ALZIRA

 

Personajes

 

ÁLVARO              

GUZMÁN

OVANDO

ZAMORO

ATALIBA

ALZIRA

ZUMA

OTUMBO

Gobernador de Perú

Hijo de Álvaro

Oficial Español

Inca

Cacique Inca

Hija de Ataliba

Hermana de Alzira 

Guerrero Inca

Bajo

Barítono

Tenor

Tenor

Bajo

Soprano

    Mezzosoprano

Tenor

 

La acción se desarrolla en Lima y otras zonas de Perú, hacia mediados del siglo XVI.

 

PROLOGO


Il Prigioniero

Scena Prima

(Vasta pianura, irrigata dal Rima: l'oriente è 
ingombro di maestose nubi, imporporate dai 
raggi del sole nascente. Otumbo, a capo d'una 
tribù di americani, trascinando Alvaro fra catene.)

OTUMBO, CORO
(mentre alcuni annodano Alvaro ad un tronco) 
Muoia,
muoia coverto d'insulti,
I martiri sien crudi, ma lenti,

(Con accento ferocissimo)

Strappi ad esso codardi singulti
Il tormento di mille tormenti. -
O fratelli, caduti pugnando,
Dalle tombe sorgete ululando...
L'inno insieme del trionfo s'intuoni,
Mentr'ei sparge l'estremo respir.

ALVARO 
A costoro quel nume perdoni
Cui mi volgo, già presso a morir

(Gli americani alzando urli di frenetica gioia, si
avventano sul prigioniero, alcuni con dardi altri 
con picche e tizzi ardenti, e concitandosi l'un l'altro 
con le parole muoia, muoia, quando apparisce sul 
fiume una canoa)

OTUMBO
Chi giunge?...

(Un americano discende dalla canoa)

Scena Seconda

(Riconoscendolo, e con grido di gioia e maraviglia)

CORO:
Ah!

OTUMBO
Tu!

CORO
Fia vero!...

(Gettandosi, con Otumbo, a piè di lui)

ZAMORO
Sorgete.

(Inoltrandosi)

Un prigioniero!

(Figge lo sguardo in Alvaro, e sembra 
commosso dalla sua veneranda canizie)

Del primo rieder mio non vo la gioia 
Mista col sangue: a me costui donate.

OTUMBO, CORO:
Abbilo.

ZAMORO 
(sciogliendo i legami di Alvaro): 
Vivi.

ALVARO
(Come trasognato)
Giusto ciel!...

ZAMORO
Fra tuoi
Ritorna, o vecchio, ed a color, che noi 
Chiaman selvaggi, narra 
Che ti donò la vita
Un selvaggio.

ALVARO 
(abbracciando Zamoro con tutta 
l'effusione di un'anima riconoscente):
Ti dica il pianto mio
Quel che non può l'accento.

(Ad un cenno di Zamoro, Alvaro parte, 
scortato da alcuno della tribù)

OTUMBO
Ah! quale iddio
Serbò Zamoro, i giorni tuoi?
Qui spento
Ognun ti pianse!

ZAMORO
Ed a' nemici ancora
Tal sembrai, ne' tormenti
Che apprestar mi facea l'empio
Gusmano...
Ahi! sento a questo nome
Ribollirmi le vene, alzar le chiome!

Un Inca... eccesso orribile!
Fu dato a' cenni suoi
In man di rei carnefici!
- E i barbari siam noi! -
Parve in quel fero strazio
La luce a me rapita,
Ma un soffio in petto, un alito
Mi rimanea di vita...
Sì, vivo ancora, o perfido;
Paventa il mio furor!...
Le braccia tue riaprimi,
Alzira, io vivo ancor. 

OTUMBO 
Col genitor la misera 
In Lima è prigioniera. 

ZAMORO 
Che intesi, oh ciel!... Ma toglierti
Alla possanza ibera,
Sposa, io m'affido.

OTUMBO, CORO
Ah! svelane... onde la speme?
Udite.

ZAMORO
Risorto fra le tenebre,
Per lunghe vie romite,
Là trassi, ove men fervidi
Piovon del sole i raggi:
Narrar m'udiam que' popoli
Tutti gli ostili oltraggi.

OTUMBO, CORO:
E quindi?

ZAMORO
All'armi sursero
Mille tribù guerriere...
In breve ne raggiungono
Le radunate schiere...
Cento vendette, e cento
Faremo in un sol dì. 

OTUMBO, CORO:
Oh gioia!... Il gran momento
È presso dunque?

TUTTI
Ah! sì.

(Si abbracciano con occhi scintillanti di selvaggia 
esultanza, quindi irrompono ad una voce)

Nume dell'armi, i tuoi furori 
Spira, trasfondi ne' petti nostri. -
Quei crudi tremino, quegli oppressori 
D'oro, e di sangue avidi mostri! 
Tutti morranno di morti orrende, 
Né tomba un solo, né rogo avrà! 
L'odio, che atroce il cor n'accende, 
De' lor cadaveri si pascerà!

(Si avviano tumultuosi, agitando 
all'aura vivamente e dardi, e clavi, ed aste)
 
PRÓLOGO


El prisionero

Escena Primera

(Llanura regada por el Rima. Horizonte 
iluminado por los rayos del sol naciente. 
Entra Otumbo encabezando un grupo de 
indios que traen a Álvaro encadenado)

OTUMBO, CORO 
(mientras atan a Álvaro a un tronco)
¡Muera!
¡Muera cubierto de infamia!
¡Las torturas sean crueles y lentas!

(con acento feroz)

Arranquen al cobarde sollozos
el tormento de miles tormentos.
¡Oh, hermanos, caídos luchando
de las secretas tumbas salid gritando!...
Entonemos juntos el himno del triunfo
mientras exhala su último suspiro.

ÁLVARO
Que Dios los perdone.
A Él me encomiendo, ya pronto a morir.

(Los indios, dando gritos de alegría, se 
abalanzan sobre el prisionero, con lanzas y 
tizones ardiendo, incitándose mutuamente 
con las palabras "muera, muera", al 
tiempo que una canoa aparece en el río)

OTUMBO
¿Quién llega?

(un indio desciende de la canoa)

Escena Segunda

(Los indios reconocen a Zamoro)

CORO
¡Ah!

OTUMBO
¿Tú?

CORO
¡Es él!...

(Todos se arrojan a los pies de Zamoro)

ZAMORO
¡Levantaos!

(adelantándose)

¡Un prisionero!

(fija la mirada en Álvaro, y parece 
conmovido de sus venerables canas)

La alegría de mi regreso no quiero mezclarla 
con sangre: ¡dejadme a mí al prisionero!

OTUMBO, CORO
Tómalo

ZAMORO
(desatando las ligaduras de Álvaro)
¡Vive!

ÁLVARO
(como en sueños)
¡Justo Cielo!

ZAMORO
Regresa con los tuyos, viejo, 
y a aquellos que 
nos llaman salvajes, 
diles que te perdonó la vida
un salvaje.

ÁLVARO
(abrazando efusivamente a 
Zamoro, agradecido)
Que mi llanto te diga aquello 
que las palabras no pueden expresar.

(a una señal de Zamoro, Álvaro sale 
escoltado por algunos indios)

OTUMBO
¿Qué dios guardó tus días, 
Zamoro?
Aquí, todos te lloramos
y te dimos por muerto.

ZAMORO
Y a los enemigos, 
así les parecí, en los tormentos
que infligirme quería
Guzmán ...
¡Ah, al pronunciar este nombre siento 
bullir mi sangre y erizarse mis cabellos!

El Inca ... ¡crimen horrible!
¡Por sus órdenes fue entregado
a manos de los verdugos!
¡Y nosotros somos los bárbaros!
En aquel funesto momento, me pareció 
que la luz desaparecía para siempre,
pero un suspiro en el pecho, 
un hálito me quedaba de vida...
Sí, todavía vivo...
¡Pérfido, teme mi furor!
Y tú, Alzira, ábreme tus brazos nuevamente
pues aún estoy vivo.

OTUMBO
La desdichada está prisionera,
en Lima, junto a su padre.

ZAMORO
¡Qué escucho, cielos!... 
¡Esposa, yo sabré liberarte 
del dominio íbero!

OTUMBO, CORO
¡Revélanos cómo piensas rescatarla!
Habla, te escuchamos ....

ZAMORO
Salvado de la muerte,
por solitarios caminos
raramente iluminados por los rayos del sol,
recorrí todo el país.
Nuestro pueblo me ha oído narrar
los ultrajes recibidos.

OTUMBO
¡Y entonces?...

ZAMORO
A mi llamada surgieron
mil tribus guerreras
que en breve se alzarán en armas.
Con las tropas reunidas
Cien venganzas, cien,
cumpliremos en un solo día.

OTUMBO, CORO
¡Oh, alegría!...
¿El gran momento, ha llegado?

TODOS
¡Ah, sí!

(se abrazan con ojos relucientes de salvaje 
alegría, todos irrumpen a una voz)

¡Dios de la guerra, 
que tu furor inspire nuestros pechos!
Que los crueles opresores tiemblen.
¡Monstruos ávidos de oro y sangre!
¡Que todos tengan una muerte horrenda
y ni una sola tumba los recuerde!
¡El odio atroz que nos invade,
se aplacará con sus cadáveres!

(Salen tumultuosos agitando 
las lanzas en el aire)

ATTO PRIMO


Vita, per vita

Scena Prima

(Piazza di Lima. Al lieto suono di bellici strumenti
schieransi le milizie spagnuole: gli ufficiali si 
radunano in crocchio)

UFFICIALI PARTE I
Giunse or, da lido ispano,
Un messaggio.

PARTE II
Del Sovrano.

PARTE III 
Del Sovrano!

PARTE I
È ver.

PARTE II
Ne chiama forse all'armi?

TUTTI 
(con entusiasmo guerriero)
S'ei lo brama,
Se vedremo all'aura i segni
Dell'Iberia sventolar,
Nuove palme, e nuovi regni
Voleremo a conquistar.

Scena Seconda

ALVARO:
Alta cagion qui
v'assembrava, o forti. 
Grave d'età soverchia, il fren di questa
Ampia contrada io lascio; il re l'affida
A più gagliarda mano:
Succede il figlio a me.

(Presentando Gusmano alle schiere:)

CORO
Viva Gusmano!

GUSMANO
Atto primier del mio
novello grado
La pace sia, fra l'Inca,
E noi fermata. EI del monarca ibero
Al venerato impero
Si china

ATALIBA
E la mia fede costringo a lui.

(Protendendo la destra in atto grave di giuramento)

GUSMANO
Della città le porte
Fien quindi a' suoi dischiuse.
Un dolce pegno
Tu promettevi, a render più solenne
La pace!

ATALIBA 
Alzira? È ver!... ma d'imenei
Tempo non parmi ancor... dentro quel seno
Cova fatal mestizia...

GUSMANO
Intendo appieno!

Eterna la memoria
D'un folle amor l'ingombra!
Dal regno delle tenebre
Me la contrasta un'ombra!
Chi vivo debellai
Forza è ch'io tema estinto...
Mille battaglie ho vinto,
Vincer non posso un cor! 

ALVARO: 
Persisti, e vincerai. 
Amor produce amor. 

ATALIBA 
Al suo martir concedere vuolsi un indugio.

GUSMANO
Amore
Io provo, che non tollera
Indugio alcun. Signore,
A' voti miei la piega... 
Sei padre... ceda a te...
Imponi... esorta... prega...

ATALIBA
Vado... riposa in me.

(Parte)

GUSMANO
Quanto un mortal può chiedere
Benigno il ciel m'offerse... 
Di gloria mi coverse, 
Mi pose un mondo al piè.
Ma non s'appaga l'anima,
Che ad altro ben sospira...
Ah! senza il cor d'Alzira
Un mondo è poco a me! 

ALVARO, CORO:
La desiata Alzira Amor conceda a te. 

(Partono)

Scena Terza

(Appartamento destinato ad Ataliba, nel palagio del 
Governatore. Zuma s'avanza tacitamente, seguita da 
altre donzelle americane. Alzira)

ZUMA
(sollevando una cortina, al di là 
della quale scorgessi Alzira giacente):
Riposa. Tutte, in suo dolor vegliante, 
Scorse l'ore notturne, alfin sugli occhi,
Stanchi dal pianto, mattutin discese
Lieve sopor.

DONZELLE
Le più gradite immagini
Amor presenti ad essa:
Pace a quell'alma oppressa
Infonda il sonno almen.

ALZIRA
(sognando)
Zamoro!...

ZUMA
E sempre,
Vegli o dorma, quel nome!

ALZIRA
(destandosi e percorrendo la scena, 
come in cerca d'alcuno)
Ov'è?... Sparve... 
Fu sogno!...

ZUMA
Alzira... oh come
Balza il tuo cor!...

ALZIRA
Dal petto ei tenta sprigionarsi,
E volare al suo ben, lungi da queste
Vitali aure aborrite...

DONZELLE 
Ti calma.

ALZIRA
Egli m'apparve.

ZUMA, DONZELLE
Egli?

ALZIRA
Sì... udite.

Da Gusman, su fragil barca,
Io fuggia, dell'onde in grembo...
Ma terribil surse il nembo,
E sconvolse, cielo, e mar.
Di terror, d'affanno piena
Io chiedea soccorso invano...
La sua preda l'oceano
È già presso ad ingoiar.
Quando, in sen d'un'ombra errante,
Fra le nubi son levata...
In quell'ombra, oh me beata!
Io ravviso il mio tesor!
L'universo, in quell'istante,
Mi sembrò d'amor vestito...
Fin del turbine il ruggito
Voce parve a me d'amor! -

ZUMA, DONZELLE 
Alta pietade ogn'anima
Di noi tue fide assale...
Eppur di sogni pascere
Il tuo pensier che vale?
Scorda un amore infausto
Cui tanta il ciel fe guerra. 

ALZIRA 
Scordarlo!

ZUMA, DONZELLE 
È forza, o misera:
Perì Zamoro.

ALZIRA
In terra.
Ma in più giocondo loco
Vive, e m'attende... ah! sì...
Morte non spegne un foco
Che vero amor nudrì. -
Nell'astro che più fulgido
La notte in ciel sfavilla,
Ivi è Zamoro, e palpita
Fatto immortal scintilla:
Conversa in luce ascendervi
A me fia dato ancor,
E seco unirmi, e vivere
Vita d'eterno amor.

ZUMA , DONZELLE 
(fra sé)
Troppo il destin fu barbaro
A sì fedele amor! 
PRIMER ACTO


Vida por vida

Escena Primera

(Plaza de Lima. Al son de instrumentos 
bélicos, se forman las milicias españolas: 
los oficiales se reúnen en corrillos)

OFICIALES 1
Acaba de llegar
un mensaje de España.

OFICIALES 2
Del rey.

OFICIALES 3
¡Del rey!

OFICIALES 1
Es verdad.

OFICIALES 2
¿Tal vez nos llama a las armas?

TODOS
(con entusiasmo guerrero)
Si él lo desea,
al amanecer los estandartes
de España ondearán.
Estaremos preparados 
para conquistar nuevas tierras.

Escena Segunda

ÁLVARO
Una importante razón aquí nos reúne.
Por mi avanzada edad, 
el mando de esta región debo abandonar.
El rey la confía a 
una mano más vigorosa:
mi hijo me sucederá.

(Presenta a Guzmán a los soldados)

CORO
¡Viva Guzmán!

GUZMÁN
El primer acto 
de mi nuevo gobierno,
será firmar la paz 
entre los incas y nosotros. 
Ellos se han sometido
al soberano del imperio español.

ATALIBA
Yo le juro fidelidad.

(alza la mano en señal de juramento)

GUZMÁN
Las puertas de la ciudad
sean abiertas a los tuyos.
Un dulce compromiso has prometido
para hacer más solemne 
la paz.

ATALIBA
¿Alzira? Es verdad... 
Pero aún no me parece tiempo de casarla, 
pues en su pecho anida un gran dolor...

GUZMÁN
Entiendo.

La memoria de un loco amor 
pesa aún sobre ella.
Una sombra del reino de las tinieblas
es mi rival.
Aquel a quien vencí vivo,
debo vencerlo muerto...
¡Gané mil batallas
pero no puedo conquistar un corazón!

ÁLVARO
Persiste y vencerás.
El amor provoca amor.

ATALIBA
Concédele una prórroga a su dolor.

GUZMÁN
El amor
que siento, 
no tolera ninguna prórroga. 
Señor, convencedla a mi favor.
Sois su padre... que ceda ante vos.
Imponed, exhortad, rogad...

ATALIBA
Lo haré... confiad en mí.

(sale)

GUZMÁN
Todo lo que un mortal puede pedir
el Cielo clemente me lo ha dado.
Me cubrió de gloria,
puso el mundo a mis pies,
pero no ha satisfecho a un alma
que por otra suspira...
¡Ah, sin el amor de Alzira
el mundo es poco para mí!

ÁLVARO, CORO
Que el amor te conceda a la deseada Alzira.

(salen todos)

Escena Tercera

(Aposentos destinados a Ataliba, en el 
palacio del gobernador. Zuma se adelanta, 
calladamente, seguida por doncellas indias)

ZUMA
(levantando una cortina más allá de la cual 
puede verse a Alzira recostada)
Descansa. La tristeza que la invade,
la he tenido en vela toda la noche.
Por fin la mañana ha cerrado sus ojos
arrasados de lágrimas.

DONCELLAS
Que el amor le traiga
los más agradables sueños.
Que el descanso infunda paz
a esta alma oprimida.

ALZIRA
(en sueños)
¡Zamoro!...

ZUMA
¡Siempre, dormida o despierta,
repite ese nombre!

ALZIRA
(despertándose y examinando la escena, 
como buscando a alguien)
¿Dónde está?... Desapareció... 
¡Fue un sueño !

ZUMA
Alzira... 
¡Cómo se agita tu corazón!...

ALZIRA
Del pecho intenta liberarse
y volar hacia su bien, 
lejos de este aborrecido ambiente...

DONCELLAS
Cálmate...

ALZIRA
Él se me apareció...

ZUMA Y DONCELLAS
¿Él?

ALZIRA
Sí... Escuchad.

Huía yo de Guzmán
en una frágil barca, entre las olas,...
Pero, de pronto, un huracán
embraveció el cielo y el mar.
Presa de terror y angustia,
en vano, pedía socorro...
El océano estaba listo 
a devorar a su presa cuando, 
en brazos de un fantasma,
entre las nubes fui elevada...
¡En aquel fantasma, oh felicidad,
yo reconocí a mi amado!
El universo, en ese instante,
me pareció inundado de amor...
¡Y el rugido del torbellino
parecía hablarme de amor!...

ZUMA, DONCELLAS
El profundo amor de nuestras almas
tu fe sostiene...
Sin embargo, ¿de qué sirve alimentar
de sueños tu pensamiento?
Olvida el desafortunado amor
que el propio cielo combate.

ALZIRA
¿Olvidarlo?

ZUMA, DONCELLAS
Debes hacerlo, desdichada,
Zamoro ha muerto.

ALZIRA
En esta vida,
pero en otra más feliz...
vive y me espera ... ¡ah, sí!
La muerte no apaga el fuego
que el verdadero amor encendió.
En la estrella que más brilla
en el cielo nocturno
allí está Zamoro...
¡Y palpita como una llama inmortal!
Convertida en luz
me será concedido, ascender hasta allí
y reunirme con él, 
para vivir una vida de eterno amor.

ZUMA, DONCELLAS
(para ellas)
¡El destino fue demasiado cruel
con tan fiel amor!

Scena Quarta

ATALIBA
Figlia!...

ALZIRA
Padre!

(Andandogli incontro, con la fronte bassa, e quasi in 
atto di prostrarsi. Ad un cenno di Ataliba, Zuma, e le 
donzelle si ritirano)

ATALIBA
Compir la mia promessa 
È d'uopo alfin: la mano 
Porger devi...

ALZIRA
A Gusmano?
E lo potrei?... De' sanguinosi eventi 
La memoria smarristi?
Alvaro, in campo
Suo prigionier ti fe, ma non osava 
Troncare i giorni. tuoi...
Gusmano intanto
A quel Zamoro, cui tu stesso avevi
Giurato unirmi, tolse
Possanza e vita!...

ATALIBA
Lo piangemmo. Or pensa
A questi oppressi, e di lor duci, e numi
Popoli orbati, cui soltanto avanza
Un'ultima speranza;
Il vivo amor, che nudre
Per te Gusmano...

ALZIRA
Amore!
Sì dolce affetto, in quel tiranno core
Aver può stanza?

ATALIBA
Dal suo labbro giovi
A te l'udir com'ei t'adora...

(Alzira accenna di voler parlare)

E forza
All'imeneo piegar l'indole avversa.

ALZIRA
(in tuono deciso)
No...

ATALIBA
Quando il padre impone,
Ubbidisce la figlia. 

(Parte)

ALZIRA
Oh!... pria la morte!...

Scena Quinta

ZUMA
Alcun fra loro, cui vegliar le porte
S'ingiunge, annunzia che venirne implora
Un de' nostri al tuo piede. 

ALZIRA
Ei s'inoltri. 

(Zuma parte)

- Chi fia?
Qual mai cagion lo tragge?...

Scena Sesta

ZAMORO:
Anima mia!...

ALZIRA
(indietreggiando, e con grido acutissimo)
Ah! l'ombra sua...

ZAMORO:
No, calmati...
L'aure del giorno io spiro...

ALZIRA
Che?... Vivi!... Non deliro?...
Vivi?...

ZAMORO:
E per te.

ALZIRA
Fia ver!...

ZAMORO: 
Mentì la fama...

ALZIRA
Oh giubilo!...

ZAMORO:
Alzira mia!...

ALZIRA
Zamoro!...

AMBI
Io non resisto... io moro...
Io moro di piacer!... -

ALZIRA 
Qual mai prodigio renderti a me potea?

ZAMORO:
Mal vivo
Rimasto fra gli spasimi,
Sembrai di vita privo.
Ma dimmi, è ver che stringerti
Ad aborrito ispano
Tu promettevi?

ALZIRA
E crederlo potresti?

ZAMORO:
Al rio Gusmano?...

ALZIRA
Ah! parlami soltanto
Dell'amor tuo, di te.

ZAMORO:
E m'ami sempre?

ALZIRA
Oh quanto!...

ZAMORO:
Mi giuri?...

ALZIRA
Eterna fè.

AMBI
Risorge ne' tuoi lumi
L'astro de' giorni miei!
Quanto sinor perdei
Reso mi viene in te!
De' nostri infidi numi
Cadde il fallace impero,
Ma nume fido, e vero
Ancor tu sei per me! 
Escena Cuarta

ATALIBA
Hija...

ALZIRA
¡Padre!

(Va a su encuentro con la frente baja y casi 
prosternándose ante él. A una señal de 
Ataliba, Zuma y las doncellas se retiran)

ATALIBA
Debo, finalmente,
cumplir con mi promesa.
Tu mano debes ofrecer...

ALZIRA
¿A Guzmán?
¿Y puedes pedirme eso?... 
¿De los sanguinarios hechos
perdiste la memoria?
Álvaro, en el campo de batalla,
te hizo su prisionero, 
pero no se atrevió a acabar con tus días...
Por su parte Guzmán, a Zamoro,
al que tú mismo habías jurado unirme, 
le quitó reino y vida...

ATALIBA
Lo lloramos, pero ahora piensa 
en nuestro pueblo
privado de sus jefes, de sus dioses...
al que sólo le queda una última esperanza:
¡El ardiente amor que siente por ti,
Guzmán!...

ALZIRA
¡Amor!
¿Puede caber tan dulce afecto
en ese corazón tirano?

ATALIBA
De sus propios labios pudiste oír
cómo te adora...

(Alzira intenta interrumpirlo)

Es forzoso el matrimonio 
para someter las circunstancias adversas.

ALZIRA
(indecisa)
No...

ATALIBA
Cuando el padre ordena
la hija obedece.

(Sale)

ALZIRA
¡Oh!... ¡Antes la muerte!...

Escena Quinta

ZUMA
Uno de los guardias que vigilan la puerta
dice que uno de los nuestros
implora postrarse a tus pies.

ALZIRA
Que entre

(Zuma sale)

¿Quién será?
¿Qué razón lo conduce hasta aquí?...

Escena Sexta

ZAMORO
¡Alma mía!...

ALZIRA
(retrocediendo y con un grito agudo)
¡Ah!... ¡Su fantasma!

ZAMORO
No... ¡Cálmate!
Respiro el mismo aire que tú...

ALZIRA
¿Qué? ¿Vives?... ¿No deliro?
¡Vives!

ZAMORO
Sí... por ti.

ALZIRA
¡Es verdad!...

ZAMORO
El rumor sobre mi muerte era falso...

ALZIRA
¡Oh, alegría!

ZAMORO
¡Alzira mía!

ALZIRA
¡Zamoro!

AMBOS
No lo resisto... muero...
¡Muero de placer!

ALZIRA
¿Qué milagro te ha devuelto a mí?

ZAMORO
Medio muerto quedé
entre atroces sufrimientos.
Parecía que mi fin estaba próximo.
Pero dime...
¿Es verdad que te prometiste
al aborrecido español?

ALZIRA
¿Y lo creíste?

ZAMORO
¿Al malvado Guzmán?...

ALZIRA
¡Háblame solamente 
de tu amor y de ti!

ZAMORO
¿Aún me amas?

ALZIRA 
¡No sabes cuanto!

ZAMORO
¿Lo juras?

ALZIRA
¡Eternamente!

AMBOS
¡Renace en tus ojos
la luz de mis días!
Todo cuanto he perdido
devuelto lo tengo en ti.
El reino de nuestros dioses 
ha caído,
pero tú serás para mí
el único y verdadero dios.

Scena Settima

GUSMANO
(scorgendo Alzira presso a Zamoro)
Qual ardimento!... Olà?...

ALZIRA
Gusman!...

ATALIBA
Traveggo!...

GUSMANO
Chi fia l'indegno?...

(avanzandosi)

Al guardo creder potrò?... 
Zamoro!...

ZUMA. DONZELLE. SPAGNUOLI
Zamoro!...

ZAMORO:
Sì, quel desso, a cui rapisti 
Ogni ben sulla terra,
Tranne d'Alzira il cor, che mio fu sempre...
E sempre mio sarà.

GUSMANO
Di sdegno avvampo!...
Soldati a voi l'audace affido.

ALZIRA
Che!...

ATALIBA
La pace Osi tu violar?

GUSMANO
Costui qui venne
Certo a compier disegni
Malvagi... Un traditore egli è.

ZAMORO:
Qui venni a ripigliarmi Alzira...
Il nostro imene fu promesso...

ALZIRA
E vero...

ZAMORO:
M'è la sua man dovuta.

GUSMANO
A te dovuta è la scure.

ATALIBA
Signor!...

GUSMANO
Lo trascinate
Al supplizio.

ALZIRA
Al supplizio!...

ATALIBA, ZUMA
Oh Ciel!...

ALZIRA
(cacciandosi disperatamente fra i soldati, e Zamoro)
Fermate...

ZAMORO:
Teco sperai combattere,
Ma nella pugna invano
Io ti chiamai... mi trassero
Prigione a te, Gusmano...
Di ceppi, e di patiboli
Tu favellasti allora,
Di scure, e di supplizio
Or tu favelli ancora:
E sei guerrier? Carnefice,
E non guerrier sei tu!

GUSMANO
Udiste il cenno? 
Compiasi.

(Ai soldati che muovonsi, in atto di strascinar Zamoro)

ALZIRA
No, crudi... no...

Scena Ottava

ALVARO:
Che fu?...

ALZIRA
Vive Zamoro, e il barbaro
Spento lo vuol...

ALVARO:
Chi veggio!...
È desso, è quel magnanimo
A cui la vita io deggio!...

GUSMANO
Fia ver!...

(Viva sorpresa in tutti)

ALZIRA
(ad Alvaro)
Pietade implora...

ALVARO:
Grazia per esso.

GUSMANO
Ah! no...

ALVARO:
Grazia.

GUSMANO
È destin che' ei mora:
Oltre sfuggir nol può.

ALVARO 
(cadendo in ginocchio a piè di Gusmano)
Nella polve, genuflesso
Ecco un padre innanzi al figlio...
Involato fui per esso
Della morte al crudo artiglio...
E volerne puoi lo scempio?
Esser puoi sì fiero, ed empio?
No, Gusmano, se una stilla
Del mio sangue scorre in te. 

GUSMANO 
A quest'alma piena d'ira
Mal tu parli di clemenza:
Chi mi toglie il cor d'Alzira
Non ha dritto all'esistenza.
Ah! per te, per te darei
Il mio sangue, i giorni miei...
Ma la grazia che domandi
Più di morte è ria per me! 

ALZIRA 
Il contento fu per noi
Breve sogno mentitore!
Sul mattin de' giorni tuoi
Scese il nembo struggitore!
Ma quel crudo non può tanto,
Che mi strappi a te d'accanto:
Il tuo fato, è il fato mio...
Vita, o morte insiem con te.

ZAMORO:
Vivi Alzira, ma fedele
Al primier giurato affetto:
In eterno pel crudele
Odio, e sprezzo serba in petto.
Dal tuo labbro ascolti ognora
Che tu m'ami estinto ancora...
Del supplizio ch'ei m'appresta
La vendetta io fido a te.

ATALIBA, ZUMA, DONZELLE 
(fra lei)
Ahi! che stanca della sorte
L'ira ingiusta ancor non è

GUERRIERI 
(fra lei)
Egli un dì campò da morte,
Evitarla or non poté

(Odesi un murmure lontano, che cresce a poco a poco) 
Escena Séptima

GUZMÁN
(viendo a Alzira junto a Zamoro)
¡Qué osadía! ... ¡Oh!...

ALZIRA
¡Guzmán!...

ATALIBA
¿Qué veo?

GUZMÁN
¿Quién es este sujeto?

(avanza)

No puedo creer lo que veo... 
¡Zamoro!...

ZUMA, DONCELLAS, ESPAÑOLES
¡Zamoro!

ZAMORO
¡Sí!... El mismo a quien robaste
todos sus bienes en la tierra,
excepto el corazón de Alzira, 
que siempre fue y será mío.

GUZMÁN
¡Ardo de desprecio!
¡Soldados, arrestad al audaz!...

ALZIRA
¿Qué?

ATALIBA
¿Te atreves a violar la paz?

GUZMÁN
Él ha venido aquí
con intenciones malvadas... 
¡Él es un traidor!

ZAMORO
Vine aquí a llevarme a Alzira.
Nuestra boda fue acordada...

ALZIRA
¡Es verdad!...

ZAMORO
A mí me fue concedida su mano.

GUZMÁN
¡A ti se te concede el hacha!

ATALIBA
¡Señor!...

GUZMÁN
¡Arrestadlo!
¡Llevadlo al suplicio!

ALZIRA
¿Al suplicio?...

ATALIBA/ZUMA
¡Oh, cielos!...

ALZIRA
(metiéndose entre los soldados y Zamoro)
¡Deteneos! ...

ZAMORO
Esperaba combatir contra ti,
pero en vano te desafié a luchar... 
Me trajeron prisionero ante ti, 
Guzmán...
De cepos y patíbulos
tú hablaste, entonces...
de cárcel y de hacha
hablas ahora.
¿Y tú eres un guerrero? 
¡Un verdugo es lo que eres!

GUZMÁN
¿No habéis oído mis ordenes? 
¡Obedeced!

(los soldados arrastran a Zamoro)

ALZIRA
¡No!... ¡Crueles!... ¡No!

Escena Octava

ÁLVARO
¿Qué sucede?...

ALZIRA
¡Zamoro vive, 
y el bárbaro lo quiere muerto!...

ÁLVARO
¡Qué veo!...
¡Es él... el magnánimo a quien
debo la vida!

GUZMÁN
¡No puede ser cierto!

(Sorpresa general)

ALZIRA
(a Álvaro)
Te imploro piedad...

ÁLVARO
Perdón para él...

GUZMÁN
Ah... ¡No!

ÁLVARO
Perdón...

GUZMÁN
El destino quiere que él muera:
no puede seguir huyendo de él.

ÁLVARO
(cayendo de rodillas a los pies de Guzmán)
En el polvo, de rodillas,
está un padre delante de su hijo...
Yo fui salvado por él de las garras 
de la más cruel de las muertes.
¿No quieres seguir el ejemplo?
¿Puedes ser tan cruel y despiadado?
No, Guzmán, si una sola gota 
de mi sangre corre en ti.

GUZMÁN
A esta alma llena de ira
tú le hablas de clemencia.
Quien me quita el corazón de Alzira
no tiene derecho a la existencia.
¡Ah, por ti, por ti daría mi sangre
y todos mis días!...
Pero el perdón que me pides
más que la muerte significaría para mí.

ALZIRA
¡La alegría fue para nosotros
un breve sueño engañoso!
Sobre la aurora de nuestros días
se cierne una nube amenazante.
Pero este hombre cruel
no me arrancará de tu lado.
Tu destino es mi destino...
A la vida o a la muerte iré junto a ti.

ZAMORO
¡Vive, Alzira, pero fiel
al primer juramento de fidelidad!
Para ese cruel, eternamente,
guarda odio y desprecio en tu pecho.
Que de tu labio escuche siempre que, 
aún muerto, tú me amas.
Del suplicio que él me prepara
la venganza dejo en tus manos.

ATALIBA, ZUMA, DONCELLAS
(para ellas)
¡Ah, que esta ira justa
no se agote jamás!

GUERREROS
(para ellos)
Él un día huyó de la muerte
pero evitarla ahora no puede.

(murmullo lejano, que crece poco a poco)

Scena Nona

GUSMANO 
Qual suon?...
Che avvenne?

OVANDO
Il Rima
Varcò nemico stuolo:
Arditi verso Lima
Traggon que' folli a volo;
E in mezzo al procelloso
Fragor dell'armi loro,
Un grido minaccioso
Domanda a noi Zamoro.

ALVARO:
Figlio!...

ALZIRA
Gusmano!

ZAMORO:
Ah! spento cadrò, ma vendicato!

ALVARO:
Che pensi?...

GUSMANO
Dell'evento
Mercé propizio fato! -
Padre, vincesti; a lui
Vita, per vita io dono.

ALVARO, ATALIBA 
Cielo!...

ALZIRA
Ed è ver?...

GUSMANO
(alle guardie)
Costui libero parta. 

(Correndo fra le braccia del padre)

Io sono tuo figlio!

(a Zamoro) 

Vanne al campo... 
Ci rivedrem colà!...

ZAMORO:
Oh gioia!

GUSMANO
Breve lampo
Il viver tuo sarà.
Trema, trema... a ritorti fra l'armi
Vengo il dono, rivale aborrito...
Il tuo capo, alla scure fuggito,
Al mio brando fuggir non potrà!

ZAMORO:
Ah! vederti, superbo, già parmi
Nella polve cader trucidato...
Al tuo capo, di sangue bruttato,
Questa mano la chioma torrà.

ALZIRA
Io ti seguo, tuo scudo vo farmi
Contro l'empio nemico furore...
Non è brando che giunga al tuo core.
Se il mio cor pria squarciato non ha.

OVANDO, GUERRIERI 
Nel tremendo apparato dell'armi
Agl'insani mostriamo la fronte... 
Di nemici cadaveri un monte 
Tutto il campo fra poco sarà!

ALVARO, ATALIBA, ZUMA, DONZELLE
Ahi! che il genio funesto dell'armi 
Ridestato ha il tremendo suo foco!... 
D'altro sangue cosparsa fra poco 
Questa terra innocente sarà! 

(Gusmano e gli altri guerrieri brandiscono ferocemente 
le spade, ed escono dall'opposto lato pel quale parte 
Zamoro. Ataliba, e le donne trattengono Alzira, che 
cerca seguirlo) 

Escena Novena

GUZMÁN
¿Qué es ese sonido?...
¿Qué sucede?

OVANDO
Por el río Rima
cruzó una multitud enemiga.
Enardecida, avanza hacia Lima
en una loca carrera.
Y en el medio del ensordecedor
fragor de sus armas
un grito amenazante 
reclama a Zamoro.

ÁLVARO
¡Hijo!

ALZIRA
¡Guzmán!

ZAMORO
¡Ah, muerto caeré, pero vengado!

ÁLVARO
¿En qué piensas?...

GUZMÁN
El destino
hace propicia la gracia.
Padre, venciste; 
por tu vida a él le otorgo la suya.

ÁLVARO, ATALIBA
¡Cielos!...

ALZIRA
¿Es verdad?

GUZMÁN
(a los guardias)
¡Dejadlo en libertad!

(corre a los brazos de Álvaro)

¡Yo soy tu hijo!

(a Zamoro)

Vuelve al campo de batalla,
allí nos volveremos a ver...

ZAMORO
¡Oh, alegría!...

GUZMÁN
Por poco tiempo vivirás.
Tiembla, tiembla.... 
Con las armas vengaré
el bien que te hice, aborrecido rival.
¡Tu cabeza, que se salvó del hacha,
no podrá huir de mi espada!

ZAMORO
¡Ah, ya me parece verte, soberbio,
caer degollado en el polvo!
A tu cabeza, sucia de sangre,
esta mano arrancará los cabellos.

ALZIRA
Yo te sigo y tu escudo quiero ser
contra el despiadado furor enemigo...
No habrá espada que llegue a tu corazón
si antes no ha destrozado el mío.

OVANDO, GUERREROS
Tomemos nuestras armas
y hagamos frente a esos insensatos...
¡Dentro de poco el campo de batalla
cubierto estará de cadáveres enemigos!

ÁLVARO, ATALIBA, ZUMA, DONCELLAS
¡Ay! ¡El genio funesto de las armas
despertó con su tremendo furor!
Dentro de poco la tierra
estará cubierta de sangre.

(Guzmán y los guerreros toman ferozmente 
las espadas y salen por el lado opuesto al 
que sale Zamoro. Ataliba y las mujeres, 
sujetan a Alzira que trata de seguirlo.)

ATTO SECONDO


La vendetta d'un selvaggio

Scena Prima

(Parte interna delle fortificazioni di Lima. Qua e là
drappelli spagnuoli, che sbevazzano allegramente: 
scorgonsi intanto alcuni prigionieri americani, fra' 
quali è Zamoro, attraversare la scena in fondo, carichi 
di ceppi, ed in mezzo a soldati che li custodiscono)

SPAGNUOLI 
Mesci, mesci... - Vittoria!... - Vittoria!... -
Al Sovrano! - Alla Spagna! - Alla gloria!

(Toccando i bicchieri)

Del trionfo la gioia succede
Alle pugne, alle stragi, al furor,
Bevi, bevi... È dovuta mercede
Vino ibero ad ibero valor!

Scena Seconda

GUSMANO
Guerrieri, al nuovo dì, fra voi le opime
Spoglie nemiche fien divise.

SPAGNUOLI
Al prode Gusman, plauso, mercé!

OVANDO
Dell'assembrato
Consesso militar, questa ch'io reco
È la sentenza: manca
Il nome tuo soltanto.

GUSMANO 
(leggendo il foglio)
"È condannato
A morte il fier Zamoro, e come albeggi
Al rogo fia condotto".

(Si accosta ad una tavola onde segnar la condanna)

Scena Terza

ALZIRA
Ah! no... clemenza
Gusman!...

GUSMANO
Per chi?

ALZIRA
Per me. S' ei muore, io moro.

(Ad un cenno di Gusmano, Ovando, 
e gli altri spagnuoli si ritirano)

GUSMANO
Il fato di Zamoro
Cangiar tu puoi... ma solo
Ad un prezzo!

ALZIRA
Ah! domanda il sangue mio...

GUSMANO
No, la tua destra.

ALZIRA
Che!...

GUSMANO
Seguimi all'ara,
E compiuto l'imen, giuro ch'ei salvo
Andrà lontan da questi regni.

ALZIRA
Oh cielo!...
Potrei mancar di fè?...

GUSMANO
Lo devi, o ch'egli
Morrà.

ALZIRA
Fatale, orrenda scelta!

GUSMANO
Scegli.

ALZIRA 
(prorompendo in lagrime disperate, 
e gettandosi a pie di Gusmano)
Il pianto... l'angoscia... di lena mi priva...
Lo vedi... son io più spenta, che viva... 
Se d'esser m'astringi, spergiura, infedele...
Io spiro, crudele, - io spiro... al tuo piè.

GUSMANO
Quel duolo, quel pianto mi giungono al core,
Ma sol per destarvi geloso furore... 
Io segno il decreto, se indugi un momento...
Zamoro fia spento, - e spento da te. Ei mora!

(Risoluto, ed in atto di firmar la sentenza)

ALZIRA
Crudo, arrestati...
-Ei...viva

GUSMANO
Viva!... Alzira
Sei dunque mia? -
Rispondimi...

ALZIRA
Ei viva. 

(Cadendo sur una seggiola)

GUSMANO
Olà?...

(entra Ovando)

Scena Quarta

GUSMANO
Di pira non più, ma d'ara, e talamo
Or si favelli... E questa
Mia sposa...

OVANDO
Sposa!...

GUSMANO
Il pronubo rito solenne appresta...
E sia di tede innumeri
Splendente la città...

OVANDO
Corro...

GUSMANO
L'evento annunzia...

ALZIRA
Ciel!...

OVANDO
T'obbedisco...

GUSMANO
Va... 

(Ovando parte)

Colma di gioia ho l'anima!...
Più non domando, o bramo...
Non v'ha, non v'ha fra gli uomini
Chi t'ami, quale io t'amo!.
L'amor che mi governa
Arde di fiamma eterna!...
È tale amor, che un barbaro
Nemmeno intender può. 

ALZIRA 
Ove mi tragge, ahi misera!
Un rio destin tremendo!...
Per troppo amor, colpevole
D'infedeltà mi rendo!...
O morte, una speranza
Or solo in te m'avanza... -
Sposa non già, ma vittima
Dell'are al piè verrò. 

(Partono) 
ACTO SEGUNDO


La venganza de un salvaje
 
Escena Primera

(fortificaciones de Lima. Aquí y allá 
españoles que conversan alegremente. 
Algunos prisioneros indios, entre los cuales 
está Zamoro, cruzan la escena rodeados de 
soldados que los custodian)

ESPAÑOLES
¡Brindemos por la victoria! ¡Victoria!
¡Por el rey! ¡Por España! ¡Por la gloria!

(Chocando los vasos)

La alegría del triunfo sigue
a la lucha, a la muerte y al furor.
¡Bebamos! ¡Bien merece el valor hispano
un buen vino español!

Escena Segunda

GUZMÁN
¡Soldados! Mañana, el botín del enemigo
será repartido entre todos vosotros.

ESPAÑOLES
¡Mil gracias al héroe Guzmán!

OVANDO
Del tribunal militar
aquí traigo la sentencia: 
sólo falta
tu firma.

GUZMÁN
(leyendo el papel)
"Sea condenado a muerte 
el salvaje Zamoro, 
y al alba sea conducido a la hoguera"

(firma la condena)

Escena Tercera

ALZIRA
¡Ah! ¡No!...
¡Clemencia Guzmán!

GUZMÁN
¿Para quién?

ALZIRA
Para mí. Si él muere, yo muero.

(A una señal de Guzmán, Ovando y 
los otros españoles se retiran)

GUZMÁN
El destino de Zamoro
tú puedes cambiar... 
¡Pero sólo a un precio!

ALZIRA
¡Ah! Pídeme mi sangre...

GUZMÁN
¡No, tu mano!

ALZIRA
¿Qué?

GUZMÁN
Sígueme al altar y realizada la boda, 
te juro que él estará a salvo
y lejos de estas tierras.

ALZIRA
¡Oh, cielos!
¿Podré faltar a mi juramento?

GUZMÁN
Debes hacerlo o de lo contrario 
él morirá.

ALZIRA
¡Elección terrible y fatal!

GUZMÁN
Elige.

ALZIRA
(estalla en lágrimas desesperadas y 
se arroja a los pies de Guzmán)
El llanto... la angustia... me quitan el aliento.
Ya ves... estoy más muerta que viva...
Si me obligas a ser perjura, infiel...
moriré, cruel... moriré a tus pies.

GUZMÁN
Ese dolor, ese llanto me llega al corazón, 
pero solo para despertar un celoso furor...
Si dudas un momento... firmaré el decreto.
¡Zamoro morirá!... ¡Morirá por tu causa!

(Decidido y a punto de firmar la sentencia)

ALZIRA
¡Cruel!... ¡Detente!...
¡Que viva!

GUZMÁN
¡Que viva!... Alzira... entonces... 
¿Eres mía?
¡Respóndeme!...

ALZIRA
¡Sí!... ¡Que él viva!

(Cae sobre una silla)

GUZMÁN
¡Guardia!

(entra Ovando)

Escena Cuarta

GUZMÁN
No hablemos más de la hoguera, 
hablemos de altar y tálamo nupcial...
Ésta es mi esposa...

OVANDO
¡Esposa!

GUZMÁN
Prepara el rito solemne...
Que la ciudad resplandezca
con innumerables antorchas.

OVANDO
Corro...

GUZMÁN
¡Anuncia el evento!...

ALZIRA
¡Cielos!

OVANDO
Obedezco.

GUZMÁN
Ve...

(Ovando parte)

Mi alma está llena de alegría...
no pido ni deseo más...
¡No hay en el mundo alguien 
que te ame tanto como yo!...
¡El amor que guía mis actos
arde con llama eterna!
Es un amor que un bárbaro
jamás podrá entender.

ALZIRA
¡Pobre de mí! 
¡Adónde me conduce el destino tremendo!
Culpable de amar demasiado,
ahora me rindo ante la infidelidad.
¡Oh muerte, 
una esperanza solo en ti me queda!
No seré esposa, 
sino víctima al pie del altar.

(Salen)

Scena Quinta

(Orrida caverna, appena rischiarata da un raggio di 
luna, che vi scende a traverso di un forame. La scena 
resta vuota qualche tempo, indi s'inoltra Otumbo 
guardingo, e batte ad un aureo scudo, che pende 
sospeso; allora un avanzo degli sconfitti americani 
sbuca dalle parti più sinuose della spelonca, ov'erasi 
appiattato)

OTUMBO:
Amici!...

INCAS
Ebben?

OTUMBO:
Seconda
Ebbi fortuna; e l'oro, a noi di tanti
Mali cagion, quell'oro
Ne soccorse una volta! Ho di Zamoro
Compre le guardie: l'Inca
Tra l'ombre fuggirà, cinto d'ispane vesti

INCAS 
Oh gioia!

OTUMBO:
Brev'ora, ed egli forse ne raggiunge...

INCAS
Alcuno s'inoltra!...

OTUMBO 
(accorrendo verso la bocca dell'antro)
È desso!...

Scena Sesta

(Zamoro, e detti. Egli indossa le vestimenta d'un 
soldato spagnuolo. Al giunger suo tutti si prostrano; 
esso li rialza d'un cenno; poi volge d'intorno 
lentamente gli occhi, pieni di cupa tristezza, e getta 
un guardo, come vergognando, alle spoglie di che si 
ricopre. Silenzio)

ZAMORO:
Miserandi avanzi
Di caduta grandezza,
Che più ne resta omai?

OTUMBO:
La tua salvezza.
In te rivive ancora
Qualche speranza; vieni,
Ed a tempi men rei serba dell'ire
La generosa fiamma, e il prisco ardire.

ZAMORO:
Irne lungi ancor dovrei
Carco d'onta, e fuggitivo?...
Separarmi da colei
Onde sol respiro, e vivo?...

(La commozione gli tronca le parole)

Io guardai la morte in viso,
La guardai con un sorriso!...
Ma spezzar mi sento il core!...
Ma non reggo a tal pensier!...
Ahi! che debil rende amore
Anche l'alma del guerrier!

OTUMBO:
Fuggi, ah! fuggi, ed un'ingrata,
Inca, oblia: di tanto affetto
Degna omai la sciagurata
Più non è!

ZAMORO:
Crudel sospetto!... -
Forse?...

OTUMBO:
Alzira...

ZAMORO:
Ebben? Finisci!...

OTUMBO:
- Sei tradito!

ZAMORO:
No... mentisci!

OTUMBO:
Vedi, tu lontan, lontano 
La città brillar di faci?

ZAMORO:
Sì...

OTUMBO:
D'Alzira, e di Gusmano 
Si festeggia il nodo...

ZAMORO:
Taci...
Ella... d'altri?...

(Con grido selvaggio, e cacciandosi furiosamente le 
mani fra' capelli mentre un tremore convulsivo lo 
assale in tutta la persona)

INCAS
Oh Ciel!...

OTUMBO:
Zamoro!...

INCAS
Tu soccombi al tuo furor!

ZAMORO:
Ah! perché, perché non moro?...

(Col pianto d'un cuore straziato)

OTUMBO, INCAS 
Odi... calmati signor...

ZAMORO 
(In tutta la piena dello sdegno)
Non di codarde lagrime,
Di sangue l'ora è questa!...
Al rito che s'appresta,
Non invitato, andrò!
Se il ciel non ha più fulmini,
Rimane il braccio mio...
Della vendetta il dio,
Empia, per te sarò!

OTUMBO, INCAS 
(trattenendolo):
Ahi! qual maligno genio
La tua ragion turbò?
Corri a morir!...

ZAMORO:
(In tuono imperioso)
Lasciatemi...

(Esce a precipizio)

Scena Settima

(Vasta Sala nella residenza del Governatore, con logge
nel fondo, dalle quali scorgessi la città illuminata: nel 
mezzo una tribuna, a cui si ascende per tre o quattro 
gradini. Il loco è tutto ingombro di milizie Spagnuole 
i duci stanno sulla tribuna, le ancelle di Alzira da un 
canto: echeggiano lieti concenti)

DONZELLE 
Tergi del pianto America,
Tergi le meste ciglia.
Attende eccelso talamo
La tua più vaga figlia:
Pace a due mondi recano
Legami sì felici,
Essi faranno amici
Il vinto, e il vincitor.
Sorgi, e gioisci America
Del nuovo tuo splendor! 
Escena Quinta

(sórdida caverna apenas iluminada. La 
escena está vacía por algunos instantes, 
luego entra Otumbo desconfiado y golpea 
un escudo de oro que cuelga suspendido; lo 
que queda de los indios derrotados sale de 
los recovecos de la gruta donde estaban 
escondidos)

OTUMBO
¡Amigos!...

INDIOS
¿Y bien ?

OTUMBO
He tenido conmigo a la fortuna.
El oro, razón de nuestros males, 
hoy nos ha ayudado. 
He sobornado a la guardia de Zamoro;
el Inca huirá en la penumbra, 
disfrazado de español.

INDIOS
¡Qué alegría!

OTUMBO
Dentro de poco se reunirá con nosotros.

INDIOS
¡Llega alguien!

OTUMBO
(mira por la boca de la cueva)
¡Es él!...

Escena Sexta

(Zamoro lleva puesto un traje de soldado 
español. A su llegada todos se inclinan; 
él les hace señas de levantarse, después 
mira lentamente a su alrededor, lleno de 
tristeza mira, con vergüenza, su propio 
vestido. Silencio)

ZAMORO
Restos miserables
de nuestra antigua grandeza...
¿Qué es lo que queda ahora?

OTUMBO
Tu salvación.
En ti vive aún la esperanza; 
Ven con nosotros 
y reaviva la llama 
de la antigua osadía.

ZAMORO
¿Aún debo huir cargado 
de deshonor y vergüenza?
¿Separarme de aquella 
por la que suspiro y vivo?...

(Conmovido no puede continuar)

¡Yo me enfrenté cara a cara con la muerte,
y la miré con una sonrisa!
¡Pero tengo el corazón deshecho!
¡No puedo soportar ese pensamiento!
¡Ay, qué débil hace el amor
al alma de un guerrero!

OTUMBO
¡Huye, ah! 
Huye y olvida a una ingrata inca.
¡La infame ya no es digna
de tanto amor!

ZAMORO
¡Duda cruel!...
¿Acaso?...

OTUMBO
Alzira...

ZAMORO
¿Qué quieres decir? Termina...

OTUMBO
¡Fuiste traicionado!

ZAMORO
¡No es verdad!

OTUMBO
¿Ves que allá a lo lejos,
la ciudad resplandece de antorchas?

ZAMORO
Sí....

OTUMBO
Se festeja el enlace
de Alzira y Guzmán...

ZAMORO
Calla
¿Ella... de otro?

(Con un grito salvaje, y mesándose los
 cabellos furiosamente mientras lo asalta
un temblor convulsivo)

INDIOS
¡Cielos!

OTUMBO
¡Zamoro!

INDIOS
¡Tanta furia te aniquilará!

ZAMORO
¡Ah! ¿Por qué?... ¿Por qué no muero?

(llora amargamente)

OTUMBO, INDIOS
Escucha... ¡Cálmate, señor!

ZAMORO
(con desprecio)
No es hora de lágrimas cobardes.
¡Hora de sangre es esta!
¡A la ceremonia que se prepara
iré, sin estar invitado!
Si el cielo no tiene rayos para fulminarlos,
aún queda mi brazo...
¡Seré el dios de la venganza para ti, 
mujer infiel!

OTUMBO, INDIOS
(reteniéndolo)
¡Ah! ¿Qué genio maligno
turba tu razón?
¡Corres a la muerte!...

ZAMORO
(con voz imperioso)
¡Dejadme!...

(Sale precipitadamente)

Escena Séptima

(Residencia del gobernador. Al fondo se 
ve la ciudad iluminada: en el medio una 
tribuna. El lugar está lleno de milicias 
españolas. Los jefes están en la tribuna, 
las doncellas de Alzira en un costado, 
cantan alegres melodías)

DONCELLAS
Seca el llanto, América,
seca el triste rostro.
Tu hija más dilecta
espera el excelso tálamo.
Esta unión tan feliz 
trae la paz a dos mundos.
Hará amigos
al vencido y al vencedor.
¡Álzate y alégrate, América,
de tu nuevo esplendor!

Scena Ottava

GUSMANO
Prodi figli d'Iberia, al cui valore
Son vittorie le pugne, 
Ecco la sposa di Gusmano. Al Tempio
Ella meco verrà: ma pria, del nodo,
Come fra poco il ciel, voi testimoni
Or siate; fausto nodo,
Onde quest'alma, de' trionfi avvezza 
Alle gioie soltanto,
E tutta inebriata!

ALZIRA
(fra sé)
Ho il core infranto!..

GUSMANO 
E dolce la tromba che suona vittoria,
T'infiamma, ti esalta un inno di gloria:
Ma innanzi al bramato altare votivo
Condurre la donna che avvampa il tuo cor.
E dir: questa donna è mia sin ch'io vivo!
Di mille trionfi è gioia maggior! -
Or meco ascendi.

ALZIRA
(fra sé)
Schiuditi o terra, in sì funesta
Ora tremenda.

GUSMANO
Porgimi la man... 

(Egli stende ad Alzira la destra ma non arriva a 
stringere la mano tremante di lei, che Zamoro si 
avventa sovr'esso, e gl'immerge un pugnale nel petto)

Scena Ultima 

ZAMORO:
La mano è questa che a te si deve.

GLI ALTRI
Ah! perfido!...

(Riconoscendolo)

Zamoro! 

ALZIRA
Ciel!...

ZAMORO:
Son io 

(Cento spade balenano sul di lui capo)

Colpite. - Esulta, beviti
Infida, il Sangue mio;
Ed a morir, Gusmano,
Impara tu da me.

GUSMANO 
(sorretto da Ovando, e dagli altri duci)
Altre virtudi... insano,
Apprender voglio... a... te...
I numi tuoi, vendetta atroce...
Misfatto orribile... ti consigliar...
Io del mio Nume odo la voce,
Voce che impone di... perdonar!

(Accennando Alzira)

Sol per tuo scampo... quel fido core
A me cedeva... e reo sembrò...
Vivete insieme giorni d'amore...
E benedite chi perdonò... 

(Ponendo Alzira fra le braccia di Zamoro)

ZAMORO
Io sono attonito rapito io sono!

ALZIRA
Ah! no, che tanto un uom non può...
Nel tuo linguaggio, nel tuo perdono
Adoro il nume che l'inspirò...

(Cadendo in lagrime a piè di Gusmano)

ALVARO, ATALIBA, ZUMA, OVANDO, CORO
Virtù sublime!... celeste incanto!...
Egli perdona chi lo svenò!... 
Quel che mi bagna tenero pianto 
Vieppiù del ciglio, il cor versò... 

ALVARO 
(In tutta l'effusione del paterno dolore)
O mio Gusmano!... oh figlio mio!... 

ALCUNI DUCI
Deh! vieni altrove...

ALVARO:
Crudeli, ah! no...

GUSMANO 
(raccogliendo le forze estreme, e 
movendo qualche passo verso il padre)
Padre!...

ALVARO:
Al mio seno!...

GUSMANO
L'ultimo addio!...
Qui: la... tua... destra...

(Ponendosi la mano paterna sul capo, 
onde riceverne la benedizione)

ALVARO:
Figlio!...

(Egli non può aggiungere altra parola, ma sono in
questa mille benedizioni. Gusmano manda l'estremo 
anelito)

GLI ALTRI
Spirò!...




Escena Octava

GUZMÁN
Valientes hijos de España, por cuyo valor
obtenemos la victoria en las batallas,
aquí está la esposa de Guzmán. 
Ella vendrá conmigo al altar.
Sed testigos,
como dentro de poco lo será el Cielo
de esta feliz unión para mi alma,
acostumbrada 
¡a los triunfos y a las glorias!

ALZIRA
(para sí)
¡Tengo el corazón destrozado!

GUZMÁN
Es dulce el sonido de la trompeta victoriosa,
te inflama, te exalta a la gloria.
Pero conducir al altar a la mujer que amo,
y poder decir: 
¡Esta mujer, este ángel, es mío!
¡Es mayor gloria que mil triunfos!
Ahora ven conmigo...

ALZIRA
(para sí)
¡Ábrete, oh tierra, 
en esta funesta hora!

GUZMÁN
Dame la mano...

(Guzmán le tiende la mano a Alzira, pero 
apenas la toca cuando Zamoro se abalanza 
sobre él y le clava un puñal en el pecho)

Última Escena 

ZAMORO
¡Esta es la mano que mereces!...

TODOS
¡Ah! ¡Traidor!...

(lo reconocen)

¡Zamoro!

ALZIRA
¡Cielos!...

ZAMORO
¡Sí, soy yo!...

(Cientos de espadas se alzan sobre él)

¡Mátame!... ¡Mujer infame!
¡Alégrate y bebe mi sangre!...
Y tú, Guzmán,
aprende como se debe morir.

GUZMÁN
(sostenido por Ovando y los otros jefes)
Otras virtudes, loco...
quiero aprender... de ti...
Tus dioses te aconsejaron feroz venganza...
te aconsejaron... un crimen horrible...
Yo oigo la voz de mi Dios...
una voz que me impone... ¡perdonar!

(indicando a Alzira)

Sólo para salvarte... ese corazón fiel...
cedió ante mí...
Vivid juntos felices días de amor...
¡Y bendecid a quien os perdonó!

(Pone a Alzira en brazos de Zamoro)

ZAMORO
¡Estoy atónito, desconcertado!

ALZIRA
Ningún hombre puede ser tan magnánimo.
En tus palabras y en tu perdón
venero al dios que las inspiró...

(Cae en lágrimas a los pies de Guzmán)

ALVARO, ATALIBA, ZUMA, OVANDO, CORO
¡Sublime virtud! ¡Encanto celestial!...
¡Él perdona a quien lo mató!
El tierno llanto que me embarga,
más que de los ojos, viene del corazón...

ÁLVARO
(con la efusión del dolor paterno)
¡Oh mi Guzmán!... ¡Hijo mío!...

ALGUNOS JEFES
¡Ah! ¡Ven afuera!...

ÁLVARO
¡Crueles!... ¡No!

GUZMÁN
(reúne sus últimas fuerzas para 
dar unos pasos hacia su padre)
¡Padre!...

ÁLVARO
¡Ven a mis brazos!...

GUZMÁN
¡Adiós!
Que... tu... mano...

(pone la mano paterna en su cabeza para 
recibir la bendición)

ÁLVARO
¡Hijo!...

(No puede continuar hablando. 
Bendice a Guzmán que exhala su 
último suspiro)

TODOS
¡Expiró!...


Escaneado por:
Andrea Mijailovsky 2001
Traducido por:
Mabel Luvini e Irma Comoli 2001