ATTO SECONDO
(Interno della fattoria d'Adina. Da un lato tavola
apparecchiata a cui sono seduti Adina, Belcore,
Dulcamara, e Giannetta. Gli abitanti del villaggio
in piedi bevendo e cantando. Di contro i sonatori
del reggimento, montati sopra una specie
d'orchestra, sonando le trombe.)
Scena Prima
CORO
Cantiamo, facciam brindisi
a sposi così amabili.
Per lor sian lunghi e stabili
i giorni del piacer.
BELCORE
Per me l'amore e il vino
due numi ognor saranno.
Compensan d'ogni affanno
la donna ed il bicchier.
ADINA
(fra sé
Ci fosse Nemorino!
Me lo vorrei goder.
CORO
Cantiamo, facciam brindisi
a sposi così amabili
per lor sian lunghi e stabili
i giorni del piacer.
DULCAMARA
Poiché cantar vi alletta,
uditemi, signori:
ho qua una canzonetta,
di fresco data fuori,
vivace graziosa,
che gusto vi può dar,
purché la bella sposa
mi voglia secondar.
TUTTI
Sì si, l'avremo cara;
dev'esser cosa rara
se il grande Dulcamara
è giunta a contentar.
DULCAMARA
(cava di saccoccia alcuni libretti,
e ne dà uno ad Adina.)
La Nina gondoliera,
e il senator Tredenti,
barcarola a due voci.» Attenti.
TUTTI
Attenti.
DULCAMARA
Io son ricco, e tu sei bella,
io ducati, e vezzi hai tu:
perché a me sarai rubella?
Nina mia! Che vuoi di più?
ADINA
Quale onore!
Un senatore me d'amore supplicar!
Ma, modesta gondoliera,
un par mio mi vo' sposar.
DULCAMARA
Idol mio, non più rigor.
Fa felice un senator.
ADINA
Eccellenza! Troppo onor;
io non merto un senator.
DULCAMARA
Adorata barcarola,
prendi l'oro e lascia amor.
Lieto è questo, e lieve vola;
pesa quello, e resta ognor.
ADINA
Quale onore!
Un senatore me d'amore supplicar!
Ma Zanetto è giovinetto;
ei mi piace, e il vo' sposar.
DULCAMARA
Idol mio, non più rigor;
fa felice un senator.
ADINA
Eccellenza! Troppo onor;
io non merto un senator.
TUTTI
Bravo, bravo, Dulcamara!
La canzone è cosa rara.
Sceglier meglio non può certo
il più esperto cantator.
DULCAMARA
Il dottore Dulcamara
in ogni arte è professor.
(Si presenta un notaro)
BELCORE
Silenzio!
(si fermano)
È qua il notaro,
che viene a compier l'atto
di mia felicità.
TUTTI
Sia il ben venuto!
DULCAMARA
(a notaro)
T'abbraccio e ti saluto,
o medico d'amor, spezial d'Imene!
ADINA
(fra sé)
Giunto è il notaro, e Nemorin non viene!
BELCORE
Andiam, mia bella Venere...
Ma in quelle luci tenere
qual veggo nvoletto?
ADINA
Non è niente.
(fra sé)
S'egli non è presente
compita non mi par la mia vendetta.
BELCORE
Andiamo a segnar l'atto: il tempo affretta.
TUTTI
Cantiamo ancora un brindisi
a sposi così amabili:
per lor sian lunghi e stabili
i giorni del piacer.
(Partono tutti: Dulcamara ritorna
indietro, e si rimette a tavola.)
Scena Seconda
DULCAMARA
Le feste nuziali,
son piacevoli assai; ma quel che in esse
mi dà maggior diletto
è l'amabile vista del banchetto.
NEMORINO
(sopra pensiero)
Ho veduto il notaro:
sì, l'ho veduto... Non v'ha più speranza,
Nemorino, per te; spezzato ho il core.
DULCAMARA
(cantando fra i denti)
«Idol mio, non più rigor,
fa felice un senator.»
NEMORINO
Voi qui, dottore!
DULCAMARA
Si, mi han voluto a pranzo
questi amabili sposi, e mi diverto
con questi avanzi.
NEMORINO
Ed io son disperato.
Fuori di me son io. Dottore, ho d'uopo
d'essere amato... prima di domani.
Adesso... su due piè.
DULCAMARA
(s'alza, fra sé)
Cospetto è matto!
(a Nemorino)
Recipe l'elisir, e il colpo è fatto.
NEMORINO
E veramente amato sarò da lei?...
DULCAMARA
Da tutte: io tel prometto.
Se anticipar l'effetto
dell'elisir tu vuoi, bevine tosto un'altra dose.
(fra sé)
Io parto fra mezz'ora.
NEMORINO
Caro dottor, una bottiglia ancora.
DULCAMARA
Ben volentieri. Mi piace
giovare a' bisognosi.
Hai tu danaro?
NEMORINO
Ah! non ne ho più.
DULCAMARA
Mio caro
la cosa cambia aspetto. A me verrai
subito che ne avrai. Vieni a trovarmi
qui, presso alla Pernice:
ci hai tempo un quarto d'ora.
(Partono)
|
ACTO SEGUNDO
(Interior de la casa de Adina. En una mesa
se encuentran sentados Adina, Belcore,
el Doctor Dulcamara y Giannetta. Los
lugareños van llegando y cantando. Los
músicos del Regimiento han montado una
especie de orquesta. Suena la trompeta)
Escena Primera
CORO
Cantemos, brindemos
por los amables novios.
Para que sean largos y constantes
los días de placer.
BELCORE
Para mí, amor y vino,
siempre serán dos divinidades.
Todas las preocupaciones
compensan la mujer y el botellón.
ADINA
(para sí)
¡Si estuviera aquí Nemorino!
Podría burlarme de él.
CORO
Cantemos, brindemos
por los amables novios.
Para que sean largos y constantes
los días de placer.
DULCAMARA
Puesto que os gusta cantar,
oídme, señores, un momento.
Tengo aquí una cancioncilla
que he compuesto hace poco,
vivaz, graciosa,
que puede ser de vuestro gusto
si es que la bella esposa
me hace el honor de acompañarme.
TODOS
¡Sí, sí seguro nos gustará!
Debe ser cosa rara
si el gran Dulcamara
la ha compuesto.
DULCAMARA
(extrae de su casaca algunas
partituras y da una a Adina.)
"La gondolera Nina,
y el Senador Tredenti"
Barcarola a dos voces: ¡Atentos!
TODOS
¡Atención!
DULCAMARA
Yo soy rico y tú eres bella,
yo tengo ducados y tú belleza.
¿Por qué a mis deseos te resistes,
Nina mía, qué más deseas de mí?
ADINA
¡Cuánto honor!
¡Un senador viene mi amor a suplicar!
Pero, yo modesta gondolera,
quiero casarme con uno como yo.
DULCAMARA
Ídolo mío, cesa el rigor
y haz feliz a un senador.
ADINA
¡Excelencia! Es mucho honor.
Yo no merezco un senador.
DULCAMARA
¡Adorada barquera,
toma el oro y abandónate al amor!
Este es pasajero y ligero vuela;
aquel es pesado y siempre queda.
ADINA
¡Cuánto honor!
¡Un senador viene mi amor a suplicar!
Pero Zanetto es joven y me gusta,
con él me quiero casar.
DULCAMARA
Ídolo mío, cesa el rigor
y haz feliz a un senador.
ADINA
¡Excelencia! Es mucho honor.
Yo no merezco un senador.
TODOS
¡Bravo! ¡Bravo! ¡Dulcamara!
La canción es cosa rara.
La elección ha sido del gusto
de un experto cantor.
DULCAMARA
El doctor Dulcamara
en toda arte es profesor.
(entra un notario)
BELCORE
¡Silencio!
(todos callan)
Está aquí el notario,
que viene a certificar el acta
de mi felicidad.
TODOS
¡Sea bienvenido!
DULCAMARA
(al notario)
Te abrazo y te saludo
primer oficial, reclutador del amor.
ADINA
(para sí)
¡Llegó el notario y Nemorino no viene!
BELCORE
Vamos, mi bella Venus...
Pero en tu tierna mirada
¿hay una sombra?
ADINA
No es nada.
(para sí)
Si él no se presenta
mi venganza no estará completa.
BELCORE
Vamos a firmar el acta, el tiempo apremia.
CORO
Cantemos, brindemos
por los amables novios.
Para que sean largos y constantes
los días de placer.
(salen todos, Dulcamara
regresa y se sienta a la mesa)
Escena Segunda
DULCAMARA
La fiestas nupciales,
son muy placenteras;
pero lo que más me gusta de ellas
es la agradable visión del banquete.
NEMORINO
(muy pensativo)
He visto al notario:
Sí, lo he visto... No hay esperanza
para ti, Nemorino; tengo el corazón roto.
DULCAMARA
(cantando entre dientes)
Ídolo mío, cesa el rigor
y haz feliz a un senador.
NEMORINO
¡Usted aquí, doctor!
DULCAMARA
Sí, me han invitado a una cena,
estos amables esposos;
y me entretengo con estas sobras.
NEMORINO
Yo estoy desesperado,
estoy fuera de mi, Doctor,
tengo necesidad de ser amado...
antes de mañana... ahora mismo...
DULCAMARA
(se levanta de la silla, para sí)
¡Cielos, esta loco!
(a Nemorino)
Bebe el elixir y todo se solucionará.
NEMORINO
¿Y verdaderamente seré amado por ella?...
DULCAMARA
Por todas: te lo prometo.
Si quieres anticipar el efecto del elixir
bebe ahora mismo otra dosis.
(para sí)
Yo partiré en media hora.
NEMORINO
Querido doctor, deme otra botella.
DULCAMARA
Con mucho gusto
me agrada poder ayudarte.
¿Tienes monedas?
NEMORINO
¡Ah, ni una sola!
DULCAMARA
Querido mío,
La cosa cambia de aspecto.
Ven en el momento en que las tengas.
Estaré aquí cerca, en la hostería de la Perdiz.
Un cuarto de hora tienes de plazo.
(sale)
|
Scena Terza
NEMORINO
(si getta sopra una panca)
Oh, me infelice!
BELCORE
La donna è un animale
stravagante davvero. Adina m'ama,
di sposarmi è contenta, e differire
pur vuol sino a stasera!
NEMORINO
(si straccia i capelli, fra sé)
Ecco il rivale!
Mi spezzerei la testa di mia mano.
BELCORE
(fra sé)
Ebbene, che cos'ha questo baggiano?
(a Nemorino)
Ehi, ehi, quel giovinotto!
Cos'hai che ti disperi?
NEMORINO
Io mi dispero...
perché non ho denaro... e non so come,
non so dove trovarne.
BELCORE
Eh! scimunito!
Se danari non hai,
fatti soldato...
e venti scudi avrai.
NEMORINO
Venti scudi!
BELCORE
E ben sonanti.
NEMORINO
Quando? Adesso?
BELCORE
Sul momento.
NEMORINO
(fra sé)
Che far deggio?
BELCORE
E coi contanti,
gloria e onore al reggimento.
NEMORINO
Ah! non è l'ambizione,
che seduce questo cor.
BELCORE
Se è l'amore, in guarnigione
non ti può mancar l'amor.
NEMORINO
(fra sé)
Ai perigli della guerra
io so ben che esposto sono:
che doman la patria terra,
zio, congiunti, ahimè! abbandono.
Ma so pur che, fuor di questa,
altra strada a me non resta
per poter del cor d'Adina
un sol giorno trionfar.
Ah! chi un giorno ottiene Adina...
fin la vita può lasciar.
BELCORE
Del tamburo al suon vivace,
tra le file e le bandiere,
aggirarsi amor si piace
con le vispe vivandiere:
sempre lieto, sempre gaio
ha di belle un centinaio.
Di costanza non s'annoia,
non si perde a sospirar.
Credi a me: la vera gioia
accompagna il militar.
NEMORINO
Venti scudi!
BELCORE
Su due piedi.
NEMORINO
Ebben vada. Li prepara.
BELCORE
Ma la carta che tu vedi
pria di tutto dei segnar.
Qua una croce.
(Nemorino segna rapidamente e prende la borsa.)
NEMORINO
(fra sé)
Dulcamara volo tosto a ricercar.
BELCORE
Qua la mano, giovinotto,
dell'acquisto mi consolo:
in complesso, sopra e sotto
tu mi sembri un buon figliuolo,
sarai presto caporale,
se me prendi ad esemplar.
(fra sé)
Ho ingaggiato il mio rivale:
anche questa è da contar.
NEMORINO
Ah! non sai chi m'ha ridotto
a tal passo, a tal partito:
tu non sai qual cor sta sotto
a quest'umile vestito;
quel che a me tal somma vale
non potresti immaginar.
(fra sé)
Ah! non v'ha tesoro eguale,
se riesce a farmi amar.
(partono)
Scena Quarta
(Piazza nel villaggio come nell'Atto primo.)
CORO
Sarà possibile?
GIANNETTA
Possibilissimo.
CORO
Non è probabile.
GIANNETTA
Probabilissimo.
CORO
Ma come mai? Ma d'onde il sai?
Chi te lo disse? Chi è? Dov'è?
GIANNETTA
Non fate strepito: parlate piano:
non ancor spargere si può l'arcano:
è noto solo al merciaiuolo,
che in confidenza l'ha detto a me.
CORO
Il merciaiuolo! L'ha detto a te!
Sarà verissimo... Oh! Bella affè!
GIANNETTA
Sappiate dunque che l'altro dì
di Nemorino lo zio morì,
che al giovinotto lasciato egli ha
cospicua immensa eredità...
Ma zitte... piano... per carità.
Non deve dirsi.
CORO
Non si dirà.
GIANNETTA
Or Nemorino è milionario...
è l'Epulone del circondario...
un uom di vaglia, un buon partito...
Felice quella cui fia marito!
Ma zitte... piano... per carità
non deve dirsi, non si dirà.
(veggono Nemorino che si avvicina, e si
ritirano in disparte curiosamente osservandolo)
|
Escena Tercera
NEMORINO
(se sienta en un banco)
¡Oh, qué infeliz soy!
BELCORE
La mujer es un animal extravagante.
Adina me ama,
de casarse conmigo esta contenta,
pero difiere el compromiso hasta esta noche.
NEMORINO
(para sí, mesándose los cabellos)
¡Aquí viene mi rival! Le rompería la cabeza
con mis propias manos.
BELCORE
(para sí)
¡Y bien! ¿Qué hace aquí este baqueano?
(a Nemorino)
¡Hey, hey, tú, jovencito!
¡Qué te perturba!
NEMORINO
Estoy desesperado...
Porque dinero no tengo...
Y tampoco sé dónde encontrarlo.
BELCORE
¡Eh, estúpido!
Si dinero no tienes,
alístate como soldado...
y veinte escudos tendrás.
NEMORINO
¡Veinte escudos!
BELCORE
¡Bien sonantes!
NEMORINO
¿Cuándo? ¿Ahora mismo?...
BELCORE
¡Al instante!
NEMORINO
(para sí)
¿Qué debo hacer?
BELCORE
Y con el dinero,
gloria y honor hallarás en el regimiento.
NEMORINO
¡Ah! No es ambición
lo que seduce a mi corazón.
BELCORE
Si es amor, en la guarnición
no te puede faltar el amor.
NEMORINO
(para sí)
Al peligro de la guerra
sé bien que estoy expuesto.
Que mañana a la madre patria,
tío, amigos, ¡ay! abandonaré.
Pero sé que este es
el único camino que me queda
para poder triunfar en un sólo día
en el corazón de Adina.
¡Ah, si consigo el corazón de Adina,
bien podría morir después!
BELCORE
Al son vivaz del tambor,
entre las filas y banderas,
le gusta al amor vagar,
con las alegres cantineras.
Siempre alegre, siempre contento,
tendrás mujeres por centenares,
de constancia no te aburrirás,
no tendrás tiempo de suspirar.
Créeme, la verdadera alegría,
acompaña al militar,
NEMORINO
¡Veinte escudos!
BELCORE
Al instante.
NEMORINO
Entonces, me alistaré. Preparadlos.
BELCORE
Pero el contrato
primero debes firmar.
Haz una cruz aquí.
(Nemorino firma y toma los veinte escudos)
NEMORINO
(para sí)
A Dulcamara voy corriendo a buscar.
BELCORE
Dame la mano, jovencito,
Me alegro de la adquisición:
me parece que, mejor o peor,
tu eres un buen muchacho.
Pronto serás cabo
si sigues mi ejemplo
(para sí)
He alistado a mi rival.
¡Otra cosa que narrar!
NEMORINO
¡Ah! No sabes por qué me he decidido
a dar este paso.
¡Tú no sabes cómo palpita el corazón
bajo estas simples vestiduras!
¡Ah, no puedes imaginar
lo que vale tanto para mí.
(para sí)
¡Ah, no habrá tesoro igual,
si consigo hacerme amar!
(Salen ambos.)
Escena Cuarta
(plaza del pueblo como en el acto primero).
CORO
¿Sería posible?
GIANNETTA
Muy posible.
CORO
Pero no probable.
GIANNETTA
Muy probable.
CORO
¿Pero cómo entonces? ¿Cómo lo sabes?
¿Quién te lo dijo? ¿Quién? ¿Dónde?
GIANNETTA
No hagáis escándalo: hablad bajo,
nadie debe esparcir el secreto.
Sólo lo sabe el mercader ambulante,
que en confianza me lo ha dicho.
CORO
El mercader ambulante ¡te lo ha dicho!
¡Será verdad entonces!... ¡Oh, qué suerte!
GIANNETTA
Sabed entonces que el otro día
el viejo tío de Nemorino murió,
que al jovencito le ha dejado
una magnifica e inmensa herencia...
Pero, silencio... despacio... por favor.
No debe divulgarse.
CORO
No se dirá.
GIANNETTA
Ahora que Nemorino es millonario...
es el magnate del vecindario...
Un hombre de valía, un buen partido...
¡Feliz de aquella que lo tenga por marido!
Pero, silencio... despacio... por favor.
No debe divulgarse.
(ven a Nemorino que se acerca y se retiran
a un lado, observándolo curiosamente.)
|
Scena Quinta
NEMORINO
Dell'elisir mirabile
bevuto ho in abbondanza,
e mi promette il medico
cortese ogni beltà.
In me maggior del solito
rinata è la speranza,
l'effetto di quel farmaco
già, già sentir si fa.
CORO
(fra lei)
E ognor negletto ed umile:
la cosa ancor non sa.
NEMORINO
(per uscire)
Andiam.
GIANNETTA
(arrestandosi, inchinandolo)
Serva umilissima.
NEMORINO
Giannetta!
CORO
(l'una dopo l'altra)
A voi m'inchino.
NEMORINO
(fra sé meravigliato)
Cos'han coteste giovani?
GIANNETTA, CORO
Caro quel Nemorino!
Davvero ch'egli è amabile:
ha l'aria da signor.
NEMORINO
(fra sé)
Capisco: è questa l'opera
del magico liquor.
Scena Sesta
(Adina e Dulcamara entrano da varie parti, si
fermano in disparte meravigliati a veder
Nemorino corteggiato dalle contadine.)
ADINA, DULCAMARA
Che vedo?
NEMORINO
(guardando Dulcamara)
È bellissima!
Dottor, diceste il vero.
Già per virtù simpatica
toccato ho a tutte il cor.
ADINA
Che sento?
DULCAMARA
E il deggio credere!
(alle contadine)
Vi piace?
CORO
Oh sì, davvero.
E un giovane che merta
da noi riguardo e onor!
ADINA
(fra sé)
Credea trovarlo a piangere,
e in giuoco, in festa il trovo;
ah, non saria possibil
se a me pensasse ancor.
GIANNETTA, CORO
(fra lei)
Oh, il vago, il caro giovine!
Da lui più non mi movo.
Vo' fare l'impossibile
per inspirargli amor.
NEMORINO
(fra sé)
Non ho parole a esprimere
il giubilo ch'io provo;
se tutte, tutte m'amano
dev'ella amarmi ancor,
ah! che giubilo!
DULCAMARA
(fra sé)
Io cado dalle nuvole,
il caso è strano e nuovo;
sarei d'un filtro magico
davvero possessor?
GIANNETTA
(a Nemorino)
Qui presso all'ombra
aperto è il ballo.
Voi pur verrete?
NEMORINO
Oh! senza fallo.
CORO
E ballerete?
GIANNETTA
Con me.
NEMORINO
Sì.
CORO
Con me.
NEMORINO
Sì.
GIANNETTA
Io son la prima.
CORO
Son io, son io.
GIANNETTA
Io l'ho impegnato.
CORO
Anch'io. Anch'io.
GIANNETTA
(strappandolo di mano dalle altre)
Venite.
NEMORINO
Piano.
CORO
Scegliete .
NEMORINO
(a Giannetta)
Adesso.
Tu per la prima,
poi te, poi te.
DULCAMARA
Misericordia!
Con tutto il sesso!
Liquor eguale del mio non v'è.
ADINA
(avanzandosi)
Ehi, Nemorino.
NEMORINO
(fra sé)
Oh ciel! anch'essa.
DULCAMARA
Ma tutte, tutte!
ADINA
A me t'appressa.
Belcor m'ha detto
che, lusingato
da pochi scudi,
ti fai soldato.
CORO
Soldato! oh! diamine!
ADINA
Tu fai gran fallo:
su tale oggetto, parlar ti vo'
NEMORINO
Parlate pure.
GIANNETTA, CORO
Al ballo, al ballo!
NEMORINO
È vero, è vero.
(ad Adina)
Or or verrò.
|
Escena Quinta
NEMORINO
De este elixir admirable
he bebido abundantemente,
y me ha prometido el médico
que tendré a todas las doncellas.
En mí hay un sólo deseo
y es que renazca la esperanza;
el efecto de este fármaco
ya, ya se empieza a sentir.
CORO
(en voz baja)
Aún tiene un aire negligente y humilde;
seguro que todavía no lo sabe.
NEMORINO
(disponiéndose a salir)
¡Vamos!
GIANNETTA
(deteniendo a Nemorino e inclinándose)
Su sierva humildísima.
NEMORINO
¡Giannetta!
CORO
(acercándose una por una)
Mis respetos.
NEMORINO
(para sí, maravillado)
¿Qué les pasa a estas jóvenes?
GIANNETTA, CORO
¡Querido Nemorino!
En verdad que eres amable,
tienes aires de caballero.
NEMORINO
(para sí)
Ahora lo entiendo:
es la labor del mágico licor.
Escena Sexta
(Adina y el Doctor Dulcamara entran por
diferentes lados. Se detienen maravillados,
al ver a Nemorino con las campesinas.)
ADINA, DULCAMARA
¿Qué veo?
NEMORINO
(viendo a Dulcamara, dice:)
¡Ah! ¡Ah! ¡Es magnífico!
Doctor, usted estaba en lo cierto.
Gracias a la virtud del elixir
he tocado el corazón de todas.
ADINA
¿Qué escucho?
DULCAMARA
¡Estoy forzado a creerlo!
(a las campesinas)
¿Os gusta?
CORO
Oh sí, en verdad.
Es un joven que merece
nuestro afecto y honor.
ADINA
(para sí)
Creía encontrarle llorando,
y lo encuentro festejando y divirtiéndose.
Eso sólo significa una cosa:
¡Ya no piensa en mí!
GIANNETTA, CORO
(en voz baja)
¡Oh qué gentil es el querido joven!
De él no puedo alejarme.
Haré lo imposible
por inspirarle amor.
NEMORINO
(para sí)
No tengo palabras
que puedan expresar
el inmenso júbilo que siento.
Si todas, todas ellas me aman,
entonces ella también me querrá.
DULCAMARA
(para sí)
Estoy totalmente pasmado,
este sí es un caso verdaderamente extraño.
¿Seré verdaderamente poseedor
de un filtro mágico?
GIANNETTA
(a Nemorino)
Aquí cerca, en la sombra,
se va a dar un baile,
¿irás?
NEMORINO
Sí, sin falta
CORO
¿Y bailarás?
GIANNETTA
¡Conmigo!
NEMORINO
Sí.
CORO
¡Conmigo!
NEMORINO
Sí
GIANNETTA
¡Yo soy la primera!
CORO
¡Soy yo, soy yo!
GIANNETTA
¡Yo he sido quien lo ha invitado!
CORO
¡Yo también! ¡Yo también!
GIANNETTA y CORO
(quitándoselo una a la otra)
Ven!
NEMORINO
Despacio.
CORO
Elige.
NEMORINO
(a Giannetta)
Está bien...
... tú serás la primera;
luego tú... y después tú...
DULCAMARA
¡Misericordia!
¡Con todas!
Licor igual al mío no hay.
ADINA
(avanzando)
Hey, Nemorino.
NEMORINO
(para sí)
¡Oh, cielos! ¡También ella!
DULCAMARA
¡Con todas, con todas!
ADINA
Acércate.
Belcore me ha dicho,
que, deslumbrado
por unas pocas monedas,
te has hecho soldado.
CORO
¡Soldado! ¡Oh, diablos!
ADINA
Has hecho muy mal.
Quiero hablar contigo.
NEMORINO
Habla entonces.
GIANNETTA y CORO
¡Al baile! ¡Al baile!
NEMORINO
Es verdad, es verdad.
(a Adina)
Después te escucharé
|
(fra sé)
Io già m'immagino
che cosa brami.
Già senti il farmaco,
di cor già m'ami;
le smanie, i palpiti
di core amante,
un solo istante
tu dei provar.
ADINA
(fra sé)
Oh, come rapido
fu il cambiamento;
dispetto insolito
in cor ne sento.
O amor, ti vendichi
di mia freddezza;
chi mi disprezza
m'è forza amar.
DULCAMARA
(fra sé)
Sì, tutte l'amano:
oh, meraviglia!
Cara, carissima
la mia bottiglia!
Già mille piovono
zecchin di peso:
comincio un Creso
a diventar.
GIANNETTA, CORO
(fra lei)
Di tutti gli uomini
del suo villaggio
costei s'immagina
d'aver omaggio.
Ma questo giovane
sarà, lo giuro,
un osso duro
da rosicar.
(Nemorino parte con Giannetta
e le contadine)
Scena Settima
ADINA
Come sen va contento!
DULCAMARA
La lode è mia.
ADINA
Vostra, o dottor?
DULCAMARA
Sì, tutta.
La gioia è al mio comando:
io distillo il piacer, l'amor lambicco
come l'acqua di rose, e ciò che adesso
vi fa maravigliar nel giovinotto.
Tutto portento egli è del mio decotto.
ADINA
Pazzie!
DULCAMARA
Pazzie, voi dite?
Incredula! Pazzie? Sapete voi
dell'alchimia il poter, il gran valore
dell'elisir d'amore
della regina Isotta?
ADINA
Isotta!
DULCAMARA
Isotta.
Io n'ho d'ogni misura e d'ogni cotta.
ADINA
(fra sé)
Che ascolto?
(a Dulcamara)
E a Nemorino voi deste l'elisir?
DULCAMARA
Ei me lo chiese
per ottener l'affetto
di non so qual crudele...
ADINA
Ei dunque amava?
DULCAMARA
Languiva, sospirava
senz'ombra di speranza. E, per avere
una goccia di farmaco incantato,
vendé la libertà, si fe' soldato.
ADINA
(fra sé)
Quanto amore! Ed io, spietata,
tormentai sì nobil cor!
DULCAMARA
(fra sé)
Essa pure è innamorata:
ha bisogno del liquor.
ADINA
Dunque... adesso... è Nemorino
in amor sì fortunato!
DULCAMARA
Tutto il sesso femminino
è pel giovine impazzato.
ADINA
E qual donna è a lui gradita?
Qual fra tante è preferita?
DULCAMARA
Egli è il gallo della Checca
tutte segue; tutte becca.
ADINA
(fra sé)
Ed io sola, sconsigliata
possedea quel nobil cor!
DULCAMARA
(fra sé)
Essa pure è innamorata:
ha bisogno del liquor.
(a Adina)
Bella Adina, qua un momento...
più dappresso... su la testa.
Tu sei cotta... io l'argomento
a quell'aria afflitta e mesta.
Se tu vuoi?...
ADINA
S'io vo'? Che cosa?
DULCAMARA
Su la testa, o schizzinosa!
Se tu vuoi, ci ho la ricetta
che il tuo mal guarir potrà.
ADINA
Ah! dottor, sarà perfetta,
ma per me virtù non ha.
DULCAMARA
Vuoi vederti mille amanti
spasimar, languire al piede?
ADINA
Non saprei che far di tanti:
il mio core un sol ne chiede.
DULCAMARA
Render vuoi gelose, pazze
donne, vedove, ragazze?
ADINA
Non mi alletta, non mi piace
di turbar altrui la pace.
DULCAMARA
Conquistar vorresti un ricco?
ADINA
Di ricchezze io non mi picco.
DULCAMARA
Un contino? Un marchesino?
ADINA
Io non vo' che Nemorino.
DULCAMARA
Prendi, su, la mia ricetta,
che l'effetto ti farà.
ADINA
Ah! dottor, sarà perfetta,
ma per me virtù non ha.
DULCAMARA
Sconsigliata! E avresti ardire
di negare il suo valore?
|
(para sí)
Ya me imagino
que cosa me va a decir.
Ya siente el efecto del fármaco,
ya su corazón me ama.
Los anhelos y los pálpitos
de un corazón amante,
en un solo instante
vas a probar.
ADINA
(para sí)
¡Oh! Tan rápido
ha cambiado;
que siento en el corazón.
un despecho insólito.
¡Oh!, amor, te vengas
de mi indiferencia,
su desprecio
me obliga a amarlo.
DULCAMARA
(para sí)
Sí, todas lo aman.
¡Oh, maravilloso!
¡Querida y admirable
botella mía!
Ya veo llover sobre mí,
miles de monedas,
Me convertiré
en un Creso
GIANNETTA, CORO
(para ellos)
De todos los muchachos
del pueblo,
ella imagina
que debe ser cortejada,
Pero este joven será,
lo juro,
un hueso
duro de roer.
(Nemorino sale con Giannetta
y las campesinas.)
Escena Séptima
ADINA
¡Que contento se va!
DULCAMARA
El mérito es todo mío.
ADINA
¿Vuestro, doctor?
DULCAMARA
Sí, todo.
La alegría esta bajo mi mando,
yo destilo el placer y el amor
como agua de rosas; y ahora es eso
lo hace maravillas en aquel jovencito,
él es todo un portento de mi gran invención.
ADINA
¡Locuras!
DULCAMARA
¿Locuras, dices?
¡Incrédula! ¡Locuras!
¿Conoces el poder de la alquimia?
¿El gran valor del elixir de amor
de la Reina Isolda?
ADINA
¿Isolda?
DULCAMARA
Isolda.
Lo tengo en todas las mezclas y sabores.
ADINA
(para sï)
¿Qué oigo?
(a Dulcamara)
¿Y le has vendido el elixir a Nemorino?
DULCAMARA
Él me lo pidió
para obtener el afecto
de una cruel mujer...
ADINA
¿Y aún la ama?
DULCAMARA
Languidecía y suspiraba
sin una luz de esperanza;
y por beber una gota del fármaco encantado,
vendió la libertad alistándose como soldado.
ADINA
(para sí)
¡Cuánto amor! ¡Y yo, cruel, atormento
a tan noble corazón!
DULCAMARA
(para sí)
Ella también se ha enamorado:
necesita urgentemente el licor
ADINA
¡Entonces... así pues... Nemorino
¡es afortunado en el amor!
DULCAMARA
Todo el sexo femenino
por el jovencito está enloquecido.
ADINA
¿Y a qué muchacha ama él?
¿Cuál de entre todas es la preferida?
DULCAMARA
Es como el gallo del corral,
a todas sigue, a todas galantea.
ADINA
(para sí)
¡Y yo sola, insensata,
rechacé tan noble corazón!
DULCAMARA
(para sí)
Ella también se ha enamorado,
necesita urgentemente el licor.
(a Adina)
¡Bella Adina! Espera un momento...
ven más cerca... levanta la cabeza.
Estás confundida...
lo sé por ese aire afligido y abatido.
¿Si tú lo deseas?...
ADINA
¿Si deseo qué... qué cosa?
DULCAMARA
¡Levanta la cabeza, caprichosa!
Si lo deseas, tengo la receta,
que podrá curar tu mal.
ADINA
¡Ah, doctor! Sería estupend,
pero para mí no hay virtud que valga.
DULCAMARA
¿Quieres ver miles de amantes
afligidos y lánguidos a tus pies?
ADINA
No sabría qué hacer con tantos,
mi corazón sólo a uno quiere.
DULCAMARA
¿Deseas poner locas de celos a doncellas,
esposas e incluso viudas?
ADINA
No me tienta, no me place,
de turbar a otras la paz.
DULCAMARA
¿Conquistar quieres a un rico?
ADINA
Las riquezas no me preocupan.
DULCAMARA
¿Un conde? ¿Un marqués?
ADINA
Yo sólo quiero a Nemorino.
DULCAMARA
Toma, pues, mi receta,
que te hará el efecto deseado.
ADINA
¡Ah, doctor! Sería estupenda:
pero para mí no hay virtud que valga.
DULCAMARA
¡Desconfiada!
¿Crees que no tiene valor alguno?
|
ADINA
Io rispetto l'elisire,
ma per me ve n'ha un maggiore:
Nemorin, lasciata ogni altra,
tutto mio, sol mio sarà.
DULCAMARA
(fra sé)
Ahi! dottore, è troppo scaltra:
più di te costei ne sa.
ADINA
Una tenera occhiatina,
un sorriso, una carezza,
vincer può chi più si ostina,
ammollir chi più ci sprezza.
Ne ho veduti tanti e tanti,
presi cotti, spasimanti,
che nemmanco Nemorino
non potrà da me fuggir.
La ricetta è il mio visino,
in quest'occhi è l'elisir.
DULCAMARA
Sì lo vedo, o bricconcella,
ne sai più dell'arte mia:
questa bocca così bella
è d'amor la spezieria:
hai lambicco ed hai fornello
caldo più d'un Mongibello
per filtrar l'amor che vuoi,
per bruciare e incenerir.
Ah! vorrei cambiar coi tuoi
i miei vasi d'elisir.
(partono)
Scena Ottava
NEMORINO
Una furtiva lagrima
negli occhi suoi spuntò...
quelle festose giovani
invidiar sembrò...
Che più cercando io vo?
M'ama, lo vedo.
Un solo istante i palpiti
del suo bel cor sentir!..
Co' suoi sospir confondere
per poco i miei sospir!...
Cielo, si può morir;
di più non chiedo.
Eccola... Oh! qual le accresce
beltà l'amor nascente!
A far l'indifferente
si seguiti così finché non viene
ella a spiegarsi.
Scena Nona
ADINA
(entra)
Nemorino!... Ebbene!
NEMORINO
Non so più dove io sia:
giovani e vecchie,
belle e brutte mi voglion per marito.
ADINA
E tu?
NEMORINO
A verun partito
Appigliarmi non posso: attendo ancora...
La mia felicità...
(fra sé)
Che è pur vicina.
ADINA
Odimi.
NEMORINO
(allegro, fra sé)
Ah! ah! ci siamo.
(a Adina)
Io v'odo, Adina.
ADINA
Dimmi: perché partire,
perché farti soldato hai risoluto?
NEMORINO
Perché?... Perché ho voluto
tentar se con tal mezzo il mio destino
io potea migliorar.
ADINA
La tua persona...
la tua vita ci è cara... Io ricomprai
il fatale contratto da Belcore.
NEMORINO
Voi stessa!
(fra sé)
È naturale: opra è d'amore.
ADINA
Prendi; per me sei libero:
resta nel suol natio,
non v'ha destin sì rio
che non si cangi un dì.
(gli porge il contratto)
Qui, dove tutti t'amano,
saggio, amoroso, onesto,
sempre scontento e mesto
no, non sarai così.
NEMORINO
(fra sé)
Or, or si spiega.
ADINA
Addio.
NEMORINO
Che! Mi lasciate?
ADINA
Io... sì.
NEMORINO
Null'altro a dirmi avete?
ADINA
Null'altro.
NEMORINO
Ebben, tenete.
(le rende il contratto)
Poiché non sono amato,
voglio morir soldato:
non v'ha per me più pace
se m'ingannò il dottor.
ADINA
Ah! fu con te verace
se presti fede al cor.
Sappilo alfine, ah! sappilo:
tu mi sei caro, e t'amo:
quanto ti fei già misero,
farti felice io bramo:
il mio rigor dimentica,
ti giuro eterno amor.
NEMORINO
Oh, gioia inesprimibile!
Non m'ingannò il dottor.
(Nemorino si getta ai piedi di Adina)
|
ADINA
Yo respeto el elixir,
pero para mí hay otro mejor:
Nemorino, a todas las otras dejará,
y todo mío, solo mío será.
DULCAMARA
(aparte)
¡Ah! ¡Doctor! Es muy astuta;
ésta sabe más que tú.
ADINA
Una tierna miradita,
una sonrisa, una caricia,
es capaz de vencer hasta al más obstinado
y ablandar incluso al más duro.
He visto tantos y tantos suspirando
y aferrados como locos a mis pies,
que Nemorino seguro
no podrá huir de mí. No.
La receta es mi mirada,
en estos ojos está el elixir.
DULCAMARA
Si, ya lo veo, bribonzuela,
sabes más, mucho más que yo de mi arte.
Esta boca tan hermosa,
es la botica del amor:
eres como un alambique
pues filtras el amor que deseas;
como un el horno más cálido que un volcán
para convertir en cenizas lo que deseas.
¡Ah! Quisiera cambiar por las tuyas
mis redomas de elixir.
(Ambos salen de escena. Entra Nemorino.)
Escena Octava
NEMORINO
Una furtiva lágrima,
en sus ojos despuntó…
A aquellas jóvenes alegres
parecía envidiarlas…
¿Qué más puedo desear?
Me ama, sí, me ama, lo veo, lo veo.
¡Un solo instante el pálpito de su corazón
deseo sentir!…
¡Mis suspiros confundir
con los suyos!
Cielos, así podré morir,
no quiero más que eso.
Aquí está.
¡Oh, cómo acrecienta su belleza
el naciente amor!
Seguiré haciéndome el indiferente
hasta que venga ella misma a declararse.
Escena Novena
ADINA
(entrando)
¡Nemorino! ¿Qué te sucede?
NEMORINO
No sé dónde estoy...
Todas, jóvenes y viejas,
bellas y feas, me quieren por esposo.
ADINA
¿Y tú?
NEMORINO
No puedo decidirme
por ninguna,
Pues espero todavía mi felcidad...
(para sí)
¡Que confío que venga pronto!
ADINA
Escúchame
NEMORINO
(alegre, para sí)
¡Ya se declara!
(a Adina)
Te escucho, Adina.
ADINA
Dime: ¿por qué partes?
¿por qué has resuelto hacerte soldado?
NEMORINO
¿Por qué?…
Porque quise intentar cambiar mi destino,
y pensé que podría mejorar.
ADINA
Tu persona,… tu vida
es apreciada aquí... vengo de comprar
el fatal contrato de Belcore.
NEMORINO
¡Lo has hecho!…
(para sí)
Es natural: es obra del amor.
ADINA
Toma: gracias a mí eres libre,
quédate en el suelo patrio,
no hay destino por malo que sea
que no pueda cambiar en un solo día.
(le da el contrato de alistamiento)
Aquí, donde todas te aman,
discreto, amoroso, honesto;
pero siempre triste e infeliz.
No, ya no será más así.
NEMORINO
(para sí)
Ahora, ahora se declarará.
ADINA
¡Adiós!
NEMORINO
¡Qué! ¿Me dejas?
ADINA
Yo... sí.
NEMORINO
¿Nada más tienes que decirme?
ADINA
Nada más.
NEMORINO
¡Entonces, toma!
(le devuelve el contrato)
Puesto que no soy amado
voy a morir como soldado;
para mí ya no hay más paz,
si me ha engañado el doctor.
ADINA
¡Ah! Él fue sincero contigo,
escucha a tu corazón.
Tienes que saberlo al fin, sí:
¡Te amo!
Quiero hacerte tan feliz
como antes desgraciado;
olvida mi desdén
pues te juro amor eterno.
NEMORINO
¡Oh, alegría indescriptible!
No me engañó el doctor.
(Nemorino se arrodilla ante ella)
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