JUANA DE ARCO
Personajes
CARLOS VII JACOBO JUANA DELIL TALBOT |
Rey de Francia Pastor Hija de Jacobo Oficial del Rey General del Ejército Inglés |
Tenor Barítono Soprano Tenor Bajo |
La acción se desarrolla en las ciudades francesas de Domrémy y Reims, durante la Guerra de los Cien Años, siglo XV.
PROLOGO Scena Prima (Grande atrio in Donrémy, che mette agli appartamenti apprestati per la corte. Borghigiani uomini e donne, ed alcuni Ufficiali del Re) BORGHIGIANI: Qual v'ha speme? UFFICIALI: Dal seggio dei padri Ben vedete ove Carlo rifugge; Orda immensa di barbari ladri Questa misera terra distrugge. BORGHIGIANI: Orleáns?... UFFICIALI: È guardata dai fidi... Presto anch'essa per fame cadrà. TUTTI: Maledetti cui spinge rea voglia Fuor del cerchio che il Nume ha segnato! Forse un dì rivarcando la soglia Piangeranno dell'empio peccato... Ah! noi pur desiammo altri lidi, Ecco Dio che il ricambio ci dà. Scena Seconda DELIL: Il Re. BORGHIGIANI: Nel suo bel volto Qual dolor! UFFICIALI: Giovin tanto ed infelice! CARLO: Amici, v'appressate... Ultimo è questo del re comando. DELIL: Ah sì non dirne! CARLO: Ai fidi Itene tosto, d'Orleáns; si cessi Omai dal sangue che su me ricade. Ripongansi le spade, E sul mio trono avito Segga l'anglico re... Dal giuramento Io sciolgo ognun di fedeltà. TUTTI: Che sento! CARLO: Testé prostrato a terra Fervidamente orai che, se volere Era del ciel punir nefande colpe, Percuotesse me solo il suo flagello. TUTTI: Ottimo re! CARLO: Trascorrere m'intesi Ignoto senso per le vene... Un dolce Sopor quindi mi vinse, E divo sogno all'anima si pinse. Sotto una quercia parvemi Posar la fronte mesta; Splendea dipinta Vergine In mezzo alla foresta... Mosse di là comando Che, sorgi, disse, o Re! Elmo deponi e brando Di questa imago al piè. BORGHIGIANI: Dipinta imago, e simile Loco fra noi qui v'è. CARLO (con entusiasmo) Le tueparole, o Vergine, Carlo umilmente adora; Ti fregierò l'immagine Di mia corona ancor... Ma il sangue si deterga Ond' è la patria in duol; Ma la straniera verga Sia mite al franco suol. TUTTI: Chi può frenar le lagrime A sì pietoso duol? CARLO (ai Borghigiani) V'ha dunque un loco simile, Diceste?... BORGHIGIANI: È selva orrenda. CARLO: Visiterò la Vergine Prima che notte scenda... Vieni, Delil... BORGHIGIANI: Per poco Uditeci, fermate! Quello d'orrore è loco... Morte vi sta... CARLO, UFFICIALI: Narrate. BORGHIGIANI: Allor che i flebili bronzi salutano Il dì che muore, E lento naviga - per l'aere tacito L'astro d'amore. Nell'orribile foresta Sempre infuria la tempesta; Fra l'orror di lampi e tuoni Là convengono i demoni Là co' maghi e colle streghe Fanno i patti e le congreghe, E con filtri avvelenati Ammolliscono i peccati... Guai se inconscio al reo festino Uom sorprendere si fa! Ei non vede più mattino Se al demonio non si dà. CARLO: Dov'è la Pia, convegno Non ha l'Averno.- Ite... fra poco io solo Là scioglierò mio voto. TUTTI: O re! CARLO: Dispoglio Tal nome or qui! - Lasciatemi - Lo voglio! Pondo è letal, martirio Il serto al capo mio; Perché fruir di libero Aere non posso anch'io!... Pace, che al più mendico Prodiga sei di te, Mandami un raggio amico, Vieni non son più re. TUTTI: Cielo!... Dall'atre immagini Fa che rientri in sé! Sempre fedeli e taciti Noi seguiremo il re. (Carlo impone loro con un cenno, e parte; essi pure si allontanano per diverse uscite) |
PRÓLOGO Escena Primera (Gran pórtico en Donremy que conduce a los apartamentos reales. Aldeanos, hombres, mujeres y oficiales del rey) ALDEANOS ¿Qué esperanzas hay? OFICIALES El trono de sus ancestros Bien veis como Carlos lo rehuye. Una horda inmensa de bárbaros ladrones Destruye esta miserable tierra. ALDEANOS ¿Y Orleáns?... OFICIALES Está defendida por tropas leales... Pero pronto también caerá por el hambre. TODOS ¡Malditos quienes, llevados por maléficos deseos, Caminan fuera del círculo que Dios ha trazado! Quizás un día, retornando al hogar, Lamentarán su impío pecado... ¡Ah, también nosotros anhelamos otras costas! Por eso, Dios nos ha castigado. Escena Segunda DELIL ¡El rey! ALDEANOS En su bello rostro ¡Cuánto dolor! OFICIALES ¡Tan joven e infeliz! CARLOS Amigos, aproximaos... Ésta es la última orden del rey. DELIL ¡Ah, no nos digas eso! CARLOS Id y decid inmediatamente A mis leales de Orleáns, Que cese la sangre que pesa sobre mí. Depónganse las espadas Y sobre el trono de mis ancestros Siéntese el rey de Inglaterra... Libero a todos del juramento de lealtad. TODOS ¡Qué oigo! CARLOS Hace poco de rodillas oré piadosamente para que, Si era la voluntad del cielo Castigar infames culpas, Su azote cayera solo sobre mí. TODOS ¡Oh, noble rey! CARLOS Sentí correr Una sensación desconocida por mis venas... Un dulce sopor me invadió, Y una visión divina sacudió mi alma. Bajo una encina Resplandecía una imagen De la divina Virgen En medio del bosque... Desde allí provino el mandato: Levántate, dijo, ¡Oh, rey! Depón tu yelmo y espada Al pie de esta imagen. ALDEANOS Una imagen y lugar similares Existen en los alrededores. CARLOS (con entusiasmo) Tus palabras ¡oh, Virgen! Carlos humildemente seguirá; Adornaré tu imagen Con mi corona también... Pero sea limpiada la sangre Que sumerge a la patria en dolor, Y que el flagelo extranjero Se suavice en tierra francesa. TODOS ¿Quién puede contener las lágrimas Frente a tan piadoso dolor? CARLOS (a los Aldeanos) ¿Hay entonces un lugar así, Dijisteis? ALDEANOS Es un bosque siniestro. CARLOS Visitaré a la Virgen Antes que caiga la noche... Ven, Delil... ALDEANOS Un instante ¡Oídnos, deteneos! Ése es un lugar de horror... La muerte habita allí... CARLOS, OFICIALES ¡Contad! ALDEANOS Cuando las tristes campanas Saludan al día que muere, Y lento y silencioso navega por el cielo El astro del amor, En el horrible bosque Siempre enfurece la tormenta. Entre el horror de relámpagos y truenos Allí se reúnen los demonios, Allí con magos y brujas Hacen pactos y convenios, Y con pociones envenenadas Suavizan los pecados... ¡Pobre de aquel que ignorante del festín diabólico Se deje sorprender! Él no verá la luz del día Si no se entrega al demonio. CARLOS Donde está la Fe, No puede haber reuniones infernales. Marchaos... dentro de poco Allí cumpliré mi voto yo solo. TODOS ¡Oh, rey! CARLOS ¡Renuncio a tal título en este momento! ¡Dejadme!... ¡Lo ordeno! Un agobio mortal, un martirio Es la corona sobre mi cabeza. ¿Por qué no puedo, también yo, Gozar de la libertad? Paz, que hasta con el más pobre mendigo, Te muestras pródiga: ¡Mándame un rayo amigo! ¡Ven, ya no soy rey! TODOS ¡Dios!... ¡Apártalo de las siniestras imágenes! ¡Haz que vuelva en sí! Siempre leales y silenciosos Seguiremos a nuestro rey. (Carlos les hace un gesto y sale, los cortesanos se alejan en distintas direcciones.) |
Scena Terza (Una foresta. A dritta sorge sopra una balza praticabile una Cappelletta, fiocamente rischiarata nell'interno da una lampada. A sinistra sul piano avanti levasi una quercia, e al piè di quella un sedile di pietra. Nel fondo s'apre una caverna. Il cielo è nero e procelloso) GIACOMO: Gelo, terror m'invade!... Ma nell'orrendo loco In veglierò? - Come rovente chiodo Nell'anima sta fitta Idea letale! - (Giovanna appare dalla balza, e s'inginocchia innanzi alla cappella) Non è questa forse La quercia sacra all'infernal convegno?... E qui sovente, qui non suol colei Dormir le notti procellose? - Ahi forse Qui sedotta... qui vinta... al gran nemico L'alma concesse! - Orribile pensiero!... Cielo, m'assisti a discoprire il vero! (Entra nella caverna) Scena Quarta (Giovanna sola, scende dalla balza) GIOVANNA Oh ben s'addice questo Torbido cielo al miserando affanno Di Francia oppressa! - Perché mai d'imbelli Forse ho l'alma vestita, L'alma che vola dal desio rapita Ai campi di battaglia! - Ma d'una ferrea maglia, E d'una spada, e d'un cimiero forse A me fia grave il pondo?... Tanto richiedo a te, Speme del mondo. Sempre all'alba ed alla sera Quivi innalzo a te preghiera; Qui la notte mi riposo, E te sogna il mio pensier. Sempre a me, che indegna sono, Apri allora il cor pietoso... Oh se un dì m'avessi il dono D'una spada e d'un cimier! (va ad assidersi sulla pietra) Ma... le stanche pupille... il sonno vince... Regina, il baldo voto Perdona... e benedicimi... (Si addormenta) Scena Quinta (Carlo dalla balza) CARLO: Paventi,Carlo, tu forse?.. o meraviglia scuote Ogni tua fibra?... Ancora Vision parmi, ché la sacra selva Questa è del sogno imo... Ecco mi prostro, riverente e pio. (Carlo depone l'elmo e la spada, s'inginocchia e prega. Intanto alla sola anima di Giovanna parla in sogno il seguente) CORO DI SPIRITI MALVAGI: Tu sei bella, Tu sei bella! Pazzerella, Che fai tu? Se d'amore Perdi il fiore, Presto muore, Non vien più. Sorgi, e mira; Te sospira La delira Gioventù. O figliuola, Ti consola E una folla Belzebù! Quando agli anta L'ora canta Pur ti vanta Di virtù. Tu sei bella, Tu sei bella! Pazzerella Che fai tu? (I nembi si diradano ad un tratto, e la foresta viene rischiarata vivamente dalla luna) CORO DI SPIRITI ELETTI: Sorgi! I Celesti accolsero La generosa brama!... Francia per te fia libera, Ecco cimiero e lama. Levati, o spirto eletto, Sii nunzio del Signor... Guai se terreno affetto Accoglierai nel cor! - (Giovanna balza in piedi. I suoi occhi lampeggiano. Il suo atteggiamento è da inspirata) GIOVANNA: Pronta sono! CARLO: (scendendo dalla balza) Qual voce!... GIOVANNA: All'Eterno Tua pietade, o re Carlo, è salita!... (Ella corre alla balza, e ne riporta l'elmo e la spada) CARLO: Chi se' tu?... Vero o falso. discerno?... GIOVANNA: Son guerriera che a gloria t'invita... O fedele Orleáns, ti consola... (in atto profetico). Tengo alfine una spada, un cimier; Sui britanni cadaveri vola Già l'insegna del franco guerrier! CARLO: Qual prodigio! - Ed io pure nel lampo De' tuoi detti, o fanciulla, divampo. GIOVANNA: Vieni al campo - tua guida son io. Guai, mortale, se manchi di fè! CARLO: Ne' tuoi sguardi è la fiamma di Dio... Parla, imponi al tuo suddito!... Scena Sesta (Giacomo non visto dal limitare della caverna) GIACOMO: Il re! GIOVANNA (fra sè) A te, pietosa Vergine, Fido il tugurio umile, Del padre la canizie, E l'innocente ovile; Fin ch'io ritorni a sciogliere Inni di laude a te! CARLO (fra sè) Non è mortale immagine Questa ch'io veggo e sento; Innanzi, innanzi a un angelo Sto per divin portento... Vinto son io da palpito Sinora ignoto a me GIACOMO: (fra sè) Sì!... dell'orribil dubbio Disquarciato il velo... Deh vibra le tue folgori, M'incenerisci, o cielo! Ella si cesse ai demoni Per folle amor del re! GIOVANNA: Or sia patria il mio solo pensiero... Vieni, o Carlo, a pugnare con me! CARLO: Sì, ti seguo, inspirato guerriero... Tutta l'alma sfavilla di fè! GIACOMO: Ferma!... ahi manco!... Per l'empio sentiero Gravi l'ira del padre su te. (Giovanna e Carlo si allontanano rapidamente; Giacomo tenta seguirli, ma cade oppresso dal dolore al suolo) |
Escena Tercera (Un bosque. Sobre una roca, una capilla, iluminada desde el interior. A la izquierda una encina y a su pie un banco. Al fondo se abre una caverna. El cielo está negro y borrascoso. El cercano tañido de una campana invita a rezar por los difuntos. Jacobo solo, luego Juana) JACOBO ¡Estremecimiento, el terror me invade! Pero en este horrendo lugar Continuaré buscando. ¡Como una brasa ardiendo Llena mi alma El letal pensamiento! (Juana aparece y se arrodilla frente a la capilla.) ¿No es ésa la encina Consagrada a infernales reuniones? ¿Y aquí frecuentemente, no suele ella dormir Las noches borrascosas? ¡Ay, quizás aquí seducida!... aquí vencida... Al Gran Enemigo su alma concedió. ¡Horrible pensamiento!... ¡Dios, ayúdame a descubrir la verdad! (Entra a la caverna.) Escena Cuarta (Juana sola, desciende de la roca) JUANA ¡Oh, bien se ajusta este tormentoso cielo A la miserable desazón De la Francia oprimida! ¿Por qué de pacíficos pensamientos Tengo el alma vestida? Mi alma que vuela de deseo arrebatada A los campos de batalla. Pero una armadura Una espada, y un yelmo, Quizás serían demasiado pesados para mí... Solo pido ¡Esperanza para el Mundo! Al alba y al ocaso Aquí Te elevo mi oración. Aquí por la noche descanso Y hacia Ti se dirige mi sueño. A mí, indigna, Abre tu piadoso corazón... ¡Oh, si un día me concedieras el regalo De una espada y un yelmo! etc. (Va a sentarse sobre la piedra.) Pero... los párpados me pesan... el sueño vence... Reina del Cielo, mi intrépido ruego perdona... ¡Bendíceme! (Se adormece.) Escena Quinta (Carlos aparece en la roca) CARLOS ¿Carlos, tiemblas de temor? ¿O es que este lugar te sacude cada fibra?... Aún creo estar soñando, Pues este es el bosque sagrado de mi sueño... Me postro, reverente y piadoso. (Carlos depone el yelmo y la espada, se arrodilla y reza. En tanto, los demonios al alma de Juana le hablan en sueños) CORO DE ESPÍRITUS MALIGNOS ¡Tú eres bella, Eres bella! ¿Niña loca, Qué haces? Si el amor Pierde la flor, Pronto muere, Y no regresa más. ¡Levántate y mira! A ti suspira La exaltada Juventud. ¡Oh, pequeña, Consuélate! ¡Es un engaño De Belcebú! Cuando el tiempo se acaba Y la vejez se acerca, Entonces envanécete De la virtud. ¡Tú eres bella, Eres bella! ¿Niña loca, Qué haces? (Las nubes se alejan de golpe, y el bosque se ilumina vivamente por la luna) CORO DE ESPÍRITUS CELESTIALES ¡Levántate! ¡Los ángeles han oído Tu generoso deseo!... Francia será por ti liberada, He aquí yelmo y espada. Elévate ¡oh, espíritu elegido! Sé heraldo del Señor... Y pobre de ti si amor terrenal Acogieras en el corazón. (Juana se pone de pie. Sus ojos centellean. Su actitud es de inspiración divina.) JUANA ¡Estoy lista! CARLOS (descendiendo de la roca) ¡Esa voz!... JUANA Tu piedad ¡oh, rey Carlos! Ha llegado hasta el Eterno... (Ella va a la roca, y toma el yelmo y espada.) CARLOS ¿Quién eres?... ¿Eres realidad o ilusión?... JUANA Soy el guerrero que a la gloria te invita... ¡Oh, leal Orleáns, consuélate!... (en actitud profética) Tengo al fin una espada y un yelmo. Sobre los cadáveres ingleses flamean ya Los estandartes de los guerreros franceses. CARLOS ¡Qué milagro! ¡Oh, muchacha! Me exalto en el rayo de tus palabras, JUANA Ven al campo de batalla... tu guía seré yo. ¡Pobre de ti, mortal, si no tienes fe! CARLOS En tus ojos veo la llama de Dios... ¡Habla y ordena a tu súbdito!... Escena Sexta (Jacobo, sin ser visto, desde la caverna) JACOBO ¡El Rey! JUANA (para sí) ¡A ti, piadosa Virgen, Confío la humilde morada, Los grises cabellos de mi padre Y el inocente rebaño, Hasta tanto no regrese Para elevar himnos en loor a ti! CARLOS (para sí) No es imagen mortal Esta que veo y oigo. Ante un ángel estoy Por la gracia divina... Me invade una honda emoción Hasta ahora desconocida para mí. JACOBO (para sí) Sí... de la horrenda duda Se ha desgarrado el velo... ¡Ah! Lánzame tus rayos, Fulmíname ¡oh, Cielo! ¡Ella se sometió a los demonios Por insano amor al Rey! JUANA Sea la patria mi único pensamiento... ¡Ven, oh Carlos, a combatir a mi lado! CARLOS Sí, te sigo, iluminado guerrero... ¡Mi alma entera resplandece de fe! JACOBO ¡Detente!... ¡Ay, desespero!... Por caminar en el sendero del mal Caiga la ira de tu padre sobre ti. (Juana y Carlos se alejan rápidamente: Jacobo intenta seguirlos, pero cae al suelo oprimido por el dolor.) |
ATTO I Scena Prima (Luogo remoto, sparso di rupi. In lontananza scorgessi parte della città di Reims. Soldati inglesi sparsi qua e là in gruppi. Donne che piangono presso estinti, altre che assistono ai feriti) SOLDATO I: Ai lari!... Alla patria! Mio duce, che tardi? SOLDATO II: Ai lari!... Alla patria! TALBOT: Reo grido mi suona. SOLDATI: Perduta Orleàno, perduti i gagliardi, Gioviamci del tempo che il Franco ne dona. TALBOT: Ahi cento trionfi distrutti in un giorno! Di tanta viltade chi lava lo scorno? SOLDATI: O duce, noi sempre mirasti sui campi Volar combattendo con animo ardito, Dei bronzi tonanti sorridere ai lampi, Far pompa del seno, del braccio ferito... Ma contro la furia che Averno disserra Che valgon prodezze d'impavida guerra? Ma contro legioni - d'armati demoni Che giova la possa - d'umano valor? TALBOT: Son larve funeste - che incarna, che veste La mente percossa - da vile timor. Scena Seconda (Giacomo. il suo crine scomposto, i suoi atti dimostrano il disordino della mente. Detti) GIACOMO: Questa rea che vi percuote Sarà vostra prigioniera. TALBOT Chi sei tu?... GIACOMO: Son tal che puote... SOLDATI: Sarà nostra? GIACOMO: Pria di sera... Io lo giuro ad un sol patto. SOLDATI, TALBOT: Parla, parla!... Sarà fatto. GIACOMO: Franco son io, ma in core M'è prima patria onore; Giurai se alcun l'affronta Morire o '1 vendicar; Or questo crin già bianco Carlo gravò d'un'onta... Contro l'indegno Franco Chiedo tra voi pugnar. SOLDATI: Chi fia?... Qual arde incendio Nel baldo favellar? TALBOT: Vien!... di guerra in forte luogo Si rialzi ancor la tenda. CORO: Noi colà fiammante rogo Ergerem che l'empia incendia. GIACOMO: Oh Giovanna!... CORO: Le tue ciglia Gemon pianto!... qual dolor!... GIACOMO: E memoria d'una figlia Che tradiva il genitor. So che per via di triboli Ne adduce il fallo primo, So che fia schiuso ai miseri Più terso e caro sol... Deh la paterna lagrima Si doni al basso limo! Languido è il fral, ma l'anima Maggiore è d'ogni duol. CORO: Nobile vecchio, affrettati... Tutto ne avvampa il cor. Vien la vendetta a compiere Nel vile seduttor. (I soldati seguono Talbot e il vecchio) Scena Terza (Giardino nella Corte di Reims. Giovanna sola. Ella è adornata di corazza, d'elmo e di spada; nel resto d'abiti femminili) GIOVANNA: Qui! qui!... dove più s'apre Libero il cielo, e l'aere puro aleggia. Nella festante reggia Svania la mente! - Le mie fibre scuote Un senso, un turbamento, Che interrogar pavento. - Gravi m'eran gli applausi. - Oh! ma compiuto Non è l'incarco? - Salve Non son le franche arene?... Perché rimango or qui?... chi mi trattiene?... O fatidica foresta, O mio padre, o mia capanna, Nella semplice sua vesta Tornerà tra voi Giovanna; Deh ridatele i contenti Che più l'alma non sentì! Ho risolto... Scena Quarta (entra Carlo) CARLO: E in tai momenti Abbandoni il re così? Chiede ognuno che mai fuse; Te la Corte attende e brama. GIOVANNA: Il Signor che qui mi addusse A' miei lari or mi richiama. CARLO (con trasporto) Deh! non dirlo!... A te mi atterro!... GIOVANNA: (fra sè) Cielo! (a Carlo) Sorgi... CARLO: Oh vinta sei?... GIOVANNA: (In atto di partire) È deciso!... CARLO: Pria quel ferro In me volgere tu dei. Dunque, o cruda, e gloria e trono Offeristi a Carlo in dono, Per serbarlo a' lai più vivi, Per ferirlo in mezzo al cor?... Fin dal dì che m'apparivi Io t'amai d'immenso amor! |
ACTO I Escena Primera (Lugar rocoso, a lo lejos se divisa la ciudad de Reims. Soldados ingleses dispersos aquí y allá en grupos. Algunas mujeres lloran sobre los muertos, otras asisten a los heridos) SOLDADOS I ¡Al hogar! ¡A la patria! ¿Caudillo, por qué tardas? SOLDADOS II ¡Al hogar! ¡A la patria! TALBOT Grito ignominioso es el que escucho. SOLDADOS Perdida Orleáns, perdidos los valientes, Aprovechemos el tiempo que Francia nos da. TALBOT ¡Ay, cien triunfos destruidos en un día! ¿De tanta cobardía quién lava la vergüenza? SOLDADOS Caudillo, siempre nos viste en el campo de batalla Volar combatiendo con ánimo valiente, Sonreír frente al rugido, cual rayo de las armas, Hacer alarde del pecho, del brazo herido... Pero contra una furia que el Averno libera ¿De qué valen proezas de intrépida guerra? Contra legiones... de armados demonios ¿De qué vale la fuerza... del valor humano? TALBOT Son quimeras funestas... que invaden, que cubren La mente atormentada... de vil temor. Escena Segunda (Entra Jacobo con el cabello revuelto, sus actos demuestran el desorden de su mente) JACOBO Esa infame que os derrota Será vuestra prisionera. TALBOT ¿Quién eres tú?... JACOBO Soy aquel capaz de hacerlo... SOLDADOS ¿Será nuestra? JACOBO Antes que caiga la noche... Lo juro con una condición. SOLDADOS, TALBOT ¡Habla, habla!... Se cumplirá. JACOBO Francés soy, pero en mi corazón Están primero la patria y el honor. Juré, si alguien la ofende, Morir o vengarla. Ahora sobre mis cabellos blancos Carlos hizo caer una afrenta... Contra el indigno francés Pido entre vosotros combatir. SOLDADOS ¿Quién será?... ¿Qué incendio arde En sus intrépidas palabras? TALBOT ¡Ven!... en lugar seguro se levante de nuevo la tienda de guerra. CORO Nosotros llameante hoguera Allí prepararemos para que la infame arda. JACOBO ¡Oh, Juana!... CORO ¡Tus ojos expresan llanto!... ¡Qué dolor!... JACOBO El recuerdo de una hija Que traicionaba al padre. Sé que por caminos de dolor Nos conduce el pecado original. Sé que para los desventurados saldrá Un sol más radiante y apacible... ¡Ah, el llanto de un padre Se derrame sobre el vil fango! Débil es la carne, pero el alma Es más grande que cualquier dolor. CORO Noble viejo, apresúrate... Nuestros corazones arden. Ven a cumplir la venganza Sobre el vil seductor. (Los soldados siguen a Talbot y al viejo.) Escena Tercera (Jardín en la Corte de Reims. Juana sola. Sobre sus ropas femeninas luce coraza, yelmo y espada) JUANA ¡Aquí! Aquí... donde se contempla el cielo Y el aire puro suspira. ¡En el lujoso palacio se pierde la mente! Mis fibras sacude una emoción, una agitación, Que cuestionar temo. Tediosos me resultaron los aplausos... ¡Oh! ¿Pero cumplido no está el mandato? ¿A salvo no está el suelo francés?... ¿Por qué permanezco aquí entonces?... ¿Quién me detiene?... ¡Oh, fatídico bosque! ¡Oh, padre mío! ¡Oh, morada mía! Con sus sencillos vestidos Retornará a vosotros Juana. ¡Ah, devolvedle las delicias Que el alma ya no siente! He resuelto... Escena Cuarta (Entra Carlos) CARLOS ¿Y en tales momentos Abandonas así al rey? Todos preguntan qué ha sucedido. La Corte te espera y reclama. JUANA El Señor que aquí me condujo A mis tierras ahora me llama. CARLOS (apasionadamente) ¡Ah! ¡No lo digas!... ¡Ante ti me postro! JUANA (para sí) ¡Dios! (A Carlos) Alzaos... CARLOS Oh, ¿Te he convencido?... JUANA (hace ademán de salir) ¡Está decidido!... CARLOS Antes, esa espada Sobre mí debes levantar. Entonces ¡oh, cruel! ¿Gloria y trono ofreciste a Carlos como regalo Para dejarlo presa del más vivo dolor Y herirlo en medio del corazón?... ¡Desde el día que apareciste ante mí Yo te quise con inmenso amor! |
GIOVANNA: (commossa:) Oh pietade!... Io più non sono L'inviata di Maria; Solo usbergo al dolce suono Degli affetti è debil sen. Deh rispettami qual pria!... Ch'io non sugga il tuo velen! CARLO: Ma l'amore è santo, è puro... GIOVANNA: (Asconde il viso nelle mani) Taci, ah taci... CARLO: A Dio lo giuro! Sol lo spirto mi concedi, E all'incendio basterà. GIOVANNA: (fra sè) La mia mente... va smarrita!... Ahi! si perde... CARLO: Oh cedi, cedi! GIOVANNA: Pietà, Carlo!... CARLO: A te, mia vita, A te chiedo io pur pietà. GIOVANNA: T'amo!... Sì, t'amo!... CARLO: Oh detto! AMBI Chi più felice?... Oh amor! VOCI ETEREE: Guai se terreno affetto Accoglierai nel cor! (Giovanna, alla cui anima solamente scende l'avvertimento liberasi dalle braccia di Carlo. Ella è tremante, esterrefatta) CARLO: T'arretri e palpiti!... - Che mai t'apparve?... Guardami, guardami - niun ti minaccia... Che fai?... che mormori - di vane larve? Di Carlo, o vergine - stai fra le braccia. È puro l'aere - limpido il cielo Siccome il velo - di nostra fe'. GIOVANNA: Fur dessi!... gli angeli! - non hai veduto? Lasciami, lasciami - son maledetta! Qual fra le tenebre - torvo e canuto Appar fantasima - che accenna e aspetta? Muori o Sacrilega - Qual voce, oh Dio! Il padre mio - che vuoi da me? CARLO: (Vedendo gente che si appressa) Taci!... Scena Quinta (Delil con bandiera, Ufficiali del re, e detti) UFFICIALI, DELIL: (A Carlo) Le vie traboccano Di sudditi devoti; Carlo, te solo attendono I grandi e i sacerdoti; Oggi dinanzi ai popoli Francia corona il re. (A Giovanna) Tu lo precedi, o vergine; Ecco la tua bandiera. (Delil le porge l'insegna, Giovanna la prende macchinalmente) GIOVANNA: (fra sè) Fu mia! UFFICIALI, DELIL: (fra sè) Quai sensi turbano La diva messaggiera?.. CARLO: Ite! - Il gran rito compiasi; Ella verrà con me. (Delil ed ufficiali partono) Scena Sesta CARLO: Vieni al tempio, e ti consola Fra il clamor de' gridi lieti; Coronar mi dei tu sola Al cospetto del Signor. Ma la gemma più lucente, Ma la gioia più ridente, Come sole fra i pianeti Fia, Giovanna, il nostro amor. GIOVANNA: Oh perché sui campi in guerra Non versai quest'alma impura?... Chi m'adduce a ignota terra Ov'io celi il mio rossor? Ma, se ad anima pentita Valga il pianto e la sventura, Ogni giorno di mia vita Sia pur giorno di dolor! (L'anima di Giovanna è assalita dal seguente) CORO DI SPIRITI MALVAGI: Vittoria, vittoria!... plaudiamo a Satana, E ammorzino i gridi l'eterna sventura... Vedete stoltezza di questa villana Che nunzia è del cielo, che dicesi pura! Ma d'Eva, o superba, non eri tu schiatta?... Già nostra sei fatta, già nostra sei fatta! Lasciamo le tane, sprezziamo l'esiglio, Lanciamoci in alto con urla di scherno; Ai cembali, ai sistri stendiamo l'artiglio, Danziamo, danziamo la ridda d'inferno... Non tosto Satana si move alla giostra La femmina è nostra, la femmina è nostra! (Il re prende con trasporto la mano di Giovanna, e seco la tragge) |
JUANA (conmovida) ¡Oh, piedad!... No soy ya la enviada de María. Mi coraza es, frente al dulce sonido De las palabras de amor, mi frágil pecho. ¡Ah, respétame como antes!... ¡Que no beba tu veneno! CARLOS Pero mi amor es santo, es puro... JUANA (esconde el rostro entre las manos) ¡Calla, ah, calla!... CARLOS ¡Ante Dios lo juro! Tan solo concédeme el alma Y mi fuego se extinguirá. JUANA (en vos baja) ¡Mi mente se confunde!... ¡Ay! Se pierde... CARLOS ¡Oh cede, cede! JUANA ¡Piedad, Carlos!... CARLOS A ti, mi vida, A ti ruego también piedad. JUANA ¡Te amo!... Sí, ¡Te amo!... CARLOS ¡Oh, esas palabras! AMBOS ¿Quién puede ser más feliz?... ¡Oh, amor! VOCES CELESTIALES ¡Pobre de ti si amor terrenal Acogieras en el corazón! (Solo Juana oye la advertencia. Se libera de los brazos de Carlos. Está estremecida, aterrorizada.) CARLOS ¡Te apartas y tiemblas!... ¿Qué has visto? Mírame, mírame... nadie te amenaza... ¿Qué murmuras sobre espíritus fantasmales? De Carlos estás ¡oh, virgen!... entre sus brazos. Es puro el aire... límpido el cielo Como el velo... de nuestra fe. JUANA ¡Eran ellos!... ¡Los ángeles! ¿No los has visto? ¡Déjame, déjame... maldita soy! Entre las tinieblas... torvo y encanecido Aparece el fantasma... que acecha y espera. Muere ¡oh, sacrílega!... Esa voz ¡oh, Dios! ¡Es mi padre!... ¿Qué quiere de mí? CARLOS (viendo que gente se acerca) ¡Calla!... Escena Quinta (Entran Delil y los oficiales del rey) OFICIALES, DELIL (a Carlos) Las calles rebosan De súbditos devotos. Carlos, sólo a ti esperan Los grandes y los sacerdotes. Hoy ante el pueblo Francia corona al rey. (A Juana) Precédelo tú ¡oh, virgen! He aquí tu bandera. (Delil le entrega la enseña, Juana la toma maquinalmente.) JUANA (para sí) ¡Fue mía! OFICIALES, DELIL (para sí) ¿Qué emociones turban A la divina mensajera?... CARLOS ¡Marchaos!... ¡El rito se cumplirá! Ella vendrá conmigo. (Delil y los oficiales salen) Escena Sexta CARLOS Ven al templo y consuélate Entre el clamor de alabanzas. Coronarme debes tú sola Frente al Señor. Pero la joya más brillante, Pero la alegría más radiante, Como el sol entre los planetas, Sea, Juana, nuestro amor. JUANA ¡Oh! ¿Por qué sobre los campos de guerra No derramé mi alma impura?... ¿Quién me conducirá a ignota tierra Donde pueda esconder mi vergüenza? Pero, si a mi alma arrepentida Benefician el llanto y la desventura, ¡Cada día de mi vida Sea un día de dolor! (El alma de Juana oye voces) CORO DE ESPÍRITUS MALVADOS ¡Victoria! ¡Victoria! ¡Alabemos a Satanás! Que ahoguen los gritos la eterna desventura... Ved la estupidez de esta ignorante. ¡La mensajera del cielo, que se dice pura! ¿Pero no eres tú, soberbia, de la estirpe de Eva?... ¡Ahora eres nuestra, ahora eres nuestra! Salgamos de las guaridas, despreciemos la luz, Lancémonos con fuertes gritos de escarnio. Hagamos sonar tambores y sistros, Bailemos la danza vertiginosa del infierno... ¡Apenas Satanás se una al aquelarre La mujer será nuestra, será nuestra! (El rey toma con pasión la mano de Juana, y la lleva consigo.) |