PROLOGO
Sinfonia
BEATE ANIME, ANGELI, ANIMA, CORPO,
INTELLETTO, CONSIGLIO, CORO,
O signor santo e vero,
Che del mondo hai l'impero:
O signor santo e forte,
Domator della morte.
Donator della vita;
Infinita Somma bontà.
Un signor te, a te
Gloria e laude si dè:
A te sommo signor supremo, e degno
Sia gloria eterna e sempiterno regno.
PROEMIO
AVVEDUTO, PRUDENCIO
GIOVANETTI, AVVEDUTO
Voi che all'aspetto mi parete sensato e prudente
giovanetto,ditemi di grazia, che vi pare di questa
vita mortale, che gliuomini pregiano tanto? In che
concetto la tenete voi? Desidero il parer vostro:
percioché anch'io vorrei viver in modo, che
giungendo al termine di essa, non mi trovassi, come
a moltiinterviene, da falsa speranza ingannato.
PRUDENCIO
Io non posso soddisfare a pieno al vostro desiderio,
perché gli anni miei acerbi non comportano, ch'io in
questo soggetto abbi veduto molto: pure per quanto
ho possuto odorare di lontano, e per quello che ho
imparato dagli uomini savii, che l'hanno con occhio
accorto trapassata; mi pare, ch'ella sia una mostra,
ed apparenza di vanità; una bella veste, che ricopre
le deformità del corpo infermo: ed un erboso prato,
che con le verdi gramegne nasconde il velenoso
serpe. E voi, che diresti che ella fusse?
AVVEDUTO
Io ancorché inesperto, direi, ch'ella fusse un campo
angusto, ma pieno di dure pietre: un bosco folto,
ma pieno d'acute spine: un monte ombroso, ma
pieno d'altissime rupi, ed in somma una gran selva,
ma piena di selvatiche fiere.
PRUDENCIO
Io la chiamarei una valle oscura di pianto: un fonte
sterile di pensieri: un fiume torbido di lagrime: ed
un mare procelloso di miserie.
AVVEDUTO
Io ancora, se bene mi sono accorto, truovo che
questa nostra vita è come la bolla nell'acqua, che
súbito manca: come il vaporemnell'aria, che
presto si consuma: e come il fiore, che su la siepe
in un tratto languisce.
PRUDENCIO
Io l'assomiglio ad una casa vecchia, che minaccia
ruina: ad una torre alta fondata su l'arena: ad un
arbore pieno di rami, ma senza radici.
AVVEDUTO
A me pare una navicella senza governo: una
vecchiezza senza bastone: un cavallo senza freno:
ed un cieco senza guida.
PRUDENCIO
Io la paragono ad un ordine confuso: ad una
quiete travagliata: ad una fatica inefficace: ad una
sanità inferma: ed ad una ricchezza povera.
AVVEDUTO
Dite pure ch'ella è una bellezza deforme: un onore
infame: un'ambizione sollecita: un'altezza precipitosa:
ed una nobiltà oscura.
PRUDENCIO
Aggiungete ch'ella è un sacco forato: un vaso
intronato: uno specchio macchiato: ed un vetro rotto.
AVVEDUTO
Non lasciate di dire, ch'ella è un amo d'oro con l'esca:
un tribolo acuto, che fora: un pomo acerbo, che
disgusta: ed un calice di vino, che inebria.
PRUDENCIO
Anzi un viaggio pieno d'insidie: una città piena di
discordie: un regno diviso: un principato tirannico: ed
un peregrinaggio molesto.
AVVEDUTO
Soggiungete ch'ella è un castello in aria: una nave in
mezz'al mare: una nebbia inanzi al sole: ed un vento,
che passa, e non torna.
PRUDENCIO
Affermate di lei, e dite pure ch'ella è un gorgo cupo,
dove molti si sommergono: un pelago stretto, dove
molti pericolano: una mare senza porto, dove a gran
rischio si passa.
AVVEDUTO
Stimatela pure ch'ella sia una caverna di serpenti: una
spelonca di ladri: una grotta d'assassini: ed un rifugio
di malfattori.
PRUDENCIO
Non vedete voi ch'ella è una piazza piena di rumori:
una strada torta piena d'errori: ed un muro vecchio
pieno di fessure.
AVVEDUTO
Nominatela pure un giogo non soave: un peso non
leggiero: ed una catena forte.
PRUDENCIO
O come è vero ch'ella è una pece, ch'imbratta: un
fango, che tiene: ed una polvere, che accieca.
AVVEDUTO
Assicuratevi ch'ella è un deserto arenoso: una
solitudine orrida: un paese inabitabile.
PRUDENCIO
Non considerate voi, ch'ella si muta come la luna?
che trapassa come un corriero? che va in giro come
una ruota?
AVVEDUTO
È purtroppo chiaro, ch'ella è una città di sangue: una
concupiscenza di carne: un compiacimento d'occhi:
ed unasuperbia di cuore.
PRUDENCIO
Chiamatela sicuramente un amor di pazzi: un desiderio
di viziosi: un piacer d'appassionati.
AVVEDUTO
Nominatela una mensa povera: una cisterna fessurata:
un letto duro: ed un'arca vacua.
PRUDENCIO
Assomigliatela ad una sirena che canta: ad una meretrice
che lusinga: ad un mago ch'incanta.
AVVEDUTO
Tenetela in concetto d'un dolor, che ride: di un riso che
piange: d'un contento che si lamenta.
PRUDENCIO
Ed io per dire il suo nome, dico ch'ella è una vita
bugiarda: una vita morta: una morte, che spira: ed
un inferno de' viventi.
AVVEDUTO
Ed io vi concludo che questa miserabil vita altro
non è che una pompa funebre di corpi vivi: un
velocissimo corso alla morte: ed un nobile apparato,
che si fa a' vermi.
PRUDENCIO
Ed in effetto a questa mondana vita le si possano
dare tutti li titoli, e nomi più indegni, che tutti se li
convengono benissimo.
AVVEDUTO
Or ditemi, s'ella è così, onde nasce, che molti la
tengono in tanta stima, e la gustano in modo tale,
che non vorriano mai morire?
PRUDENCIO
Questo nasce, perché i peccati gli hanno offuscata
la vista, e messo un velo innanzi a gli occhi, talché
non possono comprendere la verità delle cose: e
perciò pigliando il falso per vero, e 'l male per bene
vaneggiano in mezo a gli errori: ed intanto li s'avventa
la morte, e li porta colà dove si trovano non aver nelle
mani altro che vento, anzi tormento, e pena.
AVVEDUTO
Certo, che sono infelicissimi gli uomini, che così vivono,
poiché sicuri dormono in uno errore di tanto pericolo.
O quanto farebbono bene, se una volta si svegliassero
da così mortifero letargo!
PRUDENCIO
O quanta, o quanta salute sarebbe alle genti, se si
ponessero a considerare oltre la scorza, le miserie, ed
imperfezioni di questa ingannevol vita! percioché per
troppo affezionarsi alle sue false bellezze, si scade
(tremenda cosa), e non si vede, nei dolori dell'inferno,
e nelle crude braccia della morte.
AVVEDUTO
O qual felicità saria di tutti, se da i sensi si alzassero
dove è l'Intelletto! e qui vedessero che non ricchezze,
non piacere, non onore contenta il core in questa vita,
ma solo il bene, ch'appresso a dio si trova: e
scoprissero, ch'il tempo fugge a un batter d'occhi: e
col vero consiglio apprendessero, che questa poca
luce di vita in un momento tramonta: ch'il corpo co 'i
sensi suoi sollecita ad ogn'ora l'anima all'amor del
fango. Che il paradiso ne luce sopra il capo, Che
l'inferno ne arde sotto i piedi, che il mondo
vaneggiando ne inganna, e la vita lusingando n'occide.
E che in effetto qualunque contra gl'insulti dell'inimiche
tentazioni virilmente in terra combatte, eterne, e
gloriose corone acquista nel cielo.
PRUDENCIO
È verissimo. E perché la scienza, e cognizione di
quanto
è stato da voi detto è importantissima,
dipendendo da quella la somma di tutte le cose; da
qui è, che alcuni s'hanno preso per carico di mettercela
inanzi a gli occhi. Ed ecco che or ora in questo luoco ci
verrà rappresentato un vivo, e stupendo esempio, che
mostrerà esser vero, quanto abbiamo concluso. E si
vedranno venire innanzi le cose istesse, le quali sotto
figura di persone umane apparendo, mentre con le
nuove e strane immagini dilettaranno, nell'istesso tempo
serviranno per una idea, dove ciascuno mirando puotrà
formarsene un ritratto nel core, nel quale riconosca
chiaramente, che questa vita, questo mondo, queste
terrene grandezze sono veramente polvere, fumo ed
ombra: e finalmente poi che non ci è altro di fermo, né
di grande che la virtù, la grazia di dio, e 'l regno eterno
del cielo. Ma ecco ch'un vecchio per dar principio alla
cosa, se ne vien fuori. Cediamo il luoco, ed appartiamoci.
AVVEDUTO
Così facciamo.
Sinfonia
ATTO PRIMO
Scena 1
IL TEMPO
Il
tempo, il tempo fugge,
la
vita si distrugge;
e
già mi par sentire
l'ultima
tromba, e dire:
uscite
da la fossa
ceneri
sparse ed ossa;
sorgete
anime ancora,
prendete
i corpi or ora;
venite
a dir il vero,
se
fu miglior pensiero
servire
al mondo vano,
o
al re del ciel soprano?
Sì
che ciascun intenda,
apra
gli occhi e comprenda,
che
questa vita è un vento,
che
vola in un momento;
oggi
vien fore,
doman
si more;
oggi
n'appare,
oman
dispare;
faccia
dunque ognun prova,
mentre
il tempo le giova,
lasciar
quant'è nel mondo,
quantunque
in sé giocondo;
ed
opri con la mano, opri col core,
perché
del ben oprar frutto è l'onore.
Scena 2
CORO
Questa
vita mortale,
per
fuggir, presto ha l'ale:
e
con lei tal fretta passa,
ch'a
dietro i venti, e le saette lassa.
Veloce
il giorno, e ratto
corre
a la notte: e a un tratto
dispar
la state, e 'l verno,
tal
che da un punto sol vassi a l'eterno.
Il
tempo che non dura,
ci
logra e ci misura:
ahi
come in un momento
dà
il ciel la vita, e se la porta il vento!
Ma
la vita ch'è breve,
il
saggio odiar non deve;
per
ciò che il tempo corto
fa
giunger tosto al desiato porto.
Scena 3
INTELLETTO
Ogni
cor ama il bene,
nessun
vuol stare in pene:
quindi
mille desiri,
quindi
mille sospiri,
e
riso insieme, e lutto
si
sentono per tutto.
Ed
io che 'l ben tant'amo,
dal
cor profondo chiamo,
ahi
chi potrar saziare
quelle
mie voglie avare?
La
ricchezza? No, no
che
me saziar non po':
l'onor?
Ma che mi dà,
se
più bramar mi fa?
Piacer?
Ma che mi giova,
se
mi dà sete nova?
Una
cosa io vorrei,
che
sola può saziar gli affetti miei:
vorrei
nel cor impresso
quel
ben ch'ogn'altro ben chiude in sé stesso:
vorrei
se tanto desiar mi lice,
essere
in ciel con dio sempre felice.
Scena 4
(Corpo, Anima)
CORPO
Anina mia che pensi?
Perché
dogliosa stai,
sempre
traendo guai?
ANIMA
Vorrei
riposo e pace;
vorrei
diletto e gioia,
e
trovo affanno e noia.
CORPO
Ecco
i miei sensi prendi.
Qui
ti riposa, e godi
in
mille vari modi.
ANIMA
Non
vo' più ber quest'acque,
ché
la mia sete ardente
s'infiamma
maggiormente.
CORPO
Prendi
gli onor del mondo,
qui
gioir quanto vuoi,
qui
saziar ti puoi.
ANIMA
No,
no, ch'io so per prova,
con
quanto assenzio, e fele
copre
il suo falso mele.
CORPO
Alma
d'ogn'altra cosa
tu
sei più bella e vaga:
in
te dunque t'appaga.
ANIMA
Già
non mi feci io stessa:
e
come in me potrei
quetar
gli affetti miei?
CORPO
Lasso,
che di noi fia!
Se
ritrosa sei tanto,
starenci
sempre in pianto?
ANIMA
Questo
no, se m'ascolti,
e
se meco rimiri
a
più alti desiri.
Terra,
perché mi tiri
pur
alla terra? Or segui il voler mio,
ed
amendue riposeremci in dio.
CORPO
Ahi!
Chi mi dà consiglio?
A
qual di due m'appiglio?
L'anima
mi conforta.
Il
senso mi trasporta.
La
carne mia mi tenta,
l'eterno
mi spaventa:
misero
che far deggio?
Attaccarommi
al peggio?
No,
no che non è giusto
per
un fallace gusto,
per
breve piacer mio,
perder
'l ciel, la vita eterna, e dio.
Sicché
ormai alma mia,
con
teco in compagnia
cercarò
con amore
il
ciel, la vita eterna, e 'l mio signore.
Scena 5
CORO
Il
ciel clemente ogn'or grazia e favore
qua
giù versa, e comparte:
apre
la man divina il gran signore,
e
le sue grazie imparte:
alme,
ch'in terra ricevete il dono,
benedite
il signor, perch'egli è buono.
Benigno
ha il volto, il fronte ogn'or sereno,
risguarda,
ode e risponde:
ha
pietosa la man, paterno il seno,
e
i falli altrui nasconde,
castiga
lento, e presto dà il perdono:
benedite
il signor, perch'egli è buono.
Fate
festa al signore organi e corde,
timpano,
cetre e trombe,
il
salmo, e l'inno in armonia concorde,
alto
col suon rimbombe:
canti
ogni lingua e dica insiem col suono
benedite
il signor, perch'egli è buono.
Sinfonia
ATTO SECONDO
Scena 1
CORO
Benedite
il signor, perch'egli è buono.
Scena 2
CONSIGLIO
La
nostra vita in terra
altro
non è che guerra:
ch'aspri
nemici intorno
ci
stan la notte e 'l giorno:
e
con arte e inganno
spesso
cader ci fanno:
il
mondo si fa bello
col
vetro e con l'orpello:
la
carne con mal'opre
i
vermi suoi ricopre:
e
questa vita ancora
il
suo cenere indora,
sì
che al soldato eletto
armisi
il fronte, e 'l petto;
di
fé prenda la maglia,
e
venga a la battaglia
che
ogn'uom, ch'a ciò s'è dato,
bisogna
esser tentato:
ma
felice chi strinse
il
suo nemico e vinse,
che
in premio se li dona
nel
ciel scettro e corona.
Scena 3
CORO
O
quanti errori, e tenebre
l'umane
menti ingombrano!
O
in quanti abissi giacciano
i
cor, ch'ogn'or vaneggiano!
Perché
tra fango, e polvere
il
cor de l'uomo tant'avido
va
ricercando il giubilo,
che
solo in ciel rinchiudesi?
Mirate
o menti cupide
del
ciel le fonti limpide,
e
del mondo impurissimo
lasciate
l'acque torbide.
Qual
incanto, qual fascino
il
cor vi preme e occupa
prender
per cibo il tossico,
e
dar la morte a l'anima?
Scena 4
PIACERE CON DUE
COMPAGNI
Chi
gioia vuol, chi brama
gustar
spassi e piacere
mentre
il tempo lo chiama.
Venga,
venga a godere,
getti
gli affanni suoi.
Corra
a gioir con noi.
Gli
augelli pargoletti,
cantan
su gli arbuscelli:
i
pesci semplicetti
guizzano
pei ruscelli,
e
invitano al piacere
con
numerose schiere.
Ridono
i prati erbosi,
c'han
coloriti i manti;
le
selve e i boschi ombrosi
son
lieti e festeggianti:
ogni
piaggia fiorita
a
l'allegrezza invita.
CORPO
A
questi suoni e canti.
Alma,
muover mi sento.
Come
la foglia al vento.
ANIMA
Come
ti cangi presto?
Sta'
forte e non temere,
quest'è
falso piacere.
PIACERE E COMPAGNI
O
canti, o risi, o graziosi amori.
Fresch'acque,
prati molli, aure serene,
grate
armonie, che rallegrate i cori,
conviti,
paste e saporite cene,
vesti
leggiadre, e dilettosi odori,
trionfi
e feste d'allegrezza piene,
diletto,
gusto, giubilo e piacere,
beata
l'alma, che vi può godere.
ANIMA
Non
vi cred'io no, no!
Li
vostri inganni io so:
tutte
le vostre cose
che
paion dilettose,
al
fin son tutte amare.
Beata
l'alma, che ne sa mancare.
PIACERE E COMPAGNI
Cacciate
via i pensieri
torbidi,
tristi e neri.
Aprite,
aprite il petto
al
piacer e al diletto,
aprite,
aprite al core
a
la gioia e a l'amore,
dolce
diletto.
Ch'allagra
il petto,
soave
ardore.
Gioia
del core.
ANIMA
Via,
via false sirene.
Di
frodi, e inganni piene,
il
fin del vostro canto,
occupa
sempre il pianto:
ogni
diletto è breve.
Ma
quel, ch'affliggerà, finir non deve.
PIACERE E COMPAGNI
Or
poi che non vi aggrada
la
lieta compagnia.
Ce
n'andarem per strada,
dov'altri
ci desia:
che
per aver contento
verranno
a cento, a cento.
Scena 5
CORPO
Non
so s'è stato ben
lasciar
tanto piacere, ch'il mondo tiene.
ANIMA
Vo'
dimandarne al cielo
ch'il
ver mai non nasconde.
Vediam
quel che risponde.
Ama
il mondan piacer l'uom saggio, o fugge?
RISPOSTA DAL CELO
... fugge.
ANIMA
Che
cosa è l'uom, che 'l cerca e cerca invano?
RISPOSTA DAL CELO
... vano.
ANIMA
Chi
dà la morte al cor con dispiacere?
RISPOSTA DAL CELO
... piacere.
ANIMA
Come
la vita ottien chi vita brama?
RISPOSTA DAL CELO
... ama.
ANIMA
Ama
del mondo le bellezze, o dio?
RISPOSTA DAL CELO
... dio.
ANIMA
Dunque
morrà, chi 'l piacer brama: è vero?
RISPOSTA DAL CELO
... vero.
ANIMA
Or
quel, ch'il ciel t'ha detto
ecco
io raccolgo intero:
fuggi
vano piacer, ama dio vero.
Scena 6
ANGELO
CUSTODE
Fortissimi
guerrieri
che
gli nemici alteri
avete
discacciato,
m'ha
qui 'l signor mandato,
ch'in
ogn'impresa forte
il
cor vi riconforte.
Altra
pugna vi resta
faticosa
e molesta,
ma
non temete punto,
che
son per voi qui giunto.
E
in ogni caso strano
vi
porgerò la mano.
CORO
Altri
doman le fiere.
Altri
trionfan delle genti altere,
ma
sopra ogni guerriero,
fort'è
chi vince il senso lusinghiero.
Scena 7
IL
MONDO
Io
son, io son il mondo,
che
di grandezza abondo:
e
'l braccio mio stupendo
in
ogni parte stendo:
miei
son tutti tesori,
tutti
gli argenti e gli ori.
Le
superbe ricchezze,
le
famose bellezze,
i
principati degni,
i
poderosi regni:
chi
mi vorrà servire
e
dov'io vo' venire,
con
molto suo diletto,
gran
cose li prometto.
CORPO
Alma,
gran cose intendo;
se
'l mondo dice il vero,
vorrei
mutar pensiero.
ANIMA
Ed
anch'io sto pensando,
s'insieme
potess'io
servire
al mondo, e a dio.
ANGELO
CUSTODE
Non
si può aver due cori,
e
servire due signori,
ch'uno
in un modo regge,
l'altro
ha contraria legge;
servite
solamente
a
dio signor possente.
IL
MONDO
Quanto
intorno ha la terra,
quanto
il mar cinge e serra,
e
dove il ciel si stende,
tutto
da me dipende:
tutto
nel seno accoglio,
e lo dono a chi voglio.
VITA MONDANA
Io
son la cara vita
tanto
da voi gradita.
Bella,
vaga e vezzosa,
allegra,
e baldanzosa,
che
con prontezza dono,
quant'ho
di bello, e buono;
se
voi servir volete
al
mondo che vedete,
vi
darò con amore
de
la mia vita il fiore;
vi
darò lunghi i giorni,
e
d'allegrezza adorni:
state
aspettando forsi,
quando
sian gli anni scorsi?
Quando
la chioma imbianca,
quando
la vita manca?
ANGELO
CUSTODE
Non
è, chi bene attende,
tutt'or
quel che risplende:
servite
pure adesso
a
dio, che v'è concesso:
che
diman poi, chi sa
quel
che di voi sarà?
Alma,
al nemico ardente,
rispondi
arditamente.
ANIMA
Io
che porto con me
l'imagine
del re,
io
fatta con onore,
simile
al mio fattore,
c'ho
da far'io col mondo,
che
passa, e cade al fondo?
IL
MONDO
Miratemi
a l'aspetto,
io
do quel che prometto:
prendete
il ben presente,
vivete
allegramente.
ANIMA
Io
che son spirto, e mente,
che
dura eternamente,
c'ho
da far con la vita
che
tosto fa partita?
IL
MONDO
Te
n'avedrai ben tu,
se
ne contrasti più.
ANGELO
CUSTODE
Questo
malvagio ingrato
è
fango inorpellato!
Questa
falsa e lasciva,
è
morte, che par viva!
Or
venga, e vegga il mondo
quel
ch'è la vita e 'l mondo.
Spoglia
quest'empio e vede
quel
che il tuo cor non crede.
CORPO
Metti
giù questa spoglia,
c'ho
di veder ti voglia.
IL
MONDO
Ahi,
l'angelica forza
per
qual cagion mi sforza?
CORPO
O
come il mondo tutto
è
poverello e brutto!
Ben
ti conosco ai panni.
Non
più, non più di nuovo m'inganni.
CORO
Oh
miseri amatori,
ch'al
mondo date i cori,
mirate
quanto è vile
quel
ch'a par gentile:
e
quanto è trista sorte
abbracciar
quel che vi conduce a morte.
ANGELO
CUSTODE
Dispoglia
anco costei.
VITA MONDANA
Ohimè,
che non vorrei.
CORPO
Ahi
miserabil sorte!
Dunque
la vita è morte?
Dunque
l'umana vita
è
morte rivestita?
ANGELO
CUSTODE
Poi
ch'avete scoperto
l'inganno
ricoperto,
con
disdegnosa mano
cacciateli
lontano.
ANIMA, CORPO
Via
via, mondo fallace,
via
via, vita fugace,
ite
a trovar gli sciocchi,
c'hanno
abbagliati gli occhi:
o
quanta nebbia e ombra
gli
occhi mortali ingombra!
Scena 8
ANGELO
CUSTODE
Al
forte vincitore
è
debito l'onore,
l'onor,
ch'è apparecchiato
nel
ciel, che fa beato:
sì
ch'ormai da la terra,
c'avete
vinta in guerra,
volgete
il cor e 'l viso,
e
i passi al paradiso.
ANGELI
Venite
al ciel diletti,
venite
benedetti,
che
queste sedi belle
furon
fatte per voi sopra le stelle:
lasciate
pur la terra,
dov'è
perpetua guerra:
salite
al ciel con volo glorioso,
dov'è
pace e riposo,
dove
senz'alcun velo
si
vede il re del cielo.
Scena 9
Uno
del CORO
Dopo
brevi sudori
poter
dal caldo e 'l gelo
salir
beato al cielo
ai
sempiterni onori
dal
mondo pien di mali,
è
sorte avventurosa de' mortali.
CORO
È
sorte avventurosa de' mortali.
DUE DEL CORO
Poter
dopo le prove
l'uomo
frale e mendico,
ma
di virtute amico,
salir
in alto, dove
son
ricchezze immortali,
è
sorte avventurosa de' mortali.
CORO
È
sorte avventurosa de' mortali.
Dagli
abissi terreni,
dove
regna la morte,
poter
salir per sorte
ai
sommi eterni regni,
che
non hanno altri eguali,
è
sorte avventurosa de' mortali.
Amar
il bene eterno,
salir
al ciel superno,
fuggir
dal mondo i mali
è
sorte avventurosa de' mortali.
Intermedio.
Capriccio
Intermedio.
Pass E Medio
ATTO TERZO
Scena 1
Sinfonia
INTELLETTO
Salite
pure al cielo,
che
nel ciel dio si vede,
del
cor ricca mercede.
CONSIGLIO
Fuggite
pur l'inferno,
dove
alberga ogni male,
dov'è
il verme immortale.
INTELLETTO
Salite
pure al cielo,
dove
s'odono i canti,
degli
angeli e dei santi.
CONSIGLIO
Fuggite
pur l'inferno,
dove
s'odon le voci
degli
angeli feroci.
CORO
Fugge
il nocchier l'infesta
del
mar fiera tempesta,
ma
più s'ha da fuggire
del
ciel gli sdegni e l'ire.
INTELLETTO
Nel
ciel sempre è allegrezza,
nel
ciel sempre è la luce,
ch'eternamente
luce.
CONSIGLIO
Ne
l'inferno è spavento,
ne
l'inferno è dolore
le
tenebre, e l'orrore.
INTELLETTO
Nel
ciel son le ricchezze,
nel
ciel sono i tesori,
e
i sempiterni onori.
CONSIGLIO
Ne
l'inferno ogni tempo
miseria,
e infamia sta,
vergogna
e povertà.
INTELLETTO
Nel
ciel sono i palazzi
fatti
di pietre d'oro,
di
mirabil lavoro.
CORO
Cerca
altri a tutte l'ore
le
gemme di valore:
ma
più s'han da cercare
del
ciel le gemme rare.
CONSIGLIO
Ne
l'inferno vi stanno
le
spelonche e le grotte,
dove
alberga la notte.
INTELLETTO
Nel
ciel è primavera,
che
'l paradiso infiora,
e
in sempiterno odora.
CONSIGLIO
Nel
profondo è l'inverno
l'immondizia
e 'l fetore
d'abominioso
odore.
Scena 2
(Anime
dannate, ed apresi
una bocca d'inferno)
CONSIGLIO
Voi
che siete laggiù,
che
vi tormenta più?
Che
cosa è nell'inferno?
ANIME DANNATE
Il
fuoco, il fuoco eterno,
crudel,
crudel peccato,
per
cui ci ha condannato
il
giudice superno,
al
foco, al foco eterno.
Scena 3
(Anime
beate in cielo, che
s'apre, e chiude l'inferno)
INTELLETTO
Alme
ch'in ciel godete,
qual
premio in ciel avete
più
nobile e più degno?
ANIME
BEATE
Eterno,
Eterno Regno:
o
Regno, o Regno Eterno:
o
ben sommo e superno,
che
mai non giunge al segno:
Eterno,
eterno Regno.
ANIMA, INTELLETTO
CONSIGLIO, CORPO
(dicono
insieme)
O
gran stupore!
O
grave errore!
Ch'uomo
mortale
d'un
tanto male,
ch'eterno
dura,
sì
poco cura!
O
gran stupore!
O
grave errore!
Ch'uomo
mortale
regno
immortale,
ch'eterno
dura,
stolto
non cura!
Scena 4
(si
riapre l’Inferno)
CONSIGLIO
Anime
sfortunate
l'altiere
voci alzate.
Che
vi è toccato in sorte?
ANIME DANNATE
Eterna,
eterna morte.
Ahi!
Ci è toccata in sorte:
morte,
che mai non more
sepolta
nel dolore.
Aspra,
penosa e forte
eterna,
eterna morte.
Scena 5
(si
richiude l’Inferno)
INTELLETTO
Alme
beate e belle,
lassù
sopra le stelle
qual
cosa è più gradita?
ANIME
BEATE
Eterna,
eterna vita:
vita
che vive e regna,
dolce,
celeste e degna,
sempre,
sempre gradita.
Eterna,
eterna vita.
ANIMA, INTELLETTO
CONSIGLIO, CORPO
(dicono
insieme)
O
gran stupore!
O
grave errore!
Ch'uomo
mortale
d'un
tanto male,
ch'eterno
dura,
sì
poco cura!
O
gran stupore!
O
grave errore!
Ch'uomo
mortale
regno
immortale,
ch'eterno
dura,
stolto
non cura!
Scena 6
(si
riapre l’Inferno)
CONSIGLIO
Alme,
la pena e 'l danno
che
vi dà tanto affanno,
finir
si deve mai?
ANIME DANNATE
Non
mai, non mai, non mai.
O
sempiterni guai,
che
non finiscon mai!
Non
mai, non mai, non mai.
Scena 7
(si
richiude l'inferno)
INTELLETTO
Alme
la vostra gloria,
ne
l'eterna memoria
è
per durar mai sempre?
ANIME
BEATE
Sì,
sempre, sempre, sempre.
Sempre
sarà.
E
mai non finirà:
e
con perpetue tempre,
durerà
sempre, sempre.
Sempre,
sempre.
INTELLETTO, CONSIGLIO
ANIMA, CORPO
(dicono
insieme)
Ogn'un
faccia sempre bene
che
la morte in fretta viene:
ami
dio ch'è suo signore,
fugga
il mondo ingannatore;
e
perché ha errato,
del
suo peccato
con
pura fede
chieggia
mercede:
faccia
opre bone e la sua vita emende,
che
un momento sol, l'eterno pende.
ANIMA, CORPO
(dicono
insieme)
Come
cervo assetato,
corre
al fonte bramato.
Così
da noi si brama e si desia
salir
al cielo con voi per erta via.
Ma
prima insiem cantiamo,
e
'l gran signor lodiamo.
Scena 8
ANGELI, ANIME BEATE,
ANIMA
CORPO, INTELLETTO, CONSIGLIO
(Anime Beate in cielo)
Gloria
sia a dio superno
che
vive in sempiterno:
all'alto
e gran signore
sia
sempiterno onore.
ANIME
BEATE, ANGELI
Chiamiamo
tutto il mondo
e
con canto giocondo
cantiam,
cantiam gioiosi
di
dio le lodi e i fatti gloriosi.
Scena 9
ANIME
BEATE, ANGELI, INTELLETTO
CONSIGLIO, CORO, ANIMA, CORPO,
(tutta
la Moltitudine insieme)
O
signor santo e vero,
che
del mondo hai l'impero:
o
signor santo e forte,
domator
della morte.
Donator
della vita;
somma
bontà infinita.
A
te signor, a te
gloria
e laude si dè:
a
te sommo signor supremo, e degno
sia
gloria eterna e sempiterno regno.
INTELLETTO
Voi
ch'ascoltando state,
perché
non giubilate?
Non
più, non più pensosi:
tutti
lieti e gioiosi.
Con
festa giubiliamo,
con
giubilo cantiamo,
fugga
lontano il lutto:
festa,
festa per tutto.
TUTTI
Grazie,
inni, laudi e giubili d'amore
canti
la lingua e le risponda il core.
ANIMA
Ogni
lingua ogni core
dia
laude al mio signore
che
l'alme poverelle
da
terra alza le stelle.
Vi
prego alme dilette,
al
ben oprar elette.
Come
da serpe irato,
fuggite
dal peccato:
e
liete a i vostri alberghi ritornate,
e
con voi riportate
questo
ricordo mio:
ch'eterno
regno avrà chi serve a dio.
CORO
Tenga
ognun, tenga nel core,
ch'al
fuggir son preste l'ore:
ed
a forza ch'ognun lassi
tutto
il ben ch'in terra stassi:
né
c'inganni il mondo rio,
ch'ogni
ben nasce da dio:
ed
a l'opre sante e bone
rispondono
nel ciel scettri e corone.
Intermedio
Festa
e Ballo
TUTTA LA MOLTITUDINE INSIEME
Chiostri
altissimi e stellati,
dove
albergano i beati,
luna,
sol, stelle lucenti,
fate
in ciel dolci concerti;
tutto
il mondo pieno sia
d'allegrezza
e d'armonia.
Danza
su ritornello
Re
del mondo e gran signori
giubilate
dentro ai cori,
d'ogni
sesso, d'ogni etate,
donne
ed uomini cantate
con
fanciulli e verginelle
canzonette
allegre e belle.
Danza
su ritornello
D'arpe,
lire, organi e trombe,
l'aria
e terra e mar rimbombe,
l'aure
vaghe, il suon giocondo
portin
via per tutt'il mondo.
E
toccando il suoni il core,
senta
giubili d'amore.
Danza
su ritornello
Voi
di dio fedeli amanti,
genti
giuste, uomini santi,
grazie
eterne a dio rendete,
gigli
e rose insiem spargete,
e
co' i gigli e con le rose,
lodi
eterne e gloriose.
Danza
su ritornello
Voi
celesti ierarchie
fate
nove melodie:
ecco
un'altra nova stella
tutta
chiara, tutta bella
verso
il ciel vola splendente,
perché
luca eternamente.
Danza
su ritornello
Congiungete
angeli buoni,
congiungete
i canti, e i suoni:
e
qua giù la terra ancora,
mentre
lieta il seno infiora,
con
il canto e con il riso
corrisponda
al paradiso.
EPILOGO
Intermedio
IL
TEMPO
Il
ternpo di una vita
E'
fragile si sa.
Quando
sará finita,
Che
cosa resterà?
Forse
una luce ardente
O
forse il buio errante;
La
morte, ohimè! m'uccide,
il
tempo tutto frange.
Hoggi
si ride
E
poi diman si piange.
La
strada è giunta al fine
E
comprendo la mia etá:
Vedo
nel bianco crine
La
sua caducità;
Giammai
penso al passato
O
ad un futur non nato;
La
morte, ohimè! produce
Terror
ch'el Cor m'ingombra.
Hoggi
siam luce
E
poi diman siam ombra.
Dovrò
tener tesori
Se
nudo io morirò?
O
ricercar gli onori
che
presto io lascerò?
Perché
cercar mia speme
Or
che son l'hore estreme?
La
morte, ohirnè! si pasce
Di
vanità del core.
Hoggi
si nasce
E
poi diman si more.
Intermedio.
Pass E Medio

|
PRÓLOGO
Sinfonía
ÁNIMAS BEATAS, ÁNGELES, ALMA,
CUERPO, INTELECTO, CONSEJO, CORO
¡Oh, Señor santo y verdadero,
que del mundo tienes el mando!
¡Oh, Señor santo y fuerte,
domador de la muerte,
dador de la vida,
suprema bondad infinita!
Para ti Señor, para tí
la gloria y la alabanza sean dados.
Para ti gran Señor, suprema y digna,
sean la gloria y el reino eternos.
PROEMIO
CONCIENCIA, PRUDENCIA
MUCHACHOS, CONCIENCIA
Tú, que aparentemente eres un joven sensato y
prudente, dime por favor, ¿qué te parece esta
vida mortal que tanto aprecian los hombres? ¿Cómo
se entiende? Quiero tu opinión, porque yo también
iba a vivir de una manera que, cuando llega a su fin,
no me encuentro a mí mismo, como le ocurre a
muchos, engañados por falsas esperanzas.
PRUDENCIA
No puedo satisfacer plenamente tu deseo, pues
mis pocos años no me han llevado a ver
mucho de este tema, pero como he sido capaz
de aprender de los sabios que lo han examinado
con ojos perspicaces, me parece que es un
espectáculo de apariencia y vanidad; una fina
prenda que cubre la deformidad del débil cuerpo;
un prado cubierto de verde hierba donde se
esconde la serpiente venenosa. Y tú, ¿qué dirías
qué fue?
CONCIENCIA
Aunque aún soy inexperta, yo diría que es un
campo angosto y lleno de duras piedras; un bosque
frondoso, pero lleno de espinas; una umbrosa colina,
pero llena de grandes rocas; y, en definitiva, un gran
bosque, pero lleno de fieras.
PRUDENCIA
Yo diría que es un valle de llanto; una fuente sin
pensamientos; un río crecido por las lágrimas; y un
tormentoso mar de miseria.
CONCIENCIA
Yo de nuevo, si soy sensible, encuentro que esta
vida nuestra es como una burbuja en el agua, que
de repente desaparece; como el vapor en el aire,
que se pierde rápidamente; como la flor que se
marchita en un momento.
PRUDENCIA
Yo la comparo con una casa antigua en peligro
de ruina; a una alta torre construida sobre la arena;
a un frondoso árbol, pero sin raíces.
CONCIENCIA
A mí me parece un barco sin timón;
la vejez sin bastón; un caballo sin freno;
o un ciego sin lazarillo.
PRUDENCIA
Yo la equiparo al orden desordenado; a la calma
inquieta; al cansancio que no sirve para nada; a la
salud insalubre; o a la riqueza que es menesterosa.
CONCIENCIA
Digamos que es la belleza deforme; el honor
deshonrado; la ambición ansiosa; la altura precipitada;
o la nobleza oscura.
PRUDENCIA
Añado que es un saco sin fondo; un florero
desvencijado; un espejo manchado; o un vidrio roto.
CONCIENCIA
No dejes de decir que es un gancho de oro oxidado;
una zarza afilada que pincha; una manzana amarga
que repugna; o una copa de vino que emborracha.
PRUDENCIA
De hecho se trata de un viaje proceloso; una ciudad
turbulenta; un reino dividido; el principado de un tirano;
o una peregrinación incómoda.
CONCIENCIA
Digamos también que se trata de un castillo en el
aire; un barco en medio de la mar; una nube contra
el sol; o un viento que pasa y no vuelve.
PRUDENCIA
Así es. Y dicen que es un remolino oscuro donde
muchos naufragan; un mar siniestro donde
muchos perecen; un océano sin puerto
donde se navega sin rumbo.
CONCIENCIA
Tengamos en cuenta que se trata de una caverna
de serpientes; de una cueva de ladrones; de una
gruta de asesinos; o de un refugio de malhechores.
PRUDENCIA
¿No veis que es una plaza llena de rumores; una
sinuosa calle llena de peligros; o una vieja pared
llena de grietas?
CONCIENCIA
Decid más bien que es un pesado yugo; un
peso aplastante; o una vigorosa cadena.
PRUDENCIA
Es realmente como la pegajosa brea;
el barro untuoso; o el polvo que ciega.
CONCIENCIA
Sin duda es un desierto arenoso; una soledad
terrible; o un país deshabitado.
PRUDENCIA
¿No creeís que cambia como la luna? ¿Que
pasa de largo cual mensajero? ¿Qué gira
como una rueda?
CONCIENCIA
Está claro que se trata de una ciudad sangrienta;
una carne concupiscente; un espejismo visual;
o un corazón soberbio.
PRUDENCIA
Ciertamente lo llaman amor de locos; deseo
de degenerados; o placer de viciosos.
CONCIENCIA
Decid que es una mesa desabastecida; una cisterna
quebrada; un duro catre: o un cofre vacío.
PRUDENCIA
Comparadla con el canto de una sirena; con una
ramera pervertida; o con un mago charlatán.
CONCIENCIA
Consideradla como un dolor que ríe; una risa que
llora; o una alegría que se lamenta.
PRUDENCIA
Y yo, para decir su nombre, digo que es una vida
engañosa; una vida muerta; una muerte que respira;
o un infierno para los vivos.
CONCIENCIA
Yo llego a la conclusión de que esta miserable vida
no es más que un cortejo fúnebre de cuerpos vivientes;
una veloz carrera hacia la muerte; o una apariencia
noble para los gusanos.
PRUDENCIA
De hecho, a esta vida mundana se le pueden
dar todos los títulos y nombres más indignos,
pues todos le cuadrarán de lo mejor.
CONCIENCIA
Y ahora decidme, si ella es así, ¿de dónde surge que
muchos la tengan en tan alta estima y disfruten
de ella tanto, que desearían no morir nunca?
PRUDENCIA
Se debe a que los pecados han oscurecido su
pensamiento colocando un velo sobre sus ojos
para que no puedan discernir; y así, toman lo falso
por verdadero y lo malo por bueno; y son engañados
en medio de sus errores; y entonces la muerte viene y
se los lleva a donde no tienen en sus manos nada
más que viento, tormento y castigo.
CONCIENCIA
De hecho, cuán infelices son los hombres que
así viven, pues ellos duermen profundamente
al confundir tal peligro. ¡Oh, qué bien que harían
si alguna vez despertaran de su letargo mortal!
PRUDENCIA
¡Oh cuánta, cuánta salvación no habría para
toda esa gente si pudieran ver más allá de las
apariencias, las miserias y las imperfecciones!
A pesar de ser tan aficionados a sus falsas bellezas,
llegando a su fin, desaparecen en las penas del
infierno en los brazos de la cruel muerte.
CONCIENCIA
¡Oh, cuánta felicidad no habría para todos si se
alzaran desde los sentidos hacia el intelecto!
Si vieran que ni las riquezas, ni el placer, llenan
de contenido al corazón en esta vida, sino que
sólo es bueno lo que se refiere a Dios.
Descubrirían que el tiempo vuela con el guiño de
un ojo y aprenderían que la pequeña luz de la vida
pasa en un momento;
que el cuerpo con sus sentidos,
llena al alma de lodo; que el Paraíso brilla sobre sus
cabezas y el Infierno arde bajo sus pies; que el mundo
alucina y engaña; que la vida seduce y mata; y que
cualquiera que combata con valentía en la tierra
contra los insultos y las tentaciones del enemigo,
gana coronas eternas y gloriosas en el Cielo.
PRUDENCIA
Muy cierto. El conocimiento y la comprensión
de lo que es recto es lo más importante, en función
de la suma de todas las cosas; de aquí que muchos
hayan tomado esto en consideración. Ahora, en
este lugar, va a ser representado un ejemplo vivo
y maravilloso que mostrará la verdad de nuestras
conclusiones. Lo veréis
en sentido figurado, pues
imágenes nuevas y extrañas os deleitarán sirviendo
como alegorías de “ideas” en las que cada uno de
vosotros será capaz de ver y formar una imagen en
su corazón, y en el que reconocerá claramente que
esta vida, este mundo, estas grandezas terrenales,
son verdaderamente polvo, humo y sombra.
Finalmente comprenderéis
que no hay nada más
que sea firme y grande excepto la virtud, la gracia
de Dios, y el eterno Reino de los Cielos. Pero mirad,
un anciano viene para iniciar el asunto. Dejemosle el
sitio y salgamos.
CONCIENCIA
Pues hagamoslo.
Sinfonía
PRIMER ACTO
Escena
1
EL
TIEMPO
El
tiempo, el tiempo vuela,
la
vida se difumina.
Ya me parece escuchar
la
última trompeta, diciendo:
"Salid
de la tumba
cenizas
y huesos dispersos;
surgid de nuevo almas,
y tomar vuestros cuerpos!
¡Venid
y decidnos la verdad!
¿Era lo más adecuado
servir a la vanidad del mundo
o
al Rey del Cielo, allá en lo alto?"
Que
cada uno escuche,
abra
los ojos y entienda
que
esta vida es como el viento,
que llega muy lejos en un momento;
hoy
viene,
mañana
se muere;
hoy
aparece,
mañana
desaparece;
por
lo que cada uno intente,
mientras aún le quede tiempo,
abandonar los asuntos terrenales,
aunque
sean placenteros,
y dedicarse a trabajar en
cuerpo y alma
por alcanzar el fruto de las buenas obras.
Escena
2
CORO
La
vida mortal, en su fluir,
ha cogido
alas con
pasos tan apresurados
como
si la persiguieran
los vientos y las flechas.
Fugazmente transcurre
el día,
y más rápidamente
la noche;
de un plumazo el
verano desaparece
y el invierno en
un instante pasa a la eternidad.
El tiempo
no permanece,
nos
desgasta y nos limita.
¡Ay,
cómo en un momento
el
cielo da la vida y el viento se la lleva!
Pero
la vida, que es corta,
el
hombre sabio no la debe odiar,
pues aún siendo el
tiempo escaso,
nos puede
llevar al puerto deseado.
Escena
3
INTELECTO
Cada
corazón ama el bien,
nadie quiere sufrir dolores.
Así que mil deseos,
así que mil suspiros,
y la risa, junto con el dolor,
son sentidos por todos.
Y yo que tanto amo lo bueno,
desde el fondo de mi corazón clamo:
¡Ay! ¿Quién puede satisfacer
estos ansiosos deseos míos?
¿Riqueza? No, no,
no me puede satisfacer.
¿Honor? pero, ¿qué me da
si me hace desear más?;
¿Placer? pero ¿cómo podrá deleitarme
si me produce nueva sed?
Sólo una cosa que debo desear,
que es lo único que puede satisfacer mis sentimientos:
debo desear en mi corazón
tener ese bien que mantiene todo los demás en su sitio;
debo desear, si me es permitido tal deseo,
estar en el Cielo feliz para siempre con Dios.
Escena
4
(Cuerpo y Alma)
CUERPO
Alma mía, ¿en qué estás pensando?
¿Por
qué estás tan triste
y andas siempre
suspirando?
ALMA
Querria
reposo y paz;
me
gustaría tener amor y alegría, y sin embargo
me encuentro con la ansiedad y la angustia.
CUERPO
En
este caso, toma mis sentidos
que
te darán reposo y alegría
de
mil maneras diferentes.
ALMA
No
quiero tomar de esas aguas,
pues inflamarán mucho más
mi
sed ardiente.
CUERPO
Toma
los honores del mundo,
y así disfrutarás de todo
lo que
pueda satisfacerte.
ALMA
No,
no, bien sé por experiencia
que el amargo ajenjo
está
cubierto por falsa miel.
CUERPO
Alma, más que cualquier otra cosa
eres justa y hermosa, por lo tanto
encontraras satisfacción en ti misma.
ALMA
Ya
lo hice, mas...
¿cómo en mí misma podría yo encontrar
la liberación de mis propios sentimientos?
CUERPO
Entonces, si no hay remedio,
si
eres tan recatada,
¿estarás
siempre llorando?
ALMA
No, no. Siempre que me escuches
y poses junto a mí tu mirada
en
los deseos más altos.
Tierra,
¿por qué me atraes hacia ti?
Ahora sigue mi deseo
y
descansemos juntos en Dios.
CUERPO
¡Ay!
¿Quién me aconsejará?
¿A quién de los dos debería aferrarme?
El Alma me consuela,
El
Sentido me transporta,
mi
Carne me tienta,
lo
Eterno me asusta.
Miserable
como soy, ¿qué debo hacer?
¿Habré de acudir a lo peor?
No,
no, eso no sería justo,
para mi gusto falaz,
para
mi breve placer,
perder
el Cielo, la vida eterna y a Dios.
Así pues, Alma mía,
en
tu compañía
iré a buscar con amor
el Cielo, la vida eterna y mi a Señor.
Escena
5
CORO
El
misericordioso Cielo derrama aquí abajo
otorgando toda
su gracia y favor:
El
gran Señor abre la mano divina
e
imparte sus gracias.
Almas,
que en la tierra recibís ese don,
bendecid
al Señor porque es bueno.
Su
rostro es amable, la frente siempre serena,
con su mira
hacia abajo, oye y responde.
Tiene
una mano compasiva, un corazón paternal,
que disimulan nuestras faltas.
Baja
para reprender, y rápido perdonar:
¡Bendecid
al Señor, porque es bueno!
Celebrad
al Señor con órganos y cítaras,
tambores,
laúdes y trompetas.
Cantad
juntos en armonía el salmo, el himno,
y dejad
que resuene en las alturas:
"¡Cantad
juntos en todas las lenguas!
¡Bendecid
al Señor porque es bueno!"
Sinfonía
ACTO
SEGUNDO
Escena
1
CORO
Bendecid
al Señor porque es bueno.
Escena
2
CONSEJO
Nuestra
vida en la tierra
no
es otra que la guerra.
Los
enemigos agresivos están
a nuestro
alrededor noche
y dia;
y
con tales artes y engaños
que
a menudo nos hacen caer.
El
mundo se embellece
con
cristales y oropeles;
la
carne, con malas obras,
encubre
sus gusanos interiores;
y es que esta vida
adorna
sus miserias.
Así
pues, dejad que el soldado elegido
se
arme con yelmo y coraza;
y acuda a la batalla
protegido con
la cota de malla de la fe.
Todos los hombres
deberán ser juzgados por Dios,
pero felices
aquellos que lucharon
contra el enemigo y
ganaron,
pues
como premio en el Paraíso
recibirán
cetro y corona.
Escena
3
CORO
¡Oh,
cuántos errores y tinieblas
ensombrecen
la mente humana!
¡Oh,
cuántos corazones engañados
se
permanecen en el profundo abismo!
¿Por
qué entre el barro y el polvo
busca
ansioso el corazón humano
la alegría que
sólo en el Cielo existe?
¡Mirad,
oh
ansiosas mentes,
los
nítidos manantiales celestiales
y abandonad las impuras
y turbias
aguas
terrenales!
¿Qué
encanto, qué espejismo,
contagia y
enajena al corazón,
que
confunde el veneno por alimento
dando muerte al alma?
Escena
4
PLACER
CON DOS COMPAÑEROS
El
que persigue la alegría,
desea diversiones y
placer,
mientras malgasta su tiempo.
¡Venid, venid y disfrutad,
dejad de lado los problemas!
¡Corred y disfrutad con nosotros!
Los pajaritos
cantan en los árboles;
los peces
nadan dulcemente
a través de la
corriente;
el placer invita
con multitud de cosas.
Los prados de hierba ríen
cuando la ropa blanquea;
los bosques y las umbrosas arboledas
son felices y despreocupados;
y permanentemente las floridas colinas
invitan a la alegría.
CUERPO
Frente a estos sonidos y canciones,
alma, me siento temblar
como una hoja en el viento.
ALMA
¿Cómo cambias tan rápidamente?
Sé fuerte y no temas,
esto es falso placer.
PLACER Y COMPAÑEROS
¡Oh, canciones! ¡Oh, risas! ¡Oh, amores tiernos,
aguas frescas, dulces prados, brisas serenas,
gratas armonías que deleitáis los corazones!
Banquetes, cenas y sabrosas comidas;
ropa elegante y aromas deliciosos;
triunfos y fiestas llenas de alegría;
deleite, gusto, felicidad y placer.
¡Bendita el alma que puede gozar de vosotros!
ALMA
¡Yo no lo creo, no, no!
Bien conozco tus engaños.
Todas tus promesas
y esa mirada encantadora
al final son todo amargor.
¡Bendita el alma que sabe vivir sin ello!
PLACER Y COMPAÑEROS
Ahuyenta esos negros pensamientos
tan turbios y tristes.
Abre, abre tu pecho
al placer y al deleite.
Abre, abre tu corazón
a la alegría y al amor.
Dulce deleite
que alegra el pecho,
tierno ardor
que hace que se alegre el corazón.
ALMA
¡Lejos, lejos, falsas sirenas,
de fraudes y engaños llenas!
El final de tu canto
está siempre lleno de llanto.
El deleite es fugaz,
pero la aflicción que le sigue nunca termina.
PLACER Y COMPAÑEROS
Dado que no te es agradable
nuestra alegre compañía,
tomaremos nuestro camino
hacia otros donde sí nos desearán.
Para obtener la felicidad
otros a cientos vendrán.
Escena
5
CUERPO
No
sé si ha estado bien dejar
de lado
tanto placer como el mundo tiene.
ALMA
Voy
a preguntarle al Cielo,
que
nunca oculta la verdad.
Veremos lo que responde.
¿El sabio
debe amar los placeres o huir de ellos?
RESPUESTA
DEL CIELO
... huir.
ALMA
¿Qué es
lo que el hombre busca y busca en vano?
RESPUESTA
DEL CIELO
... vano.
ALMA
¿Quién
da la muerte al corazón con displacer?
RESPUESTA
DEL CIELO
... placer.
ALMA
¿Cómo
obtiene la vida quien de la vida hace amor?
RESPUESTA
DEL CIELO
... amor.
ALMA
¿El
amor de las bellezas del mundo, o el de Dios?
RESPUESTA
DEL CIELO
... Dios.
ALMA
Luego
morirá quien desee el placer, ¿verdad?
RESPUESTA
DEL CIELO
... verdad.
ALMA
Ya has oído lo que ha dicho el
Cielo:
huye
del placer vano
y ama a Dios verdaderamente.
Escena
6
ÁNGEL
DE LA GUARDA
Fortísimos guerreros,
que a enemigos orgullosos
habéis ahuyentado,
el Señor me ha enviado aquí
para que en cada una
de vuestras esforzadas
empresas
os reconforte el corazón.
Otra lucha os espera,
agotadora y problemática,
pero no vaciléis ni un instante,
pues yo me uno a vosotros
y en cada prueba
os ofreceré mi mano.
CORO
Algunos doman a los soberbios,
algunos triunfan sobre los altivos,
pero por encima de todo guerrero
es el hombre valiente quien domina sus sentidos.
Escena 7
EL
MUNDO
Yo
soy, yo soy el mundo,
que abunda en la grandeza;
y mi magnífico brazo
por todas partes extiendo.
Míos son todos los tesoros,
toda la plata y el oro,
las grandes riquezas,
las sublimes bellezas,
los altos principados,
y los reinos poderosos.
Al que me sirva
y vaya a donde yo quiero,
le prometo innumerables
delicias y riquezas.
CUERPO
Alma, he oído grandes cosas.
Si el Mundo está diciendo la verdad,
me gustaría cambiar de opinión.
ALMA
Yo también estoy pensando
si se podrá servir
al Mundo y a Dios.
ÁNGEL DE LA GUARDA
No se pueden tener dos corazones
para servir a dos señores;
Si el uno se rige por unas reglas
el otro tiene leyes opuestas.
Servid sólo a Dios,
señor todopoderoso.
EL MUNDO
Lo que la tierra contiene,
lo que el mar abraza y posee,
y hasta donde el cielo se extiende,
todo eso depende de mí.
Todo lo llevo en mi seno
y lo doy a quien quiero.
LA VIDA MUNDANA
Yo soy la ansiada vida,
tan placentera para todos.
Bella, preciosa y encantadora,
alegre
y confiada,
que doy fácilmente
todo lo que tengo de bello y bueno.
Si quieres servir
al Mundo que ves,
yo te daré con amor
la flor de mi vida.
Te daré alegremente
días largos y dichosos.
¿No veis cómo corren los años?
¿A qué estáis esperando?
¿A cuando el pelo crezca cano
y la vida se marchite?
ÁNGEL DE LA GUARDA
No es así, escuchad,
no es
oro todo lo que reluce.
Servid a Dios
mientras podáis hacerlo,
pues mañana,
¿quién sabe
lo que te va a pasar?
Alma, al enemigo ardiente
responde con ardor.
ALMA
Yo, que llevo conmigo
la imagen del Rey;
yo, hecha con honor,
como mi Hacedor,
¿qué tengo que ver con el mundo
que pasa y cae al precipicio?
EL MUNDO
Mira mi aspecto,
doy lo que prometo.
¡Tomad los bienes del presente,
vivid con alegría!
ALMA
Yo, que soy
el espíritu y la mente
eternos,
¿qué tengo que ver con la vida,
que tan pronto se marchita?
EL MUNDO
Harías bien
si dejaras de discutir.
ÁNGEL DE LA GUARDA
¡Ese malvado ingrato
está cubierto de barro!
¡Esa criatura falsa y lasciva
es la muerte, que parece viva!
Ahora venid y ved el Mundo,
lo que la vida y el Mundo son.
Desnudad a ese maligno y ved
lo que vuestro corazón no cree.
CUERPO
¡Quítate el disfraz,
quiero verte!
EL MUNDO
¡Ay! La fuerza angélica,
¿por qué razón me obliga?
CUERPO
¡Oh, cómo es el mundo
de pobre y feo!
Te conozco bien por esos harapos.
¡No, nunca más me engañarás!
CORO
¡Oh, amantes desdichados
que al mundo entregáis vuestros corazones,
ved cuál vil
es lo que parecía tan gentil!
¡Qué triste destino
es abrazar
aquello que conduce a la muerte!
ÁNGEL DE LA GUARDA
¡Desnuda a ésa también!
LA VIDA MUNDANA
¡Ay de mí, no me salvaré!
CUERPO
¡Ay, desgraciada suerte!
Entonces ¿la vida es muerte?
Entonces ¿es la vida humana
la muerte disfrazada?
ÁNGEL DE LA GUARDA
Ahora que has descubierto
el engaño oculto,
con mano desdeñosa
arrójalos lejos.
ALMA, CUERPO
¡Fuera, fuera, Mundo falaz!
¡Fuera, fuera, vida fugaz!
Id a buscar a los necios
cuyos ojos están deslumbrados.
¡Oh, cuántas nubes y sombras
ciegan a los ojos mortales!
Escena 8
ÁNGEL
DE LA GUARDA
El
valiente vencedor
sólo honor merece.
Honor
que le aguarda en
el Cielo,
honor que le hará bendito.
Y ahora, desde la tierra
que
has conquistado con esfuerzo,
vuelve
tu corazón y tu mirada,
y
dirige tus pasos hacia el Paraíso.
ÁNGELES
¡Venid,
amados, al Cielo!
¡Venid
benditos,
que
estos lugares hermosos
se
hicieron para vosotros por encima de las estrellas!
Dejad
de lado la tierra,
donde la guerra es perpetua.
Saltad
al Cielo en glorioso vuelo,
pues aquí reside la paz y el reposo;
desde donde
sin ningún velo
se contempla al Rey del Cielo.
Escena 9
UNO DEL CORO
Tras arduas fatigas,
tras vencer al frío y al hielo,
ascender,
desde el falaz mundo,
santificado al Cielo,
a los honores eternos,
es el destino venturoso de los mortales.
CORO
Es el destino venturoso de los mortales.
Dos de CORO
Después de la prueba,
el hombre, débil y arruinado,
pero amigo de la virtud,
ascender hacia lo alto, donde
hay riquezas inmortales,
es el destino venturoso de los mortales.
CORO
Es el destino venturoso de los mortales.
De los abismos terrenales,
donde reina la muerte,
poder saltar, por ventura,
a los altos reinos eternos
que no tienen otros iguales,
es el destino venturoso de los mortales.
Amar el bien eterno,
ascender
al cielo supremo,
huir
de los males del mundo
es el destino venturoso de los mortales.
Intermedio.
Capricho
Intermedio.
Pass E Medio
ACTO TERCERO
Escena 1
Sinfonía
INTELECTO
Ascender
puro al Cielo,
donde
se contempla a Dios,
es
rica recompensa para el corazón.
CONSEJO
Huir
del infierno,
donde
todo mal habita,
donde
habita el gusano inmortal.
INTELECTO
Ascender
puro al cielo,
donde
se escuchan los cánticos
de
los ángeles y santos.
CONSEJO
Huir del infierno,
donde
se escuchan las voces
de
los ángeles crueles.
CORO
El
timonel evita la destructiva
tormenta
del proceloso mar,
pero
más debe uno evitar
el
desprecio y la ira del Cielo.
INTELECTO
En
el Cielo siempre hay alegría,
en
el Cielo siempre hay luz
que
eternamente brilla.
CONSEJO
El
infierno es el miedo,
el
infierno es el dolor,
las
tinieblas y el horror.
INTELECTO
Del
Cielo son las riquezas,
del
Cielo son los tesoros
y
honores eternos.
CONSEJO
En
el infierno siempre
está
la miseria y la vergüenza,
la
desgracia y la pobreza.
INTELECTO
En
el Cielo hay palacios
hechos
de piedras de oro
maravillosamente
labrado.
CORO
Algunos siempre buscan
piedras preciosas;
pero
lo que deberían de buscar
son
las raras gemas celestiales.
CONSEJO
El
Infierno posee
cuevas
y grutas
donde
la noche mora.
INTELECTO
En
el Cielo es primavera,
y
las flores del Paraíso
emanan su perfume eternamente.
CONSEJO
En
las profundidades habita el invierno,
y
la inmundicia y el hedor
son
abominables.
Escena 2
(Las
almas condenadas se
asoman desde boca del Infierno)
CONSEJO
Vosotras,
que estáis ahí abajo,
¿qué
os atormenta más?
¿qué
sucede en el Infierno?
ALMAS
CONDENADAS
¡El
fuego, el fuego eterno!
El
cruel, el cruel pecado,
por
el que nos ha condenado
el
Juez Celestial
al
fuego, al fuego eterno.
Escena
3
(Almas
beatas en el Cielo, que se
abre mientras se cierra el Infierno)
INTELECTO
Almas
que os regocijáis en el Cielo,
¿cuál
es el premio más noble y digno
que poseéis ahí?
ÁNIMAS
BENDITAS
¡Eterno,
eterno reino!
¡Oh, reino,
reino eterno!
¡Oh,
bien supremo y celestial,
que
nunca pierde su signo!
¡Eterno,
reino eterno!
ALMA,
INTELECTO
CONSEJO, CUERPO
(juntos)
¡Oh,
gran estupor!
¡Oh,
grave error!
¡Que
el hombre mortal
de
semejante mal
que
eterno dura,
tan
poco se preocupa!
¡Oh,
gran estupor!
¡Oh,
grave error!
¡Que
el hombre mortal
del reino inmortal
que eterno dura
locamente
se despreocupa!
Escena
4
(se
reabre el Infierno)
CONSEJO
Almas
desafortunadas,
elevad
vuestras voces arrogantes.
¿Qué
destino os ha tocado?
ALMAS
CONDENADAS
La muerte
eterna, eterna.
¡Ay, ésta es nuestra
suerte,
sepultados
en en el dolor!
La muerte que nunca muere.
Amarga,
dolorosa y fuerte,
eterna, eterna
muerte.
Escena
5
(se
cierra el Infierno)
INTELECTO
Ánimas benditas
y bellas,
allá
arriba, por encima de las estrellas,
¿qué
es lo que más os place?
ÁNIMAS
BENDITAS
¡Eterna,
la vida eterna!
Vida
que vive y reina,
dulce,
celestial y digna,
siempre,
siempre agradable.
Eterna,
la vida eterna.
ALMA,
INTELECTO
CONSEJO, CUERPO
(juntos)
¡Oh,
gran estupor!
¡Oh,
grave error!
¡Que
el hombre mortal
de
semejante mal
que
eterno dura,
tan
poco se preocupa!
¡Oh,
gran estupor!
¡Oh,
grave error!
¡Que
el hombre mortal
del reino inmortal
que eterno dura
locamente
se despreocupa!
Escena
6
(se
reabre el Infierno)
CONSEJO
Almas,
el dolor y la pena
que
tanto os aflige,
¿no
debe nunca acabar?
ALMAS
CONDENADAS
Nunca,
nunca, nunca.
¡Ay,
condena eterna
que
nunca termina!
Nunca,
nunca, nunca.
Escena
7
(el
infierno se cierra de nuevo)
INTELECTO
Almas,
vuestra gloria
en
la memoria eterna
¿durará
para siempre?
ÁNIMAS
BENDITAS
Sí,
para siempre, siempre, siempre.
Durará
para siempre
y
no tendrá fin.
Será perpetuamente perdurable
y durará
por siempre, siempre,
siempre,
siempre.
INTELECTO,
CONSEJO
ALMA, CUERPO
(juntos)
Que
cada uno haga lo correcto,
pues
la muerte siempre viene con rapidez.
Amad
a Dios, el Señor,
huid
del mundo engañoso;
y
cuando se haya cometido un error,
por
vuestro pecado,
con
fe pura,
pedid
perdón.
Haced
buenas obras y enmendad vuestra vida,
pues
de un solo instante lo eterno pende.
ALMA, CUERPO
(juntos)
Como
el ciervo sediento
corre
a la fuente deseada,
así
nosotros deseamos y suspiramos
ascender
al cielo por la empinada senda.
Pero
antes, nos unimos en el canto
y
al gran Señor alabamos.
Escena
8
ÁNGELES, ÁNIMAS BENDITAS,
ALMA
CUERPO, INTELECTO, CONSEJO
(Las
ánimas benditas desde el cielo)
¡Gloria
a Dios en las alturas
que
vive por siempre!
¡El
elevado y gran Señor
sea
eternamente honrado!
ÁNIMAS
BENDITAS, ÁNGELES
Llamemos
a todo el mundo
y
con canto gozoso cantemos,
cantemos con alegría
las
alabanzas y los hechos gloriosos de Dios.
Escena
9
ÁNGELES,
ÁNIMAS BENDITAS, ALMA,
CUERPO, INTELECTO,
CONSEJO, CORO
(todos
juntos)
¡Oh,
Señor santo y verdadero,
que
reinas sobre el mundo!
¡Oh,
Señor santo y fuerte,
domador
de muerte
y dador
de la vida!
Suprema bondad
infinita.
Para Ti, Señor, para
Ti
la
gloria y la alabanza.
para Ti, el
Señor supremo Señor.
¡Para Ti
la gloria y el reino eterno!
INTELECTO
Vosotros
que estáis escuchando,
¿por
qué no os regocijáis?
No
dudéis, no penéis,
sólo
gozad de la alegría y felicidad.
Con fiesta
alegrémonos,
cantemos
con regocijo
y huya
lejos la pena.
¡Fiesta,
fiesta para todos!
TODOS
¡Gracias,
himnos, alabanzas y regocijo de amor
canta
la lengua y le responde el corazón!
ALMA
Que
toda lengua y todo corazón
alabe
a mi Señor,
que
levanta las almas pobres
desde
la tierra hasta las estrellas.
Os
lo ruego, almas queridas,
optad
por hacer el bien.
Como
de la serpiente iracunda,
huid
del pecado;
y
volved felices a vuestras casas,
y
con vosotros llevad
este
recuerdo mío:
quien sirve a Dios
alcanzará el reino eterno.
CORO
Que
todos tengan en el corazón,
pues las horas se apresuran a
volar,
la intención de
dejar a un lado
los bienes terrenales.
El mundo fugaz nos engaña,
pues
todo bien viene de Dios.
A las obras santas y buenas
responde
el Cielo con cetros y coronas.
Intermedio
Fiesta
y Baile
TODOS
Claustros
altísimos y estrellados,
donde
moran los bienaventurados;
luna,
sol, radiantes estrellas,
tocad
en el Cielo vuestra dulce música,
para
que todo el mundo se llene
de
alegría y armonía.
Danza
sobre ritornello
Rey
del mundo y gran Señor,
regocijaos
con los coros,
de ambos sexos y
de todas las edades.
Mujeres
y hombres cantan
con
los jóvenes y las doncellas,
alegres
y bellas canciones.
Danza
sobre ritornello
Con
arpas, liras, trompetas y órganos,
haced
que el aire, la tierra y el mar resuenen;
que
la suave brisa lleve el alegre sonido
a través de todo el orbe
y que tocando la música el corazón,
sienta
las alegrías del amor.
Danza
sobre ritornello
Vosotros,
que amáis a Dios con fidelidad,
gente
justa, hombres santos,
dad
gracias eternas a Dios,
derramad
lirios y rosas,
y junto con los lirios y las rosas,
alabanzas
eternas y gloriosas.
Danza
sobre ritornello
Vosotros,
jerarquías celestiales,
componed
nuevas melodías.
He ahí otra nueva
estrella,
brillante y bella,
que
vuela espléndida al Cielo
para brillar eternamente.
Danza
sobre ritornello
Juntaos,
ángeles buenos,
uniros a las canciones y
a la música,
que
aquí abajo, en la tierra,
aun complacido,
el pecho florece con
el canto y la risa
que
corresponden al Paraíso.
EPÍLOGO
Intermedio
EL
TIEMPO
El
tiempo de una vida es
frágil,
lo sabemos.
Cuando
se acaba,
¿qué queda?
Quizá
una luz brillante,
o quizá
oscuridad errante.
La
muerte, ¡ay!, mata,
el
tiempo se acaba.
Hoy
reímos
y
mañana lloraremos.
He
llegado al final del camino
y comprendo que he
envejecido.
Veo
desde mis cabellos blancos su
fragilidad;
nunca
pienso en el pasado
ni
en el futuro no nato.
La
muerte, ¡ay!,
me produce un
terror
que me abruma el corazón.
Hoy
estamos en la luz,
mañana
en la oscuridad.
¿Debo
guardar mis tesoros
sabiendo que moriré desnudo?
¿O
buscar los honores
que
pronto dejaré atrás?
¿Por
qué buscar la esperanza
ahora
que estoy en la hora extrema?
La
muerte, ¡ay!,
se nutre de
la vanidad del corazón.
Hoy
se nace
y
mañana se muere.
Intermedio.
Pass E Medio
Digitalizado
por:
José
María Oliva 2016
|