JUANA DE ARCO

 

Personajes

CARLOS VII

JACOBO

JUANA

DELIL

TALBOT

Rey de Francia

Pastor

Hija de Jacobo

Oficial del Rey

General del Ejército Inglés

Tenor

Barítono

Soprano

Tenor

Bajo

 

La acción se desarrolla en las ciudades francesas de Domrémy y Reims, durante la Guerra de los Cien Años, siglo XV.

PROLOGO 


Scena Prima 

(Grande atrio in Donrémy, che mette agli  
appartamenti apprestati per la corte. Borghigiani  
uomini e donne, ed alcuni Ufficiali del Re) 

BORGHIGIANI:
Qual v'ha speme?

UFFICIALI:
Dal seggio dei padri
Ben vedete ove Carlo rifugge;
Orda immensa di barbari ladri
Questa misera terra distrugge.

BORGHIGIANI:
Orleáns?...

UFFICIALI:
È guardata dai fidi...
Presto anch'essa per fame cadrà.

TUTTI:
Maledetti cui spinge rea voglia
Fuor del cerchio che il Nume ha segnato!
Forse un dì rivarcando la soglia
Piangeranno dell'empio peccato...
Ah! noi pur desiammo altri lidi,
Ecco Dio che il ricambio ci dà.

Scena Seconda 

DELIL:
Il Re.

BORGHIGIANI:
Nel suo bel volto
Qual dolor!

UFFICIALI:
Giovin tanto ed infelice!

CARLO:
Amici, v'appressate... 
Ultimo è questo del re comando.

DELIL:
Ah sì non dirne!

CARLO:
Ai fidi
Itene tosto, d'Orleáns; si cessi
Omai dal sangue che su me ricade.
Ripongansi le spade,
E sul mio trono avito
Segga l'anglico re... Dal giuramento
Io sciolgo ognun di fedeltà.

TUTTI:
Che sento!

CARLO:
Testé prostrato a terra
Fervidamente orai che, se volere
Era del ciel punir nefande colpe,
Percuotesse me solo il suo flagello.

TUTTI:
Ottimo re!

CARLO:
Trascorrere m'intesi
Ignoto senso per le vene... Un dolce
Sopor quindi mi vinse,
E divo sogno all'anima si pinse.

Sotto una quercia parvemi
Posar la fronte mesta;
Splendea dipinta Vergine
In mezzo alla foresta...
Mosse di là comando
Che, sorgi, disse, o Re!
Elmo deponi e brando
Di questa imago al piè.

BORGHIGIANI:
Dipinta imago, e simile 
Loco fra noi qui v'è.

CARLO 
(con entusiasmo)
Le tueparole, o Vergine,
Carlo umilmente adora;
Ti fregierò l'immagine
Di mia corona ancor...
Ma il sangue si deterga
Ond' è la patria in duol;
Ma la straniera verga
Sia mite al franco suol.

TUTTI:
Chi può frenar le lagrime
A sì pietoso duol?

CARLO 
(ai Borghigiani)
V'ha dunque un loco simile,
Diceste?... 

BORGHIGIANI:
È selva orrenda.

CARLO:
Visiterò la Vergine
Prima che notte scenda...
Vieni, Delil...

BORGHIGIANI:
Per poco
Uditeci, fermate!
Quello d'orrore è loco...
Morte vi sta...

CARLO, UFFICIALI:
Narrate.

BORGHIGIANI:
Allor che i flebili bronzi salutano 
Il dì che muore,
E lento naviga - per l'aere tacito 
L'astro d'amore.
Nell'orribile foresta
Sempre infuria la tempesta;
Fra l'orror di lampi e tuoni
Là convengono i demoni
Là co' maghi e colle streghe
Fanno i patti e le congreghe,
E con filtri avvelenati
Ammolliscono i peccati...
Guai se inconscio al reo festino
Uom sorprendere si fa!
Ei non vede più mattino
Se al demonio non si dà.

CARLO:
Dov'è la Pia, convegno
Non ha l'Averno.- 
Ite... fra poco io solo
Là scioglierò mio voto.

TUTTI:
O re!

CARLO:
Dispoglio
Tal nome or qui! - Lasciatemi - Lo voglio!

Pondo è letal, martirio
Il serto al capo mio;
Perché fruir di libero
Aere non posso anch'io!...
Pace, che al più mendico
Prodiga sei di te,
Mandami un raggio amico,
Vieni non son più re.

TUTTI:
Cielo!... Dall'atre immagini 
Fa che rientri in sé! 
Sempre fedeli e taciti 
Noi seguiremo il re.

(Carlo impone loro con un cenno, e parte;  
essi pure si allontanano per diverse uscite)
PRÓLOGO


Escena Primera

(Gran pórtico en Donremy que conduce a 
los apartamentos reales. Aldeanos, hombres, 
mujeres y oficiales del rey)

ALDEANOS
¿Qué esperanzas hay?

OFICIALES
El trono de sus ancestros
Bien veis como Carlos lo rehuye.
Una horda inmensa de bárbaros ladrones
Destruye esta miserable tierra.

ALDEANOS
¿Y Orleáns?...

OFICIALES
Está defendida por tropas leales...
Pero pronto también caerá por el hambre.

TODOS
¡Malditos quienes, llevados por maléficos deseos,
Caminan fuera del círculo que Dios ha trazado!
Quizás un día, retornando al hogar,
Lamentarán su impío pecado...
¡Ah, también nosotros anhelamos otras costas!
Por eso, Dios nos ha castigado.

Escena Segunda

DELIL
¡El rey!

ALDEANOS
En su bello rostro
¡Cuánto dolor!

OFICIALES
¡Tan joven e infeliz!

CARLOS
Amigos, aproximaos... 
Ésta es la última orden del rey.

DELIL
¡Ah, no nos digas eso!

CARLOS
Id y decid inmediatamente 
A mis leales de Orleáns,
Que cese la sangre que pesa sobre mí.
Depónganse las espadas
Y sobre el trono de mis ancestros
Siéntese el rey de Inglaterra... 
Libero a todos del juramento de lealtad.

TODOS
¡Qué oigo!

CARLOS
Hace poco de rodillas oré piadosamente para que,
Si era la voluntad del cielo
Castigar infames culpas,
Su azote cayera solo sobre mí.

TODOS
¡Oh, noble rey!

CARLOS
Sentí correr
Una sensación desconocida por mis venas... 
Un dulce sopor me invadió,
Y una visión divina sacudió mi alma.

Bajo una encina 
Resplandecía una imagen 
De la divina Virgen
En medio del bosque...
Desde allí provino el mandato:
Levántate, dijo, ¡Oh, rey!
Depón tu yelmo y espada
Al pie de esta imagen. 

ALDEANOS
Una imagen y lugar similares
Existen en los alrededores.

CARLOS
(con entusiasmo)
Tus palabras ¡oh, Virgen!
Carlos humildemente seguirá;
Adornaré tu imagen
Con mi corona también...
Pero sea limpiada la sangre
Que sumerge a la patria en dolor,
Y que el flagelo extranjero
Se suavice en tierra francesa.

TODOS
¿Quién puede contener las lágrimas
Frente a tan piadoso dolor?

CARLOS
(a los Aldeanos)
¿Hay entonces un lugar así,
Dijisteis?

ALDEANOS
Es un bosque siniestro.

CARLOS
Visitaré a la Virgen
Antes que caiga la noche...
Ven, Delil...

ALDEANOS
Un instante
¡Oídnos, deteneos!
Ése es un lugar de horror...
La muerte habita allí...

CARLOS, OFICIALES
¡Contad!

ALDEANOS
Cuando las tristes campanas
Saludan al día que muere,
Y lento y silencioso navega por el cielo
El astro del amor,
En el horrible bosque
Siempre enfurece la tormenta.
Entre el horror de relámpagos y truenos
Allí se reúnen los demonios,
Allí con magos y brujas
Hacen pactos y convenios,
Y con pociones envenenadas
Suavizan los pecados...
¡Pobre de aquel que ignorante del festín diabólico
Se deje sorprender!
Él no verá la luz del día
Si no se entrega al demonio.

CARLOS
Donde está la Fe, 
No puede haber reuniones infernales. 
Marchaos... dentro de poco 
Allí cumpliré mi voto yo solo.

TODOS
¡Oh, rey!

CARLOS
¡Renuncio a tal título en este momento!
¡Dejadme!... ¡Lo ordeno!

Un agobio mortal, un martirio 
Es la corona sobre mi cabeza.
¿Por qué no puedo, también yo,
Gozar de la libertad?
Paz, que hasta con el más pobre mendigo,
Te muestras pródiga:
¡Mándame un rayo amigo!
¡Ven, ya no soy rey!

TODOS
¡Dios!... ¡Apártalo de las siniestras imágenes!
¡Haz que vuelva en sí!
Siempre leales y silenciosos
Seguiremos a nuestro rey.

(Carlos les hace un gesto y sale, los cortesanos
se alejan en distintas direcciones.)
Scena Terza 

(Una foresta. A dritta sorge sopra una balza
praticabile una Cappelletta, fiocamente rischiarata 
nell'interno da una lampada. A sinistra sul piano 
avanti levasi una quercia, e al piè di quella un sedile 
di pietra. Nel fondo s'apre una caverna. Il cielo è nero 
e procelloso) 

GIACOMO:
Gelo, terror m'invade!... 
Ma nell'orrendo loco
In veglierò? - 
Come rovente chiodo 
Nell'anima sta fitta
Idea letale! - 

(Giovanna appare dalla balza, e s'inginocchia 
innanzi alla cappella)

Non è questa forse 
La quercia sacra all'infernal convegno?...
E qui sovente, qui non suol colei 
Dormir le notti procellose? - Ahi forse
Qui sedotta... qui vinta... al gran nemico
L'alma concesse! - 
Orribile pensiero!...
Cielo, m'assisti a discoprire il vero!

(Entra nella caverna)

Scena Quarta

(Giovanna sola, scende dalla balza)

GIOVANNA
Oh ben s'addice questo
Torbido cielo al miserando affanno
Di Francia oppressa! - 
Perché mai d'imbelli
Forse ho l'alma vestita,
L'alma che vola dal desio rapita
Ai campi di battaglia! - 
Ma d'una ferrea maglia,
E d'una spada, e d'un cimiero forse
A me fia grave il pondo?...
Tanto richiedo a te, Speme del mondo.

Sempre all'alba ed alla sera
Quivi innalzo a te preghiera;
Qui la notte mi riposo,
E te sogna il mio pensier.
Sempre a me, che indegna sono,
Apri allora il cor pietoso...
Oh se un dì m'avessi il dono
D'una spada e d'un cimier!

(va ad assidersi sulla pietra) 

Ma... le stanche pupille... il sonno vince...
Regina, il baldo voto
Perdona... e benedicimi...

(Si addormenta) 

Scena Quinta 

(Carlo dalla balza) 

CARLO:
Paventi,Carlo, tu forse?.. o meraviglia scuote 
Ogni tua fibra?... 
Ancora Vision parmi, ché la sacra selva 
Questa è del sogno imo... 
Ecco mi prostro, riverente e pio. 

(Carlo depone l'elmo e la spada, s'inginocchia e prega.
Intanto alla sola anima di Giovanna parla in sogno il 
seguente) 

CORO DI SPIRITI MALVAGI:
Tu sei bella,
Tu sei bella! 
Pazzerella,
Che fai tu?
Se d'amore
Perdi il fiore,
Presto muore,
Non vien più.
Sorgi, e mira;
Te sospira
La delira
Gioventù.
O figliuola,
Ti consola
E una folla
Belzebù!
Quando agli anta
L'ora canta
Pur ti vanta
Di virtù.
Tu sei bella,
Tu sei bella!
Pazzerella
Che fai tu?

(I nembi si diradano ad un tratto, e la foresta viene 
rischiarata vivamente dalla luna)

CORO DI SPIRITI ELETTI:
Sorgi! I Celesti accolsero
La generosa brama!...
Francia per te fia libera,
Ecco cimiero e lama.
Levati, o spirto eletto,
Sii nunzio del Signor...
Guai se terreno affetto
Accoglierai nel cor! -

(Giovanna balza in piedi. I suoi occhi lampeggiano. 
Il suo atteggiamento è da inspirata) 

GIOVANNA:
Pronta sono!
 
CARLO:
(scendendo dalla balza)
Qual voce!... 

GIOVANNA:
All'Eterno
Tua pietade, o re Carlo, è salita!... 

(Ella corre alla balza, e ne riporta l'elmo e la spada)

CARLO:
Chi se' tu?... 
Vero o falso. discerno?...

GIOVANNA:
Son guerriera che a gloria t'invita...
O fedele Orleáns, ti consola... 

(in atto profetico).

Tengo alfine una spada, un cimier;
Sui britanni cadaveri vola
Già l'insegna del franco guerrier! 

CARLO:
Qual prodigio! - Ed io pure nel lampo
De' tuoi detti, o fanciulla, divampo. 

GIOVANNA:
Vieni al campo - tua guida son io.
Guai, mortale, se manchi di fè! 

CARLO:
Ne' tuoi sguardi è la fiamma di Dio...
Parla, imponi al tuo suddito!...

Scena Sesta

(Giacomo non visto dal limitare della caverna)

GIACOMO:
Il re!

GIOVANNA
(fra sè)
A te, pietosa Vergine,
Fido il tugurio umile,
Del padre la canizie,
E l'innocente ovile;
Fin ch'io ritorni a sciogliere
Inni di laude a te!

CARLO
(fra sè)
Non è mortale immagine
Questa ch'io veggo e sento;
Innanzi, innanzi a un angelo
Sto per divin portento...
Vinto son io da palpito
Sinora ignoto a me

 GIACOMO:
(fra sè)
Sì!... dell'orribil dubbio 
Disquarciato il velo...
Deh vibra le tue folgori,
M'incenerisci, o cielo!
Ella si cesse ai demoni
Per folle amor del re! 

GIOVANNA:
Or sia patria il mio solo pensiero...
Vieni, o Carlo, a pugnare con me! 

CARLO:
Sì, ti seguo, inspirato guerriero...
Tutta l'alma sfavilla di fè! 

GIACOMO:
Ferma!... ahi manco!... 
Per l'empio sentiero 
Gravi l'ira del padre su te. 

(Giovanna e Carlo si allontanano rapidamente; 
Giacomo tenta seguirli, ma cade oppresso dal 
dolore al suolo)
Escena Tercera 

(Un bosque. Sobre una roca, una capilla, 
iluminada desde el interior. A la izquierda una 
encina y a su pie un banco. Al fondo se abre una 
caverna. El cielo está negro y borrascoso. El 
cercano tañido de una campana invita a rezar 
por los difuntos. Jacobo solo, luego Juana)

JACOBO
¡Estremecimiento, el terror me invade!
Pero en este horrendo lugar
Continuaré buscando. 
¡Como una brasa ardiendo
Llena mi alma
El letal pensamiento!

(Juana aparece y se arrodilla 
frente a la capilla.) 

¿No es ésa la encina 
Consagrada a infernales reuniones?
¿Y aquí frecuentemente, no suele ella dormir 
Las noches borrascosas? 
¡Ay, quizás aquí seducida!... aquí vencida... 
Al Gran Enemigo su alma concedió.
¡Horrible pensamiento!...
¡Dios, ayúdame a descubrir la verdad!

(Entra a la caverna.) 

Escena Cuarta 

(Juana sola, desciende de la roca) 

JUANA 
¡Oh, bien se ajusta este tormentoso cielo 
A la miserable desazón
De la Francia oprimida! 
¿Por qué de pacíficos pensamientos 
Tengo el alma vestida?
Mi alma que vuela de deseo arrebatada 
A los campos de batalla.
Pero una armadura
Una espada, y un yelmo, 
Quizás serían demasiado pesados para mí...
Solo pido ¡Esperanza para el Mundo!

Al alba y al ocaso 
Aquí Te elevo mi oración.
Aquí por la noche descanso
Y hacia Ti se dirige mi sueño.
A mí, indigna,
Abre tu piadoso corazón...
¡Oh, si un día me concedieras el regalo
De una espada y un yelmo! etc. 

(Va a sentarse sobre la piedra.) 

Pero... los párpados me pesan... el sueño vence...
Reina del Cielo, mi intrépido ruego perdona... 
¡Bendíceme!

(Se adormece.) 

Escena Quinta 

(Carlos aparece en la roca)

CARLOS
¿Carlos, tiemblas de temor?
¿O es que este lugar te sacude cada fibra?...
Aún creo estar soñando, 
Pues este es el bosque sagrado de mi sueño...
Me postro, reverente y piadoso. 

(Carlos depone el yelmo y la espada, se arrodilla 
y reza. En tanto, los demonios al alma de Juana 
le hablan en sueños)

CORO DE ESPÍRITUS MALIGNOS
¡Tú eres bella,
Eres bella!
¿Niña loca,
Qué haces?
Si el amor
Pierde la flor,
Pronto muere,
Y no regresa más.
¡Levántate y mira!
A ti suspira
La exaltada
Juventud.
¡Oh, pequeña,
Consuélate!
¡Es un engaño
De Belcebú!
Cuando el tiempo se acaba
Y la vejez se acerca,
Entonces envanécete
De la virtud.
¡Tú eres bella,
Eres bella!
¿Niña loca,
Qué haces?

(Las nubes se alejan de golpe, y el bosque 
se ilumina vivamente por la luna)

CORO DE ESPÍRITUS CELESTIALES
¡Levántate! ¡Los ángeles han oído
Tu generoso deseo!...
Francia será por ti liberada,
He aquí yelmo y espada.
Elévate ¡oh, espíritu elegido!
Sé heraldo del Señor...
Y pobre de ti si amor terrenal
Acogieras en el corazón.

(Juana se pone de pie. Sus ojos centellean. 
Su actitud es de inspiración divina.)

JUANA
¡Estoy lista! 

CARLOS
(descendiendo de la roca)
¡Esa voz!... 

JUANA
Tu piedad ¡oh, rey Carlos!
Ha llegado hasta el Eterno...

(Ella va a la roca, y toma el yelmo y espada.) 

CARLOS
¿Quién eres?... 
¿Eres realidad o ilusión?... 

JUANA
Soy el guerrero que a la gloria te invita...
¡Oh, leal Orleáns, consuélate!...

(en actitud profética) 

Tengo al fin una espada y un yelmo.
Sobre los cadáveres ingleses flamean ya
Los estandartes de los guerreros franceses. 

CARLOS
¡Qué milagro! ¡Oh, muchacha!
Me exalto en el rayo de tus palabras, 

JUANA
Ven al campo de batalla... tu guía seré yo.
¡Pobre de ti, mortal, si no tienes fe! 

CARLOS
En tus ojos veo la llama de Dios... 
¡Habla y ordena a tu súbdito!...

Escena Sexta 

(Jacobo, sin ser visto, desde la caverna)

JACOBO
¡El Rey! 

JUANA
(para sí)
¡A ti, piadosa Virgen,
Confío la humilde morada,
Los grises cabellos de mi padre
Y el inocente rebaño,
Hasta tanto no regrese 
Para elevar himnos en loor a ti! 

CARLOS
(para sí)
No es imagen mortal
Esta que veo y oigo.
Ante un ángel estoy
Por la gracia divina...
Me invade una honda emoción
Hasta ahora desconocida para mí. 

JACOBO
(para sí)
Sí... de la horrenda duda
Se ha desgarrado el velo...
¡Ah! Lánzame tus rayos,
Fulmíname ¡oh, Cielo!
¡Ella se sometió a los demonios
Por insano amor al Rey! 

JUANA
Sea la patria mi único pensamiento...
¡Ven, oh Carlos, a combatir a mi lado!

CARLOS
Sí, te sigo, iluminado guerrero...
¡Mi alma entera resplandece de fe! 

JACOBO
¡Detente!... ¡Ay, desespero!... 
Por caminar en el sendero del mal
Caiga la ira de tu padre sobre ti. 

(Juana y Carlos se alejan rápidamente: 
Jacobo intenta seguirlos, pero cae al suelo 
oprimido por el dolor.)


ATTO I 


Scena Prima 

(Luogo remoto, sparso di rupi. In lontananza scorgessi 
parte della città di Reims. Soldati inglesi sparsi qua e 
là in gruppi. Donne che piangono presso estinti, altre 
che assistono ai feriti)

SOLDATO I:
Ai lari!... Alla patria! 
Mio duce, che tardi?

SOLDATO II:
Ai lari!... Alla patria!

TALBOT:
Reo grido mi suona.

SOLDATI:
Perduta Orleàno, perduti i gagliardi,
Gioviamci del tempo che il Franco ne dona.

TALBOT:
Ahi cento trionfi distrutti in un giorno!
Di tanta viltade chi lava lo scorno? 

SOLDATI:
O duce, noi sempre mirasti sui campi
Volar combattendo con animo ardito, 
Dei bronzi tonanti sorridere ai lampi, 
Far pompa del seno, del braccio ferito...
Ma contro la furia che Averno disserra
Che valgon prodezze d'impavida guerra?
Ma contro legioni - d'armati demoni
Che giova la possa - d'umano valor?

TALBOT:
Son larve funeste - che incarna, che veste
La mente percossa - da vile timor.

Scena Seconda

(Giacomo. il suo crine scomposto, i suoi atti 
dimostrano il disordino della mente. Detti) 

GIACOMO:
Questa rea che vi percuote
Sarà vostra prigioniera. 

TALBOT
Chi sei tu?... 

GIACOMO:
Son tal che puote... 

SOLDATI:
Sarà nostra? 

GIACOMO:
Pria di sera...
Io lo giuro ad un sol patto.

SOLDATI, TALBOT:
Parla, parla!... Sarà fatto.

GIACOMO:
Franco son io, ma in core
M'è prima patria onore;
Giurai se alcun l'affronta
Morire o '1 vendicar;
Or questo crin già bianco
Carlo gravò d'un'onta...
Contro l'indegno Franco
Chiedo tra voi pugnar. 

SOLDATI:
Chi fia?... Qual arde incendio 
Nel baldo favellar?

TALBOT:
Vien!... di guerra in forte luogo
Si rialzi ancor la tenda. 

CORO:
Noi colà fiammante rogo
Ergerem che l'empia incendia.

GIACOMO:
Oh Giovanna!...

CORO:
Le tue ciglia
Gemon pianto!... qual dolor!... 

GIACOMO:
E memoria d'una figlia
Che tradiva il genitor.

So che per via di triboli
Ne adduce il fallo primo,
So che fia schiuso ai miseri
Più terso e caro sol...
Deh la paterna lagrima
Si doni al basso limo!
Languido è il fral, ma l'anima
Maggiore è d'ogni duol. 

CORO:
Nobile vecchio, affrettati... 
Tutto ne avvampa il cor. 
Vien la vendetta a compiere
Nel vile seduttor.

(I soldati seguono Talbot e il vecchio)

Scena Terza

(Giardino nella Corte di Reims. Giovanna sola. Ella è 
adornata di corazza, d'elmo e di spada; nel resto d'abiti 
femminili) 

GIOVANNA:
Qui! qui!... dove più s'apre
Libero il cielo, e l'aere puro aleggia.
Nella festante reggia
Svania la mente! - Le mie fibre scuote
Un senso, un turbamento, 
Che interrogar pavento. -
Gravi m'eran gli applausi. - Oh! ma compiuto
Non è l'incarco? - Salve
Non son le franche arene?...
Perché rimango or qui?... chi mi trattiene?...

O fatidica foresta, 
O mio padre, o mia capanna,
Nella semplice sua vesta
Tornerà tra voi Giovanna;
Deh ridatele i contenti
Che più l'alma non sentì!
Ho risolto...

Scena Quarta

(entra Carlo)

CARLO:
E in tai momenti
Abbandoni il re così?
Chiede ognuno che mai fuse;
Te la Corte attende e brama.

GIOVANNA:
Il Signor che qui mi addusse
A' miei lari or mi richiama. 

CARLO 
(con trasporto)
Deh! non dirlo!... A te mi atterro!... 

GIOVANNA:
(fra sè)
Cielo!

(a Carlo) 

Sorgi... 

CARLO:
Oh vinta sei?...

GIOVANNA:
(In atto di partire)
È deciso!...

CARLO:
Pria quel ferro 
In me volgere tu dei. 
Dunque, o cruda, e gloria e trono 
Offeristi a Carlo in dono,
Per serbarlo a' lai più vivi,
Per ferirlo in mezzo al cor?...
Fin dal dì che m'apparivi
Io t'amai d'immenso amor! 


ACTO I 


Escena Primera 

(Lugar rocoso, a lo lejos se divisa la ciudad de 
Reims. Soldados ingleses dispersos aquí y allá 
en grupos. Algunas mujeres lloran sobre los 
muertos, otras asisten a los heridos) 

SOLDADOS I
¡Al hogar! ¡A la patria! 
¿Caudillo, por qué tardas? 

SOLDADOS II
¡Al hogar! ¡A la patria! 

TALBOT
Grito ignominioso es el que escucho. 

SOLDADOS
Perdida Orleáns, perdidos los valientes,
Aprovechemos el tiempo que Francia nos da. 

TALBOT
¡Ay, cien triunfos destruidos en un día!
¿De tanta cobardía quién lava la vergüenza? 

SOLDADOS
Caudillo, siempre nos viste en el campo de batalla
Volar combatiendo con ánimo valiente,
Sonreír frente al rugido, cual rayo de las armas,
Hacer alarde del pecho, del brazo herido...
Pero contra una furia que el Averno libera
¿De qué valen proezas de intrépida guerra?
Contra legiones... de armados demonios
¿De qué vale la fuerza... del valor humano? 

TALBOT
Son quimeras funestas... que invaden, que cubren 
La mente atormentada... de vil temor.

Escena Segunda 

(Entra Jacobo con el cabello revuelto, sus 
actos demuestran el desorden de su mente) 

JACOBO
Esa infame que os derrota
Será vuestra prisionera. 

TALBOT
¿Quién eres tú?... 

JACOBO
Soy aquel capaz de hacerlo... 

SOLDADOS
¿Será nuestra? 

JACOBO
Antes que caiga la noche...
Lo juro con una condición. 

SOLDADOS, TALBOT
¡Habla, habla!... Se cumplirá. 

JACOBO
Francés soy, pero en mi corazón
Están primero la patria y el honor.
Juré, si alguien la ofende,
Morir o vengarla.
Ahora sobre mis cabellos blancos
Carlos hizo caer una afrenta...
Contra el indigno francés
Pido entre vosotros combatir. 

SOLDADOS
¿Quién será?... ¿Qué incendio arde 
En sus intrépidas palabras? 

TALBOT
¡Ven!... en lugar seguro se levante 
de nuevo la tienda de guerra. 

CORO
Nosotros llameante hoguera
Allí prepararemos para que la infame arda. 

JACOBO
¡Oh, Juana!... 

CORO
¡Tus ojos expresan llanto!... 
¡Qué dolor!... 

JACOBO
El recuerdo de una hija 
Que traicionaba al padre.

Sé que por caminos de dolor 
Nos conduce el pecado original.
Sé que para los desventurados saldrá
Un sol más radiante y apacible...
¡Ah, el llanto de un padre 
Se derrame sobre el vil fango!
Débil es la carne, pero el alma
Es más grande que cualquier dolor. 

CORO
Noble viejo, apresúrate...
Nuestros corazones arden.
Ven a cumplir la venganza
Sobre el vil seductor.

(Los soldados siguen a Talbot y al viejo.) 

Escena Tercera 

(Jardín en la Corte de Reims. Juana sola. 
Sobre sus ropas femeninas luce coraza, yelmo 
y espada) 

JUANA
¡Aquí! Aquí... donde se contempla el cielo
Y el aire puro suspira.
¡En el lujoso palacio se pierde la mente! 
Mis fibras sacude una emoción, una agitación,
Que cuestionar temo.
Tediosos me resultaron los aplausos...
¡Oh! ¿Pero cumplido no está el mandato?
¿A salvo no está el suelo francés?...
¿Por qué permanezco aquí entonces?... 
¿Quién me detiene?...

¡Oh, fatídico bosque!
¡Oh, padre mío! ¡Oh, morada mía!
Con sus sencillos vestidos
Retornará a vosotros Juana.
¡Ah, devolvedle las delicias
Que el alma ya no siente!
He resuelto...

Escena Cuarta  

(Entra Carlos) 

CARLOS
¿Y en tales momentos 
Abandonas así al rey?
Todos preguntan qué ha sucedido.
La Corte te espera y reclama. 

JUANA
El Señor que aquí me condujo
A mis tierras ahora me llama. 

CARLOS
(apasionadamente)
¡Ah! ¡No lo digas!... ¡Ante ti me postro! 

JUANA
(para sí)
¡Dios!

(A Carlos) 

Alzaos... 

CARLOS
Oh, ¿Te he convencido?... 

JUANA
(hace ademán de salir)
¡Está decidido!... 

CARLOS
Antes, esa espada
Sobre mí debes levantar.
Entonces ¡oh, cruel!
¿Gloria y trono ofreciste a Carlos como regalo 
Para dejarlo presa del más vivo dolor
Y herirlo en medio del corazón?... 
¡Desde el día que apareciste ante mí 
Yo te quise con inmenso amor!
GIOVANNA:
(commossa:)
Oh pietade!... Io più non sono
L'inviata di Maria;
Solo usbergo al dolce suono
Degli affetti è debil sen.
Deh rispettami qual pria!...
Ch'io non sugga il tuo velen!

CARLO:
Ma l'amore è santo, è puro...

GIOVANNA:
(Asconde il viso nelle mani)
Taci, ah taci...

CARLO:
A Dio lo giuro!
Sol lo spirto mi concedi, 
E all'incendio basterà.

GIOVANNA:
(fra sè)
La mia mente... va smarrita!...
Ahi! si perde...

CARLO:
Oh cedi, cedi!

GIOVANNA:
Pietà, Carlo!...

CARLO:
A te, mia vita,
A te chiedo io pur pietà.

GIOVANNA:
T'amo!... Sì, t'amo!...

CARLO:
Oh detto!

AMBI
Chi più felice?... Oh amor!

VOCI ETEREE:
Guai se terreno affetto 
Accoglierai nel cor! 

(Giovanna, alla cui anima solamente scende 
l'avvertimento liberasi dalle braccia 
di Carlo. Ella è tremante, esterrefatta)

CARLO:
T'arretri e palpiti!... - Che mai t'apparve?...
Guardami, guardami - niun ti minaccia...
Che fai?... che mormori - di vane larve?
Di Carlo, o vergine - stai fra le braccia.
È puro l'aere - limpido il cielo
Siccome il velo - di nostra fe'.

GIOVANNA:
Fur dessi!... gli angeli! - non hai veduto?
Lasciami, lasciami - son maledetta!
Qual fra le tenebre - torvo e canuto
Appar fantasima - che accenna e aspetta?
Muori o Sacrilega - Qual voce, oh Dio!
Il padre mio - che vuoi da me? 

CARLO:
(Vedendo gente che si appressa)
Taci!...

Scena Quinta

(Delil con bandiera, Ufficiali del re, e detti)

UFFICIALI, DELIL:
(A Carlo)
Le vie traboccano
Di sudditi devoti;
Carlo, te solo attendono
I grandi e i sacerdoti;
Oggi dinanzi ai popoli
Francia corona il re.

(A Giovanna) 

Tu lo precedi, o vergine; 
Ecco la tua bandiera.

(Delil le porge l'insegna, Giovanna
la prende macchinalmente)

GIOVANNA:
(fra sè)
Fu mia!

UFFICIALI, DELIL:
(fra sè)
Quai sensi turbano 
La diva messaggiera?..

CARLO:
Ite! - Il gran rito compiasi; 
Ella verrà con me.

(Delil ed ufficiali partono)

Scena Sesta

CARLO:
Vieni al tempio, e ti consola
Fra il clamor de' gridi lieti;
Coronar mi dei tu sola
Al cospetto del Signor.
Ma la gemma più lucente,
Ma la gioia più ridente,
Come sole fra i pianeti 
Fia, Giovanna, il nostro amor.

GIOVANNA:
Oh perché sui campi in guerra
Non versai quest'alma impura?...
Chi m'adduce a ignota terra
Ov'io celi il mio rossor?
Ma, se ad anima pentita
Valga il pianto e la sventura,
Ogni giorno di mia vita
Sia pur giorno di dolor!

(L'anima di Giovanna è assalita dal seguente)

CORO DI SPIRITI MALVAGI:
Vittoria, vittoria!... plaudiamo a Satana, 
E ammorzino i gridi l'eterna sventura...
Vedete stoltezza di questa villana 
Che nunzia è del cielo, che dicesi pura!
Ma d'Eva, o superba, non eri tu schiatta?...
Già nostra sei fatta, già nostra sei fatta!
Lasciamo le tane, sprezziamo l'esiglio,
Lanciamoci in alto con urla di scherno;
Ai cembali, ai sistri stendiamo l'artiglio,
Danziamo, danziamo la ridda d'inferno...
Non tosto Satana si move alla giostra 
La femmina è nostra, la femmina è nostra!

(Il re prende con trasporto la mano 
di Giovanna, e seco la tragge)
JUANA
(conmovida)
¡Oh, piedad!... 
No soy ya la enviada de María.
Mi coraza es, frente al dulce sonido 
De las palabras de amor, mi frágil pecho.
¡Ah, respétame como antes!... 
¡Que no beba tu veneno!

CARLOS
Pero mi amor es santo, es puro... 

JUANA
(esconde el rostro entre las manos)
¡Calla, ah, calla!... 

CARLOS
¡Ante Dios lo juro!
Tan solo concédeme el alma
Y mi fuego se extinguirá. 

JUANA
(en vos baja)
¡Mi mente se confunde!...
¡Ay! Se pierde... 

CARLOS
¡Oh cede, cede!

JUANA
¡Piedad, Carlos!... 

CARLOS
A ti, mi vida,
A ti ruego también piedad. 

JUANA
¡Te amo!... Sí, ¡Te amo!... 

CARLOS
¡Oh, esas palabras! 

AMBOS
¿Quién puede ser más feliz?... ¡Oh, amor! 

VOCES CELESTIALES
¡Pobre de ti si amor terrenal
Acogieras en el corazón!

(Solo Juana oye la advertencia. Se libera 
de los brazos de Carlos. Está estremecida, 
aterrorizada.) 

CARLOS
¡Te apartas y tiemblas!... ¿Qué has visto?
Mírame, mírame... nadie te amenaza... 
¿Qué murmuras sobre espíritus fantasmales?
De Carlos estás ¡oh, virgen!... entre sus brazos.
Es puro el aire... límpido el cielo
Como el velo... de nuestra fe.

JUANA
¡Eran ellos!... ¡Los ángeles! ¿No los has visto?
¡Déjame, déjame... maldita soy!
Entre las tinieblas... torvo y encanecido
Aparece el fantasma... que acecha y espera.
Muere ¡oh, sacrílega!... Esa voz ¡oh,  Dios!
¡Es mi padre!... ¿Qué quiere de mí? 

CARLOS
(viendo que gente se acerca)
¡Calla!...

Escena Quinta 

(Entran Delil y los oficiales del rey) 

OFICIALES, DELIL
(a Carlos)
Las calles rebosan
De súbditos devotos.
Carlos, sólo a ti esperan
Los grandes y los sacerdotes.
Hoy ante el pueblo
Francia corona al rey.

(A Juana) 

Precédelo tú ¡oh, virgen!
He aquí tu bandera.

(Delil le entrega la enseña, Juana la toma
maquinalmente.) 

JUANA
(para sí)
¡Fue mía! 

OFICIALES, DELIL
(para sí)
¿Qué emociones turban
A la divina mensajera?... 

CARLOS
¡Marchaos!... ¡El rito se cumplirá!
Ella vendrá conmigo.

(Delil y los oficiales salen) 

Escena Sexta

CARLOS
Ven al templo y consuélate
Entre el clamor de alabanzas.
Coronarme debes tú sola
Frente al Señor.
Pero la joya más brillante,
Pero la alegría más radiante,
Como el sol entre los planetas,
Sea, Juana, nuestro amor.

JUANA
¡Oh! ¿Por qué sobre los campos de guerra
No derramé mi alma impura?...
¿Quién me conducirá a ignota tierra
Donde pueda esconder mi vergüenza?
Pero, si a mi alma arrepentida
Benefician el llanto y la desventura,
¡Cada día de mi vida 
Sea un día de dolor!

(El alma de Juana oye voces) 

CORO DE ESPÍRITUS MALVADOS
¡Victoria! ¡Victoria! ¡Alabemos a Satanás!
Que ahoguen los gritos la eterna desventura...
Ved la estupidez de esta ignorante.
¡La mensajera del cielo, que se dice pura!
¿Pero no eres tú, soberbia, de la estirpe de Eva?...
¡Ahora eres nuestra, ahora eres nuestra!
Salgamos de las guaridas, despreciemos la luz,
Lancémonos con fuertes gritos de escarnio.
Hagamos sonar tambores y sistros,
Bailemos la danza vertiginosa del infierno...
¡Apenas Satanás se una al aquelarre
La mujer será nuestra, será nuestra!

(El rey toma con pasión la mano 
de Juana, y la lleva consigo.)

Acto II