BLANCA Y FALLIERO

 

 

Personajes

 

CONTARENO 

BLANCA

FALLIERO

CAPELLIO

COSTANZA

PRIULI

PISANI


LOREDANO

         Senador veneciano   

         Hija de Contareno


         General veneciano

         Senador veneciano
 
         Nodriza de Blanca

           Dux de Venecia

       Secretario del Consejo

          Senador veneciano

                 Tenor

              Soprano

             Contralto

                    Bajo

              Soprano


                    Bajo

                  Tenor

                  Actor

 

 

 

La acción se desarrolla en Venecia a pricipios del siglo XVII

 

 

ATTO PRIMO


(Piazza di S. Marco)

Scena Prima

(Le Procuratie son piene di popolo. Nobili
veneziani d'ambi i sessi trascorrono la piazza)

CORO
Dalle lagune adriache
Fin dell'Jonia ai lidi
Si spanda un suon che ai popoli
Terribilmente gridi:
Veglia il Leon magnanimo
Né di poter scemò.
Invan con arti perfide
Lacci gli ordì l'Ispano;
Contro di lui s'armarono
Braccia ribelli invano;
Levò la fronte indomita
E i traditor prostrò.

(La moltitudine si disperde per le procuratie).

Scena Seconda

(Contareno e Capellio)

CONTARENO
Pace alfin per l'Adria splende.
Tutto è gioia e festa intorno:
Per noi soli in questo giorno
Non vi è speme d'amistà.

CAPELLIO
Sol da te, signor dipende
D'obbliar lo sdegno antico:
Il mio cor ti brama amico,
Odio alcun per te non ha.

CONTARENO
Tu non m’odi?...

CAPELLIO
(con trasporto)
E odiar potrei te, di Bianca genitore!

CONTARENO
(sospeso)
Bianca... l'ami?

CAPELLIO
Ah! sol di lei
Da gran tempo è pieno il core.
Cedo a te, se lei mi doni,
La contesa eredità.

CONTARENO
(fra sè)
Grazie, o sorte; alfin sereno
Mi volgesti il tuo sembiante,
Lo splendor di Contareno
A brillar ritornerà.

(a Capellio)

Vien, Capellio a questo seno;
Ama Bianca: tua sarà.

CAPELLIO
Oh! piacer! felice appieno
Questo amplesso alfin mi fa.

CONTARENO, CAPELLIO
Si: da sì lieto istante
Cessi ogni antico sdegno;
Sia d'amistà costante
La man di Bianca il pegno:
La tua compisca amore,
La mia felicità.

(Odesi sparo d'artiglieria: ricompare la moltitudine)

CORO
Esce il Doge.

CONTARENO, CAPELLIO
Alla festa solenne
Col Senato già movesi al tempio.

CORO
Viva il Prence, che l'Adria sostenne,
Che rimosse dell'Adria lo scempio!
Misto al suon di guerrieri strumenti
Salga al ciel del suo nome l'onor!

CONTARENO, CAPELLIO
Della patria fra i prosperi eventi
Il presente fia sempre il maggior.
Ma forier di più grandi contenti,
O Capellio/ Contareno, è tal giorno al mio cor.

SCENA TERZA

(Esce il Doge coi Senatori dal Palazzo di S. Marco.
Gli uscieri che sono al loro seguito recano il decreto

del Gran Consiglio. All'avanzarsi del Doge si fa
silenzio)

DOGE
(agli uscieri)
Ministri del Consiglio, ite, e per tutte
Di Vinegia le vie tosto si affigga
Del Senato il decreto.

(Gli uscieri escono da varie parti. La moltitudine si
affolla in fondo, ecc.; il Doge si appressa a Contareno).

O Contareno,
Il tuo parer prevalse. Un'altra volta
Ristabilito è il tribunal temuto
Della patria custode: accorti i padri
Dal passato periglio
Han segnato la legge in pien consiglio.

CAPELLIO
Signor, perdona; ma s'io pur presente
Era al consesso, io non avrei segnato
Così terribil legge. Ed a che giova
Di nuovo armarsi del rigore antico,
Or che svanito è il congiurar nemico?

CONTARENO
A che giova, o Capellio? a prevenire,
Nuovi attentati, a vigilar sull'opre,
Dei legati stranieri, a preservarne
Da novelle congiure e nuovi orrori.

CAPELLIO
Tutti gli ambasciatori
Non sono Bedamar; e omai dell'Adria
La sicurtade è ferma.

DOGE
Ancor del tutto
L'Adria non è sicura.
Pur dalle orobie mura
Ci minaccia l'Ispano,
e tutto intorno
Vasto incendio di guerra arde il paese.
A rintuzzar le offese
Di sì fiero nemico invan si mosse
Il giovane Falliero: voce si sparse
Che giacque il generoso in campo estinto.

CAPELLIO
Cielo! estinto Falliero?

Scena Quarta

(Un ufficiale e detti)

UFFICIALE
(inchinandosi al Doge)
Falliero ha vinto.
In questo punto approda
Alla vicina riva, e a te, al Senato
Reca l'annunzio della sua vittoria.
Ei già s'appressa.

TUTTI
Onore al prode, e gloria!

CORO
Viva Falliero,
Lode al guerrier
Del patrio onor
Conservator.

Scena Quinta

(Falliero con seguito d’ufficiali e detti)

FALLIERO
Inclito Prence, illustri padri, e quanti
Amor di patria in questo istante aduna,
La veneta fortuna
Di se stessa maggiore è alfin risorta.
Pace, spoglie, trofei, Falliero vi porta.
Vinte e disperse come polve al vento
Fur dei ribelli e dell'Ispan le schiere.
In sulle mura altere
Dell'orobia città sventola il nostro
Glorioso vessillo, e al mondo insegna
Che il temuto Leon pur vince e regna.

DOGE
Giovane valoroso, a te la patria
Va debitrice di salute e pace:
Te figlio suo verace
Appellerà mai sempre,
e il tuo gran nome
Vivrà nei fasti dell'adriaco impero:
In ogni cor vivrà.

TUTTI
Viva Falliero!

FALLIERO
Le tue parole, e il plauso
Di così nobil gente, oh! qual mi sono
Preziosa mercé di quanto oprai!
Più ch'io non diedi a te,
patria, mi dai.
Se per l'Adria il ferro io strinsi,
Il dover compiei di figlio:
Sacro a lei nel suo periglio
Era il braccio, il ferro e il cor.
Seguitai, se in campo io vinsi,
L'orme sue, l'avito onor.

TUTTI
Vero prode! ai detti tuoi
Sembri a noi più grande ancor.

FALLIERO
Il ciel custode - Di queste mura
Ogni congiura - Disperderà.
Per far che l'Adria - Felice sia
La vita mia - Si spenderà.

TUTTI
Il ciel custode - Di queste mura
Ogni congiura - Disperderà.

DOGE
Grata Vinegia, o prode,
Accetta i voti tuoi. Sì bel desio
Segui a nutrir, e il tuo sublime esempio
Mille di onore desterà faville
In ogni cor di patrio amore ardente.
Intanto il ciel clemente
Conservator dei regni abbia di lodi
E d'incensi tributo: ei di là sopra
Siede moderator d'ogni bell'opra.

(S'avviano tutti verso il tempio)

Scena Sesta

(Atrio in casa di Contareno, che mette a un
canale. Il luogo è tutto adorno di vasi di fiori.
Le ancelle di Bianca ne van raccogliendo or da
questo, or da quello. Indi esce Bianca medesima)

TUTTE
Negli orti di Flora,
Nel regno d'aprile
Un fior più gentile
Di Bianca non v'ha.
1.
Men vermiglia è di lei questa rosa.
2.
Questo giglio è men puro di lei.
3.
Men modesta tu mammola sei.
4.
Questo anemone ha men di beltà.

TUTTE
Negli orti di Flora,
Nel regno d'aprile
Un fior più gentile
Di Bianca non v'ha.

BIANCA
Come sereno è il dì! come più bello
Risplende il sole, e l'aura è quieta e pura!
Tu sorridi, o natura,
Lieta come il mio cor... O mio Falliero!
Se ogni cosa si allegra a me d'intorno
È prodigio d'amor pel tuo ritorno.
Caro, amato Falliero! io pur ti appresto
Con l'Adria intera un serto...
io di mia mano tel porgerò...
grato ti fia per certo...
Non val quello d'amor
di gloria il serto.

(Prende dalle ancelle i fiori e gl'intreccia in ghirlanda)

Della rosa il bel vermiglio
L'amor mio gli pingerà.
Il candor di questo giglio.
La mia fé gli mostrerà.
Qua l'emblema di costanza...
Là il color della speranza...
Qua un pensiero... un altro qua...

BIANCA, CORO
Ogni affetto del mio/tuo core
Ogni fiore a lui dirà.

BIANCA
(alzandosi, e contemplando
le ghirlande con tenera malinconia)
Oh! serto beato,
Invidia mi fai.
All'idolo amato
Vicino sarai;
Baciarti l'udrai,
Parlarti di me.

(Ritornando lieta)

Ma spero... ma sento
Lusinga nel core
Che a tanto contento
Mi serba l'amore,
Che il dolce momento
Lontano non è.

CORO
Si, tanto contento
Serbato è per te.

Scena Settima

(Costanza e Bianca)

BIANCA
Costanza?... Ebben? che rechi?
Vedesti il mio Falliero?

COSTANZA
Lo vidi, o Bianca,
Fatto più bello ancor dalla sua gloria.
Sì nobile vittoria,
L'onor che a lui si rende, ardir gli danno
Di chieder la tua mano:
A me lo disse...

BIANCA
Ah! non la chieda invano.

COSTANZA
Che temi? e qual vi è padre
Che superbo non fora esser di questo
Valoroso guerriero
Suocero fortunato?

BIANCA
O amica! è vero.
Ma tu del padre mio
L'alma conosci appieno:
È povero Falliero.

COSTANZA
Vien Contareno.

(Costanza parte).

Scena Ottava

(Contareno e detta)

CONTARENO
Bianca, in sì lieto giorno,
al par di quante
Nobili donne ha l'Adria, io te vo' lieta,
E in mio pensiero ne ho già volto il modo.
Avventuroso nodo
D'illustre imene oggi ha per te formato
Il mio paterno amore.

BIANCA
Padre!.. qual nodo?..

(Fra sè)

oh come batte il core!

CONTARENO
Lo sposo ch'io ti ho scelto è tal che pari
In Venezia non ha: d'onore esempio,
Specchio di valor vero.

BIANCA
(Fra sè)
Cielo! chi è questi se non è Falliero?

CONTARENO
A te fra pochi istanti
Presentarlo promisi, e so che grata
Tu men sarai... nel tuo sembiante io leggo
La gioia che tal nuova in cor ti desta.

BIANCA
Dov'è desso, o signor? che mai lo arresta?

CONTARENO
Pria di mostrarsi a te mi fea preghiera
D'investigar se inclina
Ad amarlo il tuo cor.

BIANCA
(con trasporto)
E del mio core
Non gli è noto l'amore,
Non rammenta i sospir?

CONTARENO
(sorpreso)
Bianca! che parli?
Quando svelasti mai a Capellio il tuo cor?

BIANCA
(atterrita)
Capellio!... oh Dio! Son perduta!...

CONTARENO
Che ascolto?

BIANCA
Oh padre mio?

CONTARENO
Parla... d'altr'uom saresti
Amante forse, o Bianca?..

BIANCA
Oh! me infelice!...
Sventurato Falliero!

CONTARENO
Perfida!...

BIANCA
Ah! padre
Non ti sdegnar

CONTARENO
Trema… se ancor ti sfugge
Il nome di Falliero, l'amor paterno
Hai perduto per sempre.

BIANCA
Oh ria minaccia!...
Padre... il tuo sdegno di terror mi agghiaccia.

CONTARENO
Se l'amor mio ti è caro
Rispetta il mio voler... Se a me t'opponi...
Paventa l'ira mia. Tutto in Vinegia,
Tutto poss'io. Farti obliar Falliero,
Altrimenti saprò... per lui pur trema.

BIANCA
Ah! che dici?

CONTARENO
Intendesti.

BIANCA
O pena estrema!

CONTARENO
Pensa che omai resistere
Al mio comando è vano;
Pensa che al nobil giovane
Giurai di dar tua mano;
Che un Contareno, un veneto
Non può mancar di fé,

BIANCA
Padre... al mio pianto muoviti,
Mira... io ti cado al piè.

(Cadendo ai piedi di Contareno).

CORO
(sollevandola)
Al genitore arrenditi,
Si placherà con te.

CONTARENO
(accostandosi a Bianca con bontà)
Figlia mia, se forza al core
Non ti dà figlial rispetto
Deh! ti vinca il mio dolore;
Da tal nodo io tutto aspetto;
Tutto io perdo se ti opponi:
Disperato io morirò.

BIANCA
Tu morir!... di me disponi...

CONTARENO
(fra sè)
Io trionfo.

BIANCA
Ubbidirò.

CONTARENO
Ah! mi abbraccia: alfin ritrovo
La mia Bianca, la mia figlia.
Lo splendor di mia famiglia
Per te sorgere vedrò.
Il piacer di mia ventura,
Figlia mia, spiegar non so.

BIANCA
(fra sè)
Giusto Ciel, più ria sventura
Della mia chi mai provò?

CORO
Viva Bianca! alfin natura
Dell'amore trionfò.

(Partono tutti).

Scena Nona

(Sala in casa di Contareno. Falliero e Costanza)

FALLIERO
Mai con maggior coraggio in queste soglie
Non posi il piè, Costanza. Alfin venirne
Potrò palese, io spero, e non indegno
Del genitor di Bianca.

COSTANZA
Il ciel secondi
La tua speranza; io ne sarei, tel giuro,
Lieta di Bianca al paro.

FALLIERO
O amica mia,
Conosco a prova il tuo bel cor qual sia;
Né forse il dì fia lunge
Che far chiaro potrò quant'io son grato
Al tuo cortese oprar. Ma di'; qual trovo
L'adorata mia Bianca?

COSTANZA
Ognor fedele, tenera sempre; oltre ogni dir felice
Dei tanti allori onde tu riedi adorno
Di vederti sospira.

FALLIERO
O lieto giorno!
Deh! tu, Costanza, or compi
Il beneficio tuo: per poco almeno
Fa' ch'io favelli a lei.

COSTANZA
Mira: ella stessa
Sola ver noi si appressa;
Seco io ti lascio...

(Parte).

Scena Decima

(Bianca e Falliero)

BIANCA
(arrestandosi sull'ingresso, fra sè)
Oh! ciel! Falliero!

FALLIERO
(correndo a lei con trasporto)
O Bianca! Io ti rivedo alfin!

BIANCA
(lentamente avanzandosi, fra sè)
Il cor mi manca.

FALLIERO
Ma che vedo? tu tremi?
Impallidisci? ed evitar ti sforzi
L'incontro de' miei sguardi? in questa guisa,
Bianca, mi accogli tu?

BIANCA
Falliero!...

(fra sè)

Oh Dio!... Che deggio dir?

FALLIERO
(fra sè)

Che mai pensar degg'io?

BIANCA
(facendosi forza)
Falliero, hai tu coraggio?...

FALLIERO
Pari al sommo amor mio.

BIANCA
Soffrir potrai
Il colpo a cui ti serba avversa sorte?

FALLIERO
Tutto; l'istessa morte
Fuor che perderti, o Bianca.

BIANCA
E se il destino
Ci volesse divisi ed infelici...

FALLIERO
Divisi noi!

BIANCA
Pur troppo.

FALLIERO
Oh! ciel!... che dici?
Tremar mi fai... favella...
Fremo in interrogarti... avresti forse
Obliata la fé che mi giurasti?
M'avresti tu tradito?...

BIANCA
Ah!... no: giammai.
Ma ti perdo, o Falliero.

FALLIERO
Spiegati omai.

BIANCA
Sappi che un rio dovere
Al nostro amor si oppone...
Sappi che il padre impone
Ch'io più non pensi a te.

FALLIERO
Se tu mi sei fedele,
Se il cor non hai cambiato,
Il genitore e il fato
Sfido a rapirti a me.

BIANCA
Vana speranza!... lasciami.

FALLIERO
Qui Contareno aspetto.

BIANCA
Ah! no: dal suo cospetto
Sempre fuggir dei tu...

FALLIERO
Perché? favella, o barbara.

BIANCA
Non domandar di più.

FALLIERO
Ciel! qual destin terribile
Tronca ogni mia speranza!

BIANCA
Ciel! come è mai possibile,
Serbar la mia costanza!

BIANCA, FALLIERO
A questo colpo orribile
Manca la mia virtù.

BIANCA
Deh! va', ti scongiuro,
Restar più non dei.

FALLIERO
Andrò, ma securo
Che infida non sei.

BIANCA
T'adoro... lo giuro...
Consolati... va'.

BIANCA, FALLIERO
Ah! dopo cotanto
Penar per trovarsi;
Vedersi nel pianto,
Nel pianto lasciarsi;
È pena, è dolore
Che eguale non ha:
È affanno che un core
Soffrire non sa.

Scena Undicesima

(Falliero, indi Costanza)

FALLIERO
Ella mi fugge: a mille dubbi in preda
Me lascia, e a mille angoscie.
Un rio sospetto
Mi sorge in cor che ogni tormento avanza.

COSTANZA
(frettolosa)
Signor...

FALLIERO
Fedel Costanza,
Trammi d'angoscia tu.

COSTANZA
Vieni; è periglio
Oltre restar… partir tu dei.

FALLIERO
Ma pria
Rassicura l'oppressa anima mia.

COSTANZA
Ah! no: seguimi tosto
Se ti cale di Bianca... In queste soglie
Contaren non ti trovi. A miglior tempo
Forse tornar potrai.

FALLIERO
Ciel! qual mistero!

COSTANZA
(traendolo seco)
Andiam, vieni, il saprai.

(Partono per una piccola porta)

Scena Dodicesima

(Dalla gran porta escono i parenti di Contareno e di
Capellio. Dame, cavalieri e gran seguito di servi, indi
Contareno e Capellio medesimi, poi Bianca)

CORO
Fausto imene e di gioia cagione
Sovra ogni altro per l'Adria fia questo:
Di due grandi famiglie compone
L'odio antico alla patria funesto,
E noi tutti congiunge con nodi
Di verace e di salda amistà.
Sovra ogni altro di gioia cagione
Questo imene per l'Adria sarà.

CONTARENO
Sì, congiunti, omai son pieni
I miei voti in questo dì.

CAPELLIO
Dei Cappelli e Contareni
Le discordie Amor finì.

CONTARENO, CAPELLIO
Spettatori al lieto evento
Rimanete, illustri amici,
Dividete in tal momento
Il contento del mio cor.

CORO
Il mirarvi appien felici,
Rende noi felici ancor. ,

CAPELLIO
Ove è Bianca? appaga omai
Di sua vista il mio desire.

CONTARENO
Qua l'attendo: la vedrai,
Né fia lenta a comparire;
Mira: è d’essa.

CAPELLIO
Oh come bella
Sempre più rassembra a me!

CORO
(incontrando Bianca)
Vieni, o nobile donzella,
Ogni cor sospira a te.

Scena Tredicesima

(Bianca e detti)

BIANCA
Padre... signor...

CONTARENO
Appressati.

(Presentandole Capellio)

Ecco il tuo sposo.

BIANCA
(fra sè)
Oh! Dio!

CAPELLIO
(accorgendosi del turbamento di Bianca)
Bianca!...

(piano a Contareno)

Turbata sembrami...
Che mai pensar degg'io?

CONTARENO
Nulla, signor: tremante
È sempre in tale istante
D'una donzella il cor.

(A Bianca)

Figlia, al dover per poco
Dia loco il tuo pudor.

CAPELLIO
Bianca, alla mia ventura
Manca il tuo solo assenso:
Né il tuo bel labbro, io penso,
Vorrà negarlo a me.

BIANCA
(facendosi forza)
Certo già n'eri allora
Che la mia man chiedesti,
Quello del padre avesti,
E bastò quello a te.

CAPELLIO
(fra sè)
Ah! qual nel suo rispondere
Traspar cordoglio e pena!

BIANCA, CONTARENO
(fra sè)
Ah! che non so/sà nascondere
Le smanie ond'io son/ella è piena.

CAPELLIO
(fra sè)
Cielo! tal nodo a stringere
Mesta così verrà?

BIANCA
(fra sè)
Tanto soffrire e fingere,
È duol che egual non ha.

CONTARENO
(fra sè)
Ma la saprò costringere:
Ma il voler mio farà.

CONTARENO
Ecco espressi in questo foglio
I tuoi patti in un coi miei.
Il tuo nome e quel di lei
Il contratto compirà.

CAPELLIO
(prende il foglio e va a segnarlo ad un tavolino)
Al cospetto de' congiunti
Segno il foglio.

BIANCA
(appressandosi supplichevole a Contareno)
Ah! padre mio.

CONTARENO
Ubbidisci.

BIANCA
Ah! non poss'io.

(Capellio alzandosi dal tavolino)

CORO
Bianca segni.

CONTARENO
(a Bianca)
Taci... va'.

BIANCA
(avviandosi, fra sè)
Cruda sorte!

CORO
Si ubbidisca.

Scena Ultima

(Falliero invano trattenuto
da Costanza, e detti)

FALLIERO
Bianca!... arresta.

BIANCA
Oh ciel!

CAPELLIO
Che sento?

FALLIERO
(innoltrandosi)
Pria m'uccidi.

CONTARENO
Che ardimento!

BIANCA
Ah Falliero!...

CONTARENO
(fra sè)
Oh! mio furor!

FALLIERO
Questa, o Bianca, è la tua fede?
Così serbi i giuramenti?

CONTARENO
Temerario!

CAPELLIO, CORO
Quali accenti?

FALLIERO
Deh! perdonami, signor.
Bianca amai, la fé mi diede...
Mi giurò costanza e amor.

CONTARENO
(fra sè)
Importuno!... in qual momento
Si presenta e mi sorprende!
Il furore che mi accende
M'impedisce il favellar.

CAPELLIO
(fra sè)
Ah! di Bianca il turbamento
Abbastanza il cor comprende.
La sorpresa mi contende
Di alzar gli occhi e di parlar.

BIANCA, FALLIERO
(fra sè)
Da un istante, da un accento
La mia vita, o Ciel, dipende:
Se pietà di me non prende
Non mi resta che spirar.

CONTARENO
Con qual dritto il piè ponesti,
Temerario, in queste porte?

FALLIERO
Con qual dritto? ah! l'intendesti:
Bianca adoro.

CAPELLIO
(avanzandosi)
È mia consorte.

FALLIERO
Essa è mia: concorde affetto
Non le destre, i cori unì.
Pria dovrai passarmi il petto
Che rapirla a me così.

CAPELLIO
Esci, audace.

BIANCA
Oh Ciel!... fermate.

FALLIERO
(a Bianca)
Infedele!

BIANCA
Oh pena!

CONTARENO
Oh ardire!

CONTARENO, CAPELLIO
Esci... parti.

CORO
Ah vi calmate!

CONTARENO
Trema!

CAPELLIO
Indegno! io so punire...

CONTARENO
Servi, olà; dal mio cospetto
Sia scacciato.

BIANCA
Oh mio dolor!

FALLIERO
(ai servi che si avanzano verso
di lui, indi a Contareno e Capellio)
Ah! codardi... questa offesa,
Questo tratto infame e vile,
Chi voi siete appien palesa,
Pone il colmo al mio furor.
Scorgerete in brevi istanti
Quel che può furente amor.

CONTARENO, CAPELLIO
Va': t'invola a noi davanti
Se ti cal del proprio onor.

BIANCA
Ah! fra tanti affetti e tanti
Geme oppresso e scoppia il cor.

TUTTI
Flutti irati e resistenti
Al furor delle tempeste,
Fiero turbine di venti
Che scompiglia le foreste,
Etna ardente che disserra
Mille fiamme di sotterra,
Non eguaglian lo scompiglio
Che in quest'anima/quell'anime si fa.
Privo/a/i sono di consiglio,
L'ira mia/lor più fren non ha.
/ Il mio duol più fren non ha.



ATTO SECONDO


(Atrio interno nel palazzo di Contareno. In
fondo vedessi un muro che comunica col
palazzo dell'Ambasciatore di Spagna. È notte)

Scena Prima

(Bianca e Costanza escono guardinghe.
Bianca è tremante)

BIANCA
Al mio timor, deh! cedi: alle mie stanze
Ritorniamo, o Costanza.

COSTANZA
Ei muore, o Bianca,
Sì di sua mano ei muor, ove tu neghi
D'ascoltarlo una volta. Or via, ten prego,
Resta, e fa cor... Vedi? è deserto il loco,
Alta la notte, e per un solo ingresso
In quest'atrio si viene.

BIANCA
E se per quello
Al suo partir si frapponesse inciampo?...

COSTANZA
Oltre quel muro avrai Falliero lo scampo.

BIANCA
Qual muro?

COSTANZA
Quel che del ministro ispano
Mette al palagio.

BIANCA
Oh! ciel perduto ei fora,
Se lo scoprisse alcun.

COSTANZA
Il tuo pensiero
Finge perigli, ed il verace obblìa.
Tua cruda ritrosia
Al misero dà morte.

BIANCA
Va'... l'introduci...

(Costanza parte)

È fissa omai mia sorte.

Scena Seconda

(Bianca, indi Falliero)

BIANCA
Lassa! ogni istante addoppia
L'affanno del mio cor... facil fui troppo
A cederti, o Costanza... Oh! ciel, non sia
Di estremo danno il mio timor foriero.
O incertezza crudel!

FALLIERO
(entra agitato)
Bianca!

BIANCA
(andandogli incontro tremando)
Falliero!

FALLIERO
Tutto è perduto... invan discesi ai prieghi...
In questa notte istessa
N'andrai sposa a Capellio... a noi non resta
Che la fuga o la morte.

BIANCA
Oh! Dio! non avvi
Riparo dunque a questo passo estremo?

FALLIERO
Che fuggir o morir... Decidi...

BIANCA
(fra sè)
Io tremo.

FALLIERO
Bianca!... esitar puoi tu?

BIANCA
Tal onta al padre recar dovrei?

FALLIERO
Maggior dell'onta ei reca
Sventura eterna a te.
Se ancor ricusi,
Se incerta ancor ti stai
O più non m'ami, o non mi amasti mai.

BIANCA
Ah! t'amo sì: più di me stessa t'amo,
Ma figlia io sono... Deh ti caglia almeno
Dell'onor mio.

FALLIERO
Dell'onor tuo! crudele!
Caglia a te di mia vita: essa dipende
Da questo istante, da un tuo solo accento.

BIANCA
La tua vita! ah!
Falliero! qual rio cimento!

FALLIERO
Va' crudel... vedrai l'effetto
Della tua virtù fatale:
Te consorte al mio rivale,
Me trafitto il sol vedrà.

BIANCA
Senti, oh Dio... l'orrendo aspetto
De' miei mali appien discerno.
Mi condanna a pianto eterno
Del destin la crudeltà.

FALLIERO
Vinci meco il tuo destino.

BIANCA
Ah! sperarlo il cor non osa.

FALLIERO
Deh! risolvi... è il dì vicino.

BIANCA
Sì; ... decisi... io son tua sposa.

FALLIERO
Ch'io t'abbracci: ha vinto amore.

BIANCA
Più timore il cor non ha.

BIANCA, FALLIERO
Questo istante, o mia speranza,
De' miei dì, de' tuoi decide;
Ma se è ver che alla costanza,
Se a virtude il ciel sorride;
Mille giorni di contento
Tal momento apporterà.

Scena Terza

(Costanza frettolosa, e detti)

COSTANZA
(entra mentre Bianca e Falliero stanno per uscire)
Fermate... siam perduti: a questa volta
Si appressa Contareno: impor lo intesi
Che qui scenda tu stessa.

BIANCA
Avversa sorte!
Fu verace il timor.

FALLIERO
Vieni: sottrarci
Per altra parte a quel crudel sapremo.

BIANCA
Ah! null'altra ve n'ha.

FALLIERO
Null'altra!... il fremo.
Che far?

COSTANZA
Fuggir dei solo: a te non resta
Che quel muro varcar.

FALLIERO
Guidami.

BIANCA
Ah! quello
È dell'ispano ambasciator l'ostello.
Morte ti sta sul capo.

FALLIERO
A te lo sdegno
Del padre tuo... peggior di morte assai
S'ei qui mi scopre... addio... mi rivedrai.

(Parte frettoloso)

Scena Quarta

(
Bianca, indi Contareno con seguito)

BIANCA
Veglia, o ciel, su di lui: guida i suoi passi
Per quel funesto loco. Ardir mio core,
Si appressa il genitor.

CONTARENO
Bianca!

BIANCA
Signore.

CONTARENO
Il tuo venir qua pronta
Chiaro mi fa che ti arrendesti alfine
Al paterno voler. Capellio è presso.
In questo istante istesso
Nel domestico tempio io vo' compito
Segretamente di tue nozze il rito.

BIANCA
Padre!...

CONTARENO
Non più: intendesti.
Giunge il tuo sposo.

BIANCA
Ah! mia sventura estrema
Mi uccidi pria...

CONTARENO
Taci, ubbidisci... e trema!

Scena Quinta

(Capellio con seguito, e detti)

CONTARENO
Vieni, Capellio: le tue rare doti
Vinsero Bianca alfin. Ella consente
All'imeneo bramato.

(A Bianca)

Avvicinati.

BIANCA
(fra sè)
Oh pena!

CAPELLIO
Oh! me beato!
Bianca, te sposa a forza
Io non avrei voluto, e altrui lasciarti
Non potea senza pena.
Or che all'altare
Spontanea vieni e il bel cor mi dai,
Lieto e felice oltre ogni dir mi fai.

BIANCA
(fra sè)
Misera me!

CAPELLIO
Un tuo detto
Mi rassicuri alfin... ma che vegg'io?
Pur turbata sei tu!

CONTARENO
(minacciosamente)
Bianca!

BIANCA
Ah! non posso
Più tacer, né soffrir... Tropp'oltre, o padre,
Estendi i dritti tuoi.

CONTARENO
Perfida!

CAPELLIO
(a Contareno)
All'onta
Di un novello rifiuto eccomi esposto,
Contareno, per te. L'ultima è questa
Offesa ch'io ricevo... Addio.

(Per partire).

CONTARENO
(arrestandolo, indi volgendosi a Bianca)
Ti arresta.
Come potesti, indegna,
Proferir tai parole, e con qual fronte
Sfidar l'ira paterna! essa fia grave,
Irreparabil fia
Come il tuo fallo e la vergogna mia.
Trema: da questo istante
Più figlia a me non sei, tu mi costringi,
La paterna pietà posta in obblìo,
Perfida, a maledir...

TUTTI
(movendosi)
Ah!...

BIANCA
(atterrita prostrandosi)
Padre mio!

CONTARENO
Non proferir tal nome,
Sdegno ed orror mi desta:
Tutto a soffrir ti appresta,
Bandita andrai da me.

BIANCA
Quanto ho sofferto, e come
Piansi al tuo piede il sai.
Più non mi resta omai
A sopportar da te.

CONTARENO
Perfida!

(Odesi picchiare fortemente all'ingresso.
Contareno si arresta).

BIANCA
Oh ciel!

CONTARENO
Chi battere ardisce a queste porte?

BIANCA
M'opprime un gel di morte.

SCENA SESTA

(Il Cancelliere del Consiglio dei Tre e detti)

CONTARENO, CAPELLIO
Pisani!

(Il Cancelliere porge un foglio a Contareno)

TUTTI
(sorpresi)
Che sarà?

CONTARENO
(legge da sé)
"Vieni dei Tre al Consiglio: in questo istante
Entro il palagio del ministro ispano
Dalle veglianti scorte
Fallier fu colto".

(A Capellio)

Prendi leggi.

(fra sè)

Oh sorte!

CONTARENO
(fra sè)
Cadde il fellone... oh giubilo!
Oh! non pensato evento!
Da' loco al mio contento,
Furor che m'empi il cor.

BIANCA
(fra sè)
Ciel, qual mistero!... ahi misera!
Si accresce il mio spavento.
A qual maggior tormento
Son io serbata ancor?

CAPELLIO
(a Contareno)
Prendi il foglio.

(A Pisani)

Andiamo: affrettati.

(Esce con Pisani)

CONTARENO
(per seguir Capellio)
Si punisca il traditore.

BIANCA
(spaventata)
Traditor? chi mai? deh! spiegati.

CONTARENO
Lo saprai per tuo terrore.

BIANCA
Forse? ahi! lassa!

CONTARENO
Il vil Falliero
È un fellone.

BIANCA
Ah! non è vero.

CONTARENO
Vanne.

BIANCA
Ascolta.

CONTARENO
Taci scostati.

BIANCA
Pria m'uccidi, o genitor.

CONTARENO
Servi, tosto alle sue stanze
Quell'indegna strascinate.

BIANCA
Ah! crudeli! mi lasciate...

CONTARENO
Ubbidite.

BIANCA
Oh! mio dolor!

CONTARENO
Sorte amica, a vendicarmi
Opportune a me dai l'armi:
Del piacer della vendetta
Già si pasce il mio furor.

BIANCA
Deh! consenti di ascoltarmi...
Padre mio... deh! non lasciarmi...
Ciel pietoso, a te si aspetta
Di proteggere Falliero.

Scena Settima

(Sala ove si raduna il Consiglio dei Tre, addobbata
di nero. Alcuni uscieri vanno assettando il tavolino

e preparando le sedie per giudici: alcuni arcieri
vengono a schierarsi d'ambi i lati)

CORO
Ah! qual notte di squallore
È seguita al più bel dì!
Della patria il difensore
A perir verrà così?
Se Falliero è traditore...
Se mentita è sua virtù...
Che in un'alma alberghi onore
Chi può credere mai più?

Scena Ottava

(Falliero in mezzo alle guardie e
scortato dal Cancelliere del Consiglio)

FALLIERO
Qual funebre apparato, e qual d'intorno
Languida e smorta luce
L'orror ne addoppia? Oh come ai rei tremendo
Deve apparirne il taciturno aspetto,
Se scuote a me innocente il core in petto!
Oh Bianca, fu presago
Il tuo timor: eccomi in ceppi, e forse
Volgeran molti giorni
Anzi che a te ritorni. Oh Dio!... se intanto
Dal padre astretta al mio rival cedessi?...
Se ti perdessi mai... pensier crudele!
Lungi, ah! lungi da me... Bianca è fedele.
Alma, ben mio, sì pura
Come la tua non v'è.
La stessa mia sventura
Mi fa più caro a te.

CANCELLIERE
Vieni, signor: in altra stanza è d'uopo
Che i tuoi giudici attenda.

FALLIERO
Il nome loro saper mi lice almeno?

CANCELLIERE
Loredano, Capellio e Contareno.

FALLIERO
Contaren! son perduto.

CANCELLIERE
Il suo rigore
È inflessibile, è ver; ma spera, è giusto
Capellio e generoso: avrà su quello
Quant'aver puote su paterno core
Forza e poter un figlio.

FALLIERO
Un figlio! come? Che dici tu?

CANCELLIERE
Sì: di Capellio sposa
Bianca divenne.

FALLIERO
Tu deliri.

CANCELLIERE
Io stesso
Vidi la pompa e l'apparecchio intero
Delle sue nozze: ella è a Capellio unita.

FALLIERO
(con tutta la disperazione)
Bianca!... la mia sentenza è proferita.

CANCELLIERE
Tu tremi?... impallidisci?... il tuo delitto
Certo saria?

FALLIERO
La mia sventura è certa.

CANCELLIERE
Né speme hai tu?

FALLIERO
Quella che agl'infelici
Sola rimane: morte.

CORO
(accostandosi a lui)
Oh Ciel! che dici?

FALLIERO
(prendendo per mano il Cancelliere
dice con somma passione)
Tu non sai qual colpo atroce,
Qual pugnal mi hai fitto in core:
È la morte un duol minore
Del dolor che a me recò.

CORO
Deh! ti spiega.

FALLIERO
Umana voce
Non può dir l'affanno mio.

CORO
Deh! favella.

FALLIERO
Ah! nol poss'io:
Fino il pianto a me mancò.

(Da sé)

Lasso! cessar di vivere
Degli anni suoi sul fiore...
In un istante perdere
Gloria, fortuna, onore...
Ah! dove è un cor sì barbaro
Che me non piangerà?

(Risoluto)

Ma più che onore e vita
A me rapì l'ingrata:
Si mora, e sia compita
La sorte mia spietata;
Del mio morir la perfida
Un dì rimorso avrà.

TUTTI
Ah! dove è un cor sì barbaro
Che teme non piangerà?

(Si ritira in mezzo agli arcieri).

Scena Nona

(Il Cancelliere, indi Loredano, Capellio e
Contareno)

CANCELLIERE
No, non è reo, misero è solo: ei chiude
Fatal segreto che lo guida a morte.
Ma chi sarà sì forte
Di alzar per lui la voce? A noi non spetta
Innanzi a questi giudici temuti
Che vedere, tremar, e starsi muti.

(I tre giudici siedono al tribunale;
gli uscieri e gli arcieri si ritirano).

CONTARENO
(al Cancelliere)
Pisani, il reo si avanzi.

CAPELLIO
(fra sè)
O mia virtute
Stammi d'intorno al cor: su tanti affetti
Che mi fan guerra abbi tu sola impero.

Scena Decima

(Il Cancelliere introduce di nuovo Falliero,
indi va a collocarsi presso di Contareno su
di una sedia più bassa, e scrive)

CONTARENO
(a Falliero)
Il tuo nome?

FALLIERO
Falliero.

CONTARENO
La tua patria?

FALLIERO
Vinegia.

CONTARENO
Il tuo rango?

FALLIERO
Patrizio.

CONTARENO
Era a te nota
Tremenda legge che ai patrizi vieta
Ogni commercio con ministro estrano?

FALLIERO
Sì.

CONTARENO
Del ministro ispano
fosti tu nel palagio.

FALLIERO
È ver.

CAPELLIO
Qual puoi scusa trovar al fallir tuo?

FALLIERO
Nessuna.

CAPELLIO
Alcun disegno, alcuna
Alta cagion ti spinse?

FALLIERO
È manifesto
Il mio delitto: è mio segreto il resto.

CONTARENO
Pensa che sul tuo capo
Pende il vindice ferro della legge.

FALLIERO
Lo so.

CONTARENO
Che questo scritto segnar dovrai.

FALLIERO
Pronto son io.

(Corre risoluto a sottoscrivere).

CONTARENO
Pisani, a noi porgi lo scritto: ei s'allontani.

Scena Undicesima

(Mentre Falliero sta per ritirarsi, un usciere si
presenta, indi esce Bianca; Falliero si arresta)

USCIERE
Signor, l'ingresso chiede
Un complice del reo.

FALLIERO
(tornando indietro)
Complice mio?...

CONTARENO
Entri...

(Esce Bianca velata)

Donna chi sei?

BIANCA
(avanzandosi e togliendosi il velo)
Bianca son io.

TUTTI
(sorpresi)
Bianca!...

CONTARENO
(levandosi e seco tutti)
Che ardire è il tuo?
Giudici, al mio palagio si riconduca.

CAPELLIO
No: resti... La guida
Alta cagion per certo: a noi la legge
Impone d'ascoltarla... Giudici siam.

(Si avanza verso di lei)

Bianca, fa' core, e parla.

BIANCA
(fra sè)
Cielo, il mio labbro inspira,
Reggi il mio cor tremante:
Dammi virtù bastante
Ad ottener pietà.

FALLIERO
(fra sè)
Ciel, se a salvarmi aspira,
Fa' ch'ella sia costante:
Se del rivale è amante
La morte mia vedrà.

CONTARENO
(Fra sè)
Mio cor, nascondi l'ira,
Frenati un solo istante:
Nulla a salvar l'amante
Il suo dolor potrà.

CAPELLIO
(fra sè)
Fra la pietade e l'ira
Ondeggia il cor tremante:
Ma solo in questo istante
L'onore ascolterà.

CONTARENO
Parla dunque: qual mistero
Svelar devi al tribunale?

BIANCA
Che innocente è il mio Falliero,
Che lo perde amor fatale.

CONTARENO
Folle!...

CAPELLIO
Segui.

BIANCA
(affannosa)
Al fianco mio meco stava, ed ecco, oh Dio!
Sopraggiunge il genitor.
Via di scampo a lui non resta
Fuor che quella sì funesta
D'onde all'atrio si discende
Dell'ispano ambasciator.

(Crescendo di forza e di passione fino
all'ultimo del suo discorso)

Quella legge... cieco il rende
Il mio rischio, il nostro amor.
Deh! se barbari non siete,
Il mio ben non m'uccidete:
E se in voi di sangue è sete
Tutto il mio versate ancor.

FALLIERO
(con gioia)
Bianca... oh gioia! or lieto io moro
Che ritrovo il tuo bel cor.

CONTARENO
Di sottrarlo alla sua sorte
Tenti invan, donzella audace,
Folle amor ti fa mendace,
Egli è reo, perir dovrà.

FALLIERO
(a Contareno)
Reo non sono:

(a Capellio)

A te consorte
A me infida io la pensai,
Tacqui allor, morir bramai,
Ma innocente: il Ciel lo sa.

CONTARENO
Fé non merta un traditore,
Come tale io ti condanno.

(Si appressa al tavolino e segna la
sentenza, Loredano fa lo stesso)

BIANCA
Me infelice!

FALLIERO
Oh Ciel tiranno!

CONTARENO
(appressandosi a Capellio)
Tu pur segna.

CAPELLIO
(rigettando il foglio)
No: vivrà.
Il Consiglio sia disciolto...

(a Pisani che apre la porta e introduce
di nuovo gli arcieri)


Ei rinchiuso... Guardie, olà.

CONTARENO
Che mai tenti?

BIANCA, FALLIERO
Oh nobil core!

CONTARENO
Segna il foglio, o sconsigliato.

CAPELLIO
Di lui giudichi il Senato.

BIANCA, FALLIERO
Oh contento!

CONTARENO
Oh qual viltà!

LOREDANO, PISANI
TUTTI GLI ALTRI
Sì: ben parli/a: il sol Senato
Giudicar di lui dovrà.

BIANCA, FALLIERO
(Fra loro)
Grazie o Cielo! vi è un'anima ancora
Che a pietade e a giustizia si arrende.
Nuova speme nel petto mi scende,
Mi consola, e coraggio mi dà.

CONTARENO
(fra sè)
Il furore che il cor mi divora,
Le parole al mio labbro contende.
Una benda sul ciglio mi stende
La vendetta che sfogo non ha.

CAPELLIO
(fra sè)
Oh giustizia! quel cor che ti onora
D'ogni affetto maggiore si rende.

TUTTI, CAPELLIO
Dal Senato Falliero dipende,
Su lui dritto il Consiglio non ha.

(Partono tutti)

Scena Dodicesima

(Sala nel palazzo di Contareno come all'atto primo.
Costanza sola entra agitata, indi frettoloso Capellio)


COSTANZA
Inoltra il dì... lassa! per ogni via
Bianca ho cercato invan... Allorché il padre
Dal Consiglio ritorni, e a me richieda
La figlia sua, che dir deggio? qual posso
Trovar discolpa a disarmar bastante
Il suo giusto furor... Crudele amica
A che mi esponesti?... Alcun si avanza.
Cielo! è Capellio... ah... mio signor.

CAPELLIO
(entra premuroso)
Costanza, Io stesso riconduco
Bianca al paterno tetto... a te l'affido,
Veglia tu su di lei... fa' di salvarla
Dall'estremo suo duol... Corro al Senato;
Se fia secondo il fato
Al mio giusto desio
Cessarono i suoi mali...
Eccola... addio.

(Parte).

Scena Tredicesima

(
Costanza va incontro a Bianca: ella viene
circondata dalle sue ancelle, e da alcuni servi)

CORO

Vieni: per te tremante
Afflitto è ognun per te.
Spera: il tuo fido amante
Perduto ancor non è.

BIANCA
Perdona, o mia Costanza;
Tu soffristi per me. Ma le tue pene
Non egùaglian le mie. Mille ho provate
In pochi istanti angoscie,
eppur maggiori
Me ne apprestano ancor gli astri tiranni.

COSTANZA
Bianca... fa' core: hanno confin gli affanni.

BIANCA
In questo istante, o cruda,
Proferisce il Senato
Il destin di Falliero.

COSTANZA
Ei fia salvo: mel credi.

BIANCA
(sorgendo)
Ah fosse vero! Odi?... indistinto parmi
Suon di grida ascoltar... gente si appressa?
O m'inganna il pensiero?

VOCI DI DENTRO
Bianca!...

BIANCA
Qual voce, oh Dio!

Scena Ultima

(
Falliero, Capellio, nobili veneziani e dette;
indi Contareno)

FALLIERO

(correndo a Bianca)
Bianca!

BIANCA
(precipitandosi nelle sue braccia)
Sei tu? respiri ancora?
Qual Dio ti rende a me?

FALLIERO
Capellio, o cara,
Il Principe, il Senato.

CAPELLIO
All'ira ingiusta
Del padre tuo voglion sottrarti i padri.

FALLIERO
Segui i miei passi.

BIANCA
Ah! che mai dici?

CAPELLIO
È questa del Senato la legge.

FALLIERO
(prendendo Bianca per mano)
Andiam.

CONTARENO
(esce rapidamente e si oppone)
Ti arresta.

FALLIERO
Crudele, ancor ti opponi? ancor non sei
Sazio de' pianti miei,
Pago del suo dolor?

CONTARENO
Bianca! dal padre
Fuggir vuoi tu? compier potrai tu stessa
La mia vergogna estrema? il mio rossore?
Rispondi...

BIANCA
Ah, padre!... mi si spezza il core.
Teco io resto: in te rispetto
La cagion dei giorni miei;
Se crudel con me tu sei,
Figlia amante io sono a te.

(A Falliero)

Tu lo vedi, o mio diletto:
Non nascesti, oh Dio, per me.

CORO
(a Contareno)
O virtude!... e tu potrai,
Fiero cor, lasciarla in pianto!

FALLIERO
(a Contareno)
Deh! ti placa.

CAPELLIO
(a Contareno)
Cedi omai.

CONTARENO
Ah! non son tiranno tanto.
Bianca hai vinto: è tuo Falliero.
Il tuo core assai penò.

FALLIERO
Bianca! oh gioia!

BIANCA
Oh mia ventura!

TUTTI
Pur natura trionfò.

BIANCA
Deh! respirar lasciatemi
Un sol momento almeno.
Sento che oppresso in seno
È dal piacere il cor.

(A Contareno)

O padre!

(A Capellio)

O eroe benefico!

(A Falliero)

Oh sposo!... o bel momento!
A tanto mio contento
Non presto fede ancor.

TUTTI
Respiro/Respira, alfine han termine
Le nostre/vostre rie vicende.
A noi/voi la pace splende,
A noi/voi sorride amor.



ACTO PRIMERO


(Plaza de San Marcos)

Escena Primera

(Las arcadas del edificio de la fiscalía
de Venecia están repletas de gente)

CORO
Desde las lagunas adriáticas
hasta las playas jónicas
resuenen voces
que espanten a los pueblos gritando:
¡el magno León vela
con todo su poder intacto!
En vano, con pérfidas artes
ha usado sus trampas el español;
contra él se armaron valientemente
los brazos rebeldes;
elevó su indómita frente
y a los traidores derribó.

(La multitud se dispersa por las arcadas)

Escena Segunda

(Contareno y Capellio)

CONTARENO
La paz finalmente brilla en el Adriático.
Todo a nuestro alrededor es alegría y fiesta,
sólamente para nosotros en este día
no hay esperanzas de amistad.

CAPELLIO
Sólo de ti, señor, depende
olvidar el antiguo desdén.
Mi corazón te mira como amigo,
y ya no guarda ningún odio hacia ti.

CONTARENO
¿Ya no me odias?...

CAPELLIO
(con emoción)
¡Cómo podría odiar al padre de Blanca!

CONTARENO
(sorprendido)
¡Blanca!... ¿La amas?

CAPELLIO
¡Ah! Sólo ella ocupa
desde hace tiempo mi corazón.
Si me la concedes,
te cedo toda mi herencia.

CONTARENO
(para sí)
Gracias ¡oh fortuna! al fin benévola,
me vuelves a mostrar tu rostro.
El esplendor de Contareno
volverá a brillar.

(a Capellio)

¡Ven, Capellio a mis brazos!
Ama a Blanca pues tuya será.

CAPELLIO
¡Oh, qué placer! Completamente feliz
finalmente me hace este abrazo.

CONTARENO, CAPELLIO
Sí, que en este feliz instante
cese todo antiguo rencor.
Que sea una prenda de constante amistad
la mano de Blanca.
Para ti el amor,
para mí la felicidad.

(Se oye un cañonazo; reaparece la multitud).

CORO
¡Sale el Dux!

CONTARENO, CAPELLIO
Para la solemne fiesta con el Senado
ya se dirige al templo.

CORO
¡Viva el príncipe, que al Adriático protege!
¡El que despejó el peligro sobre la patria!
¡Que junto al son de instrumentos marciales
se eleve al cielo la gloria de su nombre!

CONTARENO, CAPELLIO
En la próspera historia de la patria
esta hazaña se recordará como la más grande.
Pero este día anuncia para mí,
Capellio / Contareno, ¡una alegría aún mayor!

ESCENA TERCERA

(El Dux sale con los senadores del Palacio de la
Señoría. Los ujieres que forman su séquito portan
el decreto del Gran Consejo. Al acercarse el Dux
todos callan)

DUX
(a los ujieres)
¡Ministros del Consejo, id, y que por todos
los caminos de Venecia se difunda
de inmediato el decreto de Senado!

(Los ujieres salen. La multitud se agolpa
en el fondo, el Dux se acerca a Contareno).

¡Oh, Contareno!
Tu opinión ha prevalecido.
Otra vez fue restablecido el temido tribunal,
custodio de la patria.
Advertidos los patricios del pasado peligro,
han refrendado la ley unánimemente.

CAPELLIO
Señor, perdona; pero si no hubiera habido
pleno consenso yo no hubiera firmado
tan terrible ley. ¿De qué sirve aplicar de nuevo
el antiguo rigor, ahora que han desaparecido
los conjurados enemigos?

CONTARENO
¿Qué para qué sirve, Capellio? Para prevenir
nuevos atentados, para vigilar las acciones de
los embajadores extranjeros, para preservarnos
de nuevas conjuras y nuevos horrores.

CAPELLIO
Todos los embajadores
no son como Bedmar;
y ahora el Adriático está totalmente seguro.

DUX
Todavía no está
totalmente seguro el Adriático.
Aún desde las murallas de Orobia
nos amenazan los españoles,
y a nuestro alrededor
las llamas de la guerra incendian el país.
Para rechazar los ataques de un enemigo
tan feroz en vano enviamos al joven Falliero.
Corren rumores que el valiente héroe
yace muerto en el campo de batalla.

CAPELLIO
¡Cielos! ¿Falliero muerto?

Escena Cuarta

(Se presenta un oficial)

UN OFICIAL
(inclinándose ante el Dux)
¡Falliero ha triunfado!
En este instante se acerca
a la vecina ribera para traerte a ti
y al Senado, el anuncio de su victoria.
¡Ya se acerca!

TODOS
¡Honor y gloria al héroe!

CORO
¡Viva Falliero!
¡Gloria al guerrero
que ha protegido
el honor de la patria!

Escena Quinta

(Falliero con su escolta y los antedichos)

FALLIERO
Ínclito príncipe, ilustres padres y a todos
los aquí reunidos por amor a la patria.
La fortuna véneta
al fin ha resurgido con todo su esplendor.
Paz, botines y trofeos Falliero os trae.
Vencidos y dispersados como el polvo al viento
fueron los rebeldes y las tropas españolas.
Sobre las orgullosas murallas
de la ciudad de Orobia ondea ahora
nuestra gloriosa bandera, mostrando al mundo
que el temido León aún triunfa y reina.

DUX
Valiente joven, la patria te debe
la salvación y su paz.
Como a un verdadero hijo
te reconocerá siempre,
y tu gran nombre
perdurará en las gestas del Imperio Adriático.
Vivirá en todos los corazones.

TODOS
¡Viva Falliero!

FALLIERO
Tus palabras y el aplauso
de tan noble gente, ¡oh! son la más preciada
recompensa a mis esfuerzos.
Pero yo no le he dado a la patria
más que lo que ella me dio.
Si por el Imperio Adriático la espada empuñé,
fue para cumplir con mi deber filial.
A él consagré mi brazo, mi espada y mi corazón
en la hora del peligro.
Si triunfé en la batalla es porque seguí
sus pasos y su antiguo honor.

TODOS
¡Verdadero héroe, por tus palabras
nos pareces más grande todavía!

FALLIERO
El cielo custodio, de estas murallas,
Toda conjura dispersará.
Y para hacer que el Adria sea feliz,
mi vida entera entregaré.

TODOS
El cielo custodio, de estas murallas,
toda conjura dispersará.

DUX
Venecia agradecida ¡oh, valiente!
acepta tu votos. El bello deseo
que te alienta y tu sublime ejemplo,
enciente mil chispas de ardiente amor patrio
en cada corazón.
Mientras tanto,
que el cielo clemente protector de los reinos,
reciba en agradecimiento el tributo del incienso
por otorgarnos tan hermosos dones.

(Se encaminan todo hacia el templo)

Escena Sexta

(Atrio en casa de Contareno que da a un canal.
El lugar está adornado con macetas. Las criadas
de Blanca van recogiendo distintas flores, luego
llega Blanca)

TODOS
En los huertos de Flora
en el reino de abril
no existe una flor
más gentil que Blanca.
1.
Esta rosa es menos roja que ella.
2.
Este lirio es menos puro que ella.
3.
Menos modesta tú, violeta, no eres.
4.
Esta anémona no tiene tanta belleza como ella.

TODOS
En los huertos de Flora
en el reino de abril
no existe una flor
más gentil que Blanca.

BLANCA
¡Qué sereno está el día! ¡Qué bello
resplandece el sol y el aire esta calmo y puro!
Tú sonríes ¡oh, naturaleza!
tan feliz como mi corazón... ¡Oh, mi Falliero!
Sí, todo se alegra a mi de alrededor,
es un milagro del amor por tu regreso.
¡Querido, amado Falliero! Yo te preparo,
con Venecia toda, una corona del laureles...
que con mi propia mano te entregaré
y que seguramente te agradará...
La corona del amor vale más
que la corona de la gloria.

(Toma de las flores y confecciona una guirnalda).

El hermoso color de la rosa
mi amor te demostrará.
El candor de esta azucena.
mi fe te mostrará.
Aquí el emblema de la fidelidad...
Allí el color de la esperanza...
Acá un pensamiento... y otro aquí...

BLANCA, CORO
Todos los sentimientos de mi/ tu corazón
cada flor a él le dirá.

BLANCA
(levantándose, y contemplando la
guirnalda con tierna melancolía)
¡Oh, bendita corona,
qué envidia me das!
Estarás cerca
de mi ídolo amado;
él te besará
y te hablará de mí,

(Volviendo feliz)

Pero yo espero... pero yo siento
alegría en el corazón.
Me dice el amor
que tanta felicidad,
que el dulce momento
no está lejos.

CORO
Sí, tanta felicidad
te está esperando.

Escena Séptima

(Constanza y Blanca)

BLANCA
¿Constanza?... ¿Y bien? ¿Qué noticias traes?
¿Viste a mi Falliero?

CONSTANZA
Lo vi ¡oh, Blanca!
y está más hermoso aún con su gloria.
Tan noble victoria
y los honores que le rinden,
le han dado el coraje para pedir tu mano.
Me lo dijo...

BLANCA
¡Ay, que no la pida en vano!

CONSTANZA
¿Qué temes?
¿Qué padre no estaría orgulloso
de ser el suegro
de ese valeroso guerrero?

BLANCA
¡Oh, amiga es verdad!
Pero tú de mi padre
conoces muy bien el alma.
¡Pobre Falliero!

CONSTANZA
¡Ahí viene Contareno!

(Constanza sale)

Escena Octava

(Entra Contareno)

CONTARENO
Blanca, en este dichoso día
quiero que estés feliz tanto como el resto
de las nobles damas de Venecia.
En mi mente ha nacido la idea
de un venturoso enlace.
Hoy un ilustre himeneo te prepara
mi paternal amor.

BLANCA
¡Padre!.. ¿Qué enlace?...

(Para sí)

¡Ay, cómo palpita mi corazón!

CONTARENO
El esposo que he elegido para ti,
en Venecia no tiene igual.
¡Un ejemplo de honor y espejo del valor!

BLANCA
(Para sí)
¡Cielos! ¿Quién será sino Falliero?

CONTARENO
Prometí presentártelo dentro de pocos instantes
y sé que agradecida me estarás...
En tu semblante leo la alegría
que esta noticia despierta en tu corazón.

BLANCA
¿Dónde está él, señor? ¿Qué lo demora?

CONTARENO
Antes de presentarse ante ti
me ha rogado que averiguara si tu corazón
está dispuesto a amarlo.

BLANCA
(con arrobamiento)
¿Y de mi corazón,
que le ha mostrado su amor,
no recuerda los suspiros?

CONTARENO
(sorprendido)
¡Blanca! ¿Qué dices?
¿Cuándo revelaste a Capellio tus sentimientos?

BLANCA
(aterrorizada)
¡Capellio!... ¡Ay Dios, estoy perdida!...

CONTARENO
¿Qué escucho?

BLANCA
¡Ay, padre mío!

CONTARENO
¡Habla!... ¿Acaso de otro hombre
estás enamorada, Blanca?..

BLANCA
¡Ay, qué desdichada soy!...
¡Pobre Falliero!

CONTARENO
¡Pérfida!...

BLANCA
¡Ay padre,
no te enfades!

CONTARENO
¡Tiembla!... Si vuelves a pronunciar
el nombre de Falliero,
perderás para siempre el amor paternal.

BLANCA
¡Ay, qué terrible amenaza!...
Padre... tu desdén me hiela de terror.

CONTARENO
Si en algo aprecias mi amor,
respetarás mi voluntad... Pero si te opones...
¡Teme mi cólera! Mi poder en Venecia
es muy grande y sabré hacerte olvidar a Falliero
por otros medios... ¡Teme por él!

BLANCA
¡Ay! ¿Qué dices?

CONTARENO
Ya me oíste.

BLANCA
¡Oh, qué pena extrema!

CONTARENO
Piensa que es inútil
resistirte a mi voluntad.
Piensa que he jurado dar tu mano
a ese noble joven
y que un Contareno, un veneciano,
no puede faltar a su palabra.

BLANCA
Padre... que mi llanto te conmueva,
¡Mira... me arrodillo a tus pies!

(Cae a los pies de Contareno)

CORO
(levantándola)
Sométete a tu padre
y él se aplacará contigo.

CONTARENO
(acercándose a Blanca con bondad)
Hija mía, si el respeto filial
no fortalece tu corazón,
¡ah, que mi dolor te convenza!
Todo lo espero de esta boda.
Todo lo perderé si te opones
y desesperado moriré.

BLANCA
¿Morir?... Dispón de mí...

CONTARENO
(Para sí)
¡He triunfado!

BLANCA
Obedeceré.

CONTARENO
¡Ay, abrázame! Al fin hallo nuevamente
a mi Blanca, a mi hija.
El esplendor de mi familia
por ti veré resurgir.
Hija mía, no sé explicar
el placer que me otorga la fortuna.

BLANCA
(para sí)
¡Santo Cielo! ¿Quién ha experimentado
más amarga desventura que yo?

CORO
¡Viva Blanca! Finalmente ha triunfado
la naturaleza sobre amor.

(Salen todos)

Escena Novena

(Casa de Contareno. Falliero y Constanza)

FALLIERO
Nunca con mayor coraje puse mis pies
en estos umbrales, Constanza.
Al fin puedo presentarme, así lo espero,
con dignidad ante el padre de Blanca.

CONSTANZA
Que el cielo secunde tu esperanza;
yo sería, te lo juro,
tan feliz como Blanca.

FALLIERO
¡Oh, amiga mía!
Conozco de sobra tu magnánimo corazón
y quizás no esté lejos el día en que pueda
mostrarte mi agradecimiento por tu ayuda.
Pero dime, ¿dónde puedo encontrar
a mi adorada Blanca?

CONSTANZA
Siempre fiel y tierna es muy feliz
de reencontrarte y suspira al verte adornado
con tan gloriosos laureles

FALLIERO
¡Oh, que día precioso!
¡Ah tú, Constanza, hazme el favor!
Por unos pocos momentos
permíteme hablar con ella.

CONSTANZA
¡Mira!
Ella hacia nosotros se aproxima.
Os dejo...

(Sale)

Escena Décima

(Blanca y Falliero)

BLANCA
(deteniéndose en la entrada, para sí)
¡Ay, cielos, Falliero!

FALLIERO
(corriendo hacia ella apasionado)
¡Oh, Blanca, al fin vuelvo a verte!

BLANCA
(avanzando lentamente, para sí)
Mi corazón flaquea.

FALLIERO
Pero ¿qué veo? ¿Tiemblas?
¿Te pones pálida?
¿Te esfuerzas por evitar mi mirada?
¿De este modo, Blanca, me recibes?

BLANCA
¡Falliero!...

(para sí)

¡Ay, Dios!... ¿Qué puedo decir?)

FALLIERO
(para sí)

¿Que debo pensar?

BLANCA
(reponiéndose)
Falliero, ¿tienes valor?...

FALLIERO
¡Muchísimo amor mío!

BLANCA
¿Podrás soportar el golpe
que te ha reservado la adversa suerte?

FALLIERO
Todo; hasta la propia muerte.
Todo menos perderte ¡oh, Blanca!

BLANCA
Y si la suerte quisiera vernos
separados e infelices...

FALLIERO
¿Separados?

BLANCA
Por desgracia.

FALLIERO
¡Ay, cielos!... ¿Qué dices?
Me haces estremecer... ¡Habla!...
Tiemblo al preguntarte...
¿Acaso has olvidado la fe que me juraste?
¿Me has traicionado?...

BLANCA
¡Ay... no, jamás!
Pero te he perdido ¡oh, Falliero!

FALLIERO
Explícate.

BLANCA
Debes comprender que un cruel deber
se opone a nuestro amor...
Mi padre me ha impuesto
que no piense más en ti.

FALLIERO
Si me eres fiel,
si tu corazón no ha cambiado,
desafiaré a tu padre y al destino
y te llevaré conmigo.

BLANCA
¡Vana esperanza!... Déjame.

FALLIERO
Aquí esperaré a Contareno.

BLANCA
¡Ay, no!
Debes huir de su presencia...

FALLIERO
¿Por qué? ¡Habla, oh cruel!

BLANCA
No preguntes más.

FALLIERO
¡Cielos! ¿Qué terrible destino
trunca todas mis esperanzas?

BLANCA
¡Cielos! ¿Cómo es posible,
mantener mi fidelidad?

BLANCA, FALLIERO
Ante este golpe tan horrible
me siento desfallecer.

BLANCA
¡Ah vete, te lo ruego,
no debes quedarte más tiempo!

FALLIERO
Me iré, pero cuando esté seguro
de que no me has sido infiel.

BLANCA
¡Te adoro!... Lo juro...
Consuélate y vete.

BLANCA, FALLIERO
¡Ay! Después de tanto penar
por reencontrarnos,
nos vemos llorando,
y llorando nos dejamos.
Es una pena, es un dolor
qué no tiene igual;
es una angustia que el corazón
no puede soportar.

Escena Undécima

(Falliero, luego Constanza)

FALLIERO
Ella me rechaza, dejándome preso
de mil dudas y angustias.
Una cruel sospecha surge en mi corazón
y agrava todos mis tormentos.

CONSTANZA
(apresurada)
Señor...

FALLIERO
Fiel Constanza,
libérame de mi angustia.

CONSTANZA
Ven; es peligroso quedarnos aquí…
Debes irte.

FALLIERO
Pero antes
considera mi alma oprimida.

CONSTANZA
¡Ah, no, sígueme rápido!
Si Blanca aún te importa... que en este lugar
no te encuentre Contareno.
Podrás regresar en un mejor momento.

FALLIERO
¡Cielos! ¡Qué misterio!

CONSTANZA
(llevándolo consigo)
Vamos, ven conmigo, y lo sabrás todo.

(Parten por una pequeña puerta)

Escena Duodécima

(De la puerta grande salen los familiares de
Contareno y Capellio. Damas y caballeros,
luego Contareno y Capellio, después Blanca)

CORO
Que esta feliz boda sea motivo de gozo
para todos los habitantes del Adriático.
Ella ha reconciliado a dos grandes familias,
separadas por un antiguo y funesto odio
y ahora a todos nosotros nos une
con lazos de verdadera y firme amistad.
Para todo el Adriático esta boda
será motivo de gozo y felicidad.

CONTARENO
Sí, este casamiento colma por completo
mis anhelos en este día.

CAPELLIO
Entre los Capellios y los Contarenos
el amor puso fin a las discordias.

CONTARENO, CAPELLIO
Sed testigos de este feliz evento
ilustres amigos
y compartid en este momento
la felicidad de mi corazón.

CORO
El veros tan felices,
nos hace más felices aún.

CAPELLIO
¿Dónde está Blanca?
Satisface mis deseos de verla.

CONTARENO
Acá la espero: la verás.
No tardará en llegar
¡Mira, es ella!

CAPELLIO
¡Oh, cada vez que la miro
me parece más hermosa!

CORO
(al encuentro de Blanca)
¡Ven, oh noble doncella,
todos los corazones suspiran por ti!

Escena Decimotercera

(Blanca y los antedichos)

BLANCA
Padre... Señor....

CONTARENO
¡Acércate!

(Presentándole a Capellio)

He aquí tu esposo.

BLANCA
(Para sí)
¡Ay, Dios!

CAPELLIO
(notando la turbación de Blanca)
¡Blanca!...

(por lo bajo, a Contareno)

Parece turbada...
¿Qué debo pensar?

CONTARENO
Nada, señor.
El corazón de una doncella
siempre tiembla en un instante como éste.

(A Blanca)

Hija, permite por un instante
que tu pudor deje su lugar al deber.

CAPELLIO
Blanca, para mi felicidad
sólo hace falta tu consentimiento.
Pienso que no querrán negármelo
tus hermosos labios.

BLANCA
(haciéndose fuerte)
Ciertamente ya estabas seguro de él
cuando pediste mi mano.
Lo obtuviste de mi padre
y eso te bastó.

CAPELLIO
(para sí)
¡Ay, su respuesta revela
un gran dolor y pena!

BLANCA, CONTARENO
(para sí)
¡Ay! No sé / sabe ocultar
los tormentos que me / la invaden.

CAPELLIO
(para sí)
¡Cielos! ¿Tanta tristeza
le provoca este enlace?

BLANCA
(para sí)
Tanto sufrir y fingir,
es un dolor que no tiene igual.

CONTARENO
(para sí)
Pero sabré obligarla.
Hará mi voluntad.

CONTARENO
He aquí el documento en el que está
tu compromiso junto al mío.
Tu firma y la de ella
sellarán el contrato.

CAPELLIO
(toma el documento y se sienta a firmarlo)
En presencia de los familiares
firmo este documento.

BLANCA
(acercándose suplicante a Contareno)
¡Ay! ¡Padre mío!

CONTARENO
Obedece.

BLANCA
¡Ay, no puedo!

(Capellio levantándose del escritorio)

CORO
Blanca firma.

CONTARENO
(a Blanca)
¡Calla!... Vamos.

BLANCA
(avanzando, para sí)
¡Cruel destino!

CORO
Que obedezca.

Escena Última

(Irrumpe Falliero vanamente
retenido por Constanza)

FALLIERO
¡Blanca!... ¡Detente!

BLANCA
¡Oh, cielos!

CAPELLIO
¿Qué oigo?

FALLIERO
(avanzando)
¡Antes me mataré!

CONTARENO
¡Qué osadía!

BLANCA
¡Ah, Falliero!...

CONTARENO
(para sí)
¡Oh, qué furia!

FALLIERO
¿Esta es, oh Blanca, tu fidelidad?
¿Así cumples tus promesas?

CONTARENO
¡Temerario!

CAPELLIO, CORO
¿Qué significan esas palabras?

FALLIERO
¡Ah, perdóneme, señor!
Amo a Blanca y ella me prometió...
Me juró fidelidad y amor.

CONTARENO
(para sí)
¡Qué inoportuno!...
¡En qué momento
se presenta y me sorprende!
El furor que me enciende me impide hablar.

CAPELLIO
(para sí)
¡Ah! mi corazón comprende muy bien
la turbación de Blanca.
La sorpresa me impide
levantar los ojos y hablar.

BLANCA, FALLIERO
(para sí)
De un instante, de una palabra depende
¡oh, cielo! mi vida.
Si no tienes piedad de mí
sólo me quedará morir.

CONTARENO
¡Temerario!
¿Con qué derecho has entrado en esta casa?

FALLIERO
¿Con qué derecho? ¡Ah!
Ya lo habéis oído: ¡adoro a Blanca!

CAPELLIO
(avanzando)
¡Es mi esposa!

FALLIERO
¡Ella es mía! El amor no une las manos
sino los corazones.
¡Tendrás que atravesarme el pecho
antes que arrebatármela!

CAPELLIO
¡Vete, audaz!

BLANCA
¡Oh, cielos!... ¡Deteneos!

FALLIERO
(a Blanca)
¡Infiel!

BLANCA
¡Qué dolor!

CONTARENO
¡Qué osadía!

CONTARENO, CAPELLIO
¡Vete!... ¡Sal de aquí!

CORO
¡Ah, calmaos!

CONTARENO
¡Tiembla!

CAPELLIO
¡Indigno! Sabré castigarte...

CONTARENO
¡Criados, aquí!
¡Expulsadlo de mi presencia!

BLANCA
¡Oh, qué dolor!

FALLIERO
(a los sirvientes que avanzan sobre él,
luego a Contareno y a Capellio)
¡Ay, cobardes!...
Esta ofensa, este trato infame y vil,
muestra plenamente quienes sois
y hace estallar mi furia.
Descubriréis en breves instantes
lo que puede hacer un amor furibundo.

CONTARENO, CAPELLIO
¡Vete, aléjate de nuestra vista
si en algo aprecias tu propio honor!

BLANCA
¡Ay, entre tantas pasiones y sufrimientos
mi oprimido corazón estallará!

TODOS
Las olas que braman embravecidas
por la furiosa tempestad;
el tremendo torbellino de los vientos
que sacude los bosques;
y el Etna ardiente que lanza su lava
desde lo profundo de la tierra
no iguala la confusión
que invade mi / su alma.
Ha / he perdido la razón,
mi / su ira no tiene límites
mi /su dolor no tiene parangón.



ACTO SEGUNDO


(Atrio interior en el palacio de Contareno. Al
fondo se ve un muro que comunica con el palacio
del embajador de España. Es de noche)

Escena Primera

(Blanca y Constanza salen circunspectas.
Blanca se muestra temblorosa)

BLANCA
¡Ah! ¡Cede ante mi temor!
Volvamos a mis aposentos, ¡oh, Constanza!

CONSTANZA
Se matará ¡oh, Blanca!
con su propia mano, si te niegas a escucharlo.
Vamos, te lo ruego,
quédate aquí y ten valor... ¿Ves?
El lugar está desierto, la noche está avanzada
y el atrio sólo tiene una puerta.

BLANCA
¿Y si esa entrada estuviera bloqueada
cuando él fuera a salir?...

CONSTANZA
Saltando ese muro podría escapar Falliero.

BLANCA
¿Qué muro?

CONSTANZA
Ese que da al palacio
del embajador español.

BLANCA
¡Ay, cielos, estaría perdido,
si alguien lo descubriera!

CONSTANZA
Tu mente crea peligros imaginarios
y olvida los verdaderos.
Tu cruel desdén
matará al desdichado.

BLANCA
Ve... hazlo pasar...

(Constanza sale)

Mi suerte está echada.

Escena Segunda

(Blanca, luego Falliero)

BLANCA
¡Ay, cada instante multiplica
la angustia de mi corazón!...
Cedí muy fácilmente, ¡oh, Constanza!...
¡Oh cielos, que mi temor no sea un fatal augurio!
¡Qué incertidumbre cruel!

FALLIERO
(entra agitado)
¡Blanca!

BLANCA
(yendo a su encuentro temblando)
¡Falliero!

FALLIERO
Todo está perdido... fueron inútiles mis ruegos...
Esta misma noche serás
la esposa de Capellio...
Sólo nos queda la fuga o la muerte.

BLANCA
¡Ay, Dios! ¿no hay otra solución
que ese recurso extremo?

FALLIERO
Huir o morir... Decide...

BLANCA
(para sí)
Tiemblo.

FALLIERO
¡Blanca!... ¿Puedes dudarlo?

BLANCA
¿Debería hacer tal afrenta a mi padre?

FALLIERO
Mayor injuria él te hace a ti
provocándote una desdicha eterna.
Si todavía rehúsas, si aún estás insegura,
es que ya no me amas
o que no me has amado nunca.

BLANCA
¡Ay, te amo sí!
Más que a mi misma, pero también soy hija...
¡Ah, piensa al menos en mi honor!

FALLIERO
¿Tu honor? ¡Cruel!
Piensa tú en mi vida, ella depende de este instante,
de una sola palabra tuya.

BLANCA
¿Tu vida? ¡Ay!
¡Falliero! ¡Qué terrible prueba!

FALLIERO
¡Vete cruel!...
Verás entonces el efecto de tu virtud fatal.
Cásate con mi rival,
y el nuevo día muerto me verá.

BLANCA
¡Escúchame, ay Dios!...
Ahora veo el horrible aspecto de mis males.
La crueldad del destino
me condena al llanto eterno

FALLIERO
¡Derrota conmigo al destino!

BLANCA
¡Ay, mi corazón no se atreve a pensar en ello!

FALLIERO
¡Ah, decídete!... Está por amanecer.

BLANCA
¡Sí;... lo he decidido... soy tu esposa!

FALLIERO
Déjame abrazarte pues ¡ha vencido el amor!

BLANCA
Mi corazón ya no teme.

BLANCA, FALLIERO
En este instante ¡oh, esperanza mía!
se deciden mis días y los tuyos.
Si es verdad que el cielo sonríe
a la constancia y virtud,
mil días de felicidad
este momento nos traerá.

Escena Tercera

(Entra Constanza apresurada)

CONSTANZA
(a Blanca y Falliero que están a punto de salir)
¡Deteneos!... ¡Estamos perdidos!
¡Contareno se acerca,
viene a celebrar tus esponsales!

BLANCA
¡Adversa suerte!
Mi temor era cierto.

FALLIERO
¡Ven, podremos escapar
de ese malvado por otro lado!

BLANCA
¡Ay, no hay escapatoria posible!

FALLIERO
¿No la hay?... Tiemblo.
¿Qué podemos hacer?

CONSTANZA
Debes huir tú solo,
únicamente queda saltar el muro.

FALLIERO
¡Condúceme!

BLANCA
¡Ay!
Ese es el palacio del embajador español.
La muerte te acecha.

FALLIERO
Y a ti el desprecio de tu el padre que será peor
que la muerte si me descubre aquí...
¡Adiós... pronto volveremos a vernos!

(Salen velozmente)

Escena Cuarta

(Blanca, luego Contareno con su séquito)

BLANCA
¡Vela, oh, cielo, por él!
Guía sus pasos por ese funesto sitio.
Ten coraje corazón mío, se acerca mi padre.

CONTARENO
¡Blanca!

BLANCA
Señor.

CONTARENO
Has venido muy pronto,
lo cual me dice que al fin cedes
a la voluntad paterna.
Capellio está por llegar.
En este mismo instante, en la capilla familiar,
quiero celebrar en secreto tu boda.

BLANCA
¡Padre!...

CONTARENO
¡Basta, ya lo has oído!
Tu esposo se acerca.

BLANCA
¡Ay, qué extrema desventura!
¡Antes, mátame!...

CONTARENO
¡Calla y obedece!...

Escena Quinta

(Llega Capellio con su séquito)

CONTARENO
¡Ven, Capellio, tus virtudes
convencieron finalmente a Blanca!
Ella acepta el anhelado himeneo.

(A Blanca)

Acércate.

BLANCA
(para sí)
¡Ay, qué dolor!

CAPELLIO
¡Oh, qué felicidad!
Blanca, no habría querido que te casaras
conmigo por la fuerza, pero verte en brazos
de otro hubiera sido una tortura.
Ahora que vienes espontáneamente al altar
y que me otorgas tu bello corazón,
soy más feliz de lo que puedo expresar.

BLANCA
(para sí)
¡Pobre de mí!

CAPELLIO
Una palabra tuya al fin me confirmará...
Pero ¿qué veo?
¡Te muestras turbada!

CONTARENO
(amenazadoramente)
¡Blanca!

BLANCA
¡Ay, no puedo callar ni sufrir más!...
¡Oh padre,
te has excedido en tus derechos!

CONTARENO
¡Pérfida!

CAPELLIO
(a Contareno)
Contareno, injuriado,
me veo expuesto a un nuevo rechazo.
Esta es la última ofensa
que voy a soportar... ¡Adiós!

(a punto de partir)

CONTARENO
(lo detiene y luego se vuelva hacia Blanca)
Espera.
¿Como pudiste, indigna,
proferir tales palabras, y desafiar
con tanto orgullo la ira paterna?
Tan profunda e irreparable como tu delito
es mi vergüenza.
¡Tiembla: desde este instante ya no eres mi hija!
Tú me obligas a esto,
la paternal piedad me has hecho olvidar, ¡pérfida!
¡Yo te maldigo!...

TODOS
(conmovidos)
¡Ah!...

BLANCA
(aterrorizada postrándose)
¡Padre mío!

CONTARENO
No me llames así,
me produces desprecio y horror.
Prepárate a sufrir,
pues quedas expulsada de mi hogar.

BLANCA
¡Ya sabes cuánto he sufrido
y cómo lloré a tus pies!
Ahora ya nada más
puedo esperar de ti.

CONTARENO
¡Pérfida!

(Se oye golpear fuertemente la puerta
de entrada. Contareno se detiene)

BLANCA
¡Oh, cielos!

CONTARENO
¿Quién se atreve a golpear las puertas?

BLANCA
Un frío mortal me oprime el pecho.

Escena Sexta

(Entra el Canciller del Consejo de los Tres)

CONTARENO, CAPELLIO
¡Pisani!

(El Canciller entrega una nota a Contareno)

TODOS
(sorprendidos)
¿Qué será?

CONTARENO
(lee para sí)
"Venid al Consejo de los Tres.
Falliero ha sido sorprendido
saliendo del palacio
del embajador español

(a Capellio)

Toma, lee.

(para sí)

¡Qué suerte!

CONTARENO
(para sí)
El villano ha caído... ¡Qué júbilo!
¡Oh, qué hecho tan inesperado!
El furor que había en mi corazón,
deja lugar a la felicidad.

BLANCA
(para sí)
¡Cielos, qué misterio!... ¡Ay, pobre de mí!
Mi temor crece.
¿Qué tormento aún mayor
me está reservado?

CAPELLIO
(a Contareno)
Toma la nota.

(Al Canciller)

¡Vamos!

(Sale con Pisani)

CONTARENO
(a punto de salir)
¡El traidor será castigado!

BLANCA
(asustada)
¿Traidor? ¿Quién? ¡Ah, explícate!

CONTARENO
Lo sabrás para tu terror.

BLANCA
¿Acaso? ¡Ay, qué desgracia!

CONTARENO
El vil Falliero
es un traidor.

BLANCA
¡Ah, eso no es verdad!

CONTARENO
Vete.

BLANCA
Escucha.

CONTARENO
¡Calla y vete!

BLANCA
¡Antes mátame, oh padre!

CONTARENO
¡Doncellas, llevad imediatamente
a esta indigna hija a sus aposentos!

BLANCA
¡Ay, crueles, dejadme!...

CONTARENO
¡Obedeced!

BLANCA
¡Ay, qué dolor!

CONTARENO
Suerte amiga, oportunamente
me has dado las armas para vengarme.
Del placer de la venganza
ya se alimenta mi furor.

BLANCA
¡Ah, escúchame!...
¡Padre mío... ah! ¡No me dejes!...
¡Cielo piadoso, solamente de ti
puede esperar protección mi Falliero!

Escena Séptima

(Sala de reuniones del Consejo de los Tres,
decorada de negro. Algunos ujieres están
ordenando el escritorio y preparando las sillas
para jueces: la guardia está formando)

CORO
¡Ah, la noche más sórdida
ha seguido al más bello de los días!
¿El defensor de la patria,
deberá perecer así?
Si Falliero es traidor...
Si faltó a la virtud...
¿Quién podrá creer a partir de ahora
que en su alma pueda habitar el honor?

Escena Octava

(Entra Falliero entre los guardias y
escoltado por el Canciller del Consejo)

FALLIERO
¿Qué es este lúgubre lugar donde me envuelve
una luz mortecina luz que redobla mi horror?
¡Oh, qué terrible debe parecer a los culpables
su tétrico aspecto, si a mí, que soy inocente,
me oprime el corazón en el pecho!
¡Oh, Blanca, fue un presagio tu temor!
Aquí estoy encadenado y quizás
pasen muchos días antes de que vuelva a verte.
¡Oh, Dios!... ¿Y si en tanto,
obligada por tu padre, cedieras a mi rival?...
Si llegara a perderte... ¡Qué idea tan cruel!
¡Aléjate, ay, aléjate de mí!... Blanca es fiel.
Bien mío, un alma tan pura
como la tuya no hay.
Mi propia desdicha
me hace amarte aún más.

CANCILLER
Ven, señor, en otra sala deberás esperar
la llegada de tus jueces.

FALLIERO
¿Puedo saber al menos sus nombres?

CANCILLER
Loredano, Capellio y Contareno.

FALLIERO
¡Contareno! Estoy perdido.

CANCILLER
Su rigor es inflexible, es verdad,
pero no desesperes, Capellio es justo y generoso,
ejercerá sobre él la influencia
que puede ejercer sobre un corazón paterno
el poder de un hijo.

FALLIERO
¡Un hijo! ¿Cómo? ¿Qué dices?

CANCILLER
Sí, Blanca se ha convertido
en la esposa de Capellio.

FALLIERO
¡Tú deliras!

CANCILLER
Yo mismo vi la pompa
y el ritual completo de su boda.
Ella está ligada a Capellio.

FALLIERO
(con gran desesperación)
¡Blanca!... Mi sentencia ha sido dictada.

CANCILLER
¿Tiemblas?... ¿Empalideces?...
¿Es cierto tu delito?

FALLIERO
Cierta es mi desdicha.

CANCILLER
¿Ya no tienes esperanzas?

FALLIERO
La que solamente
le queda a los infelices: la muerte.

CORO
(acercándose)
¡Oh, cielos! ¿Qué dices?

FALLIERO
(tomando por la mano al Canciller
dice muy conmocionado)
Tú no sabes qué golpe atroz,
qué puñal, me has clavado en el corazón.
Es la muerte un dolor menos intenso
que el que estoy sintiendo.

CORO
¡Vamos, explícate!

FALLIERO
La voz humana no puede
expresar mi pesar.

CORO
¡Vamos, habla!

FALLIERO
¡Ay! No puedo:
Hasta el llanto me falta.

(Para sí)

¡Ay, dejar de vivir
en la flor de los años!...
En un instante perder
la gloria, la fortuna, el honor...
¡Ah! ¿Dónde habrá un corazón tan inhumano
que no llore por mí?

(Resueltamente)

Mucho más que el honor y la vida
me ha arrebatado la ingrata.
Sí, moriré, y que se cumpla en mí
el cruel destino.
Algún día la pérfida sentirá
remordimientos de mi muerte.

TODOS
¡Ay! ¿Dónde habrá un corazón tan inhumano
que no llore por ti?

(Se retira entre los arqueros)

Escena Nona

(Hacen su entrada Loredano,
Capellio y Contareno)

CANCILLER
No, no es culpable. Pobre y solo,
guarda un secreto que lo conduce a la muerte.
Pero ¿quién será tan fuerte como para alzar
por él la voz? A nosotros nos corresponde,
ante estos jueces temibles,
sólo ver, temblar y callar.

(Los tres jueces se sientan en el tribunal;
los ujieres y los arqueros se apartan)

CONTARENO
(al Canciller)
Pisani, que venga el acusado.

CAPELLIO
(para sí)
¡Oh, virtud de la prudencia ven a mi corazón!
Entre tantos sentimientos contrapuestos
gobierna solamente tú.

Escena Décima

(El Canciller introduce de nuevo a Falliero,
luego se ubica cerca de Contareno en una
silla más baja y escribe)

CONTARENO
(a Falliero)
¿Tu nombre?

FALLIERO
Falliero.

CONTARENO
¿Tu patria?

FALLIERO
Venecia.

CONTARENO
¿Tu rango?

FALLIERO
Patricio.

CONTARENO
¿Conoces la severa ley
que prohíbe a los patricios todo trato
con los ministros extranjeros?

FALLIERO
Sí.

CONTARENO
Estuviste en el palacio
del ministro español.

FALLIERO
Es verdad.

CAPELLIO
¿Qué justificación das a ese error?

FALLIERO
Ninguna.

CAPELLIO
¿Algún designio, alguna importante razón
te impulsó a ello?

FALLIERO
Mi delito es evidente,
el resto es mi secreto.

CONTARENO
Piensa que sobre tu cabeza
pende el hacha vengadora de la ley.

FALLIERO
Lo sé.

CONTARENO
¿Refrendarás tu declaración?

FALLIERO
Estoy dispuesto.

(resuelto va a suscribir la declaración)

CONTARENO
Pisani, entréganos el escrito; y a él, lleváoslo.

Escena Undécima

(Se presenta un ujier, seguido de Blanca;
Falliero se detiene)

EL UJIER
Señor, una cómplice del acusado
pide permiso para entrar.

FALLIERO
(volviendo)
¿Mi cómplice?...

CONTARENO
Que entre...

(Blanca, cubierta con un velo, entra)

Mujer ¿quién eres?

BLANCA
(avanzando y quitándose el velo)
Soy Blanca.

TODOS
(sorprendidos)
¡Blanca!...

CONTARENO
(levantándose)
¿Qué atrevimiento es éste?
¡Jueces, que se la lleven!

CAPELLIO
No, debe quedarse...
Sin duda la guía una razón importante.
La ley nos obliga escucharla... Somos Jueces.

(Avanza hacia ella)

Blanca, ten valor, y habla.

BLANCA
(para sí)
Cielos, inspirad mis labios
y sujetad mi tembloroso corazón.
Dadme la suficiente virtud
para obtener piedad.

FALLIERO
(para sí)
Cielos, si ella aspira a salvarme,
demuéstrame que ella es constante;
y si es la amante de mi rival,
será testigo de mi muerte.

CONTARENO
(para sí)
Corazón mío, esconde tu ira,
refrénate por un instante.
Su dolor nada podrá hacer
para salvar a su amante.

CAPELLIO
(para sí)
Entre la piedad y la ira
se agita mi corazón tembloroso,
pero en este instante
sólo al honor escuchará.

CONTARENO
Habla pues.
¿Qué misterio debes revelar a este tribunal?

BLANCA
Que Falliero es inocente,
pues lo pierde un amor fatal.

CONTARENO
¡Estás loca!...

CAPELLIO
Prosigue.

BLANCA
(afanosamente)
Estaba junto a mí y de pronto, ¡oh, Dios!
llegó mi padre.
No le quedó otra vía de escape
sino aquel funesto camino
que conduce al atrio
del embajador español.

(Creciendo en fuerza y pasión
hasta el final de su discurso)

Esa ley... él la desafió ciegamente,
por protegerme y por nuestro amor.
¡Ay! No seáis tan inhumanos,
no matéis a mi amado;
y si tenéis tanta sed desangre entonces,
derramad también la mía.

FALLIERO
(con alegría)
¡Blanca!... ¡Qué alegría! Ahora muero feliz
pues he recuperado tu hermoso corazón.

CONTARENO
En vano tratas de sustraerlo
de su destino, audaz doncella.
Tu loco amor te hace mentir,
él es culpable y debe morir.

FALLIERO
(a Contareno)
No soy culpable.

(a Capellio)

Creí que ella era tu esposa
y que me había sido infiel.
Por eso no hablé, porque quería morir,
pero soy inocente, ¡el Cielo lo sabe!

CONTARENO
Un traidor no merece que se le crea,
y como a tal yo te condeno.

(Se acerca al escritorio y firma la
sentencia, Loredano hace el mismo)

BLANCA
¡Qué infeliz soy!

FALLIERO
¡Ay, Cielo tirano!

CONTARENO
(acercándose a Capellio)
Firma tú también.

CAPELLIO
(rechazando el escrito)
No... vivirá.
Que el consejo sea disuelto...

(a Pisani que abre la puerta e introduce
de nuevo a los arqueros)

¡Volved a encerrarlo!... ¡Guardias, aquí!

CONTARENO
¿Qué pretendes?

BLANCA, FALLIERO
¡Oh, noble corazón!

CONTARENO
Firma la sentencia, insensato.

CAPELLIO
Que el Senado lo juzgue.

BLANCA, FALLIERO
¡Qué alegría!

CONTARENO
¡Ah, qué vileza!

LOREDANO, PISANI
TODOS LOS OTROS
Sí, dices bien, Solamente el Senado
deberá juzgarlo.

BLANCA, FALLIERO
(para sí)
¡Gracias, oh Cielo! Todavía existe un alma
que siente piedad y que busca la justicia.
Una nueva esperanza llega a mi pecho,
dándome consuelo y ánimo.

CONTARENO
(para sí)
El furor que devora mi corazón
no permite que mis labios hablen.
Una venda me ciega los ojos
con una indecible sed de venganza.

CAPELLIO
(para sí)
¡Oh, justicia! Este corazón que te honra
rechaza cualquier otro sentimiento.

TODOS, CAPELLIO
Falliero depende ahora del Senado,
el Consejo ya no tiene jurisdicción sobre él.

(Salen todos)

Escena Duodécima

(Sala como en el primer acto. Entra Constanza,
luego, apresurado, Capellio con Blanca)

CONSTANZA
¡Acaba el día... estoy agotada!
Por todas partes he buscado en vano a Blanca...
Cuando su padre regrese del Consejo
y me pregunte por su hija, ¿qué podré decirle?
¿Qué excusa encontraré para aplacar su furor?...
Cruel amiga ¿a qué me expusiste?...
Alguien se acerca.
¡Cielos! Es Capellio... ¡Ah!... mi señor.

CAPELLIO
(entra apresurado)
Constanza, yo mismo traigo a Blanca
bajo el paternal techo... te la confío,
vela tú por ella...
Intenta apaciguar su profundo dolor...
Corro al Senado.
Si los hados son propicios,
a mis justos deseos sus males acabarán...
Aquí está... ¡Adiós!

(Sale)

Escena Decimotercera

(Constanza ayuda a Blanca que es rodeada
por sus criadas y algunos sirvientes)

CORO
Ven, por ti todos están
temblorosos y afligidos.
Ten confianza, todavía tu fiel amante
no está perdido.

BLANCA
Perdona ¡oh, Constanza mía!
Sufriste por mí.
Pero tus penas no igualan a las mías.
Mil angustias acabo de experimentar
y sin embargo, mayores pesares
me deparan aún los astros tiranos.

CONSTANZA
Blanca... Ten valor, tus angustias acabarán.

BLANCA
En este instante ¡qué crueldad!
el Senado está decidiendo
el destino de Falliero.

CONSTANZA
Se salvará, créeme.

BLANCA
(reponiéndose)
¡Ah, si fuera verdad! ¿Oyes?...
Me parece escuchar gritos... ¡Se acerca gente!
¿Acaso me engaña el pensamiento?

VOCES DESDE ADENTRO
¡Blanca!...

BLANCA
¡Esa voz, oh Dios!

Escena Última

(Entra Falliero acompañado por
Capellio y nobles, luego Contareno)

FALLIERO

(corriendo hacia Blanca)
¡Blanca!

BLANCA
(precipitándose en sus brazos)
¿Eres tú? ¿Estás vivo?
¿Dios te ha devuelto a mí?

FALLIERO
Capellio ¡oh, querida!
el Príncipe y el Senado.

CAPELLIO
De la ira injusta de tu padre
han querido liberarte los nobles patricios.

FALLIERO
¡Ven conmigo!

BLANCA
¡Ah! ¿Qué dices?

CAPELLIO
Así lo dispuso el Senado.

FALLIERO
(tomando a Blanca de la mano)
¡Vamos!

CONTARENO
(entra rápidamente y se interpone)
¡Detente!

FALLIERO
Cruel, ¿todavía te opones?
¿Aún no te saciaron mis lágrimas
ni estás satisfecho con mi dolor?

CONTARENO
¡Blanca! ¿Quieres huir de tu padre?
¿Podrás completar tú misma
mi extrema vergüenza? ¿Mi oprobio?
¡Contesta!...

BLANCA
¡Ah, padre!... Se me parte el corazón.
Me quedo contigo,
en ti respeto al autor de mis días.
Aunque eres cruel conmigo,
seré una hija amorosa para ti.

(a Falliero)

Ya lo ves, ¡oh, amor mío!
no naciste, ¡oh, Dios! para mí.

CORO

(a Contareno)
¡Qué virtud!... ¿Y tú podrás,
orgulloso corazón, abandonarla al llanto!?

FALLIERO
(a Contareno)
¡Ah, ten piedad!

CAPELLIO
(a Contareno)
¡Cede!

CONTARENO
¡Ah, no soy un tirano!
¡Blanca has vencido: Falliero es tuyo!
Tu corazón ya ha padecido bastante.

FALLIERO
¡Blanca, qué alegría!

BLANCA
¡Ah, qué ventura!

TODOS
¡La naturaleza ha triunfado!

BLANCA
¡Ah, dejadme respirar
al menos por un sólo momento!
Siento oprimido el corazón
en mi pecho por tanta dicha.

(a Contareno)

¡Oh, padre!

(a Capellio)

¡Oh, noble héroe protector!

(a Falliero)

¡Oh, esposo!... ¡Qué hermoso momento!
A tanta dicha
no puedo todavía dar crédito.

TODOS
Respiro / Respira, por fin terminaron
nuestros/ vuestros pesares.
La paz nos /os ilumina,
y a nosotros /vosotros nos/los sonríe el amor.



Digitalizado y Traducido por:
José Luis Roviaro 2011