ATTO SECONDO
(appartamenti reali)
Scena 1
Recitativo
ARBACE
Tutto m'è noto.
IDOMENEO
Gonfio di tante imprese al varco alfin
m'attese il fier Nettuno...
ARBACE
E so che a' danni tuoi, ad Eolo unito,
e a Giove il suo regno sconvolse...
IDOMENEO
Sì, che m'estorse in voto
umana vittima.
ARBACE
Di chi?
IDOMENEO
Del primo, che sulla spiaggia incauto
a me s'appressi.
ARBACE
Or dimmi:
che primo tu incontrasti?
IDOMENEO
Inorridisci: il mio figlio...
ARBACE
Idamante! ... io vengo meno...
IDOMENEO
(perdendosi d'animo)
Dammi Arbace il consiglio, salvami
per pietà, salvami il figlio.
ARBACE
(pensa, poi risolve.)
Trovisi in altro clima altro soggiorno.
Purché al popol si celi. Per altra via
intanto Nettun si placherà, qualche
altro Nume di lui cura n'avrà.
IDOMENEO
Ben dici, è vero...
(Vede venire Ilia.)
Ilia s'appressa, ahimè! ...
(Resta un poco pensoso e poi decide.)
In Argo ei vada, e sul paterno soglio rimetta
Elettra... or vanne a lei e al figlio, fa
che sian pronti; il tutto sollecito disponi.
Custodisci l'arcano; a te mi fido, a te
dovranno, oh caro, oh fido Arbace, la vita
il figlio e il genitor la pace.
No. 10 Aria
ARBACE
Se il tuo duol, se il mio desio
Sen volassero del pari,
A ubbidirti qual son io,
Saria il duol pronto a fuggir.
Quali al trono sian compagni,
Chi l'ambisce or veda e impari:
Stia lontan, o non si lagni,
Se non trova che martir.
Se il tuo duol, se il mio desio, ecc.
(Arbace parte)
Scena 2
Recitativo
ILIA
Se mai pomposo apparse sull'Argivo
orizzonte il Dio di Delo, eccolo in
questo giorno, oh sire, in cui l'augusta
tua presenza, i tuoi diletti sudditi torna
in vita, e lor pupille, che ti piansero
estinto, or rasserena.
IDOMENEO
Principessa gentil, il bel sereno anche
alle tue pupille omai ritorni, il lungo
duol dilegua. Di me, de' miei tesori,
Ilia, disponi, e mia cura sarà, dartene
chiare prove dell'amicizia mia.
ILIA
Son certa, e un dubbio in me colpa saria.
No. 11 Aria
ILIA
Se il padre perdei,
La patria, il riposo,
(ad Idomeneo)
Tu padre mi sei,
Soggiorno amoroso
È Creta per me.
Or più non rammento
L'angoscie, gli affanni,
Or gioia e contento,
Compenso a miei danni
Il cielo mi diè.
(parte)
Scena 3
Recitativo
IDOMENEO
(solo)
Qual mi conturba i sensi equivoca
favella?... ne' suoi casi qual mostra
a un tratto intempestiva gioia la
Frigia principessa? ... Quei, ch'esprime
teneri sentimenti per il prence, sarebber
forse ... ahimè!... sentimenti d'amor,
gioia di speme?... Non m'inganno,
reciproco è l'amore. Troppo, Idamante,
a scior quelle catene sollecito tu fosti...
Ecco il delitto, che in te punisce il
ciel... Sì sì, a Nettuno, il figlio,
il padre, ed Ilia, tre vittime saran
sull'ara istessa, da egual dolor afflitte,
una dal ferro, e due dal duol trafitte.
No. 12 Aria
IDOMENEO
Fuor del mar ho un mar in seno,
Che del primo è più funesto.
E Nettuno ancor in questo
Mai non cessa minacciar.
Fiero Nume! dimmi almeno:
Se al naufragio è sì vicino
Il mio cor, qual rio destino
Or gli vieta il naufragar?
Recitativo
IDOMENEO
Frettolosa e giuliva Elettra vien.
Andiamo.
(parte)
Scena 4
Recitativo
ELETTRA
Chi mai del mio provò piacer più
dolce? Parto, e l'unico oggetto,
ch'amo ed adoro, oh Dei! meco
sen vien? Ah troppo, troppo angusto
è il mio cor a tanta gioia! Lunge
della rivale farò ben io con vezzi,
e con lusinghe che quel foco, che
pria spegnere non potei, a quei
lumi s'estingua, e avvampi ai miei.
|
ACTO SEGUNDO
(Dependencias reales)
Escena 1
Recitativo
ARBACE
Lo sé todo.
IDOMENEO
Cargado yo de heroicas hazañas,
al fin del camino acechaba Neptuno...
ARBACE
Para agravar tus males, junto a Eolo
y Júpiter, agita su Reino...
IDOMENEO
Si; me arrancó el voto de sacrificar
a una víctima humana.
ARBACE
¿A quién?
IDOMENEO
Del primero que en la playa, incauto,
se me apareciese.
ARBACE
Ahora, dime,
¿a quién encontraste primero?
IDOMENEO
Horrorízate: a mi hijo...
ARBACE
¡Idamante...! ¡Me desmayo...!
IDOMENEO
(Va perdiendo el ánimo)
Dame, Arbace, tu consejo; sálvame
por caridad, salva a mi hijo.
ARBACE
(Piensa; después habla)
Que encuentre otro lugar donde vivir.
Que su destino se le oculte al pueblo.
La ira de Neptuno aplacaremos;
cualquier otro dios cuidara de él.
IDOMENEO
Dices bien; es cierto...
(Ve venir a Ilia)
Ilia se acerca, ¡ay de mi!
(Se queda pensativo, después, decide)
Que vaya a Argos y que, el trono
paterno, devuelva a Electra. Ahora, ve
con ella y con mi hijo. Haz que se
apresten; dispón todo aprisa. Mantén
el secreto. A ti deberán ¡fiel Arbace!
el hijo, la vida, y el padre, la paz.
Nº. 10 Aria
ARBACE
Si mi deseo y tu dolor
caminaran unidos,
tan presto como estoy a obedecerte
así de rápido tu dolor huiría.
Que quien ambiciona el solio aprenda
las penas que lo acompañan.
Lejos o cerca
sólo dolor encontrará.
Si mi deseo y tu dolor etc.
(Arbace se va)
Escena 2
Recitativo
ILIA
Si alguna vez apareció orgulloso, en
el horizonte Argivo, el dios de Delos;
nunca como en este día; oh, señor,
con tu augusta presencia. Restituye a
tus súbditos la vida, y sus ojos, que
lloraban tu muerte, conforta ahora.
IDOMENEO
Princesa gentil, permite que la
serenidad vuelva también a tus ojos;
olvida el dolor. Dispón de mí, de mis
tesoros, Ilia, y mi cuidado será darte
claras pruebas de mi amistad.
ILIA
Estoy segura; dudarlo me culparía.
Nº. 11 Aria
ILIA
Si he perdido a mi padre,
mi patria y la paz,
(A Idomeneo)
tú, como un padre eres.
Amorosa tierra
es Creta para mi.
Ya no recuerdo
la angustia, los afanes,...
Ahora, alegría y contento
compensación por mis penas
el cielo me ha dado.
(Se va)
Escena 3
Recitativo
IDOMENEO
(solo)
¡Cómo confunden mis sentidos la
ambigüedad de sus palabras! ¿Por qué
muestra alegría la princesa frigia? De
pronto, expresa dulces sentimientos
por el príncipe. ¿Serán quizás...?
¡Ay de mi! ¿Sentimientos de amor,
alegría y esperanza? No me engaño;
recíproco es ese amor. Idamante, muy
pronto has abierto esas cadenas. Ése
es el delito que, en ti, castiga el cielo.
Sí, tres víctimas serán sacrificadas
a Neptuno: el hijo, el padre
e Ilia. Una por el hierro y, dos,
traspasadas por el dolor.
Nº. 12 Aria
IDOMENEO
Salvado, ya en tierra, en mi alma
llevo otro mar aún más funesto.
Y, Neptuno, aún así,
no deja nunca de amenazar.
¡Dios feroz! Dime, al menos, si
el naufragio está cerca mi corazón,
¿qué sórdido destino
ahora impide naufragar?
Recitativo
IDOMENEO
Presurosa y feliz llega Electra.
Vámonos.
(Se va)
Escena 4
Recitativo
ELECTRA
Qué placer puede ser más dulce
que el mío? Parto y el único objeto
que amo y adoro, ¡oh dioses!,
¡viene conmigo! ¡Demasiado
angosto es mi corazón para tanta
alegría! Lejos de mi rival, sabré,
con mimos y caricias, hacer que
el fuego se extinga para sus ojos
y se encienda en los míos.
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No. 13 Aria
ELETTRA
Idol mio, se ritroso
Altro amante a me ti rende,
Non m'offende rigoroso,
Più m'alletta austero amor.
Scaccierà vicino ardore
Dal tuo sen l'ardor lontano;
Più la mano può d'amore
S'è vicin l'amante cor.
(S'ode da lontano armoniosa marcia.)
No. 14 Marcia
ELETTRA
Odo da lunge armonioso suono,
che mi chiama all'imbarco, orsù si vada.
(parte in fretta)
Scena 5
(orto di Sidone con bastimenti
lungo le spiagge)
Recitativo
ELETTRA
Sidonie sponde! o voi per me di pianto,
e duol, d'amor nemico crudo ricetto,
or ch'astro più clemente a voi mi toglie,
io vi perdono, e in pace al lieto partir mio
alfin vi lascio, e do l'estremo addio!
No. 15 Coro
CORO
Placido è il mar, andiamo,
Tutto ci rassicura.
Felice avrem ventura,
Su su, partiamo or or.
ELETTRA
Soavi Zeffiri soli spirate,
Del freddo borea l'ira calmate.
D'aura piacevole cortesi siate,
Se da voi spargesi per tutto amor.
CORO
Placido è il mar, andiamo,
Tutto ci rassicura.
Felice avrem ventura,
Su su, partiamo or or.
Scena 6
Recitativo
IDOMENEO
Vatene prence.
IDAMANTE
Oh ciel!
IDOMENEO
Troppo t'arresti. Parti, e non dubbia
fama, di mille eroiche imprese il tuo
ritorno prevenga. Di regnare se l'arte
apprender vuoi, ora incomincia a
renderti de' miseri il sostegno, del
padre e di te stesso ognor più degno.
No. 16 Terzetto
IDAMANTE
Pria di partir, oh Dio!
Soffri che un bacio imprima
Sulla paterna man.
ELETTRA
Soffri che un grato addio
Sul labbro il cor esprima:
Addio, degno sovran!
IDOMENEO
(ad Elettra)
Vanne, sarai felice,
(ad Idamante)
Figlio! tua sorte è questa.
Seconda i voti oh ciel!
ELETTRA
Quanto sperar mi lice!
IDAMANTE
Vado!
(Da sè)
(E il mio cor qui resta.)
IDOMENEO
Addio!
IDAMANTE
Addio!
ELETTRA
Addio!
ELETTRA, IDAMANTE, IDOMENEO
Addio!
IDAMANTE, IDOMENEO
(Da sè)
Destin crudel!
IDAMANTE
(Da sè)
Oh Ilia!
IDOMENEO
(Da sè)
Oh figlio!
IDAMANTE
Oh padre! oh partenza!
ELETTRA
Oh Dei! che sarà?
ELETTRA, IDAMANTE, IDOMENEO
Deh cessi il scompiglio;
Del ciel la clemenza
Sua man porgerà.
(Vanno verso le navi. Mentre vanno
ad imbarcarsi, sorge improvvisa
tempesta.)
No. 17 Coro
CORO
Qual nuovo terrore!
Qual rauco muggito!
De' Numi il furore
Ha il mar infierito,
Nettuno, mercè!
(Incalza la tempesta, il mare si gonfia,
il cielo tuona e lampeggia, e i frequenti
fulmini incendono le navi. Un mostro
formidabile s'appresenta
fuori dell'onde.)
Qual'odio, qual'ira
Nettuno ci mostra!
Se il cielo s'adira,
Qual colpa è la nostra?
Il reo, qual'è?
Recitativo
IDOMENEO
Eccoti in me, barbaro Nume! il reo! Io
solo errai, me sol punisci, e cada, cada
sopra di me il tuo sdegno. La mia morte
ti sazi alfin; ma se altra aver pretendi
vittima al fallo mio, una innocente darti
io non posso, e se pur tu la vuoi ...
ingiusto sei, pretenderla non puoi.
(La tempesta continua. I Cretesi
spaventati fuggono e nel seguente
coro col canto e con pantomime
esprimono il loro terrore, ciò che
tutto forma un'azione analoga e
chiude l'atto col solito Divertimento)
No. 18 Coro
CORO
Corriamo, fuggiamo
Quel mostro spietato!
Corriamo, fuggiamo,
Ah preda già siamo!
Chi, perfido fato,
Più crudo è di te?
(partendo)
Corriamo, fuggiamo!
ATTO TERZO
(Giardino reale)
Scena 1
Recitativo
ILIA
Solitudini amiche, aure amorose, piante
fiorite, e fiori vaghi, udite d'una infelice
amante i lamenti, che a voi lassa confido.
Quanto il tacer presso al mio vincitore,
quanto il finger ti costa afflitto core!
No. 19 Aria
ILIA
Zeffiretti lusinghieri,
Deh volate al mio tesoro:
E gli dite, ch'io l'adoro
Che mi serbi il cor fedel.
E voi piante, e fior sinceri
Che ora innaffia il pianto amaro,
Dite a lui, che amor più raro
Mai vedeste sotto al ciel.
Recitativo
ILIA
Ei stesso vien... oh Dei! ... mi spiego,
o taccio? ... Resto ... Parto...
o m'ascondo? ... Ah risolver non
posso, ah mi confondo!
Scena 2
Recitativo
IDAMANTE
Principessa, a' tuoi sguardi se offrir
mi ardisco ancor, più non mi guida
un temerario affetto; altro or non cerco,
che appagarti e morir.
ILIA
Morir? tu, prence?
IDAMANTE
Più teco io resto, più di te m'accendo,
e s'aggrava mia colpa, a che il castigo
più a lungo differir?
ILIA
Ma qual cagione
morte a cercar t'induce?
IDAMANTE
Il genitore pien di smania e furore torvo
mi guarda e fugge, e il motivo mi cela.
Da tue catene avvinto, il tuo rigore a
nuovi guai m'espone. Un fiero mostro
fa dappertutto orrida strage. Or questo
a combatter si vada, e vincerlo si tenti,
o finisca la morte i miei tormenti.
ILIA
Calma, oh prence, un trasporto sì
funesto: Rammenta, che tu sei d'un
grand'impero l'unica speme.
IDAMANTE
Privo del tuo amore,
privo, Ilia, di te, nulla mi cale.
ILIA
Misera me!... deh serba i giorni tuoi.
IDAMANTE
Il mio fato crudel seguir degg'io.
ILIA
Vivi ... Ilia te'l chiede.
IDAMANTE
Oh Dei! che ascolto?
Principessa adorata! ...
ILIA
Il cor turbato a te mal custodì la
debolezza mia: pur troppo amore
e tema indivisi ho nel sen.
IDAMANTE
Odo? o sol quel che brama finge l'udito,
o pure il grand'ardore m'agita i sensi, e
il cor lusinga oppresso un dolce sogno?
ILIA
Ah perché pria non arsi, che scoprir
la mia fiamma? mille io sento rimorsi
all'alma! il sacro mio dovere, la mia
gloria, la patria, il sangue de' miei
ancor fumante, oh quanto al core
rimproverano il mio ribelle amore! ...
ma alfin che fo? Già che in periglio
estremo ti vedo, oh caro, e trarti sola
io posso, odimi, io te'l ridico: t'amo,
t'adoro, e se morir tu vuoi, pria, che
m'uccida il duol morir non puoi.
No. 20 Duetto
IDAMANTE
S'io non moro a questi accenti,
Non è ver, che amor uccida,
Che la gioia opprima un cor.
ILIA
Non più duol, non più lamenti;
Io ti son costante a fida:
Tu sei il solo mio tesor.
IDAMANTE
Tu sarai...
ILIA
Qual tu mi vuoi.
IDAMANTE
La mia sposa...
ILIA
Lo sposo mio sarai tu?
IDAMANTE, ILIA
Lo dica amor.
Ah il gioir sorpassa in noi
Il sofferto affanno rio:
Tutto vince il nostro ardor.
|
Nº. 13 Aria
ELECTRA
Ídolo mío, si el destino
a otra amante a mi te cede,
no me ofende ese rigor;
al contrario, amor me estimula.
La nueva pasión ahuyentará
de tu pecho el antiguo ardor;
a mayor roce, mayor amor
si cercano está el corazón que ama.
(A lo lejos, se oye una marcha)
Nº. 14 Marcha
ELECTRA
Oigo, de lejos, un sonido armonioso
que me llama a sumarme a él...
(Sale deprisa)
Escena 5
(Puerto de Sidón, con navíos a lo
largo de la playa)
Recitativo
ELECTRA
¡Playas de Sidón! Hostiles, llenas
de llanto y dolor; ahora que el astro
se vuelve a mí más clemente, yo os
perdono, y, ante mi feliz marcha, os
dejo y, al fin, os digo adiós.
Nº. 15 Coro
CORO
Plácido está el mar; vayámonos,
todo nos lo augura.
Felices, tendremos ventura.
Vamos, vamos, partamos de una vez.
ELECTRA
Suaves céfiros, soplad,
calmad la ira del frío Boreal,
de aires cálidos, sed generosos,
y extended el amor por todas partes.
CORO
Plácido está el mar; vayámonos,
todo nos lo asegura.
Felices, tendremos ventura.
Vamos, vamos, partamos de una vez
Escena 6
Recitativo
IDOMENEO
Vamos, príncipe.
IDAMANTE
¡Oh cielos!
IDOMENEO
Mucho te demoras. Parte, y que fama
sin mácula de mil heroicas batallas te
preceda cuando vuelvas. Si quieres
aprender el arte de reinar, comienza
por preocuparte de sostener al pobre,
con igual dignidad que tu padre.
Nº. 16 Trío
IDAMANTE
Antes de partir, ¡oh Dios!
deja que un beso imprima
en tu paterna mano.
ELECTRA
Deja que un grato adiós
en los labios el corazón exprese:
¡Adiós, digno soberano!
IDOMENEO
(A Electra)
Ve; serás feliz
(A Idamante)
¡Hijo! Tu suerte es ésta.
Secunda los votos, ¡oh cielo!
ELECTRA
¡Cuántas esperanzas felices!
IDAMANTE
¡Marcho!
(Para sí)
Pero mi corazón, aquí se queda.
IDOMENEO
¡Adiós!
IDAMANTE
¡Adiós!
ELECTRA
¡Adiós!
ELECTRA, IDAMANTE, IDOMENEO
¡Adiós!
IDAMANTE, IDOMENEO
(Para sí)
¡Destino cruel!
IDAMANTE
(Para sí)
¡Oh Ilia!
IDOMENEO
(Para sí)
¡Oh hijo!
IDAMANTE
¡Oh padre! ¡Oh partida!
ELECTRA
¡Oh Dioses! ¿Qué ocurrirá?
ELECTRA, IDAMANTE, IDOMENEO
Vamos, cese ya esta emoción;
el cielo, de su mano,
nos enviará clemencia.
(Se dirigen hacia las naves
Mientras se están embarcando,
surge una imprevista tempestad).
Nº. 17 Coro
CORO
¡Qué nuevo terror!
¡Cuán estruendoso rugido!
El furor de los dioses
ha herido al mar.
¡Neptuno, piedad!
(el mar está henchido, el cielo
truena y relampaguea y, los
rayos incendian las naves.
Un monstruo formidable surge de
entre las olas.)
¡Qué odio, qué ira
nos muestra Neptuno!
El cielo se ha enojado pero,
¿cuál es nuestra culpa?
¿Cuál el castigo?
Recitativo
IDOMENEO
¡Aquí me tienes, bárbaro Dios!
¡El reo! Sólo yo he errado, castígame
sólo a mí. Caiga sobre mí tu
desprecio. Sáciate con mi muerte;
mas, si pretendes tener otra víctima
inocente... no puedo dártela y si
sigues queriéndola, injusto serás
(Continúa la tempestad. Los
cretenses, asustados, huyen.
Con las pantomimas expresan
su terror. Todo ello forma una
acción análoga y cierra el acto
con el acostumbrado Divertimento)
Nº. 18 Coro
CORO
¡Corramos, huyamos
del monstruo despiadado!
¡Corramos, huyamos!
¡Su presa ya somos!
¿Quién, pérfido destino,
puede ser más cruel que tú?
(saliendo)
¡Corramos, huyamos!
ACTO TERCERO
(Jardín real)
Escena 1
Recitativo
ILIA
Soledades amigas, auras amorosas,
plantas floridas, oíd de una infeliz
amante, los lamentos que, sólo a
vosotras, confío. ¡Cuánto callar y
fingir te cuesta, afligido corazón!
Nº. 19 Aria
ILIA
Lisonjeros céfiros,
vamos, volad junto a mi tesoro
y decidle que lo adoro,
que su corazón me sea fiel.
Y, vosotros, pinos y flores sinceros,
que licuáis mi amargo llanto,
decidle que, amor más singular,
jamás visteis bajo el cielo.
Recitativo
ILIA
Él mismo viene... ¡oh Dioses!
¿Hablo o callo? ¿Me quedo?
¿Marcho? O... ¿me escondo? ¡No
puedo decidir nada! ¡Ah, me aturdo!
Escena 2
Recitativo
IDAMANTE
Princesa, en tu mirada aún ardo y,
a ella, de nuevo me ofrezco. Ya no
me guía una temeraria pasión; ahora,
sólo busco tu perdón y... morir.
ILIA
¿Morir? ¿Tú, príncipe?
IDAMANTE
Cuanto más junto a ti estoy, más se
enciende mi pasión y se agrava mi
culpa. ¿Por qué dilatar más el castigo?
ILIA
Pero, ¿qué razón
te induce a buscar la muerte?
IDAMANTE
Mi padre, lleno de rabia y furor torvo
me mira y huye. Su motivo no
desvela. Encadenado a ti, tu rigor me
expone a nuevas penas. Un monstruo
siembra por doquier, horribles
estragos. Ahora he de ir a vencerlo o,
la muerte pondrá fin a mis tormentos.
ILIA
Calma, ¡oh Príncipe! tan funesto
impulso; recuerda que eres, de este
gran imperio, la única esperanza.
IDAMANTE
Privado de tu amor; sin ti,
Ilia, nada me importa.
ILIA
¡Pobre de mi!... ¡preserva tu vida!
IDAMANTE
Debo seguir mi destino cruel.
ILIA
¡Vive! Ilia te lo pide.
IDAMANTE
¡Oh Dioses! ¿Qué estoy oyendo?
¡Princesa adorada...!
ILIA
Mi atribulado corazón mal puede
ocultarte mi debilidad. Amor y
temor se mezclan en mi pecho.
IDAMANTE
¿Oigo bien? ¡Quizás mi gran pasión
está alterando mis sentidos y, ... ¿mi
corazón imagina un dulce sueño?
ILIA
¡Ah! ¿Por qué no me abrasé antes
que descubrir mi llama? ¡Siento mil
remordimientos en el alma! Mi deber
sagrado, mi gloria, la patria, la sangre
de los míos aún humeante, todo lo
que el corazón me reprocha... ¿Qué
puedo hacer? Pues que en peligro
extremo te veo, ¡oh cariño!, escucha
lo que te digo: Te amo, te adoro y, si
deseas morir, antes de que me mate el
dolor, morir no puedes.
Nº. 20 Dúo
IDAMANTE
Si no he muerto ante estas palabras,
no es cierto que el amor mate,
que la alegría oprima a un corazón.
ILIA
Basta de dolor, basta de quejas;
Yo te soy constante y fiel;
Tú, eres mi único tesoro.
IDAMANTE
Tú serás...
ILIA
Como tú me quieras.
IDAMANTE
Mi esposa...
ILIA
Mi esposo, ¿serás tú?
IDAMANTE, ILIA
Que lo diga Amor,
Ah! Nuestra felicidad eclipsa
los crueles tormentos pasados,
¡todo lo puede nuestra pasión!
|
Scena 3
Recitativo
IDOMENEO
(Da sè)
Cieli! Che vedo!
ILIA
(ad Idamante)
Ah siam scoperti!, oh caro!
IDAMANTE
(ad Ilia)
Non temer, idol mio.
ELETTRA
(Da sè)
Ecco l'ingrato.
IDOMENEO
(Da sè)
Io ben m'apposi al ver.
Ah crudo fato!
IDAMANTE
Signor, già più non oso padre chiamarti,
a un suddito infelice, deh, questa almen
concedi unica grazia.
IDOMENEO
Parla.
ELETTRA
(Da sè)
Che dirà?
IDAMANTE
In che t'offesi mai? perché mi fuggi?
... m'odi, e aborrisci?
ILIA
(Da sè)
Io tremo.
ELETTRA
(Da sè)
Io te'l direi.
IDOMENEO
Figlio: contro di me Nettuno irato
gelommi il cor, ogni tua tenerezza
l'affanno mio raddoppia, il tuo dolore
tutto sul cor mi piomba, e rimirarti
senza ribrezzo, orror non posso.
ILIA
(Da sè)
Oh Dio!
IDAMANTE
Forse per colpa mia Nettun sdegnossi?
ma la colpa qual'è?
IDOMENEO
Ah placarlo potessi senza di te!
ELETTRA
(Da sè)
Ah potessi i torti miei
or vendicar!
IDOMENEO
(ad Idamante)
Parti, te lo commando, fuggi il
paterno lido, e cerca altrove sicuro asilo.
ILIA
Ahimè!
(ad Elettra)
Pietosa principessa, ah mi conforta!
ELETTRA
Ch'io ti conforti? e come? ...
(Da sè)
ancor m'insulta l'indegna.
IDAMANTE
Dunque io me n'andrò! ... ma dove? ...
Ah Ilia, oh genitor!
ILIA
(risoluta)
O seguirti, o morir, mio ben, vogl'io.
IDAMANTE
Deh resta, oh cara, e vivi in pace.
Addio!
No. 21 Quartetto
IDAMANTE
Andrò ramingo e solo,
Morte cercando altrove
Fin che la incontrerò.
ILIA
M'avrai compagna al duolo,
Dove sarai, e dove
Tu moia, io morirò.
IDAMANTE
Ah, no...
IDOMENEO
Nettun spietato!
Chi per pietà m'uccide?
ELETTRA
(Da sè)
Quando vendetta avrò?
IDAMANTE, ILIA
(ad Idomeneo)
Serena il ciglio irato.
ILIA, IDAMANTE, IDOMENEO
Ah il cor mi si divide!
TUTTI
Soffrir più non si può.
Peggio è di morte
Sì gran dolore.
Più fiera sorte,
Pena maggiore
Nissun provò!
IDAMANTE
Andrò ramingo e solo.
(parte addolorato)
Scena 4
Recitativo
ARBACE
Sire, alla reggia tua immensa
turba di popolo affollato ad
alta voce parlar ti chiede.
ILIA
(Da sè)
A qualche nuovo affanno
preparati mio cor.
IDOMENEO
(Da sè)
Perduto è il figlio.
ARBACE
Del Dio de' mari il sommo sacerdote
lo guida.
IDOMENEO
(Da sè)
Ahi troppo disperato è il caso!
(ad Arbace)
intesi Arbace ...
ELETTRA
(Da sè)
Qual nuovo disastro?
ILIA
(Da sè)
Il popol sollevato...
IDOMENEO
Or vado ad ascoltarla.
(parte confuso)
ELETTRA
Ti seguirò!
(parte)
ILIA
Voglio seguirti anch'io.
(parte)
Scena 5
Recitativo
ARBACE
(solo)
Sventurata Sidon! in te quai miro di
morte, stragi e orror lugubri aspetti?
Ah Sidon più non sei, sei la città del
pianto, e questa reggia quella del duol.
Dunque è per noi dal cielo sbandita ogni
pietà? ... chi sa? ... io spero ancora ... che
qualche Nume amico si plachi a tanto
sangue; un Nume solo basta tutti a piegar
... alla clemenza il rigor cederà... ma
ancor non scorgo qual ci miri pietoso ...
Ah sordo è il cielo! Ah Creta tutta io
vedo finir sua gloria sotto alte rovine!
No, sue miserie pria non avran fine.
No. 22 Aria
ARBACE
Se colà ne' fati è scritto,
Creta, oh Dei! s'è rea, or cada.
Paghi il fio del suo delitto,
Ma salvate il prence, il re.
Deh d'un sol vi plachi il sangue,
Ecco il mio, se il mio v'aggrada,
E il bel regno che già langue,
Giusti Dei! abbia mercè.
Se colà ne' fati è scritto, ecc.
(parte)
Scena 6
(Gran piazza abbellita di statue
avanti al palazzo, di cui si vede da un
lato il frontespizio. Arriva Idomeneo
accompagnato d'Arbace e dal seguito
reale; il re scortato d'Arbace si siede
sopra il trono destinato alle pubbliche
udienze; Gran Sacerdote e quantità di
popolo)
No. 23 Recitativo
GRAN SACERDOTE
Volgi intorno lo sguardo, oh sire, e vedi
qual strage orrenda nel tuo nobil regno
fa il crudo mostro. Ah mira allagate di
sangue quelle pubbliche vie. Ad ogni
passo vedrai chi geme, e l'alma gonfia
d'atro velen dal corpo esala. Mille e
mille in quell'ampio, e sozzo ventre,
pria sepolti che morti perire io stesso
vidi. Sempre di sangue lorde son quelle
fauci, e son sempre più ingorde. Da te
solo dipende il ripiego, da morte trar
tu puoi, il resto del tuo popolo,
ch'esclama sbigottito e da te l'aiuto
implora, e indugi ancor?... Al tempio,
sire, al tempio! Qual'è, dov'è la vittima?
... a Nettuno rendi quello ch'è suo.
IDOMENEO
Non più... sacro ministro; e voi popoli
udite: la vittima è Idamante, e or vedrete,
ah Numi! con qual ciglio? Svenar il
genitor il proprio figlio.
(parte turbato)
No. 24 Coro
POPOLO
Oh voto tremendo!
Spettacolo orrendo!
Già regna la morte,
D'abisso le porte
Spalanca crudel.
GRAN SACERDOTE
Oh cielo clemente!
Il figlio è innocente,
Il voto è inumano;
Arresta la mano
Del padre fedel.
CORO
Oh voto tremendo!
Spettacolo orrendo!
Già regna la morte,
D'abisso le porte
Spalanca crudel.
(partono tutti dolenti)
|
Escena 3
Recitativo
IDOMENEO
(Para sí)
¡Cielos! ¿Qué es lo que estoy viendo?
ILIA
(A Idamante)
¡Nos han descubierto... ¡Oh querido!
IDAMANTE
(A Ilia)
No temas, mi amor.
ELECTRA
(Para sí)
He ahí al ingrato.
IDOMENEO
(Para sí)
Bien me lo suponía yo.
¡Ah, destino cruel!
IDAMANTE
Señor, ya no me atrevo a llamarte
padre; a un súbdito infeliz al menos,
concédele una única gracia.
IDOMENEO
Habla
ELECTRA
(Para sí)
¿Qué le dirá?
IDAMANTE
¿En que te he ofendido? ¿Por qué me
huyes? ¿Me odias? ¿Me aborreces?
ILIA
(Para sí)
Estoy temblando.
ELECTRA
(Para sí)
Más vas a temblar.
IDOMENEO
Hijo: Neptuno contra mí airado,
heló mi corazón. Cada ternura tuya
dobla mi angustia. Tu dolor sobre
mi corazón cae y no puedo mirarte
sin disgusto y horror.
ILIA
(Para sí)
¡Dios mío!
IDAMANTE
¿Quizás por mi culpa se enfureció
Neptuno? Pero... ¿cuál es la culpa?
IDOMENEO
¡Ah! ¡Si yo pudiese aplacarlo sin ti...!
ELECTRA
(Para sí)
¡Ahora podría yo vengar
mis agravios!
IDOMENEO
(A Idamante)
Parte; te lo ordeno. Huye de la patria
y busca, en otro lugar, cobijo seguro.
ILIA
¡Ay de mi!
(A Electra)
Piadosa princesa, ¡consuélame!
ELECTRA
¿Qué yo te consuele? Y, ¿cómo?...
(Para sí)
Aun me insulta la muy indigna.
IDAMANTE
Entonces, me iré; pero... ¿dónde?
¡Oh Ilia...! ¡Oh padre!
ILIA
(Resuelta)
Seguirte o morir, quiero yo, mi bien.
IDAMANTE
¡Quédate, querida, y vive en paz!
¡Adiós!
Nº. 21 Cuarteto
IDAMANTE
Iré errante, solo; buscando la muerte,
en cualquier lugar,
hasta que la encuentre.
ILIA
Seré tu compañera en el dolor;
donde estés y donde mueras,
yo moriré.
IDAMANTE
¡No!
IDOMENEO
¡Despiadado Neptuno!
¿Quién, por caridad, me mata?
ELECTRA
(Para sí)
¿Cuándo seré vengada?
IDAMANTE, ILIA
(A Idomeneo)
Serena tu airado gesto.
IDOMENEO, IDAMANTE, ILIA
¡Ah! ¡Se me parte el corazón!
TODOS
No es posible sufrir más.
peor es que la muerte
un dolor así.
Más fiera suerte,
mayor castigo
nadie ha probado.
IDAMANTE
Iré errante, solo;
(Sale apesadumbrado)
Escena 4
Recitativo
ARBACE
Señor, en tu palacio una
inmensa turba de ciudadanos,
a gritos, pide hablarte.
ILIA
(Para sí)
A cualquier nueva pena prepárate,
corazón mío.
IDOMENEO
(Para sí)
Mi hijo está perdido.
ARBACE
El Sumo Sacerdote del dios del mar
los guía
IDOMENEO
(Para si)
¡El caso es en demasía desesperado...!
(A Arbace)
He entendido, Arbace...
ELECTRA
(Para sí)
¿Cuál es el nuevo desastre?
ILIA
(Para sí)
El pueblo sublevado...
IDOMENEO
Voy enseguida a escuchar al pueblo.
(Se va, confundido)
ELECTRA
¡Te seguiré!
(Se va)
ILIA
También yo deseo seguirte.
(Se va)
Escena 5
Recitativo
ARBACE
(solo)
¡Desventurada Sidón! ¿He de ver en
ti el lúgubre rostro de la muerte?
¡Sidón, ya no eres tú misma, eres
la ciudad del llanto y este palacio
lo es del dolor! ¿No existe en el cielo
piedad? Aún yo espero que cualquier
dios amigo se apiade de tanta sangre
y baste para inclinar a los demás a la
clemencia...más aún no imagino cuál
de ellos nos mirará piadoso ¡Sordo
está el cielo! ¡Veo a Creta sucumbir
con toda su gloria bajo ruinas! ¡No!
¡Su fatalidad no tendrá fin!
Nº. 22 Aria
ARBACE
Si el destino lo ha decidido así,
¡Si Creta es culpable, que caiga!
Que se le castigue por su crimen,
pero salvad al príncipe, al rey.
¡Que la sangre de uno solo os calme!
He aquí la mía, si os agrada,
y, dioses justos,
perdonad este reino a que languidece.
Si el destino lo ha decidido así, etc.
(Se va)
Escena 6
(Gran plaza adornada con estatuas
ante el palacio. Llega Idomeneo,
acompañado por Arbace y el séquito
real. El Rey, escoltado por Arbace,
se sienta en el trono destinado a las
audiencias públicas. El Gran
Sacerdote y gran cantidad de pueblo)
se reúnen alrededor)
Nº. 23 Recitativo
GRAN SACERDOTE
Mira en torno tuyo, ¡oh señor! y ve
qué horrendos estragos en tu reino
causa el monstruo cruel. ¡Mira,
anegadas de sangre estas calles! A
cada paso oirás gemidos de dolor,
y el alma abandonada de un cuerpo
hinchado de negro veneno. Miles y
miles sepultados y muertos. Siempre
manchadas de sangre, esas fauces no
paran de engullir. Sólo de ti depende
que se retire; sólo tu puedes salvar
de la muerte al pueblo que gime
espantado y ayuda implora ¿Aún
vacilas...? ¡Al templo, señor!
¿Cuál es? ¿Dónde está la víctima?
A Neptuno devuelve lo que es suyo.
IDOMENEO
Basta... ministro sagrado, y vosotros
pueblo, oid: La víctima es Idamante.
¡Dioses! ¿con qué ánimo puede abatir
un padre a su propio hijo?
(Se va turbado)
Nº. 24 Coro
PUEBLO
¡Oh, voto terrible!
¡Espectáculo horrendo!
Reina ya la muerte,
la puerta del abismo
se nos abre cruel.
GRAN SACERDOTE
¡Oh cielo clemente!
¡Inocente es el hijo,
el voto, inhumano!
Detén la mano
de este padre fiel.
CORO
¡Oh voto terrible...!
¡Espectáculo horrendo!
Reina ya la muerte,
la puerta del abismo
se nos abre cruel.
(Parten todos condolidos)
|
Scena 7
(Veduta esteriore del magnifico tempio
di Nettuno con vastissimo atrio che la
circonda, attraverso del quale si scopre
in lontano la spiaggia del mare. L'atrio
e le gallerie del tempio sono ripiene
d'una moltitudine di popolo, li sacerdoti
preparano le cose appartenenti al
sacrificio)
No. 25 Marcia
(Arriva Idomeneo accompagnato
da numeroso e fastoso seguito)
No. 26 Cavatina con coro
IDOMENEO
Accogli, oh re del mar, i nostri voti,
placa lo sdegno tuo, il tuo rigor!
SACERDOTI
Accogli, oh re del mar, i nostri voti,
placa lo sdegno tuo, il tuo rigor!
IDOMENEO
Tornino a lor spelonche gl'Euri, i Noti,
torni Zeffiro al mar, cessi il furor.
Il pentimento, e il cor de' tuoi devoti
accetta, e a noi concedi il tuo favor!
SACERDOTI
Accogli, oh re del mar, i nostri voti,
placa lo sdegno tuo, il tuo rigor!
CORO
Stupenda vittoria!
Eterna è tua gloria;
Trionfa oh signor!
Recitativo
IDOMENEO
Qual risuona qui intorno
applauso di vittoria?
Scena 8
Recitativo
ARBACE
Sire, il prence, Idamante l'eroe,
di morte in traccia disperato
correndo il trionfo trovò. Su l'empio
mostro scagliossi furibondo, il vinse,
e uccise. Eccoci salvi al fin.
IDOMENEO
Ahimè! Nettuno di nuovo sdegno
acceso sarà contro di noi ... or or,
Arbace, con tuo dolor vedrai, che
Idamante trovò quel, che cercava,
e di morte egli stesso il trionfo sarà.
ARBACE
(vede condurre Idamante)
Che vedo? ... oh Numi!
Scena 9
(Idamante in veste bianca, ghirlanda
di fiori in capo, circondato da guardie
e da sacerdoti. Moltitudine di mesto
popolo e suddetti)
Recitativo
IDAMANTE
Padre, mio caro padre, ah dolce nome!
Eccomi, a' piedi tuoi; in questo estremo
periodo fatal, su questa destra che il
varco al sangue tuo nelle mie vene
aprir dovrà, gl'ultimi baci accetta.
Ora comprendo, che il tuo turbamento
sdegno non era già, ma amor paterno.
Oh mille volte e mille fortunato
Idamante, se chi vita ti diè vita ti toglie,
e togliendola a te la rende al cielo,
e dal cielo la sua in cambio impetra,
ed impetra costante a' suoi la pace,
e de' Numi l'amor sacro e verace!.
IDOMENEO
Oh figlio! oh caro figlio! Perdona; il
crudo uffizio in me scelta non è, pena
è del fato ... Barbaro, iniquo fato! ...
Ah no, non posso contro un figlio
innocente alzar l'aspra bipenne ...
da ogni fibra già sen fuggon le forze,
e gl'occhi miei torbida notte ingombra...
oh figlio! ...
IDAMANTE
(languente, poi risoluto)
Oh padre! ... ah non t'arresti inutile
pietà, né vana ti lusinghi tenerezza
d'amor. Deh vibra un colpo, che ambi
tolga d'affanno.
IDOMENEO
Ah, che natura
me'l contrasta, e ripugna.
IDAMANTE
Ceda natura al suo autor; di Giove
questo è l'alto voler. Rammenta,
rammenta il tuo dover. Se un figlio
perdi, cento avrai, Numi amici. Figli
tuoi i tuoi popoli sono. Ma se in mia
vece brami chi t'ubbidisca ed ami, chi
ti sia accanto, e di tue cure il peso teco
ne porti, Ilia ti raccomando; deh un figlio
tu esaudisci che moribondo supplica, e
consiglia: s'ella sposa non m'è, deh siati
figlia.
No. 27 Aria
IDAMANTE
No, la morte io non pavento,
se alla patria, al genitore
frutta, oh Numi! Il vostro amore
e di pace il bel seren.
Agli Elisi andrò contento,
E riposo avrà quest'alma,
Se in lasciare la mia salma
Vita e pace avrà il mio ben.
No, la morte, ecc
Recitativo
IDAMANTE
Ma che più tardi? Eccomi
pronto, adempi il sacrifizio, il voto.
IDOMENEO
Oh qual mi sento in ogni vena insolito
vigor? ... or risoluto son ... l'ultimo
amplesso ricevi ... e mori.
IDAMANTE
Oh padre! ...
IDOMENEO
Oh figlio! ...
IDAMANTE, IDOMENEO
Oh Dio! ...
IDAMANTE
(Da sè)
Oh Ilia... ahimè! ...
(ad Idomeneo)
vivi felice, addio.
IDOMENEO, IDAMANTE
Addio.
(Nell'atto di ferire sopraviene
Ilia ed impedisce il colpo.)
Scena 10
Recitativo
ILIA
(corre a ritenere il braccio d'Idomeneo)
Ferma, oh sire, che fai?
IDOMENEO
La vittima io sveno,
che promisi a Nettuno.
IDAMANTE
Ilia, t'accheta...
GRAN SACERDOTE
(ad Ilia)
Deh non turbar il sacrifizio...
ILIA
In vano quella scure altro petto tenta
ferir. Eccoti, sire, il mio, la vittima io
son. Sempre più grata è ai Dei vittima
volontaria.
IDAMANTE
Idol mio!.. deh dammi
del tuo amore l'ultimo pegno
ILIA
Ecco il mio sangue
IDAMANTE
Ah no, la gloria in pace
lasciami di morir per la mia patria
ILIA
A me s'aspetta...
IDAMANTE
Oh Dio! In me à dover.
ILIA
Grattetudine è in me.
Ma ti dispensa Amore.
Nettun! Eccoti il mio!
(Corre all'altra, vuole inginocchiarsi)
IDAMANTE
(La ritiene)
O vivi e parti,
O insiem noi moriremo
ILIA
No, sola io vuo' varcare il guado
estremo; A te, sacro ministro...
(s'inginocchia avanti al Gran Sacerdote)
(S'ode gran strepito sotterraneo, la
statua di Nettuno si scuote; il Gran
Sacerdote si trova avanti all'ara in
estasi. Tutti rimangono attoniti ed
immobili per lo spavento. Una voce
profonda e grave pronunzia la seguente
sentenza del cielo.)
LA VOCE
Ha vinto Amore... Idomeneo
cessi esser re... lo sia Idamante ...
ed Ilia a lui sia sposa, e fia pago
Nettuno, contento il ciel, premiata
l'innocenza.
No. 29 Recitativo
IDOMENEO
Oh ciel pietoso!
IDAMANTE
Ilia ...
ILIA
Idamante, udisti?
ARBACE
Oh gioia, oh amor, oh Numi!
ELETTRA
Oh smania! oh furie!
oh disperata Elettra! ...
Vedrò Idamante alla rivale in braccio? ..
Ah no, il germano Oreste
ne' cupi abissi io vuò seguir,
or or compagna
m'avrai là dell'inferno,
a sempiterni guai, al pianto eterno.
D'Oreste, d'Aiace
ho in seno i tormento,
d'Aletto la face
già morte mi dà.
Squarciatemi il cuore
Ceraste, serpenti,
o ferro il dolore
in me finirà
(parte infuriata)
Scena Ultima
No. 30 Recitativo
IDOMENEO
Popoli, a voi l'ultima legge impone
Idomeneo qual re. Pace v'annunzio.
Compiuto è il sacrifizio, e sciolto il
voto. Nettuno, e tutti i Numi a questo
regno amici son. Resta, che al cenno
loro Idomeneo ora ubbidisca. Oh
quanto, oh sommi Dei! quanto m'è
grato il cenno. Eccovi un altro re, un
altro me stesso: A Idamante mio figlio,
al caro figlio cedo il soglio di Creta, e
tutto insieme il sovrano poter. I suoi
comandi rispettate, eseguite ubbidienti,
come i miei eseguiste e rispettaste,
onde grato io vi son: questa è la legge.
Eccovi la real sposa. Mirate in questa
bella coppia un don del cielo serbato a
voi. Quanto a sperar vi lice! Oh Creta
fortunata! Oh me felice!
Aria
IDOMENEO
Torna la pace al core,
torna la spento ardore;
fiorisce in me l'età
tal stagion di Flora
L'albero annoso infiora,
Nuovo vigor gli dà.
(Segue l'incoronazione d'Idamante)
No. 31 Coro
CORO
Scenda Amor,
scenda Imeneo,
E Giunone ai regi sposi,
D'alma pace omai li posi
La Dea pronuba nel sen!
FINE DELL'OPERA
|
Escena 7
(Vista exterior del magnifico templo
de Neptuno con un vastísimo atrio
que lo circunda y a través del cual
se descubre, a lo lejos, una playa.
El atrio y las galerías del templo
están repletas por la multitud.
Los sacerdotes inician los preparativos
pertinentes para realizar el sacrificio)
Nº. 25 Marcha
(Llega Idomeneo acompañado por
un numeroso y fastuoso séquito)
Nº. 26 Cavatina con coro
IDOMENEO
Acoge, ¡oh Rey del Mar!, nuestros
votos, aplaca tu ira, tu rigor...
SACERDOTES
Acoge, ¡oh Rey del Mar!, nuestros
votos, aplaca tu ira, tu rigor...
IDOMENEO
¡Que el Euros y el Notos vuelvan
a sus cavernas! ¡Torne el Céfiro al
mar... cese el furor! ¡ Acepta nuestro
arrepentimiento y danos tus favores!
SACERDOTES
Acoge, ¡oh Rey del Mar!, nuestros
votos, aplaca tu ira, tu rigor...
CORO
¡Estupenda victoria!
¡Eterna es tu gloria!
Triunfa, ¡oh Señor!
Recitativo
IDOMENEO
¿Cómo es que resuenan, aquí,
aplausos de victoria?
Escena 8
Recitativo
ARBACE
Señor, el príncipe, el héroe Idamante,
corriendo tras las huellas de la
muerte, el triunfo encontró. Sobre el
monstruo impío se arrojó furibundo
y lo mató. ¡Estamos al fin salvados!
IDOMENEO
¡Ay de mi! Neptuno, inflamado de
ira, vendrá contra nosotros..., Arbace,
verás con dolor, cómo Idamante ha
encontrado lo que buscaba, y de la
muerte, él mismo, un triunfó será.
ARBACE
(Ve conducir a Idamante)
¿Qué estoy viendo...? ¡Oh Dioses!
Escena 9
(Idamante, en toga blanca, guirnalda
de flores sobre la cabeza, circundado
por guardias, por sacerdotes y
pueblo)
Recitativo
IDAMANTE
Padre mío! ¡Querido padre! ¡Dulce
nombre! Aquí me tienes a tus pies,
en este extremo fatal, ante esta
diestra que abrirá a mis venas:
Acepta mi último beso. Ahora
comprendo que tu tribulación no
era desprecio, sino amor paterno.
¡Oh, mil veces, mil, afortunado
Idamante, si quien te dio la vida, te
la quita y, al quitártela, se la ofrece
al cielo. A cambio asegura con ello
la paz para su pueblo y el amor de
los dioses sagrados!
IDOMENEO
¡Querido hijo! Perdona, pues la cruel
ceremonia no ha sido elegida por mí,
es un castigo del destino. ¡No puedo
contra un hijo inocente, alzar el hacha
brutal... de cada fibra de mi cuerpo
se han fugado las fuerzas y mis ojos
se nublan con torva la noche
¡Oh hijo!
IDAMANTE
(Lánguidamente; luego, resuelto)
¡Oh padre! ¡Que no te detenga una
fútil piedad, ni te embelese una vana
ternura. Asesta ya el golpe que a
ambos nos liberará de tormentos.
IDOMENEO
¡Ah! Es la naturaleza
que se opone a esto, ¡ella lo repugna!
IDAMANTE
Ceda la naturaleza ante su Creador.
Es el deseo más querido de Júpiter.
No olvides tu deber. Si tu pierdes un
hijo, cien dioses amigos ganarás. Tus
hijos son todo tu pueblo. Pero si, en
su lugar, deseas tener a alguien que
te obedezca, quiera, esté a tu lado y
lleve el peso de tus preocupaciones,
yo te recomiendo a Il ia. Atiende el
deseo de un hijo moribundo: si ella no
es mi mujer, que sea al menos tu hija.
Nº. 27 Aria
IDAMANTE
No, no temo a la muerte si
¡Oh, Dioses!, vuestro amor puede
traer a mi padre y a mi patria
paz y serenidad.
Yo me encaminaría feliz
hacia los Campos Elíseos
y mi alma encontraría el reposo si
puedo dar vida y paz a los que amo.
No, no temo a la muerte, etc...
Recitativo
IDAMANTE
Pero, ¿Qué esperas ? Estoy dispuesto.
Cumple tu promesa.
IDOMENEO
¿Cómo es que siento un insólito vigor
en mis venas? Ya estoy resuelto...
mi último abrazo recibe.... y muere.
IDAMANTE
¡Oh, Padre!....
IDOMENEO
¡Oh, hijo!.....
IDAMANTE, IDOMENEO
¡Dios mío...!
IDAMANTE
(Para sí)
¡Oh Ilia! ¡Ay de mi!
(A Idomeneo)
Vive feliz.
IDAMANTE, IDOMENEO
Adiós
(Cuando Idomeneo va a asestar
el golpe mortal, Ilia y lo detiene)
Escena 10
Recitativo
ILIA
(deteniendo el brazo de Idomeneo)
Deténte, ¡oh Señor! ¿Qué haces?
IDOMENEO
Sacrifico a la víctima
que prometí a Neptuno.
IDAMANTE
Ilia, cálmate...
EL GRAN SACERDOTE
(A Ilia)
Vamos, no interrumpas el sacrificio...
ILIA
Inútilmente tu hacha otro pecho
intenta quebrar...Ante ti señor, el
mío; la víctima soy yo. Una víctima
voluntaria es más grata a los dioses.
IDAMANTE
¡Amor mío! Vamos, dame
de tu amor, una última prueba
ILIA
Te doy mi sangre.
IDAMANTE
¡Ah no! Permíteme la gloria
de morir por mi patria,.
ILIA
Ya me esperan...
IDAMANTE
¡Dios mío! Es mi deber.
ILIA
Gratitud para mi,
Amor te dispensa.
¡Neptuno! ¡Aquí está mi pecho!
(Corre hacia el altar)
IDAMANTE
(Deteniéndola)
O vives y te marchas
O moriremos juntos.
ILIA
No; sola quiero cruzar el río postrero.
A ti, ministro sagrado...
(Se arrodilla ante el gran sacerdote.
Se oye un soterrado estrépito. La
estatua de Neptuno se mueve, el Gran
Sacerdote, en el altar, se encuentra
en estado de éxtasis. Todos están
atónitos e inmóviles. Una voz
profunda y grave pronuncia la
sentencia siguiente, desde el cielo. )
LA VOZ
Amor ha vencido. Idomeneo cese de
ser rey;... sea rey Idamante... e Ilia
sea su esposa; con ello sea pagado
Neptuno, contento el cielo, premiada
la inocencia.
Nº. 29 Recitativo
IDOMENEO
¡Oh, piadoso es el cielo...!
IDAMANTE
Ilia...
ILIA
Idamante, ¿lo has oído?
ARBACE
¡Oh, alegría! ¡Oh amor! ¡Oh Dioses!
ELECTRA
¡Oh locura y furia! ¡Infeliz Electra!
¿Idamante del brazo de mi rival? ¡No!
A mi hermano Orestes en el fondo
del abismo me voy a unir.
Enseguida me tendrás,
compañera tuya, allá en el infierno,
en sempiterno dolor,
en el llanto eterno.
De Orestes y de Áyax,
llevo en mi pecho el tormento;
de Alecto la antorcha
ya muerte me da.
Despedazad mi corazón,
horrendas sierpes,
o un hierro a mi dolor
pondrá fin.
(Sale loca de rabia)
Última Escena
Nº. 30 Recitativo
IDOMENEO
Pueblo, la última ley os impone
Idomeneo como rey. Os anuncio
la paz. Cumplido está el sacrificio;
satisfecho el voto. Neptuno y todos
los dioses de este reino, amigos son.
A su designio Idomeneo obedecerá.
¡Oh! ¡Cuán grato, dioses, es vuestro
mandato! Ante vosotros. A Idamante,
mi querido hijo, cedo el trono de
Creta y con él el poder soberano.
Sus órdenes respetad obedientes,
como habéis seguido siempre las
mías. Esta es la ley que os lego.
He aquí la real esposa. Mirad a
esta bella pareja, como un don
que os otorga el cielo. ¡Cuán felices
esperanzas! ¡Oh! ¡Afortunada Creta!
¡Oh! ¡Feliz de mi!
Aria
IDOMENEO
Vuelve la paz al corazón,
vuelve la pasión perdida.
Florece en mi, la edad.
Al igual que la estación de Flora
el árbol añoso hace florecer
y nuevo vigor le da.
(sigue la coronación de Idamante)
Nº. 31 Coro
CORO
¡Descienda Amor!
¡Descienda Himeneo!
Y Juno a los regios esposos,
conceda la paz para sus almas
y el amor para sus corazones.
FIN DE LA OPERA
Escaneado y Traducido por:
Rafael Torregrosa Sánchez 1999
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