GABRIELA DE VERGY

 

Personajes

 

FAYEL

GABRIELA

RAÚL

FELIPE

ALMEIDE

ARMANDO

Conde de Vergy

 Esposa de Fayel

Enamorado de Gabriela

Rey de Francia

Hermana de Fayel

Amigo de Fayel

Barítono

Soprano

Tenor

Bajo

Soprano

Bajo

 

 

La acción se desarrolla en  Borgoña, Francia, a comienzo del siglo XIII

 

ATTO   PRIMO


(Sala terrena nel castello di Autrei. In fondo
grandi porte con invetriate che immettono
nel parco del castello)


Scena Prima

(Fayel concentrato ne'suoi pensieri.
Almeide e i famigliari suoi lo circondano)


CORO I
Ah! d'eroi ben degna prole
perché d'ira avvampi ed ardi?
Più non brilla ne' tuoi sguardi
quell'usato tuo fulgor!

CORO II
Tu converti le parole
ne' più flebili sospiri;
né rimani ove t'aggiri
che l'impronta del dolor!

TUTTI
Ah! perché d'un tal tormento
è partecipe ogni cor?

ALMEIDE
Perché il duolo nel contento di
fedele e casto amor?

FAYEL
Amor! Tacete... Oh, Nume
tiranno de' mortali!
Più avvelenati strali
hai per passarmi il cor?
Ardo! Ma tanto ardore
sol mi divora e strugge!
Rapida da me fugge
ogni ombra di speranza,
e in terra non m'avanza
che un disperato amor!

ALMEIDE
Ma qual cagion novella?

FAYEL

(Fra sè)

O sposa!... o Gabriella!

CORO
Ma dì, che mai t'affanna?

FAYEL
(Fra sè)
Ella a soffrir mi danna!

ALMEIDE, CORO
Tu fosti, e sei l'oggetto
de' nostri voti ognor!

FAYEL
(Fra sè)
O estingui in me l'affetto,
o scema il tuo rigor!

ALMEIDE
Germano!...

FAYEL
T'invola!

CORO
Ti calma!

FAYEL
Sgombrate!
In preda alle smanie me solo lasciate,
se un labbro a me spergiuro
m'oltraggia e mi disprezza.
Sol di vendetta pascesi
questo tradito core,
solo m'appar l'immagine
del mio spregiato amore.
Ah, sì, non è lontana
la mia vendetta ancor!

ALMEIDE, CORO

(Fra sè)
Ogni speranza è vana,
è in preda al suo dolor!
 
Scena Seconda

(Armando seguito da Raoul, in
armatura con visiera abbassata e detti)

ARMANDO
Giunge, signor, dal campo
un messo: a te l'invia
il gran Filippo...

FAYEL
Oh, quanto mi fia grato il suo cenno!

ARMANDO
(a Raoul che porge il foglio a Fayel)
A lui quel foglio.

FAYEL
(dopo aver letto)
Ah! che mai lessi! Oh, gioia!
Dunque, l'eroe che vincitor ritorna
dalle alte imprese,

in queste soglie or brama
posar lo stanco piè!

ALMEIDE
Fia ver?

FAYEL
Vergato
n'è di sua man l'annunzio: oh, di qual sorte
degno son'io! Guerrier, mi attendi: in breve
al tuo sovrano, al mio signor rispondo!

(esce seguito dai suoi)
 
Scena Terza


(Raoul, dopo essersi assicurato

di star solo, si alza la visiera)

RAOUL
Respiro alfin! Oh, fortunato inganno,
quanto ti debbo! A riveder colei,
ch'è de' pensieri miei tormento e meta,
tu mi apri il varco.
Ah, Gabriella, in vita
sol fra tanti perigli io mi serbai
per rivederti, e i tradimenti tuoi
rinfacciarti, crudel! ...
Voglio a me innanzi
vederti impallidir, tremar, languire,
chiamarti infida e a' piedi tuoi morire.
Ma che dissi? E dove mai
tu mi traggi, o idea fallace?
Arse l'empia ad altra face;
spento è in lei l'antico ardor.
Dolce speme che in core mi resti,
per te sola qui sfido la morte,
sol vederla e divider sua sorte,
o morire d'amore e di fé!
Ma se udrò dal tuo labbro spergiuro
che altro affetto nutriva il tuo core,
io non so qual eccesso d'amore
tenterà questo oppresso per te!

(nel vedere che qualcuno si appressa,
abbassa la visiera e si ritira)
 
Scena Quarta


(Gabriella s'avanza a passi lenti,

è pensierosa. Raoul inosservato.

GABRIELLA
Sacro tremendo giuro a lui m'univa!
Or son d'un altro! ... Io lo tradii, spietata!
Ah! ... mi perdona!

Rio presentimento
mi balena al pensiero!
Soffre tremendo affanno
questo mio core affranto!...
E un rio destin che mi condanna al pianto!
Tronca pure i dì funesti,
al rimorso m'abbandona,
deh! m'uccidi, a che t'arresti?
ombra irata, e mi perdona!
Espiata ho già la pena
col rimorso che ho nel core,
troppo, ah, troppo è il mio dolore,
non mi resta che morir!
Minacciosa, perché mi sgridi ognora
voce del mio dover?
Basta il rimorso atroce,
tu cessa nel mio cor, tremanda voce!


(Raoul si avanza)

Che miro! Raoul veggo o il suo fantasma?
Ah! va... torna nei regni dell'oblio!

RAOUL
Vive Raoul, spergiura!
Ma sol per tua sciagura...

(si alza la visiera)

GABRIELLA
Raoul? ... fia vero? Oh Dio!
Tu vivi? O un sogno è il mio?
O istante felice!
O sorte, o contento.
Tacere in me sento
la pena, il dolor!

RAOUL
Per te la mia vita
fra l'armi serbai;
ma fede non hai
spergiuro è quel cor.

GABRIELLA
Oh Dio! che rammenti!

RAOUL
I tuoi giuramenti!

GABRIELLA
Ah! rea non son'io...

RAOUL
La fede in oblio?

GABRIELLA
Un padre severo
mi trasse all'altare...
Quai lacrime amare
non sparsi al suo piè!

RAOUL
Un voto abborrito,
no, il ciel non accoglie...
Quel cor chi mi toglie
cadrà innanzi a me!

GABRIELLA
Che tenti! Al consorte
per sempre mi lascia!

RAOUL
No, prima la morte
dall'empio m'avrò!

GABRIELLA
Sua Sposa son io...

RAOUL
Vendetta farò!

GABRIELLA
Deh! lasciami... Addio!

RAOUL
Lasciarti? No, no!

GABRIELLA
Di fieri palpiti oppresso il core,
a nuova speme lo spinge amore!
Terror, pietade l'alma m'invade...
stato più misero del mio non v'ha!

RAOUL
Di nuovi palpiti oppresso il core,
a nuova speme lo spinge amore!
Ah! vendicato chi più beato...
chi più felice di me sarà!

(Gabriella esce. Un familiare di Fayel
consegna un foglio a Raoul che parte)

Scena Quinta


(Vasto recinto nel castello di Autrei
magnificamente adorno per l’arrivo di
Filippo Augusto. Trono nel mezzo.
Gli scudieri di Fayel ricevono le guardie

che precedono Filippo, e che si avanzano
al suono di festiva marcia)


SCUDIERI
Voi, che al fianco d’eroe così grande
coronaste la fronte di allori,
riposate, che i vostri sudori
mano amica qui terger saprà.

GUARDIE
Sì; seguaci del forte, del grande,
che a noi cinse la fronte di allori,
riposiamo; che i nostri sudori
mano amica qui terger saprà.

TUTTI
Dolce frutto di vostre vittorie
bella pace per noi brillerà.

FILIPPO
O fidi amici, la voce d’amore
che in questo dì su ogni labbro suona
è la gioia, maggior di mia corona.
 
Scena Sesta

(
Fayel, Gabriella, Almeide,
prostrandosi innanzi a Filippo)

FAYEL
Signor...

GABRIELLA, ALMEIDE
De’ voti nostri...

FILIPPO
Sorgete, o miei diletti;
e al vostro seno il prode omai stringete


(indicando Raoul)

che mi salvò la vita!...

GABRIELLA
(Fra sè)
Raoul!...

RAOUL
Ah, mio signore!

FAYEL
(Fra sè)
Il rival! ... Vive ancora!
Oh! Furor! 

RAOUL
(Fra sè)
Gabriella!
Oh! Mio contento!

(ognuno a parte, guardandosi
di soppiatto)


GABRIELLA
(Fra sè)
Ti raffrena, o mio cor, in tal momento!

FAYEL
(Fra sè)
La guarda e freme! ...

Oh! Gelosia!

GABRIELLA
(Fra sè)
Egli stesso!

FILIPPO

(a Fayel)
La man di tua sorella
pel mio Raoul ti chiedo.

ALMEIDE
(Fra sè)
Che favella?

FILIPPO
Al suo merto, al suo valore
sia mercede il suo bel core.

RAOUL
(Fra sè)
Che mai chiede!

ALMEIDE
Qual fervor!

GABRIELLA
(Fra sè)
Ciel! Che ascolto! I sensi miei
chi mai reggere potrà?

RAOUL
(Fra sè)
Che dirò? Parlar vorrei,
ma più lena il cor non ha!

FAYEL
(Fra sè)
Ah, così la smania in seno
mitigarsi almen potrà!

FILIPPO, ALMEIDE
(Fra sè)
Ma quel cor non è sereno,
che pensarsi omai dovrà!

ALMEIDE, GABRIELLA

RAOUL, FILIPPO, FAYEL
(Fra sè)
Ah! Nel dubbio assai funesto
l’alma mia perplessa ondeggia!
Qual crudele istante è questo!

FAYEL, RAOUL, GABRIELLA

FILIPPO, ALMEIDE
(Fra sè)
Ah, di me che mai sarà? Giusto ciel.

FÍLIPPO
Ma perché si tace ancora?
Perché Raoul si scolora?

RAOUL
Forse... Ah no!... Mio re...

FAYEL
(a Filippo)
Signore, di tua mano accetto il dono:


(a Raoul indicando Almeide)

questa è tua.

ALMEIDE
Contenta io sono.

RAOUL, GABRIELLA
(Fra sè)
Ah! Che il sen mi si divide!
Non è ver, che il duolo uccide
se mi serba in vita ancor!

FAYEL
(Fra sè)
Ah, dov’è, dov’è chi vide più
del mio funesto amor!

RAOUL
(Fra sè)
Inesorabile!
Fato tiranno!
Morrò, ma vittima
di un fido amor!


FAYEL
(Fra sè)
Se ordisce il perfido
un nero inganno,
cadrà, ma vittima
d’un empio error!

FILIPPO
(Fra sè)
Sarò implacabile
degli empi a danno,
e la Giustizia
trionferà!

GABRIELLA, ALMEIDE
(Fra sè)
Oh! Quale smania!
che acerbo affanno!
Per me più fulmini
il ciel non ha!

ARMANDO, CORO
(Fra sè)
Qual crudo strazio
nell’alma fanno
or d’ira il fremito,
or la pietà!



ATTO  SECONDO



(Cortile all’interno del castello di Autrei)

Scena Prima

(Soldati che bevono)

CORO I
Liquor si fervido
a ber torniamo!
A’ lieti brindisi
noi qui libiamo!
La guerra scordiam! ...
Beviamo!... Beviam! ...

CORO II
Del nostro principe
a’ lunghi dì!
Conforto ai miseri
sul suolo barbaro
sempre largì! ...

TUTTI
La guerra scordiam! ...
Beviamo!... Beviam! ...
 
Scena Seconda

(Raoul, concentrato nei
suoi pensieri, e detti9

RAOUL
Si compia il sacrifizio!
Ogni speranza di questo core è spenta!
Oh! Mia Gabriella, omai tra pochi istanti
fia svanito ogni dubbio!
Se al tradito amor mio
tacer puote il tuo core,
la ragione, il dover, l’amor, l’affetto,
tu m’uccidi, spietata. Eccoti il petto!
Sì, ferisci, e il sangue mio
rosseggiante, ancor fumante
nel tuo core innanzi a Dio,
duolo e guerra apporti ognor!
Sol rammenti, o spietata,
l’amor nostro, i dì beati,
la tua fede a me giurata,
e nascondi il tuo rossor!

CORO I
(Fra sè)
Ah! Quai detti, qual sospetto!
Guarda, misera il suo pallor!

CORO II
(Fra sè)
Quegli accenti, quell’aspetto!
Il suo duol ne fa terror!

TUTTI
Ah, signor, che mai t’affanna?
Ne palesa il tuo dolor!

(lo circondano)
 
Scena Terza


(Armando e detti)

ARMANDO
(si avvicina a Raoul e, piano, gli dice)
Vien, la consorte di Fayel t’attende!

(esce)

RAOUL
(con trasporto)
Ah! M’ama? Oh! Gioia!
Ti reprimi, o core!
Ah! Verrò, sì verrò, mi appella amore!
Sì d’amarla io sento appieno,
vagheggiarla io posso ancora,
la speranza mi rincora
nel doverla riveder!
Ah! Se alfine al mio dolore
la mercé concesse Iddio,
questo dì del viver mio
no, non turbi un rio pensier!

CORO

(Sottovoce)

(Oh, stupor! Qual cangiamento
recò il messo al suo pensier!)

(escono)
 

Scena Quarta


(Appartamento nel castello.
Dame che festeggiano Almeide.

Gabriella ed Armando)

DONNE
O, bella Almeide, figlia diletta,
o, delle grazie, la più perfetta,
tu della reggia sei l’ornamento,
vita e delizia d’ogni contento,
figli d’Imene, candido giglio,
del cor delizia, soavità:
deh! Vieni, apprestati, solleva il ciglio,
esso ne apporta serenità!

ARMANDO
Oh! Di quali lieti evviva
risuonan queste mura.
L’affanno in gioia si cangiava! Oh! Alfine
di Fayel scenda in seno
aura di pace a consolarlo almeno!

ALMEIDE
Armando, a Raoul tu dicesti...

GABRIELLA
Ah! No...

ALMEIDE
Che la consorte di Fayel l’attende?

ARMANDO
Fra poco qui verrà.

GABRIELLA
Che mai facesti, Almeide?

ALMEIDE
In te si affida la dolente alma mia!

(Almeide esce, ma inosservata rientra)

GABRIELLA
Quanti in un punto aduna strani eventi per
me l’empia fortuna!
Ah! Si fugga... egli viene.
 
Scena Quinta


(Raoul e detti)

RAOUL
Deh! Ti ferma, mio bene!
Mi chiami e poi mi eviti?

GABRIELLA
Io, no... t’inganni!
Di queste soglie il varco a te contende
l’onor mio...

RAOUL
Ma un tuo cenno...

GABRIELLA
O duro cenno!... Ebben in te richiama
il tuo coraggio, ed all’amante Almeide
porgi la destra!

RAOUL
O cielo! ... Io non credea
ascoltar dal tuo labbro! ...

GABRIELLA
Ah sì!


(Fra sè)

Che affanno!

(A Raoul)

l’impone a me il dover ...

RAOUL
Dover tiranno!

GABRIELLA
Cedi e vanne: è scritto in cielo
ch’altra fiamma il cor ti accenda,
pari al mio quel cor si arrenda
al destin persecutor!

RAOUL
Mi consigli ad imitarti,
debil donna, ingrata, infida!
Per te nacqui e vo’ serbarti
pura fé, costante ardor!

ALMEIDE
(in disparte)
(Come, Almeide...e il soffri, e il senti,
e non sciogli il freno all’ire!)

GABRIELLA
Ah! Pietà dei miei tormenti

RAOUL
Mi vedrai crudel morire!

ALMEIDE
(sempre in disparte)
Ah! Vendetta... A me la chiedi?
Sì, l’avrai, schernito cor!

GABRIELLA, RAOUL
Ah! Nel sen mi leggi e vedi
se trafitto è questo cor!

(Almeide esce minacciosa)

GABRIELLA
Ciel, te invoco!... Onor, te bramo
testimone ai voti miei...
Sì fuggirmi ognor tu déi,
virtù parla al mesto cor!

RAOUL
Ma, ti spiega almen, nemica:
tu nemica non mi sei?

GABRIELLA
Questo pianto, o Dio,

tel dica se t’amai...
Nol deggio ancor!

RAOUL
Crudo fato!... A me quell’alma
tu togliesti?

GABRIELLA
Oh! Dio! Ti calma, cedi e va...

RAOUL
Seguir non posso
un voler così spietato;
che farei di un’altra a lato,
se a te sacro è questo cor!

GABRIELLA, RAOUL
A noi soli era serbato
pari affanno, ugual dolor!

(Raoul si precipita ai

piedi di Gabriella)

RAOUL
Ora a’ tuoi piedi il pianto
forza ti faccia al cor!

GABRIELLA
Audace! Che fai?

(scostandosi)

RAOUL
Mi ascolta... comprendi...

(trattenendola)

GABRIELLA
Ah! Rea tu mi rendi...

RAOUL
La colpa è d’amor!

Scena Sesta


(Fayel, Almeide e detti)

FAYEL
(Fra sè)
Che veggo! Oh! Tormento!

GABRIELLA
Oh! Cielo!

(accorgendosi di Fayel
e di Almeide)


RAOUL
Oh! Momento!

(alzandosi)

FAYEL
Ah! Perfida, indegna!
Sarò vendicato!
quel core spietato
strapparti saprò!

(si avventa su Gabriella)

RAOUL
Ti arresta...

ALMEIDE
Che inganno!

GABRIELLA
Gran Dio! Chi m’aita?

RAOUL
É mia quella vita;
difenderla io vo’!

(opponendosi)

FAYEL
Oh! Furie d’Averno
vi sento nel seno,
d’immenso veleno
il cor m’inondate,
la man mi guidate
a terger l’onor!

RAOUL
Sì, vieni...

GABRIELLA
Ah!
 
Scena Settima


(Filippo, Armando, damigelle

e scudieri. Detti)

FILIPPO
Fermate!...
A ché quel furor?

FAYEL
Vendetta! La chede
l’offeso onor mio!
Poc’anzi al suo piede
scopersi quel rio!
L’avversa mia sorte,
l’infida consorte;
s’accende il mio sdegno,
cadrà sull’indegno,
e il sangue si versi
del vil traditor!

FILIPPO, ALMEIDE, CORO
O cielo, che sento!

FILIPPO
Oh! Eccesso! Oh! Delitto!
Raoul tu capace?

RAOUL
La prima mia face,
l’ardor mio primiero,
Gabriella ...

FAYEL
L’udite?
S’uccida ...

(si lancia contro Raoul)

FILIPPO
Fayel! ...
D’un re alla presenza!
Oh, ardir!

FAYEL
Giusto ciel!

TUTTI
(tranne Fayel)
Di gioia, di pace
la dolce speranza,
qual lampo fugace
comparve, sparì!

FAYEL
Perché cruda sorte,
nel duol che m’affanna,
quest’anima forte
tormenti così!

FILIPPO
Freno all’ire, al re ti affida:
la giustizia sol mi è guida,
e la folgore sul crine
striscia già dell’infedel!

GABRIELLA
Ah! Dov’è la destra ultrice,
se la morte è a me serbata?
Rea non son, ma sventurata,
sì, lo giuro innanzi al ciel!

FAYEL
Mancatrice, sì, scellerata!

FILIPPO
Alla pena meritata
siano ormai serbati i rei!

ALMEIDE
(Fra sè)
Infelici affetti miei,
fato barbaro e crudel!

FAYEL
Di mia mano i torti miei
nel punir sarò crudel!

RAOUL
(a Fayel)
Del fiero oltraggio vendicatore
in campo io scendo, forier di morte!
M’è di quest’angelo sacro l’onore,
che si calpesta dal vil consorte!
Trema, o superbo, il brando mio
la tua perfidia dimostrerà!

GABRIELLA
(Fra sè)
Oh! Quanti affetti dentro il mio seno
mi fan tremenda spietata guerra!
Par che quest’aura spiri un veleno,
par che la tomba m’apra la terra!
Deh! Tu mi salva, pietoso Iddio,
di me ti prenda, di lor, pietà.

FAYEL
(a Raoul)
Di tue rampogne maggior mi sento,
avrai la pena da te mentata!


(Fra sè)

Sento nel core crudel tormento,
sento quest’alma dilaniata;
ma sull’iniquo, vil seduttore,
la mia vendetta divamperà.

FILIPPO,  CORO
Ite, e dell’armi il vincitore
dell’innocenza il premio avrà!

ALMEIDE, ARMANDO, DAME
Tu questa misera reggi, o Signore,
o di spavento, di duol morrà!

(Raoul esce in mezzo alle guardie;
Gabriella da Armando è condotta

dalla parte opposta)



ATTO  TERZO



(
Cortile nel castello
come nell’atto secondo)

Scena Prima


(Raoul, disarmato fra le

guardie; Fayel e Filippo)

FAYEL
Signor, tu fosti e sei
custode della legge, io la reclamo!

FILIPPO
Sì, della patria legge
l’uso negar non mi è concesso; in campo,
Raoul, discenderai;
fatal certame d’ambo oggi decida!

(esce)

RAOUL
Ebben? Che attendi?

Ov’è la spada? Il campo
ancor non si dischiude?

FAYEL
Audace!

RAOUL
Oh! Gabriella,
donna infelice, e d’altra sorte degna.

FAYEL
Vil traditore, i tuoi detti sospendi,
o morto a’ piedi miei...

(sta per avventarsi col pugnale alzato)

RAOUL
Contro un inerme...

E cavalier tu sei?

FAYEL
Ove l’ira mi trasse ...
Olà, due spade... Trema, o traditore!


(sono portate due spade da
uno scudiero)


In campo vendicar saprò l’onore!

RAOUL
Tremar! T’inganni, in campo
tremar giammai non so!

FAYEL
(Fra sè)
Di questo acciaro al lampo
nuovo coraggio avrò!
Spinger quell’empio a morte...
almen respirerò!

RAOUL
(Fra sè)
L’ira, il rancor, lo sdegno
serbo alla mia vendetta;
sì, svenerò l’indegno,
o inulto al suol cadrò.

FAYEL
Non più detti, vieni...

RAOUL
Andiamo
Sangue io bramo!

FAYEL
Invoco io morte!
Tu cadrai.

RAOUL
Sì, ma da forte,
non sa il cor che sia viltà!
Vieni, mi segui alfine...

FAYEL
Si schiuda il campo... Olà!

RAOUL, FAYEL
Ah! Qual m’ingombra il petto
d’ira, di rabbia il foco;
nel sangue tuo fra poco,
il cor vendetta avrà!

(escono seguiti dalle guardie)
 
Scena Seconda


(Orrido carcere)

GABRIELLA
(abbandonata su di un sasso,

immersa nel sonno, sogna Fayel
e Raoul che si battono)
Ah! Fermate!... Raoul!

Fayel! Fermate,
io sola, io vo’ morire!


(si desta spaventata)

Ma sogno! Oh! Ciel,
m’illuse il mio martire!
Perché non chiusi al dì
le stanche luci ancor!
Farmi penar così
tanto ti piace, amor!


(si ode un rumore)

Chi mai s’avanza?
Ahimè Che mai ravviso...

il mio tiranno!
 
Scena Ultima


(Fayel e Gabriella.
Scudieri restano in fondo)


FAYEL
(arrestandosi.
Fra sè)
Vederla e non morire...

non so se il posso...
Ah! Fermezza, o mio cor!

GABRIELLA
Ferito! E come?


(andandogli incontro)

Chi mai versò quel sangue?

FAYEL
La man che un dì doveva
far lieta Gabriella,
l’iniquo insidiator dei dritti miei...

GABRIELLA
(con ansia)
Prosegui....

FAYEL
L’empio Raoul...
Da questo ferro...

GABRIELLA
Ohimè!

FAYEL
Comprendi? É spento!

GABRIELLA
Che ascolto! ...
Alma inumana,
qual mostro ti educò, qual tigre ircana?


FAYEL
Ah! Più non so resistere;
perfida attendi... Olà!

(al cenno di Fayel si avanzano i due
scudieri, uno di essi porta una
sottocoppa con un’urna coperta da un
drappo nero, sull’urna vi si legge:
“Il cuore di Raoul”)


GABRIELLA
Che veggo! E la serbata
per me letal bevanda!
Oh, quanto desiata...


(la scopre)

Cielo... che leggo! Ohimè!

FAYEL
Quell’urna, si, racchiude
il cor...

GABRIELLA
(delirante)
Dell’idol mio...

FAYEL
Ei lo prescrisse, ed io
or lo presento a te!

TUTTI
Muore d’affanno oppressa,
fia pago il tuo rigor!

FAYEL
No, l’ira mia non cessa
in faccia al suo dolor!

TUTTI
Da tanta angoscia oppressa
soccombe al suo dolor!
Pietà di lei ti prenda...
perdono al suo dolor!

FAYEL
Lasciatemi, lasciatemi!
Perdon per lei non v’è!

GABRIELLA
Crudo, spietato cor!


(si rianima e con disperazione

alle ultime parole di Fayel irrompe
contro di lui)

Scellerato, quel sangue fumante
si sollevi e ti spruzzi sul viso!
Da quel petto squarciato e grondante
si riversi in tuo petto il dolor!
Dal sepolcro l’ucciso risorga
qual fantasma d’orribile aspetto,
e t’immerga nel cor maledetto
il pugnal che strappavagli il cor!

(dà un grido e, nel massimo
dell’affanno, cade)
 

PRIMER  ACTO


(Sala en la planta baja del castillo de Autrei.
Al fondo, grandes puertas de cristales que
comunican con los jardines del castillo)


Escena Primera


(Fayel, pensativo. Almeide y

miembros de su familia alrededor)

CORO I
¡Ah! ¿Por qué tú,

descendiente de tan digno héroe,
ardes y te inflamas de ira?
¡Ya no brilla en tus ojos el habitual fulgor!

CORO II
¡Conviertes las palabras
en los más tenues suspiros!
¡Por donde tú pasas,
sólo quedan trazas de tu dolor!

TODOS
¡Ah! ¿Por qué de tus tormentos
no haces partícipe a todos los corazones?

ALMEIDE
¿Por qué ese dolor en medio
de la alegría de un fiel y casto amor?

FAYEL
¡Amor! ¡Callaros!...
¡Oh, dios tirano de los mortales!
¿Más flechas envenenadas
han de traspasarme el corazón?
¡Ardo de pasión!

¡Pero el ardor me devora y destruye!
Rápidamente huye de mí
todo vestigio de esperanza,
y me queda en esta tierra
sólo un desesperado amor!

ALMEIDE
Pero, ¿cuál es la causa de tu dolor?

FAYEL
(Para sí)

¡Oh, esposa!... ¡Oh, Gabriela!

CORO
Pero dinos ¿qué te angustia?

FAYEL
(Para sí)
¡Ella me condena a sufrir!

ALMEIDE, CORO
¿Tú siempre fuiste objeto
de nuestra lealtad!

FAYEL
(Para sí)
¡Extingue en mí el afecto,
o disminuye tu rigor!

ALMEIDE
¡Hermano!...

FAYEL
¡Aléjate!

CORO
¡Cálmate!

FAYEL
¡Aléjate!
Dejadme solo sumido en mi delirio.
Sí, una boca perjura
me ultraja y me desprecia.
Sólo de venganza se alimenta
mi traicionado corazón.
Sólo veo la imagen
de mi amor despreciado.
¡Ah, sí, mi venganza,
no está lejos!

ALMEIDE, CORO
(Para sí)
Toda esperanza es vana,
el dolor lo aferra con sus garras

Escena Segunda


(Armando seguido de Raúl, con

armadura y con la visera baja)

ARMANDO
¡Señor, del campo de batalla
ha llegado un mensajero

que te envía el gran Felipe...

FAYEL
¡Oh, cuánto me complace este gesto!

ARMANDO
(a Raúl que entrega el mensaje)
A él entrégale el mensaje.

FAYEL
(Después de leer el mensaje)
¡Ah! ¡Qué leo! ¡Oh, alegría!
El héroe que regresa victorioso
de duras campañas,

en esta casa desea reposar
sus pies cansados.

ALMEIDE
¿Puede ser cierto?

FAYEL
De su propia mano es el mensaje.

¡Oh, de qué suerte soy digno!
¡Soldados, escuchad!
A nuestro soberano recibamos.

(Sale seguido de sus hombres)

Escena Tercera


(Raúl, después de asegurarse que

está solo, se levanta la visera)

RAÚL
¡Por fin respiro! ¡Oh, afortunado engaño!
Tu me abres el camino para ver de nuevo

a aquella, que es el tormento
de mis pensamientos y mi meta.
¡Ah, Gabriela, jamás en la vida
me vi ante tantos peligros
sólo por volver a verte,
y tu cruel traición, echarte en cara!...
Quiero verte palidecer, temblar,

languidecer, llamarte infiel
y a tus pies morir. ¿Pero qué digo?
¿Dónde quieres llevarme, idea falaz?
Arde la impía en otra hoguera;
en ella se ha apagado la antigua pasión.
Dulce esperanza que aún permaneces

en mi corazón,
¡por ti aquí desafío la muerte!
Sólo por verla y compartir su suerte,
¡o morir de amor y de fidelidad!
Pero si oyera de sus perjuros labios
que otro afecto nutre su corazón,
no sé lo que mi  exceso de amor
se atrevería a hacer.

(al ver que alguien se acerca,
baja la visera y se retira)

 
Escena Cuarta


(Gabriela, pensativa, avanza

lentamente. Raúl sin ser visto)

GABRIELA
¡Sagrado juramento a él me unía!
¡Ahora soy de otro! ¡Lo traicioné!
¡Perdóname!

Nace en mí
un cruel remordimiento.
Mi corazón destrozado

sufre un tremendo dolor.

¡Mi cruel suerte, me condena al llanto!
Pongamos fin, en este día funesto,
al remordimiento que me corroe.
¡La muerte!... ¿Por qué vacilas?
Sombra airada... ¡perdóname!
¡Bien que he expiado mi culpa
con el remordimiento de mi corazón!
Demasiado grande es mi dolor,
¡sólo me queda morir!
¿Por qué me reprende siempre
la voz amenazante de mi conciencia?
¿No es suficiente el terrible remordimiento,
para que además mi corazón sufra

con
esa tremenda voz?

(Raúl avanza)

¡Qué veo! ¿Veo a Raúl o a su fantasma?
¡Ah! ¡Vete... regresa al reino del olvido!

RAÚL
¡Raúl vive, perjura!
Pero solamente para tu desgracia...

(Se levanta la visera)

GABRIELA
¡Raúl!... ¿Es cierto? ¡Oh, Dios!
¿Estás vivo? ¿O estoy soñando?
¡Oh, momento feliz!
¡Oh, el destino! ¡Oh, qué felicidad!
¡Siento que en mi se acallan
las penas y el dolor!

RAÚL
Por ti en el combate
preservé mi vida;
pero la fidelidad no mantuviste
en tu pérfido corazón.

GABRIELA
¡Oh, Dios! ¡Qué recuerdos!

RAÚL
¡Tus juramentos!

GABRIELA
¡Ah! No soy culpable...

RAÚL
¿Olvidaste tu fidelidad?

GABRIELA
Un padre severo
me llevó al altar...
¡Cuántas lágrimas amargas
derramé a sus pies!

RAÚL
Un voto aborrecido,
no, el cielo no acepta...
¡Ese corazón ladrón,
caerá ente mí!

GABRIELA
¿Qué intentas hacer?
¡Déjame por siempre con mí esposo!

RAÚL
¡No, antes el impío
me tendrá que matar!

GABRIELA
Yo soy su esposa...

RAÚL
¡Me vengaré!

GABRIELA
¡Ah! ¡Déjame!... ¡Adiós!

RAÚL
¿Dejarte? ¡No, no!

GABRIELA
¡Mi oprimido mi corazón renace
a la nueva esperanza del amor!
Terror y piedad invaden mi alma...
¡Nadie hay más miserable que yo!

RAÚL
¡Mi oprimido mi corazón renace
a la nueva esperanza del amor!
¡Ah! Una vez vengado,
¿
quién será más dichoso que yo?

(Gabriela sale. Un allegado a Fayel le
entrega una carta a Raúl que sale)

 
Escena Quinta


(Amplio recinto en el castillo de Autrei
engalanado para la llegada de Felipe

Augusto. Un trono en el centro. Los
escuderos de Fayel reciben a los soldados
que preceden a Felipe y que avanzan
a ritmo de marcha festiva)


ESCUDEROS
Vosotros, que habéis coronado la frente

de
un gran héroe con laureles;
descansad, pues aquí, manos amigas

sabrán enjugar vuestro sudor.

SOLDADOS
Sí; somos vasallos del valiente, del grande,
que se ciñe la frente con laureles;
descansemos,
pues aquí, manos amigas
sabrán enjugar nuestro sudor.

TODOS
Como dulce fruto de la victoria,
la hermosa paz brillará para nosotros.

FELIPE
¡Oh, fieles amigos! La voz del amor,
que en este día de todas las bocas surge,
es la mayor alegría de mi corona.
 
Escena Sexta


(Fayel, Gabriela y Almeide,

postrándose ante Felipe)

FAYEL
Señor...

GABRIELA, ALMEIDE
Es nuestro deseo...

FELIPE
¡Levantaos, queridos míos!

Contra vuestro pecho, estrechad al valiente

(Señalando a Raúl)

que me salvó la vida...

GABRIELA
(Para sí)
¡Raúl!...

RAÚL
¡Ah, mi señor!

FAYEL
(Para sí)
¿Mi rival?... ¡Todavía vive!
¡Qué furia!

RAÚL
(Para sí)
¡Gabriela!
¡Oh, felicidad!

(Cada uno canta por su lado,

mirándose a hurtadillas)

GABRIELA
(Para sí)
¡Refrénate, corazón mío!

FAYEL
(Para sí)
¡Él la mira y se estremece!...
¡Oh, celos!

GABRIELA
(Para sí)
¡Es él!

FELIPE
(a Fayel)
La mano de tu hermana
para mi súbdito Raúl, te pido.

ALMEIDE
(Para sí)
¿Qué dice?

FELIPE
Por sus méritos y valor ,
sea su hermoso corazón el premio.

RAÚL
(Para sí)

¿Qué está pidiendo?

ALMEIDE
¡Qué honor!

GABRIELA
(Para sí)
¡Cielos! ¿Qué escucho!
¿Quién me sostiene?

RAÚL
(Para sí)
¿Qué decir? ¡Quisiera hablar,
pero mi corazón no tiene más energía!

FAYEL
(Para sí)
¡Ah, por lo menos así
mi furor podrá mitigarse!

FELIPE, ALMEIDE
(Para sí)
Su corazón se agita...
¿Qué puede significar?

ALMEIDE, GABRIELA

RAÚL, FELIPE, FAYEL
(Para sí)
¡Ah! En esta duda tan funesta,
mi alma se debate perpleja.
¡Qué momento tan cruel!

FAYEL, RAÚL, GABRIELA

FELIPE, ALMEIDE
(Para sí)
¡Ah! ¿Qué será de mi? ¡Dios mío!

FELIPE
Pero ¿por qué no dices nada?
Raúl, ¡estás pálido!

RAÚL
Tal vez... ¡Oh, no!... Mi rey ...

FAYEL
(a Felipe)
Señor, acepto el honor que nos hacéis.


(a Raúl señalando a Almeide)

Es tuya.

ALMEIDE
¡Soy feliz!

RAÚL, GABRIELLA
(Para sí)
¡Ah! ¡Se me parte el corazón!
¡No es cierto que el dolor mata,
pues aún conservo la vida!

FAYEL
(Para sí)
¡Ah! ¿Quién ha visto
un amor más fatal que el mío!

RAÚL
(Para sí)
¡Inexorable!
¡Destino tirano!
¡Voy a morir, pero víctima
de un fiel amor!

FAYEL
(Para sí)
Si el pérfido urdiera
un negro engaño,
¡caerá siendo víctima
de su impío error!

FELIPE
(Para sí)
¡Seré implacable
con los impíos,
y la justicia
triunfará!

GABRIELA, ALMEIDE
(Para sí)
¡Oh, qué delirio!
¡Qué amarga sensación!
¿No tiene el cielo
más rayos para mí?

ARMANDO, CORO
(Para sí)
¡Qué cruel angustia
colma su alma!
Ora de tremenda ira,
ora de piedad.
 
  

ACTO  SEGUNDO


(Patio en el interior del castillo de Autrei)

Escena Primera


(Los soldados están bebiendo)

CORO I
¡Volvemos a beber
el ardiente licor!
¡Un feliz brindis
aquí hagamos!
¡Olvidemos la guerra!...
¡Bebamos! ... ¡Bebamos! ...

CORO II
¡Larga vida
a nuestro príncipe!
¡Consuelo, a los miserables
de tierras bárbaras,
siempre otorgó! ...

TODOS
¡Olvidemos la guerra!...
¡Bebamos!... ¡Bebamos! ...
 
Escena Segunda


(Raúl, concentrado en sus

pensamientos y los anteriores)

RAÚL
¡Que se concrete el sacrificio!
¡La esperanza en mi corazón, ha muerto!
¡Oh, Gabriela, en qué poco tiempo
toda duda ha desaparecido!
Si ante mi amor traicionado
puede callar tu corazón, tu razón,

tu deber, tu amor, tu afecto...
Mujer despiadada, ¡mátame!
¡Aquí está mi pecho!
¡Sí, hiéreme, y que mi roja sangre,
todavía humeante,
en tu corazón y ante Dios,
dolor y guerra aporten por siempre!
¿Podrás recordar, ¡oh, despiadada!
los días dichosos de nuestro amor,
sin ruborizarte?

CORO
(Para sí)
¡Ah! ¡Qué palabras, qué sospechas!
¡Mirad, qué palidez!

CORO II
(Para sí)
¡Esas palabras, ese aspecto!
¡Su dolor nos causa terror!

TODOS
¡Ah, señor! ¿Qué te preocupa?
¡Revélanos tu dolor!

(lo rodean)
 
Escena Tercera

(
Armando y los antedichos)

ARMANDO
(se acerca a Raúl y le dice en voz baja)
¡Ven, la esposa de Fayel te espera!

(sale)

RAÚL
(con emoción)
¡Ah! ¿Me ama? ¡Oh, qué alegría!
¡Refrénate, corazón mío!
¡Ah! ¡Iré, sí iré, me llama el amor!
Me siento henchido de amor,
aún puedo conseguirla,
la esperanza me alienta
al volverla a ver.
¡Ah, sí!

Por fin, Dios se apiada de mi dolor.
¡Que un día como el de hoy,
no lo turbe un solo mal pensamiento!

CORO
(En voz baja)
¡Oh, qué estupor!
¡Cómo cambió el mensaje su actitud!

(salen)
 
Escena Cuarta


(Apartamento en el castillo.
Damas que  festejan, Almeide.

Gabriela y Armando)

MUJERES
¡Oh, hermosa Almeide, hija dilecta!
¡Oh, la más perfecta de las gracias!
Eres el ornamento del palacio;
vida y delicia de todos lo felices
hijos de himeneo.

Cándido lirio, deleite y
dulzura del corazón.
¡Ah, ven,  acércate, alza tu mirada!


ARMANDO
¡Oh, qué felices exclamaciones
resuenan en estos muros!
¡La angustia se trocó en alegría!

¡Oh, que al fin descienda al pecho de Fayel
una aura de paz que al menos lo consuele!

ALMEIDE
Armando, le dijiste a Raúl...

GABRIELA
¡Ah! No...

ALMEIDE
¿Qué la esposa de Fayel lo espera?

ARMANDO
Pronto estará aquí.

GABRIELA
¿Qué hiciste, Almeide?

ALMEIDE
¡En ti confía mi alma dolorida!

(Almeide sale, pero se queda escondida)

GABRIELA
¡Cuántos acontecimientos

se suman a mí suerte impía!
¡Ah, huyamos... él viene!
 
Quinto Quinta


(Raúl Gabriela y Almeide oculta)

RAÚL
¡Ah, detente amor mío!
¿Me llamas y luego me evitas?

GABRIELA
Yo, no... ¡te equivocas!
Mi honor te prohíbe
entrar en esta casa ...

RAÚL
Pero, un gesto tuyo...

GABRIELA
¡Oh, penoso gesto!...

Recupera tu honor y
a la amante Almeide dale tu mano.

RAÚL
¡Oh, cielos!...

¡No pensé escuchar eso de tus labios!...

GABRIELA
¡Ah!


(Para sí)

¡Qué angustia!

(A Raúl)

Me lo impone el deber...

RAÚL
¡Deber tirano!

GABRIELA
¡Cede y vete! Está escrito en el cielo
que otra llama se encienda en tu corazón,
al igual que el mío

se rinde al destino inexorable.

RAÚL
¿Me aconsejas que te imite,
mujer débil, ingrata, traidora?
¡Nací para ti y voy a conservar
mi fidelidad y mi amor constante!

ALMEIDE
(Para sí)
Almeide...
¿
Lo oyes y tu ira no estalla?

GABRIELA
¡Ah, ten piedad de mis tormentos!

RAÚL
¡Cruel, me verás morir!

ALMEIDE
(siempre aparte y oculta)
¡Ah!, ¿Me pides venganza?
¡Sí, la tendrás, burlado corazón!

GABRIELA, RAÚL
¡Ah! ¡Lee en mi corazón
y ve si él te ha traicionado!

(Almeide se marcha amenazante)

GABRIELA
¡Cielos, te invoco!...

Honor, reclamo, para mis votos...
Virtud, sí debes dejarme para siempre,
¡habla a mi triste corazón!

RAÚL
Pero, explícate al menos...
¿no eres mi enemiga?

GABRIELA
Que este  llanto, ¡oh, Dios!

te diga si te amaba...
¡Ahora, no debo hacerlo!

RAÚL
¡Destino cruel!...
¿Tú me arrebataste su alma?

GABRIELA
¡Oh, por Dios, cálmate, cede y vete!...

RAÚL
No puedo aceptar
un deseo tan despiadado.
¿Qué haría yo junto a otra mujer
si mi corazón está consagrado a ti?

GABRIELA, RAÚL
¡Sólo a nosotros estaba reservado
semejante angustia y tanto dolor!

(Raúl se arroja a

los pies de Gabriela)

RAÚL
¡Que ahora, a tus pies,
mis lágrimas ablanden tu corazón!

GABRIELA
¡Audaz! ¿Qué haces?

(apartándose)

RAÚL
Escúchame... comprende...

(reteniéndola)

GABRIELA
¡Ah, me haces sentir culpable!...

RAÚL
¡La culpa es del amor!
 
Escena Sexta


(Fayel, Almeide y los anteriores)

FAYEL
(Para sí)

¡Qué veo! ¡Oh, tormento!

GABRIELA
¡Oh, cielos!

(advierte la presencia

de Fayel y de Almeide)

RAÚL
¡Oh, qué momento!

(levantándose)

FAYEL
¡Ah! ¡Pérfida, indigna!
¡Me vengaré!
¡Ese corazón despiadado
sabré extirparte!

(se abalanza sobre Gabriela)

RAÚL
¡Detente!...

ALMEIDE
¡Qué engaño!

GABRIELA
¡Dios mío! ¿Quien me ayuda?

RAÚL
¡Su vida es mía
y voy a defenderla!

(se interpone entre Gabriela y Fayel)

FAYEL
¡Oh! ¡Siento en mi pecho
que las furias del Averno
inundan mi corazón
de inmenso veneno,
y mi mano guían
a defender mi honor!

RAÚL
¡Sí, ven!...

GABRIELA
¡Ah!
 
Escena Séptima


(Felipe, Armando, damas

y escuderos y los anteriores)
 

FELIPE
¡Deteneos!...
¿A qué se debe esta furia?

FAYEL
¡Mi honor ofendido

reclama venganza!

¡Hace un instante descubrí
a ese infame a los pies de ella!
¡Mi adverso destino,
mi esposa infiel;
encendieron mi enojo,
que caerá sobre el indigno,
derramando la sangre
del vil traidor!

FELIPE, ALMEIDE, CORO
¡Oh cielos, qué escucho!

FELIPE
¡Oh, qué exceso! ¡Qué crimen!
Raúl ¿has sido capaz?...

RAÚL
Mi primera ilusión,
mi primer amor,
Gabriela...

FAYEL
¿Lo oís?
¡Que muera!...

(Se precipita contra Raúl)

FELIPE
¡Fayel! ...
¿En mi presencia?
¡Oh, qué audacia!

FAYEL
¡Justo Dios!

TODOS
(excepto Fayel)
¡La dulce esperanza
de la paz y la alegría,
como un rayo fugaz surgió

y pronto desapareció!

FAYEL
Cruel destino

¿por qué atormentas
mi noble alma
con semejante dolor?

FELIPE
¡Refrena la ira y confía en tu rey!
Sólo a mi me corresponde hacer justicia.
¡EL relámpago sobre la cabeza
de la infiel ya se desploma!

GABRIELA
¡Ah! ¿Dónde está la mano vengadora
que me quite la vida?
Culpable no soy, pero sí desafortunada,
¡lo juro ante del cielo!

FAYEL
¡Pecadora, sí, infame!

FELIPE
¡El merecido castigo
caiga sobre a los culpables!

ALMEIDE
(Para sí)

¡
Infelices afectos míos,
destino ingrato y cruel!

FAYEL
¡Con mi propia mano, sin piedad,
castigaré las ofensas recibidas!

RAÚL
(a Fayel)
¡Para vengar el feroz ultraje,

buscaré la muerte en el campo del honor!
¡Mío es el sagrado honor de este ángel
que fue pisoteado por su vil consorte!
¡Tiembla, oh soberbio, mi espada,
tu perfidia demostrará!

GABRIELA
(Para sí)

¡Cuántos sentimientos se enfrentan
en mi pecho en pugna feroz!
¡Pareciera que el aire exhala veneno;
pareciera que la tumba se abre bajo mis pies!
¡Ah, sálvame piadoso Dios,
protégeme y ten piedad de ellos!

FAYEL
(a Raúl)
¡Por tu atrevimiento,

tendrás la pena que mereces!

(Para sí)

Siento en el corazón un cruel tormento;
siento mi alma desgarrada;
pero sobre el inicuo, el vil seductor,
mi venganza caerá.


FELIPE, CORO
¡Que el vencedor obtenga el reconocimiento
de la inocencia que otorgan las armas!

ALMEIDE, ARMANDO, DAMAS
¡Oh Señor, conforta a esta mísera mujer,
o de miedo y pena morirá!

(Raúl sale en medio de los guardias.
Gabriela es conducida por Armando
hacia el lado opuesto de la escena)

  
 

TERCER  ACTO



(Patio en el castillo,

como en el segundo acto)

Escena Primera

(
Raúl, sin armas entre
los guardias; Fayel y Felipe)

FAYEL
¡Señor, tú has sido y eres
el custodio de la ley, que yo reclamo!

FELIPE
Sí, la ley y costumbre de la patria
no me es concedido negar.
Al campo del honor, Raúl, acudirá.
¡Que hoy se celebre el fatal combate!

(sale)

RAÚL
¿Y bien? ¿Qué esperas?

¿Dónde está la espada? 
¿Y el campo? ¿Ni siquiera está preparado?

FAYEL
¡Audaz!

RAÚL
¡Oh! ¡Gabriela, mujer infeliz!
Digna de otro destino.

FAYEL
Vil traidor, deja de hablar,
o muerto a mis pies...

(Va hacia Raúl con el puñal levantado)

RAÚL
¡Contra un indefenso!...

¿Y tú eres un caballero?

FAYEL
A dónde me ha conducido la ira...
¡Rápido, dos espadas!... ¡Tiembla, traidor!


(Dos espadas son
traídas por un escudero)

¡En el campo vengaré mi honor!

RAÚL
¿Yo, temblar? Te engañas,
en el campo nunca supe temblar.

FAYEL
(Para sí)
¡Con el brillo de este acero
nuevo coraje hallaré!
¡Llevando a ese impío a la muerte...
al menos respiraré!

RAÚL
(Para sí)
La ira, el rencor, la indignación
reservo a mi venganza.
Sí, desangraré al indigno,
o inerte a tierra caeré.

FAYEL
¡No más palabras, ven!...

RAÚL
¡Vamos!
¡Sangre deseo!

FAYEL
¡Invoco a la muerte!
¡Morirás!

RAÚL
Si debo caer, lo haré valientemente,
pues mi corazón no conoce la cobardía.
¡Vamos, sígueme de una vez!...

FAYEL
Que se abra campo del duelo... ¡Ya!

RAÚL, FAYEL
¡Ah! Como inunda mi pecho
el fuego de la ira y el rencor.
¡Con tu sangre, dentro de poco,
mi corazón será vengado!

(Salen seguidos por los guardias)
 
Escena Segunda


(En una tenebrosa prisión)

GABRIELA
(Abandonada sobre una roca, en

sueños, evoca a Fayel y Raúl
que se baten a duelo)

¡Ah! ¡Deteneos!...

¡Raúl! ¡Fayel!
¡Deteneos, sólo yo debo morir!


(Se despierta espantada)

¡Soñaba!... ¡Oh!
¡Soñaba con mi martirio!
¿Por qué no se han cerrado
mis cansados ojos?
¿Tanto te complace, Amor,
en hacerme penar así?


(Se oye un ruido)

¿Quién llega?
¡Ay de mí! ¿Qué veo?...

¡Mi enloquecido
marido!
 
Escena Final


(Fayel y Gabriela. Los escuderos

permanecen al fondo de la escena)

FAYEL
(deteniéndose. Para sí)
Verla y no morir...
No sé si podré hacerlo...
¡Ah, firmeza, corazón mío!

GABRIELA
¡Estás herido! ¿Y cómo?


(Yendo hacia él)

¿Quién derramó esa sangre?

FAYEL
La mano que un día

pretendió tomar
a Gabriela.
El inicuo violador de mis derechos...

GABRIELA
(con ansiedad)
Continúa....

FAYEL
Al impío Raúl...
con esta espada...

GABRIELA
¡Ay!

FAYEL
¿Entiendes? ¡Está muerto!

GABRIELA
¡Qué escucho!... ¡Alma inhumana!
¿Qué monstruo te educó, una tigresa?

FAYEL
¡Ah, ya no resisto más!...
Pérfida... ¡Mira aquí!

(A una señal de Fayel avanzan dos
escuderos, uno de ellos con una bandeja
sobre la cual hay una urna cubierta con
un paño negro, sobre la urna se lee:
"El corazón de Raúl")


GABRIELA
¿Qué es eso?

¿
La bebida letal reservada para mí?
¡Oh, cuánto la deseaba!...


(descubre la urna y lee)

¡Cielos!... ¿Qué leo? ¡Ay de mí!

FAYEL
Esa urna, sí,
y encierra el corazón...

GABRIELA
(delirando)
De mi amado...

FAYEL
¡Él lo quiso,
y yo te lo presento a ti!

TODOS
¡Morirá de pena!
¡Que cese ahora tu rigor!

FAYEL
¡No, mi ira no cesa
frente a su dolor!

TODOS
¡Sucumbe en su dolor
oprimida por tanta angustia!
¡Ten piedad de ella!...
¡Concede perdón a su dolor!

FAYEL
¡Dejadme, dejadme!
¡Perdón para ella no hay!

GABRIELA
¡Cruel, despiadado corazón!


(Se reanima y con desesperación
ante las últimas palabras Fayel
se lanza contra él)
 

¡Maldito, que su humeante sangre
se levante y te salpique el rostro!
¡Que desde su pecho sangrante
se traspase a tu pecho, el dolor!
¡Que desde la tumba resurja,
como fantasma de horrible aspecto,
y hunda en tu maldito corazón
el puñal que desgarró el suyo!

(pega un grito y, totalmente

desquiciada, cae al suelo inerte)



Digitalizado y traducido por:
 José Luís Roviaro  2020