ATTO PRIMO
Scena Prima
(Interno di una
rustica abitazione diroccata. Dalle muraglie pendono armi e
bandiere. Nel fondo della scena, delle botti ed altre masserizie
accatastate in disordine. Tavoli e mobilie di varie foggie.
Corsari che entrano portando varii oggetti di preda)
CORO Le botti del vino Rimangan pur là... Fu lauto il bottino, Per tutti ve n' ha.
ALCUNI La sua parte alla
cuccagna ebbe ciascun?
TUTTI Sì! sta ben!..
ALCUNI Nessun si lagna?
TUTTI Nessun! Nessun!
(si aggruppano sul
davanti della
scena stringendosi la mano)
Amici, qua la mano, E il patto si
suggelli...
ALCUNI Evviva il capitano!
TUTTI Viva i corsar fratelli!
Scena Seconda
(Gajolo e detti)
CORO (volgendosi a
Gajolo) Viva Gajolo, il nostro
condottiero!
GAJOLO (con aria
preocupata) Buon dì, compagni!
CORO In fronte il duol ti
sta.
GAJOLO No, amici!.. un gran
pensiero...
CORO Un altro colpo vuoi
tentar?
GAJOLO Chi sa?... L'audace vol
dell'aquile, La forza dei leoni Vuolsi il mio piano a
compiere...
CORO Parla! Di noi
disponi... Ciò che imporrai
farem... Se tu morrai, morrem!..
(tutti circondano
Gajolo)
GAJOLO Fra dieci giorni, il
venerato nome Della Madre del ciel la
Chiesa onora...
CORO (sottovoce con
accento devoto) Ch'ella ci assista e ci
protegga ognora! Ma i santi... la
chiesa- Che ci hanno da far Con noi... colla
impresa che andremo a tentar?
GAJOLO Usan quel dì le venete
donzelle Di San Piero nel tempio
a nozze andar... e Ricche patrizie e
povere orfanelle Si giuran spose ad uno
stesso aitar...
(a bassa voce) Scendiam nella notte Sui veneti lidi... Inerme è Venezia, non
v'ha chi diffidi; Per calli diversi Al tempio muoviam... E al popol confusi L' istante attendiam...
CORO Già il colpo
indovino... Prosegui!.. ascoltiam!
GAJOLO Pel rito nuziale Son tutti adunati... Le coppie felici Stan prone agli
aitar... Ma tuona un mio grido: Su! all'armi, pirati! E tutti nel tempio Vi veggo piombar.
CORO Invader la chiesa!
GAJOLO Col brando alla mano Aprirvi la folla... Le donne rapir... Sui nostri navigli Tradurle al Pirano... A impresa sì lieve Vi manca l'ardir?...
CORO No! no! siam pronti!.. l'impresa è bella.
GAJOLO E assai profìcua per
noi sarà...
CORO Ah sì!.. il riscatto
d'ogni donzella Tesori immensi ci
frutterà.
GAJOLO Dunque?
CORO Fra dieci dì...
GAJOLO Ma nessun tocchi all'
oro ed agli arredi Consacrati a Maria
nostra Signora...
CORO Ch' ella ci assista e
ci protegga ognora!
GAJOLO Se a ben riesce il
colpo, Oro in gran copia
avrem; Se no, forca e
capestro...
CORO Tutto dividerem... Se tu morrai, morrem!
Scena Terza
(Cambro e detti)
CAMBRO (entrando con molta
disinvoltura) Salute al capitano! Salute a tutti voi... Schiume di birbe...
volea dir... di eroi!
GAJOLO Sì presto ritornato!
CORO (con ironia) E i tuoi veneti ancora Non t'han laggiù
appiccato?
CAMBRO No! per vostra
malora...
GAJOLO Vedesti il vecchio
Giotta?
CAMBRO Affar concluso. Per riscattare il
figlio, Che prigionier qui sta, Cento retondi d' oro ei
sborserà.
GAJOLO Cento retondi! la somma
è onesta;
(al Coro) Che dite, amici?
CORO No, la sua testa tanto
non vale...
GAJOLO {al coro) Dunque... accettato?...
CORO Sì.
GAJOLO (a Cambro) Venga il Giotta! Oggi
lo attendo... E appena l'oro ci avrà
contato, Col prigioniero potrà
partir.
Scena Quarta.
(Fosca e detti)
FOSCA (che sarà apparsa
poco prima in fondo della scena) No! no!.. fermate!
CORO Fosca!
GAJOLO Sorella! Che chiedi?
CAMBRO {da sè) Io leggo nel suo
pensiero...
FOSCA (a Gajolo) Tu a me donasti quel
prigioniero , Né la mia preda mi puoi
rapir...
GAJOLO Cento retondi pel suo
riscatto Il vecchio Giotta ne
offerse, il sai?
FOSCA (con alterigia) Ebben... quell'uomo non
renderai Per tutto l'oro che è
in terra e in mar.
GAJOLO Tu da sovrana parlarme
ardisci! Altro linguaggio da te
mi attendo...
FOSCA (Supplice) Ebben... ti prego...
GAJOLO (risoluto) Quell’uomo io rendo...
FOSCA Un tal capriccio che
può giovar?
GAJOLO Non è cappriccio! Per alte imprese d’oro
abbiam d' uopo.
FOSCA L'oro ti prendi, ma
Paolo resti...
GAJOLO (offeso) Fosca... che intendi? Giammai sua fede tradì
un corsar.
(al coro) Voi che pensate?... No! no! un pirata A sue promesse non può
mancar.
FOSCA (accostandosi a
Gajolo in atto supplichevole) Fratel... fratel... da
un fascino Tremendo... ohimè!..
fui vinta... Fratel... per la
memoria Di nostra madre
estinta... Cedi al mio pianto...
al grido Del mio straziato cor.
GAJOLO Nol posso...
CAMBRO e CORO Qual delirio!..
GAJOLO Orsù, compagni,
andiamo! Al mare!
TUTTI (avviandosei) Al mar!
GAJOLO (a Cambro) Tu vigila su lei...
FOSCA {trattenendo Gajolo
e parlandogli all'orecchio) Fratello... io l'amo...
GAJOLO Fosca... non più!..
Vergognati Di questo folle amor!
(si allontana coi
Corsari e con Cambro su per le roccie)
FOSCA Crudeli! A' miei
tormenti Non si commosse un
cor...
(osservando il Coro
che parte con Gajolo) Mi lasciano così!.. Che
far degg'io?... Paolo... o Paolo mio!.. Si corra a lui... si
tenti!.. E tu mi ispira o
amor!..
(si allontana
rapidamente. Va ad aprire il cancello di ferro in
fondo ed entra nella grotta)
Scena Quinta
(Altissime roccie
dalle quali si intravede il mare. A sinistra, un viottolo che si
perde nelle sinuosità degli scogli. A destra una caverna con grossa
cancellata di ferro. Una torre che domina la caverna. Pochi
alberi giganteschi. Cambro che scende dagli scogli.
(Testo della versione 1875 al Teatro
alla Scala)
VOCI INTERNE DEI
PRIGIONIERI In densa notte avvolti, Pria di morir sepolti, A te leviam, Signor, un grido di dolor.
CAMBRO* No! la fortuna ancora Non vuol degnarmi d' un
benigno sguardo... Pur... saria tempo...
L' età mia già tocca Il meriggio fugace, a
cui succede Il tramonto e la notte.
- Oprar mi è d' uopo Con ardore inusato, ceder da codardo al reo
mio fato... Giammai! l'estrema
lotta Sarà tremenda... e
vincerò!.. - Fra poco L'avventuroso
prigionier, da queste Rive salpando alla
città natia, Fosca nel pianto
lascierà... Quel core D'odio pasciuto e di
disprezzo, alfine Fia schiuso a me...
Regnando Sul cor di Fosca , io
regnerò su tutti. Or, vieni, o donna -
Cambro ti aspetta; Se fra noi muto l'amor
sarà, Il fiero anelito della
vendetta A me per sempre ti
avvincerà. Quando uniti noi
saremo... Quando l' arbitro
supremo Io sarò de' tuoi
corsar... Questo Cambro
rinnegato, Dal destin diseredato, Sarà folgore alla
terra, Sarà turbine sui mar. Tutto oserò... Rejetto Dall'ingrata mia patria
- da costoro Avvilito, schernito -
unica meta Dell'oprar mio sia la
potenza e l'oro...
(si nasconde dietro
uno scoglio)
(Testo della
versione de 1890 al Teatro Dal Verne)
CAMBRO
(da
un’altiura a sinistra. accennando
a Fosca che si allontana)
Va, forsennata... va! Su te di Cambro
Vigila il guardo.
(avanzandosi)
Alla natìa Venezia Tornerà il prigionier da te sì amato... Disprezzata da lui...
da lui divisa, Vindice solo, solo
amico avrai Questo Cambra che
abborri... e mia sarai!.. L'ambizioso mio sogno Si compia alfin -
Regnando Sul cor di Fosca
io regnerò su tutti. D'amore le ebbrezze, Le molli carezze, O donna, non chiedo, Non bramo da te. Ma l’oro puoi darmi... Fornir mi puoi l’armi Ond' io dalla poIve Mi innalzi qual re. Ah! sì... questo
abbietto, Dal mondo reietto, D'oltraggi pasciuto, Vissuto al dolor, Si elevi in sembiante Di fiero gigante... Nel fango calpesti Gli antichi oppressor.
(s'ode rumore nell'
interno della grotta) Ecco... ella vien... là
ascoso Tutto ascoltar potrò... E di quel cor geloso Piena vittoria avrò...
(si nasconde
frettoloso dietro uno scoglio sotto la
terrazza, a destra)
Testo comune a entrambe le versioni
Scena Sesta
(Fosca attraversa la
scena, va ad aprire il cancello di ferro, ed entra
nella grotta. Canto interno dei prigionieri. (Fosca e Paolo
escono dalla grotta)
PAOLO Dove son tratto? Del
supplizio estremo Per me suonata è l'ora?
FOSCA A te di morte nunzia Esser poss' io giammai? Finché vivrò, vivrai, Fosca lo giura a te.
PAOLO Che vuoi tu dunque?
FOSCA Libertà ti reco...
PAOLO Tu! libertà mi rechi!.. E in te fidar degg' io? Mutare il fato mio In tuo poter non è.
FOSCA E il pensi?... Core
ingrato!.. Quanto tu devi a me
dunque hai scordato?
(pausa)
Quando su te feroce Col brando ignudo il
fratel mio piombò, Dimmi: qual fu la voce Che l'acciaro trattenne
e ti salvò?...
PAOLO È vero, io lo
rammento... Quel giorno fui da tua
pietà redento.
FOSCA lo dell'orrendo carcere Varcai la soglia
immite... Io con pietosi balsami Sanai le tue ferite... Le vesti mie ti furono Guanciale al capo
affranto... Le lunghe notti in
pianto Vegliai vicino a te...
PAOLO Né a tante cure un
premio, donna, offrir poss'
io!..
FOSCA Ah! tu lo puoi... Se
leggere Volessi nel cor mio...
PAOLO Che intendo!..
FOSCA {colla più viva
commozione) Paolo... guardami! Non vedi il mio
pallore?... La febbre dell'
amore... M'arde le vene...
PAOLO O ciel!.. Che vuoi?... che speri,
o misera?...
FOSCA Teco fuggire io
penso... Le vie del mar son
libere E l'universo è
immenso...
(con entusiasmo) Approderemo ai margini D' un'isola ignorata, E là morrò beata , Se in braccio a te
morrò.
PAOLO Come fuggir? non
vegliano Su noi le atroci
squadre de' tuoi corsari?...
FOSCA Libero fra poco
andrai... Tuo padre A prezzo d'or redimerti
potea...
PAOLO (con gioia) Mio padre... hai detto? Quel santo veglio al
petto Fra poco io stringerò!
(con estusiasmo) Cara città natia , Bella Venezia mia, Sull’ ali dell' amor A te già vola il cor!
FOSCA (da sé) Del suo gioir
sorrido... l'estasi sua divido... Mi si ravviva in cor La speme dell'amor!
(dopo breve pausa,
timidamente, a Paolo) Dunque... a Venezia
andrai?
PAOLO Quella città racchiude
ogni mio ben...
FOSCA (come sopra) E di seguirti... mi
concederai... Di viver teco... come
ancella almen....
PAOLO Nol posso...
FOSCA Tu... nol puoi!..
PAOLO Vano saria ormai con te
mentir... Una fanciulla nella
patria mia Mi attende fra le
lacrime e i sospir...
FOSCA Ho ben compreso!..
PAOLO A lei giurai fede di
sposo...
FOSCA E l'ami?...
PAOLO Sì...
FOSCA Ah! l'abisso tu schiudi
a' piedi miei... No!.. tu non l'ami...
il labbro tuo mentì... Io t'amo, io t'amo, o
Paolo, Oltre ogni umana
idea... De' giorni miei sol
arbitro Santa puoi farmi o
rea... Pietà!.. pietà! non
spingermi Sul calle disperato... L' odio di chi t' ha
amato Fatale esser ti può.
PAOLO (commosso) Pensando ai giorni
infausti Vissuti nel dolore, Sempre la tua memoria Mi parlerà nel core... Pregando, al Dio dei
miseri Ripeterò il tuo nome, E anche lontan siccome Sorella io t' amerò...
FOSCA (con impeto feroce) No! tu non partirai!..
(additando' la
grotta) Quella è la tomba
tua... colà morrai!..
Scena Settima
(Gajolo, Corsari,
Michelli, Giotta e detti)
GAJOLO (dalle alture) Il Gioita prigioniero!
FOSCA Mio fratello!
PAOLO (vedendo Michele
Giotta che si avanza con Gajolo) Ciel! non è un sogno il
mio?...
(correndo verso
Michele Gioita)
Padre...
MICHELE Mi abbraccia o
figlio!..
PAOLO (abbracciando
Michele) Oh gioia immensa!
GAJOLO Liberi siete!
FOSCA {avventandosi a
Paolo con un pugnale) No! no... per
l'inferno! Pria spento di mia
man...
GAJOLO {afferrando il
braccio di Fosca e disarmandola) Ferma, insensata!
(a Paolo e Michele) Partite!..
MICHELE Vieni, o figlio...
PAOLO Ah sì! voliamo Al nostro ciel di
libertà... di amore!
(Paolo e Michele
partono abbracciati. Gajolo e Corsari li
segue)
Scena Ottava
(Fosca, indi Cambre)
FOSCA Ohimè! mancar mi
sento... Egli è partito... Né un detto solo di
pietà mi volse...
(si copre il volto
colle mani e si abbandona sovra un
sasso)
VOCE DI PAOLO (Dall`interno) Cara città natia- Bella Venezia mia, Sull'ali dell'amor A te già vola il cor.
CAMBRO (accostandosi a
Fosca) Fosca...
FOSCA Chi è là?
CAMBRO Un amico...
FOSCA (sorgendo
impetuosamente) Amico sei Se nunzio di
vendetta...
CAMBRO (risoluto) Io te la reco... La tua rivale odiata, La bella fidanzata Del giovin prigionier Io ti darò in poter...
FOSCA (con impeto
selvaggio) Se menti... tu
morrai... Se compi la promessa...
CAMBRO Qual premio a me
darai?...
FOSCA Io... sposa tua sarò.
VOCE DI PAOLO IN
LONTANANZA Cara città natia, Bella Venezia mia... Un alito d' amor Già mi ravviva il
cor...
FOSCA (guardando
fissamente il mare) Ed egli parte! e
intanto Sola io qui resto in
pianto... Né il mar dischiude un
vortice Che inghiotta il
traditor!
CAMBRO Cambro non giura
invano... Fra dieci dì in tua
mano Colla abbonita complice Sarà quel traditor.
(Fosca vacilla -
Cambro la sostiene)
ATTO SECONDO
Scena Prima
(Interno della casa
di Delia in Venezia. Nel fondo della scena un terrazzo che dà
sul Canale. Due porte laterali. A destra una imagine della
Madonna, con lampada accesa Mobilie semplici Vasi di fiori.
Spunta l'alba.Delia seduta sovra una panchetta. Paolo sovra un
cuscinetto, ai piedi di Delia)
DELIA Più non lasciarmi, o
Paolo! La debil fibra è stanca D'affanni...
PAOLO E credi, o Delia, Ch'io ti potrei
lasciar?
Insieme Soli, del mondo
immemori, Vivrem di baci e canti
, Come due cigni erranti Sull' ampie vie del
mar.
DELIA E sempre mi amerai?
PAOLO Sempre!
DELIA Parola d'ansie
feconda... Eppur sì dolce al cor!
PAOLO O Delia, sulla terra
amai te sola, E giammai non si
estingue un primo amor.
Insieme Sì... da un celeste
palpito Inebbriati i cori, Percorrerem la terra Cogli occhi intenti al
ciel; Vivrem come due fiori Congiunti in uno stel.
DELIA Quella infelice donna Laggiù... ai Pirano...
ti amò dunque assai?
PAOLO [alzandosi) Sempre di lei mi parli! Già tutto io ti
narrai... Delia, mi attrista Quei sovvenir!
DELIA Ella salvò i tuoi
giorni.. Tue ferite sanò... Fia
benedetta, Santa per me la sua
memoria sempre...
VOCE DI FUORI Giovani amanti, Spose gentili, Vezzi e monili Chi vuol comprar?
PAOLO (uscendo in sul
terrazzo) Già l'alba è sorta... Veh! un merciajuolo Grida alla porta, Vorrebbe entrar...
(accennando colla
mano al merciaiuolo) Vieni!
DELIA (correndo presso
Paolo) No... Paolo!
PAOLO (ritornando con
Delia sul davanti della scena) Perchè ti opponi?
DELIA Noi so... ma un brivido Mi scese al cor...
PAOLO Sposi fra un' ora Sarem... né i doni Vorrai respingere Che l’offre amor.
(va ad aprire la
porta)
Scena Seconda
(Cambro in abito da
merciaiuolo, e detti)
CAMBRO {sulla porta) Bel cavaliero, gentil
signora. Salute a voi!
(da sé sottovoce)
Son dessi!
PAOLO Inoltrati!
DELIA
(a Paolo sottovoce) Ten prego ancora...
Rinvia quest’uomo!
PAOLO (a Delia) Che puoi temer?... Teco io non sono?
(a Cambro)
Parla, o stranieri
CAMBRO (che avrà deposto
sovra un tavolino la cassetta delle merci) Io vengo dai mondi
fulgenti di luce, Qui reco i tesori che
l’Asia produce, Le perle più vaghe che
ingemmino i mar. Fanciulla gentile non
dite di no; Un vezzo, un monile Per poco vi dò. Per me di splendori si
abbellan le spose, Per me sulle guancie
fiorenti di rose Un raggio dei cieli si
vede brillar.
PAOLO Vediam!
CAMBRO Mirate! questa collana Degna sarebbe d' una
sovrana...
PAOLO (mostrando a Delia
la collana) Osserva, o Delia...
DELIA Gentil davvero!..
PAOLO A te la dono, degna è
di te.
DELIA No! a lui la rendi...
PAOLO Quale pensiero!
DELIA A tai splendori non
sono avvezza... Povera io nacqui -
tanta ricchezza, Credilo, o Paolo,
disdice a me!
(rende a Cambro la
collana)
CAMBRO Se più modesto fregio
vi alletta...
DELIA Io nulla bramo...
PAOLO Pensa, o diletta, ce
ricco io sono... Che sposa mia sarai fra
poco...
CAMBRO {sottovoce da sé) Tutto ora io so...
DELIA (a Paolo) Amor... null' altro
Delia desia. Sol del tuo amore
superba andrò... Paolo... noi senti?
gelida... Tremante è la mia
mano... Un turbamento strano Il
core mi investì... Più non poss' io
sorriderti Dacché quest' uomo è
qui.
PAOLO (a Delia) Alla tua mente ingenua Una chimera apparve... Misteriose larve A te l'amor creò. Volgiti a me,
sorridimi, il tuo voler farò...
CAMBRO {da sé) Insiem fra un' ora al
tempio Pel nuzial rito
andranno... Fra un' ora essi
cadranno entrambi in mio poter!
(guardando
fissamente Delia) Or di costei l'imagine Scolpita ho nel
pensier.
PAOLO (a Cambro) Buon uomo , oggi da voi Nulla accettar mi è
dato... Hanno talvolta Strane, bizzarre
fantasie le donne... Secondarle convien...
CAMBRO (riprendendo la
cassetta), Salute a voi! Bel cavaliero - sposa
gentile , Ci vedrem presto - mel
dice il cor... Qualche mio vezzo -
qualche monile Potrà gradito -
tornarvi allor.
(esce)
PAOLO Uom singolare! Delia...
ho obbedito Al tuo capriccio...
DELIA Di tal favor Grazie ti
rendo... Desso è partito, E già ogni nube sparì
dal cor...
PAOLO Vanne.., ti adorna pel
nuzial rito- Fa che ridente ti trovi
ancor...
DELIA (con trasporto) Tua sposa! eterno fìa
il gaudio mio!
PAOLO A rivederci fra
un'ora...
DELIA e PAOLO (abbracciandosi) Addio!
(Delia entra nelle
sue stanze. Paolo esce dalla
porta a destra)
Scena Terza
(Una piazzetta in
Venezia. Al lato sinistro, un ponte
praticabile che attraversa il
canale. All'estremità del
ponte si vede in iscorcio la chiesa di S.
Pietro di Castello.
Le case sono parate di bandiere e cortinaggi. Una
barchetta approda alla piazza. Fosca scende a terra
FOSCA Il tempio è là...
vicina è l'ora... a festa Si addobbano le vie... Nessun sospetto... Dal fido Cambro mio
fratello attende Il segnai convenuto Per lanciarsi coi
nostri All'opra ardita... Ne arriderà la
sorte?... Ogni altro evento Esser può dubbio... ma
colei... l'indegna, L' abborrila rivale Non fìa che sfugga
all'odio mio fatale.
Scena Quarta (Cambro e detta)
CAMBRO (travestito come
nella scena precedente, appressandosi a
Fosca circospetto e inquieto) Fosca!..
FOSCA (sottovoce) Tu... Cambro?
CAMBRO Il dubbio certezza è
ornai...
FOSCA Vedesti Colei?...
CAMBRO La vidi.
FOSCA Ah! narrami.,
CAMBRO Con queste finte vesti
varcai sue soglie...
FOSCA E il perfido?
CAMBRO Al sorger dell'aurora Era con lei... Fra un' ora Al tempio uniti
andran...
FOSCA (con impeto feroce) Già troppo al mio
supplizio Visse la coppia rea! Io di mia mano uccidere Quel traditor dovea...
CAMBRO Nel tempio accolto il
popolo, lI lieti sposi attende; E mista al suon
dell'organo Già la preghiera
ascende; Fra un' ora - o Fosca
esultane - In tuo poter saran.
FOSCA Sì! ti ringrazio, o
sorte,... Gli infami avran tal
morte Che dell'inferno i
demoni Inorridir dovran.
Finale lungo
secondo il testo della versione
1875
VOCI DI DENTRO Vivan gli sposi!
CAMBRO (a Fosca accennando
verso il ponte) Mira!.. Un cortegio
nuzial già il ponte varca... Forse Fosca
FOSCA (appoggiandosi a
Cambra, II mio pie vacilla... E nelle vene mi si
agghiaccia il sangue...
(Una coppia di Sposi
con seguito di Cavalieri e giovani donne attraversa il
ponte dirigendosi verso la Chiesa)
CORO Come è limpido il
mattin Che ti irradia il volto
e il crin, Sempre o bella a te nel
cor
Ridan l' estasi d' amor.
Al tempio andiamo, Fiori versiamo, Al cielo alziamo Inni d'amor.
FOSCA (a Cambro sottovoce
sul davanti della scena,) Cambro... son dessi?... Ohimè!.. non oso Lo sguardo volgere sul
traditor...
CAMBRO (sottovoce,
guardando verso il ponte) No! non son dessi... Ma già si avanza
un'altra coppia...
FOSCA Ho infranto il cor...
(Paolo e Delia
arrivano sul ponte con seguilo di amici e
di parenti)
CORO Come rosa ella è gentil Che si schiude al sol
di aprii... Degno sposo ella trovò L' un per l'altra Iddio
creò! Al tempio andiamo! Fiori versiamo, Al cielo alziamo Inni d' amor!
PAOLO (soffermandosi sul
ponte) Delia, io t'amo
d'immenso amor...
DELIA Paolo, io t’amo
d'immenso amor.
(sì allontanano)
FOSCA (a Cambro) Va... Cambro...
affrettati... Porgi il segnale... Più a lungo il perfido Gioir non de'!
CAMBRO Sull'orme io corro
della rivale...
FOSCA Viva... rammentalo...
CAMBRO Ti affida a me.
(Cambro si allontana
rapidamente)
FOSCA Dio!.. come bella e
quanto amata! Un volto Che schernir sembra
ogni beltà terrena... Ed ei... l’ingrato...
il disleal... l'infame... Quali sguardi infuocati
a lei volgea! Quai dolci note
mormorar lo intesi All'orecchio
impudico!.. A lei col labbro Sfiorò la gota... osò
baciarla quasi... Nella febbre d'
amore... al mio cospetto... Felici tanto... ed io l'inferno ho in
petto!..
(si copre il volto
colle mani e piange) Quale orribile peccato Espiar quaggiù degg'io? Dunque un cor tu mi hai
donato Per straziarlo , o
avverso Dio?... Tu del cielo un lembo
arcano A miei sguardi un dì
svelasti, Poi, crudel, mi
ripiombasti Neil' abisso del
dolor...
(suono d'organo
nella chiesa)
CORO (nella chiesa) Stella mattutina, Luce d' amor divina; Vergine madre Che tutto puoi Prega per noi!
FOSCA (prorompendo con
impeto convulso) Dall'atre maggioni Sorgete o demoni! Sacrilego è il canto Che inalzali costor... È un inno feroce Che insulta al mio
pianto, È orrenda bestemmia Che irride all'amor.
VOCI CONFUSE
INTERINE Ajuto!.. Corsari!.. All' armi!..
fuggiamo!..
FOSCA (ascoltando) Ah!.. il cor non mi
inganna... Non mente la speme... Nel tempio già freme la
lotta fatai... Dall'atre maggioni M’udir i demoni- Fratelli, a voi
corro... M' assisti o pugnai!
(cava dal seno un
pugnale e corre verso la chiesa. Strepito d' armi e voci
confuse a poca distanza. Cambro con altri corsari attraversa
il ponte trascinando Delia)
VOCI INTERNE Vita per vita ornai!
ALTRE VOCI INTERNE Morte ai corsar!
CAMBRO (precedendo i
Corsari sul ponte) Per di là... per di
là... si corra al mar!
Scena Quinta
(Donne e Vecchi che
entrano in scena agitati)
DONNE Cielo!.. e cotanto
osarono Nel tempio del Signor!
VECCHI (osservando) Da prodi i nostri
pugnano...
DONNE (inginocchiandosi
sul davanti della scena) Combatti, o Dio, con
lor! Disperdi, Signore, le
orrende coorti! Pei nostri fratelli,
pei dolci consorti Piangenti, tremanti,
Signor, ti invochiam!
VECCHI (avanzandosi) Sorgete! Sorgete! vittoria è con noi!..
VOCI INTERNE Vittoria! Vittoria!
DONNE (accorrendo verso il
fondo della scena) Dei vindici eroi
corriamo all'amplesso!..
Scena Sesta
(Giovani veneti,
Gajolo con pochi Corsari circondato da uomini
armati. Il Doge, indi Paolo)
GIOVANI (abbracciando le
spose) Venite! esultiam!
DONNE e SPOSE Oh! come il periglio
raddoppia l'affetto!..
GAJOLO (gettando la spada) Inutile arnese nel
fango ti getto...
DOGE (a Gajolo ed ai
Corsari) Su voi sta la morte...
GAJOLO (fieramente) Null'altro invochiam!
CORO A morie!.. A morte!..
PAOLO (affannato, cercando
tra la folla) Ovè la sposa mia?...
DOGE E CORO Il capitano Giotta!.. Né la sua sposa è
qui?...
PAOLO Dite... parlale... Ohimè! ferita... uccisa
forse... E niuno Profferir osa la parola
orrenda?...
(volgendosi a Gajolo
con accento disperato)
Tu vii... tu reo
carnefice... il ver mi svelerai... Parla... la sposa
rendimi... di mia man morrai... Se dirmi puoi che vive, Che ancor la rivedrò... Per te... pe' tuoi la
grazia Dal Doge implorerò.
DOGE E CORO Sì , tu andrai salvo e
libero... Se parli...
GAJOLO Io... nulla so.
PAOLO e CORO (sguainando la spada
e avventandosi a Gajolo) Tu morrai dunque...
Scena Settima
(Fosca e detti)
FOSCA (interponendosi) Arresta!.. Il vero io ti dirò...
GAJOLO Fosca!
CORO Chi è mai costei?...
PAOLO (vivamente colpito) Delia è perduta!
FOSCA (a Paolo) La tua donna a' miei
corsari Più ritorre non
potresti ; Inseguendola sui mari La sua morte
affretteresti... Una man che a me
obbedisce Tien su lei l’acciar
snudato, A me sola in terra è
dato Quella mano
trattener!..
DOGE E UOMINI Dall' inferno scatenata Oh! chi ha mai sì
immonda fiera! Al carnefice sia data Questa infame
fatucchiera!.. Chiusa è l'anima feroce Di pietade ai miti
accenti... Fra i supplizii, fra i
tormenti Cada infranto il suo
poter.
PAOLO (a Fosca) Mentre ognun ti
maledice, Supplicante io sol ti
imploro... Purché viva l’infelice Chiedi a me quai vuoi
tesoro; Col fratello tornerai Della patria al suol
diletto... E il tuo nome benedetto Rivivrà nel mio
pensier.
DONNE (a Fosca) Non resiste umano core A quel grido desolato; Cedi, ah! cedi al suo
dolore... Tu sei donna. . e hai
forse amato... Qual di madre o di
sorella Parli a te la nostra
voce... E dell' anima feroce Muti il barbaro voler.
UOMINI La minaccia e la
preghiera Alternar con essa è
vano; In queir alma ardita e
fiera Sol favella un odio
insano.
GAJOLO (ai Corsari) ìNiuna speme vi
lusinghi... Morte atroce, orrenda
avremo... Ma a costoro
apprenderemo Come muoiano i corsar!
FOSCA (a Paolo sottovoce) In mio poter - cadesti
alfìn... L' arbitra sono - del
tuo destin.
PAOLO Vano è pregar – Vano è sperar, Alla pietà - chiuso è
quel cor.
CORO Ira, furor - di offeso
amor Odio infernal - le sta
nel cor.
TUTTI (meno Fosca) Si corra al mar!
CORO S' inseguano i
fuggenti!
PAOLO (al Coro) Ah! fermate... pietà!..
non uccidete La mia Delia
infelice!..
FOSCA Vuoi?... Parti meco... Rivederla
DOGE E CORO A certa morte andresti!
PAOLO Ebben!.. Doge...
Signori... io con lei parto...
DOGE E CORO Pensa!..
PAOLO Pensai!..
DOGE Tal sia...
(aditando Gajolo ei
sui Corsari) Ma in poter nostro Rimangano costor... Se
fra tre giorni Paolo qui riede colla
sposa, tutti Liberi andrete. Ov' ei non torni, a
morte!..
FOSCA Fermo è il patto.
DOGE E CORO La tua via ora, o
donna, puoi seguir!..
PAOLO A te volo, O Delia mia, Per salvarli O per morir!..
FOSCA Godi... esulta... anima
mia...
GAJOLO e CORSARI Prepariamoci a morir!
DOGE e CORO (a Paolo) Ah! propizio il ciel ti
sia E compensi un tanto
ardir!
(Fosca scende con
Paolo verso il canale. Alcuni soldati
circondano Gajolo e i Corsari. Il Doge e il popolo
salgono verso il ponte)
Fine atto secondo
(Versione 1875)
Finale breve,
secondo il testo
della
versione
1890 (Teatro Dal Verne)
CAMBRO Nel tempio accolto il
popolo, lI lieti sposi attende; E mista al suon
dell'organo Già la preghiera
ascende; Ma in breve, o Fòsca,
esultane, In tuo poter saran.
FOSCA Si. ti ingrazio, o
sorte... Gli infami avran tal
morte Che dall' inferno i
dèmoni Inorridir dovran.
(Cambro si
allontana)
FOSCA. A lei d'appresso egli
era!.: Eterno affetto ei le
giurava, ed ai suoi dolci
accenti Con un tenero sguardo
ed un sorriso Rispondeva costei, ch'
io tanto abborro!.. Per lui l'ebbrezza d'un
piacer divino... Per me il dolor d'un
disperato amore!.. Essi la vita ed io la morte ho in
core!..
(si ode, dentro la
chiesa il suono dell'organo ed il
seguente:)
CORO O stella mattutina, Luce d'armor divina, Verginè madre, Che tutto puoi. Prega per noi...
FOSCA Ah! L’empie voci!.. Bestemmie atroci!.. Gridi d'inferno! Risa di scherno! Ma, inesorabile Fato v'aspetta; Sono la Furia Della v'endetta!.. Per Dio!.. Tacete; Non aggiungete Fiamme al furor!..
(tace il canto e il
suono dell'organo) Tutto tace...
respiro!.. Oh! terribile Agonia del mio povero
cor! Se almen pianger
potessi!.. Ma lacrime a me più non
consente il dolor!.. Son vinta, esausta, Son disperata,
affranta, E pur nell'anima Un inno ancor mi
canta... Inno supremo, Inno fatale; Sospiro estremo Del mio desir Ansia mortale Del fiero mio
soffrir!.. Del mio Calvario Sotto la croce L'amaro calice Berrò del mio dolor. M'apparirà beata In braccio al suo
fédel, Nè il mio pugnal potrò Piantarle in cori!.. Non ha più sogni amor, Non ha più raggi il
ciel!
Scena Quinta
(Gajolo, Cambro e
detta, indi Popolo)
GAJOLO (completamente
travestito in modo da essere, come Cambro, irreconoscibile,
avanza con esso dalla sinistra e gli dice:) Da miei fidi circondato È già il tempio da ogni
lato... Finta veste e finto
aspetto Da noi toglie ogni
sospetto...
CAMBRO Là col popolo
entreremo... Il momento
attenderemo...
GAJOLO Al segnale divisato il
gran colpo si farà!
FOSCA (da sè) Qui Gajolo? oh ciel!
l'insano Il mio' sdegno vuoI
frenar... Ei non sa che tenta
invano Questo immenso amor
domar!
GAJOLO (osservando Fosca
che si volge e si avvicina) Ma che veggo?... Fosca è qui!.. Non m’inganno....
FOSCA lo stessa, sì!..
GAJOLO E che? forse t'opporrai
ai miei piani.
FOSCA No, giammai! Uno stesso furore ci
guida, Ci congiunge uno stesso
pensier; Al mio sdegno,
fratéllo, t'affida, Vanne, ardisci e di me non temer!..
GAJOLO e CAMBRO (fra loro con
accento concitato) Sorvegliarne con occhio
ben desto Ogni moto, ogni gesto
dobbiam; Se uno sguardò le
sfugge od un gesto, Smascherati, traditi
noi siamo
GAJOLO (a Fosca), Ritiriamci…
CAMBRO (come sopra) Vieni...
FOSCA (risolutamente) No... Qui restar,
vederli io vuo’...
(si confondono fra
la folla di popolani e popolane, che parte dalla chiesa, parte
dai vari lati della scena, invadono la
piazzetta. I lieti accordi
d'una marcia nuziale annunziano
l'appressarsi del corteggio delle
spose, che si avanza dal fondo
traversando il ponte e dirigendosi verso
la chiesa. Durante lo
sfilare del corteggio, si canta il· seguente)
CORO DI POPOLO Gioia di vergini Anime amanti Oggi a dividere Corriam festanti; Sereno appare Il cielo e il mare, Il suoI, l'altare Sparso è di fior. Mirate! simili A fresche rose Sono le giovani Leggiadre spose; Al tempio andiamo, Fiori versiamo, Al cielo alziamo Inni d'amor.
FOSCA (da sè, guardando
fissamente le coppie degli sposi, fra le quali
riconosce Paolo e Delia) Eccola... è quella!.. Dio, com'è bella!.. Quanto sorriso Le sta sul viso!.. Rapiti in estasi Il cor, la mente, D'amor favellano Sommessamente... L'ira che m'agita' Frenar non so.
GAJOLO e CAMBRO (fra loro guardando
Fosca) Mira qual fremito di
gelosia! Che il suo delirio
fataI non sia!.. Già più resistere essa
non può.
TUTTI (meno Fosca) Presto al tempio!..
FOSCA (slanciandosi avanti
a Paolo e Delia, che stanno per entrare nel
tempio, quasi delirante esclama) No... fermate!..
GAJOLO e CAMBRO Ah!!..
PAOLO Dio!.. Lei!..
DELIA Che fia?
CORO Che dice? ..
GAJOLO (subito, balzando
avanti a Paolo e Delia) Ah! pietà d'un'
infelice Che smarriva la
ragione...
FOSCA (colpita) lo?!
CORO Sciagura...
CAMBRO (piano e rapidamente
a Fosca) Non un detto, Imprudente... Torna in
te!...
PAOLO (a Fosca con mite
accento) Sventurata, al nostro
aspetto Deh! ,t'invola...
FOSCA (con ira repressa) lo?...
GAJOLO (subito) Pazza ell'è!
FOSCA (dopo breve pausa) lo... pazza!. è vero...
tale io son... lo sento... Ira, dolore, amor...
tutto è follia... Della ragione il raggio
in me s'è spento... Spenta è la fiamma
della vita mia!
(risoluta) Pazza sì, ma viva
ancora Per potermi vendicar; Ch' io mi possa almeno
un' ora Del suo pianto
inebrIar!..
GAJOLO (a Fosca rapidamente
e sottovoce) Taci... di più non
dir!.. Nascondi il tuo
dolor!.. Potria l'infausto amor La preda a me rapir!..
CAMBRO (come sopra) Taci... non dir di
più... Ci perde il tuo dolor, Nè del tradito amor Vendetta aver puoi
tu!..
DELIA
(agitata e commossa
a Paolo) Che fu?... Rispondi a
me...
PAOLO (a Delia
rassicurandola) Non vedi?... Pazza
ell'è...
DELIA Vieni! di qua
fuggiam... Al tempio, all'ara
andiam! Là solo cesserà L'ansia che in cor mi
sta.
CORO (sommessamente) Quell'ira, quel furor Cela un fataI mister; Intendise fra lor Sembran quei due
stranier.
(a Fosca)
Se il cielo ti colpì, A Dio non imprecar!.. Va... Parti...! il
sacro dì Della Vergin Maria non
profanar!
(suono d'organo in
chiesa)
MICHELE AI rito ci
affrettiamo...
CORO Al tempio...
PAOLO, DELIA Andiamo...
CORO Andiamo!
(Il corteggio entra
in chiesa, il popolo lo segue)
GAJOLO (trattenendo Fosca
che vorrebbe seguire cogli altri
il corteggio) Ferma, insensata... -
non un accento... O l'alta impresa -
vedrai fallir!...
CAMBRO (che stava poco
discosto da'loro spiando nell' interno della chiesa, si
avvicina rapidamente a Gajolo ed afferrandòlo per un
braccio gli dice) Mano al pugnale...
questo è il momento...
FOSCA (spingendoli quasi
fuori di sè verso la Chiesa) Sì... vendicatèmi...
prontezza e ardir!
(Gajolo e Cambro si
precipitano nella chiesa, Fosca
resta in scena)
VOCI DI DENTRO Aita!.. Aita!..
ALTRE VOCI Ahimè!..
ALTRE ANCORA Morte ai corsar!..
(strepito d'armi e
gridi confusi dentro la chiesa)
FOSCA (ascoltando) Tu giungi, o
vendetta!.. compita è la speme.... Nel'tempio già freme La lotta fataI... M’assisti; o pugnal!..
(trae dal seno un
pugnale. Cambro trascinando Delia e seguito da
un gruppo di Corsari esce dalla chiesa e fugge verso
il ponte)
FOSCA (con gioia feroce) Ah! finalmente è
mia!,..
(parte. Le campane
suonano a stormo, Dalla chiesa escono i
Veneziani colla spada in pugno, e fra Corsari che
vengono da diverse parti, e Veneziani succede un
breve combattimento, In mezzo alla lotta
Gajolo rimaneprigioniero)
ATTO TERZO
Scena Prima
Interno di una
grotta. Dalla volta pendono stallatiti intrecciate di
edera. Spaccatura al lato sinistro, dalla quale entra un
raggio di luna. A destra, un antro bujo che si interna nella
rupe.
Testo della versione
1875 al Teatro alla Scala
(Delia addormentata
sovra un giaciglio di paglia)
DELIA (sognando) Paolo... dolce amor
mio... Sposi noi siam... ci
unì per sempre Iddio... Stringimi al core... io
t'amo... Quai grida! o mio
terrori... Paolo... fuggiamo!
Continua il testo
comune in entrambe versioni
(si riscuote e balza
in piedi esterrefatta) Ohimè!.. dove sono? Le orribili voci... Le larve feroci Neil' ombre svanir... Ma all'alma smarrita Che torna alla vita Si schiude un abisso Di immenso martir!..
(dopo breve pausa) Ahi! che pur troppo con
sinistra luce Alla mente turbata il
ver balena!.. Dal mio Paolo
disgiunta... trascinata Da quei demoni fra
bestemmie orrende Alla nave corsara... Un
ruggir cupo D'onde, di venti, di
minaccie e pianti - Poi... questa tomba...
e della morte il gelo..
Testo della
versione de 1890
(agitata,
guardandosi intorno, smarrita) Ad ogni moversi Lontan di fronda, Ad ogni frangersi cupo
dell'onda Tutta mi sento
rabbrividir!.. Invan ,lo spirirto
sollevo a Dio, Non trova lagrime Più l’occhio mio, La prece muore Col mio sospir!
Continua il testo
comune in entrambe versioni
(desolata) A qual sorte serbata
son io? Qual nemico sull'orme
mi sta? L'occhio in pianto
sollevasi a Dio, Ma il mio labbro
pregare non sa... E Paolo!.. ove fia
desso?... ah! spento forse... Nella lotta tremenda...
o prigioniero Di questi infami a cui È legge esser spietati.
– Rivederlo vorrei... Per dirgli anche una
volta: io t'amo. E in un supremo bacio Spirar l'alma beata. -
Oh! che mai dissi? Lontan, lontan per
sempre Lo tenga Iddio dalla
nefasta spiaggia Ove già tanto egli
soffrì! –
CORO (Lontano) Pietà... Crudel!
DELIA (atterrita) Che sento!.. Oh Cielo! Quei lamenti mi fan
tremar d’orror” Di là s’appressa
alcuno... odo rumor...
(con crescente
agitazione) Vieni, t’affretta, o
annunziator di morte... Volgiti a me!.. Pietà
nonm bramo, Vien, se la mia sorte
compier si de’!..
(calmandosi) Serena e lieta... Col riso in volto io
qui morrò, se un eco Delle materne rive Nell'ora estrema al cor
mi annunzii: ei vive.
Scena Seconda
(Fosca e detta).
FOSCA (sull'ingresso della
grotta) Ei vive! io te lo
annunzio...
DELIA {colpita di terrore) Qual voce!
(Testo della
Versione de 1890 Teatro dal Verne)
(Fosca vestita come
nell'atto primo, e detta)
FOSCA (presentandosi dal
fondo) Ei vive, sÌ, ma non per
te!..
DELIA (volgendosi e
ravvisandola) La pazza!
FOSCA Tal
non fui mai; sol fingere volli in Venezia ..
DELIA Ah! dunque il cor non
m'ingannò... Fosca tu sei.
FOSCA La tua rivale io son...
tu la mia schiava! ..
DELIA Tua schiava, ma
indomita e senza timor... Tua schiava, ma libera Di mente e di cor! Da te la mia sorte
attender dovrò. Tu sei la più forte, Lo veggo, lo so... Intrepida, altera Morir mi vedrai... Ma a te una preghiera Non volgerò mai...
FOSCA Con un sol detto
vincerti Io posso, O stoltà!.. Paolo E in
mio poter·!
DELIA: Oh! ciel!.. Ma tu lo
salverai...
FOSCA Lo speri invan...
DELIA Crudel!..
FOSCA Tu tremi alfine!..
DELIA Ah misero! Per troppo
amore ei muor!
(Coincidenti
continua con
il testo della
versione de 1975)
FOSCA In poter mio è l' uom
che t' ama.
DELIA Paolo in tuo poter!..
gran Dio! Ma tu sei donna e al
misero Mite il tuo cor sarà.
FOSCA Mite già fui...
terribile Ora il mio nome suona; Amor che volse in odio Uccide e non perdona.
DELIA Ciel! chi sei tu?...
FOSCA (fissando in Delia
uno sguardo terribile) Mi chiamano Fosca...
DELIA (cadendole ai piedi) Pietà! Pietà!
FOSCA A un patto sol può
vivere colui...
DELIA Morrò... se il brami.
FOSCA Ben altro sacrifizio
attendo...
DELIA E qual?
FOSCA Ch'ei mi ami...
DELIA (alzandosi) Non ti comprendo...
FOSCA Infìngerti meco
oseresti ancor?... L' uomo che ho tanto
amato Non fu da te ammaliato? Perfida... il filtro
svelami Onde ottenesti amor!..
DELIA (piangendo) Orfana e sola nel
materno tetto Per me nel pianto
trascorrano i dì... Quale colpa ebbi io mai
se giovinetto Paolo a me venne ed il
suo cor m' offrì? Qui prigionier fu
tratto... e tu lo amasti... Ma sue promesse ei non
potea tradir... Ed ei sempre, dal dì
che lo salvasti, Benedisse di Fosca al
sovvenir...
FOSCA Scaltrita sei... ma
l'arte tua non vale A salvar
quell’indegno... egli morrà...
DELIA Me sola uccidi... non
avrai rivale Sulla terra...
FOSCA Anco estinta ei ti
amerà...
DELIA All'amor suo
rinunzierò... se il vuoi... Da lui lontana...
presso a te vivrò... Consolatrice degli
affanni tuoi... Schiava o amica per
sempre a te sarò.
FOSCA (da sé, estremamente
commossa) E creder debbo?...
generosa tanto Saria costei?... mi
vince il suo dolor...
DELIA Che veggo?... ah si...
ti sta sul ciglio il pianto.. Di Dio la voce ti parlò
nel cor...
FOSCA (con voce
straziante) È troppo il mio
soffrir!.. Delia...
DELIA (facendo per
abbracciarla) Ah! perdona!
FOSCA Da mille affetti - ho
il cor commosso- lo vorrei piangere -
pianger non posso... Se del perdono - la
voce ascolto... Ogni mia pena - sembra
svanir.
DELIA Ah! sì! il perdono - ti
ispiri Iddio! Ei ti favelli - pel
labbro mio; Dalla pietade - sarai
redenta Ogni tua pena - vedrai
svanir.
FOSCA Vieni... mi segui -
cogli l'istante Che alla clemenza -
s'apre il mio cor; Pria che lo sdegno -
d'offesa amante Mi ribollisca nel seno
ancor.
DELIA A questa misera -
concedi , o Dìo, Giorni sereni - di pace
e amor...
(a Fosca) Or che felice - per te
son' io... Cesseran l'ansie - del
tuo dolor.
(partono insieme)
Scena Terza
(Altissime roccie
presso la torre come nell'atto primo. Corsari)
CORSARI (sottovoce
interrogandosi) È dunque ver?...
ALTRI Cambro il giurò... Ma il prigionier che
qui arrivò...
ALTRI Ebben?... che disse?...
ALTRI Tutto negò...
ALTRI
. Dei due qual mente?...
ALTRI Cambro è uno scaltro... Audace e perfido del
pari egli è...
ALTRI Per sua salvezza mentir
può l' altro...
TUTTI Un tal mistero scoprir
si de'...
ALCUNI Fosca s'interroghi...
ALTRI Sua fé' è sospetta... Ella con Cambro si
intende...
ALTRI É ver...
TUTTI Pur se Gajolo vive, a
noi spetta Salvar i giorni del
condottieri
(pausa. Indi con
mistero) Qualcuno a Venezia Stanotte furtivo Dovrebbe salpar... Potremo domani Saper s'egli è vivo... Incidere... oprar.
ALCUNI Noi tosto partirem...
ALTRI Andate!.. bene sta!..
ALTRI Qui all'alba
tornerem...
TUTTI E il ver ognun saprà... Se Cambro mentì, Se Fosca tradì, Sventare sapremo La trama infernal... Giustizia faremo Col nostro pugnai!..
ALTRI All'alba!..
ALTRI All'alba!.. Se non torniam Prima che spunti il dì, Vuol dir che egli
perì...
TUTTI Cambro si avanza... zitti!.. partiam!
(si allontanano per
diverse vie)
Scena Quarta
CAMBRO (vestito come
nell’atto primo, e avvolto nel suo mantello
bianco) A' miei disegni par che
tutto arrida... Fra tre giorni Gajolo Più non vivrà...
L'ostacolo supremo Di mia fortuna sparirà
con lui...
(guardando verso la
grotta) In quella torre il
prigioniero è chiuso... Chi mai potria
salvarlo?... A sue vendette
rinunziar vorrebbe Fosca giammai?... Su
lei vegliar m' è d'uopo... Cruda, feroce è
Fosca... Ma mutabile e fiacco è
un cor di donna... Ecco... ella giunge... il suo pensier si
esplori...
Scena Quinta
(Fosca e Cambro)
FOSCA (avanzandosi a passo
lento e profondamente
abbattuta) Cambro!..
CAMBRO Ben giungi!.. Io già
temea che assorta Nei fieri gaudii delle
tue vendette... Obliato mi avessi... Eppur... se Delia... Se Paolo è in tuo
poter... tutto a me devi...
FOSCA Ohimè! quei nomi come
due pugnali Mi trafìggono l'alma...
CAMBRO Ebben, qual morte Hai potuto idear perchè
si adegui Il lor supplizio
all'odio tuo?...
FOSCA Tu... dunque... Mi
consigli a punir?
CAMBRO Strana richiesta!. Fosca... vaneggi tu?...
FOSCA Di lei che Fosca Nomossi un di... solo
una larva or resta...
(con rassegnazione) Prostrata da
angoscie... Da lotte tremende... Al crudo destino quest'
alma si arrende... Io piego la fronte
percossa dal ciel!..
CAMBRO È strano il tuo dire...
FOSCA Lo sdegno feroce Estingui nel petto, mi
grida una voce... Perdona! Perdona!.. tu
salvi un fratel!
CAMBRO E tu... del fratello
commossa alla sorte... Tu dunque...
vorresti?...
FOSCA Sottrarlo alla morte.
CAMBRO Insana speranza ti
illude il pensier... Spergiura è Venezia...
Più volte, il rammenti, Sua fede tradiva...
FOSCA La prova si tenti...
CAMBRO (con ipocrisia) Tu il brami? è mia
legge di Fosca il voler. Vieni!.. si schiuda il
carcere Alla rivale odiata...
(con maligna
insinuazione) Tu la vedrai negli
impeti Dell' alma innamorata
.. Lanciarsi in braccio al
perfido... Che l'amor tuo sprezzò.
FOSCA (fremendo) Taci!... O tremendo spasimo!.. Io di dolor morrò...
CAMBRO Ecco... dal lido
salpano Gli avventurosi
amanti... I flutti e l'aure
eccheggiano Degli amorosi canti... Agli occhi tuoi si
involano...
FOSCA (come sopra) Cessa!.. un demón sei
tu!,.
CAMBRO Essi a Venezia
approdano... Non li vedrai mai
più... E là., un immenso
gaudio Sottentra al breve
affanno... Le labbra in dolce
fremito Ad incontrarsi'
vanno...
FOSCA (con ira convulsa) Cessa!..
CAMBRO Abbracciati ridono Sovra un guancial di
fior... Ridon delle tue
lacrime... E del tuo folle amor...
FOSCA Ridon delle mie
lacrime... Ridon dell'amor mio...
A brani il cor Mi squarciano... E perdonar poss' io?...
(scuotendosi sempre
più) No... Cambro! è troppo
orribile!.. Io... da colei
schernita! gioia!.. Ancor dei
perfidi È in mio poter la
vita... Fra un’ora entrambi
muojano...
CAMBRO (con ipocrisia) Ah! tuo fratel morrà...
FOSCA Paolo al mio pie
trascinisi...
CAMBRO Pensa...
FOSCA Obbedisci! va!..
(fieramente) Pria che in quest'alma
debole Riviva la pietà.
CAMBRO (con gioia) Cambro... a regnar
preparati! Colui non tornerà!
(escono)
ATTO QUARTO
Scena Prima
(Sala della Signoria
in Venezia. Due porte laterali.Senatori,
Duci, Michele Giotta)
DUCI Ebben: del Doge qual è
il pensiero? Pronta a salpare la
flotta è già...
SENATORI Il Doge istesso fia
condottiero... Domani all'alba si
partirà...
GIOTTA Doman, diceste!.. Si
attenda un giorno... Forse il mio Paolo
potria tornar...
SENATORI Il dì fissato pel suo
ritorno Spira domani - vano è
sperar! Oggi a Venezia nuovi
pirati Sorpresi vennero...
DUCI Qual sorte avran?
SENATORI Già tutti al carcere
fur trascinati... E col lor duce morir
dovran.
Scena
Seconda
(Il Doge e detti)
CORO Che rechi, o Doge?
DOGE Una novella Che strana vi parrà. -
Chiede Gajolo A me un colloquio e
rivelar promette gravi segreti...
CORO Strano inver!
DOGE A noi giovar potria
l’udirlo. Ei qui vien tratto...
Scena Terza
(Gajolo condotto
dalle guardie e detti)
DOGE La grazia che
implorasti Io ti accordai.
Parla... e il tuo dir sia breve!..
GAJOLO Breve sarò. Doge,
tornar domando D'Istria alle rive
innanzi il dì prefìsso...
CORO (ironico) Nuli' altro pretendi
dal Doge?...
GAJOLO Nuli' altro.
CORO (come sopra) Corsaro, sei scaltro...
Sei furbo davver!
GAJOLO (vivamente) Son capitano di ardite
genti, Col ferro in mano Fra l’onde e i venti In campo aperto vorrei
morir.
DOGE Tu sei loquace!..
CORO Mi alletta e piace quel
franco dir!
GAJOLO Al Pirano una sorella E un infame rinnegato Hanno sparso la novella Ch'io qui caddi
trucidato... S'io non smentisco La falsa voce, Di morte orribile, Di morte atroce Colla sua sposa Paolo
morrà...
MICHELE Paolo! gran Dio!..
(al Doge) Del figlio mio... di me
pietà!..
DOGE (a Gajolo) Tai fole onde
attingesti?
GAJOLO Da' miei fìdi Carcerati stamane...
DOGE E il tuo disegno
saria?...
GAJOLO Se Paolo vive, io vel rimando e resto A combatter co' miei.
Se Paolo è spento . Mi riconsegno a voi...
MICHELE E CORO L' equa proposta
accogliere si può...
DOGE V’è ancor chi crede a
sue promesse?
GAJOLO (fieramente) Doge!.. E quando mai Mancò Gajolo alia
giurata fede? Sacri a me fur sempre i
patti Delle tregue a voi
concesse - Sacri ì pegni dei
riscatti, Sacri i giuri e le
promesse- lo vi assalsi in mare e
in terra, Ma leal fu la mia
guerra- Fui terribile e feroce, Non mai vile o
traditor!
CORO È vero!.. è ver!..
DOGE Pur... voi l'udiste... l'armi riprenderà...
CORO, MICHELE Venezia tremerebbe di
un uom?...
DOGE (volgendosi a
Gajolo) Tu partirai Stassera...
GAJOLO E fra due giorni
vedrete ritornar
Paolo... o Gajolo...
DOGE e CORO (sottovoce
concitati) Che tu rimanga o torni, Il destin che ti
attende odi, o corsari Di Venezia la vendetta Pari a nembo
struggitore Sulla spiaggia
maledetta Guerra e morte tuonerà. Dalle valli, dai
burroni, L' orde infeste
snideremo, E non un de' tuoi
ladroni All'eccidio scamperà.
GAJOLO Son capitano d'ardite
genti... Laggiù al Pirano, Tra i flutti e i venti, In campo aperto Da eroe morrò.
(Tutti escono.
Michele segue Gajolo. Il Doge esce dal lato
opposto coi Senatori e Duci)
Scena Quarta
(Una catena di
scogli in riva al mare. Notte stellata. La luna si riflette
sulle acque. Qua e colà, sui promontori, dei fuochi che gettano
una luce rossastra sul davanti della scena)
PAOLO Ecco lo scoglio infame, Ove perir vid' io tanti
fratelli...
CAMBRO (ai corsari] Andate! - Della
spiaggia ogni seno esplorate. – Una sorpresa da Venezia
pavento.
(Escono i Corsari) (a Paolo) Tu... intenditi con
Dio... Pensa che un' ora Fugge veloce...
(muove per
allontanarsi)
PAOLO Un detto sol... se in
petto Cor di tigre non hai.
Della mia sposa Qual fu il destin?...
Viva od estinta è dessa?...
CAMBRO (con cupa ironia) Ti allegra, o giovane! Una consorte buona e
fedel Ti accordò il ciel! Se è ver che l'ami, Se rivederla , Se possederla Per sempre brami... Segui l’avviso mio: Intenditi con Dio!
(esce guardando
Paolo sinistramente)
Scena
Quinta
Secondo testo
della versione de 1875
PAOLO Morta!.. Perchè questa certezza,
tanto Paventata pur dianzi,
or mi è sollievo All’ alma quasi?... Sulle ciglia il pianto Inaridisce e diradarsi
veggo La tetra nube che a me
il ciel copria. Dunque bugiarda e vana Non è la fede che
promette a noi Un avvenir di gaudio
oltre la tomba! Venga la morte!.. Oh! Venga questa amica dei
miseri, Che frange ogni catena e ogni dolor redime!
(breve silenzio) Se assunta al Dio dei
martiri Già fosti, o Delia mia, Scendi sull’ali d'
angelo Per la stellata via... Là... negli immensi
spazii... Ci abbraccierem
festanti, E insiem le nubi
erranti Ci guideranno al ciel!
Scena Quinta
Secondo testo
della versione de 1890
PAOLO (ripetendo le ultime
parole di Cambro e riflettendo) Intenditi con Dio!
(irrompendo con
sdegno) Empia masnada! alla
fanciulla mia Sbranato avranno il
cor! Invan la mIsera,
cadendo a lor ginocchi, Implorava pietà! Morta! Gran Dio! Morta per me! Delia, l'angelo mio!
(agitandosi sempre
più) Vieni, t'affretta o
morte, Spiega su me la negra
ala fataI! È invidiabil sorte, Per chi tanto ha
sofferto, esser mortaI.
(pausa, poi assorto) Ah! se tu sei fra gli
angeli, O Delia mia, salita, Omài per me la vita È supplizio crudel! Già·ti·vegg' io
raggiante Tra i nimbi, o mia
fedel, Al desiato amante Stender la man dal
ciel!
Entrambe le versioni
rimangono gli stessi
Scena Sesta
(Paolo, Fosca,
Corsari, indi Delia)
FOSCA Eccolo!.. Alla pietà ti
chiudi o core...
(ai Corsari) Circondate quel reo...
PAOLO
(con entusiasmo) Dio... ti ringrazio!.. Il mio voto compisti!
CORSARI Morte! morte! Gajolo
vendichiamo!..
FOSCA Atroce e lungo il
supplizio sarà... Snudate i ferri E il mio cenno
attendete... Ove un sol passo Muovere egli osi...
PAOLO Non temere, o Fosca... Fermo e sereno il mio
destino aspetto...
FOSCA Vedrem!
(si volge verso il
fondo della scena, dove comparisce Delia fra
un drappello di corsari)
CORSARI (sul davanti della
scena) Che indugi ancora? Un detto profferisci ed
ei morrà...
CORSARI (che accompagnano
Delia) Ti avanza!..
PRIMI CORSARI (volgendosi) Costei!
PAOLO Delia!..
DELIA (vedendo Paolo e
slanciandosi verso lui) Gran Dio!..
FOSCA (trattenendo Delia) A lui non ti
appressar!.. spento cadrebbe...
DELIA O Paolo!.. o Paolo
mio!.. A quale strazio m' hai
serbata o Dio!..
FOSCA (dominando la scena) Alfin tremanti e
supplici Vi veggo al mio
cospetto... Costor frementi
attendono Ch' io profferisca un
detto... E insiem... trafìtti...
esanimi Voi mi cadreste al pie. Pur d' una sola vittima Paga io sarò...
PAOLO (supplichevole a
Fosca) Per lei grazia!..
FOSCA (a Delia) Tu l’ami! l'arbitra del
suo destin tu sei.
(mostrando a Delia
una piccola fiala) Tosco mortai qui
chiudesi... Bevilo... e salvo egli
è...
PAOLO Che intendo!..
arresta!.. Delia... Non compiere un
delitto!
DELIA Lascia ch' io muora...
o Paolo...
PAOLO (esitando) No! no! Dio solo ha
dritto sui giorni tuoi... Non chiudere per sempre
il cielo a te!
DELIA (esitando) Dio!.. che risolvo?...
FOSCA Ed esiti cotanto?... Cento vite lo dato
avrei... da Paolo Amata...
(ai corsari)
Olà!.. ferite!..
CORSARI (gettando Paolo a
terra e levando le daghe) Ti prostra!..
PAOLO Delia... addio!
DELIA Pietà... crudele...
ascoltami!
FOSCA Risolvi!..
DELIA (con risoluzione) Dio! perdonami!.. Porgi!..
Scena Settima
GAJOLO (da una altura) Corsari a me!..
CORSARI (accorrendo verso
Gajolo) Gajolo! il nostro duce!
PAOLO (sorgendo e
lanciandosi nell'amplesso di Delia) Delia... un amplesso
ancor!..
DELIA (abbracciando Paolo) Paolo!..
GAJOLO (Come Sopra) Alla flotta veneta Si adducano costor!..
PAOLO e DELIA Fia ver!..
FOSCA Per sempre estinguiti Fatale... avverso
amor!..
(bene il veleno)
GAJOLO {a Paolo) Sì... alle venete navi
ricondotti
{avanzandosi)
Tosto sarete...
(Texto de la versión de 1890)
CORO (a Gajolo) A Cambro li affiderai?
..
GAJOLO (freddamente) Cambra a me opporsi
ardia poc'anzi... Or più 'non vive...
FOSCA Ei pur!..
GAJOLO' (a Paolo e Delia) Venite!
FOSCA Un istante! .. pietà!..
GAJOLO (a Fosca) Pallor di morte ti sta
sul volto...
DELIA Paolo... ella si
appressa, supplichevole a noi...
FOSCA (a Gajolo) Fratel... d'aita' Uopo non ho:
Scostatevi!.. Lasciate Che un detto io volga a
lui... Delia... t'arresta!
PAOLO (da sè) Cielo! Che vorrà dir?
DELIA (da sè) Pietà mi desta...
(Gajolo e i Corsari
si traggono in disparte e formano un gruppo parlando
vivamente fra loro. Fosca, Paolo e Delia sul davanti
della scena)
FOSCA (a Paolo) Non mi abborrir...
compiangimi. .. Paolo... la morte ho in
seno... Di tua pietade almeno Mi scenda un detto al
cor... , Piansi... soffersi
assai... Di immenso amor ti
amai... Paolo... s'io fui
colpevole Lo fui per troppo
amor...
PAOLO Troppo crudele, o
misera, Era quaggiù il tuo
fato..: lo tutto ho
perdonato... Perdoni a te il Signor!
FOSCA Mi strazia il core...
DELlA e PAOLO Addio! Là sotto al ciel
natio... Donna... alla tua
memoria Benediremo ancor!
I CORSARI (a Gajolo parlando
fra loro) Dunque la flotta venetà Ancor minaccia a noi?
GAJOLO E qui... a pugnar con
voi, Miei prodi, io
resterò..,
PAOLO e DELIA (a Fosca) Addio!..
FOSCA e GAJOLO Addio!..
(Fosca e Gajolo
accompagnano Delia e Paolo fino al
limitare degli scogli)
GAJOLO (ai Corsari) Partiamo!
(Paolo e Delia si
allontanano e scompariscono,
scendendo versoil mare)
FOSCA (con passo
vacillante ritorna al proscenio
accostandosi a Gajolo) Fratello... mi
sorreggi... A quello scoglio
Guidami...
(salgono sul
terrazzo)
CORSARI (intorno a Fosca) Cielo! ella vacilla...
e muore! ..
(la luna nel massimo
splendore riflette il raggio sulle figure
di Fosca e Gajolo)
FOSCA {guardando e
accennando verso il mare} Ecco... sul legno
ascendono... Paolo... per sempre
addio!.. Si oscura il guardo
mio... Nol... rivedrò mai
più!..
(mette un grido e
cade estinta nelle braccia di Gajolo)
(Fin del
Testo della versione de 1890)
(Continuato
secondo entrambe versioni)
GAJOLO Morta!
(deponendo la salma
sulla terra)
CORO Morta!
GAJOLO (alzando un pugnale) Venezia... ora ti
sfido... Su questa salma un
grido Di vendetta innalziamo:
all'armi! al mar!..
TUTTI Vendetta! all'armi! al
mar!..
(I corsari alzano i
ferri con impeto selvaggio e corrono
al mare)

|
ACTO PRIMERO Escena
Primera (Rústica
habitación en
ruinas. De
las
paredes cuelgan
armas y banderas; al
fondo
barriles y
otros enseres
domésticos
Mesas y
muebles
de diferentes
desvencijados. Los
corsarios
entran llevando el
botín fruto de
sus correrías)
CORO
¡Los
barriles de
vino ponedlo allá!.. Fue un
espléndido
botín, por todo lo que
logramos. ALGUNOS
¿Cada uno recibió su parte? TODOS ¡Sí! ¡Todo
está bien!.. ALGUNOS
¿Ninguno se queja? TODOS
¡No!
¡Ninguno!
(se
agrupan en la
parte delantera
del escenario
dándose la
mano) Amigos, he aquí
la mano... ¡El trato queda
cerrado! ALGUNOS
¡Viva
el capitán! TODOS ¡Viva la
hermandad de los corsarios! Escena
Segunda (Gajolo
y los
anteriores) CORO
(dirigiéndose a
Gajolo) ¡Viva
Gajolo,
nuestro jefe! GAJOLO (con aire de
preocupación) ¡Buenos días,
camaradas! CORO Tu rostro
muestra preocupación. GAJOLO
¡No,
amigos míos!..
¡Una gran idea!.. CORO Otro
golpe? GAJOLO
¿Quién sabe?... El audaz vuelo de
las águilas y la fuerza de los
leones se requiere para
cumplir mi plan... CORO ¡Habla!
Cuenta con nosotros... Lo que impongas
haremos... ¡Si tú mueres,
moriremos!.. (todos
rodean a Gajolo) GAJOLO Dentro de diez
días, la iglesia honrará el
venerado
nombre de la Madre
del Cielo... CORO
(en voz
baja, con devoción) ¡Ella
nos ayude
y
nos proteja
siempre!
Pero los santos...
la iglesia... ¿Qué
tienen que ver con
nosotros, con la empresa que
vamos a intentar? GAJOLO
Las doncellas
venecianas emplean ese día para ir a
desposarse en la iglesia de San
Pedro... Y las ricas
patricias o
las pobres
huérfanas contraen enlace en
el mismo
altar mayor...
(en
voz baja) Desembarcaremos
esa noche en las costas
venecianas... Venecia estará
inerme, nadie desconfiará. Por diversas
calles marcharemos
hasta el templo... y
confundidos entre el pueblo esperaremos el
instante propicio... CORO
Ya adivino el
golpe... ¡Continúa!..
¡Te escuchamos! GAJOLO Todos estarán
reunidos para el rito
nupcial... Las parejas
felices estarán junto al
altar... Pero se escuchará
un grito: ¡Vamos, a las
armas, piratas! Y a todos, en el
templo, os veré irrumpir. CORO
¡Invadiremos la iglesia! GAJOLO
Con la espada
en la mano nos abriremos paso
entre la multitud... Las
mujeres
raptadas... en
nuestros barcos serán traídas a
Piran... ¿Acaso os faltará
audacia para esta pequeña
empresa?... CORO
¡No, no! ¡Estamos
listos!.. Será una hermosa
empresa. GAJOLO
Va a ser muy
rentable... CORO
¡Ah, sí!..
El rescate de cada doncella inmensos
tesoros nos aportará. GAJOLO
¿Entonces? CORO
Dentro de diez
días... GAJOLO
Pero que nadie
toque el oro y los objetos consagrados a
María,
Nuestra Señora... CORO
¡Que ella
nos ayude
y
nos proteja
siempre!
GAJOLO
Si
el golpe
tiene éxito, tendremos
oro en
abundancia; de lo contrario,
el cadalso y la horca... CORO
Todo lo
compartiremos... ¡Si tú mueres,
moriremos! Escena
Tercera
(Cambro
y los
anteriores) CAMBRO (Entrando
con gran
desenvoltura) ¡Saludos, capitán!
¡Os saludo a
todos... príncipes de los
bribones!.. Quise
decir... ¡héroes! GAJOLO ¿Tan pronto has
regresado? CORO
(Con
ironía) Tus venecianos, ¿todavía
no te han
ahorcado? CAMBRO ¡No, para
desgracia de todos vosotros!.. GAJOLO ¿Has visto
al viejo
Giotta? CAMBRO El arreglo está
concretado. Para rescatar
a su hijo, que está
preso
aquí, cien monedas de
oro él pagará. GAJOLO
¡Cien monedas! La
suma es la
adecuada.
(al coro) Y vosotros, ¿qué
decís, amigos? CORO ¡Su
cabeza
no vale tanto!.. GAJOLO
{al
coro) Así pues...
¿aceptamos? CORO Sí. GAJOLO
(A
Cambro) ¡Que venga
Giotta!
Hoy lo
atenderemos... Dile que tan
pronto
hayamos
contado el
oro, podrá marcharse
con el prisionero. Escena
Cuarta (Fosca
y
los anteriores) FOSCA (Que ha entrado
por el fondo de la escena) ¡No! ¡No!.. ¡Detente! CORO ¡Fosca! GAJOLO ¡Hermana! ¿Qué quieres? CAMBRO
{para
sí) Leo sus
pensamientos... FOSCA
(a
Gajolo)
Tú me diste al
prisionero, y ahora no
puedes arrebatarme la presa... GAJOLO
Cien
monedas por su
rescate ofreció el viejo
Giotta
¿no lo sabes? FOSCA
(altanera) Pues bien...
a ese hombre no
has de entregar ni por
todo el oro
que hay en
la tierra o en
el mar. GAJOLO ¿Te atreves a
hablarme así? Otro lenguaje
esperaba de ti... FOSCA
(Suplicante) Bueno, entonces...
te lo ruego... GAJOLO
(Resuelto) A ese hombre
voy a entregar... FOSCA ¿Ese
capricho de
que nos sirve? GAJOLO
¡No es un capricho! Para otro gran
negocio
necesitamos ese
oro. FOSCA
Recibe el
oro, pero
que Paolo se quede aquí... GAJOLO
(Ofendido)
Fosca...
¿qué quieres decir? ¡Un corsario nunca
falta a su palabra!
(al
coro) ¿Qué pensáis
vosotros?... ¡No! ¡No!
Un pirata
no debe dejar de cumplir sus
promesas. FOSCA
(Acercándose
a
Gajolo
en actitud
suplicante) Hermano...
hermano...
una fascinación tremenda...
¡hay de mi!..
me
atrapó... Hermano...
por la memoria de nuestra extinta
madre... que mis lágrimas
te apiaden. Cede a la súplica... de
mi corazón
desgarrado. GAJOLO No
puedo... CAMBRO,
CORO
¡Qué delirio!.. GAJOLO ¡Compañeros,
vamos! ¡A
la mar! TODOS
(marchándose) ¡A la mar! GAJOLO
(a
Cambro) Vigílala... FOSCA
(aferrando a
Gajolo
y hablándole al
oído) Hermano...
yo lo amo... GAJOLO ¡Fosca...
basta ya!.. ¡Avergüénzate
de ese loco amor!
(se
aleja junto con
los corsarios
y Cambro
hacia las rocas) FOSCA ¡Cruel! Tu
corazón no se conmueve frente a mis
tormentos...
(Mirando al
coro
que sale con
Gajolo) ¡Dejarme así!..
¿Qué voy a
hacer?... ¡Paolo!..
¡Oh, Paolo mío!.. Corramos junto a
él... ¡lo
intentaré!.. Y tú, Amor,
¡inspírame!..
(Se
aleja rápidamente.
Abre una
puerta de hierro en
el fondo de la
escena y
entra en la cueva) Escena Quinta
(Altas rocas
desde donde se ve
el mar. A la
izquierda,
una senda se pierde
zigzagueando entre
las rocas.
A la derecha, una cueva con una gran puerta
de hierro.
Una torre
que domina la
entrada de la cueva.
Grandes árboles.
Cambro baja
de las
rocas)
(Texto
de la
versión
de
1875 en
el
Teatro alla
Scala) VOCES DE
PRISIONEROS Envueltos en
la densa noche, antes de
morir
sepultados, a Ti elevamos,
Señor, un grito
de
dolor. CAMBRO ¡No! La
fortuna todavía
no quiere concederme su
mirada benigna... Sin embargo... ya
es tiempo...
Mi
edad ya
llegó a la tarde
fugaz, a la
que le sigue el
atardecer
y la noche. Necesito actuar con
inusitado
ardor, ¿Debo ceder
cobardemente a mi suerte?... ¡Jamás lo haré!
La lucha
final será
tremenda...
¡y triunfaré! Pronto el
prisionero, desde
estas costas zarpará hacia su
ciudad natal, dejando a Fosca
envuelta en
lágrimas... Su corazón
alimentado por el
odio y el desprecio
finalmente se
abrirá a mí...
Reinando
sobre el corazón
de Fosca,
reinaré sobre
todos. ¡Ven, oh
mujer, Cambro
te espera! Si el
amor entre
nosotros va a ser
mutuo, el
fuerte deseo
de venganza a mí por siempre
te ligará. Cuando estemos
juntos... Cuando el
árbitro supremo yo sea de los
corsarios... este
renegado
Cambro, este desheredado
del destino, será un rayo
sobre la tierra y un torbellino
sobre el mar. A todo me
atreveré... Rechazado por
mi ingrata patria, por todos
humillado y
despreciado la única
meta de mi vida es
el poder y el oro...
(se oculta
detrás de una roca)
(Texto
de la
versión
de
1890 en
el
Teatro
Dal
Verne)
CAMBRO
(Baja de
una altura a la
izquierda
y señalando
Fosca
que se aleja) ¡Ve, loca...
ve! Sobre ti la
mirada de Cambro
vigila.
(se
adelanta) A su Venecia natal
regresará el prisionero, tan amado por
ti... Despreciada
por él...
separada de él ¡Un vengativo y
único amigo tendrás en Cambro, al quién
aborreces...
¡y mía serás! ¡Mi ambicioso
sueño se cumplirá
al fin! Reinando sobre el
corazón de Fosca,
sobre todos
reinaré. Las delicias del
amor, las suaves
caricias, ¡oh, mujer!
no te pido, no las deseo de
ti. Pero oro sí
que puedes
darme... Puedes
proporcionarme los medios para que yo me
levante del polvo, como un rey. ¡Ah,
sí!.. Que
este
abyecto, rechazado por todo
el mundo, que vivió cargado
de ultrajes e inmerso en el
dolor, se levante con el
rostro de un feroz
gigante... ¡Y pisotee en
el fango al
antiguo
opresor!
(Se
oyen ruidos en el
interior de la cueva) ¡Aquí llega!.. Ahí escondido
podré escucharlo
todo... Sobre
ese corazón
celoso plena victoria
obtendré...
(velozmente
se oculta
detrás de una
roca, debajo de la
explanada,
a la derecha), Texto
común a las dos versiones Escena
Sexta (Fosca
cruza la escena,
abre
la puerta de
hierro y
entra en la cueva.
Se oye cantar a
los presos
desde el interior.
(Fosca
y Paolo
salen de
la cueva)
PAOLO ¿Dónde estoy?
¿Ha llegado para mí la hora del último
suplicio?
FOSCA ¿Acaso puedo ser
yo, la mensajera de tu
muerte? Mientras
yo viva, tú
vivirás, Fosca
te lo jura. PAOLO ¿Qué es lo
que pretendes?
FOSCA
La libertad
te doy... PAOLO ¿Me dejas en
libertad?... ¿Y debo fiarme de
ti? Tú no tienes el
poder de cambiar mi
destino. FOSCA ¿Eso crees?...
¡Corazón
ingrato!.. ¿Has olvidado todo
lo que me debes? (Pausa) Cuando
feroz
sobre ti, con la
espada desnuda,
mi hermano
cayó, dime: ¿De
quién fue la voz que detuvo el arma
y te
salvó?... PAOLO Es cierto,
lo recuerdo... Ese día
fue redimido
por tu
piedad. FOSCA Yo de
la horrenda
prisión crucé el
cruento umbral... Yo con piadosos
bálsamos curé tus
heridas... Con mis vestidos
hice vendas para tu fracturada
cabeza... Largas
noches
llorando velé junto a ti... PAOLO Para tantos
cuidados, mujer, no tengo con que
pagarte... FOSCA
¡Ah, sí que
tienes!.. Lo encontrarías si quisieras
leer en mi corazón… PAOLO ¡Qué oigo!.. FOSCA
(con la
emoción
más profunda) ¡Paolo...
mírame! ¿No notas mi
palidez?... La fiebre del
amor...
me arde en las
venas... PAOLO ¡Oh, Cielos!..
¿Qué quieres?... ¿Qué esperas de
mí,
oh mísera?... FOSCA
Pienso huir contigo... Las rutas en el
mar están libres y el universo
es inmenso...
(Con
entusiasmo)
Llegaremos
a las playas de una isla
desconocida, y allí moriré
dichosa si lo hago en tus
brazos. PAOLO ¿Cómo
huir sin ver sobre
nosotros las atroces
escuadras de
tus
piratas?... FOSCA Libre
dentro de poco estarás... Tu padre te
rescatará pagando tu precio en oro... PAOLO (Con
alegría)
¿Mi padre...
has dicho? ¡A ese
santo anciano pronto estrecharé
contra mi pecho!
(Con
entusiasmo)
¡Querida
ciudad natal, hermosa Venecia
mía, en alas del amor hacia ti ya vuela
mi corazón! FOSCA
(para
sí) Comparto el
éxtasis de su alegre sonrisa... ¡Se reaviva en mi
corazón la esperanza del
amor!
(Tras
una
breve pausa,
tímidamente,
a
Paolo) Entonces...
¿irás a Venecia? PAOLO Esa ciudad
encierra
todo mi amor... FOSCA
(de
la misma manera) ¿Y
permitirás que te siga?... Para vivir
contigo...
al menos como
criada... PAOLO No puedo... FOSCA Tú... ¿no
puedes? PAOLO En vano sería
mentirte ahora... Una muchacha en mi
patria me espera
entre lágrimas
y suspiros... FOSCA
¡Entiendo!.. PAOLO A ella le juré ser
su esposo... FOSCA
¿Y la amas?... PAOLO Sí... FOSCA
¡Ah, qué la
tierra se abra bajo mis pies! ¡No!..
Tú
no la amas…tus
labios mienten... ¡Yo te amo,
te amo, oh
Paolo, más allá de toda
idea
humana!.. Eres el árbitro de
mi vida: puedes transformarme en una santa o una
criminal... ¡Piedad!..
¡Piedad! No me empujes por
la senda de la desesperación... El odio de
quien te ha amado puede serte
fatal. PAOLO (conmovido) Pensando en
los días
infaustos vividos en
el dolor, siempre tu
recuerdo le hablará a mi
corazón... Orando al Dios
de los miserables repetiré tu
nombre, y aún en la
distancia como a una hermana
te amaré... FOSCA
(Con
feroz
impulso) ¡No!
¡No te irás!..
(Señalando
hacia la cueva) ¡Esa
es tu
tumba...
allí morirás!.. Escena
Séptima (Gajolo,
corsarios,
Michelle
Giotta y los
anteriores) GAJOLO
(Desde
la colina) ¡El prisionero
Giotta! FOSCA ¡Mi
hermano! PAOLO (Viendo a
Michael
Giotta
que se acerca con
Gajolo) ¡Cielos!
¿No es un sueño?...
(Corriendo
hacia Michael
Giotta) ¡Padre!.. MICHELE
¡Abrázame hijo!.. PAOLO (abrazando a
su padre) ¡Oh, qué
inmensa alegría! GAJOLO
¡Eres libre! FOSCA
{Corriendo
hacia Paolo
con una daga) ¡No,
no!..
¡Diablos! Antes morirá por
mi mano... GAJOLO (Agarrando
el brazo de Fosca
y desarmándola) ¡Detente
insensata!
(a
Paolo y
Michele) ¡Márchense!..
MICHELE Vamos, hijo... PAOLO ¡Ah, sí,
volemos a nuestro
paraíso de
libertad...
de amor! (Paolo
y Michele
salen abrazados. Gajolo y los
corsarios
los siguen) Escena
Octava (Fosca,
a continuación,
Cambro) FOSCA ¡Ay, me siento
desfallecer!.. ¡Se
ha marchado!.. Ni una palabra de
compasión ha tenido para mí...
(se
cubre la cara con
las manos y se deja caer
sobre una piedra) LA VOZ DE PAOLO (Fuera de
escena) ¡Querida ciudad
natal. mi hermosa
Venecia, sobre las alas del
amor hacia ti ya vuela
mi corazón! CAMBRO
(Acercándose
a Fosca) Fosca... FOSCA
¿Quién está ahí? CAMBRO Un amigo... FOSCA
(levantándose
impetuosamente) Serás mi
amigo si eres
mensajero de la
venganza... CAMBRO
(con resolución) Yo te la daré... A tu odiada rival, la hermosa
prometida del joven
prisionero, la pondré en tus
manos... FOSCA
(Con
ímpetu
salvaje)
Si mientes...
morirás... Si cumples
tu promesa... CAMBRO
¿Qué recompensa
me darás?... FOSCA Yo... yo
seré tu
esposa. VOZ
DE PAOLO A LA
DISTANCIA
¡Querida
ciudad natal, Mi hermosa
Venecia... un hálito de amor ya
vivifica mi
corazón... FOSCA
(Mirando
fijamente hacia el
mar) ¡Él se
marcha! Y mientras tanto,
yo me quedo llorando... ¿Y el
mar no
origina un torbellino que se trague al
traidor? CAMBRO
Cambro
no
jura
en vano... Dentro de diez
días en tus manos, junto con su
cómplice, estará ese
traidor.
(Fosca
vacila, Cambro
la sostiene)
ACTO SEGUNDO Escena
Primera (Interior
de la casa de
Delia
en Venecia.
Al fondo, terraza con vista al
canal. Dos
puertas laterales.
A la derecha una imagen de la
Virgen,
con una lámpara
encendida. Muebles sencillos.
Jarrones
de
flores. Amanece.
Delia
sentada
sobre un banco.
Paolo
sobre
un cojín
a los pies de
Delia) DELIA ¡Oh, Paolo, no de
abandones! Mi débil corazón
está cansado de tantos
afanes... PAOLO ¿Y tú crees,
oh
Delia, que yo
podría dejarte? Ambos Solos,
ajenos al
mundo, viviremos
de besos
y canciones, como
dos cisnes
errantes sobre los extensos
caminos del
mar DELIA
¿Y siempre
me amarás? PAOLO ¡Siempre! DELIA
Palabra que
produce ansiedad
fecunda... y sin embargo,
¡muy dulce
para el corazón! PAOLO ¡Oh
Delia,
en la tierra
sólo te amo a ti, y el primer
amor nunca se extingue! Ambos Sí... con
nuestros corazones embriagados por
un latido
celestial, recorreremos la
tierra con los ojos
atentos al cielo; viviendo como
dos flores unidas en el
firmamento. DELIA Esa infeliz
mujer, allá... en
Piran... ¿mucho
te amaba? PAOLO
(levantándose) ¡Siempre me hablas
de ella! Ya todo te lo
conté...
Delia, ¡me entristecen
aquellos
recuerdos! DELIA Ella te salvó
la vida... Curó tus
heridas...
Su memoria será
bendecida siempre,
por mí... VOZ
DESDE FUERA Jóvenes enamorados, esposas
gentiles, ¿Quién quiere
comprar gargantillas
y collares? PAOLO
(saliendo
a la terraza) Ya amaneció... ¡Mira! Un
vendedor ambulante grita de puerta en
puerta, lo llamaré.... (Señalando
con la mano al
vendedor) ¡Ven! DELIA
(Corriendo
junto a Paolo) ¡No...
Paolo! PAOLO
(Vuelve con
Delia a
la parte
delantera del escenario) ¿Por qué te
opones? DELIA No lo sé... pero mi
corazón se
estremece. PAOLO Estaremos
casados dentro de una
hora... ¿Quieres rechazar
los dones que
el amor te ofrece? (Va a
abrir
la puerta) Escena
Segunda (Cambro,
vestido como
un mercachifle) CAMBRO (En
la puerta) Apuesto caballero,
gentil señora,
¡los saludo!
(para
sí) ¡Son ellos! PAOLO
¡Entra! DELIA (a Paolo
en voz baja) Te lo ruego...
¡Dile que se vaya! PAOLO
(a
Delia) ¿Qué puedes
temer?... ¿No estoy yo
contigo? (a
Cambro) Habla,
extranjero CAMBRO (coloca sobre la
mesa la caja con sus
mercancías) Vengo
del mundo de la
luz
brillante, aquí
les traigo
los tesoros que
produce el
Asia y las perlas más
preciosas que produce el mar. Gentil doncella,
no diga que no. Una gargantilla,
un collar por
poco dinero los
vendo. Por mí, se
embellecen las
esposas; por mí,
sobre sus
mejillas, florecen
las rosas y un rayo
del cielo se ve
brillar. PAOLO ¡Vamos
a ver! CAMBRO ¡Mire! Este
collar sería
digno de
una reina... PAOLO
(Muestra
el collar a
Delia) ¡Observa,
oh
Delia!.. DELIA ¡Realmente es muy
lindo!.. PAOLO
Te lo regalo,
es
digno de ti. DELIA
¡No,
devuélveselo!.. PAOLO
¿Qué te sucede? DELIA No estoy
acostumbrada a tanto lujo... Nací pobre,
créelo Paolo - ¡tanta riqueza,
no concuerda
conmigo!
(Devuelve el
collar a Cambro) CAMBRO
Si le atrae
un adorno más
modesto... DELIA No deseo nada... PAOLO
Piensa,
querida,
que yo
soy rico... y
que tu muy pronto
serás mi
cónyuge... CAMBRO
(para sí) Ahora lo sé
todo... DELIA (a Paolo) Amor...
Delia no
desea nada más. Solamente estaré
orgullosa de tu
amor... Paolo... ¿no
lo sientes? Helada
está mi temblorosa mano... Una extraña
turbación invade
mi corazón... No
puedo sonreír desde que este
hombre ha llegado. PAOLO
(a
Delia) Tu
mente
ingenua
una quimera
imagina... Misteriosos
fantasmas te hace ver el
amor.
Vuélvete hacia mí, sonríeme,
haré lo que
deseas... CAMBRO
{para
sí) Juntos irán al
templo a celebrar el rito
nupcial... ¡Dentro de una
hora estarán en mi
poder!
(Mirando fijamente a
Delia) La imagen de
esta mujer ya tengo
grabada en mi mente. PAOLO (a Cambro) Buen hombre,
ahora no puedo aceptar nada de
ti...
A veces las mujeres
tienen extrañas
fantasías... Es conveniente
seguirles la corriente... CAMBRO
(Tomando
su caja de
mercancías) ¡Me despido de
ustedes! Apuesto caballero,
gentil esposa, nos veremos
pronto, me
lo dice
el
corazón... Entonces algún
collar o alguna gargantilla les podría llegar
a gustar. (sale) PAOLO ¡Qué hombre tan
singular! Delia...
yo acepté
tu antojo... DELIA Te agradezco ese
favor... Él ya se ha ido, y ya toda angustia
desaparece de
mi corazón... PAOLO
Ve,
acicálate para la ceremonia
nupcial. Deseo encontrarte
sonriente... DELIA
(en éxtasis) ¡Tu
esposa! ¡Mi
alegría es eterna! PAOLO
Hasta dentro de
una hora... DELIA y
PAOLO (abrazándose) ¡Adiós!
(Delia
entra en
sus
habitaciones. Paolo
sale por la puerta
de la derecha) Escena
Tercera (Pequeña plaza
en
Venecia; a la
izquierda, un
puente
sobre un
canal.
Al final
del puente
se
puede ver el
perfil de la iglesia de
San
Pietro
di
Castello.
Las casas están
adornadas con banderas y estandartes.
Fosca desembarca de una
góndola) FOSCA El templo está
allí... la hora se
acerca. Las calles están
engalanadas festivamente... Nadie sospecha
nada... Mi hermano
espera del fiel
Cambro la
señal convenida para lanzarse con
nuestros hombres a la audaz
empresa... ¿La suerte nos
sonríe?... Que cualquier
otro evento
pueda fracasar... pero... que
la indigna,
la aborrecida
rival no pueda
escapar a
mi odio
mortal. Escena
Cuarta (Cambro
y los anteriores) CAMBRO
(Disfrazado
como en
la escena anterior, se acerca a
Fosca
circunspecto e
inquieto)
¡Fosca!.. FOSCA
(en
voz baja) ¿Eres tú...
Cambro? CAMBRO Ya no hay duda...
FOSCA ¿La has visto?...
CAMBRO La vi. FOSCA ¡Ah, dime! CAMBRO
Disfrazado con
estas prendas
crucé el
umbral... FOSCA
¿Y el
pérfido? CAMBRO
¡Al
despuntar el alba! Él
estaba con ella... Dentro de una hora irán juntos al
templo... FOSCA
(Con
feroz
impulso) ¡Demasiado tiempo,
para mi tormento, ha vivido esa
pareja culpable! Con mis propias
manos debería matar a
ese traidor... CAMBRO Ya en el
templo, el pueblo reunido a los felices
esposos espera; y junto al
sonido del órgano la plegaria
asciende; alégrate Fosca,
dentro de una
hora estarán en tu
poder. FOSCA ¡Sí! Te lo
agradezco,
por suerte... Los infames
encontrarán la muerte... En el infierno
serán atormentados por los demonios. Final
extenso según el texto de la versión
de 1875 VOCES FUERA DE
ESCENA ¡Vivan
los novios! CAMBRO
(a
Fosca,
señalando hacia el
puente) ¡Mira!..
El cortejo nupcial
ya cruza el puente. Quizás
Fosca... FOSCA
(apoyándose
en
Cambro) Mi pie vacila... Y la sangre se me
hiela en las venas... (Una pareja
de novios con
su séquito de caballeros y doncellas
cruza el puente
en dirección a
la Iglesia)
CORO ¡Qué
clara es la mañana que ilumina
tu rostro y tus cabellos; oh bella mujer,
que siempre en tu corazón sonrían los
éxtasis de amor! ¡Vayamos al
templo, arrojemos flores, y al cielo
elevemos himnos de amor! FOSCA
(a
Cambro,
en voz baja) Cambro... ¿Son
ellos?... ¡Ay de mí!.. No me atrevo a
mirar a ese
traidor... CAMBRO (en voz
baja, mirando
hacia el puente) ¡No,
no son esos!.. Pero allá
avanza otra
pareja... FOSCA Tengo el corazón
roto. (Paolo y
Delia
llegan al
puente con un séquito de
amigos y parientes) CORO Ella es tan gentil
como una rosa que se abre al sol
de la primavera... ¡Digno
marido
encontró! ¡Dios los creó
el uno para el
otro! ¡Vayamos
al templo! ¡Arrojemos flores, y al cielo
elevemos himnos de amor! PAOLO
(deteniéndose
sobre el puente) Delia, te
amo con un inmenso
amor... DELIA
Paolo, te
amo con un inmenso
amor...
(Se
alejan) FOSCA (A
Cambro)
¡Ve...
Cambro...
date prisa!..
Da la señal... ¡El pérfido no
debe seguir disfrutando
por más tiempo! CAMBRO Corro tras los
pasos de tu
rival... FOSCA
¡La quiero viva,
recuérdalo!.. CAMBRO Confía en
mí.
(Cambro
se aleja
rápidamente) FOSCA
¡Dios...
qué hermosa
y cuánto es
amada! Un rostro que
parece despreciar toda belleza
terrenal... Y él...
ingrato y
desleal... infame... ¡Qué
miradas
ardientes
le lanzaba! ¡Qué dulces
palabras impúdicamente le murmuraba al
oído!.. La tocó
con sus labios y casi
se atrevió a
besarla en la
mejilla... Es
la fiebre del
amor...
para mi
despecho... Él es feliz... ¡y yo llevo un
infierno en el pecho!.. (se cubre
el rostro con las
manos y
llora) ¿Qué horrible
pecado tengo que
expiar en
esta tierra? Ingrato Dios ¿me
has dado un corazón para luego
destrozarlo?... Tú, un arcano
pedazo de
cielo a mis
ojos
un día
revelaste, y luego,
cruel, me
volviste a arrojar al oscuro abismo
del dolor... (se oye sonar
el órgano en
la iglesia) CORO
(dentro de
la iglesia) Estrella de la
Mañana, luz divina de
amor; Virgen madre que
todo lo puedes ¡ruega por
nosotros! FOSCA
(con ímpetu
convulsivo) ¡De lo profundo
del averno surjan demonios! Sacrílego es el
canto que ellos
elevan... Es
un himno
atroz que insulta mis
lágrimas, es una horrible
blasfemia. que se ríe de
mi amor. VOCES CONFUSAS
DEL INTERIOR ¡Auxilio!..
¡Corsarios!.. ¡A las armas!..
¡Huyamos!.. FOSCA
(oyendo) ¡Oh!..
Mi corazón
no me
engaña... La esperanza
no miente... En el templo
ya
brama la lucha
fatal... De lo profundo del
averno me oyeron los
demonios. ¡Hermanos,
corro junto
a vosotros!.. ¡Asísteme, oh
puñal! (Saca una daga y corre
hacia la iglesia.
Se oye el
estrépito
de la lucha y
voces confusas. Cambro,
con
otros piratas,
cruzan
el puente
arrastrando a
Delia)
VOCES DESDE
EL INTERIOR
¡Vida por vida! OTRAS VOCES
DENTRO DE LA
IGLESIA ¡Muerte
a los
corsarios!
CAMBRO
(Precediendo
a los corsarios
sobre el puente)
¡Por allá...
por allá... corramos
al mar! Escena
Quinta (Mujeres y
viejos entran
agitados) MUJERES
¡Cielos!..
¿Y a tanto se
atrevieron en el templo
del Señor? VIEJOS (Observando) Nuestros valiente
hombres están combatiendo... MUJERES (Se
arrodillan delante
del escenario) ¡Combate, oh Dios,
junto a ellos! ¡Dispersa,
oh Señor, esas
horrendas hordas! ¡Por
nuestros hermanos,
por las dulces
esposas llorando,
temblando,
Señor, te
invocamos! VIEJOS
(Avanzando) ¡Levantaos!
¡Levantaos! ¡La
victoria es
nuestra!.. VOCES DESDE
EL INTERIOR ¡Victoria!
¡Victoria! MUJERES
(Corriendo
hacia el
fondo del
escenario) ¡Corramos
a abrazar a los
héroes
vengadores!.. Escena
Sexta (Jóvenes
venecianos y Gajolo
con algunos
corsarios rodeados por hombres
armados) JOVENES (Abrazando
a sus esposas) ¡Ven,
alegrémonos! MUJERES,
ESPOSAS ¡Oh, como el
peligro
redobla el cariño!.. GAJOLO
(arrojando
su espada) Inútil arma, te
arrojo al fango... DOGO (a
Gajolo
y
los corsarios)
La muerte planea sobre vosotros... GAJOLO (enfático) ¡No pedimos otra
cosa! CORO ¡Condénalos a
muerte!..
¡Condénalos a
muerte!.. PAOLO
(inquieto,
mirando a
la multitud) ¿Dónde está mi
esposa?... DOGO,
CORO ¡El
capitán Giotta!.. ¿Su
esposa no está
aquí?... PAOLO
¡Decidme!..
¡Hablad!.. ¡Ay de mí!
¿Quizás esté
herida... y nadie se atreve a
decir esta palabra
horrible?...
(dirigiéndose a
Gajolo con
actitud
desesperada) Tú, vil... tú,
verdugo
asesino… dime la
verdad... ¡Habla!..
¡Devuélveme a mi esposa!.. Te mataré con
mis propias manos... Si
puedes decirme
que vive, que volveré a
verla... para ti...
y para los tuyos gracia
imploraré al Dogo. DOGO, CORO Sí, podrás
marcharte a salvo y libre... Si hablas... GAJOLO
Yo... no se nada. PAOLO, CORO (Sacando su
espada y
lanzándose sobre
Gajolo) ¡Entonces
morirás!.. Escena Séptima (Fosca
y
los anteriores) FOSCA
(interrumpiendo) ¡Detente!.. Yo te diré la
verdad... GAJOLO ¡Fosca! CORO ¿Quién
es esta?... PAOLO (Fuertemente
conmocionado) ¡Delia está
perdida! FOSCA
(a
Paolo) A tu mujer la
tienen mis
corsarios, no puedes hacerla
regresar. Persiguiéndola
a través del mar acelerarías su
muerte... Un hombre que
me obedece tiene una daga
desnuda sobre ella. ¡Solamente a
mí, en esta tierra, me es dado
detener esa mano!.. DOGO, HOMBRES
¡Oh,
desencadenada del infierno
debe haber sido
esta inmunda fiera! ¡Que sea entregada
al verdugo esta infame
hechicera!.. Tiene su feroz
alma cerrada a las dulces
palabras de la piedad... ¡Que entre
suplicios y
tormentos sea destruido su
poder! PAOLO
(a
Fosca) Mientras todos te
maldicen, yo solo te
imploro suplicante... Para que viva la
infeliz pídeme lo
que más quieras. Con tu hermano
podrás volver al suelo
querido de tu patria... Y tu
nombre vivirá
bendecido por siempre en
mi memoria. MUJERES
(a
Fosca) Un corazón
humano no puede resistir a ese grito
desolado; ¡Cede,
ah,
cede a
su dolor!.. Eres una mujer.
.
y tal vez
has amado... Que nuestra voz te
hable como la de una
madre o la de una hermana... y que de tu alma
feroz cambie el cruel
deseo. HOMBRES La amenaza
y
los ruegos son vanos para
ella. En su
alma, cruel
y feroz,
sólo habla un odio insano.
GAJOLO
(a los
corsarios) No alimentéis
ninguna esperanza... Tendremos una
muerte
atroz, horrible... ¡Pero a
ellos les enseñaremos como mueren los
corsarios! FOSCA (a Paolo,
en voz baja) En
mi poder
caíste al fin... Yo soy el
árbitro de tu destino. PAOLO Es inútil
rogar... Es inútil
mantener esperanzas, a la piedad
está cerrado su corazón. CORO Ira y furor
de un
ofendido
amor, odio
infernal
hay en su corazón. TODOS (Menos
Fosca) ¡Corramos hasta el
mar! CORO ¡Persigamos a los
fugitivos! PAOLO
(al
Coro) ¡Ah, deteneos...
por piedad.!. ¡Vais a matar a mi
desdichada Delia!.. FOSCA ¿Quieres...
venir conmigo... para
verla
de nuevo? DOGO, CORO
¡Irías a
una muerte segura! PAOLO
¡Está bien!..
Dogo...
señores...
me marcho con
ella... DOGO, CORO ¡Piénsalo bien!.. PAOLO
¡Ya lo pensé!.. DOGO Hazlo... (señalando a
Gajolo y sus corsarios) pero que en
nuestro poder permanezcan
ellos... Si Paolo,
dentro de tres días,
regresa
con su esposa, todos quedarán
libres. Si él no
regresa. ¡Serán ejecutados!.. FOSCA Acepto el pacto. DUQUE
Y
CORO ¡Ahora,
oh mujer,
puedes seguir
tu camino!.. PAOLO Hacia ti corro, ¡oh,
Delia mía! Para salvarte o para
morir... FOSCA Mi alma goza y
exulta... GAJOLO,
CORSARIOS ¡Preparaos a
morir! DOGO, CORO (a Paolo) ¡Ah, que el
cielo te sea propicio y premie tanto
valor!
(Fosca
baja con
Paolo hacia
el canal.
Algunos soldados
rodean a
Gajolo y a
los corsarios El
Dogo
y el pueblo
se dirigen hacia el
puente)
Fin del
acto segundo (versión 1975) Final breve
según el texto de la versión de
1890 (Teatro Dal Verne) CAMBRO En el templo
escucho al pueblo que a las felices
parejas esperan, y
mezclado con el
sonido del órgano ya
asciende la
oración; Pero en
pocos momentos,
oh Fosca,
alégrate, estarán en tu
poder. FOSCA Sí, agradezco a la
suerte... Los infames
recibirán la muerte y en el infierno los demonios se
cebarán con ellos.
(Cambro
se aleja) FOSCA ¡Junto a ella él
estaba!.. Le juraba
amor eterno, y a sus
dulces
palabras con una mirada
tierna y
una sonrisa respondía aquella
a quien tanto aborrezco!.. ¡Para él, la
emoción de
un placer
divino... para mí
el dolor de
un amor
desesperado! ¡Ellos
la vida, y yo la muerte
tengo en el
corazón!..
(Se oye
dentro de la iglesia el
sonido de un
órgano y al coro) CORO ¡Oh, lucero de la
mañana, luz de amor
divina, Virgen Madre, que
todo lo puedes! ¡Ruega por
nosotros!.. FOSCA ¡Ah, voces
impías!.. ¡Blasfemias
atroces!.. ¡Gritos del
infierno! ¡Risas burlonas! Pero un destino
inexorable les espera. ¡Soy la furia de la
venganza!.. ¡Por
Dios...
callad, no agreguéis leña al fuego de mi
furia!..
(Cesa el
canto y el
sonido del
órgano) Todo está
en silencio...
¡Respiro!.. ¡Oh, terrible
agonía de
mi pobre
corazón! ¡Si al
menos pudiese llorar!.. ¡Pero el
dolor me impide derramar lágrimas!.. Estoy vencida,
exhausta, estoy
desesperada,
angustiada, y a pesar de ello
mi alma canta un himno
todavía... Himno supremo, himno fatal; suspiro extremo de mi deseo. ¡Ansiedad
mortal de mi feroz
sufrimiento!.. Debajo de la
cruz de mi calvario beberé el cáliz
amargo de mi dolor. Se mostrará
dichosa en brazos de su
fiel enamorado, ¡ni siquiera mi
daga podré clavar en su
corazón!.. ¡Ya no tiene
sueños el amor, ya no tiene luz
el cielo! Escena
Quinta (Gajolo,
Cambro, los anteriores y luego el
pueblo) GAJOLO
(Irreconocible,
disfrazado de igual manera que Cambro,
avanza con él desde la izquierda y
le dice:) El templo ya
está totalmente rodeado por mis leales
hombres... Con falsas
vestimentas y aspecto simulado estamos a
cubierto de toda sospecha... CAMBRO Mezclados entre
el pueblo esperaremos el
momento oportuno... GAJOLO ¡A la señal
convenida, daremos el gran golpe! FOSCA (para sí) ¿Gajolo aquí?
¡Oh, cielos! Mi insensata
indignación pretende frenar... ¡Y no sabe que
trata en vano de controlar mi
inmenso amor! GAJOLO (Viendo a
Fosca que se vuelve Y se acerca a
él) Pero, ¿qué es
lo que veo?... ¡Fosca está
aquí!.. No me
equivoco.... FOSCA ¡Yo misma,
sí!.. GAJOLO ¿Acaso te
opondrás a mis planes? FOSCA ¡No, nunca! La misma furia
nos guía, nos une un
mismo pensamiento; confía,
hermano, en mi desdén. ¡Ve, ten
coraje, y no temas por
mí!.. GAJOLO,
CAMBRO (Entre
ellos, con actitud conciliadora) Debemos vigilar
con ojos bien abiertos cada
movimiento, cada gesto suyo; si se le escapa
una mirada o un gesto, desenmascarados
y traicionados seremos. GAJOLO (a Fosca) Retirémonos... CAMBRO (de igual
manera que antes) Ven... FOSCA
(Resueltamente) No... Quiero
permanecer aquí y verlos... (Se mezclan
entre los asistentes, que, parte en
la iglesia y parte en
varios sitios de la escena, invaden
la plaza. Los alegres
acordes de una marcha nupcial
anuncian la llegada del cortejo de
las novias, que avanza desde el
fondo cruzando el puente en
dirección a la iglesia. Durante el
desfile del cortejo, se canta lo
siguiente) CORO La alegría de
las vírgenes, almas amantes, corramos
festivamente a compartir
hoy. Serenos se
muestran el cielo y el
mar; el suelo y el
altar están cubiertos
de flores. ¡Mirad! Igual que frescas
rosas son las jóvenes y agraciadas
esposas. Al templo
vayamos a esparcir
flores y al cielo
elevemos himnos de amor. FOSCA (Para sí,
mirando fijamente las parejas de
novios que llegan,
entre las cuales reconoce a Paolo y
Delia) ¡Aquí está!..
¡Es aquella!..
¡Dios, qué hermosa es!.. ¡Cuán sonriente está su
rostro!.. Arrebatados por
el éxtasis, el corazón y la
mente de amor hablan en voz baja… La ira que me
atormenta, no puedo
refrenar. GAJOLO,
CAMBRO (Entre
ellos, mirando a Fosca) ¡Mira como los
celos la hacen temblar! ¡Que su delirio
no nos sea fatal!.. Ella no puede
resistir más. TODOS (Menos
Fosca) ¡Rápido, al
templo!.. FOSCA (Lanzándose
ante Paolo y Delia, que están a
punto de entrar en
el templo, casi delirante exclama) ¡No...
detente!.. GAJOLO,
CAMBRO ¡Ah!.. PAOLO ¡Dios!..
¡Ella!.. DELIA ¿Quién es? CORO ¿Qué dice?... GAJOLO (rápido,
salta ante Paolo y Delia) ¡Ah, piedad
para una infeliz que ha perdido
la razón!.. FOSCA
(sorprendida) ¿Yo? CORO ¡Desdichada!.. CAMBRO (En voz baja
y rápidamente a Fosca) No digas una
palabra. Imprudente...
¡Vuelve en ti!.. PAOLO
(a Fosca) ¡Desventurada,
aléjate de nuestra presencia!.. FOSCA (Con ira
reprimida) ¿Qué?... GAJOLO (con ímpetu) ¡Está loca! FOSCA (Después de
una breve pausa) ¿Yo loca?... Es
cierto... lo estoy... siento... ira, dolor,
amor... ¡todo eso es una locura!.. ¡La luz de la
razón en mí se ha apagado... y se ha apagado
la llama de mi vida!
(Resueltamente) Loca sí, pero
todavía viva para poder
vengarme. ¡Que al menos
pueda embriagarme con su llanto
durante una hora!.. GAJOLO (a Fosca,
rápidamente y en voz baja) ¡Cállate... no
digas nada más! ¡Esconde tu
dolor!.. ¡Tu
desafortunado amor podría hacerme
perder la presa!.. CAMBRO (de igual
manera) ¡Cállate... no
digas nada más!.. Tu dolor nos
pierde. ¡De tu
traicionado amor no podrás
lograr venganza!..
DELIA (Agitada y
conmovida, a Paolo) ¿Qué pasó?...
Contéstame... PAOLO (a Delia,
tranquilizador) ¿No lo ves?...
Ella está loca... DELIA ¡Vamos, huyamos
de aquí!.. ¡Al templo, al
altar vayamos! Allí solamente
cesará la angustia que hay en mi
corazón. CORO (en voz
baja) Esa ira, esa
furia, oculta un
misterio fatal. Esos dos
extranjeros parecen
entenderse entre ellos. (a Fosca) ¡Si el cielo te
golpeó, no invoques a
Dios!..
¡Vete... márchate!.. ¡No profanes el día sagrado
de la Virgen María! (suena el
órgano en la iglesia) MICHELE Corramos a la
ceremonia... CORO Al templo... PAOLO, DELIA Vamos... CORO ¡Vamos! (La
procesión entra en la iglesia,
seguida del pueblo) GAJOLO (reteniendo
a Fosca que pretende seguir el
cortejo junto con los otros) ¡Detente
insensata... ni una palabra... o la empresa
verás fracasar!.. CAMBRO (que estaba
algo distante, espiando en el interior
de la iglesia, se acerca rápido a Gajolo y
agarrándolo por un brazo le dice) ¡La daga en la
mano... este es el momento! FOSCA
(empujándolos hacia la Iglesia, casi
fuera de sí) ¡Sí...
vengadme... fuerza y coraje! (Cambro y
Gajolo se precipitan a la iglesia,
mientras Fosca permanece en escena) VOCES DEL
INTERIOR DE LA IGLESIA ¡Auxilio!..
¡Socorro!.. OTRAS VOCES ¡Ay de mí!.. OTRA VOCES ¡Muerte a los
corsarios!.. (Se oye el
fragor de armas y gritos confusos en
la iglesia) FOSCA (Escuchando) ¡Ven, oh
venganza!.. Cumplida ha
sido la esperanza... ¡En el templo
ya brama, la lucha
fatal!.. ¡Asísteme; oh
puñal!.. (Saca de su
pecho un puñal. Cambro sale de la iglesia
arrastrando a Delia, seguido por un grupo de
corsarios y huye hacia el puente) FOSCA (Con alegría
feroz) ¡Ah, finalmente
es mía!.. (Sale. Las
campanas están sonando a rebato, Desde la
iglesia, salen los venecianos
empuñando sus espadas.
Entre ellos y corsarios que surgen
de diversos
lados se entabla un breve combate;
En medio de la
lucha Gajolo es tomado prisionero)
ACTO TERCERO
Escena
Primera (Interior de
una
gruta. De
vez en cuando se ven
estalactitas entrelazadas
con
hiedras.
Abertura a la
izquierda, por donde entra
un rayo de luna.
A la derecha,
una cueva
oscura que se interna en el
acantilado) Texto de
la versión de 1875 en el teatro Alla
Scala de Milán. (Delia
dormida
sobre un lecho de
paja) DELIA (soñando) Paolo...
mi dulce
amor... Somos esposos...
Dios
nos unió
para siempre... Estréchame
contra tu corazón...
Te amo... ¿Esos gritos?
¡Oh, qué
terror!..
¡Paolo...
huyamos!
Sigue el
texto común en ambas versiones
(despierta
y se pone de pie
sorprendida) ¡Ay de mí!..
¿Dónde estoy? Las
horribles
voces... los
feroces espectros se desvanecen en
las sombras... ¡Pero para
mi alma
perdida que vuelve
a la vida se abre
un abismo de
inmenso dolor!..
(Después
de una breve
pausa) ¡Ay!
Quien entonces con
siniestra luz a la
mente perturbada
muestra la
realidad!.. Separada de mi
Paolo... Fui arrastrada por esos demonios,
entre
blasfemias
horrendas hasta el barco
pirata...
Un rugir
sombrío de olas y vientos,
de amenazas y
llantos
– Después...
esta tumba...
y el frío
de la muerte…
Texto
incluido en la versión de 1890
(agitada,
mira a su
alrededor,
asustada) ¡Con cada
movimiento lejano de
la fronda, con
cada
ola que rompe con
estrépito me siento
estremecer completamente!.. ¡En vano,
elevo a Dios mi espíritu, mis ojos ya no
encuentran más lágrimas, las plegarias
mueren con mis
suspiros! Continua
el mismo texto en ambas versiones
(Desolada) ¿Qué destino me
espera? ¿Qué
enemigo
está tras de mí? Los ojos llorosos
se elevan a Dios, pero
mis labios... ¡no
saben rezar!.. Y Paolo ¿dónde
está?...
¡Ah! Quizás ha muerto... en la tremenda
lucha... o fue hecho prisionero de estos infames cuya ley es la ley
de los despiadados. Quisiera
volver a verlo... para decirle
una vez más:
¡Te amo! Y con
un supremo
beso que espire mi
alma
bendita.
¡Oh!
¿Qué digo? Lejos, lejos para
siempre lo mantenga Dios
de esta nefasta playa, donde él tanto ha
sufrido! CORO (a lo lejos) ¡Piedad...
crueles! DELIA
(Aterrorizada) ¡Qué escucho!..
¡Oh, cielos! Esos gemidos
me hacen
estremecer de
horror… pero... alguien
se acerca...
oigo rumores...
(Con
creciente
agitación) Ven, date
prisa, emisario de la muerte... ¡Vuélvete hacia mí!..
No deseo
misericordia, ven, y que
cumpla mi
destino!..
(calmándose) Serena y con
una sonrisa en el rostro moriré feliz si
un eco desde
las orillas
natales le anuncia
a mi corazón en mi hora
extrema que él
vive. Escena
Segunda . (Fosca
y la anterior) FOSCA (en la entrada
de la cueva) ¡Él vive!
yo te lo
anuncio... DELIA
{aterrorizada) ¿Esa voz? (Texto
agregado a la Versión de 1890 Teatro
dal Verne) (Fosca vestida
como en el acto
primero y la
anterior) FOSCA (aparece
desde el fondo de
la escena) ¡Él vive,
sí, pero no para
ti!.. DELIA
(volviéndose
y viéndola) ¡La loca! FOSCA Nunca lo fui;
solo fingí serlo
en Venecia... DELIA ¡Ah!
Entonces mi corazón no me engañó ¡Tú eres Fosca! FOSCA ¡Yo soy tu
rival!..
¡Tú eres mi esclava!.. DELIA ¡Tu
esclava, pero
indómita y
sin temor!.. ¡Tu
esclava, pero
libre de mente
y corazón!
De ti depende mi
destino, tú eres la más
fuerte, lo reconozco,
lo sé... Intrépida y
altanera me verás morir... pero nunca
me verás suplicarte... FOSCA ¡Necia, con
una sola
palabra
puedo humillarte! ¡Paolo está
en mi poder! DELIA: ¡Oh, cielos!..
Pero
tú lo salvarás... FOSCA En vano lo
esperas... DELIA ¡Cruel!.. FOSCA ¡Por fin
tiemblas!.. DELIA ¡Ah, qué
infeliz!
¡Por exceso de
amor él
muere! (Continúa
coincidente con el
Texto de la
versión
1975) FOSCA En mi
poder está el
hombre que te ama. DELIA ¡Paolo
en su poder!..
¡Dios mío! Pero tú eres
mujer y tu
corazón será bondadoso
con el infeliz. FOSCA Bondadosa fui
antes... Ahora mi
nombre suena
terrible; el amor
que se convierte
en odio mata y no
perdona. DELIA ¡Cielos!
¿Quién eres?... FOSCA (Mirando a
Delia con
mirada
terrible) Me llaman...
Fosca DELIA (cayendo
a sus pies) ¡Piedad! ¡Misericordia! FOSCA Sólo de una forma
puede él vivir… DELIA Moriré… si lo
deseas. FOSCA Otro sacrificio
espero... DELIA ¿Cuál? FOSCA Que él me ame... DELIA
(levantándose) No te
entiendo... FOSCA ¿Aún te atreves a
fingir conmigo?... Acaso el
hombre que yo
tanto amaba ¿no
fue hechizado por
ti? ¡Pérfida!. ¡Dime
cual fue el filtro con el que
obtuviste su amor!.. DELIA
(Llorando) Huérfana
y abandonada en la
casa
materna en medio del
llanto trascurrían mis días... ¿Qué culpa tengo
yo si, jovencito, Paolo
vino a mí y
su corazón
me ofreció? Aquí
fue hecho
prisionero...
y tú los amaste... Pero no podía
traicionar
sus promesas... Y él siempre,
desde el día en
que lo salvaste, bendijo el
recuerdo de
Fosca... FOSCA Eres astuta...
pero tus artimañas
no servirán para salvar
a ese indigno...
él morirá... DELIA Sólo
mátame a mí... no tendrás otra
rival en el mundo... FOSCA Aún muerta él te
amará... DELIA A su amor
renunciaré... si lo quieres... Lejos de él...
junto a ti
viviré... Consuelo para
tus angustias seré... Tu esclava o
amiga para siempre
seré. FOSCA (Para sí,
muy conmovida) ¿Y
tengo que creerle?...
¿Tan generosa es?... Me
vence su dolor... DELIA ¿Qué veo?...
¡Hay lágrimas en tus
ojos! La voz de
Dios le ha hablado
a tu
corazón... FOSCA
(Con
voz desgarradora) ¡Mi sufrimiento es
enorme!..
Delia... DELIA (intenta
abrazarla) ¡Ah, tienes
que perdonar! FOSCA Mil sentimientos
conmueven mi corazón. Quisiera llorar y
llorar no puedo... Si escucho la voz
del perdón... todo
mi dolor parece
desvanecerse. DELIA ¡Ah, sí!
¡Que Dios te inspire el perdón!
Que Él te
hable a través de mis labios; por la
misericordia serás redimida, ya verás
que todo tu dolor
desaparecerá. FOSCA ¡Ven y sígueme!..
Aprovecha este momento en que mi
corazón se abre a la
clemencia antes que el
furor de la ofendida amante vuelva a
encenderse en mi pecho. DELIA A esta
desdichada
concédele, ¡oh,
Dios! días de calma, paz
y amor...
(a
Fosca) Ahora que
feliz
por ti yo soy... cesarán las
angustias de tu
dolor. (salen
juntas) Escena
Tercera (Altísimo
acantilado junto a la torre
como en el
primer acto) UNOS CORSARIOS (En voz baja
interrogándose entre ellos) ¿Es entonces
cierto?... OTROS Cambro lo
juró... Pero el prisionero
que aquí llegó... OTROS ¿Y bien?...
¿Qué dijo?... OTROS Todo lo negó... OTROS. De los dos
¿quién es el que
miente?... OTRAS Cambro
es muy astuto... y también audaz y
traicionero... OTRAS Para
salvarse, el otro
puede
mentir... TODOS Es un misterio
que debemos descubrir... ALGUNOS Interroguemos a
Fosca... OTROS Su
lealtad es
sospechosa... ella se
entiende con
Cambro... OTROS Es cierto... TODOS No obstante, si
Gajolo vive,
de nosotros se espera que salvemos la
vida del jefe
(Pausa.
Luego con
aire misterioso) Alguien debería zarpar para
Venecia furtivamente
esta noche... para que mañana
sepamos si él está vivo... y obrar en
consecuencia. ALGUNOS Pronto
partiremos... OTROS ¡Está
bien. marcharos!.. OTROS Al amanecer
regresaremos... TODOS Pronto sabremos la
verdad... Si
Cambro ha
mentido o ha
traicionado
a Fosca. Sabremos
develar la trama
infernal... ¡Haremos
justicia con nuestros
puñales!.. OTROS ¡A la madrugada!.. OTROS ¡A
la madrugada!.. Si no volvemos
antes de que despunte
el día, querrá decir
que él está muerto... TODOS ¡Ahí llega
Cambro!.. ¡Silencio!..
¡Marchémonos!
(se alejan
en
diferentes
direcciones) Escena
Cuarta CAMBRO
(Vestido
como en el primer
acto y envuelto en
su capa blanca)
Parece que todo
sonríe a mis planes... Tres días
más y
Gajolo ya
no vivirá... El principal
obstáculo
de mi
fortuna desaparecerá
con él...
(mirando
hacia la cueva) El prisionero
está encerrado en
esa torre... ¿Quién
podría
salvarlo?... ¿Podría acaso
Fosca renunciar a su venganza?... Es
necesario
vigilarla... Cruel,
feroz es Fosca... Pero
es
mutable
y débil, es un
corazón de
mujer... ¡Aquí viene! Exploremos qué
piensa... Escena
Quinta (Fosca
y
Cambro) FOSCA (Avanzando
lentamente y profundamente
abatida) ¡Cambro!.. CAMBRO ¡Llegas a tiempo!..
Yo ya
temía
que, absorta por
la feroz alegría
de tu venganza, me hubieses
olvidado... No obstante... si
Delia y Paolo están en tu
poder... todo me lo debes a
mí... FOSCA ¡Ay de mí!
Esos nombres,
como
dos puñales. me
traspasan el
alma... CAMBRO ¿Qué
tipo de muerte has ideado para que se adecue su suplicio a tu
odio?... FOSCA Tú...
entonces...
¿me aconsejas
castigarlos? CAMBRO ¡Qué extraña
pregunta!.. Fosca...
¿estás delirando?... FOSCA De aquella Fosca
que fui un día, tan sólo un
fantasma...
queda ahora...
(Con
resignación) Postrada
por la angustia... por las terribles
luchas... al cruel
destino mi
alma se rinde... ¡Inclino
mi frente
castigada por el
cielo!.. CAMBRO Tus palabras son
extrañas... FOSCA La feroz
indignación extinguí en mi pecho. Una voz
me grita:
¡Perdona! ¡Perdona!.. ¡Salva a tu
hermano! CAMBRO Y tú...
conmovida por la suerte de tu
hermano... ¿acaso
querrías?... FOSCA ¡Salvarlo de la
muerte! CAMBRO Una loca ilusión
persiste en tu mente... Venecia es
traidora...
Muchas veces, recuérdalo, su palabra
traicionó... FOSCA Debemos
intentarlo... CAMBRO
(hipócritamente) ¿Así lo quieres?
Para mi el deseo de Fosca es ley. ¡Ven, abramos la
prisión de tu odiada
rival!... (insinuando
malignamente) La verás, llevada por el
ímpetu de su alma enamorada, lanzarse a
los brazos del pérfido que tu amor
despreció. FOSCA
(Temblorosa) ¡Cállate!... ¡Qué
agonía terrible!.. Moriré
de pena... CAMBRO De estas
playas zarparán los aventurados
amantes... Las olas y el
viento harán eco a sus
amorosos cantos... De tus ojos se
alejarán... FOSCA
(Igual
que antes) ¡Basta, eres
un demonio!.,. CAMBRO Cuando lleguen a
Venecia ya
no los volverás a
ver más. Y allá, una
inmensa
alegría seguirá a sus
breves afanes... Sus labios, en
un dulce temblor, se encontrarán... FOSCA
(convulsionada
por la ira) ¡Basta ya!.. CAMBRO Se abrazarán,
riendo, sobre una alfombra
de flores... Se mofarán de
tus lágrimas y de tu
loco amor... FOSCA Se reirán de mis
lágrimas... se reirán de mi
amor... Mi corazón
se parte... ¿Debo perdonarlos?...
(agitándose
cada vez más) ¡No...
Cambro! ¡Es
demasiado
horrible! ¡Yo...
escarnecida por
esa mujer! ¡Alegría!..
Todavía está en mi
poder la vida de esos
pérfidos. Dentro de una
hora, ambos morirán... CAMBRO
(hipócritamente) ¡Ah, entonces
tu hermano
también morirá! FOSCA Que Paolo sea
arrastrado a mis pies... CAMBRO Piensa... FOSCA ¡Obedece!
¡Ve!..
(ferozmente) Antes de que en mi
débil alma reviva la piedad. CAMBRO
(Con
alegría, para si) ¡Cambro...
prepárate para
reinar! ¡Paolo no va a
volver! (Sale)
ACTO CUARTO Escena
Primera
(Sala del
senado de Venecia.
Dos
puertas laterales Senadores,
jefes, oficiales y
Michael Giotta) OFICIALES Pues bien:
¿el Dogo
que piensa? La flota está
lista para zarpar... SENADORES ¡El propio Dogo
será el comandante! Mañana
al amanecer
partiremos. GIOTTA ¡Mañana,
dijeron! Esperemos
un
día más... Tal vez mi
Paolo
podría regresar... SENADORES El
día fijado para
su regreso
expira mañana ¡es vano seguir
esperando! Hoy,
en Venecia,
nuevos
piratas han sido
sorprendidos. OFICIALES ¿Qué
destino tendrán? SENADORES Ya
todos fueron
encarcelados y con sus jefes
serán ejecutados. Escena
Segunda
(El Dogo
y los anteriores) CORO ¿Qué te trae por
aquí, Dogo? DOGO Una novedad que os
parecerá
extraña. Gajolo pide
tener una
entrevista conmigo y
promete revelar
importantes secretos... CORO ¡Realmente es
extraño! DOGO Podría sernos útil
oírlo. ¡Aquí lo traen!... Escena
Tercera (Entra Gajolo
custodiado por
guardias) DOGO La gracia que
imploraste te la
concedo. ¡Habla
y se breve! GAJOLO Voy a ser
breve.
Dogo, Pido regresar a
las costas de Istria
antes de lo
establecido... CORO
(Irónico) ¿Nada más
pretendes del Dogo?... GAJOLO Nada más. CORO
(Igual
que antes) ¡Corsario,
eres astuto...
eres realmente
pícaro! GAJOLO (vivamente) Soy capitán
de osados hombres, con la espada
en la mano, entre las olas y
los vientos, en campo abierto
quisiera morir. DOGO ¡Eres
locuaz!.. CORO ¡Me alegra
y me
agrada su
franqueza! GAJOLO En
Piran
una hermana y un
renegado
infame han propagado la
noticia de que yo
aquí caí muerto... Si no desmiento ese falso
rumor, con una
muerte horrible, con una muerte
atroz Paolo y su
esposa morirán... MICHELE ¡Paolo! ¡gran
Dios!
(al Dogo) ¡De mi hijo y de
mi, ten
piedad!.. DOGO (a
Gajolo) Tales patrañas
¿dónde las supiste? GAJOLO Por los mis fieles
hombres que han sido
encarcelados esta mañana. DOGO Y tu
plan ¿cuál sería? GAJOLO Si Paolo
vive, os lo mandaré
de vuelta y yo me quedaré
combatiendo junto a mis hombres. Si Paolo
ha muerto, regresaré de nuevo
aquí. MICHELE, CORO ¡La
propuesta es justa, se la puede
aceptar! DOGO ¿Hay aún quien
crea en sus
promesas? GAJOLO (Ferozmente) Dogo...
¿cuándo
faltó Gajolo
a su palabra? Para mí, fueron
siempre sagrados los pactos de las
treguas que
acordamos... Sagradas fueron
las garantías de los rescates, sagrados los
juramentos y las
promesas... ¡Os ataqué por mar
y por tierra, pero
siempre leal
fue mi guerra; fui terrible y
feroz, pero jamás
traidor o
cobarde! CORO ¡Es cierto!..
¡Es cierto!.. DOGO Entonces, ya lo
habéis oído... ¡Volverá a las
armas! CORO, MICHELE ¿Ha de temblar
Venecia
ante un hombre?... DOGO (Volviéndose
hacia Gajolo) Esta noche
partirás... GAJOLO Y
en dos días
regresará
Paolo...o Gajolo. DOGO,
CORO
(en voz
baja,
con entusiasmo) Si te quedas allá
o si
regresas, el destino
que te espera
odiarás,
corsario. La
venganza
de Venecia, como un torbellino
destructor, sobre la playa
maldita guerra y muerte
llevará. De los valles,
de los acantilados,
las hordas
salvajes desalojaremos
y ni uno solo de
tus
ladrones podrá escapar
de la muerte. GAJOLO Soy capitán
de osados hombres... Allá, en
Piran, entre las olas
y
los
vientos, en
el campo abierto como un héroe
moriré.
(Salen todos.
Michele
sigue a Gajolo.
El Dogo
lo hace por el
lado opuesto con los senadores y
oficiales) Escena
Cuarta (Un acantilado
a la
orilla del mar.
Noche
estrellada La
luna se refleja en
el agua.
Aquí y allá se observan , fogatas en
la parte anterior
de la
escena) PAOLO ¡Aquí está
el arrecife
infame, donde
vi
perecer a tantos
hermanos! CAMBRO
(a los
Corsarios] ¡Id, explorad
cada rincón de la
playa! Una sorpresa
temo de Venecia. (Salen los
Corsarios) (a Paolo) ¡Y tú...
arregla cuentas con
Dios! Piensa que una
hora pasa muy rápido.
(Se
aleja) PAOLO Dime una sola
palabra. Si en el pecho
no tienes un corazón de tigre, ¿qué fue de mi
esposa, vive o ha muerto? CAMBRO
(Con
sombría ironía) ¡Alégrate, oh
joven! ¡Una
esposa
buena y
fiel te concedió el
cielo! Si es
verdad que la amas
si volver a verla,
si poseerla quieres por
siempre... Sigue mi
consejo: ¡Arregla tus
cuentas con Dios! (sale
mirando
siniestramente a
Paolo)
Escena Quinta Según el
texto del libreto de 1875 PAOLO ¡Muerta! ¿Por qué
esta certeza, tan
temida
hasta hace poco, es ahora casi
un alivio para mi alma?... En mis
ojos el llanto
se seca y despejarse veo
la sombría nube con que el cielo
me cubría. ¡No es mentirosa y
vana la fe que
nos promete
un alegre futuro más allá de
la tumba! ¡Qué venga la
muerte! ¡Oh!
¡Que venga esa amiga de los desdichados,
que rompe todas las cadenas
y todo dolor redime!
(Pausa
corta) Si elevada al Dios
de los mártires ya fuiste ¡oh,
Delia mía! baja en alas de
los ángeles por la senda
estrellada... Allá...
en
los enormes
espacios nos
abrazaremos felices, y juntos, las
nubes errantes nos guiarán al
cielo. Escena
Quinta Según el
texto del libreto de 1890 PAOLO
(Repetición
de las últimas
palabras de Cambro) ¡Arreglar cuentas
con Dios!
(Lleno
de indignación) ¡Banda de impíos! A
mi esposa le han
desgarrado el corazón.
En vano la
infeliz,
cayendo de
rodillas, imploraba piedad. ¡Muerta!
¡Dios mío! ¡Delia,
ángel mío!
(agitándose
cada vez más) ¡Ven, date
prisa! ¡Oh,
muerte! ¡Despliega sobre
mí tus fatales alas negras! Es envidiable ese
destino para quien, como mortal, ha
sufrido tanto. (Pausa,
y luego absorto) Si tú estás entre
los ángeles, ¡oh,
Delia mía!
allá arriba, de aquí en
adelante la
vida
para mí será una
tortura
cruel. ¡Oh, mi fiel
esposa! Te veo radiante
entre las
nubes, extendiéndole las
manos desde el cielo tu anhelado
amante. Ambas
versiones continúan iguales Escena
Sexta (Paolo,
Fosca,
corsarios,
a continuación,
Delia) FOSCA ¡Aquí está!..
Corazón mío, ciérrate a
la piedad.
(a
los corsarios) ¡Rodead a
ese delincuente! PAOLO (Con
entusiasmo) ¡Dios... gracias!.. ¡Has oído mis
ruegos! CORSARIOS ¡Muerte!
¡Muerte!
¡Venguemos a
Gajolo! FOSCA Largo y atroz será
el suplicio. ¡Desenvainad las
armas y esperad mi señal! Si
se atreve a
dar un
solo paso... PAOLO No temas,
Fosca, firme y sereno
aguardo mi
destino... FOSCA ¡Ya lo veremos! (Se vuelve
hacia la parte
posterior
del escenario,
donde aparece
Delia
rodeada por un
grupo de piratas) CORSARIOS (delante de la
escena) ¿A qué esperas? Di una palabra y
él morirá... CORSARIOS
(que acompañan
a Delia) ¡Acércate! PRIMEROS
CORSARIOS
(volviéndose) ¡Ella! PAOLO ¡Delia!.. DELIA
(viendo
a Paolo
y corriendo
hacia él) ¡Dios mío!.. FOSCA (reteniendo a
Delia) ¡No te acerques a
él o morirá! DELIA ¡Oh,
Paolo!.. ¡Oh,
mi Paolo!.. ¡Qué
tormento
me ha reservado
Dios! FOSCA (Dominando
la escena) Al fin,
temblando y
suplicantes, os veo junto a
mí. Temblando, aguardáis
que yo diga una palabra. Y
juntos...
asesinados... sin vida caeréis a
mis pies. No obstante, con
una sola víctima
estaré
satisfecha. PAOLO
(suplicando
a Fosca) ¡Para ella, piedad!.. FOSCA
(a
Delia) ¡Tú lo amas!
¡Eres el árbitro de su destino!
(mostrando a
Delia
un pequeño frasco) Un veneno mortal
hay aquí. Bébelo... y
él se salvará. PAOLO ¡Qué escucho!..
¡Alto..
Delia! ¡No cometas un
delito! DELIA ¡Ah, deja
que yo muera...
oh,
Paolo! PAOLO
(Vacilante) ¡No! ¡No!
Sólo Dios tiene
derecho sobre tu
vida. ¡No cierres
para ti el Cielo para siempre! DELIA (dudando) Dios... ¿qué debo
hacer? FOSCA ¡Dudas de ese modo?... Cien
vidas
habría
dado yo si fuera amada...
por Paolo.
(a los
corsarios) ¡Adelante!..
¡Matadlo! CORSARIOS
(arrojando a
Paolo
al suelo
y levantando sus
dagas) ¡Póstrate!.. PAOLO ¡Delia...
adiós! DELIA ¡Piedad...
cruel...
escúchame! FOSCA ¡Decídete!..
DELIA (Resuelta)
¡Dios, perdóname! ¡Dame el frasco!
Escena Séptima GAJOLO (Desde una
altura los
interrumpe) ¡Corsarios
a
mí!.. CORSARIOS
(Corriendo
hacia Gajolo) ¡Gajolo, nuestro
jefe! PAOLO
(Levantándose
y
lanzándose a los
brazos de
Delia) ¡Delia...
un abrazo
aún!.. DELIA
(Abrazando
a Paolo) ¡Paolo! GAJOLO (Como antes) ¡Conducid a los
prisioneros hasta la flota
Veneciana! PAOLO, DELIA ¿Será cierto? FOSCA ¡Para siempre
extínguete fatal… adverso
amor!
(bebe
el veneno) GAJOLO (Paolo) ¡Sí,
llevadlos a los
barcos venecianos! (se
adelanta) Pronto serán...
(Texto
de la
versión
de
1890) CORO
(a
Gajolo) ¿A
Cambro los
confiarás? GAJOLO
(Fríamente) Cambro
se atrevió a
desafiarme, ya no vive... FOSCA ¿Y entonces? GAJOLO
(a
Paolo y
Delia) ¡Venid! FOSCA ¡Un instante!
¡Piedad! GAJOLO
(a
Fosca) Una palidez
de muerte
invade tu rostro. DELIA Paolo... ella
se acerca,
suplicándonos... FOSCA
(a
Gajolo) Hermano...
ya no necesito ayuda. ¡Hazte a un lado!.. Déjame que le
diga una palabra. ¡Delia..
detente! PAOLO
(para
sí) ¡Cielos!
¿Qué le
querrá decir? DELIA
(para
sí) Me inspira
piedad...
(Gajolo
y los
corsarios
se hacen a un lado
agrupándose y hablando
entre ellos.
Fosca,
Paolo y
Delia
en la parte anterior de la
escena) FOSCA (a Paolo) No me
aborrezcas...
compadéceme... Paolo... llevo la
muerte en mi seno… Que de tu
piedad al menos descienda a mi
corazón una palabra... Lloré... sufrí
mucho... te amé con un
inmenso amor... Paolo...
si fui
culpable lo fui por
exceso de amor... PAOLO Demasiado
cruel ¡oh,
infeliz! fue aquí, en la
tierra, tu destino..: Yo todo de lo he
perdonado... ¡que a ti te
perdone el Señor! FOSCA Me
desgarras
el corazón... DELIA, PAOLO ¡Adiós!
¡Allá, bajo
el cielo
natal, mujer...
allá, tu recuerdo bendeciremos
siempre! CORSARIOS (A
Gajolo
hablando entre ellos) Entonces ¿la
flota veneciana todavía
nos amenaza? GAJOLO Y aquí...
para luchar junto
a vosotros, mis
valientes,
me quedaré. PAOLO, DELIA
(Fosca) ¡Adiós! FOSCA, GAJOLO ¡Adiós!
(Fosca
y
Gajolo
acompañan a
Paolo y a
Delia
hasta el borde de
las rocas) GAJOLO
(a los
corsarios) ¡Vamos!
(Paolo
y Delia
se alejan y
desaparecen,
encaminándose hacia el
mar) FOSCA
(Con
paso vacilante
regresa al centro de la escena
acercándose a
Gajolo) Hermano...
sostenme... llévame
hasta esa roca...
(suben a un
terraplén) CORSARIOS
(Alrededor
de Fosca) ¡Cielos!
¡Ella vacila... se
muere!
(La
luna en su máximo esplendor
deja caer su luz
sobre Fosca
y
Gajolo) FOSCA (Mirando
y
señalando hacia el
mar} Ya está...
ascienden a la nave... ¡Paolo...
adiós para siempre! Mi visión se
oscurece... ¡Ya no lo veré
jamás!
(lanza
un grito
y
cae muerta en
los brazos de
Gajolo)
(Fin
del Texto
de la
versión
de
1890)
(Continúa
según ambas
versiones) GAJOLO ¡Muerta! (Deposita
su cuerpo
en el suelo) CORO ¡Muerta! GAJOLO (Levantando
una daga) ¡Venecia... te
desafío! Sobre este cadáver
elevo mi
grito de
venganza. ¡A las armas!
¡Al mar!.. TODO ¡Venganza!
¡A las armas!
¡Al mar!..
(Los piratas empuñan sus armas
con ímpetu
salvaje
y corren
hacia el mar)
Digitalizado
y traducido por: José Luís
Roviaro 2021
|