AGRIPINA
Personajes
CLAUDIO AGRIPINA NERÓN OTÓN POPEA PALAS NARCISO LESBO JUNO |
Emperador
Romano Esposa de Claudio Hijo de Agripina General Romano Amante de Otón Un Liberto Un Liberto Sirviente de Claudio Diosa del Matrimonio |
Bajo Soprano Contratenor Contratenor Soprano Bajo Contratenor Bajo Contralto |
La acción se desarrolla en Roma, en el año 54 DC.
ATTO PRIMO Scena Prima (Agrippina entra con foglio e felice) Recitativo AGRIPPINA Nerone, amato figlio! I quest'il tempo in cui la tua fortuna Prender potrai pel crine ed arrestarla; Oggi propizio fato la corona de' Cesari Ti porge. Suolo a te ciò ignoto i a tutti ancor. Prendi, leggi! E vedrai, e ciò che la mia mente Dispone a tuo favor poscia saprai. NERONE (legge il foglio) "Col duolo al cuor e con il pianto Al ciglio questo foglio t'invio, sovrana Augusta; Di tempesto so mar nel gran periglio rimase Assorta l'Aquila Latina, e Claudio, il tuo consorte, Nostro Dio comun, provò la morte." Claudio morì! Che sento! AGRIPPINA Vuoto è il trono del Lazio, e a riempirlo per te Suda mi mente; già maturo al impero del quinto Lustro oggi al confin sei giunto; in questo di fatal Voglio che Roma cinga il Cesare allor alla tua chioma. NERONE Che far deggio? AGRIPPINA Senti! Occulta quanto sai, L'alterigia deponi, umil diventa. Va tra le turbe, e con modesto Ciglio ogn'uno accogli; a' poveri dispensar l'or, Che nascosto tieni; commisera il lor stato, E s'hai nel core o senso di vendetta o stimolo D'amore, copri l'un, l'altro celo; e non fia grave la finzione all'interno: Se vuoi regnar, tuoi desir correggi, ch'al desio di regnar cedon le leggi. NERONE I tuoi saggi consiglio ogn'ora mi saran, Madre, si scorta. AGRIPPINA Vanne, non più tardar! Pronto disponi quanto destò il mio amore; Un momento perduto talor di Grand'impresa è distruttore. 1. Aria NERONE Con saggio tuo consiglio Il trono ascenderò. Men Cesare che figlio T'adorerò, madre, t'adorerò. (Parte.) Scena Seconda (Agrippina sola) Recitativo AGRIPPINA Per così grand'impresa tutto Si ponga in opra. Io ben m'accorsi che Narciso e Pallante, sia per genio o interesse, Han nella mente un nascosto desio Di vincer il mio cor; ciò che sprezzai Or con arte s'abbracci. Olà, venga Pallante! M'assista arte e frode in questo istante. Scena Terza (Agrippina si pone a sedere in atto malinconico. Entra Pallante) Recitativo PALLANTE A' cenni tuoi sovrani ecco Il fido Pallante. (fra sè) Mesta il bel volto asconde, e pensierosa a me nulla risponde! (Ad Agrippina) Alla tua legge Augusta hai prove del mio cor, E tu ben sai quanto fido egli sia, Quanto costante. AGRIPPINA Ah! Pallante, Pallante! PALLANTE E perchè mai Agrippina sospira? A toglier le tue pene vorrei esser bastante. AGRIPPINA Ah! Pallante, Pallante! PALLANTE (fra sè) Che favellar è questo! Ardir, ardire! (Ad Agrippina) Il tuo Pallante io sono, Son quel ch'alle tu voglie ha pronto il core. AGRIPPINA Il core! PALLANTE Sì, sì, il cor, oh Regina, O con il fido cor ciò che t'aggrada. AGRIPPINA Sì, sì, t'intendo sì! Col cor la spada! PALLANTE La spada, il braccio, e l'alma. AGRIPPINA Le tue offerte aggradisco. PALLANTE Ah se permesso fosse mai di parlar! AGRIPPINA Parla, discopri! PALLANTE Io temo. AGRIPPINA Non temer. (fra sè) Arte s'adopri. PALLANTE È gran tempo, ch'io Nutro ardor che mi divora; Ma il rispetto... AGRIPPINA Non più! Dicesti assai. PALLANTE Io chieggo dell'ardir bello condono. AGRIPPINA Ti basti ch'io t'intesi, e ti perdono; Il dir di più riserba altro tempo Pallante, a te sia noto ciò che ad Ogn'altro è ascoso. È morto Claudio! PALLANTE Claudio! AGRIPPINA Alle milizie, al popolo s'aspetta Di stabilir del successor le sorte; Tu vanne al campidoglio, i parziali aduna, E all'or che farò nota di Cesare la morte, Tosto Nerone acclama; se il mio figlio regnante, Con Agrippina regnerà Pallante. 2. Aria PALLANTE La mia sorte fortunata Dalle stelle oggi mi scende, Se vien oggi da te. Che in te bella adorata La mia stella mi risplende Per gloria di mia fè. (Parte) Scena Quarta Recitativo AGRIPPINA Orche Pallante è vinto, Si vinca anche Narciso. Olà, Narciso chiama! Ottien chi finger sà quello che brama. Scena Quinta Recitativo NARCISO Umile alle tue piante... AGRIPPINA Non più! Di occulto arcano Chiamo Narciso a parte; Te solo oggi destino Per fabbro di grand'opra; E alla tua fede confido ciò, Che sin ad or celai. NARCISO Dispon della mia fè sempre potrai. AGRIPPINA Quali non sò per anche sian Del tuo cor i sensi, A me gli scopri. NARCISO Ah! Sovrana Agrippina Quel che dir io vorrei non m'è permesso. AGRIPPINA Tutto ti sia concesso. NARCISO Poichè è lecito il dirlo, Dirò ch'io t'amo. AGRIPPINA E tant'oltre avanzi! NARCISO Supplice alle tuo piante chieggo... AGRIPPINA Che chiede rai? NARCISO Che pietosi verme rivolga i rai. AGRIPPINA Sorgi, e a te sia di mia Clemenza un dono, ch'il tuo Desir intesi, e ti perdono. NARCISO Or ch'il mio amor tu sai, Felice io sono. AGRIPPINA Quanto ch'io in te confido, leggi. NARCISO Cieli, qui leggo! AGRIPPINA Ora fa d'uopo Nella mano d'Agrippina D'assi curar lo scettro. Vanne tosto colà dove Raccolto sta il popolo e soldato; I vi attendi ch'io scopra la novella fatal, E allor prudente il nome di Nerone Insinua fra le turbe. Se al trono il ciel Nerone oggi destino, Narciso regnerà con Agrippina. 3. Aria NARCISO Volo pronto, e lieto il core È presago di gioire. Volerò da loco sovra l'ali del mio amore, e col fervido mio foco farò pago il tuo desire. (Parte) Sesta Scena (Agrippina sola) Recitativo AGRIPPINA Quanto fa, quanto puote necessità Di fato, io stessa io stessa! Nulla più trascuri; All'opra, all'opra; Lode ha, chi per regnar inganno ad opra. 4. aria AGRIPPINA L'alma mia fra le tempeste Ritrovar spera il suo porto. Di costanza armato ho io petto, Che d'un regno al dolce aspetto Le procelle più funeste Son oggetti di conforto. Scena Settima (Piazza del campidoglio con trono. Nerone circondato dal Popolo a cui sparge danaro) 5. Arioso NERONE Qual piacer a un cor pietoso L'apportar sollievo ai miseri! Prendi tu ancora, prendi! M'a rassembra tormentoso il veder Fra turbe tante, che vi manchi zelo amante Ch'il lor stato almen commiseri. Recitativo NERONE Amici, al sen vi stringo; Oh come volontieri di voi Io stesso invece la dura povertà Soffrir vorrei! (fra sè) Servon arte e inganno a' desir miei. Scena Ottava Recitativo Narciso Ecco chi presto, fia Cesare a Roma. (fra sè) Merto s'acquisti. PALLANTE Ecco chi presto, fia Cesare a Roma. (fra sè) Si concili il suo amor. (A Nerone) Qui, Signore, risplende la tua virtù. NARCISO La tua pietà qui spande a incatenar i cor e gloria e fama. NERONE Ah Pallante, ah Narciso! Duolmi, che augusto fato Sia termine a mie brame; A tutti col desir giovar vorrei: Pietade è la virtù più grata a' Dei (fra sè) Madre i precetti tuoi non l'abbandono, che se finger saprò Cesare sono. PALLANTE Agrippina qui vien. NARCISO È' accompagnata da ogn'ordine Di gente; alto affar la conduce. PALLANTE Tu forse lo saprai! NARCISO Qual sia m'è ignoto. NARCISO, PALLANTE (fra sè) Agrippina a me sol tutto fè noto. NERONE (fra sè) Questo è il giorno fatal del mio destino. NARCISO, PALLANTE (fra sè) Presto spero goder volto divino. Scena Nona (Agrippina seguita dal popolo, và a sedersi sul trono. E detti) Recitativo AGRIPPINA Voi, che dell'alta Roma Coll'amor, col consiglio, O colla forza i casi dirigete, A voi qui vengo apportatrice infausta Di funesta novella. Amici, è morto Claudio; L'infido mar, geloso che restasse alla terra Un tal tesoro, lo rapì a noi, di Roma fatto è vedovo il soglio. (discende del trono.) L'autorità ch'è in voi scelga un Cesare al soglio, ed egli sia giusto, pietoso, e pio, qual merta Roma, ed il mio cor desia. 6. Quartetto PALLANTE Il tuo figlio merta sol Scettro e corone; Viva, viva Nerone, viva, viva, viva, Viva Nerone! Viva Nerone, viva! NARCISO La tua prole merta sol Scettro e corone; Viva, viva Nerone, viva, viva, viva, Viva Nerone! Viva Nerone, viva! AGRIPPINA Viva, viva Nerone, viva, viva, viva, Viva Nerone! Viva Nerone, viva! Vieni, oh figlio, ascendi al trono, Vieni, oh Cesare di Roma! NERONE Nel mio cor l'alma è gioliva. Al regnar giunto già sono, Vengo a cinger d'allor la chioma. (Agrippina e Nerone ascendono sul trono; si sente suono di Trombe.) Recitativo AGRIPPINA Ma qual di liete trombe odo insolito suono! Scena Decima (Entra Lesbo, e detti) 7. Arietta LESBO Allegrezza, allegrezza, allegrezza! Claudio giunge d'Anzio al porto; Che del mar ch'il volle assorto Domò Otton l'alta fierezza. Recitativo PALLANTE (Fra sè) Che sento! Narciso (Fra sè) Crudo ciel! AGRIPPINA (Fra sè) Perfido fato! NERONE (Fra sè) Evvi al mondo di me più sfortunato! (Agrippina e Nerone scendemmo del trono.) AGRIPPINA Non ti turbino, oh figlio, gl'influssi Del destin per te funesti; Quel soglio ascenderai d'onde scendesti. (fra sè) Se mai d'arte fu d'uopo, ora l'arte s'adopri. (Forte) Oh qual contento, amici, nasce al mio core afflitto; Claudio è risorto, ed è risorta ancora la fortuna di Roma; per novella si lieta l'allegrezza comun sorga festiva! (Entra Claudio con seguito) 8. coro Evviva Claudio, evviva! Evviva Claudio, evviva! Recitativo NARCISO (fra sè) Oh, contenti perduti! PALLANTE (fra sè) Oh, speranze smarrito! NERONE (fra sè) Empi cieli, così voi mi tradite! LESBO Signora, a te sen viene il valoroso Ottone, Che dai gorghi del mar Cesare trasse, E lo ripone al soglio. AGRIPPINA, NERONE, NARCISO, PALLANTE (fra sè) Vien la fiera cagion del mi cor doglio. LESBO (fra sè) Ratto volo a Poppea nunzio d'amore, I sensi a discoprir, che Claudio ha al core. (Parte) Scena Undicesima (Entra Ottone. Agrippina, Nerone, Pallante e Narciso) Recitativo OTTONE Alle tu piante, oh Augusta, tra la sventure Fortunato io ritorno. Già de' Britanni vinti mentre Il mar porta gonfio i gran trionfo, Invido ancor tra le procelle tenta a Roma di rapirlo; Men forti quanto carche cedon le navi al Tempestoso nembo; Chi tra scogli s'infrango, chi dall'onde è sommersa; Nè rispetto al Regnante ha il flutto infido, E dal plebeo indistinto a se lo trasse, Da ognun creduto estinto. Ma per amico fato nel naufragio comun il Braccio forte sovra gli omeri miei lo tolse a morte. AGRIPPINA Per opra così grande Claudio, Roma, Agrippina tutto a te denno, E da un anima Augusta la mercede Maggior sarà più giusta. OTTONE Già del grato Regnante sorpassa il merto mio La ricompensa; di Cesare nel grado e i mi destino al soglio. NARCISO, PALLANTE (fra sè) Che sento, oh ciel! AGRIPPINA Cesare? NERONE (fra sè) Ahi, che cor doglio! OTTONE Allo spuntar della novella Aurora Mirerà trionfante Roma il suo Claudio, E all'ora al popolo, al Senato e i farà Noto l'onor che mi comparte. AGRIPPINA Onor a te dovuto. PALLANTE Otton dunque sarà... NARCISO Cesare fia. AGRIPPINA (fra sè) Cederò prima estinto. NERONE (fra sè) Ah, gelosia! OTTONE Sel' permetti, oh Signora, occulto arcano A te svelar vorrei, da cui solo dipende Tutto ciò ch'è più lieto a i desir miei. AGRIPPINA (fra sè) Costui cauta s'ascolti. (Ad Ottone) Eh voi partite: confida a me, Confida quanto il tuo cor desia. NARCISO (fra sè) Crudo ciel! PALLANTE (fra sè) Strani eventi! NERONE (fra sè) Ahi... sorte ria! (Tutti escono) Scena Dodicesima (Agrippina e Ottone) Recitativo OTTONE Augusta, amo Poppea; Trono, scettro non curo: Se privo io son del adorato bene, A cui soggetto il viver mio si rende; Da te la mia fortuna oggi dipende. AGRIPPINA Nutra pure il tuo core sensi d'amor Per la beltà gradita, ch'il mio pronto sarà Per darti aita. OTTONE Oh magnanima e grande dispensiera di grazie, E di fortune, quanto, quanto a te devo! AGRIPPINA (fra sè) Ama Claudio Poppea, Ciò m'è già noto; Spero ch'il mio pensier non Vada a vuoto. 9. Aria AGRIPPINA Tu ben degno sei dell'allor. (fra sè) Ma di sdegno arde il mio cor. Con l'oggetto che fa il tuo amor avrai nel petto dolce l'ardor. (Parte) Scena Tredicesima Recitativo OTTONE L'ultima del gioir meta gradita Tu mi porgi, oh Fortuna! Oggi al trono per rendermi beato, Unirà amor un divino volto e amato. 10. Aria Lusinghiera mia speranza, L'alma mia non ingannar! Sorte placida in sembianza, Il bel volto non cangiar! (Parte) Scena Quattordicesima (Giardino in a maestosa casa. Poppea sola) 11. Aria POPPEA Vaghe perle, eletti fiori, Adornatemi la fronte; Accrescete a mia bellezza La vaghezza, che a svegliar Nei petti amori ho nel cor Le voglie pronte. Recitativo Otton, Claudio, Nerone la lor fiamma Han scoperto, d'essi ciascuno il proprio ardor lusinga; Nè sanno ancor s'io dica il vero o finga. Scena Quindicesima (Lesbo entra in giardino di la casa di Poppea) Recitativo LESBO Signora, oh mia Signora! POPPEA (fra sè) Questi è il servo di Claudio; non si lascin d'amor gl'inganni e l'arte. (A Lesbo) Oh fido servo, oh quanto mi consola il vederti; E quai di Claudio nuove liete m'apporti? LESBO Già del mar ne' perigli più ch'il perder se stesso la tua memoria afflitto lo rendea; invocava in aiuto ciascuno i Numi suoi, egli Poppea. POPPEA Oh, caro Lesbo, esprimere abbastanza Non posso il rio dolore, ch'al cor donò Si dura lontananza! Momento non passò, ch'al mio pensiero Ei non fosse presente. (fra sè) Mio cor, tu sai, come la lingua mente. Scena Sedicesima (Poppea e Lesbo. Agrippina in disparte) Recitativo LESBO Di lieta nuova apportator io sono. AGRIPPINA (fra sè) Il servo è qui, s'ascolti. POPPEA E che, dimmi! LESBO Solo, tacito, e ascoso in Questa notte oscura verrà Claudio da te. POPPEA (fra sè) Cieli que sento! (A Lesbo) Ma Agrippina... LESBO Non dubitar, Signora; Io vigile custode sarò per ogni parte. POPPEA Che farò mai? LESBO Già l'ora s'avvicina! Dalla Reggia non lunge egli m'attende; Penosa a un cor ch'adora d'un sol momento La tardanza rende. POPPEA Venga Claudio, ma sappia, Ch'il mio cor, se ben suo, Nella sua purità sempre è costante; L'accolgo qual sovran, non qual amante. LESBO Io tanto non vi cerco; Io parto, addio! (Parte) AGRIPPINA (fra sè) Il destino seconda il desir mio. Scena Diciassettesima (Poppea sola. Agrippina asconduta) Recitativo POPPEA Perchè in vece di Claudio Il caro Otton no viene! E i più gradito sarebbe al cor, che l'alma; Ma tardo arriva ognor quel che si brama. 12. Aria È un foco quel d'amore Che penetra nel core, Ma come? Non si sa. S'accende a poco, Ma poi non trova loco, E consumar ti fa. Scena Diciottesima (Poppea e Agrippina entra) Recitativo POPPEA (fra sè) Ma qui Agrippina viene; Che farò mai, Se Claudio giunge! Ahi pene! AGRIPPINA Poppea, tu sai che t'amo, E a me communi son di pena O piacer i casi tuoi. POPPEA (fra sè) Se Claudio vien, dal ciel imploro aita. AGRIPPINA (fra sè) (Spero ch'il fine avrà le frode ardita) (A Poppea) Dimmi senza rossor, Ottone adori? POPPEA Ah! Non oso, Agrippina... AGRIPPINA A me confida i sensi del tuo cor. POPPEA È ver, l'adoro. AGRIPPINA Sappi, ch'ei ti tradisce; Conscio che Claudio mira con Amor il tuo bello, e i si prevalse D'un enorme delitto; Per secondar d'ambizione oscura Del cor gl'impulsi, egli te a Claudio cesse, Purchè Cesare in soglio oggi lieto l'adori il campidoglio. POPPEA E tanto è ver? AGRIPPINA E tanto io t'assicuro, E del mio dir in prova In questa notte ancora Nascoso a te verrà Claudio Fra l'ombre. POPPEA (fra sè) Ciò ad Agrippina è noto? AGRIPPINA Senti, Claudio tosto verrà; Tu accorta alla vendetta attendi. POPPEA Che far degg'io? AGRIPPINA Procura che di Claudio nel core penetri gelosia; Mesta ti fingi, di' ch'Ottone superbo nel nuovo Grado audace t'obbliga a non mirarlo e te desia; Perchè da se lo scacci, lusinghe e vezzi ad opra, E s'egli amor pretende, prometti amor, piangi, sospira, e prega: nulla però concedi, se prima al tuo desir e i non si piega. POPPEA Tanto pronta ferrò; ma se acconsente, Di mie promesse il frutto vorrà goder, E io qui inerme e sola... Come fuggir potrò si gran periglio? AGRIPPINA Segui senza temer il mio consiglio. 13. Aria Ho un non sò che nel cor, Che in vece di dolor gioia mi chiede. Ma il cor, uso a temer, Le voci del piacer o non intende ancor, O inganno del pensier forse le crede. (Parte) Scena Ventesima (Poppea sola) Recitativo POPPEA Cieli, quai strani casi conturbano la mente! Ottone, Ottone! Queste son le promesse e i giuramenti? Così il cor ingannasti, che destinto per te Soffrir godeva le pene dell'amor, Così tradisci per un vano splendor la fè sincera, che a me dovevi? E audace, per soddisfar l'ambizioso ardire, Offri me in olocausto al tuo desire? 14. Aria Fa quanto vuoi, Li scherni tuoi non soffrirò; Dentro al mio petto sdegno E vendetta risveglierò. Scena Ventesima (Entra Lesbo nel giardino di Poppea) Recitativo LESBO (Fra sè) Non veggo alcun. (A Poppea) Signora, Claudio è qui. (A Claudio) Non temer, vieni sicuro; Tutto è in muto silenzio, Nè men dell'aura il sussurrar qui s'ode; A tuoi piacer Argo sarò custode. Scena Ventunesima (Entra Claudio nell giardino di Poppea) 15. Aria CLAUDIO Pur ritorno a rimirarvi, Vaghe luci, stelle d'amor; Nè mai stanco d'adorarvi Offro in voto e l'alma e'l cor. Recitativo Ma, oh, ciel, mesta e confusa A me nulla rispondi! Qual pensier ti conturba? Dell'amor mio già vedi le prove più sincere; Deh, la doglia del cor perchè nascondi? Parla, oh cara, rispondi! POPPEA Del mio interno martir giacché Tu vuoi ch'io scopra la cagion, sappi; Ma, oh Dio! (finge di pianger) 'i singhiozzi del cor, misti col pianto, per mettono che appena si formi accento sovra il labbro amaro! (fra sè) Così a mentir dalla vendetta imparo. CLAUDIO Il tuo duol non celar, Ciò che dipende del mio poter dispor, Cara, tu puoi; chiedi pur ciò che vuoi, Tutto a te del mio amor sarà concesso. POPPEA Ah! Che d'amarti più no m'è permesso! CLAUDIO E chi tel vieta? POPPEA Oh Dio! CLAUDIO Scopri! POPPEA Dir nol poss'io. CLAUDIO E chi al parlar frappone difficoltà? Dillo, mio ben! POPPEA Ottone. CLAUDIO Ottone? POPPEA Ottone sì, ch'ardito tenta far Violenza al mio core. CLAUDIO Tutto di'! che mai sento! Oh traditore! POPPEA Scoperse, è già gran tempo, gli interni suoi desir, ma sempre in vano; la costanza in amarti m'obbligò a disprezzarlo, e al fin noioso e i seppe la cagion del mio rigore. Ora superbo e altiero vanta, Ch'al nuovo giorno avrà del sagro Allor il crine adorno; Temerario comanda, Minaccia baldanzoso, Se a te, mio ben, rivolga un sguardo solo; Non è questa cagion d'immenso duolo! CLAUDIO E tant'oltre s'avanza! POPPEA Togli, Cesare, togli ad un ardito Di regnar la speranza, e allor vedrai Fatto umile il superbo a non osar Di rimirarmi mai. (piange) CLAUDIO Tutto farò; Non lagrimar, cor mio! POPPEA Mel prometti? CLAUDIO Lo giuro. POPPEA Ottone dunque Cesare più non sarà? CLAUDIO No, no, cara: In questa notte io voglio di mia fè, Del mio amor darti le prove; Vieni tra queste braccia! Fra dolci nodi avvinta Più soavi piacer l'alma destina. POPPEA (a parte, guardo per la scena.) Al cimento già son; Dov'è Agrippina? CLAUDIO Porgi la bianca destra ad un che t'ama, Più non tardar di consolar mie pene. POPPEA (guarda per la scena.) Il periglio s'accresce, e Agrippina non viene. CLAUDIO Che rimiri, mio ben? Già custodite sono da Lesbo Il fido le regie soglie; Vieni ad appagar, oh cara, il mio desire! POPPEA (fra sè) Nè per giunge Agrippina; Ahi che martire! (Poppea ritorna a riguardar la scena.) 16. Arietta CLAUDIO Vieni, oh cara, vieni! Ch'in lacci stretto Dolce diletto Amor prepara. Recitativo POPPEA (fra sé) Che mai farò? CLAUDIO T'intendo! Donna casta Talor vuol per escussa, Che s'usi la violenza: Al mio volere non ripugnar, cor mio! Scena Ventiduesima (Lesbo rientra in scene, e detti) Recitativo LESBO Signor, Signor, presto fuggiamo! Viene la tua sposa Agrippina. CLAUDIO Crudo ciel! LESBO Non tardar! POPPEA (fra sé) Fuggon le pene. CLAUDIO Lesbo, l'adito chiudi! LESBO Più non è tempo. POPPEA Ah Claudio, di te, Di me si caglia: Parti, Signor, se m'ami! CLAUDIO E sarò privo del bramato piacer? LESBO Non più consiglio. POPPEA (fra sè) Giunge a tempo Agrippina al mio periglio. 17. Terzetto CLAUDIO E quando mai I sensi del tuo amor, Bella, godrò? POPPEA Quando vorrai! LESBO Partiam, Signor! (Lesbo e Claudio partono.) Recitativo POPPEA Pur al fin si riandò. Lieto mio core, oggi vedrai Punito il traditore. Scena Ventitreesima (Arriva Agrippina con Poppea) Recitativo POPPEA Oh mia liberatrice, quanto a te devo, E quanto da tuoi saggi consigli il frutto attendo! AGRIPPINA Nascosa il tutto intesi: Oggi sarem compagne a mirar Liete più il nostro che di Cesare Il trionfo. T'abbraccio, amica, E in me tutto confida; Disponi, oh cara, del mio cor che t'ama. (fra sè) Felice riuscì l'ordita trama. POPPEA Augusta, il mio voler da te dipende. AGRIPPINA Quest'alma dal tuo amor legata pende. 18. Aria Non ho cor che per amarti; Sempre amico a te sarà. Con sincero e puro affetto Io ti stringo a questo petto; Mai di frodi, inganni ed arti sia tra noi l'infedeltà. (Parte) Scena Ventiquattresima (Poppea sola) Recitativo POPPEA Se Ottone m'ingannò, E s'egli ingrato un dolce amor Al fato suo soggetta, Del cor offeso è giusto la vendetta. 19. Aria Se giunge un dispetto a' danni del cor, Si cangia nel petto L'amore in furor. Non ama chi offende, O segue l'Amor, Il cor si difende Da effimero ardor. (Parte) |
ACTO PRIMERO Primera Escena (Agripina entra, exultante, con una carta) Recitativo AGRIPINA ¡Nerón, amado hijo! Ha llegado la hora en que, tomándola por la crin, podrás dominar tu fortuna. Hoy, el destino propicio, te ofrece la corona de César. Aún es un secreto para todos... ¡Toma, lee! NERÓN (leyendo la carta) "Con el corazón destrozado y lágrimas en los ojos, debo comunicar a la soberana Augusta que la tempestad hizo naufragar al "Aguila Latina" y Claudio, tu esposo y nuestro dios común, ha encontrado la muerte." ¡Claudio muerto!... AGRIPINA Tuyo debe ser el trono del Lacio y desde ahora mi mente trabajará incansable para que así sea. Conseguiré que, antes que cumplas veintiún años, Roma ponga la corona de César sobre tu cabeza. NERÓN ¿Qué debo hacer? AGRIPINA ¡Escucha! Oculta todo cuanto sabes; no te muestres arrogante, al contrario, sé humilde; mézclate entre el pueblo y, con gentil modestia, preocúpate por todos; da una imagen sencilla, que te haga pasar inadvertido; y si en tu corazón nace algún sentimiento de venganza o amor, ocúltalo a todos; mantén ocultos tus sentimientos. Si quieres reinar, domina tu comportamiento, pues ante el deseo de reinar cede el derecho. NERÓN Tus sabios consejos serán mi guía. Madre, confía en mí. AGRIPINA ¡Vete, no te demores más! Pronto dispón todo cuanto ha surgido de mi amor. Un momento perdido puede ser fatal para una gran empresa. 1. Aria NERÓN Con tus sabios consejos al trono ascenderé. Tu hijo, cuando sea César, te adorará, madre, te adorará. (Se va) Segunda Escena (Agripina sola) Recitativo AGRIPINA Para una empresa así, todo esfuerzo será poco. Me he percatado de que Narciso y Palas, sea de corazón o por interés, tienen el deseo oculto de conquistar mi corazón. Lo que antes desprecié, con picaresca debo aprovecharlo ahora. ¡Mira, aquí viene Palas! Que la picaresca y la astucia sean mis aliadas. Tercera Escena (Agripina simula que está meditando profundamente. Entra Palas) Recitativo PALAS A tu llamada, soberana, aquí está el fiel Palas. (para sí) ¡Su bello rostro esconde y pensativa no me responde! (A Agripina) Augusta, pon a prueba mi corazón. Bien sabrás cuan fiel y constante te será. AGRIPINA ¡Ah! ¡Palas, Palas! PALAS ¿Por qué suspiras, Agripina? Aquí estoy yo para despejar tus angustias. AGRIPINA ¡Ah! ¡Palas, Palas! PALAS (para sí) ¿Qué le sucede?... ¡Qué ardor, qué fuerza! (A Agripina) Tu Palas soy. Mi corazón te pertenece. AGRIPINA ¡Tu corazón! PALAS ¡Sí, sí, mi corazón, oh reina! Mi fiel corazón cuyo deseo es el tuyo. AGRIPINA ¡Sí, sí, te entiendo, sí! ¡Y con el corazón la espada! PALAS ¡La espada, el brazo, y el alma! AGRIPINA Tu oferta agradezco. PALAS ¡Ah, si me lo permites, desearía hablar! AGRIPINA ¡Habla, dime! PALAS Pero... tengo miedo. AGRIPINA No temas. (para sí) Tendré que ser astuta. PALAS Hace tiempo que alimento un ardor que me devora; Pero el respeto... AGRIPINA ¡Basta! Ya dijiste bastante. PALAS Sólo pido para mi amor una respuesta. AGRIPINA Confórmate con que perdone lo que he oído. Tus sentimientos resérvalos para más adelante. Palas, ahora quiero decirte una cosa que para todos los demás es desconocida. ¡Ha muerto Claudio! PALAS ¡Claudio! AGRIPINA El ejército y el pueblo esperan ansiosos aclamar a un nuevo sucesor. Ve a la ciudad y haz que, cuando la muerte del César sea conocida, todos aclamen a Nerón. Si mi hijo reina, Agripina reinará con Palas. 2. Aria PALAS Afortunada suerte mía, ¡asciende hoy hasta las estrellas! Mi dicha procede de ti, bella adorada mía. Mi estrella resplandece para gloria de mi fidelidad. (Se va) Cuarta Escena Recitativo AGRIPINA Palas está vencido, será necesario vencer también a Narciso. ¡Por ahí oigo su voz! Fingiré no saber quién es el que grita. Quinta Escena Recitativo NARCISO Me humillo a tus pies... AGRIPINA ¡Basta! Te he mandado llamar para confiarte un secreto. El destino te ha elegido para que ejecutes una gran empresa. En tu fidelidad confío lo que hasta ahora oculté. NARCISO Siempre puedes contar con mi fidelidad. AGRIPINA Todavía no sé cuales son los sentimientos de tu corazón. Sincérate conmigo. NARCISO ¡Ah, soberana Agripina, lo que decir deseo no me es permitido! AGRIPINA Todo te lo permito. NARCISO Porque es lícito decirlo, te diré que te amo. AGRIPINA ¡Y qué más! NARCISO Suplicante a tus pies te pido... AGRIPINA ¿Qué quieres? NARCISO Que piadosa me correspondas. AGRIPINA Confórmate con que mi clemencia sea un regalo para ti. Tu deseo entiendo y lo perdono. NARCISO Ahora que mi amor conoces, soy feliz. AGRIPINA Puesto que en ti confío, lee. NARCISO ¡Cielos, qué leo! AGRIPINA Ahora es necesario que la mano de Agripina se apoye en ti. Debo proteger el trono. Ve rápidamente allí donde el pueblo y los soldados esperan. Prepáralos hasta que yo anuncie la fatal noticia. Prudentemente difunde el nombre de Nerón hasta que esté en boca de todos. Si el cielo concede a Nerón el trono, Narciso reinará con Agripina. 3. Aria NARCISO Corro allá, pues mi regocijado corazón ya presagia su alegría. Volaré como un loco sobre las alas de mi amor, y con mi fervor, podré realizar tus deseos. (Se va.) Sexta Escena (Agripina sola) Recitativo AGRIPINA ¡Todo se ha hecho, y se ha hecho por necesidad! ¡No hay paso atrás! La suerte está echada. ¡Vamos allá, adelante! Reinaré, aunque sea mediante el engaño. 4. Aria AGRIPINA Mi alma, a través de la tempestad, espera atracar en puerto seguro. De constancia he armado mi pecho, pues la dulce perspectiva de un reinado vencerá a las más funestas desgracias. Séptima Escena (Plaza de la ciudad con trono. Nerón rodeado del pueblo al que arroja monedas) 5. Arioso NERÓN ¡Qué placer para un corazón piadoso aportar esperanza a los míseros! ¡Tomad!... ¡Tomad! Puedo comprobar que, entre tanto gentío, no se ve un auténtico fervor, sino más bien una rastrera adulación. Recitativo NERÓN ¡Amigos, en mi pecho os abrazo! Por voluntad vuestra, y apenas alcanzada la madurez, ¡estoy dispuesto a sacrificarme por vosotros! (para sí) Sirvan la picaresca y el engaño a mis deseos. Octava Escena Recitativo NARCISO ¡Aquí os muestro al futuro César de Roma! (para sí) Debo lograr que lo sepa todo el mundo. PALAS ¡Él será el nuevo César de Roma! (para sí) Todos deben de aceptarlo. (A Nerón) ¡Aquí, señor, resplandece tu virtud! NARCISO Tu piedad aquí se prodiga. Enlaza los corazones, con gloria y fama. NERÓN ¡Ah Palas! ¡Ah, Narciso! Ambos proclamáis mi augusto destino. ¡A todos os deseo las más felices dichas! La piedad y la virtud son muy caras a los dioses. (para sí) Madre, tus consejos no abandono. Sabré fingir para ser el César. PALAS Aquí viene Agripina. NARCISO Viena acompañada por todos los notables. Un grave asunto la conduce aquí. PALAS ¿Tú quizás lo sabes? NARCISO Lo ignoro por completo. NARCISO, PALAS (para sí) Agripina, sólo a mí se confío. NERÓN (para sí) Éste es el día decisivo para mi destino. NARCISO, PALAS (para sí) Pronto espero poder gozar de lo prometido. Novena Escena (Agripina acompañada de los senadores, se sienta en su trono) Recitativo AGRIPINA ¡A vosotros, altos magistrados de Roma! Estáis aquí reunidos los más sabios y fuertes de los dirigentes romanos. Debo anunciaros una funesta noticia. ¡Amigos, ha muerto Claudio! El proceloso mar, celoso de su permanencia en la tierra, nos lo ha arrebatado. Roma está sumida en la más profunda pena. (desciende del trono.) La ley dicta que debéis elegir un n nuevo César, que sea justo, compasivo y piadoso, tal como Roma y mi corazón lo desean. 6. Cuarteto PALAS Tu se merece el cetro y la corona. ¡Viva, viva Nerón, viva! ¡Viva Nerón! ¡Viva Nerón, viva! NARCISO ¡Para tu vástago sean el cetro y la corona! ¡Viva, viva Nerón, viva! ¡Viva Nerón! ¡Viva Nerón, viva! AGRIPINA ¡Viva, viva Nerón, viva! ¡Viva Nerón! ¡Viva Nerón, viva! ¡Ven, oh hijo, sube al trono! ¡Ven, oh, Emperador de Roma! NERÓN En mi corazón, mi alma se desborda alegre. ¡Acepto la corona! ¡Ceñidme los laureles! (Agripina y Nerón ascienden al trono; se oye sonido de trompas.) Recitativo AGRIPINA ¿Qué significan esas jubilosas trompetas? Décima Escena (Entra Lesbo) 7. Arietta lesbo ¡Alegraos, alegraos! ¡Claudio ha llegado al puerto de Anzio! ¡El valeroso Otón se lo arrebató al amar! Recitativo PALAS (Para sí) ¡Qué oigo! Narciso (Para sí) ¡Cielos malditos! AGRIPINA (Para sí) ¡Destino cruel! NERÓN (Para sí) ¡No hay nadie más desafortunado que yo! (Agripina y Nerón descienden del trono) AGRIPINA No te preocupes ¡oh, hijo! porque el destino te sea adverso. Te aseguro que ascenderás a ese trono. (para sí) Si la picaresca nunca fue una necesidad, ahora es prioritario adoptarla. (En voz alta) ¡Oh, qué felicidad amigos, surge en mi corazón! ¡Claudio está a salvo y a salvo está Roma! ¡Tal noticia hace que la alegría se desborde en una fiesta! (Entra el séquito de Claudio) 8. coro ¡Viva Claudio, viva! ¡Viva Claudio, viva! Recitativo NARCISO (para sí) ¡Oh, alegría perdida! PALAS (para sí) ¡Oh, esperanzas frustradas! NERÓN (para sí) Impíos cielos, ¿así me traicionáis? LESBO Señora, a tu presencia viene el valeroso Otón, que del maldito mar te trae al César y lo pone a tu recaudo. AGRIPINA, NERÓN, NARCISO, PALAS (para sí) Viene el maldito causante de mi dolor. LESBO (para sí) Rápido corro a ver a Popea para descubrirle el amor que Claudio siente en su corazón. (Se va) Undécima Escena (Entra Otón) Recitativo OTÓN A tus pies ¡oh, Augusta! que tras la aventura regreso satisfecho. Mientras en el mar celebrábamos la victoria sobre los britanos, el envidioso océano intentó arrebatarnos al César de Roma. Los hombres conducían la nave en la tempestad; los arrecifes nos amenazaban y el barco se iba a pique. Las enfurecidas olas no distinguían al soberano del plebeyo, a todos se tragaba no haciendo distinción alguna. Pero gracias a al venturoso destino, mis fuertes brazos lo rescataron de la muerte. AGRIPINA ¡Claudio, Roma y Agripina te lo debemos todo! La justicia exige que seas merecedor del más grande de los reconocimientos. OTÓN Ya el agradecido soberano me ha recompensado espléndidamente. Me ha destinado al trono del César. NARCISO, PALAS (para sí) ¡Qué oigo! ¡Oh, cielos! AGRIPINA ¿César? NERÓN (para sí) ¡Ay de mí, corazón dolorido! OTÓN Al despuntar de la nueva aurora, entrará Claudio triunfante en Roma, y ante el pueblo y el Senado anunciará el honor que me hace compartir. AGRIPINA Honor que sin duda te mereces. PALAS Otón entonces será... NARCISO ¡El nuevo César! AGRIPINA (para sí) Antes muerta. NERÓN (para sí) ¡Ah, estoy celoso! OTÓN Si me lo permitís ¡oh, señora! quisiera revelaros un oculto deseo del que depende toda mi felicidad. AGRIPINA (para sí) Escuchemos con atención. (A Otón) Puedes hablar: confía en mí. Dime todo cuanto tu corazón desea. NARCISO (para sí) ¡Maldito cielo! PALAS (para sí) ¡Extraños acontecimientos! NERÓN (para sí) ¡Ay de mí... suerte escurridiza! (Todos salen) Duodécima Escena (Agripina y Otón) Recitativo OTÓN Augusta, estoy enamorado de Popea. A trono y cetro no aspiro si se me priva de mi bien adorado, a cuyo anhelo todo mi ser se rinde. Hoy, toda mi fortuna depende de vos. AGRIPINA Lleno está tu corazón de amor puro. Mi corazón estará propicio para que alcances la gracia de la bella. OTÓN ¡Oh, magnánima y gran dispensadora de gracia y fortuna, cuánto, cuánto os debo! AGRIPINA (para sí) Estoy segura que Claudio desea a Popea... Espero que lo que estoy tramando no falle. 9. Aria AGRIPINA Tu lealtad es digna de ser premiada. (para sí) El desprecio arde en mi corazón. El camino que tu amor te indica, te llevará a la perdición. (Sale) Decimotercera Escena Recitativo OTÓN ¡Qué supremo gozo de felicidad me ofreces, oh Fortuna! El poderoso trono compartirá conmigo un amor divino y deseado. 10. Aria Esperanza benéfica, ¡no engañes a mi alma! Suerte favorecedora, ¡no me arrebates a mi bello ídolo! (Sale) Decimocuarta Escena (Jardín en la casa de Popea. Popea sola) 11. Aria POPEA Delicadas perlas, selectas flores, ¡adornadme la frente! Incrementad en mi belleza el misterio que ha despertado en muchos pechos los amorosos los deseos que arrebatan corazones. Recitativo Otón, Claudio y Nerón me han declarado su pasión amorosa. Sin embargo, no es conveniente que me descubra. Decimoquinta Escena (Lesbo entra en el jardín de la casa de Popea) Recitativo LESBO ¡Señora, oh mi señora! POPEA (para sí) Éste es el sirviente de Claudio. Del amor, no se alejan el engaño y la picaresca. (A Lesbo) ¡Oh, fiel sirviente! ¡Oh, cuanto consuelo el verte! ¿Qué nuevas noticias me traes de Claudio? LESBO Ya no hay peligro de que se lo lleve el mar. Sólo le queda a la afligida memoria el olvido. Los dioses acudieron en su ayuda, Popea. POPEA ¡Oh, querido Lesbo! No hay palabras suficientes para expresar el dolor que afligió a mi corazón. Ni por un sólo momento mi pensamiento se apartó de él. (para sí) Corazón mío, tú sabes como miente mi lengua. Decimosexta Escena (Entra Agripina y se oculta) Recitativo LESBO De una feliz noticia soy portador. AGRIPINA (para sí) El sirviente está aquí... le escucharé... POPEA ¡El qué, dime! LESBO Solo, silencioso y oculto a todos en esta misma noche vendrá Claudio a visitarte. POPEA (para sí) ¡Cielos, qué oigo! (A Lesbo) Pero ¿y Agripina?... LESBO No temas, señora; Yo vigilaré por los alrededores. POPEA ¿Qué haré? LESBO ¡Ya la hora se avecina! No puedo demorarme más. Él me espera. Piensa que es muy penoso para un corazón enamorado cada momento de demora. POPEA ¡Que venga, pues, Claudio! Pero dile que, si bien mi corazón le pertenece, se mantendrá fiel a su pureza. Lo acogeré cual soberano, no como amante. LESBO Yo en esos asuntos ya no entro... ¡Me voy, adiós! (Se va) AGRIPINA (para sí) El destino favorece mis deseos. Decimoséptima Escena (Popea sola. Agripina escondida) Recitativo POPEA ¿Por qué en lugar de Claudio no viene mi querido Otón? Sería más placentero al corazón que al alma, pero siempre llega tarde aquél al que se ama. 12. Aria Es como una brillante luz el amor que penetra en el corazón. No se sabe cómo, pero poco a poco se va encendiendo hasta llenarlo todo, consumiéndolo todo cual locura se tratara. Decimoctava Escena (Agripina entra) Recitativo POPEA (para sí) Pero... ¡Agripina viene! ¿Qué haré si Claudio llegase? ¡Ay, qué dolor! AGRIPINA Popea, tú sabes que te aprecio y que comparto contigo tanto las penas como los placeres. POPEA (para sí) ¡Si Claudio viene, del cielo imploro ayuda! AGRIPINA (para sí) Espero que la trama surta efecto. (A Popea) Dime sin rubor, ¿amas a Otón? POPEA ¡Ah! No me atrevo, Agripina... AGRIPINA Confíame los sentimiento de tu corazón. POPEA Es verdad, lo adoro. AGRIPINA No lo puedes disimular... Debes saber que Claudio te desea y Otón va a cometer una gran afrenta para alimentar los abyectos apetitos del emperador. Otón va a permitir que Claudio te corteje a cambio de que el César lo proclame en el Capitolio, su futuro sucesor. POPEA ¿Todo eso es verdad? AGRIPINA Te lo aseguro. La prueba es que esta noche Claudio vendrá hasta ti al amparo de las sombras. POPEA (para sí) ¡Agripina lo sabe todo! AGRIPINA Escucha, Claudio está a punto de llegar... Debes estar prevenida. POPEA Pero ¿qué debo hacer? AGRIPINA Siembra en el corazón de Claudio los celos. Dile que Otón, engreído por su nuevo grado, te desea y te obliga a no ver al César. Para que Claudio lo desherede prométele amor, llora, suspira y suplica pero no cedas a sus deseos hasta que no haya satisfecho los tuyos. POPEA Seré fuerte como el hierro, pero... Si consiente y me promete aquello que deseo ¿Cómo podré huir si hay peligro? AGRIPINA Sigue sin temor mi consejo. 13. Aria No he sabido de un corazón, que en vez de felicidad, dolor desee. Pero tu corazón, tendente al temor, aún no escucha las voces del placer. Tu propia mente le fuerza a vivir engañado. (Se va) Decimonovena Escena (Popea sola) Recitativo POPEA ¡Cielos, qué extraños acontecimientos perturban mi mente! ¡Otón, Otón! ¿Éstas son tus promesas y juramentos? ¿Así engañaste al corazón, que estuvo por ti sufriendo las penas del amor? ¿Así traicionaste, por un vano esplendor, la fe sincera que me debes? Para satisfacer tu desmedida ambición, me ofreces en holocausto a tus deseos. 14. Aria Haz cuanto quieras, pero tus burlas no sufriré. Dentro de mi indignado pecho, la venganza ha despertado. Vigésima Escena (Entran Lesbo) Recitativo LESBO (Para sí) No veo a nadie. (A Popea) Señora, Claudio está aquí. (A Claudio) No tema, señor. Todo está silencioso. Ni los susurros del alba se oyen. Seré el Argos de vuestro placer. Vigesimoprimera Escena (Entra Claudio en el jardín de Popea) 15. aria CLAUDIO De nuevo puedo contemplarte, ¡oh, luz misteriosa, estrella de amor! Nunca me cansaré de adorarte, te ofrezco mi alma y corazón. Recitativo Pero, ¡oh cielos! indecisa y confusa no me respondes. ¿Qué pensamientos te turban? De mi amor ya has visto las pruebas más sinceras. Dioses, ¿por qué escondes el dolor del corazón? ¡Habla, oh querida, responde! POPEA De mi interno martirio te descubriré la razón. Debes saber que... Pero, ¡oh dioses! (finge llorar) Los sollozos del corazón se mezclan con el llanto y las palabras no salen de mi s amargos labios. (para sí) Con esta mentira comienzo mi venganza... CLAUDIO No ocultes tu dolor. Todo lo que esté en mi mano, querida, todos tus deseos complaceré. Lo que pidas, amor mío, te será concedido. POPEA ¡Ah! ¡No me está permitido amarte! CLAUDIO ¿Y quién te lo impone? POPEA ¡Oh, dioses! CLAUDIO ¡Descúbrelo! POPEA Decírtelo no puedo... CLAUDIO ¿Y quién se opone a que hables? ¡Dilo, bien mío! POPEA Otón. CLAUDIO ¿Otón? POPEA Otón, sí, que desbocado intenta violentar mi corazón. CLAUDIO ¡Qué oigo!... ¡Dímelo todo! ¡Oh, traidor! POPEA Hace tiempo que me desveló sus íntimos deseos, pero fue en vano. Mi constancia por amarte me obligó a despreciarlo pero él continuó insistiendo aún sabiendo la razón de mi postura. Ahora, que su cabeza será coronada con los sagrados laureles, se muestra soberbio y altivo, y, temerario me intimida, me amenaza sin razón. Como puedes comprobar, bien mío, ¿no es esto razón de inmenso dolor? CLAUDIO ¡A tanto se atreve! POPEA Quítale, César, quítale a ese arrogante la esperanza de reinar, y entonces verás como el soberbio se vuelve humilde y no osará mirarme nunca más. (llora) CLAUDIO Todo eso haré, ¡no llores, corazón mío! POPEA ¿Me lo prometes? CLAUDIO Lo juro. POPEA Otón entonces, ¿no será César? CLAUDIO ¡No, no, querida! Esta noche quiero darte la prueba de mi fe y de mi amor por ti. ¡Ven a mis brazos! Los nudos del dolor se vuelven más dulces en el placer del amor. POPEA (a parte, buscando por la escena.) La trampa está tendida, pero... ¿Dónde estará Agripina? CLAUDIO Toma la mano del que te ama. No tardes en consolar mi pena. POPEA (buscando por la escena. Para sí) El peligro aumenta y Agripina no viene. CLAUDIO ¿Qué buscas, bien mío?... El leal Lesbo vigila atentamente... ¡Ven a apagar, oh querida, mi deseo! POPEA (para sí) Agripina no llega... ¡Ah, qué martirio! (Popea vuelve a mirar por la escena.) 16. Arieta CLAUDIO ¡Ven, oh querida, ven! Para que dulcemente enlazados gocemos de los dulces placeres que el amor aporta. Recitativo POPEA (para sí) ¿Qué voy a hacer? CLAUDIO ¿Dudas? Comprendo, casta dama, que la honestidad te haga vacilar, pero... ¡No me rechaces, corazón mío! Vigesimosegunda Escena (Lesbo entra precipitadamente) Recitativo LESBO ¡Señor, señor, vayámonos rápido! ¡Vuestra esposa, Agripina, llega! CLAUDIO ¡Cielos malditos! LESBO ¡No nos retrasemos! POPEA (para sí) Se fueron mis penurias. CLAUDIO ¡Lesbo, vigila por donde viene! LESBO ¡No queda tiempo! POPEA ¡Ah, Claudio, temo por ti! ¡Señor, si me amas, vete! CLAUDIO ¿Y privarme de tan deseado placer? LESBO ¡No queda tiempo! POPEA (para sí) Agripina justo a tiempo en medio del peligro. 17. Trío CLAUDIO ¿Y cuándo podré gozar de las sensualidades d e tu amor? POPEA ¡Cuándo quieras! LESBO ¡Vayámonos, Señor! (Lesbo y Claudio se van) Recitativo POPEA ¡Por fin se fue! Mi corazón verá hoy con placer el castigo del traidor. Vigesimotercera Escena (Llega Agripina) Recitativo POPEA ¡Oh, mi libertadora, cuánto te debo! ¡Pronto veremos el fruto de tus sabios consejos! AGRIPINA Atiende ahora. Hoy veremos con placer el triunfo de nuestro propósito, y no el del César. ¡Te abrazo, amiga, y en mí puedes confiar para todo! (para sí) La trama que he urdido va por buen camino. POPEA Augusta, mi destino de ti depende. AGRIPINA Mi alma siempre estará a tu lado. 18. Aria No hay corazón por duro que sea, que no sea por siempre tu amigo. Con sincero y puro afecto te acojo en mi pecho. Ningún fraude, engaño o picaresca podrán separarnos. (Se va) Vigesimocuarta Escena (Popea sola) Recitativo POPEA Si Otón me engañó, y si el ingrato a otro dulce amor aspira, es justo que mi ofendido corazón ansíe vengarse. 19. Aria Si el desprecio hace daño al corazón, en el pecho se cambia el amor por odio. No ama quien ofende o desprecia al amor. Y el corazón se defiende de las malvadas pasiones. (Se va) |