 
luego diréis, luego haréis... 
¡Todo está maduro y
será lo que tenga que ser!
Así que decidme:
¿habéis visto algo más ingenioso y agudo?
Me alegro de verdad
de vuestra buena suerte.

(sale por el fondo) 

Escena Decimocuarta

BLANSAC 
¿Qué? ¿Cómo? ¿Una cita con Julia?
¿Y no me lo dice?... ¡Ahora entiendo!...
¡Bravo! ¡Qué detalle tan femenino!
Como le da vergüenza,
me lo da a conocer a través de su criado.
¿Pero qué querrá decirme? 
Seguro que ha surgido
algún imprevisto... 
¡Ven, medianoche! ¡Qué impaciente estoy!

(entran Dormont, Germán y Lucía)

DORMONT 
¿Dónde os metéis? 
Vuestro amigo Dorvil se ha marchado. 
Hace rato que no veo a Julia.

LUCÍA 
Eso es verdad.

BLANSAC 
En vano la he buscado. 

DORMONT 
La encontraremos 
y mañana firmaremos el contrato.
Retirémonos todos.

LUCÍA 
Enseguida. 

BLANSAC 
Adiós, bella Lucía. 

(para sí)

¡Ven, medianoche! ¡Ah, que ardor el mío! 

(sale por el fondo) 

DORMONT 
¡Esperad, voy con vos!

(sigue a Blansac)

GERMÁN 
¡Grandes noticias! 

LUCÍA 
¿Qué ha sucedido? 

GERMÁN 
Vuestra prima ha planeado
una cita a medianoche.

LUCÍA 
¿Con quién? 

GERMÁN 
¡Eh!... Con el señor Blansac 

LUCÍA 
¿Cómo? 

GERMÁN 
¡Pero callad! 
Callad como yo, 
o aparecerá algún diablo...

DORMONT 
(desde dentro) 
¡Germán! 

GERMÁN 
¡Aquí estoy!

(sale corriendo) 

LUCÍA 
¡Aquí podría oír a Julia y a Blansac! 
Tengo que saber... 
Tengo una angustia... Viene alguien... 
¡Me esconderé ahí dentro!

(entra en la habitación y cierra)
Scena Quindicesima 

GERMANO 
(entra)
Buono non c'è persona. Un randevu
e s'io piglio Tognetta per la mano
mi regala per solito un schiaffone?
Eh, il signor di Blansac mi può insegnare
il mestiere, e da lui voglio imparare.
Qui bisogna nascondersi... ma dove?
Gnaffe! sotto la tavola.
Che gusto sarà il mio!
Imparerò, e doman vo' che Tognetta
Trovi caro carino il suo Germano
Apron la porta... a noi. Sotto, pianpiano.

(si nasconde sotto la tavola.)

Scena Sedicesima

GIULIA 
Dorme ognuno in queste soglie,
ma qualcun veglia in giardino.
Il momento è omai vicino
e la scala io vo' calar. 

(trae da la scrivania la scala, e va 
ad attaccarla al poggiolo)

GERMANO 
Si comincia per mia fè.

(facendosi vedere a suo tempo dietro la tavola)

GIULIA 
(al poggiolo) 
Perché attendere si fa?
Zitto, è desso... zi, zi, zi. 

(chiamando sottovoce)

Siete voi?

DORVIL 
(dal di fuori) 
Son io...

GERMANO
(fra sè)
Ci siamo
Or a scuola ce ne andiamo.

(Dorvil comparisce e scende)

DORVIL 
Posso alfine...

GIULIA 
In pria chiudete.

(Dorvil chiude la porta vetrata)

GERMANO 
(fra sè)
Come! qui il signor Dorvil!
Oh veh, veh! due randevu!

DORVIL 
Di vedervi in tutto ardea...

GIULIA 
Uomo ingrato, e core aveste
di suppor ch'io fossi rea!

DORVIL 
Ma se intesi...

GIULIA 
E che intendeste?

(fra sè)

Finsi allor... ciel!

(Si batte alla porta vetrata, poi di fuori.)

DORVIL
Fu battuto!

(Si volgono tutti due ed ascoltano.)

GERMANO 
(fra sè)
Va benon! vien l'altro amico.

GIULIA, DORVIL 
Ascoltiam... 

(Si replica la battuta.)

Si batte ancora!

DORVIL 
(torbido assai) 
Che vuol dir?...

GIULIA 
(agitatissima)
Che brutto intrico!

GERMANO 
(fra sè)
Incalzando va l'affar.

BLANSAC 
(dal di fuori) 
E' mezzanotte!
Oggetto amabile, 
Deh vien quest'anima
A consolar. 
E' mezza notte!

DORVIL 
(avviandosi incollerito alla vetrata)
E' Blansac!

GIULIA
Quale imprudenza!

DORVIL 
Vo' punir la su insolenza!

GIULIA 
Qui celatevi un istante. 

(accennandolgli il gabinetto all sinistra)

DORVIL 
Voi volete!...

GIULIA 
Lo dovete, o si va a precipitar. 

(ve lo costringe)

BLANSAC 
E' mezzanotte!.. 
Oggetto amabile,
è mezzanotte!..

DORVIL 
E mi posso o ciel frenar! 

(entra per forza nel gabinetto)

GIULIA 
Può sentirlo il mio tutore,
che vicina ha qui la stanza.
Ah ci vuole ardire e core;
convien tutto cimentar. 

(apre la porta vetrata che resta aperta. 
Blansac scende ed entra.)

GERMANO 
(fra sè)
Quanto vado ad imparar!

BLANSAC 
(con brio) 
Che fortuna impreveduta!
Tant'osare io non avrei...

GIULIA 
(risentita assai)
Qual ragion v'ha qui guidato?
Io saperlo or ben vorrei!

BLANSAC 
Resto assai meravigliato!

GIULIA 
Su parlate.

BLANSAC
Io...

GIULIA 
Vi spiegate.

BLANSAC 
Io ne vengo al randevu.

GIULIA 
Chi vel diede!

BLANSAC
Bella! voi.

GIULIA
Farneticate!

BLANSAC 
Vi calmate, e quel tenero pudore...

GIULIA 
Oh finiamola signore!
Chi vi rese si insolente?

BLANSAC 
Chi? la scala ivi pendente.

GIULIA 
(fra sè)
Ah! levarla m'ho scordato!

BLANSAC 
Deh poiché fui qui chiamato, 
oltraggiarmi è crudeltà.

GIULIA 
Qui nessuno v'ha chiamato,
del destin è crudeltà.

DORVIL 
(fra sè)
Qui nessuno l'ha chiamato,
del destino è crudeltà.

GERMANO 
(fra sè)
Ah quell'altro era chiamato!
Ho sbagliato come va.
Escena Decimoquinta 

GERMÁN 
(entrando)
Bueno, no hay nadie. Podría conseguir 
la mano de Tognetta con una cita... 
¿y si me regalara una bofetada? 
El señor Blansac puede enseñarme,
de él quiero aprender. 
Tengo que esconderme... ¿pero dónde? 
¡Claro! Bajo la mesa. 
¡Cómo disfrutaré! 
Aprenderé, y mañana encontrará Tognetta
al cariñoso de su Germán.
¡Abren la puerta!... ¡Para abajo despacito!

(se esconde bajo la mesa.) 

Escena Decimosexta

JULIA 
Cada uno duerme en su habitación
pero alguien vela en el jardín.
Ha llegado el momento
de atar la escala en el balcón.

(Coge la escala del escritorio 
y va a atarla al balcón) 

GERMÁN 
Ya comienza todo.

(lo va viendo todo bajo la mesa) 

JULIA 
(en el balcón) 
¿Por qué se hace esperar?
Silencio, es él... ¡pse, pse!

(llamándole en voz baja) 

¿Sois vos? 

DORVIL 
(fuera de escena) 
Sí, soy yo... 

GERMÁN 
(para sí)
Ya está aquí,
veremos qué sucede.

(Dorvil sube) 

DORVIL 
Al fin puedo... 

JULIA 
Cerrad primero.

(Dorvil cierra el balcón)

GERMÁN 
(para sí)
¡Cómo! ¡El señor Dorvil aquí!
¡Oh, oh!... ¡Dos citas!

DORVIL 
Estaba deseando verte... 

JULIA 
¡Hombre ingrato, has hecho
que mi corazón se sintiera culpable!

DORVIL 
Pero comprende...

JULIA 
¿Y qué tengo que comprender? 

(para sí)

¡Cielos! Ahora finge...

(Golpean en el balcón) 

DORVIL 
¡Han golpeado! 

(Se vuelven los dos y escuchan.) 

GERMÁN 
(para sí)
¡Esto va a mejor! ¡Viene el otro amigo! 

JULIA, DORVIL 
Escuchemos... 

(vuelven a golpear! 

¡Golpean de nuevo! 

DORVIL 
(Muy nervioso)
¿Qué quiere decir eso? 

JULIA 
(nerviosa) 
¡Qué enredo tan feo!

GERMÁN 
(Para sí)
Enredándose va el asunto.

BLANSAC 
(desde fuera) 
¡Es medianoche! 
Dulce amor,
ven a consolar
mi alma.
¡Es medianoche! 

DORVIL 
(encaminándose enfadado al balcón) 
¡Es Blansac!

JULIA 
¡Qué imprudencia! 

DORVIL 
¡Castigaré su atrevimiento! 

JULIA 
Espera aquí un momento 

(llevándolo a la habitación de la izquierda) 

DORVIL 
Tú crees...

JULIA 
Hay que hacerlo, no hay más remedio.

(le empuja)

BLANSAC
¡Es medianoche! 
Dulce amor.
¡Es medianoche!

DORVIL 
¡Cielos, no me puedo contener! 

(entra en la habitación)

JULIA 
El tutor puede escucharlo,
pues está en la habitación de al lado. 
¡Ah, el ardor del corazón 
es necesario calmar!

(abre el balcón que queda abierto,
Blansac entra) 

GERMÁN 
(para sí)
¡Cuánto voy a aprender! 

BLANSAC 
(con brío) 
¡Qué suerte afortunada! 
Yo no me hubiera atrevido... 

JULIA 
(muy resentida)
¿Por qué razón habéis venido aquí? 
¡Me gustaría saberlo ahora! 

BLANSAC 
¡Estoy muy sorprendido! 

JULIA 
Hablad. 

BLANSAC 
Yo... 

JULIA 
Explicaos. 

BLANSAC
Vengo a la cita. 

JULIA 
A la cita... ¿con quién?

BLANSAC 
¡Pues con vos! 

JULIA 
¡Estáis delirando! 

BLANSAC 
Calmaos, que el tierno pudor...

JULIA 
¡Acabemos ya, señor! 
¿Cómo habéis subido hasta aquí? 

BLANSAC 
¿Qué? Por la escala que había colgada.

JULIA 
(para sí)
¡Ah! Se me olvidó quitarla.

BLANSAC 
Si me habéis llamado, 
sería una crueldad despreciarme.

JULIA 
Nadie os ha llamado.
Es una crueldad del destino.

DORVIL 
(para sí)
Nadie le ha llamado.
Es una crueldad del destino.

GERMÁN 
(para sí)
¡Al que había llamado era al otro! 
Vaya equivocación.
Scena Ultima 

GIULIA
Finir convien la scena,
Sbrigatevi, scendete...

DORMONT 
(fuori)
Oh lode al ciel: ci sono!

GIULIA 
(al sommo della paur alla voce di Dormont)

Ah! 

BLANSAC
Zitto e non temete.

(si nasconde nell'altro gabinetto)

GIULIA 
Oh cielo!

DORMONT
(in berretta da notte, con riso sardonico) 
Ah, ah! stupite?
Non era atteso, è vero?

GIULIA 
Signor...

DORMONT
Non serve fingere.
La scala e il canterino
scoperta han già ogni cosa. 

(in gran collera apre la porta a griglia 
ov'è rinchiusa Lucilla)

Fuori costui!

LUCILLA 
(correndo fuori timidamente)
Son qui...

GIULIA, DORMONT, GERMANO 
Oh bella! chi può intenderla?

DORMONT 
Estrema è la mia collera!
Altri ci debbon essere...
Vediamo un po'...

(apre la porta del gabinetto e n'esce Blansac)

BLANSAC
Son qui...

DORMONT 
(a Lucilla) 
E che garbuglio è questo?

LUCILLA 
Io seppi da Germano
che quivi a mezza notte
seguiva un randevu,
e venni ad imparar.

GERMANO 
(fra sè)
Ahi, ahi! che sono fritto!

DORMONT 
(a Giulia)
Un randevu! benissimo! 
Ora sposarlo subito
vorrete voi medesima.
Tiriamo innanzi il tavolo...
 
(tira in qua la tavola e si scopre Germano
che resta in ginocchio e mal coperto dal 
tappeto che gli cade a ridosso)

GERMANO 
Ahi che ci son!...

TUTTI
(eccetto Lucilla)
Germano!

DORMONT 
Un altro! Lì che fai

GERMANO 
(timidamente) 
Sapea che qui dovea
seguire un randevu.
E venni ad imparar. 

(rimette il tappeto)

DORMONT
(minaccioso a Germano e Lucilla)
I conti avremo a fare!
Frattanto soscriviamo.

(cava una carta e la mette sul tavolino)

GIULIA 
(fra sè)
Or qui convien parlare.

(a Dormont)

Signor...

DORMONT 
(A Giulia) 
Vostro marito
senza ritardo...

DORVIL 
E' qui...

(esce animosamente e si mette a canto di Giulia)

DORMONT 
Un altro! in quanti siamo!

BLANSAC 
Ah, ah! Quest'è un portento
Un randevu in duecento!

DORMONT 
(a Dorvil incollerito) 
Spiegatevi.

DORVIL 
(con nobile fermezza)
Di Giulia sono il marito...

DORMONT 
Voi!

GIULIA 
Perdono o mio tutore,
causa di tutto è amore.
La buona zia per lettera
il nodo ci ha permesso.

(cava una lettera e la dà a Dormont 
che la scorre e se la ritiene)

Sposar chi non amava
non erami concesso.
Voi troppo fiero... ah voi
dovete perdonar.

DORMONT 
L'ardir eccede... 

(accennando Blansac) 

E lui?

BLANSAC
(con molto brio) 
Lucilla io sposerò,
e tutto aggiusterò.

DORMONT 
Lucilla

LUCILLA 
(raccomandandosi) 
Ah sì!

BLANSAC 
(a Dormont accennandogli Lucilla)
Vedete?

TUTTI
Perdon!

DORMONT 
Quel che volete;
non serve più parlar.

TUTTI
Quando amor si fa sentire
troppo egli è nei cor possente.
Si contrasta inutilmente
vince ognora il suo poter.



Escena Última  

JULIA 
Conviene acabar esta escena.
¡Desapareced, bajad!...

DORMONT 
(fuera de escena)
¡Alabanzas al cielo! ¡Aquí está! 

JULIA 
(al mismo tiempo que Dormont)

¡Ah!

BLANSAC 
Callad, no temáis.

(se esconde en la otra habitación)

JULIA 
¡Oh cielos! 

DORMONT 
(entrando en pijama, con risa sardónica)
¡Ah, ah! ¿Asombrada? 
No lo esperabas, ¿verdad? 

JULIA 
Señor... 

DORMONT 
No puedes fingir. 
Ya están descubiertos
los versos y la escala. 

(con gran cólera abre la 
puerta cerrada y aparece Lucía)

¡Fuera de ahí!

LUCÍA 
(Saliendo tímidamente) 
Aquí estoy...

JULIA, DORMONT, GERMÁN 
¡Dios! ¿Quién podría entenderla? 

DORMONT 
¡Mi enfado es terrible! 
Los otros deben estar por aquí...
Veamos...

(abre la puerta y sale Blansac) 

BLANSAC 
Aquí estoy...

DORMONT 
(A Lucía)
¿Qué lío es éste? 

LUCÍA 
Supe por Germano 
que aquí tendría lugar una cita,
a medianoche,
y vine a investigar.

GERMÁN 
(para sí)
¡Oh, oh, estoy perdido
!
DORMONT 
(A Julia) 
¡Una cita! ¡Muy bien! 
Seguro que queréis
casaros ahora mismo.
Tiremos de esta mesa...
 
(Corre la mesa y aparece Germán, 
cubierto un poco por la manta, que 
se queda de rodillas) 

GERMÁN 
¡Aquí estoy!... 

TODOS
(menos Lucía)
¡Germán! 

DORMONT 
¡Otro! ¿Qué haces ahí?

GERMÁN 
(tímidamente) 
Sabía que iba a tener lugar aquí 
una cita
y vine a investigar.

(vuelve a colocar la manta)

DORMONT 
(amenazando a Lucía y a Germán) 
¡Ya os ajustaré yo las cuentas!
Mientras tanto, escribamos.

(Coge un papel y lo pone sobre la mesa) 

JULIA 
(para sí)
Ahora conviene hablar

(a Dormont)

Señor... 

DORMONT 
(A Julia)
Vuestro marido 
sin retraso... 

DORVIL 
¡Está aquí!... 

(sale animado y se pone junto a Julia)

DORMONT 
¡Otro! ¿Pero cuántos somos?

BLANSAC 
¡Ah, ah! ¡Qué portento! 
¡Una cita de doscientos! 

DORMONT 
(Muy enfadado, a Dorvil) 
¡Explicaos!

DORVIL 
(con firmeza noble) 
Soy el marido de Julia...

DORMONT 
¿Vos?

JULIA 
Tutor mío, perdón 
pero el amor es la causa de todo esto. 
La buena tía ha permitido
este enlace por carta. 

(Coge una carta y se la da a Dormont,
que la lee y se la guarda)

No me permitía que me casara 
con un hombre al que no amara.
Vos erais demasiado orgulloso...
Perdonadme.

DORMONT 
El ardor se excede... 

(señalando a Blansac)

¿Y entonces él?... 

BLANSAC 
(con mucho brío)
¡Me casaré con Lucía
y todo se arreglará!

DORMONT 
Lucía.

LUCÍA 
(ansiosa) 
¡Ah, sí!

BLANSAC 
(A Dormont, señalando a Lucía) 
¿Veis? 

TODOS
¡Perdón! 

DORMONT 
Ya no hay más que hablar.
Si os queréis...

TODOS
Cuando el amor se hace sentir,
el corazón se vuelve poderoso.
Siempre aplasta con su poder,
al que inútilmente le combate.



Escaneado y Traducido por: 
Antonio Domínguez 2002